Alle radici del transumanesimo

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Testo della lezione con gli Studenti contro il green pass di Bologna

Il termine transumanesimo fu coniato da Julian Huxley e si riferisce all’uomo che trascende se stesso realizzando le sue potenzialità ma restando umano, si tratta però di una definizione che è possibile dare solo a costo di cadere in una contraddizione in termini, infatti etimologicamente “transumano” è ciò che va oltre l’umano e quindi non più umano. 

Non si tratta di aumentare le capacità fisiche dell’individuo così come avviene con la tecnologia, esempi ne sono il telescopio, l’aereo, il telefono, questo non sarebbe transumanesimo, a meno di non intendere che l’invenzione della ruota, della lancia o dei vestiti fossero già transumanesimo, si tratta proprio di modificare il corpo dell’essere umano in quanto ritenuto difettoso o incompleto.

In questo senso il transumanesimo compiuto implica che da quel momento l’uomo come lo conosciamo non esisterà più.

E per andare oltre l’umano esistono solo due vie, elevarsi a divinità o ridursi a puro animale, la stessa alternativa che in Aristotele ha chi non ha bisogno di essere animale politico, zoòn politikòn, l’era del transumano verrebbe in questo senso a coincidere con l’animalizzazione della società o con la divinizzazione che però sarebbe prerogativa di alcuni. 

Questa visione affonda le radici nel Settecento, in quel pensiero che lasciandosi alle spalle i riferimenti etici religiosi era alla ricerca di un nuovo fondamento sociale, il problema del bene e del male veniva ridotto a quello sul piacere e la sofferenza, sulla sopravvivenza e la morte, la nuova società si sarebbe fondata sulla teoria socioeconomica di Thomas Robert Malthus che individuava la causa della povertà nell’eccessivo numero degli esseri umani e che implicava la considerazione che chi sopravvive sia il più adatto e chi soccombe sia inadatto, in questo modo non esistono più il bene e il male ma un meccanismo naturale senza  etica.

Il darwinismo non fu all’origine di questa visione ma la raccolse dalla società trasferendola nella natura, questo fu il giudizio di Marx in una lettera ad Engels nel 1862:

È interessante osservarecome Darwin riconosca presso gli animali e le piante la propria società inglese, con la sua divisione del lavoro, la sua concorrenza, le sue aperture di nuovi mercati, le sue invenzioni e la sua malthusiana lotta per la vita. È il bellum omium contra omnes di Hobbes.

La società liberista e colonialista inglese aveva bisogno di una sua giustificazione teorica e nel momento in cui diventava legge del mondo animale rendeva animale la società umana, non è un caso che sia stata proprio il cugino di Darwin, Francis Galton, a fondare l’eugenetica, la disciplina che punta a prevenire il deterioramento genetico della discendenza ormai svincolata dalla selezione naturale trattando la popolazione umana esattamente come un allevamento, l’eugenetica non è altro che zootecnia umana. 

L’oggetto dell’eugenetica è dunque un essere umano animalizzato,  non più zoòn politikòn ma solo zoòn. 

Il mondo del transumano è stato poi rappresentato da un altro uomo collegato a questa storia, Aldous Huxley (fratello di Julian che ricordiamo coniò il termine transumanesimo), nel racconto dispotico “Il mondo nuovo”.

La società del transumano vede da una parte un’umanità ridotta a zootecnia e dall’altra una divinizzata, si tratta di una divisione in  classi definitiva e irreversibile, che questo sia l’effetto del  transumanesimo è l’opinione di Francis Fukuyama in: L’Uomo oltre l’Uomo per il quale si pone la questione della diversa capacità di attingere ai vantaggi delle tecniche del transumanesimo. 

Il transumanesimo nel suo cammino verso la realizzazione deve  trasformare le persone in corpi medicalizzati, operazione iniziata nell’800 e descritta da Michel Foucault per poter affermare la necessità di curarli sempre, anche quando sono in salute e per poterli classificare e schedare, questi sono aspetti irrinunciabili di una zootecnia: convincere di essere sempre bisognosi di cure e di controllo.

Il transumanesimo si potrebbe pensare come un sogno trasformato in incubo, una specie di volo di Icaro finito male, ma andando alle origini traspare una realtà molto diversa, se tutto ha avuto inizio con la teoria di Malthus troviamo che qualcuno prima di lui aveva espresso gli stessi principi, si tratta di uno scritto del 1795 mentre il saggio di Malthus è di tre anni successivo, del 1798. Leggiamo questo testo: 

Una delle principali colpe dell’attuale governo consiste proprio nel fatto di avere una popolazione fin troppo numerosa, e quegli individui superflui non direi proprio che costituiscano una ricchezza per lo Stato. Certi individui in sovrannumero sono come rami parassiti che, vivendo completamente a carico del tronco, finiscono sempre per estenuarlo. Ricordatevi che, sotto qualsiasi governo, quando la popolazione è superiore ai mezzi di sussistenza, quel governo se la passa male.

Il brano è tratto da LA PHILOSOPHIE DANS LE BOUDOIR del marchese de Sade il quale ancor prima, nel 1795, aveva pubblicato Le 120 giornate di Sodoma, a cui fece significativamente riferimento Pier Paolo Pasolini quando nel 1975 girò il suo ultimo film ad esso ispirato e intitolato proprio Salò o le 120 giornate di Sodoma con il quale denunciava la realtà contigua di fascismo e liberismo.

La società di de Sade, malthusiano ante litteram, è la stessa  descritta da Pasolini, una rappresentazione di quello che sarebbe stato il liberismo e la degenerazione del potere nei totalitarismi del XX secolo dove il sadismo diventa un mezzo per attuare il potere, Per Pasolini nella società capitalistica e borghese, che il fascismo ha promosso, si assiste a quello che Marx chiama la mercificazione dell’uomo, la riduzione del corpo a oggetto attraverso lo sfruttamento. Nel film, il regista sembra dirci che tutto ciò che avviene nella villa (torture, atrocità, perversioni) è conseguenza del tentativo di imprigionare il corpo altrui e di dominarlo

La società animalizzata dello zoòn presuppone l’esistenza di una parte divinizzata, il traguardo del transumanesimo è dunque una maggioranza ridotta a zootecnia e una élite auto proclamatasi tale, dobbiamo fissare negli occhi il volto del transumanesimo che si propone edulcorato ma che colto nella sua verità è osceno. 

Il sadismo è parte integrante del potere disumanizzato, il potere è infliggere sofferenza come spiegato in 1984:

Come fa un uomo ad esercitare potere su un altro uomo?  Facendolo soffrire. Bravo, facendolo soffrire. Non è sufficiente che ci obbedisca. Se non soffre, come facciamo ad essere certi che non obbedisca alla nostra volontà ma alla sua? Potere vuol dire infliggere dolore e umiliazione. Potere vuol dire ridurre la mente altrui in pezzi che poi rimetteremo insieme nella forma che più ci parrà opportuna.

In definitiva la questione del transumanesimo si può ridurre ad una scelta a cui siamo chiamati tra due tipi di società fondate su visioni antropologiche opposte, l’una vede l’uomo come essere tendente alla perfezione in una natura amorale e selettiva, l’altra lo accetta come è e viene costruita intorno a lui.

Lo scontro era già presente nel 1905 nelle parole che Gilbert Keith  Chesterton scriveva a George Bernard Shaw:

Il signor Shaw non riesce a capire che ciò che è prezioso e degno d’amore ai nostri occhi è l’uomo, il vecchio bevitore di birra, creatore di fedi, combattivo, fallace, sensuale e rispettabile. 

E le cose fondate su questa creatura restano in perpetuo; le cose fon­date sulla fantasia del Superuomo sono morte con le civiltà morenti che sole le hanno partorite

Questa civiltà liberista e il suo mito del transumanesimo è una di quelle cose morenti di cui parlava Chsterton, a noi il compito di riedificare opere vive che resteranno.

Video dell’incontro

https://youtu.be/XzVzPGnUego
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Laureato in Biologia e in Farmacia, docente di scienze naturali Nel 2011 ha pubblicato "Inchiesta sul darwinismo", nel 2016 "L'ultimo uomo" e nel 2020 "Il Quarto Dominio".

12 commenti

  1. L’uomo che vuole farsi Dio…. che vuole (o meglio si illude di) valicare i limiti biologici imposti dalla natura.
    In questa ottica credo si possa inquadrare anche il gender, la folle ideologia secondo la quale non esisterebbe, contro ogni evidenza scientifica, non il maschile e femminile ma tutta una pletora di generi e che cambiare il proprio sesso biologico sarebbe possibile come il poter cambiare un abito.
    Il sottoscritto è sempre stato decisamente critico nei confronti di tutti i sistemi religiosi tradizionali, ma almeno dando all’umano la consapevolezza dei propri limiti, hanno sempre frenato siimili deliri ideologici.
    Non credo sia un caso che l’avvento transumanesimo sia contestuale alla crisi del sentimento religioso nell’umqno.

    • Credo che l’essenza delle dottrine transumaniste stia nel rifiuto dell’unicità della persona umana e più in generale di ogni essere vivente, riassumibile nella massima che Y.Harari esprime in questa conferenza tenutasi a Davos qualche anno fa: “organism is algorithm”:

      https://www.youtube.com/watch?v=hL9uk4hKyg4

      Ridurre ogni cosa a regole di calcolo significa assoggettare ogni cosa al dominio di chi quelle regole di calcolo possa controllare.

      • La ringrazio ma mi permetta di insistere sul mio punto di vista: credo che il “ridurre ogni cosa a regole di calcolo” come ha fatto notare lei sia solo un punto di arrivo di questa folle deriva.
        L’uomo ha rimosso il concetto del Divino, un ideale di perfezione al quale ispirarsi ma comunque del tutto irraggiungibile… il passo successivo è quello di poter divenire esso stesso (l’uomo) un essere Divino, grazie all’aiuto della tecnologia.
        Credo che questa follia transumanista rappresenti propriamente una seconda torre di Babele… anche se non sono mai stato credente (tanto meno cristiano), spero che il Divino intervenga nuovamente.

  2. FRANCESCOM on

    Grazie, Enzo, perfetta lezione. Dà speranza vedere giovani non decorticalizzati. Comunque, rara avis.

  3. FRANCESCOM on

    Ho votato Lega.
    In particolare, ho sostenuto Borghi e Bagnai, i quali, fra l’altro, fino a non molto tempo fa, twittavano con Enzo Pennetta.
    Borghi e Bagnai, dopo essersi piegati a Draghi su tutto, hanno superato il limite dell’abiezione votando per l’invio di armi in Ucraina.
    Conclusione: esprimo per costoro il mio più sincero e profondo disprezzo. Vivano nella certezza che il castigo arriverà.

    • FRANCESCOM on

      Grazie, Stefano, sulla portata della “scoperta”, e se essa sia con o senza virgolette, spero che si esprima il prof. Pennetta, o chi ha titolo per parlare di biologia.

      Dal mio punto di vista, anche nel caso che la scoperta sia tale, la questione fondamentale è stata semplicemente spostata; in questo caso, in avanti. Tempo fa ebbi con l’utente Greylines (soprattutto) e altri, che da un pezzo non frequentano, un dibattitto serrato, nel corso del quale avanzai al darwinismo una serie di critiche di carattere logico ed epistemologico. Per quanto mi riguarda, e naturalmente fino a prova contraria, dimostrai, senza entrare nello specifico biologico, che il darwinismo, è, appunto, un’impossibilità logica.
      Circa, poi, i meccanismi “interni” al discorso biologico, che rendono falsa la congettura darwiniana, non è pane per i miei denti. Su questa aspetto della questione, il blog ha avuto frequentatori molto più qualificati di me.
      Comunque sia, sarebbe interessante sentire la voce di Enzo.
      Grazie, Stefano, per lo spunto.

      • Per quanto mi riguarda, e naturalmente fino a prova contraria, dimostrai, senza entrare nello specifico biologico, che il darwinismo, è, appunto, un’impossibilità logica.

        Mi sono perso questa discussione… cortesemente potrebbe darmi il link di riferimento ?
        Grazie

        • FRANCESCOM on

          Preg.mo Diabolik, purtroppo non posso aiutarla; qualche tempo fa, cercai io stesso quella discussione, giacché mi piacerebbe allargarla e approfondirla con nuovi elementi, fino a farne un piccolo saggio. Non so se Enzo sappia come recuperarla, gliene sarei grato. Nel caso ci riuscisse lei, le chiedo la cortesia di farmi avere il link.

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