Mostra HOMO SAPIENS: contiene già un errore…

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Veramente sfortunati Telmo Pievani e Luigi Luca Cavalli Sforza.

Il loro libro sulla mostra HOMO SAPIENS è stato stampato nel mese di novembre, siamo solo ai primi di dicembre e uno studio dell’università di Cambridge già smentisce uno degli argomenti riportati.

 

Sembra proprio che si tratti di uno di quei beffardi scherzi del destino, il bellissimo volume sulla mostra in corso al Palazzo delle esposizioni a Roma contiene una pagine che andrebbe riscritta. Il titolo è L’evoluzione umana non è un candelabro pag. 134, e inizia con le seguenti parole:

Come Darwin aveva bene inteso, i modi in cui gli esseri umani esprimono le loro emozioni sono una chiave di lettura perfetta per comprendere l’unità storica della nostra specie…

Lo studio ricorda le prime fotografie usate da Darwin in “L’espressione delle emozioni nell’uomo e negli altri animali”, del 1872.

Qui sotto si possono vedere alcune delle fotografie in questione, appartengono ad una serie utilizzata da Darwin nel 1868:

 

Ma solo un mese dopo l’inizio della mostra HOMO SAPIENS le parole di Pievani e Cavalli Sforza vengono smentite: i modi in cui gli esseri umani esprimono le loro emozioni NON sono una chiave di lettura perfetta per comprendere l’unità storica della nostra specie.

La notizia viene da una fonte non sospetta di simpatie creazioniste, da un gruppo di studiosi dell’università di Cambridge, a darne la notizia è il sito del Corriere della Sera in L’errore di Darwin svelato dal web dal sottotitolo eloquente L‘università di Cambridge sta riproducendo online l’esperimento sulle emozioni del 1868, che costituisce la “prova sentimentale” dell’evoluzionismo. Ma le conclusioni raggiunte sono opposte. Ma vediamo cosa dice l’articolo:

Il Darwin’s Emotion Experiment mette in discussione le conclusioni raggiunte, e mai davvero comprovate, dallo scienziato. Gli umani non hanno in comune un corredo emotivo innato, un bagaglio definito di espressioni simili a quelle degli animali, come avrebbe voluto dimostrare Darwin.

Ed ecco che la “chiave di lettura perfetta per comprendere l’unità storica della nostra specie” non è più una chiave di lettura perfetta…

Il risultato dell’esperimento di Darwin non può essere confermato, infatti la ripetizione del test su migliaia di persone di continenti diversi costituisce un campione molto più significativo di quello che utilizzò lo scienziato inglese, e questo campione ha dato risposte che non concordano con la sua ipotesi:

Non una, quindi, ma 1.500 parole per commentare una stessa espressione. Alcune emozioni sono scomparse dal corredo umano contemporaneo, perché è cambiato il modo di raccontare i sentimenti, si sono trasformate le ossessioni quotidiane. «In epoca vittoriana — spiega il professor Paul White, collaboratore di Pearn — si usavano spesso termini come afflizione o forza prodigiosa. Oggi non si sentono più. Ma abbiamo una fissazione nuova: il benessere».

Grazie al grande oracolo planetario della Rete, gli scienziati contemporanei hanno anche sperimentato come non ci sia nemmeno un unico modo di intendere la parola emozione. Darwin, al contrario, non si chiedeva che cosa fosse. «La domanda, invece — spiega White — è diventata fondamentale nelle scienze cognitive, nelle neuroscienze, negli studi sulla robotica e sull’intelligenza artificiale». Le persone coinvolte nel test forniscono definizioni diverse del concetto di emozione: c’è chi la teme, chi la desidera, chi considera un paradosso l’intelligenza emotiva perché concepisce solo la mente razionale.

La scienza è quella disciplina che fonda le sue affermazioni sulle risultanze sperimentali, adesso sembra proprio che non si potrà più dire che Come Darwin aveva bene inteso, i modi in cui gli esseri umani esprimono le loro emozioni sono una chiave di lettura perfetta per comprendere l’unità storica della nostra specie…

 

Questo non significa negare l’unità storica della nostra specie, significa che non si potrà più portare l’esperimento di Darwin come prova in tal senso.

Nella speranza che certe affermazioni date per certe vangano in futuro fatte con maggior cautela, aspettiamo la dovuta rettifica sul sito Pikaia di Telmo Pievani.

 

 

 

 

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Laureato in Biologia e in Farmacia, docente di scienze naturali Nel 2011 ha pubblicato "Inchiesta sul darwinismo", nel 2016 "L'ultimo uomo" e nel 2020 "Il Quarto Dominio".

17 commenti

  1. “Le persone coinvolte nel test forniscono definizioni diverse del concetto di emozione: c’è chi la teme, chi la desidera, chi considera un paradosso l’intelligenza emotiva perché concepisce solo la mente razionale” che tristezza vedere le emozioni considerate un paradosso. Ma chi è che concepisce solo la mente razionale? Chiunque sia, povero lui…

    • Già, diciamo che mi sembra di notare una certa differenza tra gli studi riportati nell’articolo su UCCR e lo studio delle espressioni facciali…

  2. Non le sembra, dott. Pennetta, che questi esperimenti abbiano un sapore vagamente lombrosiano?
    Questa assurda pretesa positivistica di ricondurre il corpo e la pshiche umana ad un ingranaggio meccanico?
    Si ricorda dei tragici fatti di Avetrana, della povera Sara?
    Non appena Michele Misseri ha “confessato”, tutti a giocare a Lie to me:

    “AH si’, ma si vedeva che mentiva”
    “Ma certo, guarda come muove la mano, e’ stato lui, non c’e’ dubbio”
    “Ma non poteva essere altrimenti, guarda come muove gli occhi, e’ senza dubbio il colpevole”

    naturalmente questi scienziati parlano dopo la “confessione” (peccato, per loro, che poi avesse ritrattato 7 volte…)

    Possibile che nel 2011 si possa sentir dire che “Stasi e’ colpevole perche’ e’ rimasto freddo”? (Dio me ne guardi dal difendere Stasi, e’ solo un esempio)
    Possibile che si debba mettere in galera una persona per l’atteggiamento che ha o per la freddezza che provano gli altri?

    • Beh dall’esprimere un parere su reazioni o non reazioni e condannare una persona o giudicarla pubblicamente dentro o fuori un aula,anche non per reati ma anche per scelte,azioni o quant’altro c’è sicuramente differenza..
      Purtroppo fra ipocrisie,luoghi comuni vari ed eventuali assistiamo a veri tribunali(con attori come contendenti?)mediatici,processi in diretta,talk-show e salotti su indagini di delitto..vediamo un ‘mondo’,quello dei reparti investigativi, viene fin troppo deizzato da fiction televisive, quando invece nella realtà è dura inchiodare un ladro di polli che ha una gallina che si agita nella sacca fotografato filmato e visto da una folla di persone in pieno giorno..
      E quindi giudizi & simili vengono fin troppo elargiti.

      Però l’esprimere pareri su eventuali atteggiamenti ed espressioni è una cosa fra l’altro usata e trattata anche da diversi psicologi da dicversi anni…
      E’ una cosa che va nel far psicologico ossia se A è B al 90% sarà C perchè a B segue C nel 90% dei casi..poi ci sarà un 10% d’errore..d’altronde l’uomo ‘medio’,termine brutto quanto ti pare,ma non è una leggenda ne un mito,la stessa industria pubblicitaria sfrutta meccanismi simili..vi sono decine di test che mostrano come statiscamente un buon 90% di persone risponderanno a determinate domande con certe risposte..tutti allo stesso modo..non vuol dire che tutti faccian così,ma solitamente si può credere che fino a che test,studi,esperienze non lo confutino determinate espressioni determinati atteggiamenti,in questo caso,siano un segno di qualcosa di prevedibile..
      Certo quindi con tal procedimento si costruisce un ipotesi,nulla di più..poi l’ipotesi va verificata-confermata con altro..

      • Però l’esprimere pareri su eventuali atteggiamenti ed espressioni è una cosa fra l’altro usata e trattata anche da diversi psicologi da dicversi anni…

        E infatti fior di maniaci criminali sono a spasso con un’arma in mano pronti a fare del male alla gente.

        vi sono decine di test che mostrano come statiscamente un buon 90% di persone risponderanno a determinate domande con certe risposte..

        Mi ricordo un raccontino che ci fece il prof di filosofia (non mi ricordo piu’ a proposito di quale filosofo): c’era un tizio che doveva fare un censimento in una citta’. Man mano che passava in tutte le case, tutti si chiamavano John John. Ogni casa dove passava, tutti si chiamavano John John. C’era poi alla fine una casa isolata, posta su un’altura con una salita che faceva davvero paura. Era scoppiato un temporale, e il tizio del censimento, di fronte a quella faticata sotto l’acqua, disse: “Vabbe’ si chiamera’ pure lui John John”. Peccato che quello si chiamava Smith Smith.

        • Solo per chiarire direi che mi pare che siamo concordi sul pensiero circa questa cosa..e quindi Smith Smith rientrava nel 10% detto su o nell’1% o meno nel caso in esame..
          Se il tizio si fosse fermato ‘n’ case prima avrebbe avuto ragione e avrebbe trovato un john john.Come detto su tale meccanismo porta a formulare un ipotesi con un certo livello di veridicità.
          Il controllo della casa avrebbe smentito l’ipotesi,che avrebbe potuto però anche essere verificata..

          Però poi leggendo :

          “E infatti fior di maniaci criminali sono a spasso con un’arma in mano pronti a fare del male alla gente.”

          non colgo il collegamento con la cosa in questione,ovvero ricordo anche a tal proposito lo studio non ricordo di che dottore abbastanza ‘contemporaneo’ che sosteneva che l serial-killer,il criminale,il soggetto socialmente pericoloso avesse una certa fisionomia facciale..e altre cose..però non credo che per ipotesi di psicologi sia la colpa dei vari maniaci criminali che sono a spasso con un’arma in mano pronti a fare del male alla gente.Al più di qualcuno di essi che ne aveva qualcuno in cura e l’ha fatto impazzire ^_^

          • non colgo il collegamento con la cosa in questione,

            Io aborro (come diceva qualcuno) l’idea che si possa giudicare la psiche di qualcuno, il comportamento o persino i reati che sarebbe portato a compiere o avesse gia’ compiuto, in base alle sue espressioni facciali, o peggio, tramite le misure cranico-facciali.

            Solo per chiarire direi che mi pare che siamo concordi sul pensiero circa questa cosa..e quindi Smith Smith rientrava nel 10% detto su o nell’1% o meno nel caso in esame..

            No. Non siamo affatto concordi.
            Quando si tratta di cose cosi’ importanti come la liberta’ di qualcuno, la dignita’, la reputazione, NON SI PUO’ NEL MODO PIU’ ASSOLUTO affidarsi a “statistiche” piu’ o meno “scientifiche”. Che poi il concetto di “importanza” e’ anche esso relativo… Puo’ essere importante per me non essere accomunato nei comportamenti o peggio, reati, di quelli della mia stessa etnia, religione, provenienza geografica, quartiere dove abito, mestiere che faccio…

          • ricordo anche a tal proposito lo studio non ricordo di che dottore abbastanza ‘contemporaneo’ che sosteneva che l serial-killer,il criminale,il soggetto socialmente pericoloso avesse una certa fisionomia facciale.

            Mi piacerebbe avere questo studio per poter ridere un po’ di gusto la sera, vista la situazione in Italia non certo allegra.
            Mi piacerebbe vedere in faccia questo grande dottore, per poterrgli rispondere quan qualche altro “studio” del genere, in cui si sostiene che quelli con la sua faccia sono dei serial killer, e conseguentemente imprigionarlo a vita…

          • Quando dovevo sostenere qualche esame all’Universita’, se il professore mi avesse giudicato solo dalle mie espressioni facciali o dal “nervosismo” o dall’ “emozione” del momento mi avrebbero dato tutti zero, perche’ ad ogni esame era come se mi trovassi di fronte ad un plotone di esecuzione.

      • “No. Non siamo affatto concordi.
        Quando si tratta di cose cosi’ importanti come la liberta’ di qualcuno, la dignita’, la reputazione, NON SI PUO’ NEL MODO PIU’ ASSOLUTO affidarsi a “statistiche” piu’ o meno “scientifiche”. Che poi il concetto di “importanza” e’ anche esso relativo… Puo’ essere importante per me non essere accomunato nei comportamenti o peggio, reati, di quelli della mia stessa etnia, religione, provenienza geografica, quartiere dove abito, mestiere che faccio…”

        E allora non ci siamo capiti, meglio non mi ha capito,dove infatti ho detto che ci si affida a tali parametri per definire a liberta’ di qualcuno, la dignita’, la reputazione?
        L’indagine sui reati addirittura…
        Frasi che ha quotato erano inserite in tutto un discorso..provo a spiegare meglio..
        Ero abbastanza chiaro dicendo:
        “Certo quindi con tal procedimento si costruisce un ipotesi,nulla di più..poi l’ipotesi va verificata-confermata con altro..”

        e anche

        “Beh dall’esprimere un parere su reazioni o non reazioni e condannare una persona o giudicarla pubblicamente dentro o fuori un aula,anche non per reati ma anche per scelte,azioni o quant’altro c’è sicuramente differenza..
        Purtroppo fra ipocrisie,luoghi comuni vari ed eventuali assistiamo a veri tribunali(con attori come contendenti?)mediatici,processi in diretta,talk-show e salotti su indagini di delitto..vediamo un ‘mondo’,quello dei reparti investigativi, viene fin troppo deizzato da fiction televisive, quando invece nella realtà è dura inchiodare un ladro di polli che ha una gallina che si agita nella sacca fotografato filmato e visto da una folla di persone in pieno giorno..
        E quindi giudizi & simili vengono fin troppo elargiti.”

        Voglio dire:Non giudicare e non sarai giudicato..
        Il discorso su etnie,mestiere, classe sociale rientra puramente nell’ambito del pregiudio…non c’entra nulla ne con la statistica ne con la fisiognomica..
        Invece il discorso in questione che ponevo è proprio riguardande un qualcosa che accomuna tutti noi,con le dovute considerazioni sul campo di applicabilità, per questo o per quell’altro motivo ma è una realtà..
        Prendi il video di Dawkins postato qualche tempo fa sul blog..se lo vedesse qualcuno che non capisse ne l’audio ne il sottotitolato potrebbe ben immaginare cosa stesse succedendo al professore..infatti lo stesso professor Pennetta riporta:

        “L’espressione di Dawkins alla domanda non è, come lui dice di sorpresa e irritazione, somiglia molto invece a quell’espressione che ho visto molte volte ad esempio quando gli studenti all’esame di Stato non sapendo rispondere cercano nell’aria, a bocca socchiusa, come se la risposta dovesse essere lì da qualche parte, come si può verificare dal fotogramma riportato di seguito:”

        Bisogna pensare che sia stato sorpreso ed irritato?
        Può essere,di prima ipotesi il pensiero lo abbiamo da un’altra parte e credo proprio a ragione..
        Genitori sanno dalle espressioni dei figli solitamente se c’è qualcosa che non va o se hanno fatto qualcosa che li preoccupa..Professori riescono a farsi una idea già vedendo come si comporta l studente..
        In una serie di domande che anticipano un vero interrogatorio e durante un interrogatorio si può condurre l’indagine(non forzare gli eventi ma con giustizia e onestà si spera)facendo attenzione a segni che involontariamente l’interrogato produce.
        Come ho ricordato tali cose prese con la dovuta attenzione e con l’attendibilità ed importanza che possono avere applicate nel loro giusto campo di applicabilità danno senza dubbio i risultati che si attendono..
        Fino a certi livelli addirittura è veramente un qualcosa di automatico..vediamo espressioni,movenze etc..e pensiamo automaticamente certe cose basandoci su ciò che abbiamo visto..
        Quindi ripeto, certamente, nessuno su scelte,giudizi& co si baserebbe mai su tali cose se è onesto e non ignorante..una stima iniziale a livello personale certo è una cosa che è nella libertà di ognuno,tanto se si onesti poi le cose vengono viste per quello che sono in realtà..altrimenti si è in malafede..

        P.S.

        Il discorso che andava nelle carceri sviluppando la sua analisi fisiognomica era una critica alla cosa non un darne validità,ma era abbastanza ovvio..un mostrare come la follia abbia raggiunto anche il campo medico,tant’è che tal cosa la lessi in una enciclopedia medica…magari poi ne ritrovo il nome così mafgari ci si possono fare quattro risate o quattro lacrime leggendo taqli farneticazioni..

        • Scusami, ma veramente, ma so che e’ un problema mio, ma faccio fatica a seguire la tua prosa. Ogni volta che ti leggo mi viene il mal di testa. Devi mettere qualche segno d’interpunzione in piu’.
          Come ho avuto modo di dire sempre in questo blog, non e’ che mi fidi molto degli psicologi & psichiatri, ancor meno mi fido delle statistiche “scientifiche”, specialmente applicate a comportamenti umani, quindi fai due piu’ due…
          D’altra parte, c’era qualcuno (non ricordo chi) che disse:
          “Le statistiche sono come il bikini: quello che mostrano e’ bello, ma quello che nascondono è fondamentale!”
          Io con una mia personalissima statistica “scientifica” ti potrei mostrare che tutte le persone che sono passate da quella determinata piazza sono morte di tuomore, con tanto dati, percentuali, funzioni di distribuzione di probabilita’, ecc…
          In parole semplici: secondo me è assurdo cercare di “misurare” la psiche, il comportamento, o l’inclinazione a commettere reati, in qualsivoglia maniera, figuriamoci attraverso misurazioni del cranio o della faccia.

          • “In parole semplici: secondo me è assurdo cercare di “misurare” la psiche, il comportamento, o l’inclinazione a commettere reati, in qualsivoglia maniera, figuriamoci attraverso misurazioni del cranio o della faccia.”

            Ovviamente concordo..mai sostenuto il contrario..

            cercherò di mettere qualche punteggiatura in più..scrivo sempre di getto e viene come viene…

            Concordo abbastanza anche con la sua opinione di psicologi e psichiatri..

            “Io con una mia personalissima statistica “scientifica” ti potrei mostrare che tutte le persone che sono passate da quella determinata piazza sono morte di tuomore, con tanto dati, percentuali, funzioni di distribuzione di probabilita’, ecc…”

            La statistica come ogni altro strumento dipende da chi lo realizza,chi lo usa e da come viene usato..altrimenti i risultati sono spazzatura.

  3. “La domanda, invece — spiega White — è diventata fondamentale nelle scienze cognitive, nelle neuroscienze, negli studi sulla robotica e sull’intelligenza artificiale”

    Riguardo l’intelligenza artificiale(a.i.)argomento di cui ho un qualche interesse e conoscenza,si puo’ rispondere alla dmanda dicendo che l’emozione è un qualcosa ragionevolmente al di fuori dallo sviluppo di qualsivoglia ai..lasciando perdere i captcha per il momento,considerando per esempio il test di Turing si può facilmente constatare come prima o dopo il computer fallirebbe il test..
    Anche riuscisse a resistere per un tempo veramente lungo e fosse progettato un automa in grado di reagire nei confronti di situazioni e davanti ad un altro essere umano ‘simulando’ emozioni varie,di fatto ovviamente non proverebbe emozioni come in “uomo bicentenario” ma produrrebbe una determinata azione in risposta attiva o retroattiva ad un determinato stimolo..

    Odifreddi nel suo libro “il computer di Dio” scrive così:

    “Fin dagli albori del pensiero occidentale,2 millenni e mezzo or sono,i filosofi hanno pensato a Dio come ad un matematico universale
    “Dio aritmetizza sempre””Dio geometrizza sempre”[..]sia dunque permesso anche a un ‘loico’ laico di indulgervi,per riferirsi alla natura e alla matematica come all’hardware ed al software di Dio ed alla totalità dei fenomeni de delle loro descrizioni come al suo computer[…]l’immagine è significativa perchè descrive la fede scientifica:che il mondo non sia non solo astrattamente razionale ma concretamente comprensibile e che la matematica sia il linguaggio necessario e sufficiente a descriverlo..””

    E’ veramente possibile farlo con tutto tutto tutto?O cose come le emozioni per dirne una rientrano in qualcosa che sfugge al ‘controllo umano’..

    La similutidine fra il computer ,l’automa,l’intelligenza artificiale e l’uomo che trova spazio in diversi libri e altro più che avvicinarci all’idea evoluzionista di un programma che si è costruito da solo alla Dawkins ci porta a meravigliarci piuttosto di che capolavoro di Ingegneria noi siamo,di che complessità..e pensando a qualcuno con la Q maiuscola che abbia progettato questo ‘ingegneristicamente’ viene difficile,molto,pensare che si tratti del Caso e si è portati ad accettare l’idea e a provare stupore e meraviglia per l’opera di Dio Creatore.

    Eppur si leggono affermazioni del tipo:
    ..le emozioni sono solo reazioni elettrochimiche piuttosto ben visibili coi macchinari odierni (recati in qualche laboratorio adeguatamente attrezzato a verificare) ..

    Emozioni quali l’amore ,la felicità,l’affetto,l’odio,il rancore,la tristezza etc vengono paragonate ad una emicrania o ad altro di simile …minimizzate a reazioni elettromagnetiche..un bagaglio umano innato.
    Inoltre dei macchianri mostrerebbero l’emozione?E che macchinari sono?chi li ha mai progettati e come?
    Non vediamo invece una reazione fisica alle emozioni non le emozioni stesse?
    Queste sono vere e proprie propagande transumaniste..in merito a ciò autoquoto il mio commento qui:http://www.enzopennetta.it/wordpress/2011/12/ecologismo-e-post-umanismo-due-modi-per-odiare-luomo/
    e rimando a quella discussione..

    Non si deve neanche andare a sbucare troppo a fondo per cogliere implicazioni scientiste in affermazioni come questa.
    Infatti questa che sembra una cosa magari di carattere curioso,una ricerca su un qualcosa di non troppo importante nasconde implicazioni abbastanza considerevoli sul punto di vista culturale e sociale..
    Per fortuna questi studi riportano l’attenzione su come stiano in relatà determinate cose..sperando che un buon numero di persone si levi dalla testa alcune corbellerie che in un modo o nell’altro sono state li inserite..

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