Boncinelli il “tolemaico”

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Nel corso della trasmissione “Che tempo che fa” del 19 febbraio scorso, il prof. Eodardo Boncinelli ha affermato che è improbabile che la vita sia sorta altre volte nell’universo.

 

Quindi il meccanismo per caso e necessità non è soddisfacente per il resto dell’universo: perché dovrebbe esserlo per la Terra?

 

Verso la fine dell’intervista effettuata da Fabio Fazio nel corso della trasmissione “Che tempo che fa (Link al sito RAI con il video)” del 19 febbraio, il conduttore ha domandato al prof. Boncinelli:

Ma gli extraterrestri… esistono?“.

La risposta è stata la seguente:

“Non lo sa nessuno, chi è convinto di sì, chi è convinto di no, non lo sa nessuno.

Io sono leggermente scettico, come si evince anche dal libro, perché è una tale complessità quella della vita che… che sia sorta altre volte mi sembra improbabile…”

Questa condivisibile affermazione del prof. Boncinelli mi consente di tornare sul problema dell’origine della vita e la sua connessione con i meccanismi dell’evoluzione. Quando si affronta infatti il problema dell’origine della vita viene sempre evidenziato il fatto che esso è totalmente diverso dall’evoluzione e che quindi non può essere utilizzato per evidenziare i limiti della teoria neodarwiniana. Ma è veramente così?

Basta qualche semplice riflessione per capire che le cose stanno diversamente. L’evoluzione tratta dei meccanismi che hanno portato la prima forma di vita (la prima cellula, come ricordato anche nel corso dell’intervista in questione) a trasformarsi in altre forme dando origine alla complessità biologica. Allora, volendo assumere un’ottica riduzionista, se le proprietà delle strutture complesse sono la derivazione delle proprietà delle loro parti elementari, comprendere come si è formata la prima cellula è necessario per capire cosa è accaduto in seguito.

In altre parole se, come asserito in una notissima affermazione di Theodosius Dobzhansky,Nulla ha senso in biologia se non alla luce dell’evoluzione” (e per “evoluzione” sappiamo che si intende “evoluzione neodarwiniana“) anche per il passaggio dalla non vita alla vita dobbiamo dire “Nulla ha senso in biologia se non alla luce dell’evoluzione“.

Se così non fosse varrebbe l’affermazione contraria: “In biologia esistono cose che hanno senso in un’ottica diversa da quella evoluzionista”.

A questo punto i sostenitori del neodarwinismo si trovano davanti ad un bivio:

A- E’ vera l’affermazione di Theodosius Dobzhansky, e allora la Terra è un luogo privilegiato in quanto è probabilmente l’unico in cui è sorta la vita.

B- La Terra non è l’unico luogo in cui è sorta la vita, allora la spiegazione per “caso e necessità” non è soddisfacente.

 

Insomma, se i neodarwiniani vogliono sostenere la loro teoria sono costretti ad affermare una posizione eccezionale della Terra nell’Universo mettendola di nuovo al centro. Se invece vogliono salvare la spesso sbandierata “rivoluzione copernicana” devono ammettere che la loro spiegazione della biologia non è soddisfacente. Dal documento dell’Università Degli Studi di Trento “CONTINGENZA E DETERMINISMO NELLE TEORIE EVOLUTIVE – L’approccio neodarwinista di Stephen Jay Gould” traiamo il seguente passo (pag. 15) :

Per compendiare, in conclusione, il contributo delle tesi di matrice copernico-galileiana, darwiniane e freudiane per la storia del pensiero, può essere utile ricorrere a Freud: lo stessoFreud, infatti, paragonò in più luoghi il proprio pensiero alle teorie copernicana e darwiniana,in ragione della qualità rivoluzionaria, in ambito scientifico e soprattutto ideologico, che riteneva comune ai tre sistemi, del profondo trauma che questi inflissero all’antropocentrismo edella violenta ostilità cui, conseguentemente, dovettero far fronte.

 

La contro-rivoluzione copernicana  potrebbe essere quindi uno dei frutti del neodarwinismo.

Quando si dice l’eterogenesi dei fini…

 

 

 

 

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Laureato in Biologia e in Farmacia, docente di scienze naturali Nel 2011 ha pubblicato "Inchiesta sul darwinismo", nel 2016 "L'ultimo uomo" e nel 2020 "Il Quarto Dominio".

3 commenti

  1. E’ un argomento abbastanza spinoso sul quale in effetti si hanno posizioni molto discordanti,anche fra sostenitori delle medesime ‘teorie’.

    “Quindi il tipo di evento fortunato che stiamo guardando potrebbe essere tanto improbabile che le probabilità che avvenga in qualche punto dell’universo potrebbero essere una su un miliardo di miliardi di miliardi in un anno. Se questo è avvenuto su un solo pianeta in
    qualunque punto dell’universo, quel pianeta deve essere il nostro-perché qui ne stiamo parlando.”
    [Dawkins, Richard, Climbing Mount Improbable, W.W. Norton, New York, 1996, p. 283]

    Di fatto c’è la tendenza,pare, a svincolare l’abiogenesi dalla tde,come anche questo si è già avuto modo di osservare,e a darla come evento certo,infatti la vita esiste,come assioma su cui costruire poi tutta la teoria evolutiva..(http://www.youtube.com/watch?v=BTuNvyW33h8).
    Il che ,fra l’altro, non risolve certo molti problemi,perchè o porta l’abiogenesi altrove nell’universo,quindi o esiste ‘un altrove’ come luogo fortunato che ha visto nascere la vita,o esiste(o è esistito) un altrove dove la nascita della vita in forme semplici era ‘facilmente’ possibile e l’universo è stato ‘inseminato’,o la vita è apparsa qui secondo modelli neo-darwiniani o in altro modo e siamo noi il caso fortunato..o altre cose…il tutto comunque molto sul livello ipotetico..

    Fatto è che, se è vero che nessuno sa se esistano o meno altre forme di vita nell’universo,ugualmente nessuno sa come è nata la vita e nemmeno invero se sia nata dalla non vita..

    In tutti i casi si entra in uno degli ennesimi “circoli viziosi” del neo-darwinismo in cui si vorrebbe che due cose fossero vere ma di fatto l’esser vera dell’una sembra escludere l’altra…

    In virtù del neo-darwinismo la vita extraterrestre è plausibile,in virtù della medesima teoria è da escludere…

    Così in un qualche modo si va a chiedersi qualcosa come:

    “Quando si affronta infatti il problema dell’origine della vita viene sempre evidenziato il fatto che esso è totalmente diverso dall’evoluzione e che quindi non può essere utilizzato per evidenziare i limiti della teoria neodarwiniana. Ma è veramente così?”

    Perchè l’abiogenesi comunque è alla base della teoria perchè è l’inizio della vita che si sarebbe ‘evoluta’..altrimenti da dove si fa partire la teoria?E l’abiogenesi quindi verrebbe data per certa secondo la teoria n.d. perchè questa viene mostrata valida da un certo punto in poi(fra l’altro cosa non vera questa,ci si chiede nell’ipotesi che lo fosse)?

    Non dico che non sia lecito considerare l’abiogenesi come un assioma di partenza,però certo i risultati a cosa porterebbero?E’ davvero possibile comprendere tutto ciò che è venuto dopo senza conoscere come è iniziato?

    Certo è che gli interrogativi sono numerosi,di fatto il neo-darwinismo non risponde a nessuno di essi,però stranamente viene fatto passare che dia risposta ad ogni cosa,tanto che nulla ha senso se non alla luce di questo…

    A me,sembra solo che ci sia un gran caos e che anche gi evoluzionisti siano quindi spesso un po’ confusi..
    http://www.youtube.com/watch?v=0Fmh8PCmrlk

    mah…

  2. Michele Forastiere on

    Quest’ultima di Boncinelli me l’ero persa… un grazie a Enzo per averla presentata qui e per la sua ottima analisi dell’argomento!
    PS: un grazie anche a Leonetto per i video che ha linkato (in particolare quello su Dawkins, divertentissimo). 🙂

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