Falsa/cattiva scienza 6: arrivano gli extraterrestri

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Come riportato dal sito Astronews:

«Un celebre astronomo russo ha dichiarato che l’Uomo incontrerà le civiltà extraterrestri nei prossimi 20 anni.

L’astronomo Andrey Finkelstein, direttore dell’Istituto di Astronomia presso l’Accademia Russa delle Scienze Applicate, mentre stava parlando ad un forum internazionale dedicato alla ricerca di vita extraterrestre, ha dichiarato: “La genesi della vita è altrettanto inevitabile quanto la formazione di atomi … C’è vita sugli altri pianeti e noi la troveremo entro i prossimi 20 anni“.»

http://astronews.myblog.it/archive/2011/06/29/troveremo-gli-alieni-da-qui-a-20-anni.html

 

Siamo di fronte all’ennesima dichiarazione dell’inevitabilità del fatto che esistano necessariamente altre forme di vita nell’universo e che, oltretutto, si siano sviluppate molte civiltà più tecnologicamente avanzate della nostra.

Prove di questo? Ovviamente zero.

Ma non basta, quello che va detto, e che i biologi inspiegabilmente non puntualizzano, è che secondo le teorie attualmente accettate sulla nascita e sulla evoluzione della vita sulla Terra, si dovrebbe essere portati ad affermare l’esatto contrario:

«La vita è comparsa sulla Terra: ma quale era, prima di questo avvenimento, la probabilità che esso si verificasse? La struttura attuale della biosfera non esclude l’ipotesi che l’avvenimento decisivo si sia verificato una sola volta, al contrario. Ciò significherebbe che la sua probabilità a priori era quasi nulla.»

Jacques Monod: Il caso e la necessità, Oscar Mondadori pag. 132

E ancora:

«È possibilissimo che quel cantuccio insignificante che è il nostro pianeta sia letteralmente l’unico in cui ha avuto origine la vita»

Richard Dawkins: L’orologiaio cieco, Oscar Mondadori, pag. 201

Se la genesi della vita fosse realmente, come affermato dal prof. Andrey Finkelstein, un evento “altrettanto inevitabile quanto la formazione di atomi”, questo implicherebbe l’esistenza di un meccanismo che va ben oltre quello basato solo sul “caso e la necessità”, cioè sui principi che sono alla base della teoria evoluzionistica neodarwiniana.

In poche parole, affermazioni come quelle di Andrey Finkelstein, ma ancor prima di lui di autorevoli scienziati come Stephen Hawking e Carlo Rubbia, che sostengono la certezza dell’esistenza di altre forme di vita nell’universo, implicano una forte messa in discussione dei principi su cui si fonda l’evoluzionismo neodarwiniano, questo spiegherebbe perché siano degli astronomi e non dei biologi a parlare così spesso di vita extraterrestre.

È possibile che i biologi non leggano molto i giornali e ignorino quello che vanno dicendo i loro colleghi Fisici e Astronomi?

Perché da parte loro non giungono almeno dei ragionevoli inviti alla prudenza di fronte a queste affermazioni?

 

 

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Laureato in Biologia e in Farmacia, docente di scienze naturali Nel 2011 ha pubblicato "Inchiesta sul darwinismo", nel 2016 "L'ultimo uomo" e nel 2020 "Il Quarto Dominio".

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