Darwinismo: W i bolscevichi

9

Goldstein era il personaggio che in 1984 di Orwell doveva catalizzare l’odio delle masse. Nel campo della scienza i Goldstein sono i “creazionisti”. Ecco quindi che ogni critica al neo-darwinismo viene bollata come creazionismo. Proprio quello che è successo nei giorni scorsi per il caso dell’A. Sediba

 

Nei giorni scorsi su tre siti (Oggiscienza Allnewz.itSvoogle-newsPikaia)   è apparso un articolo dal titolo “W i creazionisti“, di Stefano dalla Casa, che oltre ad avere conseguito un laurea in Scienze Naturali e un master in Comunicazione della Scienza, è anche cinefilo, geek e darwinista (così definito sul sito della Zanichelli). Nell’articolo in questione si critica un altro articolo apparso sul sito dell’UCCR, dal titolo: L’Australopitecus sediba contro Darwin, il neo-darwinismo e il gradualismo.

L’articolo apparso sul sito dell’UCCR, riportava a sua volta delle affermazioni tratte dall’articolo: Evoluzione: trovato l’anello mancante? pubblicato su questo sito, Critica Scientifica, il 10 settembre 2011.

Fatta questa premessa, andiamo subito a vedere l’incipit dell’articolo “W i creazionisti“:

“Quasi ogni persona razionale sicuramente non vorrebbe più sentir parlare di creazionismo: del Paleolitico basta e avanza lo studio dei fossili.”

Vediamo che si parte subito con un pregiudizio, inteso in senso letterale, cioè un giudizio dato a priori, prima di esporre i fatti e le argomentazioni. Bella partenza, niente male per uno che vorrebbe difendere e divulgare la scienza.

E il pregiudizio è fortemente fuorviante, induce a pensare che coloro di cui si andrà a parlare sono dei “creazionisti” che prescindono dallo studio dei fossili: “del Paleolitico basta e avanza lo studio dei fossili”. Sarà dunque bene ricordare che semmai chi non voleva saperne di stare a sentire cosa dicevano i fossili era proprio Darwin e, in seguito, i suoi sostenitori, parola di N. Eldredge e S.J. Gould.

L’articolo poi prosegue presentando una serie di periodi ripresi dal sito dell’UCCR commentandoli analiticamente:

La scoperta delle ossa di uno scheletro di “Australopithecus sediba” ritrovato in Sudafrica ha fatto letteralmente esultare i neo-darwinisti di mezzo mondo, proprio a conferma del grande bisogno di prove per veder confermate le loro radicali teorie (con ovvi interessi filosofici).

Questo primo periodo viene liquidato con il seguente commento:

“Nell’incapacità di comprendere esattamente questo pensiero (è un nostro limite), passiamo oltre.”

Si tratta di un banale espediente retorico con il quale ammettendo un proprio limite si lascia intendere che invece è la frase ad essere incomprensibile. Ma evidentemente si tratta davvero di un limite dello scrivente, infatti la frase è chiarissima. L’unica cosa che emerge dal commento è che non c’è peggior sordo di chi non vuol sentire, per intenderci, la frase è incomprensibile solo a chi è infastidito dal suo contenuto.

Ma andiamo oltre e vediamo la seconda frase analizzata:

La questione degli “anelli mancanti” tra la scimmia e l’uomo è in realtà un grande problema per chi sostiene che anche la macro-evoluzione abbia seguito gli stessi meccanismi della micro-evoluzione, processi che non possono essere messi minimamente in dubbio (questo per non illudere troppo il movimento creazionista). Non a caso nel novembre 2010 l’Università di New York, attraverso il geologo Michael Rampino, ha dichiarato che «l’evoluzione non è più sostenuta dalla geologia» (cfr. Ultimissima 19/11/10), proprio perché il gradualismo formulato da Charles Darwin non è oggi più compatibile con la storia geologica. E questo è un altro dato di fatto.

Il commento a questo passaggio è il seguente:

“Ovviamente siamo di fronte alla forma più recente di Creazionismo, quella che cioè a volte aborrisce il termine stesso preferendo definirsi antievoluzionismo, o con altre declinazioni ugualmente vuote”.

Si tratta di un passaggio sconcertante. Nel momento in cui viene smentito il pregiudizio con il quale l’articolo era stato aperto, (nel punto dove si afferma: per non illudere troppo il movimento creazionista), quando vengono chiaramente prese le distanze dal creazionismo, si accusa colui che che si vuole criticare di mascherarsi sotto definizioni accusate di essere “vuote”. Si tratta di un passaggio degno dei peggiori totalitarismi: appiccicare all’avversario delle definizioni che lui non si è mai dato, e che peggio ancora rifiuta. Sembra di sentir risuonare il grido “reazionario!” con il quale nell’URSS si metteva a tacere qualsiasi dissenso o critica al sistema. Come affermato da J. Fodor e M. P. Palmarini (che l’autore certamente conoscerà), la verità oggi è che se non si vuole essere emarginati si è costretti a scegliere se avere fede in Dio o avere fede in Darwin: “Bisogna scegliere tra fede in Dio e fede in Darwin… così ci dicono”. E questo è un atteggiamento che in primo luogo fa male alla scienza stessa.

Se poi la definizione di “anello mancante” viene usata a sproposito, bisogna prendersela con i titoli dei quotidiani. Non mi sembra però che il giorno dopo Pievani o Boncinelli abbiano pubblicato sui quotidiani dove spesso scrivono, degli articoli in cui si lamentavano dell’uso errato. Sul Corriere ci scrivono loro, provvedano a fare divulgazione contro il termine “anelli mancanti” che trovano così fastidioso. Tanto anche se lo cambiano in “passaggi evolutivi“, continueranno a mancare lo stesso, inficiando il gradualismo neo-darwinista, sia chiaro, non il fatto dell’evoluzione.

Andando avanti troviamo tre brani che non sono particolarmente rilevanti, anzi, in uno si concorda sugli “imbarazzanti titoli dei giornali”. Più significativo è invece il brano riportato in cui si dice:

Ma se questi scienziati si sbagliassero, andrebbe ancora peggio per i neodarwinisti. Come riporta un equilibrato articolo apparso su “Le Scienze” i risultati di questa ricerca «pongono così in dubbio la teoria di un graduale ampliamento del cervello durante la transizione da Australopithecus a Homo». Dove sembrava di vedere la definitiva consacrazione del meccanismo neo-darwiniano, emerge invece un grande ostacolo: si allontana l’ipotesi di uno sviluppo gradualistico del cervello. E i biologi, ricorda Pennetta, sanno che il gradualismo è un punto centrale del neo-darwinismo.

A questa considerazione sulla mancanza di gradualismo nello sviluppo del cervello di A. sediba, si replica nel seguente modo:

Purtroppo l’algoritmo creazionista, per quanto meraviglioso nella sua inanità, ha delle falle. Il campo visivo era qui totalmente occupato dalla parola “graduale”, e i colleghi di Le Scienze ne hanno fatto le spese. Un conto è l’organizzazione del cervello, un conto sono le sue dimensioni. Nel dubbio, sarebbe bastato leggere l’abstract per avere un’idea più precisa di quanto proposto dagli autori:

These results are consistent with gradual neural reorganization of the orbitofrontal region in the transition from Australopithecus to Homo, but given the small volume of the MH1 endocast, they are not consistent with gradual brain enlargement before the transition.

Insomma, è vero che il cervello si A. sediba non è compatibile con uno sviluppo graduale delle dimensioni, cosa che contrasta con il gradualismo neo-darwiniano, ma è compatibile con una graduale riorganizzazione della regione orbitofrontale. Quindi, non si risponde al fatto che certamente lo sviluppo delle dimensioni non è graduale (come confermato da Science), ma si sposta l’attenzione sul riposizionamento posteriore dei bulbi olfattivi, affermando che questo è un avvicinamento graduale al cervello umano. Peccato che fra l’altro i tessuti molli del cervello non siano disponibili per confermare l’entità di questa riorganizzazione

Questo si chiama aggirare il problema, il fatto che nulla può cambiare è che lo sviluppo del cranio non è graduale. Sembra di essere nella situazione di Gould ed Eldredge quando, come ricordato da loro stessi, ripetevano come un “mantra” la stasi e un fatto.. la stasi è un fatto…

E, per finire l’ultimo brano sottoposto a critica:

Sintetizzando: 1) l’Australopithecus sediba è una specie di A. Africanus, e allora niente “anello” di congiunzione con Homo. 2) l’Australopithecus sediba è un anello di congiunzione con Homo, e allora la sua scoperta comporta molte difficoltà per l’evoluzionismo neo-darwiniano a causa del suo cervello che non mostra un’evoluzione graduale.

Con relativo commento:

Come sempre si deve porre l’accento sul fatto che esistono diversi tipi di evoluzionismo, in particolare due: quello “ortodosso” e quell’altro là, qualunque esso sia. Ma è nelle pennellate finali che si rivela il genio: una specie che è una specie di un’altra specie, misteriosamente sottratta alle regole di Linneo.

W i Creazionisti.”

Con un’ultima frase ad effetto, che spiace  sia  usata da dichiara amore per la scienza, vediamo fare giustizia sommaria dei contestatori dell'”ortodossia”, termine che tradisce il vero pensiero di chi l’ha scritto:

Ortodossia: Rigorosa fedeltà ai principi di una religione, di un’ideologia, di una dottrina, di una politica (si contrappone a eterodossia): o. religiosal’o. marxista (Dizionario Corriere della Sera)

Questa difesa del darwinismo mostra dunque una profonda natura fideistica (come sostenuto da J. Fodor e M.P. Palmarini), un atteggiamento che non è proprio della scienza ma delle religioni o delle ideologie. Per mettere a tacere un avversario si usa insomma dargli del “reazionario”.

Gli oppositori del “regime” vengono infine tutti raggruppati in un unico “taxa“, quello de “gli altri là“, una specie di lager culturale. Complimenti, chissà cosa ne penserebbe Linneo.

E, proprio con Linneo, concludiamo. Con il tocco finale della tecnica della derisione, che si sa, funziona sempre:  è nelle pennellate finali che si rivela il genio: una specie che è una specie di un’altra specie, misteriosamente sottratta alle regole di Linneo.

Ignorando il vero problema sollevato dalle conclusioni riportate, si sposta l’attenzione su un particolare, su un termine utilizzato in modo impreciso quando si legge:  …l’Australopithecus sediba è una specie di A. Africanus…

La farse è presto corretta: basta aggiungere un “sotto” alla parola “specie”: “sottospecie”. Tutto qui.

Ma ci vorrebbe troppa buona volontà per capirlo, e poi l’importante, si è capito, è buttarla sul ridicolo.

W i bolscevichi.

 


 


Share.

Laureato in Biologia e in Farmacia, docente di scienze naturali Nel 2011 ha pubblicato "Inchiesta sul darwinismo", nel 2016 "L'ultimo uomo" e nel 2020 "Il Quarto Dominio".

9 commenti

  1. Pingback: Perché si accusa di creazionismo chi critica il neo-darwinismo? | UCCR

  2. Pingback: Perché si accusa di creazionismo chi critica il neo-darwinismo? | Apocalypsi

  3. Pingback: Critica Scientifica – di Enzo Pennetta » Blog Archive » “Science”, la bufala di A. sediba e i veri scienziati ignoranti

  4. Pingback: Critica Scientifica – di Enzo Pennetta » Blog Archive » “Damnatio memoriae” evoluzionista

  5. L’UCCR scriveva:
    micro-evoluzione, processi che non possono essere messi minimamente in dubbio (questo per non illudere troppo il movimento creazionista)

    Non so quale forma di creazionista neghi la microevoluzione,ne a che pro,ogni creazionista,ogni pensiero creazionista che conosca non ha problemi ad accettare la microevoluzione.Perchè mai ne dovrebbe avere?
    Epic fail dell’UCCR con tale affermazione.
    Il fatto è che con creazionismo scatta subito un successivo “slide-mentale”.E’ lì il problema maggiore.Di norma parlare di affermazioni di scienziati creazionisti,non dovrebbe sconcertare,in quanto “creazionista” sarebbe un qualcosa non inerente al pensiero espresso ,ma bensì circa la fede dello scienziato.Ma non è così dire quella parola,o tirarla fuori,serve ad attivare un processo mentale che si badi bene non cessa a creazionista.A creazionista viene associato un bigotto vanesio,ignorante che adora totem,rega statue e fa riti preistorici,fanatico carico di dogmi,avverso anche in qualche modo alla scienza e chi più ne ha più ne metta(cretini perfino,addirittura lo scrivono in libri).Slide questa costruita nel corso degli anni scrupolosamente.
    Tale apologetica evoluzionista gioca su questa cosa.

    La classificazione zelante di Linneo o la “nuova riveduta” filogenetica linneiana sono una classificazione della natura per far ordine e costruire una biblioteca utile e pratica.
    Tutte le altre superiori categorie tassonomiche (famiglie, ordini, classi, tipi e intermedie) non sono che “criteri di classificazione”,
    creati da Linneo per fare un po’ d’ordine nei “bestiari” disponibili al suo tempo che si allungavano sempre più.Linneo, si regolò in base alle maggiori o minori somiglianze, a guisa di un accorto bibliotecario che, tra migliaia di volumi disparati, cerca di adottare un ordine che li renda reperibili, e quindi disponibili agli studiosi. Una biblioteca disordinata è praticamente inutilizzabile.
    La natura, delle nostre categorie se ne frega.
    In natura esistono soltanto un enorme varietà di organismi diversi. Esistono poi le “specie”(‘specie’= comunità di individui aventi lo stesso pool genico,che incrociandosi tra lorogenerano potenzialmente una prole illimitatamente feconda)espresse per lo più in tante varietà delle medesime(dove con varietà si intente ogni diversa espressione di quel pool,con annesse tutte i vri risultaqti di incroci,selezioni,ibridazioni etc..),abbiamo per esempio il bongo,il kudu,l’Eland,tutte diverse varietà di antilope.Secondo i biologi sono specie diverse,ma la specie che si intende in biologia fa fede all’analisi Linneiana,non c’entra nulla con l’evluzionismo e l’origine delle specie.
    In l’Origine delle specie cap 2 infatti leggiamo:
    « […] io considero il termine specie come una definizione arbitraria che, per motivi di convenienza, serve a designare un gruppo di individui strettamente simili tra di loro, per cui la specie non differisce granché dalla varietà, intendendosi con questo termine le forme meno distinte e più fluttuanti. Inoltre, anche il termine di varietà viene applicato arbitrariamente per pura praticità nei confronti delle semplici variazioni individuali. »

    Ciò che avviene oggi(un po’ viene fuori anche qua:http://www.enzopennetta.it/wordpress/2011/10/avvertimenti_ideologia/)e’ giocare molto su termini e fare leva su concetti,nemmeno reali se vogliamo ma presunti da un indottrinamento di media e quant’altro.

    La difesa fideistica,religiosa,dell’evoluzionismo,del neo-darwinismo,in realtà dovrebbe porre chiaramente chi sia il “fanatico religioso”.
    Se uno è nella ragione e se l’altro sta dicendo cose inesatte dettate da proprio credo personale basterebbe farle chiare.Il fatto che si preferisce fare ricorso a giochi da “azzeccagarbugli”,da demagogia e filosofia e far leva su concetti che nemmeno dovrebbero venir presi in questione la dice lunga su tutto quanto.

    Le strategie son quelle,deviare,sviare totalmente il dibattito,tirare fuori concetti ed epiteti che richiamano nelle menti idee che screditano totalmente colui che avanza la critica,giocare sui vari termini,evoluzione,specie,microevoluzione,anello mancante(non so se avete notato quanto questo sia divenuto anche di recente oggetto di discussione,invece che trattare delle obiezioni rivolte,si va a dire che è ignorante parlare di anello mancante perchè la filogenesi..bl bla bla..quando poi è evidente cosa sia dietro quel termine i concetto,chiamarlo anello m. rende solo più l’idea,di fatto fra l’altro se prima mancava l’anello di congiunzione nella visione a “scala evolutiva” ora nel “cespuglio” filogenetico mancano progenitori comuni e forme di transizione di tutti i passaggi macroevolutivi) e propinare fino alla nausea la storia dei batteri e della drosophyla,della farfalla bianca e nera adduncendole chiare prove a sostegno del neo-darwinismo.

    La contesa non avviene mai fra l’altro fra creazionismo ed evoluzionismo,perche sono su due piani differenti,come potrebbe?Ma avverrà al più eventualmente(in certi casi nemmeno sempre,ne si può dire se in maggior o minir percentuale)fra un creazionista e un evoluzionista,ma sarebbe comnme dire che discutessero un kleiniano e un lacaniano,cosa c’entra?Riguarda un qualche credo della persona,nel piatto non viene presentato il creazionismo.Si può facilmente notare coem le critiche,come per il sediba siano totalmente estranee al creazionismo.Questi dell’UCCR addirittura ne hanno preso distanza..

    E’ evidente e l’ha mostrato bene sul blog questa cosa,però è bene puntualizzare secondo me queste cose perchè altrimenti si crea confusione e si da manforte a questi”pseudo ” scienziati parlando in tali termini di creazionismo.Sarebbe più normale e veritiero che un creazionista che muova le sue argomentazioni e dibatta in ambito puramente scientifico venga considerato per questo,poi se uno vorà giudicarlo per la sua fede lo farà in altra sede.

    Ci sono tantissimi grandi nomi di scienziati creazionisti nella storia della scienza,recente e passata,se si parla di scienza che chi parla venga valutato per le sue parole e non per il su credo.
    Di questo passo allora mettiamoci anche a guardare l’inclinazione politica,sessuale della persona,il colore della pelle non so…

    Siamo alla follia.Questa è discriminazione anti-costituzionale contro i diritti della persona.

    Quindi Lei scrive:

    Questa difesa del darwinismo mostra dunque una profonda natura fideistica (come sostenuto da J. Fodor e M.P. Palmarini), un atteggiamento che non è proprio della scienza ma delle religioni o delle ideologie. Per mettere a tacere un avversario si usa insomma dargli del “reazionario”.
    Gli oppositori del “regime” vengono infine tutti raggruppati in un unico “taxa“, quello de “gli altri là“, una specie di lager culturale. Complimenti, chissà cosa ne penserebbe Linneo.

    Non posso che quotare in pieno.Ed aggiungo chissà cosa ne direbbe Orwell.

    • Gentilissimo Leonetto,
      la ringrazio per la complessa ed articolata esposizione, ovviamente mi trovo molto in sintonia con quanto dice, vorrei solo precisare un punto della questione, in particolare proprio il termine “creazionista”.

      Ritengo necessario fare quella sana premessa denominata “explicatio terminorum”che una volta era obbligatoria prima di iniziare un confronto.

      Lei giustamente afferma che “creazionista” dovrebbe indicare colui che ritiene il mondo frutto della creazione, ma nei fatti non è questo che si indica con tale termine. Esso, come esaurientemente indicato nell’articolo di Carlo Cirotto riportato nel seguente link:
      http://www.enzopennetta.it/wordpress/2011/11/il-nuovo-ministro-per-la-salute-e-il-creazionismo/

      Una volta accordati su questo punto si converge anche sul resto.

      E, in ultimo, io sono un grande estimatore di Orwell, quindi il suo riferimento non può che trovarmi d’accordo.

  6. “explicatio terminorum”

    Si chiedo venia,ho infatti provveduto a definire specie,evoluzione ed altre cose circa le quali scrivevo.
    Le parole spesso non rendono come dovrebbero, ma d’altronde viviamo in un mondo in cui le parole vengono spesso ”volontariamente” snaturate. Sta diventando complicato persino esprimere “concetti”, come se vivessimo dentro “1984”.
    [Già mi fa sorridere perfino il tanto “conclamato” UAAR che racchiude assieme atei ed agnostici,mi piacerebbe sapere la loro definizione di agnostico..per non parlare dell’errore che viene commesso spesso e volentieri mescendo religione e fede…]
    Vado quindi ad osservare che con ‘C’-reazionista si vada ad indicare colui il quale non pone sotto ragione il/i suoi testi sacri,ma se qualcosa sembra andarvi contro lo bolla come falso e dannoso e lo combatte alacremente “alla cieca”.Piuttosto invece che controllare la validità,la completezza,l’affidabilità delle sue Fonti o la sua esatta conoscenza delle medesime.Colui che per criticare la scienza usa la Bibbia o il Corano e non “Galileo”.
    In tal termini mi sta bene.
    Vorrei citare due passi Biblici:

    Salmo 14:1

    “Ciò che si può conoscere di Dio è visibile a tutti: Dio stesso l’ha rivelato agli uomini. Infatti, fin da quando Dio ha creato il mondo, gli uomini con la loro intelligenza possono vedere nelle cose che egli ha fatto le sue qualità invisibili, ossia la sua eterna potenza e la sua qualità divina. Perciò gli uomini non hanno nessuna scusa”.

    – Atti 17:18-20-

    ‘Ateniesi, vedo che sotto ogni aspetto siete estremamente religiosi. Poiché, passando, e osservando gli oggetti del vostro culto, ho trovato anche un altare sul quale era scritto: Al dio sconosciuto. Orbene, ciò che voi adorate senza conoscerlo, io ve lo annunzio. Il Dio che ha fatto il mondo e tutte le cose che sono in esso, essendo Signore del cielo e della terra, non abita in templi costruiti da mani d’uomo; e non è servito dalle mani dell’uomo, come se avesse bisogno di qualcosa; lui, che dà a tutti la vita, il respiro e ogni cosa. Egli ha tratto da uno solo tutte le nazioni degli uomini perché abitino su tutta la faccia della terra, avendo determinato le epoche loro assegnate, e i confini della loro abitazione, affinché cerchino Dio, se mai giungano a trovarlo, come a tastoni, benché egli non sia lontano da ciascuno di noi. Difatti, in lui viviamo, ci moviamo, e siamo, come anche alcuni vostri poeti hanno detto: ‘Poiché siamo anche sua discendenza’”.

    Mi pare chiaro che un cristiano nn possa o debba escludere l’indagine e il rigore scientifico e credere senza usare la sua intelligenza.
    Pietro spiega benissimo ai pagani,e così la Bibbia sicuramente è un testo ricco di innumerevoli utilità,sia per lo spirito,che di ausilio alla conoscenza storica(è tornata più volte utile all’archeologia).
    Poi per quanto concerne il piano scientifico non è un testo di scienza,non si può quindi porlo come materia per discussioni scientifiche,al più a livello personale se ne può valutare la veridicità scientifica delle cose che afferma,notando con piacere per il cristiani che fu l’unico testo così antico a pronunciarsi sulla sfericità della Terra,il suo essere ‘sospesa nel vuoto’,il ciclo dell’acqua,la pangea,possibili riferimenti al Dna etc etc etc..
    Naturalmente il cristiano crede per fede ,dalla scienza aspetta e cerca conferme.
    Ora per esempio in http://creation.com/

    Many creationists will say, ‘We accept microevolution, but not macroevolution.’ As our main article points out, the ‘micro’ changes (i.e. observed genetic variation) are not capable of accumulating into macro ones, anyway.We suggest, however, that it would be wiser to avoid the use of the term ‘microevolution’. To most people, it sounds as if you are conceding that there is a ‘little bit of evolution’ going on. I.e. a little bit of the same process that, given enough time, will turn microbes into millipedes, magnolias and microbiologists. Thus, you will be seen as churlish or, as in Dr Coyne’s inverted ‘train’ example, as irrational for putting what they see as an arbitrary distinction between the ‘micro’ and ‘macro’.If the use of such potentially misleading terminology is unavoidable, always take the opportunity to point out that the changes often labelled ‘microevolution’ cannot be the same process as the hypothetical ‘goo-to-you’ belief. They are all information-losing processes, which thus depend on there being a store of information to begin with.

    Mi fa appunto dire che sicuramente quindi la microevoluzione venga accettata.(c’è quel many che però è appeso al vuoto,ma c’è..)

    Di fatto il Creazionista dell’articolo di Cirotto,a me pare più riferisrsi all’islamico che se “per esempio” leggesse sul corano che la mucca ha le ali creederebbe ciecamente che la mucca abbia le ali o le abbia avute.E’ un esempio un po’ forte ,il punto è che per definizione l’islamico accetta senza ragionarvi(sarebbe blasfemo)ogni parola del Corano.O a una frangia di pseudo-cristiani un po’ ignoranti.

    Al Cristiano,per quanto concerne la sua fede,non sono necessarie certe conoscenze scientifiche,giustamente si aspetta però che la Bibbia dica il vero in quanto Parola di Dio.
    Ovviamente bisognerebbe studiarla e ricercare bene corrispondenze,significati di parole etc..ma questo comunque senza andare ad interferire con la scienza,con quella si andrà a dibattere con la “stessa lingua”,quindi con la fisica,la matematica,la genetica,la biologia,la logica etc..
    Anche lì sempre a livello di definizioni andrebbe definito anche il cristiano,in verità anche su tale termine oggi e soprattutto in passato si speculò..
    Comunque sia, appunto, la Bibbia per esser presa alla lettera andrebbe anche conosciuta esattamente per come la scrissero gli ispirati da Dio,e compeso il senso delle parole e dei discorsi utilizzati;Pur essendo affidabile presenta per forza di cose vizi di traduzione,il buon cristiano può impegnarsi magari più trovarli che a portare cose distorte contro la scienza a danno fra l’altro di se stesso e dei fedeli.Così si va avanti con costola invece di metà,con giganti invece di aborti e si può andare avanti per pagine e pagine.

    Ad ogni modo,e chiudo,qualsiasi creazionista che si istruito non ha problemi ad accettare la microevoluzione,sicuramente ogni cristiano non ne ha,la Bibbia stessa non ne ha.
    E comunque,a parte Harun Yahya che nomina spesso Allah,nelle varie critiche anti-evoluzioniste/anti darwiniste non ho visto farsi menzione di Dio.Ho letto e sentito parlare solo di scienza,se compariva Dio veniva tirato fuori dall’oppositore darwinista.

  7. In buona sostanza,già tutto compare scolpito nell’alto del blog:

    “Onesto è colui che cambia il proprio pensiero per accordarlo alla verità. Disonesto è colui che cambia la verità per accordarla al proprio pensiero. Anonimo”

    Basta vedere chi fa una cosa chi l’altra..

    • Enzo Pennetta on

      Grazie,
      adeguare l’intelletto alla verità/realtà (come avrebbe detto san Tommaso d’Aquino) è quello qui che si cerca di fare…!

Exit mobile version