MicroMega: “Il non-senso dell’evoluzione umana è un dato scientifico accertato”

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L’almanacco della scienza di Micromega apre con un articolo del prof. Pievani che, con tracotante sicurezza, annuncia una presunta conquista della scienza: Il non-senso dell’evoluzione umana è un dato scientifico “accertato”.

 

Ma l’unica cosa ad essere accertata sembra che sia la non scientificità delle sue affermazioni.

 

Il non-senso dell’evoluzione umana è un dato scientifico accertato Siamo il frutto del caso. Il saggio di Telmo Pievani dall’Almanacco della Scienza di MicroMega“.

Questo è il titolo dell’ultimo Almanacco della scienza di MicroMega, la rivista progressista che porta il nome di un racconto esoterico dello schiavista Voltaire. Contenti loro…

Ma andiamo ad analizzare l’ultima fatica del prof. Pievani, in assoluto il massimo esponente dell’evoluzionismo darwiniano in Italia. L’articolo su MicroMega inizia tirando subito delle conclusioni:

Se ne facciano una ragione i sostenitori di Disegni più o meno intelligenti: le evidenze scientifiche confermano ogni giorno di più che a condizionare l’evoluzione di Homo sapiens è stata la casuale combinazione di fattori del tutto contingenti ed ‘esterni’, in particolare eventi climatici e fattori geografici. Sarebbe ora di accogliere l’estrema perifericità della condizione umana nella sua tragica bellezza.

L’inizio dell’articolo è davvero perentorio: “Se ne facciano una ragione i sostenitori di Disegni più o meno intelligenti“, una frase che dovrebbe essere seguita da qualcosa di più fondamentale che un semplice “a condizionare l’evoluzione di Homo sapiens è stata la casuale combinazione…“. Dunque la prova del non-senso dell’evoluzione sarebbe nei fattori casuali che hanno “condizionato” l’evoluzione?

Il prof. Pievani dovrebbe sapere che il cuore del problema non è cosa abbia “condizionato” l’evoluzione, ma cosa l’abbia “causata“.

Leggiamo sul vocabolario online Treccani: “Condizionare…. influire indirettamente, ripercuotersi su qualcosa o qualcuno”. Bene, i fattori climatici e geografici hanno influito sull’evoluzione umana, ma cosa l’ha causata? A questo purtroppo, nel lungo articolo non c’è risposta. Francamente un po’ poco per giungere alle granitiche certezze con cui esso era stato aperto.

Avendo quindi presentato delle conclusioni in apertura, ecco che vengono fatte seguire le motivazioni, una serie di affermazioni alle quali non può mancare una delle solite favolette con le quali si pretende di sopperire alla mancanza di prove. Ecco dunque uno dei pezzi forti del repertorio, ci riferiamo alla presunta imperfezione della nostra stazione eretta:

L’immagine dei nostri antenati che gloriosamente «si alzano in piedi» non ha più alcun senso.

Ricordiamoci, tutto quello che possa apparire anche lontanamente “glorioso” è ormai bandito. Sono ammessi solo eventi ingloriosi. Ma andiamo vanti:

L’abbandono dell’andatura quadrupede comporta infatti una riorganizzazione costosa di tutta l’anatomia: rende più instabili, porta ad esporre gli organi vitali, restringe il canale del parto nelle femmine ed è più difficile da apprendere per i cuccioli. Ancora oggi, il nostro corpo non è completamente idoneo alla postura eretta: chi soffre di ernia del disco, di mal di schiena e di logorio delle articolazioni ne sa qualcosa. L’unicità e la sub-ottimalità sono i marchi di fabbrica della nostra evoluzione, non certo la perfezione.

 

Qui il prof. (ma  è certamente in buona compagnia) compie un errore logico veramente impressionante: confonde gli stati patologici con la norma.

Se l’ernia del disco, il mal di schiena, il logorio delle articolazioni sono il risultato di una “inidoneità” alla postura eretta, tali difetti dovrebbero appartenere a tutti gli esseri umani.  Invece, come sappiamo, non è così, la maggior parte degli esseri umani non soffre di questi disturbi, segno questo che non c’è niente che non vada bene nel nostro scheletro… finché non si ammala!

Il nostro scheletro è quello che in buone condizioni di salute permette di svolgere le normali attività senza problemi, è quello che permette agli atleti olimpici le loro meravigliose prestazioni, non quello di una persona con gli “acciacchi”!

Si passa poi ad un altro pezzo del repertorio, la ricostruzione di come sarebbero andate le cose (si badi bene, non di come sarebbero apparsi i nuovi caratteri), una ricostruzione che ricorda ancora una volta le classiche “Just so story” di Kipling:

Se siete scimmie antropomorfe africane obbligate a sempre più frequenti spostamenti in radure aperte e infuocate, ridurre la superficie corporea esposta al sole può essere un’ottima idea, qui e ora, così come ergersi in allerta sopra le distese erbose (essendo stati noi prede, e non predatori, per lungo tempo). A partire da circa dieci milioni di anni fa, infatti, la formazione di una barriera geologica lunga seimila chilometri, la Great Rift Valley, ostacolando le perturbazioni atlantiche portò a un progressivo inaridimento dei territori più orientali del continente africano, frammentando la foresta pluviale e poi sostituendola con praterie e savane, cioè spazi aperti attraenti e rischiosi. Qui cominciò la nostra carriera di bipedi.

E così le scimmie antropomorfe cominciarono ad ergersi sulle zampe posteriori per ridurre la superficie corporea esposta al sole (ma perché allora tutti gli altri mammiferi africani, o almeno una buona parte di essi, non l’hanno fatto anche loro?), oppure cominciarono a ergersi in allerta per scorgere i predatori: ma così facendo non si mostravano mettendo a rischio la propria incolumità? Domandate ad un militare se è una buona idea quella di mettersi in piedi per guardare il nemico o è meglio starsene accucciati tra l’erba. O, meglio ancora, possiamo fare un esperimento: portare il prof. Pievani a fare due passi nella savana in una zona infestata dai leoni e vedere se preferirà starsene basso a sbirciare senza farsi notare, o invece camminerà baldanzoso mostrandosi in tutta la sua figura a qualche esemplare di Panthera leo? Questo sarebbe un buon esempio di metodo sperimentale…

Certo, potrà dire qualcuno, i suricati fanno così. Ma hanno anche delle tane scavate sotto terra per andare a nascondersi se avvistano de predatori: i nostri antenati scavavano gallerie sotto terra?

Chissà, restiamo  in attesa del ritrovamento delle gallerie degli ominidi.

(Continua)

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Laureato in Biologia e in Farmacia, docente di scienze naturali Nel 2011 ha pubblicato "Inchiesta sul darwinismo", nel 2016 "L'ultimo uomo" e nel 2020 "Il Quarto Dominio".

19 commenti

  1. Beh la “Just so story” sul bipedismo mi pare la solita de http://www.enzopennetta.it/wordpress/2011/12/homo-sapiens-luomo-venuto-dal-nulla/

    “[…]Qui il prof. (ma è certamente in buona compagnia) compie un errore logico veramente impressionante: confonde gli stati patologici con la norma.”

    Mi pare difficile anche in questo caso che l’errore sia in buona fede,poi posso sbagliare,in ogni caso non so cosa sarebbe peggio..

    “Certo, potrà dire qualcuno, i suricati fanno così. Ma hanno anche delle tane scavate sotto terra per andare a nascondersi se avvistano de predatori: i nostri antenati scavavano gallerie sotto terra?”

    Si..ora prendiamo anche gli ‘hobbit’ di Tolkien,tanto c’era l’homo floresiensis..
    Kipling,Apuleio,Tolkien..beh non ci si stupisce se c’è chi dice che l’evoluzione neo-darwiniana sia una favola per adulti.
    Forse è anche un motivo per cui conquista tante persone…

    Il dott.Pievani ci han assicurato di recente che non trapela nervosismo o altro,ok,però sembra che stia allontanandosi dalla scienza verso una filosofia novellistica più o meno con la velocità dei neutrini ‘della Gelmini’..

    P.S.

    !O, meglio ancora, possiamo fare un esperimento: portare il prof. Pievani a fare due passi nella savana in una zona infestata dai leoni e vedere se preferirà starsene basso a sbirciare senza farsi notare, o invece camminerà baldanzoso mostrandosi in tutta la sua figura a qualche esemplare di Panthera leo? ”

    Beh..se sopravvivesse potrebbe andare a spiegare l’evoluzione alle scimmie..

  2. A proposito di presunta inadeguatezza della nostra colonna vertebrale. L’idea esposta da Pievani è diffusa anche in medicina, probabilmente perché il mal di schiena e le patologie ad esso imparentate sono davvero molto diffuse. Pochi riflettono su alcuni fatti:
    1) Oggi l’uomo vive molto a lungo, l’apparato locomotore mostra segni di invecchiamento già all’inizio dell’età adulta. Forse che ogni altro mammifero che arrivasse alla vecchiaia avrebbe anch’esso problemi del genere.
    2) Oggi l’uomo dei paesi ricchi (dove il mal di schiena è quasi endemico) sottopone la schiena a sforzi grandi e costanti, come quelli legati alla sedentarietà e all’obesità. Ipotizzo che la schiena sia stata pensata per un corpo senza pancia e per attività motorie più variate.
    3) le prestazioni locomotorie dell’uomo non mi sembra lascino a desiderare quanto a varietà ed efficienza insieme: corsa sia in scatto sia in resistenza; arrampicata; salti; nuoto. Più una straordinaria capacità di apprendere modi di locomozione che si servono di strumenti fabbricati dall’uomo.

  3. Una cosa singolare è che chi ,come il dott.Pievani in questo caso, si lanciano in disserzioni volte a mostrare l’incontrovertibile veridicità,ovvietà,robustezza ed evidenza della teoria neo-darwiniana(“Se ne facciano una ragione i sostenitori di Disegni più o meno intelligenti: le evidenze scientifiche confermano ogni giorno di più che..”)finscano poi col far si che ne venga alla luce l’inadeguatezza,i vuoti ed i problemi ‘insormontabili’ che essa presenta.
    Bizzarro..

    Un altra cosa bizzarra,che si può meglio vedere anche dalle giuste osservazioni di Antonio,è che l’uomo rappresenti una sorta di ‘errore’ dell’evoluzione neo-darwiniana,un essere la cui spropositata intelligenza ha permesso di sfuggire gli artigli della selezione,un estinto che ha vinto il suo destino,ma che forse senza un passo evolutivo stavolta non casuale ,ma reso possibile dall’uomo stesso(transumanesimo etc..)non riuscirà a scappare al suo destino ancora per molto..
    Almeno così lo presentano..credo che anche questo sia molto bizzarro…

    Sicuramente,non si può che notare che avviene sempre uno stravolgimento dei fatti a sostegno delle varie tesi infondate,si parla di “condizionare l’evoluzione”,il fatto che la ‘storia umana’ ,ma di ogni specie,sia anche condizionata dall’ambiente penso lo sapesse un po’ chiunque da eoni…si parla di stati patologici per denunciare un problema degli stati normali etc etc..
    Qui il bizzarro è che normalmente,specialmente in ambito scientifico,queste cose sarebbero così assurde da non solo non venire pubblicate ma da rendere risibile chi le avanzasse,eppur tali idee trovano anche pubblico ed assensi..se non è bizzarro questo..

    Negli ultimi articoli non si è potuto fare a meno di constatare per l’ennesima volta,che,chi crede a certe cose,per forza di cose,non ha chiari(non ha..)i concetti alla base per poter comprendere la teoria che “di pancia” e non “di mente” va a difendere ed accetta.
    E così,si va nuovamente a prendere atto che ci sia bisogno di illustrare charamente la teoria senza novelle,senza favole come sarebbe normale fare.

  4. Prof. Pennetta è un mito!!! da Fisioterapista mi permetto di dire che la storia che non siamo idonei ancora alla stazione eretta è una bufala micidiale, e denota un ignoranza in materia di biomeccanica umana e fisiologia del movimento, infatti approfondendo tali materie non si può far altro che rimanere impressionati dall’enorme perfezione complessità ed ingegno del corpo umano, l’affermazione di Pievani addirittura denota una ignoranza in ambito neurologico infatti sè come dice lui ,le ernie o i problemi all’articolazione sono la prova della nostra non idoneità alla stazione come mai nei metodi di posturali dove vengono utilizzate fortemente i fasci ascendenti e discendenti nervosi ,tali problemi addirittura arrivano a sparire? quindi semmai i problemi della stazione eretta sono dati da una nostra cattiva gestione del corpo (ove naturalmente non ci siano problemi alla base),scusate se si capisce poco ma non avevo molto tempo continuate così!!!!

    • Caro Alcor vega, dopo esserci incontrati su UCCR mi fa piacere trovarti anche da queste parti, e quindi, tanto per cominciare, ti do il benvenuto.

      Grazie quindi per le interessantissime informazioni che ci hai dato con competenza professionale e che confermano la fallacia di certi argomenti che si continuano ad usare solo perché nessuno ha mai mostrato che “il re è nudo”.
      E’ bene che si cominci a mostrarli per quel che sono.

    • Esatto,fa piacere che sia anche un terapista a dirlo,fra l’altro un fisioterapista,così da mostrare ulteriormente e magari con ulteriore credibilità(anche se non è che ci voglia molto a controllare la fallacia e l’ignoranza di quelle affermazioni)cosa venga realmente detto ed il livello di certe affermazioni.
      Benvenuto.

    • La cialtroneria mi pare quell’articolo,

      Al di la che non è che è la novità dell’ultimo minuto quella che disegna il dot Pievani sulla lavagna e non è sempre cosa dell’ultimo minuto che la teoria originale di Darwin sia stata messa dietro la lavagna…

      “Ci si accontenterà di vestire il lutto per la sepoltura della teoria darwiniana del “caso” e del “più forte””

      cioè si sostituisce “caso e più forte” con “caso e necessità”(che poi a seconda della definizione che si da a più forte è la stessa cosa,se il più forte è il più adatto poichè non soccombe),si chiama sintesi moderna…non mi pare ci sia questa novità…
      Mi sembra che il dott.Pievani non escluda i due meccanismi ‘ciechi’,o no?
      Mi pare si parli del passaggio dal modello a ‘scale’ a quello ad ‘alberi’,e si vorrebbe far passare la cosa come ultima rivoluzionaria idea nell’ambito evoluzionistico?
      Ma ci rendiamo conto?Eh certo clade,albero fiogenetico son concetti dell’ultim ora…ma io veramente rimango basito!

      “Nel frattempo la scienza, questa impudente, continua ad accumulare montagne di evidenze a favore non soltanto dell’evoluzione come fatto, ma anche della radicale contingenza storica e geografica che ci ha portato fin qui. Che fare? ”

      Che fare?pretendere di vedere annche solo un sassolino della montagna di evidenze che fanno dcell’evoluzionismo neo-darwiniano un fatto.
      Non si fa che ripetere ‘a mantra’in lungo e in largo,dal Manzanarre al Reno,che esitono questa montagna di prove corroboranti.E si mostrino..no?Gli evasori stanati di recente potrebbero usare lo stesso gioco a questo punto..dire alla finanza :”Eh ci son montagne di carte che testimoniano che ho sempre dichiarato,denunciato pagato tutto ed ho tutte le licenze in regola”..credete che la finanza creda sulla parola o vorrà vederle?

      Infatti..

      “La prima è che il nuovo modello ad albero cespuglioso dell’evoluzione umana sarebbe una confutazione della teoria darwiniana, il che non è semplicemente falso, è ridicolo. Per dirlo bisogna proprio non avere la minima idea di che cosa sia la teoria darwiniana, e ostentarlo come se fosse un punto di merito. ”

      Oltre a mostrare di aver ‘appena scoperto’ che il modello a scale è out to date,lanciano un affermazione,dicono cosa sia ridicolo…diranno il perchè..mostreranno l’evidente errore di chi la pensa in quel certo modo..eh no..non lo fanno,se ne guardan bene,ma del resto hanno appena scoperto che esiste il modello ad albero..glielo si faccia studiare un po’..
      ma non finisce qui,diceva Corrado…

      “La seconda bufala, già sentita fino alla noia, è che la teoria evoluzionistica non sarebbe scientificamente provata “perché non ripetibile”. Chi fa questa obiezione – che ignora le innumerevoli prove sperimentali, in laboratorio, ripetibili, dei meccanismi evolutivi che poi si riscontrano nella storia naturale – oltre a leggersi un buon manuale di biologia evoluzionistica può sempre fare un semplice test: alla prossima infezione usi l’antibiotico in modo inadeguato e attenda che si formi nel suo organismo una variante resistente del batterio. Avrà dimostrato su se stesso che la selezione naturale è ripetibile, eccome.”

      e vai con i luoghi comuni..

      http://www.enzopennetta.it/wordpress/2011/11/la-favola-dei-batteri-raccontata-ai-bambini/

      http://www.enzopennetta.it/wordpress/2011/10/batteri-in-scena-le-storie-proprio-cosi/

      http://www.enzopennetta.it/wordpress/2011/09/antibiotici-smentita-definitivamente-l%E2%80%99evoluzione-dei-batteri/

      e non eran partiti ‘malissimo’ con il dibattere sul fatto che “non sarebbe scientificamente provata “perché non ripetibile””.Che ,vabbeh,al di la invece di esser vero,il fatto peggiore è che non esiste la minima prova corroborante ne esiste un criterio di falsicabilità e poi anche tutte le altre varie caratteristiche che abbiamo già più volte detto…

      Ma mi viene il dubbio …ma gli evoluzionisti neo-darwiniani conoscono la ‘loro’ teoria o la stanno scoprendo ‘casualmente’ strada facendo?

      Che figura di ……

  5. E’ possibile spiegare a certi neo-darwinisti che nessuno mette in dubbio tutto ciò che si può conglobare all’interno del concetto di microevoluzione,nè l’adattamento,ne la selezione naturale,ne il ruolo condizionante dell’ambiente,ne le omologie fra specie,ne il ‘casuale’ generarsi di nuove varietà etc..?
    E si può riuscire a rendere chiaro che trovare innumerevoli prove a sostegno della microevoluzione,della speciazione non è certo il dare risposta a problemi o colmare vuoti importanti ma è soltanto ,può essere anche interessante,ma è soltanto il ribadire e dare conferma di concetti che sono assodati e che veramente nessuno di qualunque credo,di qualunque visione ha contestato o contesta?

    Ora alcuni dicono che non esiste una stampa,che in buona o cattiva fede ,faq propoaganda evoluzionista,se ciò è vero,articoli come questo non sono propaganda..ma allora sono esempio di genuina ignoranza o oscurantismo…

    • Bello:

      “Questo modo manicheo di guardare alla ricerca scientifica, accaparrandosi solo i risultati a favore di una tesi precostituita e “rimovendo” tutti gli altri, è invero proprio di coloro che, per la verità, hanno ben poca dimestichezza con la scienza reale. Quella che si fa, concretamente in laboratorio o sul campo. Che insegna molta umiltà e lascia poco spazio al flusso ininterrotto di pubblicazioni che solo un filosofo può permettersi.”
      […]ha poca dimestichezza con l’imponente mole di dati che, pur movendo dalla visione evoluzionistica, hanno nel corso degli ultimi decenni mostrato lacune rilevanti al modello darwinista.”

      dritto a bersaglio.

    • Credo che gli arriverà…
      Come ho detto anche su UCCR, sembra proprio che sia finito il tempo in cui i sostenitori ideologizzati del neodarwinismo potevano raccontare le loro “storie” senza che nessuno o quasi sollevasse obiezioni.

  6. Michele Forastiere on

    Cari amici, permettetemi un’osservazione forse semplicistica: anche ammesso che l’evoluzione umana sia stata condizionata esclusivamente da una lunghissima, improbabilissima catena di fattori contingenti, in che modo la scienza sarebbe in grado di discriminarla da un’altrettanto lunga catena di fattori solo apparentemente casuali – diciamo pure “provvidenziali”? A meno che, naturalmente, non si intenda ricorrere alla fede nel solito “deus ex machina” del Caos “creatore”, l’infinito immanente del multiverso…

    • Caro Michele,
      quello con cui abbiamo a che fare è propaganda, quindi da quella parte non sentiremo mai riflessioni di questo tipo.

      Ma chi vuole adesso può trovare chi, come te, provvede a completare gli argomenti trattati in modo volutamente incompiuto.

    • E’ una domanda sicuramente interessante.
      Intanto scartiamo subito la carta ID;se l’ipotesi del’ID fosse corretta vorrebbe dire che esiste un modo scientifico per determinare cosa sia frutto del caso e cosa non possa esserlo in alcun modo.Se esistesse e si trovasse la risposta la fornirebbe l’analisio con tale metodo.Ciò non garantirebbe la conoscenza della ‘forza ordinatrice’

      Se non fosse possibile trovare un tale metodo allora bisognerebbe fare un’altra considerazione.
      E cioè se la forza creatrice non sia a livello macroscopico o microscopico tale che non possiamo ‘misurarne'(si capisca cosa voglio dire con questo verbo)gli effetti,tale che su essa siamo costretti ad avere una indetrminazione insormontabile.
      Se così fosse e non esistesse il modello dell’ID,non potremo sapere che ha agito ne riscontrarla,farebbe ed esisterebbe ma per noi sarebbe come non esistesse.

      Detto ciò,se davvero si potesse far ricondurre l’evoluzione umana,ma anche quella animale e vegetale,perchè no,ad un meccanismo di caso-necessità vorrebbe dire che:

      .o è stato possibile ‘riprodurre’ l’evento e valutarne gli effetti e constatare come agisca questo meccanismo caso-necessità

      .oppure sono state fornite prove che fanno,pur non potendo riprodurlo,accettare come ammissibile il meccanismo di causa effetto.

      Nel primo caso tolta la seconda considerazione iniziale si potrebbe scartare la forza ordinatrice,almeno apparentemente sembrerebbe così

      Nel secondo caso di fatto non si potrebbe fare,verrebbe lasciata come opzione plausibile ma non potendo dimostrarla,identificarla,mostrarne un effetto,non sarebbe necessaria ne sarebbe possibile mostrarne scientificamente l’esistenza,quindi il caso-necessità sarebbe sufficiente a spiegare il fenomeno..

      Forse ho fatto un po’ di caos ma forse ho reso l’idea,a meno che non mi sia sbagliato..

      • L’argomento è un po’ complicato, comunque per quel che mi riguarda… hai reso l’idea!

        Ed è anche molto interessante, in poche parole affermare che non esiste un senso nell’evoluzione equivale a dire che esiste, che cioè è verificabile e “falsificabile” l’ID… quindi se fosse vera l’affermazione di Pievani sarebbe sdoganato l’ID come teoria scientifica!
        Niente male davvero…

        • Grazie Leonetto, un po’ ostico ma rileggendolo un po’ di volte e spremendo le meningi ci sono arrivato.
          Strano è che qualcosa del genere mi frullava per il cervello ma non riuscivo ad afferrarlo, mi hai aiutato a trovare il bandolo.

  7. Chiedo scusa se non mi sono fatto sentire per un po’ di tempo, ma purtroppo sono preso da molti impegni universitari. Non ho il tempo di seguire i post e i commenti, quindi potrei anche dire cose già dette da qualcuno, ma ci terrei a fare alcune considerazioni:

    -il senso delle cose non è argomento scientifico, ma filosofico, quindi uno scienziato non potrà mai dire “l’acqua bolle a 100°C, ma ciò non ha senso”;

    -mi chiedo se sia possibile concepire un esperimento che possa provare l’assoluta assenza di ordine di qualcosa, ma ovviamente è una domanda retorica, perché si tratta di una contraddizione in termini;

    -se una cosa esiste, ha un qualcosa, un quid. Dire che una cosa esistente è insensata è come negare la sua esistenza. Ma non penso che uno scienziato possa giungere a dire ciò.

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