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    Goodbye Malthus

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    By Enzo Pennetta on 13 Agosto 2011 Evoluzione, Varie

    Thomas Robert Malthus, 1766 – 1834

     

    Come è noto l’ispirazione per la sua teoria dell’evoluzione per selezione naturale venne a Darwin dalla lettura del Saggio sul principio di popolazione dell’economista Thomas Robert Malthus.

    In una sinergia autoreferenziale, da quel momento la teoria di Darwin fornì un sostegno a quella economica e questa, divenendo un modello accettato della società, rafforzò nel senso comune la correttezza della teoria dell’evoluzione per selezione naturale.

    Ma, nonostante il fatto che la teoria di Malthus si sia dimostrata errata già nel corso del XIX secolo, quando in seguito alla catastrofica diffusione di un parassita delle patate, l’Irlanda vide una profonda diminuzione della propria popolazione  senza che a questo corrispondesse un successivo periodo di prosperità economica, e nonostante la conferma dell’erroneità della teoria da parte dell’economista Ester Boserup nel 1965, le idee di Malthus hanno continuato a dettare le linee d’azione dei più importanti paesi del mondo e della stessa ONU.

    Come riferisce il libro di Alessandro Rosina e Maria Letizia Tanturri, Goodbye Malthus (Rubbettino, 153 pp. € 12) :

    «una delle metafore più note a sostegno delle tesi neomalthusiane è quella della scialuppa di salvataggio, proposta dal biologo Garret Hardin in un saggio del 1968 e ribadita da contributi successivi. Vi si sostiene, in sostanza, che il mondo del benessere è come una scialuppa attorno alla quale nuotano i poveri e gli esclusi del resto del mondo. È giusto però, sostiene Hardin, essere egoisti perché non si può far salire tutti, pena il rischio di compromettere la salvezza dell’intera specie.»

    pag. 10

    È dunque nell’egoismo la risposta naturale sia nel mondo animale che nell’economia, il passaggio riportato nel libro mostra in tutta la sua crudezza la linea di condotta che ha caratterizzato il rapporto con i paesi poveri, una realtà che stride profondamente con la proclamata solidarietà delle politiche demografiche riassumibili sotto la sigla di “birth control” sostenute da tutti i darwinisti a partire dai contemporanei di Darwin per finire a Richard Dawkins.

    Si tratta di un atteggiamentro che inevitabilmente finisce per sconfinare nel razzismo, infatti, se analizziamo bene il brano sopra riportato dove viene affermato che: il mondo del benessere è come una scialuppa attorno alla quale nuotano i poveri e gli esclusi del resto del mondo. È giusto però, sostiene Hardin, essere egoisti perché non si può far salire tutti, pena il rischio di compromettere la salvezza dell’intera specie, non possiamo non scorgere sulla scialuppa quasi interamente uomini di razza bianca e annaspare nel mare quasi solo etnie di colore.

    Uno di pregi maggiori del libro è quello di mostrare non solo come sia fallita (per l’ennesima volta) la teoria malthusiana, ma di giungere finalmente a mostrare come il vero problema ben presto sarà quello opposto alla sovrappopolazione:

    «LA BOMBA DEMOGRAFICA NON È ESPLOSA ed è in via di disinnesco…. »

    pag. 107

    e ancora:

    «Il mondo industrializzato è in riserva di giovani…»

    pag. 114

    È dunque ora di smettere di preoccuparsi per la “bomba demografica”, ormai “in via di disinnesco”, e iniziare a gestire l’invecchiamento della popolazione.

     

     

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    Enzo Pennetta

    Laureato in Biologia e in Farmacia, docente di scienze naturali Nel 2011 ha pubblicato "Inchiesta sul darwinismo", nel 2016 "L'ultimo uomo" e nel 2020 "Il Quarto Dominio".

    4 commenti

    1. Guido Botteri on 15 Agosto 2011 13:31

      Tutte le catastrofiche previsioni dei malthusiani sono fallite, ma questo non sembra importare ai seguaci di quella setta razzista, che continuano a sentenziare come se fosse successo quello che loro affermano, e non il contrario.
      Si mescolano idee varie, reazionarie, conservatrici, nemiche giurate del progresso e di ogni attività umana…nemiche dell’umanità.
      Negli articoli ambientalisti si respira sempre un’aria di condanna verso l’umanità, e non è un caso che i malthusiani chiedano una forte riduzione della popolazione umana. Le cifre variano, ma in Georgia c’è un monumento (che rifà il verso a Stonehenge) alla follia malthusiana dove sono stati incisi una specie di dieci comandamenti malthusiani, il primo dei quali dice che la popolazione non deve superare i 500 milioni di persone. E degli altri sei miliardi e mezzo, che ne sarebbe ? Neanche hitler è arrivato a tanto.
      Tutta questa assurdità si riflette nel mito di Prometeo, che è attualissimo, purtroppo. Infatti, di cosa è accusato Prometeo ? Di aver “rubato” il fuoco agli dèi. E per questa colpa meriterebbe torture eterne. L’accusa dei feroci pre-malthusiani è risibile. Sappiamo bene che quegli dèi non esistono, e sfruttare il fuoco non fu certo “furto”. Non sappiamo se sia davvero esistito un Prometeo, ma quel mito è un monito a non far progredire l’umanità…né più né meno di quella “decrescita felice” che ispira i pensieri degli ambientalisti moderni. L’umanità ha a disposizione fonti energetiche praticamente infinite nella quantità e nel tempo. Infatti il Sole emette due miliardi e duecento milioni circa di volte di più energia nello spazio di quella che raggiunge la Terra. Questa quantità può considerarsi illimitata per fini pratici. Lo farà, pare, per altri 5 miliardi di anni, durata che anch’essa, ai fini pratici, può considerarsi illimitata. Questa immensa fonte non è “attualmente” disponibile, perché mancano quelle teconologie che dovrebbero essere oggetto di intensi studi e ricerche. Piuttosto che spendere soldi e sprecare finanziamenti per sapere se consuma più CO2 l’uomo o la donna (glielo avrei anticipato io gratis) varrebbe la pena che la ricerca si occupasse di cose serie, come la ricerca di metodi efficaci e convenienti di stoccaggio dell’energia. Le pile non sono certo una soluzione, ma la Natura ha già realizzato efficaci sistemi di stoccaggio dell’energia, come i giacimenti di petrolio, carbone, gas, uranio… Nell’attesa di risolvere il problema pratico di sfruttare quell’immensa e inesauribile fonte di energia, dobbiamo confrontarci col picco del petrolio. Non saranno certo il fotovoltaico o l’elico (a percentuali infime, nonostante la profusione di principeschi incentivi, a dimostrazione di quanto quella tecnologia sia lontana da essere una soluzione) a sostituire petrolio o carbone.
      Se dietro l’ambientalismo si agita lo spettro di quel personaggio diabolico che fu malthus, la Società moderna occidentale si confronta col problema dell’invecchiamento della sua popolazione. A questo problema i malthusiani rispondono con l’eutanasia.
      Bisognerebbe curare questa civiltà malata di sensi di colpa, che cura con molto egoismo e rancore. Invece di offrire al terzo mondo strumenti per evolversi, com’è giusto che sia, si rifugia bell’ecocolonialismo, e vorrebbe negare agli altri quel progresso che odia con tutte le sue forze. Ma il terzo mondo sarebbe stupido se si facesse incantare dai venditori di decrescite infelici, e stupido non è. Ecco perché falliscono e continueranno a fallire le conferenze sul clima.
      Secondo me.

    2. Enzo Pennetta on 15 Agosto 2011 20:20

      @Guido Botteri

      quest’intervento mostra che per fortuna ci sono persone, e forse non poi così poche, consapevoli di determinate realtà.
      Il malthusianesimo sembra essere l’unica ideologia superstite, un’ideologia che sopravvive mascherandosi con il volto delle buone intenzioni.
      Molto condivisibile quanto affermato, mi ripropongo di affrontare al più presto il tema delle fonti energetiche, riguardo invece alla presunta “bomba demografica” anche oggi, 15 agosto, sul Corriere della Sera è stato pubblicato un editoriale “catastrofista”.
      Domani è proprio di questo che parlerò.

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