TRE: conferenza a Roma

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Il 26 febbraio presso l’università La Sapienza verrà ospitata la conferenza di presentazione della Teoria delle Risonanze Evolutive.

In soli otto anni dall’inizio della discussione sulla teoria darwiniana siamo passati dalla critica alla proposta.
Il giorno 26 febbraio Achille Damasco e Alessandro Giuliani, gli autori dello studio pubblicato su una rivista scientifica di valore internazionale, ne parleranno in un’aula messa a disposizione presso l’Università La Sapienza di Roma. 
Anche la teoria dell’evoluzione evolve e come in tutte le rivoluzioni scientifiche le resistenze del vecchio apparato sono forti.
In realtà chi critica la TRE usa argomenti vaghi perché non è in grado di opporre obiezioni nel merito. Tutto bene, le novità nella scienza all’inizio sono sempre trattate in questo modo.
Per chi vuole veramente capire appuntamento a Roma il 26 febbraio, qui di seguito il link all’evento Facebook.

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Laureato in Biologia e in Farmacia, docente di scienze naturali Nel 2011 ha pubblicato "Inchiesta sul darwinismo", nel 2016 "L'ultimo uomo" e nel 2020 "Il Quarto Dominio".

7 commenti

  1. Massimo Ippolito on

    Che meravigliosa opportunità per Pikaia – il portale dell’evoluzione – di ascoltare dalla viva voce dei protagonisti le Teoria delle Risonanze evolutive. E poi documentare i suoi lettori. Ci vediamo a Roma!

    • Enzo Pennetta on

      Immagino che non staranno nella pelle all’idea di ascoltare dal vivo la teoria!
      Felice di poterti incontrare a Roma Massimo!

  2. Leonardo Checchi on

    Buonasera,
    chiedo perdono se, per qualsiasi motivo, ho sbagliato a postare questo commento qui. Chiedo anche perdono della lunghezza dello stesso, cercherò di essere sintetico ma anche di esporre chiaramente il mio pensiero. Confesso che ho provato a capire almeno le basi della Teoria delle risonanze Evolutive ma, per la mia quasi totale ignoranza in materia, non ci sono riuscito. Me ne dispaccio e me ne scuso. Lo stesso, il ragionamento che vorrei portare avanti qui va oltre questa mia deprecabile mancanza e vorrebbe abbracciare la teoria evoluzionistica nella sua totalità. Assolutamente non nel senso di farne una critica puntuale, della quale non sarei capace, ma di raccontare un’impressione che ne ho tratto basandomi su di un parallelo storico che mi è sembrato molto calzante. In particolare si tratta del sistema geocentrico tolemaico. Anche su questo devo confessare una mia larga ignoranza e prego chiunque voglia di correggermi se sbaglio. Da quello che ne so, la sua storia a grandi linee è la seguente: nato nel 500 dc ad opera di Tolomeo durò come sistema astronomico principale per ben mille anni, confutato poi nel 1500 dall’intuizione copernicana. Quello che mi da da pensare, di questa storia, è la sua abnorme durata per una teoria del tutto errata. La vulgata popolare vuole che la causa di ciò fu l’oscurantismo della Chiesa Medievale e, anch’io, credo che ciò influi e molto. Mi chiedo però se un dogma religioso abbia potuto avere la capacità, non solo di tacitare, ma addirittura di impedire un qualsivoglia pensiero critico al riguardo. In questo caso la risposta più logica mi sembra negativa. Invece io credo che ciò sia dovuto, principalmente, al dato di fatto che il sistema astronomico ideato da Tolomeo funzionava. Cioè era capace di predire i moti celesti benché partisse da una base completamente sbagliata. Il prezzo da pagare era l’immissione di orbite speciali, gli emicicli, per alcuni astri, come ad esempio Marte. Nell’andare dei secoli, il sistema, poi, dovette essere rivisto molte volte, aggiungendo emicicli su emicicli senza però scardinare l’idea principale. Fu forse il fatto che queste correzioni divennero talmente tante e, probabilmente, farraginose a spingere i pensatori a cercare soluzioni alternative che culminarono poi con l’idea di Copernico. Da notare che questi ebbe la sua intuizione prima dell’invenzione del telescopio.
    Il parallelismo con la teoria evoluzionistica è questo: da più di un secolo e mezzo che è nato, non solo non si ha una dimostrazione di sorta ma è continuamente rivisto e rimodellato per far sì che il Caso possa, in qualche modo, aver dato vita alla vita (scusate il gioco di parole).
    Tutto questo per dire che mi sembra un po’ un paradosso che la Scienza, che più di tutte le altre è la materia che ricerca la verità, si limiti a studiare una sola possibilità, il caso, pur nelle miriadi di sfaccettature che gli è stato dato, e si escluda completamente una possibilità, quella di un atto creativo superiore, che forse potrebbe essere indagata, se non con il metodo scientifico, almeno con la stessa rigorosità e la stessa dignità.

    • Enzo Pennetta on

      Ampiamente d’accordo con lei sig. Checchi, aggiungo inoltre che la Chiesa non tacitò alcunché dato che la teoria Copernicana veniva insegnata nelle università pontificie e che l’eliocentrismo non contrastava con alcun insegnamento religioso o visione cosmologica sacra, il successivo caso Galilei fu una questione politica, non scientifica, o meglio il primo caso in cui la scienza venne usata, ahimè dal suo fondatore, per fare affermazioni su campi che non le appartengono.

  3. paolo magris on

    Spero che si parli di due cose fondamentali su questa nuova teoria: 1) se è stata iniziata o almeno programmata una sperimentazione in laboratorio della teoria 2) se esiste una simulazione al computer del meccanismo evolutivo proposto.

    • Enzo Pennetta on

      Inoltrerò le domande agli autori, a pensarci bene però per la teoria neodarwiniana la sperimentazione non ha dato mai casi di macroevoluzione e le simulazioni al computer credo che vengano accuratamente evitate per timore dei risultati.

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