Margherita Hack è una seguace della teosofia?
La nota scienziata non sarebbe atea, ma seguirebbe una dottrina esoterica che affonda le radici nell’occultismo ottocentesco.
Nel febbraio scorso veniva pubblicato il libro “PERCHÉ SONO VEGETARIANA” di Margherita Hack a sostegno dell’alimentazione vegetariana, si trattò di un immediato successo editoriale, come riferito in un articolo apparso sul Corriere della Sera del 16 febbraio 2012 e intitolato «Mai mangiato carne in vita mia. E mai lo farò».
Nell’articolo erano present dei passaggi che avrebbero meritato già allora una certa attenzione, come ad esempio:
La carne la ripugna, il pesce ancora di più. È per quell’idea della sofferenza dell’animale che muore, della vita che viene spezzata per trasformarsi in pietanza.
Un’affermazione che sembra fatta non da un’astronoma ma da un’aliena, la Hack parla infatti come se venisse da un’altro mondo, come se non fosse perfettamente naturale sul pianeta Terra che i carnivori per nutrirsi debbano farlo a spese della vita di altri animali: che si fa? Per rispettare la vita animale si mettono al bando leoni, rondini, gatti, tonni, rane, ecc…?
Ma a parte questo aspetto contraddittorio dei vegetariani e dell’Hack pensiero, che vorrebbe proclamare uno strano amore per la natura disconoscendone però al tempo stesso le sue vere leggi e la sua effettiva realtà, difendendo un’inesistente natura buona (da cartone animato) e rispettosa della vita dei singoli animali, di particolare importanza è un altro passaggio dell’intervista della Hack:
Bisogna dire subito che per Margherita Hack essere vegetariana è stato relativamente facile. E’ lei stessa a premetterlo nelle prime pagine del libro e a confermarlo in ogni occasione: «Non ho dovuto rinunciare a nulla, sono nata vegetariana. I miei lo erano perché avevano aderito alla teosofia, una filosofia indiana che predica il rispetto di tutti gli esseri viventi e quindi il non mangiare gli animali.
La Hack spiega la sua adesione alla dieta vegetariana per via dell’appartenenza dei suoi genitori alla Teosofia, che lei definisce una “filosofia”.
Ma le cose non stanno proprio così, la Teosofia è qualcosa di molto più che una semplice “filosofia”. Al riguardo è stato pubblicato sul sito Libertà e Persona un articolo intitolato Margherita Hack e la teosofia di Roberto Dal Bosco, autore del libro “Contro il Buddismo. Il volto oscuro di una dottrina arcana” edito da Fede e Cultura.
Si tratta di un articolo particolarmente completo e interessante che è opportuno riportare per intero:
di Roberto Dal Bosco
L’ateismo raramente viene da solo. Trovare qualcuno che nega Dio e basta, perché lo ritiene una realtà indimostrabile è in fin dei conti raro. L’ateismo, scientista o meno che sia, è sempre contaminato dal pensiero anticristiano vero: gnosticismo, magismo, paganesimo, satanismo. Ciò era vero centinaia di anni fa così come lo è oggi ancora.
Il vegetarianesimo – altro culto deviante a mio dire molto più pericoloso perché sempre più contenuto nella trincea globale del “politicamente corretto” – non si muove su binari diversi.
Il vegetarianesimo è per forze di cose una pratica anticristiana. Negare l’assunzione di carne, rende inservibile il fulcro di tutta la Chiesa, ossia la Santa Messa, dove il fedele crede (dovrebbe, almeno) di mangiare la carne di Dio che si è sacrificato per noi. Le persone che provano orrore a mangiare della carne di animale – un numero ahinoi sempre più alto – considereranno barbara e ripugnante l’idea di cibarsi del corpo di Cristo transustanziato.
A me pare si tratti di un disegno ben preciso, un’operazione di sensibilizzazione su larga scala che porta inevitabilmente le genti a considerare ancora più simbolico – cioè, inutile – l’atto stesso della Messa, e di qui all’emarginazione morale e fisica della Chiesa Cattolica.
Che il vegetarianesimo di oggi abbia basi anti-umane non mi pare che non sia difficile da constatare: il culto di Gaia, la madre terra, altro non è che una letterale reprise del vecchio paganesimo mediterraneo, dove appunto Gaia – o Gea, o Tellure per i Romani – era il titano femmina sorto dal caos all’inizio dell’universo. Gaia è il nuovo Moloch a cui sacrificare gli esseri umani, considerati alla stregue di microbi, di un’infezione passagera di Gaia che giustamente se li vuole scrollare di dosso con tsunami, tempeste, terremoti etc. Gaia, l’immagine meravigliosa della terra blu vista dallo spazio, altro non è che il Titano a cui si vota il nuovo fascismo degli anni 2000, l’eco-fascismo. Il più terribile, il più letale: non ha in programma guerre di conquista o l’eliminazioni di specifici gruppi etnici o sociali, ma dell’intera umanità.
Quando parlano di “decrescita”, o di “zero growth”, è di questo che trattano: l’ecologia, i diritti animali, le leghe antivivisezione e compagnia cantando sono la modalità con cui vogliono indorare la pillola dell’autosterminio (chiamatelo “controllo demografico”, “riduzione della popolazione terrestre”, “rientro demografico” – sempre di sterminio si tratta). Su questo punto, la Chiesa rappresenta ancora per gli ecofascisti un laccio problematico, un bastione che si erge contro i diritti estesi agli animali e per la difesa ad oltranza della vita umana. Per il momento almeno, è così.Non è difficile vedere come i nemici della Chiesa, anche quelli più spudoratamente e pateticamente dichiarati, rechino radice del loro pensiero tracce di culti extracristiani quando non direttamente anticristiani.
È il caso di Margherita Hack. Per il grande pubblico italiano, in ispecie per quello che si fa indottrinare quotidianamente dai giornali di De Benedetti, la Hack è una nonnina burbera e irresistibilmente simpatica, la prova di come si possa essere dei cervelloni (un’astrofisico per forze deve avere un cervellone) e pure essere gioviali, nonché la prova di come si possa essere, nonostante l’età avanzata, combattivi nelle valorose battaglia del politicamente corretto contro la malvagia Chiesa oscurantista: eutanasia, aborto, procreazione assistita, non c’è stata una occasione in cui la anziana toscanaccia non abbia detto la sua. La vecchina, prezzolata o meno da una uscita libraria con l’editore Feltrinelli, il suo sporco lavoro nella macchina della propaganda anticattolica lo fa volentieri: del resto, è il suo mestiere di scienziata, e dietro il suo antipapismo c’è solo una sano scientismo da cervellone con i fiocchi.
Da alcune cose raccontate nel suo libretto «Essere vegetariani», sorgono alcuni dubbi.
Il primo è che anche qui, l’assetto alimentare e probabilmente anche religioso della Hack – si dice atea – non nasce esattamente dal forsennato scientismo di cui è imbevuto il lavoro di un astrofisico. No, il suo libero sentire gastronomico-religioso è per sua stessa confessione, derivato dell’educazione che le impartirono i genitori.
Entrambi i genitori della scienziata sono stati pionieri della Teosofia in Italia.
Roberto Hack, talvolta descritto come contabile, talaltra come “scrittore e giornalista” è di estrazione protestante; la madre invece lavoro come miniaturista agli Uffizi e proviene da una famiglia cattolica. Entrambi sono teosofi della prima ora, e lo rimarranno a lungo, visto che dal 1962 al 1971 il padre di Margherita assurge al ruolo di Segretario Generale della Società Teosofica Italiana.
La Teosofia è un culto altamente organizzato, e in pochi anni ha creato capitoli in ogni parte della terra. In Italia attualmente la sede principale è a Vicenza e si contano – secondo «Le Religioni in Italia» del Cesnur – ben 47 capitoli in tutto il paese.La nobile russa Helena Petrovna Blavatsky (nella foto) fondò la Società Teosofica a New York nel 1875.
Una medium secondi i canoni dello spiritismo che andavano di moda a quell’altezza dell’Ottocento, la Blavatsky ebbe occasione di girare il mondo ed approfondire le sue conoscenze esoteriche. La accompagnò nelle sue avventure il colonnello Henry Steele Olcott, un potente avvocato nuovayorkese con pesanti entrature presso la Presidenza degli Stati Uniti a Washington. Olcott è tutt’oggi un mito per lo Sri Lanka. I buddisti srilankesi tutt’ora accendono candele votive ogni anno all’anniversario della morte, in quanto Olcott teorizzava aggressivamente la distruzione del cristianesimo e la sua sostituzione con il buddismo: i cingalesi lo adoravano, e lo chiamavano “the White Buddhist”, il buddista bianco.
Il simbolo della teosofia
Olcott e la Blavatsky costituiranno nella terraferma indiana la sede internazionale della Società Teosofica presso Adyar, un quartiere a sud di Madras, la bella città cui l’India odierna voluto stupidamente cambiare il nome in Chennai. Madras, va notato per inciso, non è una città di secondaria importanza per il Cristianesimo, in quanto vi visse e vi fu martirizzato San Tommaso. La comunità cristiana a Madras è ancora vasta e fiorente.
La sede della Teosophical Society a Madras è ancora presente ed attiva. Da fuori è niente di più che un lungo muro, un cancello e dietro una fitta foresta. Una volta entrati invece si accede ad Una serie di vecchi palazzi in un giardino immenso (guardate pure con Google Earth) in cui si nascondono orde di pipistrelli giganti (le cosiddette “volpi volanti”, che infestano a decine di migliaia un particolare baniano nel giardino) come pure gli ultimi adepti di questa bizzarra religione moderna. Capita a volte di vedere qualche Mercedes dai vetri oscurati andare e venire, segno che qualche finanziatore ancora c’è. Ma più spesso ci si imbatte in vecchi seguaci, specie occidentali, che paiono in verità un po’ smarriti ed ineleganti.
In una serie di bassorilievi di uno dei palazzi principali è visibile il principio sincretista del culto teosofico: c’è Cristo, maestro per i cristiani, Mosé maestro per gli ebrei, Krishna per gli hindu, Maometto per i musulmani, Budda per i buddisti, Nanak per i Sikh, e poi… Hiram. Hiram sta per Hiram Abif, leggendario costruttore del Tempi di Salomone e figura centrale nella Massoneria. La Massoneria, nella capitale teosofica, è considerata una religione al pari delle altre.
Il succo delle attività della Società teosofica è trino: 1) Formare un nucleo di Fratellanza Universale dell’Umanità senza distinzioni di razza, sesso, credo, casta o colore. 2) Incoraggiare lo studio comparato delle religioni, filosofie e scienze. 3) Investigare le leggi inesplicate della Natura ed i poteri latenti dell’uomo”.
Il pensiero teosofico discende dalle due ponderose opere principali della Blavatsky, «Iside Svelata» e «La Dottrina segreta». Il disegno teologico ivi sotteso è impervio: vi è una sorta di dio solare trinitario, poi più sotto sette pianeti che formano gli universi – il numero sette è il tratto numerologico che interviene in tutta la mitologia teosofica. Ogni universo può attraversare un processo di materializzazione o di spiritualizzazione, processo diviso in sette stadi. Il nostro pianeta è attualmente al quarto stadio di un processo di materializzazione, e la razza umana è pure passibile di una scansione in sette stadi, di cui l’umanità attuale rappresenta il quinto. L’essere umano è formato di sette corpi, alla morte dei quali procede la reincarnazione, che come per hindu e buddisti è da intendersi come un progressivo perfezionamento.
In verità, oltre a questo complicato edificio filosofico, l’adepto deve sciropparsi letture astruse in cui la veggente Blavatsky si lascia andare ad improbabili racconti biografici di sapore muenchauseniano, fra cui spicca quello per cui arrivata in Tibet incontrò degli esseri superiori chiamati “i maestri”, uomini perfetti e simil-onnipotenti che dirigono il corso della storia, dello spirito, del cosmo. I maestri svolgono il fondamentale ruolo di cerniera tra la realtà superiore del dio solare e quella inferiore dei pianeti. Il ruolo dei teosofi altro non è che quello di tenere vive quelle “linee di forza” con le quali i maestri comunicano e guidano la nostra razza: essi infatti presiedono ad ogni affare terrestre lungo sette raggi che si dipanano dal centro del mondo, dove i maestri risiedono.
Non mancano anche improbabili racconti, avvallati tutt’oggi dalla Società Teosofica Italiana, per i quali la nostra eroina accorse a Mentana per combattere con coraggio a fianco di Garibaldi, che guarda un po’ che coincidenza era pure lui massone, spiritista, anticristiano. Il quadretto risorgimental-teosofico è completato da una scena di ferimento della Blavatsky nello stile della mitica Anita Garibaldi; su un piano leggermente più serio non potevano mancare i contatti della Blavatsky con il più malefico ed oscuro degli antipapisti ottocenteschi, Giuseppe Mazzini.
Queste e molte altre affermazioni presenti nei libri teosofici sono state oggetto di critica quando non di scherno da numerosi studiosi dell’Ottocento (ad esempio l’oxoniano Max Mueller, Réné Guénonche vi dedica un intero libro, «Il teosofismo, storia di una pseudo-religione»), ma molte personalità intellettuali di certo Novecento italiano ispirato all’Oriente sono pure passate di qui. Maria Montessori vive nella sede teosofica di Madras gli anni della seconda guerra mondiale. Nel 1907 la Lega Teosofica Indipendente, uno scisma della società teosofica seguito a degli scandali interni, inizia la pubblicazione di «Ultra», rivista dedicata alla “ricerca spirituale”. Ebbene, dalle pagine di questa rivista passano personaggi come il misterico massone Arturo Reghini, il barone ultrafascista Julius Evola, il filosofo antifascista Adriano Tilgher, persino il padre dell’Orientalistica italiana Giuseppe Tucci, uomo destinato a diventare il più grande tibetologo del secolo.
La Teosofia non è marginale in molti eventi del secolo scorso.Annie Besant (nella foto), una signora che si era fatta notare come attivista calda del femminismo e dell’agnosticismo razionalista, nel 1907 sarà nominata successore della Blavatsky alla guida della Società Teosofica (a lei è dedicato un intero quartiere di Madras, Besant Nagar, dove in riva al mare sorge paradossalmente un’affollattissima chiesa cattolica consacrata a Nostra Signora di Velankanni).
La Besant non esista ad appoggiare apertamente la causa dell’indipendenza indiana.
In molti hanno pensato che la Teosofia fosse sin dal principio sostenuta dagli apparati britannici, desiderosi di avere una versione “addomesticata” delle religioni indiche con la quale irretire i sudditi asiatici dell’Impero e magari non solo quelli. In questo senso, l’appoggio della Teosofia all’indipendenza del subcontinente andrebbe letto come ulteriore prova del lungo e sapiente processo di exit strategy che la corona inglese ha imbastito sottotraccia per smantellare un impero i cui costi erano oramai esorbitanti.
A ulteriore riprova del nesso tra Teosofia e decolonizzazione, va detto che molti dei fondatori del Partito del Congresso – il partito “progressista” attualmente al potere a Nuova Delhi – provenivano proprio dalle file della Teosofia.
Così come all’origine del culto vi era una coppia (la Blavatsky e Olcott), la Besant si accompagnerà a tale Charles Leadbeater, il quale porterà la Società verso desolanti scandali, vuoi per le chiacchiere sulla sua vita dissoluta, vuoi per la sua convinta apologia della masturbazione giovanile, vuoi per il caso Krishnamurti. Jiddu Krishnamurti era infatti un giovane indiano in cui Leadbeater, che era ovviamente anche chiaroveggente, vide il messia teosofico, il bambino che una volta adulto sarà acclamato come Maestro dal mondo intero. Il ragazzo invece ad un certo punto si negherà, divenendo un mite guru per conto suo – i suoi libri saranno apprezzattissimi in occidente, a pubblicarli in Italia sarà l’editore di tanti testi buddisti, hinduisti o prettamente esoterici, Astrolabio-Ubaldini. Il filosofo austriaco Rudolph Steiner reagirà scismaticamente alle follie di Leabeater fondando una sorta di teosofia tutta sua, la cosiddetta Antroposofia, che oggi informa diversi istituti scolastici dove gli studenti sono particolarmente liberi di perseguire la propria “creatività”.
Dopo la Besant, arriva il turno di un’altra donna a prendersi la luce dei riflettori di questa nuova religione: Alice Bailey. Nata a Manchester, la Bailey scopre la Teosofia e ne scala velocemente i vertici organizzativi americani. Nella sua visione il mondo i “Maestri dell’Antica Sapienza” lavorano attivamente per la trasformazione del pianeta sotto la guida di Maitreya, parola che nel buddismo sta a significare il messianico Budda del futuro. La Bailey comincia quindi a sostenere di essere in contatto diretto con un maestro superiore, che chiamerà “il Tibetano” o Djwhal Khul. Per trenta anni, dal 1919 al 1949, la Bailey scriverà ininterrottamente ciò che Djwhal Khul le detta sui più disparati argomenti, dall’astrologia all’attualità, dalla politica alle tecniche di guarigione. Un tale attivismo le costò frizioni con la Besant e altri papaveri della Società Teosofica, anche se dal 1919 era divenuto segretario nazionale della Società Teosofica degli Stati Uniti suo marito Foster Bailey, che risulta anche essere massone al 32° grado.
Espulsi dalla Teosofia, i Bailey fonderanno il Lucis Trust, una organizzazione no profit che agisce come fondo fiduciario e come casa editrice, un ente con ampie entrature all’ONU (che lo ha riconosciuto come NGO con potere consultivo nell ECOSOC, il Consiglio Economico e Sociale delle Nazioni Unite). Il Lucis ha una pure una branca inglese (Lucis Trust Ltd), una svizzera (Lucis Trust Association) , una olandese (Lucis Trust Stichting).
Lucis, per chi non lo avesse capito, sta per Lucifero.
Citiamo dal sito internet ufficiale: «La ragione per cui i Bailey abbiano deciso questo nome ci è sconosciuta, ma possiamo immaginare che essi, come la grande insegnate H.P. Blavatsky per la quale avevano enorme rispetto, cercassero di stimolare una più profonda compresione del sacrificio fatto da Lucifero. Alice e Foster Bailey erano seri studenti ed insegnati di Teosofia, una tradizione spirituale che vede Lucifero come uno degli angeli solari, quegli essere perfezionati che la Teosofia dice essere discesi da Venere sul nostro pianeta eoni fa per portare il principio della mente a quello che era l’animale-uomo. Nella prospettiva teosofica, la discesa di questi angeli solari non era una caduta nel peccato o nella disgrazia ma un atto di grande sacrificio, come suggerito nel nome “Lucifero” che significa portatore della luce».
Avete capito bene: un panegirico degli angeli caduti, con tanto della solita solfa del Lucifero-Prometeo che è lui sì il vero amico dell’uomo, e lo guida verso una coscienza superiore di se. Mangiate la mela, eritis sicut dei.
Siamo allo gnosticismo, al satanismo in pubblica piazza. Anzi, al satanismo pagato da fondi pubblici: all’ONU, a quanto dicono, il Lucis gestisce il “Tempio della Comprensione”, una sorta di “Cappella” ecumenica all’interno del Palazzo delle Nazioni Unite.
Secondo un testo del 2005 di Lyndon Larouche, sono stati sponsor del Lucis i Rockfeller, la famiglia Marshall Field (un tempo proprietaria di una catena di grande distribuzione), il giornalista pacifista Norman Cousins, Robert MacNamara, il presidente dell’IBM poi ambasciatore americano a Mosca Thomas Watson, il Rabbino Marc Tannenbaum della American Jewish Committee e tanti altri.
Sempre secondo il vulcanico Larouche, sabbero connesse al Lucis il World Wildlife Fund (WWF), Greenpeace, Amnesty, le scuole steineriane, la Nicholas Roerich Society, l’UNESCO e l’UNICEF.
Ma Larouche si sa, è una testa calda, un matto che le spara grosse, tanto più che questo Lucis Trust, una sorta di centrale satanica derivata dalla Teosofia e pagata dal megacapitale americano, non lo si è sentito spesso in giro. Almeno, sino all’anno scorso.
Ricordate il movimento “Occupy Wall Street”? All’apparenza, una sollevazione popolare contro il capitalismo speculativo. A coordinare il movimento, detto anche “Global Change”, fu un sito, 15october.net, dov’è tutta l’occorenza del nuovo scenario rivoluzionario: Facebook, Twitter, tutto l’armamentario di propaganda elettronica che ha sconquassato il medio-oriente nella cosiddetta Primavera Araba. Il sito vanta di mettere in contatto ben 82 paesi e più di 1000 città, tutti pronti a scatenare la protesta contro i rapaci di Wal Street e i loro epigoni per il 15 ottobre 2011.
Qualcuno ha però scoperto che tale sito era stato registrato da “Paulina Arcos, 866 United Nations Plaza, Suite 516, New York, New York 10017, United States“. In pratica una donna che dà come indirizzo il palazzo delle Nazioni Unite. Scavando un po’ di più si scopre che la rivoluzionaria domiciliata all’ONU è la moglie di Francisco Carrion Mena, rappresentante permanente dell’Ecuador alle Nazioni Unite. Poi il colpo di scena: chi dopo il 15 ottobre va a controllare a chi è intestato il dominio registrato, non trova più il nome della moglie del diplomatico dell’Ecuador (paese dal quale, facciamo notare per inciso, pare provenissero parte di quei “rosari massonici” venduti in Italia) ma il nome di un ragazzo dell’Arizona.
Il mistero si infittisce ancora di più, se si considera che l’indirizzo del Lucis Trust, così come segnato da Epiphanius nel suo «Massoneria e sette segrete» è “66 United Nations Plaza, Suite 516, New York, New York 10017, United States”. Lo stesso fornito dalla Signora Arcos Carrion Mena.
In breve, il Lucis Trust potrebbe essere dietro al movimento Occupy Wall Street.
Qualcuno se ne è accorto, il tamtam sui forum e pure su Youtube è partito, ma niente è trapelato nei media maggiori. Nessuno ha voluto verificare la cosa – va detto che l’indirizzo è un indirizzo a cui rispondono molti altri affituari – o anche semplicemente intervistare la Signora Arcos.
Ma la realtà non cambia: un culto luciferista sin dentro all’ONU, dai cui uffici si ingenerano rivoluzioni colorate e primavere arabe. Il pensiero va alla Blavatsky che millanta di aver partecipato al Risorgimento italiano, la prima vera rivoluzione colorata attuata in Europa. Stessi principi, stesse idee, persino stessi personaggi.
Stessi diavoli.Chiudiamo.
Nel vuoto dell’ateismo di Margherita Hack, lungi da essere un puro derivato dello scientismo, si nascondono anche queste cose; la religione dei suoi genitori è un culto folle finito ad adorare Lucifero all’ONU.
Laddove non c’è Dio, si insinuano i diavoli.
Anche quando qualcuno ci racconta di essere vegetariano, è molto probabile che non sappia bene quale realtà possa nascondersi dietro alla sua scelta: a spingerlo non cibarsi di carne è tutta una cultura che può essere anche molto composita, ma che ha un unico, chiaro fine. La distruzione della Chiesa e dell’umanità. Una cultura che pure ha dei precisi “maestri”, ma che non sono i “superiori sconosciuti”, gli “angeli solari” della Blavatsky e dei genitori della Hack. O meglio, sì, sono proprio loro. È solo che noi li chiamiamo con nomi differenti. San Paolo parlava “potenze dell’Aria”. Noi cristiani, invece, possiamo pure chiamarli con quella vecchia parola di origine greca: demòni.
Ma per la Hack, la Teosofia è solo una filosofia che predica “predica il rispetto di tutti gli esseri viventi e quindi il non mangiare gli animali”….
15 commenti
Riguardo a Hack-Teosofia c’era già stata occasione per dire qualcosa qua e la in alcuni articoli qui su CS.
L’articolo di Dal Bosco fornisce una descrizione abbastanza buona della teosofia,che non si potrebbe esattamente invece definire una semplice filosofia come vorrebbe dar ad intendere la Hack.
Sebbene lei sia cresciuta in un certo ambiente e nessuno di noi può sapere cosa gli sia stato insegnato,come ,cosa abbia percepito,da bambina e man mano che cresceva..
Ovviamente va ricordato che la new age ,ad ogni modo,ha la caratteristica del paese dei balocchi..tanti lustrini,luci..accoglie un po’ tutto e riesce a far entrare un po’ tutto nel suo calderone e vederlo con le sue lenti.
Una volta entrati poi bene o male di solito si viene immersi più o meno completamente in tutta l’ideologia e le porte del paese dei balocchi si chiudono e uscire coem si sa dal buon Collodi non è cosa semplice affatto…
“La carne la ripugna, il pesce ancora di più. È per quell’idea della sofferenza dell’animale che muore, della vita che viene spezzata per trasformarsi in pietanza”
Perchè mai il pesce di più?Perchè soffre di più?Non si capisce bene questa cosa..così come spesso chi ragiona in questo modo non pone l’attenzione sui vari moscerini,mosche,ragni,formiche etc..che uccide tranquillamente…sono meno importanti di una mucca?
Quando vanno a differenziare gli animali dall’uomo sostengono essenzialmente,di solito, 2 punti:
L’uomo ha la facoltà di scegliere e non è come gli altri animali,questo ammesso che il non mangiare carne non gli dia problemi di salute,in tal caso è giustificato.
Gli altri animali uccidono solo quello di cui hanno bisogno e lo fanno velocemente,mentre in alcuni processi di produzione della carne vi sarebbe crudeltà e non rispetto.
Vi sono animalisti che mangiano carne ,per dire,e si battono per il rispetto degli animali negli allevamenti,nei giardini zoologici,nei centri di ricerca,si ooppongono alla fabbricazione di pellicce etc. etc..e che qualora siano vegetariani non vanno a puntare il dito verso chi mangia carne…ne impongono un’alimentazione vegetariana ai figli..più da giovane ho avuto qualche rapporto col WWF ed ho avuto modo di incontrare gente normalissima sia vegetariana che non..conosco alcuni vegetariani non mi son mai venuti a dire nulla se mangio carne,al più pacatamente inizialmente un invito a non farlo..anche motivando,dopodichè ringraziavo ma continuavo,consapevole,della mia scelta la accettavano.
Cristo stesso ha dato pane e pesci a chi aveva fame non una mela e ha detto loro di meditare..
Va distinto chi fa una scelta personale da chi si trova in una condizione di fanatismo(anche in relazione a una “moda”).
Ciò che sicuramente colpisce è poi la contradditorietà nel considerare l’uomo ,quando fa comodo, un animale come gli altri,quando fa comodo altro, un qualcosa di più…eh..bisogna decidersi..o è uno o è l’altro..
Fra l’altro molti di essi,come la Hack,sono accesi neodarwinisti..quindi qualcosa non torna..
Un altro contradditorio è comprare scatolette,pollame,carne in generale da dare a cani e gatti,essere vegetariani e criticare chi mangia carne…
Cioè bisognerebbe allevare e macellare solo per gli animali domestici?
Alla faccia dei gatti sacri dell’Egitto..
E senza parlare di chi non ha veramente da mangiare altro che scegliere…
E senza parlare di tutti quei macroscopici errori presenti nella propaganda vegetariana sui presunti cambiamenti climatici e idrografici che il consumo di carne indurrebbe…
E senza parlare dei confronti erronei come paragonare 1 kg di carne e 1 kg di pane(recentemente con cavallette :D), perchè non sono in equipollenza proteica e nemmeno in equivalenza calorica.
Scordandosi tuttavia alcune cose,che esistono,ma non dicono mai come che he gli erbivori allevati in stalla vanno a consumare le enormi produzioni ettaro di foraggi che l’uomo non potrebbe utilizzare( ad esempio la produzione di silomais all’ettaro è di 750 quintali, quella di soia arriva a fatica a 35 ql /Ha. Va da sè che con il silomais si producono carne, latte etc..)e che le razioni alimentari zootecniche sono costituite per circa il 30-40% almeno da sottoprodotti che,in mancanza di questi, sarebbero rifiuti da smaltire.
E senza contare poi le solite ,continue,scorrette accuse di chi condanna ed attacca la dieta a base di carne di essere responsabile,o molto legata a tutta una serie di pattologie,malattie legate all’obesità e non solo, ma anche di favorire tumori.
In verità,questi(Hack compresa) confondono l’eccesso di cibo, quindi di calorie, oppure l’eccesso di grassi(o tutte le varie cose simili) e la carenza di fibra con la dieta a base di carne. Esistono anche vegetariani obesi a causa di patatine, fritte, birre, budini,dolci vari,pizze e gelati…magari di soia..
Ci sono diete perfettamente equilibrate nella fibra, nelle calorie, e nei grassi che sono anche a base di carne.Senza contare tutti gli atleti che ,senza steroidi, con un buon apporto anche di carne stanno in ottima forma…
Va benissimo scegliere di essere vegetariani e diffondere il perchè della propria scelta invitando,chi voglia,ad abbracciarla,però i problemi nascono quando si diventa contradditori,quando ci si eleva sopra le altre persone e le si giudica per loro scelte,quando si condannano scelte altrui in base a miti,a falsità,a considerazioni spacciate per scientifiche,quando il proprio stato non è frutto di una vera scelta ma di un indottrinamento o dell’affiliazione ad una moda.
Li nascono problemi.
E spesso e volentieri,ahimè,c’è lo zampino della new age…oppure il passaggio a questo stato favorisce comunque un avvicinamento alla new age..
Colossesi 2,16
“Nessuno dunque vi giudichi per cibi o bevande, o rispetto a feste, a noviluni o ai sabati;”
P.S.
Un altro libro d’impatto come quello della Hack sembra essere stato quello di Veronesi ” Verso la scelta vegetariana. Il tumore si previene anche a tavola”
Che credo sia comico per alcuni contenuti..si dice che un manzo consumi 15.000 lt di acqua..tanto per dirne una..ed è meglio fermarsi qui.(il mio professore del liceo direbbe “E questa dove l’avete letta su Topolino”?…No da Veronesi..mah…)
P.s.
Scusa il multipost Enzo ma c’era una parola nel 4° pezzetto originale di questi che non faceva pubblicare il post..
A volte succede ma con parole normalissime..
Ad ogni modo non serve ripubblicare alla fine il commento c’è tutto.
Purtroppo per evitare lo spam i criteri di filtro sono molto stretti ed è successo più di una volta che un intervento normale venga bloccato per motivi che neanche io capisco.
Se c’è qualcosa che vuoi che sia ripristinato fammelo sapere.
Sapevo che l’argomento l’avresti trovato interessante e che avresti dato il tuo contributo!
Del Bosco con il suo libro e i suoi articoli sta svolgendo una funzione utile sulla questione del buddismo che sinora non era stata affrontata direttamente.
Se posso fare un appunto Del Bosco dovrebbe mostrare il collegamento tra la teosofia e il New Age, altrimenti non si capiscono certe mode e tendenze.
Io ho cercato di farlo in “Extraterrestri”, ma quel libro non si occupa esclusivamente delle teosofia e quindi un libro che se ne occupasse direttamente sarebbe utile.
A dire il vero ci sarebbe di veramente interessante e ben fatto “Cristo portatore dell’acqua viva”, un documento sul New Age del Pontificio Consiglio per la Cultura, ma credo che in pochissimi lo conoscano.
Lettera aperta a Roberto Dal Bosco
Gentile Signor Dal Bosco,
A parte tutte le altre stupidaggini, Lei ha scritto nel suo libro “Contro il buddismo” che l’India quando fece detonare la sua bomba atomica nel 1974 ( primo test atomico in India), chiamò il progetto “Il sorriso del Buddha”. Bene, prima di tutto l’India non è un paese buddhista, è di maggioranza Hindu e i buddhisti sono una piccolissima minoranza (per rendere l’idea i buddhisti in India sono proporzionalmente come i valdesi in Italia, probabilmente di meno). Nel 1974 Indira Gandhi, di religione Hindu, era Primo Ministro in India ed era stata principalmente lei a volere questo test atomico. Secondo, il test fu eseguito in gran segreto e nessuno, a parte alcuni membri del governo indiano, ne erano a conoscenza. Il nome “Il sorriso del Buddha” fu dato all’ultimo momento da uno dei ministri del governo di Indira Gandhi, probabilmente anche lui di religione Hindu. Quindi la domanda che Le chiedo è: Cosa centrano i buddhisti in tutto questo?
Sono al corrente che l’hinduismo ha incorporato il Buddha nel suo “pantheon” religioso e afferma che egli è l’incarnazione di Vishnu, ma questa è pura fantasia; un espediente per contrastare il buddhismo all’avvento dell’hinduismo in India. Non so chi o quali libri ha consultato per scrivere il suo saggio poiché Lei sembra convinto che il Buddhismo sia nato dall’hinduismo. La verità è tutt’altra. L’hinduismo si è evoluto dopo il Buddhismo. Legga sotto:
“Brahmanism, religion of ancient India that evolved out of Vedism. It takes its name both from the predominant position of its priestly class, the Brahmans, and from the increasing speculation about, and importance given to, Brahman, the supreme power. Brahmanism is distinguished from the classical Hinduism that succeeded it by the enhanced significance given in classical Hinduism to individual deities, such as Śiva and Vishnu, and to devotional worship (bhakti)”.
http://www.britannica.com/EBchecked/…/Brahmanis...
Non si può affermare che al tempo del Buddha esisteva l’hinduismo, la pratica religiosa principale era il brahmanesimo che a sua volta si è sviluppato dal vedismo. Il Buddha era in netto contrasto con il brahmanesimo e si allontanò dalle sue pratiche religiose, soprattutto negò la validità del sistema delle caste, tuttora praticate in India, anche se le caste sono state abolite per legge – veda la storia recente di Ambedkar (1891-1956) e la conversione in massa al buddhismo da parte dei Dalit fuoricasta in protesta per le discriminazioni a cui erano sottoposti da parte degli hindu – e negò qualsiasi valore del sacrificio animale, anche questo tuttora praticato in India dagli hindu .
Gli indiani hanno in un certo senso “falsificato” la loro storia inventandosi la favola che il Buddha fosse un hindu. Questo è in totale contrasto con la verità storica e nessun buddhista crede che il Buddha sia un incarnazione di Vishnu, solo gli hinduisti.
In conclusione. Per sua informazione, il primo test nucleare in assoluto, cioè quello condotto dall’America (un paese di maggioranza cristiana) durante la seconda guerra mondiale, fu chiamato “Trinity” , tradotto in italiano sarebbe “La Trinità”, e sono sicuro che Lei conosce bene questa parola e a cosa si riferisce. Inoltre, il test indiano nel 1974 fu solo quello, un test. Mai nessuna bomba atomica indiana è stata fatta esplodere su popolazioni civili in nessun paese. Mentre, come ben sappiamo, 2 bombe atomiche americane, chiamate “La Trinità”, furono fatte esplodere sulla popolazione civile di Nagasaki e Hiroshima in Giappone.
Tutte queste informazioni sono verificabili sia su internet che nei libri di storia.
Gradirei una Sua gentile risposta.
Ernesto Esposito
Gentile Sig. Esposito,
come avrà letto ho solo riportato l’articolo di Dal Bosco pubblicato su Libertà e Persona, ovviamente non è detto che egli legga quanto viene scritto qui.
In ogni caso il suo intervento è corretto e costruttivo e potrà essere letto con interesse da chi vuole approfondire sull’argomento.
Mentre, come ben sappiamo, 2 bombe atomiche americane, chiamate “La Trinità”, furono fatte esplodere sulla popolazione civile di Nagasaki e Hiroshima in Giappone.
Lei sa male, perchè la bomba su Hiroshima fu soprannominata “Little Boy” e quella su Nagasaki (dove vi era concentrata la maggior parte della comunita’ cristiana) fu chiamata dai soldati “Fat Man” (dato che era quasi tondeggiante perche’ era costituita da una sfera di plutonio).
Ah, anche la sua versione sulla prima bomba di prova in assoluto e’ sbagliata: infatti fu soprannominata “The Gadget” (l’arnese).
Fu il test che fu soprannominato “Trinity”, perche’ c’era il pericolo che causasse un disastro di proporzioni mondiali.
Quindi non dia lezioni di storia che non conosce a nessuno.
Oltretutto questo libro ti deve stare proprio sullo stomaco visto che hai inondato il web di tuoi commenti negativi:
http://www.corrispondenzaromana.it/recensione-libraria-contro-il-buddismo-di-roberto-dal-bosco/
http://www.agerecontra.it/public/press20/?p=11097
http://www.libertaepersona.org/wordpress/2012/08/intervista-allautore-di-contro-il-buddismo/
http://www.nuovavicenza.it/2012/07/il-buddismo-immaginario-di-certi-sedicenti-esperti/
http://www.nuovavicenza.it/2012/07/cora-vs-dal-bosco-buddista-contro-anti-buddista/
e non continuo per decenza…
forse l’autore ci ha proprio preso…
Quanto poi all’India, non puo’ certo dare lezioni a nessuno, visto che noi non abbiamo una grandissima parte della popolazione ritenuta “intoccabile” da quanto fa schifo, anzi, verso la popolazione piu’ povera e bisognosa e’ indirizzato il cattolicesimo. Basta vedere CHI stava nelle fogne di Calcutta a raccattare orde di “intoccabili” e di poveracci.
Relativamente al test indiano… beh con decine se non centinaia di milioni di persone sotto la soglia della sopravvivenza intraprendere un programma nucleare per le proprie ambizioni di potenza regionale grida vendetta al cospetto di Dio.
E quanto a “Mai nessuna bomba atomica indiana è stata fatta esplodere su popolazioni civili in nessun paese” ci andrei piano con le affermazioni azzardate, visto che piu’ di una volta si e’ sfiorata di un soffio la guerra atomica con il Pakistan. Non ho approfondito ma mi piacerebbe sapere qualcosa sui poligoni nucleari indiani e sulla salute della popolazione vicina.
Invece per i “poveri” giapponesi vittime delle ferocia cristiana, la invito a studiare cosa hanno fatto i giapponesi in Manciuria, in Corea e nelle Filippine, dove al condronto persino i campi di lavoro nazisti sarebbero risultati dei villaggi vacanze.
I disegni di Haeckel in un sito di biologi (che spiegano perché è ancora necessaria la sperimentazione animale per la ricerca scientifica, vista la disinformazione degli animalisti che vorrebbero sperimentare direttamente sull’uomo… però non trovo molto corretta l’impostazione darwinista dello stesso perché equiparando l’uomo all’animale si rischia di dare ragione agli animalisti)
https://difesasperimentazioneanimale.wordpress.com/2011/12/14/caratteri-conservativi-ed-organismi-modello/
Mah..dubito seriamente che siano biologi…se così fosse sono piuttosto “scarsi” nel loro campo,me lo si conceda,e non posso ad ogni modo che trovare conferma a quanto scrivevo qui:
http://www.enzopennetta.it/wordpress/2012/09/la-tavola-alta/#comment-7653
Ad ogni modo ,si potrebbe allora vedere, per esempio,la pagina dell’airc:
http://www.airc.it/ricerca-oncologica/sperimentazione-animale.asp
E sicuramente gli animalisti fanno bene a lottare e a vegliare affinchè
” AIRC appoggia incondizionatamente le proposte di legge esistenti in Parlamento per la regolamentazione della sperimentazione animale e contro ogni forma di maltrattamento degli animali.
AIRC nello stesso tempo ribadisce che oggi solo una minima parte dei progetti di ricerca finanziati richiede la sperimentazione animale, come conseguenza dello sviluppo di tecniche più raffinate, orientate allo studio delle cellule, del DNA e dei singoli geni che lo compongono.
Questi pochi progetti, in ogni caso, sono approvati solo dopo che se ne è avuto il parere favorevole da parte del Comitato Etico costituito presso l’istituto di ricerca interessato, comprovante il rispetto delle procedure di garanzia degli animali impiegati.
Nonostante questo, continuano ad essere avanzate obiezioni, che contrastano con la corretta informazione sui fatti. Rispondiamo quindi alle obiezioni più comuni. ”
Il rispetto,il non maltrattamento va bene,quanto all’abbandono delle ‘cavie’ è una decisione della società,gli animali si mangiano anche,si schiacciano con abbatimosche e schermi antizanzare etc..
L’airc è chiaro anche sulla vivisezione:
“. La vivisezione non è più praticata da decenni in nessun laboratorio scientifico degno di questo nome.”
Ad ogni modo anche nell’airc cmpare il riferimento all’albero evolutivo neodarwiniano..
Ma è anche ovvio sia così..però Haeckel per fortuna no..voglio dire..la Montalcini e diversi ricercatori e medici capaci hanno ben altri argomenti..suvvia..queste son cose da topolino..
Quei sitarelli e fruppi fess-buk di discussione van lasciati perdere..altro che tavola bassa..
Io non “impazzisco” per Voltaire,però lasciò ai posteri che:
“Non condivido la tua idea,ma darei la vita perché tu possa esprimerla”
Ma bisogna averla un’idea..altrimenti se si dicon baggianate,qualunque sia l’intenzione o lo scopo è meglio non esprimerle,si rischierebbe fra l’altro di remarsi contro e/o di fare la fine di un “useful idiot”
E in conclusione,osservando quando resista e venga tirato fuori Haeckel(evidentemente strumentalizzato) non si può che condividere il pensiero che si ritrova nell’ultimo articolo del proff.Masiero e però di controparte non si può non constatare che il neodarwinismo non è radicato è di più,e non solo il paradigma,ma falsi miti di questo lo diventano più del paradigma stesso e nessun neodarwinista si guiarda dal farlo notare,anzi magari si impegnano a fare smentite di loro pensieri perchè possono essere interpretati contro il neodarwinismo..e grazie è proprio l’intenzione con cui li fanno,evidentemente sovrapensiero
P.S.
http://www.enzopennetta.it/wordpress/category/radio-globe-one/
Qui alcuni articoli non si leggono più e si vedono solo i commenti..