Nei giorni scorsi l’attenzione è stata catturata dallo scandalo dei documenti trafugati dall’Heartland Institute.
Sembra che si tratti di un falso, ma questo è il problema minore.
Il vero problema sono le affermazioni intolleranti e antiscientifiche fatte in tale occasione da alcuni commentatori schierati dalla parte dei sostenitori dell’AGW.
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Negli USA è nata un’iniziativa per la denuncia dei meteorologi che contestano la tesi della responsabilità umana per il riscaldamento globale.
“Denunciate i meteorologi ‘negazionisti’ e li ‘convinceremo’ a dire le cose come stanno”.
Se questo è il futuro del dibattito scientifico prepariamoci a tempi difficili.
Sembrerebbe una nota pubblicità il cui slogan è: “Ti piace vincere facile”?
E invece si tratta della cifra che la UE ha messo a disposizione per studiare l’impatto delle popolazioni preistoriche di 6/10.000 anni fa sul clima.
Un risultato è però già stato ottenuto, abbiamo la prova che studiare l’AGW è un gran bel business.
Venerdì 30 su La 7 è andato in onda l’annunciato “speciale” sul collegamento tra l’alluvione di Genova e il riscaldamento globale.
Riconosciamo a Mario Tozzi di aver posto l’attenzione sull’incuria dell’Uomo come causa dei disastri, ma quel che è mancata è proprio la dimostrazione del collegamento col riscaldamento globale.
Nella trasmissione “Che tempo che fa” del 17 dicembre si è parlato di razzismo, di episodi che riguardano il rapporto con gli immigrati.
C’è però anche una forma di razzismo più grave perché non riguarda il comportamento di singoli individui, ma quello di grandi società e dei governi.
Sarebbe un bel gesto di coraggio parlare quel tipo di razzismo.
Venerdì 30 dicembre alle 20.30 su La7 andrà in onda uno speciale dedicato ai cambiamenti climatici e agli eventi meteorlogici eccezionali (per introdurre il film The Day after Tomorrow).
Una trasmissione da seguire.
Mentre gli echi della conferenza di Durban sul riscaldamento globale non si sono ancora spenti, si affaccia l’ipotesi che stia accadendo l’esatto contrario di quanto temuto: si va verso un periodo di grande freddo.
E’ diventato il nuovo marchio d’infamia, quando nell’ambito scientifico si vuole demolire l’avversario basta dargli del “negazionista”.
Si tratta però di un’accusa che usa chi vuole sostenere le proprie tesi senza affrontare il rischio di un confronto, di chi nega che altri abbiano competenze ed argomenti validi, diventando di fatto egli stesso un “negazionista”.
“Scienziati” e “Banchieri”, sono la casta sacerdotale della modernità.
Le loro indicazioni non si possono mettere in dubbio, anche la democrazia è sospesa davanti alle loro sentenze.
Ci sono volute ben 25 pagine fitte di calcoli matematici ad un giovane ricercatore del Max Planck Institute di Rostock in Germania.
Ma alla fine è giunto il clamoroso risultato:
Quando si va in pensione si consuma meno
Sono apparsi veramente contenti quelli di Nature quando il 27 ottobre hanno comunicato: “Il global warming sta accadendo davvero- Davvero. Non c’è una cospirazione o insabbiamento”
Proprio quello che ci voleva in vista della Conferenza di Durban che si svolgerà dal 28 novembre al 9 dicembre.
Ma gli entusiasmi sono stati subito raffreddati: la causa non è l’uomo.
Non fidatevi del suo aspetto innocente, si è macchiata del crimine peggiore dei nostri tempi: produce CO2.
E lo fa con la scusa di dover respirare, immettendo così enormi quantità del gas serra.
E non per infierire sulla povera bestia, ma che dire del metano che emette con le “flatulenze”.
Le politiche per la limitazione delle nascite non sono che uno degli orrori dello scientismo, la deformazione della vera scienza denunciata nel libro di Alessandro Giuliani e Carlo Modonesi.
Se ne parla in un articolo di Silvano Petrosino su Avvenire.
Uno studio apparso su nature.geoscience rivela che alla fine dell’ultima glaciazione l’aumento della temperatura fu la causa dell’aumento della CO2 e non viceversa.
Ma oggi si pretende che avvenga il contrario
Più che google sembra che si parli di Gozzilla.
Siamo di fronte all’ennesimo studio sensazionalistico che diffonde un allarme, ma finto, proprio come Gozzilla