La verità sul caso Moro: il 4 ottobre incontro a Roma con Giovanni Fasanella ed Enzo Pennetta

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L’autore del libro “Il puzzle Moro”, Giovanni Fasanella, parlerà di tutti quei fatti che rendono il caso Moro molto diverso da quello che arriva all’opinione pubblica. Una verità che dovrebbe far saltare equilibri internazionali basati sull’inganno e la sopraffazione da parte di stati che s dichiarano amici.

Proprio in queste ora in cui la lotta per un’informazione libera di essere vera e oggettiva, anche e soprattutto se scomoda, ha raggiunto un risultato importantissimo con la presidenza alla RAI di Marcello Foa, appare in tutta la sua evidenza quanto la verità ci sia stata nascosta in occasione della vicenda più oscura della storia dell’Italia repubblicana, cioè quella del sequestro e dell’uccisione di Aldo Moro.

Il libro di Giovanni Fasanella “Il puzzle Moro” l’ho letto riempiendolo di segni e note per poter ricordare bene e potermi orientare tra le innumerevoli informazioni contenute  nelle oltre trecento pagine. Si tratta di un libro che se fossi al MIUR consiglierei vivamente di far leggere agli studenti delle scuole superiori ma che ancor prima farei leggere a chiunque voglia governare l’Italia, non si può fare a meno di conoscere bene le radici profonde delle vicende che ci hanno riguardato e che sono ancora più che mai vive e operanti.

Basterebbe ricordare quante volte nei documenti ufficiali degli archivi britannici compare la questione del controllo della Libia e la coalizione di Gran Bretagna e Francia per contrastare le politiche italiane di autonomia e indipendenza. Così come il bombardamento franco britannico della Libia avvenuto nel 2011 altro non è che il proseguimento delle azioni degli anni ’60 e ’70, allo stesso modo le politiche anticolonialiste verso i paesi del Terzo mondo e quelle di indipendenza energetica sostenute dall’ENI sono lo sfondo di tensioni ancora più attuali che mai.

Aldo Moro nella sua visione altissima e lungimirante voleva un’Italia riconciliata dove DC e PCI si unissero in una politica condivisa sia interna che sullo scenario mediterraneo, una visione che trovava nella profonda intelligenza di Enrico Berlinguer la sponda ideale per realizzare quello che venne definito il “compromesso storico”, un binomio che andava fermato ad ogni costo. Un binomio visto negativamente ad est e ad ovest, tanto che venne da ogni parte favorito e sostenuto lo sviluppo del terrorismo.

La storia di quel 1978 non è passata, è qui adesso, più viva che mai. 

 

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2 commenti

    • Enzo Pennetta on

      Potrebbe essere un’ulteriore motivazione che si aggiunge alle altre, ma andrebbe comunque a rafforzare la causa di fondo e cioè il rischio che l’Italia si sganciasse dagli equilibri di Jalta e, aggiungiamo, di Bretton Woods. Sta di fatto che dalle 500 Lire di carta alla separazione tra Tesoro e Bankitalia passano solo pochi anni, un’inversione a 360° che con Moro in vita non sarebba mai accaduta.

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