La propaganda: dall’antichità alle campagne elettorali

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Video della conferenza di Giampaolo Rossi su come agisce il condizionamento delle campagne elettorali.

La comunicazione è sempre stata impiegata per orientare le decisioni degli altri cosa che, secondo quanto affermato nel più antico trattato sulla guerra, quello di Sun Tsu, è l’essenza stessa della guerra. In questa conferenza tenuta dal giornalista, docente universitario e consigliere di amministrazione Rai, Giampaolo Rossi, per arrivare a trattare le moderne tecniche di orientamento del consenso elettorale si parte dalle origini greche della politica.

La parola scritta e l’immagine si sono contese il primato nella formazione delle opinioni e delle suggestioni fino a quando, nel momento attuale, il primato sembra essere tornato alle immagini e comunque alle apparenze. L’epoca moderna della propaganda si fa generalmente iniziare nei primi anni ’60 con il confronto televisivo tra i candidati alla presidenza USA Richard Nixon e John Kennedy. Da quel primo confronto TV siamo oggi arrivati alla disintermediazione operata attraverso i social e che ha permesso ai rappresentanti del cosiddetto “populismo” di avere la meglio su massicce campagne mediatiche mosse dai media mainstream.

 

 

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Laureato in Biologia e in Farmacia, docente di scienze naturali Nel 2011 ha pubblicato "Inchiesta sul darwinismo", nel 2016 "L'ultimo uomo" e nel 2020 "Il Quarto Dominio".

2 commenti

  1. Fabio Vomiero on

    Buongiorno prof.Pennetta, scusi se posso sembrare pedante, ma credo possa essere molto importante per me, per lei e per tutti, se per cortesia potesse rispondere alla mia importante domanda, esplicita, riportata nel mio ultimo commento di ieri, correggendomi pure se eventualmente la domanda dovesse essere stata mal posta. La ringrazio.

    • Enzo Pennetta on

      Come ben sa Vomiero i commenti si chiudono automaticamente dopo tre giorni per evitare che gli strascichi tengano impegnati oltre il dovuto i partecipanti.
      Fare invasioni in altri post è un aggiramento di questo principio e regola del blog che neanche io mi permetto di violare.
      Ciò ribadito mi trovo obbligato a violare la regola perché lasciare il suo intervento senza risposta verrebbe scambiato per una debolezza.
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      Vomiero afferma:
      “In realtà prof. Pennetta lei non mi sta rispondendo. I miei discorsi generali di solito mirano soltanto a chiarire e a ribadire alcuni concetti importanti riguardo la scienza, che vedo a volte trattati in modo inadeguato e mal compresi in molti scorci di discussioni su questo blog. “
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      Vede trattai in modo inadeguato? Ad eccezione dei suoi interventi devo dedurre, i quali sarebbero sempre adeguati.
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      “Anch’io da anni studio certi argomenti e nel mio piccolo cerco di fare divulgazione come e quando posso. Forse il fatto che tutti gli uomini di scienza (e sono tanti, mi creda) che io conosca (intendo anche tramite libri e articoli) dimostrino mentalità comuni potrebbe anche significare che sono purtroppo gli unici ad averla compresa veramente, la scienza.”
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      Si rende conto di quanto sia vaga questa sua affermazione? Mentalità comuni su cosa? Aver compreso la scienza su che?
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      “Comunque per essere breve ripeto la mia domanda. La mia tesi è che il problema principale, almeno in Italia, di cui ho conoscenza diretta, è di natura antropologica, tradotto singole persone. “
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      Le ho risposto, contrariamente a quanto lei qui sostiene, solo che la mia risposta non a lei non piace. La questione antropologica la sto sostenendo da tempo addirittura creando una sezione apposita ma il fatto che non la veda come lei la rende una non risposta…
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      “Se vuole, ripeto, le faccio l’elenco dei comportamenti deprimenti che osservo, ma ve li risparmio. Magari citiamo soltanto i milioni di persone che credono agli oroscopi, si curano con l’omeopatia e vanno dai maghi e gli altri milioni di analfabeti funzionali che si fanno fregare da tutto, vedrà che qui è compreso anche il problema ambientale. Soluzione: impostazione di una formazione adeguata, con strumenti di cultura utile e predisposizione al ragionamento critico, il che rende più liberi e adeguati nelle scelte. La principale cultura che porta a questo risultato è quella scientifica. “
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      La risposta è che pur non condividendo tali pratiche non credo proprio che i problemi della società siano gli oroscopi e l’omeopatia, questo è lo stesso ragionamento più volte citato della scena in cui nel film “Johnny Stecchino” l’autista palermitano afferma che la piaga di Palermo è il traffico. Gli analfabeti funzionali se mi spiega da cosa si farebbero fregare potremmo essere più precisi, se però mi porta oroscopi e omeopatia vuol dire che non ha trovato problemi veri da sottoporre.
      Il problema ambientale (mi conferma che per lei è l’inesistente pericolo da CO2?) non trova nessun ostacolo nella formazione non scientifica, anzi, sono gli analfabeti funzionali a lei tanto cari a non obiettare mentre i rompiscatole sono laureati come il sottoscritto, il prof. Battaglia, Guido Guidi, Judith Curry ecc… Gli analfabeti funzionale farebbero comodo proprio ai sostenitori della causa umana del riscaldamento globale.
      La predisposizione al ragionamento critico alla quale lei giustamente tiene nasce dagli studi umanistici, dalla filosofia, molto prima che dalla scienza, questa sua affermazione è mancanza di conoscenza paragonabile alle accuse che lei muove ad atri.
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      “Ora, lei non è d’accordo, perchè ritiene che il “basso” vada difeso a priori e che la cultura da approfondire ulteriormente sia quella umanistica. Ecco, io le chiedevo semplicemente di portarmi delle prove concrete a sostegno di queste sue tesi, perchè altrimenti, per me, rimangono un’opinione come tante altre, come quella del luogo comune del “greco” che sviluppa la mente.”
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      La fallacia del suo ragionamento è facilmente dimostrata: porti lei le prove delle sue tesi.
      Ops… non le può portare perché semplicemente non esistono, e non esistono perché l’argomento non è riducibile ad una formua o ad una quantificazione? Opinioni, già, è su queste che si basa la politica e la cultura sociale, lei vorrebbe una società scientifica, ma quelle si trovano solo nelle peggiori distopie.
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      “Altra cosa, che chiedo a lei e ad altri. Siete sempre molto bravi a parlare dei limiti della scienza, scoprendo peraltro l’acqua calda, vogliamo una volta tanto parlare dei limiti della religione e della filosofia? O sono sistemi di cultura, a differenza della scienza, infallibili?”
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      Guardi che nessuno ha detto che la filosofia e la religione non abbiano dei limiti, è lei che mentre dice di ammettere che la scienza ne abbia vorrebbe imporla come misura di tutte le cose.
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      “E poi, ci sono altri sistemi allora per arrivare a una conoscenza fattiva e utile del mondo, che magari a me sfuggono? Riguardo invece l’epistemologia, io credo che la scienza sia, anzi debba essere anche filosofia, è questo il punto. La separazione culturale, a mio modo di vedere, è stata forzata soltanto dagli umanisti che ne hanno voluto fare una materia a sè stante solo per continuare a difendere il loro bunker di isolamento.”
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      A questo punto è chiaro che lei sta sostenendo una guerra personale contro gli umanisti, che la scienza debba essere anche una filosofia è un’inconsapevole ammissione di essere uno scientista: ma come, se la scienza è un modo per conoscere come funziona il mondo come può essere una filosofia? Si rassegni, la scienza è nata e sempre dovrà essere sottoposta alla filosofia. Nel bunker ci stanno gli scientisti, non gli umanisti, sono i primi a emettere scomuniche e condanne, è un bunker grande e oggi potente ma sulla difensiva ci stanno proprio loro, gli scientisti.
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      “Il dilemma sulla tecnocrazia, alludendo a una mia presunta confusione, l’ha creato lei, io ho solo detto che scienza e tecnocrazia sono cose completamente diverse. Riguardo globalizzazione e neoliberismo non mi esprimo, non ne ho le competenze.”
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      Che scienza e tecnocrazia siano cose completamente diverse lo dico dalla nascita di questo blog, sono io che difendo la scienza dalla sua strumentalizzazione, se ancora non si è capito non posso farci niente.
      E se poi non si è capito che globalizzazione e neoliberismo sono stati possibili solo dopo aver asservito e sfregiato la scienza con lo scientismo vuol dire che ho buttato al vento sette anni di articoli..
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      Detto questo lei ha provocato una risposta che era superflua in quanto tutto quanto ho ribadito era già chiaro nello scambio precedente e dalla lettura dei miei articoli, una risposta che non avrebbe dovuto esserci in quanto gli interventi erano chiusi.
      Questo significa che non sono consentite repliche.

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