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    La scienza nel 2013: qual è la notizia dell’anno?

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    By Enzo Pennetta on 24 Dicembre 2013 Senza categoria

    scienza anno grandea

    Qual è la notizia scientifica più importante del 2013?

     

    Certamente, tra quelle proposte, l’unificazione di tutte le specie di Homo.

     

    L’anno sta per finire e come si conviene è tempo di bilanci, per quel che riguarda la scienza se ne occupa il mensile Le Scienze che nell’articolo “La scienza nel 2013. Vota la notizia dell’anno” propone di votare tra 10 notizie per determinare  a maggioranza quale viene ritenuta la più importante dell’anno che sta per concludersi. Le dieci prescelte dalla redazione sono le seguenti:

    1 La mappa dell’universo di Planck

    2 La missione di Parmitano sulla ISS

    3 Il successo di una terapia genica a base di staminali

    4 La creazione a comando di falsi ricordi

    5 L’accordo sulle cellule di Henrietta Lacks

    6 L’ingresso del Voyager nello spazio interstellare

    7 La conferma del cambiamento climatico

    8 Il cranio di Dmanisi che (forse) unifica le antiche specie di Homo

    9 IceCube e i neutrini cosmici

    10 La scoperta di un antico lago marziano

     

    Scorrendo la lista la prima considerazione che viene da fare è che nel 2013 non ci siano state dieci notizie tutte parimenti degne di concorrere come notizia dell’anno, a partire dalla scoperta dell’antico lago marziano che contrariamente al clamore mediatico sollevato non porta alcun nuovo contributo di rilevo, per proseguire con la missione di Parmitano che semmai ha rilevanza per il prestigio nazionale ma non per la storia della scienza, proseguendo poi con l’ingresso del Voyager nello spazio interstellare dove semmai la vera notizia sarebbe stata il caso contrario visto che date le caratteristiche della missione non poteva che andare a finire così, altrettanto poco notizia è la soluzione della controversia legale sulle cellule tumorali della povera  Henrietta Lacks.

    Quella sulla conferma del cambiamento climatico è talmente vaga che non può essere presa in considerazione in quanto il problema non è se la Terra si sia riscaldata nell’ultimo secolo ma “perché” questo sia avvenuto, tale argomento non rappresenta dunque una notizia da inserire nella rosa delle candidate.

    Le rimanenti 5 sono più interessanti ma probabilmente la vera contesa è tra la 3 e la 8, cioè tra la scoperta di una cura con le cellule staminali e quella dell’unificazione delle specie Homo.

    Che le notizie non siano necessariamente le più importanti dell’anno è testimoniato dal fatto che basta cambiare rivista per trovare tutt’altra selezione, come nel caso di Science:

    1 Immunoterapia anticancro

    2 Riscrivere il Dna (chirurgia sui singoli geni)

    3 La rivoluzione delle celle solari

    4 Vaccini più efficaci

    5 Il cervello trasparente: (un metodo che ha cambiato il modo in cui si osserva questo organo)

    6 Mini-organi in provetta

    7 L’origine dei raggi cosmici

    8 Il ritorno della clonazione(sono stati clonati embrioni umani da cui sono state derivate cellule staminali a scopi terapeutici)

    9 Il sonno che purifica

    10 Il micro zoo che vive nel corpo umano (mappa del Dna dei microrganismi che vivono nel corpo umano)

    Nel complesso le notizie scelte da Science appaiono più rilevanti di quelle di Le Scienze, quello che colpisce è invece la mancanza al riferimento dei crani di Dmanisi che difficilmente non è valutabile come una delle più importanti scoperte del 2013, certamente lo è più della mappa del micro zoo o del sonno che purifica.

    Anche Nature ha stilato una sua e ulteriormente diversa classifica che è basata più sui nomi degli autori delle ricerche che non sul contenuto delle stesse:

    1 Feng Zhang, Massachusetts Institute of Technology (Mit), ha scoperto come tagliare la molecola del Dna 

    2 Tania Simoncelli, dell’Unione americana per le libertà civili (Aclu), che è stata in prima fila nella battaglia che ha portato a 3 cancellare la possibilità di brevettare i geni umani

    3 Deborah Persaud, dell’ospedale pediatrico dell’università Johns Hopkins.

    4 Henry Snaith, dell’università britannica di Oxford, ha aperto la strada per ottenere celle solari molto efficienti e a basso costo.

     5 Michel Mayor che ha individuato Kepler 78/b, il pianeta più simile alla Terra mai scoperto

    6 Naderev Sano, diplomatico filippino che dopo il tifone Haiyan ha sollevato il problema dei cambiamenti climatici

     7 Viktor Grokhovsky, cacciatore dei frammenti del meteorite di Chelyabinsk

    8 Hualan Chen, che ha aiutato a contenere la diffusione del virus H7N9

    9 Shoukhrat Mitalipov, che ha realizzato un tecnica per ottenere cellule staminali simili a quelle embrionale utilizzando la clonazione terapeutica.

    10 Kathryn Clancy, dell’università dell’Illinois, che attraverso il suo blog ha portato alla luce le inquietanti aggressioni sessuali nei campus universitari americani.

     

    Questa classifica vede in comune con quella di Le Scienze i cambiamenti climatici, mentre con Science il ritorno alla clonazione umana, nulla ha a che vedere con la scienza la sconcertante vicenda delle aggressioni sessuali nei campus statunitensi, né quella del diplomatico filippino che ha preso spunto dal tifone Haiyan per fare un appello sui cambiamenti climatici. Quel che si può dire scorrendo le candidature è che Nature sembra vincere la candidatura al premio di rivista più politicizzata di tutte.

    Incrociando infine le candidature delle tre riviste emerge che la notizia dell’anno dovrebbe restringersi ad una scelta tra le cellule staminali embrionali e la denuncia del global warming, due argomenti a forte tasso di implicazioni politiche.

    Sembra in definitiva che un certo merito vada riconosciuto a Le Scienze per aver, unica tra le tre, proposto le implicazioni sulla storia dell’uomo degli studi sui crani di Dmanisi.

    Una scoperta che, unita al fatto che gli incesti e il conseguente impoverimento genetico erano frequenti tra alcune comunità di Neanderthal, dovrebbe portare a rivedere l’origine della specie umana e l’estinzione dei Neanderthal. Includendo i Sapiens, i Neanderthal e i Denisova in un’unica specie si mostra infatti un “albero” evolutivo senza rami e si gettano nuove prospettive sul fatto che i meccanismi neodarwiniani di mutazione, isolamento riproduttivo e selezione possano spiegare l’estinzione (come nel caso di Neanderthal e Denisova) anziché l’evoluzione.

    Questa dovrebbe davvero essere la notizia dell’anno.

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    Enzo Pennetta

    Laureato in Biologia e in Farmacia, docente di scienze naturali Nel 2011 ha pubblicato "Inchiesta sul darwinismo", nel 2016 "L'ultimo uomo" e nel 2020 "Il Quarto Dominio".

    11 commenti

    1. Carlo Alberto Cossano on 24 Dicembre 2013 10:30

      “Questa dovrebbe davvero essere la notizia dell’anno.”

      Esatto Enzo ma ne avrei anche qualcun’altra in lizza..

      Che dire di questa, nientemeno direttamente dalle antiche mura di Oxford?

      http://www.ox.ac.uk/media/news_releases_for_journalists/131223.html

      “..A new study has found that species living together are not forced to evolve differently to avoid competing with each other, challenging a theory that has held since Darwin’s Origin of Species..

      ..In fact, once variation in the age of species was accounted for, coexisting species were actually more similar than species evolving separately, opposite to Darwin’s view which remains widely-held today..

      ..we found no evidence that this process explains differences across a much larger sample of species..

      ..This challenges some longstanding ideas because the standard view for the last century has been that bird species living together would need to evolve different songs to avoid confusion..

      ..A first glance at our data suggests the same patterns that Darwin had expected. It is only when accounting for the fact that species vary in age, and then comparing between lineages of similar age, that the picture changes..

      Certo, ‘ad una prima occhiata’ le osservazioni sulle variazioni degli uccelli dovute alla loro ‘competizione’ adattativa ‘sembrano’ confermare Darwin ed il suo tanto caro concetto della competizione tra specie.

      Ma la ‘immagine’ cambia quando ci si toglie le fette di salame dagli occhi e si studiano veramente i comportamenti degli animali senza lo scopo di voler dimostrare che il darwinismo è vero.

      Povero Charles, più si va avanti più grossi sono i pezzi del suo ‘colonnato’ che si staccano e ne fanno crollare ‘strutture’ sempre più sostanziali della sua teoria..

      • Leonetto on 24 Dicembre 2013 10:59

        In verità è notizia di assai poco conto,se si conta che la “simbiosi tout court” è nota e non malvoluta dal darwinismo e se è sempre noto che il neodarwinismo conferisce molta importanza all’isolamento.
        In buona sostanza cooperazioni,collaborazioni e reciproca utilità e simili rientrano da “sempre” all’interno di un più allargato pocesso di selezione per il neodarwinismo.
        Niente di nuovo,niente di strano niente di sbalorditivo..
        Non afferro come possa essere paragonabile con Dmanisi…

      • Enzo Pennetta on 24 Dicembre 2013 12:29

        Carlo e Leonetto, come sappiamo il fatto è che non si sa bene cosa faccia parte del darwinismo e cosa no, per cui anche l’Università di Oxford in questo studio, che in effetti può essere ricondotto ai mille aspetti del neodarwinismo, ci vede una sfida a qualcosa che ha tenuto sin dall’uscita della teoria di Darwin.

        PS: a nome di Salvatore rinnovo l’invito ad un bel confronto tra voi due su Radio Globe One.

    2. Giona on 24 Dicembre 2013 13:24

      Buongiorno, cosa ne pensate di questa notizia? grazie e Buon Natale

      http://www.repubblica.it/scienze/2013/12/19/news/uomo_neandertal_parlava-74037808/

      • Giorgio Masiero on 24 Dicembre 2013 13:36

        Che per pregiudizio non si vuol vedere cio’ che appare sempre piu’ evidente, ovvero che sempre della stessa specie umana si tratta, e non di “pre-umani”, o ominidi. Ma cosi’, anziche’ nuovi anelli di congiunzione, si allungano le distanze interspecifiche…
        Se e’ vero che il tempo e’ galantuomo, ci sara’ da divertirsi, come dice Enzo!

        • Giona on 24 Dicembre 2013 16:17

          grazie della risposta Prof. Masiero 🙂

      • Leonetto on 24 Dicembre 2013 13:41

        Dico che ,da un lato,c’hanno il tempismo di un bradipo..è di un obsoleto spaventoso questa notizia,non si sa da dove iniziare.Oltre che piena di errori…
        Di fronte a certe (non)notizie si resta davvero senza parole,come Carlo Conti all’eredità:
        http://www.youtube.com/watch?v=JiDr7dicFC4

        • Leonetto on 24 Dicembre 2013 14:07

          P.s.
          Ovviamente in riferimento più che altro a come è presentata la notizia,come scoop,come notizia shock,come gran inattesa sorpresa,con riferimenti obsoleti e fuori luogo come parlare di specie “antenate”..etc..

          • Giona on 24 Dicembre 2013 16:31

            esattamente, la tecnica mediatica è sempre la stessa, vedasi anche ad esempio il caso di ”nonna ida” di qualche anno fa

            http://ultimaepoca.blogspot.it/2009/05/lettera-nonna-ida_26.html

        • Enzo Pennetta on 24 Dicembre 2013 16:47

          Come già fatto notare da Giorgio e Leonetto questa è una ‘non notizia’ in quanto è solo la conferma di quanto già si era capito, comunque anche le conferme sono importanti.

          Certo il punto in cui si mette un Neanderthal tra gli antenati di Homo sapiens fa cadere le braccia.

          • rocco on 24 Dicembre 2013 22:46

            salve prof,

            perdonami l’off topic, sai se ci sono dei legami tra free energy e spiritismo e occultismo? come nel caso degli extraterrestri

            di nuovo auguri di buon Natale e te e atutti gli amici di critica scientifica!

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