La prima fiction di narrativa sulla teoria darwiniana: “Sapiens”

18

Sapiens libro

La pubblicazione di un romanzo col quale nasce il primo caso di fiction sul tema della teoria neodarwinista e le sue applicazioni tecnologiche.

.

Un modo nuovo per veicolare efficacemente tematiche altrimenti riservate ad un ambito ristretto.

 

“Ciò di cui non si può teorizzare, si deve narrare”, scriveva Umberto Eco sul risvolto di copertina del Nome della rosa, una frase che mi è venuta in mente quando ho finito di leggere il manoscritto di “Sapiens – troppo comodo morire“. La lettura è infatti avvenuta prima della pubblicazione, dopo che l’autore (che preferisce rimanere anonimo) me l’aveva consegnato personalmente un po’ di giorni prima. Il lavoro era ancora in preparazione quando ne avevamo parlato seduti al tavolino di un bar, appena riparati da un ombrellone sotto il sole estivo di Roma, l’idea di un romanzo costruito intorno alla teoria dell’evoluzione mi aveva colto impreparato e non riuscivo proprio ad immaginare come si sarebbe potuta costruire una storia del genere.

Quando poi il romanzo è stato completato e l’ho avuto tra le mani ho finalmente capito che l’idea era veramente buona e che era davvero possibile costruire una trama sullo sfondo di una teoria scientifica. Come spesso accade la narrazione è convincente perché l’autore conosce il mondo che descrive, l’ambientazione è quella della ricerca applicata alla tecnologia, quella realtà che collega università e industrie hi-tech con fatturati elevati e interessi tali da spingere anche ad iniziative spregiudicate. Ovviamente la finzione ha un ruolo fondamentale e l’iperbole narrativa è presente in quanto elemento costitutivo del genere di fiction nel quale il romanzo si va ad inserire, ma dire questo dovrebbe essere ovvio quando si tratta di narrativa. Così la trama è riassunta sul sito dell’editore:

Igor Mantoni é un brillante specialista della Epigen, un’azienda italiana di biotecnologie. Un’indagine, basata su certezze evoluzioniste ormai corroborate, lo condurrà nel mondo del darwinismo. Ma nulla é come sembra, e quella che si prospettava una commessa come le altre porterà invece Igor a mettere in discussione le sue certezze e a rischiare la sua vita. Una profonda ed estenuante lotta tra eros e thanatos.

Un sunto che comunque non lascia volutamente intravedere troppo, ma questo era abbastanza ovvio, quello che invece non era per nulla scontato è il fatto che la finzione potesse essere supportata da una serie di riferimenti scientifici rigorosamente documentati. Questa è infatti una delle caratteristiche più insolite del lavoro dell’anonimo autore, scorrendo le pagine si hanno una serie di rimandi a pubblicazioni peer review che rendono ragione di quanto viene affermato rendendo così indiscutibilmente realistiche le affermazioni dei protagonisti in riferimento agli aspetti scientifici. Non solo, per chi volesse poi andare oltre la finzione e andare personalmente sui temi affrontati si troverebbe a disporre di una serie di note bibliografiche di assoluto interesse.

Un racconto di fiction dunque, ma come si diceva all’inizio si tratta di un racconto dove la finzione è un veicolo, un mezzo di fantasia che trasporta dati e riflessioni vere, come quella del non-rapporto tra teoria darwinista e innovazioni biotecnologiche, la mancanza di ricadute applicative nel campo della biologia e delle medicina, fatto sul quale sollevare una riflessione è quanto mai importante.

Un romanzo ovviamente non si propone di fare scienza, ma i romanzi hanno il grande potere di formare concezioni della realtà in modo efficace.

E se la diffusione delle tematiche legate alla teoria neodarwiniana comincia a passare anche nella cultura non strettamente scientifica forse è segno che, come affermato da un protagonista del racconto, qualcosa sta iniziando a cambiare e tra qualche anno una nuova generazione di ricercatori potrebbe portare idee nuove nella biologia evoluzionistica.

Un grazie personale all’anonimo autore per questo suo lavoro e un augurio di buona fortuna.

Il libro è disponibile sotto la forma di E-book al seguente indirizzo:

Sapiens – troppo comodo morire
Ebook di Giovanni Mori, Valentino Dutteri edizione Giovanni Mori

 

.

.

.

.

 

Share.

Laureato in Biologia e in Farmacia, docente di scienze naturali Nel 2011 ha pubblicato "Inchiesta sul darwinismo", nel 2016 "L'ultimo uomo" e nel 2020 "Il Quarto Dominio".

18 commenti

  1. Giorgio Masiero on

    Stamane, Enzo, letto il tuo articolo, mi sono scaricato il libro e l’ho letto d’un fiato. Molto bello, scritto evidentemente da un operatore che osserva la biologia evolutiva dalla parte “esterna” dell’industria e che, come già ho ricordato più volte dal mio osservatorio della finanza, assegna al darwinismo valore zero in campo tecno-scientifico, per mancanza di predizioni controllabili e di applicazioni.

    Estraggo 2 chicche.
    1. “Il darwinismo ha portato importanti apporti alla cultura di oggi, ma se devo pensare ad un solo apporto scientifico non riesco a trovarne uno” (Renato Dulbecco, la Repubblica, 23 aprile 2004). Sono d’accordo: il darwinismo è solo un grande fatto culturale, che si iscrive nella tradizione filosofica naturalistica occidentale, da Democrito.
    2. Vi vengono citati decine di articoli scientifici peer per view che smontano il castello darwinista prodotto da menti piene di fantasia. “Ma se ci sono migliaia di articoli che parlano di evoluzione, perché dar conto delle centinaia che la smontano?”, chiede il protagonista ad un professore universitario. “C’è un equivoco, qui stiamo parlando di scienza. Non si convince a forza di esprimere un punto di vista, si convince a forza di prove. Gli articoli a favore non dimostrano la teoria, ma la danno per scontata”.

    • “Ma se ci sono migliaia di articoli che parlano di evoluzione, perché dar conto delle centinaia che la smontano?”, chiede il protagonista ad un professore universitario. “C’è un equivoco, qui stiamo parlando di scienza. Non si convince a forza di esprimere un punto di vista, si convince a forza di prove. Gli articoli a favore non dimostrano la teoria, ma la danno per scontata”.

      Proprio così Giorgio, ci sono moltissimi articoli che contrastano con la teoria ma una delle obiezioni tipiche è che non esistono o che quando uno li legge ha capito male.
      E poi gli viene la gastrite come a Coyne…

      Detto questo concordo con il giudizio sull’autore, molto bravo oltre che addentro all’ambiente.

      • gabriele ferrari on

        allora Enzo tu dici che i darwinisti danno per scontato alcuni passaggi che andrebbero invece verificati piu’ a fondo

        • In buona parte sì, a chi difende fa comodo buttarla sul complottismo, la realtà è molto diversa, la stragrande maggioranza prende per buoni gli argomenti e non va neanche ad approfondire le vere critiche (ecco perché le teste di legno alla Ham fanno comodo, inducono a ritenere che le critiche siano quelle).

          Io stesso per molti anni avrei risposto le stesse cose, e di sicuro non lo facevo perché appartenessi ad un complotto, ma per conformismo, si tratta molto più semplicemente dell’esistenza dei paradigmi di cui parlava Kuhn.

          • gabriele ferrari on

            Enzo ma tu e Leonetto siete anche genetisti cioe’ vi intendete di genetica?pura curiosita’

  2. Bellissimo! Anatomia Patologica a Bologna è proprio come viene descritta nel libro. Non ho trovato la versione cartacea. Bellissimo il finale, ci son rimasta di sasso! Perchè l’autore vuol rimanere anonimo? Silvia

    • Ciao Silvia,
      Si, il piano rialzato di anatomia é quello che ho descritto. E il numero di quegli “oggetti” che viene calcolato é veramente quello. Ho cercato di tenere il tutto, il piú attinente possibile alla realtà.
      Per il cartaceo, Ritengo che la maggiore diffusione si otterrà con il formato digitale. Valuterò in futuro, in base alle richieste, di stampare alcune copie cartacee.
      Per quanto riguarda lo pseudonimo usato, in molti ambienti scientifici confessare i propri dubbi sul neo darwinismo, significa essere visti come traditori di una fede, quindi eretici. E io al mio posto di lavoro ci tengo. Rischio di apparire esagerato, invece chi conosce gli ambienti che frequento, troverebbe il mio semplicemente un modo prudente e di buon senso di gestire la cosa. Non é escluso che le cose cambino in meglio.

      • Buonasera Max,
        mi fa molto piacere “rivederti”, quello che scrivi nella tua risposta credo che sia molto utile e valga più di cento articoli.
        Grazie per il libro e per la tua testimonianza.

        PS ricordati di ringraziare l’oca che per colpire me ti fa pubblicità gratis sul sito di Repubblica!

  3. “hai una certa competenza” !? e perche’ non esci dal tuo blog a confrontarti invece che censurare chi la competenza ce l’ha sul serio? non c’e’ niente di peggio che imbastire battaglie di odio politico o di pseudostoria strumentalizzando la scienza. se reputi di avere qualcosa da dire fatti avanti invece di pubblicare articoli (quelli di questo blog si,veramente ridicoli,tra l’altro per tua stessa ammissione) di illustri sconosciuti o di sputare sistematicamente su quello che fanno gli Altri.lascia perdere le ironie sulla sinistra,la tua destra l’abbiamo vista tutti all’opera,sanno tutti che roba e’.
    Paura di rimediare figure misere? io e tanti altri ti aspettiamo in una pagina di tua scelta per conversare con te o con masiero e vedere un po’ di venirne a capo.
    e almeno smettila di citare a vanvera strumentalizzando ogni rigo di cio’ che scrivi. da ultimo Popper,a quanto leggo. Peccato che Popper considero’ sempre scientifica e “falsificabile” la Teoria. Questo ti dimentichi di scriverlo,eh? cos’e’ adesso conosci Popper meglio di quello che asseri’ lui stesso?
    Ma fammi il piacere Pennetta…

  4. @Bonomo
    quello che più mi sorprende in interventi come il suo è il fatto che lei non si renda conto dell’immediato incremento di credibilità e considerazione che mi ritorna dopo essere stato fatto oggetto di critiche così inconsistenti (un po’ quello che succede ai darwinisti quando si confrontano con i creazionisti alla Ham), quindi la devo ringraziare.
    E la ringrazio a maggior ragione perché un tale favore me lo ha anche fatto duplicando l’intervento sul sito dell’ossimorica oca-saèpiens.

    Fatti dovuti ringraziamenti mi sento in obbligo di entrare nei dettagli da lei cortesemente segnalati.

    Se quello che scrivo è errato o si tratta di pseudostoria non vedo qual è il problema, per lei che crede nella selezione naturale è evidente che se racconto frottole sono facilmente smascherabile e quindi proprio la selezione si abbatterà come una mannaia su quello che dico, quindi tranquillo…

    Non capisco poi come faccia a dire che sono di destra, proprio adesso che in occasione del giorno della memoria ho ricordato il contributo del darwinismo al nazismo! Si vede che lei critica senza leggere.
    L’invito a confrontarsi su una pagina da lei scelta mi ricorda un utente bannato, ma non voglio fare illazioni, diciamo che allora è un’idea bizzarra e ricorrente: con le persone civili mi confronto qui, nessuno è mai stato bannato per le sue idee.

    E riguardo a Popper mi permetto di prendere a prestito un’immagine dell’articolo di Michael Flynn:

    Cielo! Popper considerò falsificabile la teoria, c’è da far svenire le fanciulle…

    Ma Popper si riferiva alla selezione, che non è la teoria, ma solo una sua parte che non dice nulla su come sorgano i nuovi caratteri, che è il punto infalsificabile che noi contestiamo.

    Questo secondo Popper il darwinismo:

    E questa la dichiarazione sulla falsificabilità riferita alla solo selezione:

    da “Tre saggi sulla mente umana” K. Popper 1978 – 1987

    Se vorrà portare altre dichiarazioni di Popper ne riparliamo.

  5. @Bonomo
    dopo il modo in cui si è presentato converrà con me che non è il caso che le dia libero acceso ai commenti… torni pure dall’oca che le darà sicuramente asilo per le lamentele, tanto ormai campa di quello.

  6. Sul sito ocasapiens compare un commentatore stranamente pacato e interessante.

    Ad un certo punto contestando quanto scritto qui afferma:
    “…stimare i rate di speciazione dalle sequenze, misurare quali geni (e loci) sono stati più fortemente selezionati (a favore o contro), rendere conto di recombination e hgt senza impaurire…”

    Tutte queste stime e misurazioni ci forniscono solo una “misurazione” dei tempi e della comparsa di nuove sequenze, non “come” queste compaiano.
    Non mi pare una grande risposta a quel che diciamo.

    • Enzo si ritorna sempre lì…
      Ma quale sia l’oggetto della critica al neodarwinismo io non credo sia espresso in una lingua antica e sconosciuta.
      Quindi è inutile che arrivino Bellone o altri a dire che non si è aggiornati,che si è rimasti alla Sintesi Moderna o a portare “esempi” di processi microevolutivi,di adattamenti,di esempi di selezione naturale oppure ancora a portare ragionamenti circolari o tautologici che sono vincolati al paradigma con stime e percentuali varie…

      Però Enzo se si può dire che o non capiscono la critica o fanno i “finti tonti”,si può anche dire che compreso nel primo caso c’è il non capire, perché non si arriva neanche a concepirle certe cose(come forse il caso di Bellone),perché si ha la visione che la selezione crei,che in fondo http://www.pikaia.eu/EasyNe2/Notizie/Esiste_realmente_una_distinzione_tra_microevoluzione_e_macroevoluzione.aspx che la teoria degli equilibri punteggiati di Gould superi il gradualismo,che esperimenti come quello di Lenski mostrino l’evoluzione in atto etc etc..

      Perché Enzo se nessuno nega che avvengano ibridazioni, speciazioni, formazione di chimere, mutazioni intra-specie (robertsonian fusion, tandem fusion etc..), trasposizioni, adattamenti all’ambiente propri di certe specie (metaprogrammazione, borrowed information), endogenizzazione, simbiosi, processi Innovazione – Amplificazione – Divergenza, processi Potenziamento – Attualizzazione – Perfezionamento,adattamenti plastici all’ambiente,attivazioni e de-attivazioni di geni..e se nessuno nega quindi l’importanza dell’epigenetica oltre che della genetica,così come che sussistano rapporti importanti fra ontogenesi e filogenesi,non si può portare avanti a pezzi e bocconi queste cose come prova che la critica non ha senso,semnplicemente perché la critica obietta altro…

      È però logico che se per quelli che portano avanti queste argomentazioni casi come quello del salmone
      http://www.enzopennetta.it/2012/07/finalmente-un-caso-di-evoluzione-il-salmone-rosa-si-trasforma-in-salmone-rosa/
      sono esempi utili non si va da nessuna parte,allora si fa inevitabilmente a non capirsi.

      Ovvero “noi”(noi inteso come chi critica il neodarwinoismo)abbiamo mostrato e mostriamo il perchè rigettiamo certe argomentazioni.È l’altro versante che non ha mai controargomentato né ha portato altre argomentazioni valide.

      • Proprio così Leonetto, è incredibile come si stia a girare sempre intorno alle solite cose.
        Sia che si tratti di vecchi frequentatori che di nuovi, il problema è che quando si parla si danno differenti significati alle parole, e allora ovviamente hanno ragione tutti.
        Se il salmone si evolve in salmone è solo perché esiste una definizione di comodo dell’evoluzione.
        Finché non si affronterà questo punto rassegniamoci a lunghi ed estenuanti confronti nei quali ci confronteremo con qualcuno che dirà che il neodarwinismo è dimostrato perché il salmone è diventato un salmone.

  7. @Silvia
    Concordo con Gvdr nel cercare le risposte nella letteratura e dai tuoi docenti, ma aggiungo solo una cosa, poi se vuoi sottoponi quelle risposte qui e vediamo se è vero che le nostre risposte sono “abbozzi senza sostanza”.
    Siamo pronti ad essere messi alla prova

  8. Sul sito di ocasapiens si è scatenato un confronto acceso che ci riguarda.
    Non andando io a rispondere in quella sede, esattamente come la Coyaud non viene a rispondere qui, ritengo opportuno fare delle considerazioni.

    @ocasapiens
    le sue conclusioni sulle mie capacità sono frutto della sua incapacità (o volontaria incapacità dovuta a distorsioni e forzature) di capire quanto affermato negli articoli, tanto che solo lei ha mosso quelle obiezioni a cui si riferisce e nessun altro, neanche i più accesi contestatori. Ci rifletta e ne tragga le conclusioni.

    Gli attacchi ad hominem sono cominciati da parte sua, non ricorda?
    Nel suo articolo “Statistiche cattoliche” dove prendendo spunto da un’errato grafico prodotto in automatico da un noto programma per computer di cui non faccio il nome (del resto, qualcuno si fa dei grafici da solo con matita e carta?), anziché cercare di capire con onestà intellettuale e commentare seriamente le motivazioni dell’iniziativa che mi vedeva coinvolto si metteva ad attaccarmi col suo abituale stile starnzzante facendo leva su quel grafico per il quale la mia colpa, che ammetto, è stata di essermi fidato del programma e non aver controllato.
    Le dico una cosa, all’epoca non avevo un blog, ed è in seguito a quell’episodio che ho capito l’importanza di averne uno. Si chiama eterogenesi dei fini. (tradotto, è colpa sua se adesso esiste Critica Scientifica!)

    Domando poi dove sia la misoginia, questa l’oca se l’è proprio sognata! Oppure ella ritiene di rappresentare tutte le donne del mondo e che quindi criticarla equivalga a prendersela con le donne?
    Quanta superficialità, quanta facilità a buttare fango addosso, cara Sylvie, ha l’età della maturità, non è stanca di giocare ancora alla barricadera?

    E dove sono poi le tesi sessiste che non ho mai proposto (ma lei è fissata col sesso!), negazioniste (io non nego nulla affermo sempre) termine però comodo che permette di infangare senza portare argomenti, suprematiste (ma sa cosa vuol dire?) che indicano un movimento artistico di inizio novecento:http://www.treccani.it/enciclopedia/suprematismo/
    Insomma un vagonata di merda (chiamiamo le cose per nome) che dall’aia dell’oca trabocca cercando di schizzare le persone che ha in odio solo perché hanno idee diverse dalle sue.

    Lei non potrà portare alcuna prova delle accuse che mi ha fatto per il semplice motivo che sono false.

    Essere sapiens è un’aspirazione, dice nel suo blog, e tale sembra essere rimasta.

    PS
    @Uno dei dieci
    sei comunque un signore, bannato, ma signore.

    PS bis
    se l’indirizzo con cui ti sei registrato fosse stato attivo avresti ricevuto una mia mail giorni fa. Ciao.

Exit mobile version