Darwinismo: svendite promozionali

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Ma cos’è un Happy hour?

Si domanderà qualcuno poco modaiolo che non è stato raggiunto da questa usanza anglosassone. Per non dare spiegazioni che potrebbero essere tacciate di essere di parte, è meglio far ricorso alla neutralissima enciclopedia wikipedia:

Happy hour, espressione in lingua inglese che significa letteralmente “ora felice”, è la fascia oraria in cui alcuni bar e altri esercizi pubblici praticano sconti, tipicamente sulle bevande alcoliche e sui salatini.

È una pratica di promozione delle vendite nata nei paesi anglosassoni per attirare la clientela nei pub dopo l’uscita dal lavoro con l’offerta di consumazioni a prezzo ridotto per una o due ore nel tardo pomeriggio, coprendo tipicamente l’intervallo tra le 17 e le 18. È oggetto di forti critiche perché incentiva il consumo di alcol, rendendolo accessibile in grandi quantità a basso prezzo.

 

C’è poco da fare, si tratta proprio di una pratica di promozione delle vendite. Il testo di wikipedia ci informa che quel che si promuove sono le bevande alcoliche a prezzo ridotto, notizia che ci lascia perplessi: ma che c’entra il darwinismo con la promozione degli alcolici? Ci verrebbe da contattare Telmo Pievani (che con il portale dell’evoluzione Pikaia sponsorizza l’evento: Happy Hour Evoluzionistici, autunno 2011) per saperne di più, ma a questo punto ci viene in aiuto ancora una volta la benemerita Wikipedia che aggiunge:

In Italia il termine “Happy Hour” è spesso utilizzato impropriamente in sostituzione del termine “aperitivo”. In quanto, a differenza dei paesi anglosassoni, non si offrono consumazioni a prezzo ridotto…

Probabilmente l’Happy hour evoluzionistico ha una interpretazione italiana, ma allora non potevano chiamarlo “Aperitivo”?

O forse la verità sta a metà strada: si tratta da un Happy hour nel quale non sono gli alcolici ad essere in promozione ma il darwinismo!

Ma per non lesinare sui termini esterofili nella locandina si legge anche: il primo “Café scientifique” a Milano. Ma insomma, si tratta di un Happy hour o di un Café scientifique? I due termini non sono proprio dei sinonimi, infatti, attingendo ancora una volta da wikipedia:

Il Café Scientifique è un movimento scientifico popolare nato a Leeds nel 1998 grazie a Duncan Dallas, e basato a sua volta sul movimento filosofico francese Café Philosophiquefondato da Marc Sautet nel 1992. Il movimento è attivo prevalentamente nel Regno Unito (42 caffè sul territorio nazionale e 12 all’estero gestiti direttamente dal British Council). In seguito, il movimento si è diffuso in molte altre città del mondo, mantenendo la denominazione di Café Scientifique o, più semplicemente, Science Café (in italiano Caffè Scienza o Caffè Scientifico).

L’attività dei café consiste nel far assistere e partecipare il pubblico a degli incontri con alcuni scienziati. La nota caratteristica di questi incontri è che l’atmosfera è informale, ed i relatori sono invitati – per quanto possibile – a non utilizzare linguaggio settoriale. Lo scopo dei café è quello di demistificare la ricerca scientifica e fare avvicinare anche il pubblico generalista alle problematiche scientifiche e tecnologiche preminenti, e cioè in particolar modo a quelle dal maggior impatto sociale.

Ma allora perché non organizzare proprio dei Café scientifique, anzichè degli Happy hour per poi dire che in realtà sono dei Café scientifique?

Ci si potrebbe soffermare allora sul fatto che i Café scientifique non sono delle iniziative promozionali mentre gli Happy hour invece sì, proprio, come dice wikipedia: “una pratica di promozione delle vendite“.

Ma alla fine il dubbio resta: si usa il darwinismo per vendere gli alcolici o gli alcolici per promuovere il darwinismo?

 

 

 

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Laureato in Biologia e in Farmacia, docente di scienze naturali Nel 2011 ha pubblicato "Inchiesta sul darwinismo", nel 2016 "L'ultimo uomo" e nel 2020 "Il Quarto Dominio".

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