In nome della “scienza” il razzismo più feroce

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Qual è il principale problema del mondo?

L’umanità stessa.

A partire da Thomas Malthus, passando per il Club di Roma, per finire con le politiche di Obama, l’essere umano è un virus da combattere.

Ma in particolare gli abitanti dei paesi del terzo mondo.

 

Prendendo spunto da un articolo apparso sul quotidiano francese Le Monde, Silvano Petrosino ha scritto su Avvenire del 25 ottobre 2011, un pezzo conciso ed efficacissimo nel quale, senza mezzi termini, mette sotto accusa le mostruosità generate dall’espropriazione della visione antropologica classica da parte di una cultura scientista che vuole ridurre l’Uomo alla sua esclusiva componente biologica.

Fu proprio in questa ottica che l’economista T. R. Malthus propose alla fine del ‘700 la sua aberrante teoria economica che vedeva nell’abbandono dei poveri al loro destino, nella limitazione della loro discendenza, la soluzione alla povertà stessa. Ma, come non si ripeterà mai abbastanza, il malthusianesimo non è un fenomeno che appartiene al passato: esso è tuttora vivo.

Fu tenuto in vita, più o meno inconsapevolmente, da Darwin, e da allora è stato incessantemente riproposto dai suoi epigoni lungo i 150 anni trascorsi dalla pubblicazione dell’Origine delle specie, fino a giungere all’ultimo testimone, all’universalmente osannato teofobo Richard Dawkins.

La visione malthusiana opera ancora, e viene segnalata da Petrosino nelle righe dell’articolo apparso su Le Monde:

…si può rischiare di(s)ragionare nel seguente modo: nonc’è più tempo da perdere, è necessario intervenire con la massima decisione, e a tale scopo non si può fare altro che controllare le nascite, obbligando poi iPaesi maggiormente responsabili dell’inquinamento, che non a caso sono quelli in via di sviluppo e a più alto tasso di natalità (vale a dire glistessi che spesso coincidono con i Paesi fino ad oggi sfruttati dalle superpotenze), a moderare la loro crescita e a limitare le loro nascite.

Sotto il pretesto delle emissioni di CO2 e dell’origine antropica (tutta da dimostrare) del riscaldamento globale, si ripropone la solita vecchia ricetta: i poveri si facciano da parte. L’inquinamento è colpa loro.

Ma come, è colpa dei paesi poveri? Ma cos’è dunque che inquina, le industrie, gli aerei di linea, i riscaldamenti delle abitazioni, le automobili…. nossignori. La maggior parte dell’inquinamento proviene dalle bidonville:

in un rapportodell’Onu del 2009 su diciannove megacittà con più di dieci milioni di abitanti si afferma che tali giganti urbani aggravano le disuguaglianze sociali, come è provato anche dal fatto che più di un miliardo di abitanti vive nelle bidonville, cifra destinata ad aumentare nei prossimi dieci anni raggiungendo la cifra di un miliardo e mezzo (circa il 40% di tutti i cittadini); tali città sono responsabili dell’80% delle emissioni mondiali di anidride carbonica e del 75% del consumo mondiale di energia

Se quindi il 40% degli abitanti vivrà nelle bidonville di città responsabili dell’80% delle emissioni di CO2, ne deriva che quel 40% sarà responsabile del 32 % delle emissioni totali di CO2.

E noi dovremmo accettare passivamente questi dati?

In che modo gli abitanti delle bidonville consumeranno tanto petrolio o elettricità derivata da combustibili fossili?

Ma la risposta viene fornita nello stesso articolo:

secondo una Ong americana (Population Action International), che ha incrociato i dati demografici con quelli relativi all’impatto dei cambiamenti climatici sulla produzione agricola e con quelli che indicano la capacità globale dei Paesi ad adattarsi alle conseguenze del riscaldamento del pianeta…

La fonte dell’allarme è dunque una ONG (Organizzazione Non Governativa), un tipo di fonte non al di sopra di ogni sospetto.

Riprendendo infatti quanto detto riguardo le ONG in Inchiesta sul darwinismo:

…le ONG, che operando al di fuori del mandato parlamentare rappresenteranno l’azione elitaria di gruppi organizzati all’interno delle società. Questo tipo di azione appare come la realizzazione di quanto auspicato da Julian Huxley nella stesura delle linee guida dell’UNESCO:

«L’Unesco deve guardarsi dalla tendenza, attuale in certe regioni, di ridurre tutto in termini quantitativi, come se il conteggio delle teste fosse più importante di quello che è contenuto in esse. Questa tendenza a pensare solo o prevalentemente in termini di quantità è parzialmente il riflesso della nostra era di produzione di massa, e parzialmente è dovuto allo svilimento e al fraintendimento dei principi della democrazia»

La difesa dalle “pseudo scienze” che vorrebbero dire la verità sull’Uomo, può partire solo da un’opera di informazione e formazione culturale, dalla diffusione di libri come quello di Giuliani e Modonesi, del quale Petrosino afferma:

In un affascinante libro appena pubblicato, due scienziati, nel concludere le loro analisi, affermano:

«Dal punto di vistapolitico-filosofico c’è da dire che la scienza è ormai diventata il terreno su cui tutte (o quasi) le nostre convinzioni sul mondo vengono sottoposte a vaglio e verifica, e dunque l’arena esclusiva incui si gioca la “partita culturale” del nostro tempo. Questa non è assolutamente una situazione rassicurante […]. Se prenderà piede l’idea perniciosa di una completa disponibilità e plasmabilità della natura, in quanto, tutto sommato, essa non è nient’altro che “un costrutto culturale” e quindi modificabile a piacere, la fine è assicurata, sia per noi come esseri viventi sia per tutto ciò che di buono abbiamo “costruito” durante la nostra brevissima (in termini geologici) esistenza sulla Terra» (Alessandro Giuliani e Carlo Modonesi, Scienza della natura e stregoni di passaggio, Jaca Book).

 

E proprio questa “partita culturale” di cui parlano Giuliani e Modonesi, che siamo chiamati a giocare.

Una partita nella quale ci sentiamo impegnati ogni giorno.

 

 

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Laureato in Biologia e in Farmacia, docente di scienze naturali Nel 2011 ha pubblicato "Inchiesta sul darwinismo", nel 2016 "L'ultimo uomo" e nel 2020 "Il Quarto Dominio".

6 commenti

  1. Il problema del terzo mondo è che la Chiesa si ruba i fondi che sono destinati al terzo mondo!

      • Gentile dott. Pennetta,
        come ho gia’ avuto modo di dire sul blog dell’UCCR, Mimmo e’ spassoso, ma, in altri blog che si fanno chiamare “razionalisti” (e che si danno un’aura di “serieta’”), il discorso che fanno non e’ mica tanto diverso… Certo, non con la comica assurdita’ che caratterizza tutti i post di Mimmo, ma non sono tanto distanti da lui…

        “La Chiesa ricatta i paesi del terzo mondo subordinando gli aiuti alla conversione”

        “Guardate cosa hanno fatto in Sudamerica, con le conversioni forzate, oppure a morire di fame o sterminati

        “Il loro scopo e’ guadagnare potere nei paesi del terzo mondo perche’ qui la gente sta aprendo gli occhi e non si fida piu'”

        e cose del genere… faccia qualche giretto e lo scoprira’ da solo…

  2. Caro Piero,

    lei ha pienamente ragione, frasi come quelle riportate sono il motivo per cui evito di andare a leggere certi forum, in confronto Mimmo almeno è più simpatico.

    Mi permetta di alleggerire il discorso con in divertente intervento di Andrea Macco sul suo blog:

    Incredibile ma vero. E a chi ci accusa di essere troppo filo cattolici, anche quando parliamo di matematica, scienza e logica, proponiamo una inoppugnabile dimostrazione sul fatto che i Black Bloc che hanno devastato Roma, non più di 10 giorni fa (15 Ottobre 2011), sono CATTOLICI.

    Un quasi immediato corollario non ancora dimostrato ma quasi sicuramente dato per vero (congettura) proverebbe che anche 10 anni fa a Genova si trattò quasi sicuramente di un manipoli di questi suddetti cattolici.

    Per la dimostrazionesi ringrazia Berlicche per aver avuto l’intuizione base, da noi semplicemente sviluppata e ripresa con più ampio respiro.

    Come sempre graditi i commenti, purchè, ora più che mai, fermamente rigorosi, con dati certi e non contestabili, come quelli della dimostrazione che ora vi proponiamo.

    Andrea Macco

    PROVE, FATTI E LOGICA CONDANNANO I CATTOLICI

    FATTO 1. I Black bloc, come dice la parola, sono vestiti di nero. “Se vedi nero spara a vista, o è un prete o è un fascista”, dice il noto adagio. E’ ovvio che, dato il contesto, qui non si tratti di fascisti. Quindi i violenti sono sacerdoti.

    FATTO 2. I Black bloc hanno dato fuoco a diverse automobili. Il fuoco era il metodo con cui nel medioevo i cattolici bruciavano milioni e milioni di streghe, eretici ed ebrei. I manifestanti, utilizzando tale metodo, si pongono in questa tradizione e quindi sono da considerarsi a tutti gli effetti eredi dell’Inquisizione.

    FATTO 3. I Black bloc tirano pietre. Ciò richiama senza alcun dubbio episodi dei Vangeli, come il martirio di S.Stefano e l’adultera. Tale richiamo non può essere casuale.

    PREMESSA 4. Il Papa è un nazista. E’ tedesco, Adolf Hitler, c’è altro da dire?

    PREMESSA 5. Gli scontri sono avvenuti a Roma. A Roma c’è il Papa. Meditate, gente, meditate.

    PREMESSA 6. Il Vaticano non ha negato di essere coinvolto nei disordini. Ciò dice pure qualcosa.

    FATTO 7: alla luce delle premesse 5,6,7 le possibilità che il Vaticano non fosse coinvolto sono davvero minime, la Teoria della probabilità dà come fatto altamente improbabile una sua totale estraneità ai fatti.

    FATTO 8. E’ il noto fatto della statua della Madonna fracassata: è evidente che la statua
    era portata in processione ed è accidentalmente caduta. L’incidente è stato strumentalizzato per creare un clima d’odio.

    PREMESSA 9 BIS: Ho già detto che il Papa è un nazista? Meglio ricordarlo bene.

    PREMESSA 10: Come hanno ripetuto diversi filosofi e intellettuali, è sempre l’assolutismo che uccide, mai il relativismo.

    FATTO 11: I cattolici sono assolutisti, guidati da un Capo tedesco assolutista, quindi non possono che essere stati loro.

    CONCLUSIONE: Di fronte a questi 11 fatti innegabili è opportuno chiedere l’immediata abolizione di ogni raduno o processione cattolica per ragioni di ordine pubblico. In passato ci sono già stati dei morti proprio in cortei del genere, dove la croce era sbandierata con ostentata sicumera. L’affermazione che si trattasse di funerali non deve esimerci dall’intervenire.

    http://andreamacco.wordpress.com/

      • Ciao Michele,

        come sempre mi fa piacere ritrovarti da queste parti!

        P.S.
        Ma voi fisici cattolici, siete tutti così spiritosi come Andrea Macco?!

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