Il neoliberismo, una delle ideologie più feroci, continua ad agire nascosta dalla ininterrotta opera di spin della grande stampa per la quale settecento bambini morti in Grecia non esistono.
Centinaia di bambini morti sono stati certificati da The Lancet, non si tratta di opinioni ma di fatti, ma nessuno ha condannato questo fatto a Bruxelles o sui media, anzi una grande firma del Corriere come Federico Fubini ha ammesso di aver occultato la notizia.
Siamo in presenza di una ideologia tra le più criminali di sempre, mascherata di scientificità e occultata solo grazie all’azione di una stampa in mano ad illusionisti della notizia in grado di mascherarla. Le vittime sono state causate dalle politiche neoliberiste di austerità imposte dalla UE di cui l’esecutore è stato Tsipras, il Presidente uscente della Commissione UE, Junker, ha detto che Giuseppe Conte sarà un nuovo Tsipras.
Per mesi è stato lanciato l’allarme di un ritorno del nazismo, ma mentre gridavano allarmati per il pericolo di una nuova Repubblica di Weimar preparavano una nuova Repubblica collaborazionista di Vichy. Strillavano paventando un nuovo Hitler ma arrivava un nuovo Petain, è una contraddizione solo apparente.
Le concessioni che adesso vengo e verranno fatte sono solo ripiegamenti tattici ai quali non si deve credere. Finché il neoliberismo non verrà riconosciuto come una delle più feroci ideologie del XX secolo e pubblicamente condannato continuerà ad affermarsi come una realtà ineludibile.
4 commenti
Il neoliberismo è solo l’aspetto economico di un problema più grande, il bene diventato male e il male diventato bene. Sotto belle apparenze, stiamo tornando alla legge della giungla, in tutti i campi, con il forte che si mangia il debole. Così in fondo è sempre stato, ma il brutto di oggi è l’ipocrisia, il fatto che il forte si mangi il debole dicendo che lo difende perché gli vuole bene.
Ma come Paolo, eppure il liberismo è così bello a detta di tutte le persone che hanno una situazione agiata e protetta…
Trovo che rimarcare il collegamento diretto, netto, tra austerità imposta e aumento della mortalità infantile in Grecia sia un po’ semplicistico. Soprattutto nella considerazione che la mortalità infantile in Grecia, tra oscillazioni inevitabili, sta nella media europea. Per intenderci, in Italia abbiamo un indice di 3 (3 morti ogni mille nati) , la Grecia di 5, la ricca Svizzera di 4… Basti poi guardare gli indici mondiali, o solo di Paesi che non risultano propriamente arretrati, per valutare una portata del fenomeno ben peggiore, purtroppo. Certo, 700 morti in più sono tantissimi, ma rispetto a quanti e in che lasso di tempo? Leggevo, per esempio, che l’andamento della mortalità infantile in Grecia, così come in altri Paesi, dipende da molti fattori ai quali non è facilmente attribuibile la percentuale di responsabilità e che, sempre in Grecia, si sta registrando una controtendenza. Vi risulta?
Lancet fa un confronto incrociato, da questo ricava la differenza di morti verificate rispetto a quelle attese.
Dai grafici emerge come inoltre le politiche post crisi del 2008 abbiano aumentato la mortalità ovunque, ma maggiormente in Grecia dove l’austerità è stata la “cura” imposta dalla UE.