MicroMega-4: legittimato l’ID?

42

“l’Intelligent Design non rispetta i parametri che caratterizzano e distinguono il metodo scientifico”.

Questo il motivo della condanna dell’insegnamento dell’ID nel famoso processo di Harrisburg, nel 2005.

 

Il fatto è che non si può scientificamente dimostrare il finalismo di un processo evolutivo.

Questo implica che non sia dimostrabile neanche il suo contrario.

 

Ma invece è proprio ciò che viene fatto sull’almanacco della scienza di Micromega.

 

Non si capisce perché in ambito neodarwiniano ci sia tanta insistenza su argomenti che poco o nulla hanno a che vedere con la scienza in senso stretto. Il riferimento è all’articolo introduttivo all’ultimo numero dell’almanacco della scienza di Micromega, un articolo intitolato “Il non senso dell’evoluzione umana“.

Se solo gli autori si fossero consigliati con qualcuno un po’ più avveduto, questi gli avrebbe certamente sconsigliato di prendere una posizione del genere. Come infatti sappiamo la difesa dei darwiniani nei confronti dei sostenitori dell’Intelligent Design, finora si è sempre basata sul fatto che non è possibile ideare un esperimento che possa dimostrare o no il finalismo, cosa che ben sapeva un convinto darwinista di spessore come il Nobel Jacques Monod che nel suo “Il caso e la necessità” tanto insisteva sul postulato di oggettività:

“La pietra angolare del metodo scientifico è il postulato dell’oggettività della natura, vale a dire il rifiuto sistematico a considerare la possibilità di pervenire ad una conoscenza vera mediante qualsiasi interpretazione dei fenomemi in termini di cause finali, cioè di progetto. Il postulato di oggettività è consostanziale alla scienza e da tre secoli ne guida il prestigioso sviluppo. E’ impossibile disfarsene, anche provvisoriamente, o in un settore limitato, senza uscire dall’ambito della scienza stessa.”

Alla luce di questo passaggio lucidissimo, appare in tutta la sua ingenuità l’affermazione che è stata posta all’inizio dell’almanacco di Micromega.

Infatti se si pone “il rifiuto sistematico a considerare la possibilità di pervenire ad una conoscenza vera mediante qualsiasi interpretazione dei fenomemi in termini di cause finali, cioè di progetto“, non si può affermare che nella natura ci sia un progetto, ma non si può affermare neanche che tale progetto non ci sia.

Sempre Monod affermava infatti che l’abbandono del postulato di oggettività caratterizza le ideologie o i sistemi filosofici:

Tutte le concezioni non scientifiche sul vivente, che derivino da ideologie religiose o da sistemi filosofici, presuppongono di fatto l’esistenza di un principio teleonomico iniziale, ovvero implicano tutte l’abbandono parziale o totale del postulato di oggettività.

Affermare che la teoria darwiniana possa aver dimostrato il “non senso” dell’evoluzione umana costituisce a tutti gli effetti una violazione del postulato di oggettività, e quindi chi fa tale affermazione, in accordo con le parole di Monod, afferma implicitamente che la teoria darwiniana è una ideologia o un sistema filosofico.

Ma affermare di essere giunti alla dimostrazione dell’assenza di un progetto, significa affermare che esiste un metodo in grado di “misurare” la presenza o meno di un tale progetto. Però se è possibile stabilire che esiste o meno un progetto, allora la teoria dell’Intelligent Design diventa soggetta a conferme sperimentali e diventa anche falsificabile, quindi diventa scientifica!

Ecco che allora il titolo “Il non senso dell’evoluzione umana” con cui si apre l’almanacco della scienza di Micromega ottiene l’effetto contrario a quello desiderato, con la sola affermazione della verificabilità del “non senso dell’evoluzione umana”, legittima come scientifico l’ID.

 

A questo punto le cose sono due:

o si procede al riconoscimento della scientificità dell’ID (e di questo si corra ad informare i giudici di Harrisburg)

o si dovrebbe provvedere a ritrattare l’affermazione quantomeno avventata.


 

 

 

Share.

Laureato in Biologia e in Farmacia, docente di scienze naturali Nel 2011 ha pubblicato "Inchiesta sul darwinismo", nel 2016 "L'ultimo uomo" e nel 2020 "Il Quarto Dominio".

42 commenti

  1. Salve professore,

    leggevo sempre e commentavo i suoi post su liberta e persona e mi dicevo:”guarda….si chiama come il mio prof di scienze al liceo…” poi ho visto la sua foto sul sito lo sgamato per la disputa con piovani e sono rimasto non poco sorpreso! il mondo è piccolo! e anche la rete…
    mi scusi l’off-topic ma ci tenevo a salutarla. con l’occasione le invio un link che ,se non conosce gia, sono sicuro troverà interessante e pieno di notizie e spunti utili per la ricerca e non solo.

    http://digilander.libero.it/crombette/en_index.htm

    Socrate sapeva bene che il pensiero dominante era falso e che la Verità è un bene assai più prezioso della libertà.

  2. Domanda da ignorante. Se affermo “mi pare impossibile (talmente improbabile da essere impossibile) che non ci sia un progetto dietro la vita, vista la sua fantastica complessità”, faccio un’affermazione non scientifica. Però non dico un’idiozia, o sbaglio?
    Grazie, anche per la pazienza di rispondere a domande elementari.

    • Da ignorante ad ignorante, prima che risponda il professore, voglio esprimere il mio parere, che eventualmente sarà corretto da chi ne sa più di noi due.

      Esatto! Qui il problema è circoscrivere l’ambito della scienza. Fare un’affermazione, di qualunque segno, relativa alle cause ed ai fini (cioè al progetto) che esprime (o non esprime) la natura, è fare un’affermazione certamente legittima, ed anche molto interessante, ma che non ha niente a che vedere con la scienza. Ed è proprio quello che ha fatto il professor Pievani.

      Giusto professor Pennetta?

    • Per essere ancora più preciso, direi che l’affermazione del prof. Pievani sarebbe scientificamente accettabile se togliesse di mezzo la parola “casuali”. In questo modo la sua affermazione suonerebbe così: “…le evidenze scientifiche confermano, ogni giorno di più, che a condizionare l’evoluzione di homo sapiens è stata la combinazione di fattori del tutto contingenti ed esterni, …”. In questo modo l’affermazione resta nell’ambito scientifico e può essere valutata e verificata. Se, invece, introduco il Caso, allora parlo di cause e di fini, nel senso che li nego, ed allora non sono più in ambito scientifico ma in ambito filosofico.

      Giusto professor Pennetta?

      • Enzo Pennetta on

        @Giancarlo e Antonio,
        altro che domande elementari, mi complimento per le vostre considerazioni alle quali non mi sembra che ci sia molto da aggiungere!

  3. Tutto ciò conferma il commento che ho messo sul primo post della serie “micromega”: un esperimento che possa provare la non esistenza di un ordine (quindi di un senso e quindi di un fine) è impossibile da concepire.

    • Pure tu, ago86, torna a studiare. Ordine, senso e fine non sono necessariamente correlabili e non sono nemmeno un dato di natura oggettivo. Il “quindi” dovresti usarlo con più razionalità, ovvero con più parsimonia. Anche a te serve un ripasso di logica elementare. Anzi, più che un ripasso, uno studio ex novo.

      • Dovresti spiegarlo anche a Telmo Pievani, che sostiene che “il caso” sia dimostrato e che sia la dimostrazione dell’assenza di senso nella vita. 😛

        Prima spiegalo a lui, poi semmai spiegalo anche a me, se ci riesci.

        • @ago86

          Pievani dovresti leggerlo prima di attribuirgli frasi a tuo piacimento. Ma faresti meglio a leggere La vita inaspettata.

          Con “caso” si sta indicando un insieme numeroso di fattori non necessariamente e resciprocamente correlati, l’insieme delle contingenze che producono una data condizione. Nella roulette la pallina va a caso o c’è un progetto dietro ogni lancio? Le contingenze casuali sono tutti quei fattori fisici che riguardano il lancio della pallina, la rotazione della roulette, gli urti della pallina e così via. Si parla di “caso” e si mostra anche che vi è una distribuzione casuale dei risultati.
          Ma il caso, come lo intendi tu, non si potrebbe dimostrare nemmeno con la roulette. Poiché non vi sono prove che esistano forze nascoste che rendano conto, in modo non casuale, del posizionamento della pallina, per il principio di Occam non si vanno a postulare queste forze misteriose, poiché il fenomeno si spiega anche senza.

          Circa il senso della vita, te l’ho già detto, il senso non è un dato oggettivo e naturale, è un dato cognitivo e culturale. Questo sarebbe più che sufficiente a demolire ogni discussione circa il senso. Ma il fatto che non vi sia la prova di un fine ultimo e oggettivo e che i fattori che hanno portato al presente stato di cose sono contingenti, vuol dire che, se anche per ipotesi (e solo per ipotesi) il senso delle cose avesse a che fare con i dati di natura, ciò che si evince è che non c’è un senso oggettivo, ma un insieme di sensi contingenti che, in parole povere, vuol dire nessun senso in particolare.
          Ma se si smette di parlare di senso oggettivo della vita, il problema non si pone più. Non fosse per chi questo senso oggettivo lo vuole vederre per foza, magari perché è invischiato di religione rivelate, la faccenda si potrebbe anche concludere.

          • Prima i professori tornino dai loro weekend, vorrei sapere cosa ti porta a pensare che se in un lancio di roulette si conoscessero nel dettaglio l’accelerazione, la velocità massima e la posizione di partenza della roulette, la direzione esatta, l’istante e l’impulso del lancio della pallina, la conformazione esatta delle singole scanalature, il risultato sarebbe ancora casuale.

            Soprattutto, in base a cosa, se non al materialismo aprioristico, affermi che il “senso”, non essendo costituito da protoni ed elettroni, non debba essere oggetto di discussione.

          • se in un lancio di roulette si conoscessero nel dettaglio l’accelerazione, la velocità massima e la posizione di partenza della roulette, la direzione esatta, l’istante e l’impulso del lancio della pallina, la conformazione esatta delle singole scanalature, il risultato sarebbe ancora casuale.

            Per determinare con assoluta esattezza l’esito del lancio bisognerebbe conoscere tutta la configurazione del sistema in gioco, fino all’ultimo atomo. E questa conoscenza, oltre certi limiti (che, se vogliamo l’esatta determinazione, dobbiamo superare), non è possibile averla. Siamo di fronte al caos deterministico, e se le condizioni iniziali coinvolgono anche fenomeni quantistici emergenti a livello macroscopico, la casualità quantistica impedirà l’esatto determinazione del risultato.

            Ma il punto è un altro: nel mio esempio della roulette non ho evocato il “caso genuino” dei fenomeni quantistici, ma il caso inteso come complessità di fattori contingenti. Volerci vedere un disegno o un finalismo preciso significa postularlo senza prove. Ed è quello che ho contestato.

            Soprattutto, in base a cosa, se non al materialismo aprioristico, affermi che il “senso”, non essendo costituito da protoni ed elettroni, non debba essere oggetto di discussione.

            Il “materialismo aprioristico”, oltre che essere una formula ridicola, non c’entra proprio niente.
            La questione del senso riguarda la la psicologia e la linguistica cognitiva, l’epistemologia e la semiotica. Non serve alcun materialismo aprioristico per mostrare come il “senso” non sia un dato di natura ma vincolato a fattori culturali.
            E non ho detto che non sia degno di discussione in generale, dico che è inutile discutere del senso come di un dato di natura oggettivo. E questo lo dimostrano decenni di filosofia del linguaggio e semiotica. Credere il contrario vuol dire impelagarsi in una metafisica senza via d’uscita.

  4. Prof., vorrei evitare di specializzarmi sugli off-topic, ma ciò che mi è successo stamattina è qualcosa che merita di essere raccontato.

    Come dice il nostro nuovo (o vecchio) amico saputello qui sopra, essendo io “invischiato di religione rivelate”, mentre mi recavo a pranzo in campagna, mi sono recato alla messa in una parrocchia nella periferia di Firenze, dove erano presenti numerosi bambini di età compresa, approssimativamente, tra i 7 e i 10 anni.

    Durante l’omelia, il parroco si rivolge a loro dicendo: “vi siete chiesti cosa si intende per “umanità”? Cos’è l’umanità? Secondi voi, noi uomini siamo “umani”?”
    E i bambini, in coro: “sìiiiiii!”
    Il prete: “e i cani, sono umani?”
    “Noooooooo!”
    “E i gatti?”
    “Noooooooo!”
    “…e… le scimmie?!”
    “…SIIIIIIIIIIII’!!!…”. Segue una risata generale dell’assemblea.
    Il parroco è costretto a precisare: “beh, effettivamente noi discendiamo dalle scimmie, però con umanità intendiamo un’altra cosa!”.

    Inutile precisare qual è la prima cosa che mi è balzata in testa! Alla faccia di quei nostri conoscenti che accusano i cattolici di plagiare le menti dei bambini, questi qui riescono a dire, in faccia a un prete, in coro, che le scimmie sono “umane”! Direi che quest’episodio la dice lunga sulla situazione culturale dominante nel nostro tempo, e sull’ignoranza (o faccia tosta, a seconda della situazione) di certi rosiconi di professione.

    • ah beh certo i bambini a messa in una chiesa di periferia la dicono lunga sulla situazione culturale dominante, quando si dice il senso delle proporzioni e del realismo.

      • Il senso delle proporzioni e del realismo mi dice che gli uaarini e i dawkinsiani accusano i cattolici di plagiare i bambini circa l’opposizione al darwinismo, sia scientifico che “etico”. Questo fatto mi fa pensare che non è affatto così. Io credo che sia dovuto al fatto che non c’è alcun plagio da parte dei catechisti, mentre la provenienza dell’uomo dalle scimmie sia qualcosa di ampiamente accettato anche dai figli di genitori cristiani.

        Qualche altra conclusione brillante da suggerire?

        • Questo non lo devi chiedere a me, ma agli uaarini e ai dawkinsiani. Io mi limito a far notare che, da un punto di vista razionale, il tuo caso non dimostra nulla di generale. Si dovrebbe fare una ricerca estesa per vedere quale è l’andazzo.
          Ma non è un caso che gran parte dei religiosi (soprattutto cattolici, evangelici e islamici) siano impegnati in una crociata antievoluzionista condotta, sovente, con retorica di bassa lega e argomenti fallaci (guarda questo video, specie quando parla di Ravasi e di Ratzinger).

          • Mario, io non so esattamente da quale ambiente tu provenga, ma io non ho interesse a vedere alcun video di propaganda, per quanto mi riguarda, ne ho già visti a sufficienza. Mi basta riferirmi all’esperienza personale. Tutti, e ripeto TUTTI i cattolici che ho conosciuto accettano di buon grado l’evoluzione, e per quanto qualcuno possa sbraitare, le rosicate con me cadono nel vuoto. Vista la situazione, non mi sorprendo se la prima opinione che mi viene in mente quando vedo degli atei furibondi inveire contro il creazionismo cattolico è che siano degli alienati o che stiano facendo semplicemente propaganda.

            Certo che devi avere veramente dei grossi problemi con chi non la pensa esattamente come te, se mi attacchi per aver riportato un semplice e curioso aneddoto e aver tratto una conclusione che, Dio me ne guardi a questo punto, mi sembrava abbastanza plausibile. Vorrà dire che telefonerò alla Diocesi e gli commissionerò uno studio su vasta scala, se ti fa piacere. Buona serata.

          • Perché propaganda? Se non l’hai visto il video, che ne puoi sapere? Non dovresti nemmeno parlarne, eppure parli di propaganda, di atei furibondi, di rosicate. Parole nel vuoto, nel video non c’è nulla di tutto ciò. Paraocchi e rifiuto del confronto. Paura del confronto. Ti senti attacco solo perché hai paura, e la paura è tua, non sono io che te la somministro. Non ti attacco, voglio solo discutere. Preferisci rifugiarti nel vittimismo? Fai pure, ma non è una posizione degna.

          • Mario, io non ho alcuna paura, non ho alcuna paura di dire che sono in disaccordo con te su tutto, e non ho alcuna paura di affermare che per quanti video tu possa postare, non cambierai il fatto che i cattolici accettano l’evoluzione. Cos’è che desideri da me? Vuoi sentirmi dire che Dio non esiste? Che l’espressione “caos deterministico” non è un ossimoro? Che hai un’intelligenza superiore e devo darti retta? In fondo, in cosa consiste per te il confronto?

          • LOL era la presentazione del libro di Pievani! Ah, lui sì che non interpreterà a proprio piacimento le parole di Ravasi.

          • non cambierai il fatto che i cattolici accettano l’evoluzione.

            Dico una cosa diversa: gran parte degli avversari dell’evoluzione lo fanno per questioni religiose.

            Cos’è che desideri da me? Vuoi sentirmi dire che Dio non esiste?

            Ma figurati.

            Che l’espressione “caos deterministico” non è un ossimoro?

            Ossimoro è per i superficiali che si limitano all’esteriorità e all’apparenza.

            Che hai un’intelligenza superiore e devo darti retta?

            Ma quando mai. Noto, comunque, non poca insofferenza in queste tue parole. Calma, eh.

            In fondo, in cosa consiste per te il confronto?

            Nel rispetto delle regole del dialogo razionale, nella buona fede e nella pertinenza.

            LOL era la presentazione del libro di Pievani! Ah, lui sì che non interpreterà a proprio piacimento le parole di Ravasi.

            Le riporta alla lettera e le commenta. E devo dire che le parole di Ravasi sono chiarissime. Ma tu il video l’hai visto per intero? Su che cosa basi questi tuoi giudizi? Sei un buona o mala fede?

    • Riccardo, il web trasforma le persone, in molti casi il carattere su internet diventa più aggressivo e derisorio principalmente per l’assenza di contatto umano.

      Fonte: una ricerca condotta da me personalmente su 35 amici di Facebook. Campione piccolo, ma risultati abbastanza simili tra di loro, tanto da poter scartare l’ipotesi dell’outlier ‘casuale’ (apriti cielo).

    • Ma qui si discute tranquillamente, mi pare. Chi parla di rosicamento, di solito, è chi non ha più argomentazioni e si mette a demonizzare la persona dell’interlocutore. Secondo me, è segno di grande mala fede e incapacità di dialogo.

      • Alessandro Giuliani on

        Pio XII e Giovanni Paolo II hanno detto che l’evoluzione darwiniana non è in contrasto con la fede cattolica, il direttore della pontificia accademia delle scienze è un premio Nobel fervente neodarwinista (Arber) e per noi cattolici quello che dice il papa è LEGGE, con questo Stop.

        Caos Deterministico è un termine gergale che si riferisce all’estrema sensibilità di certe equazioni alle condizioni iniziali, questo comporta che anche piccolissime fluttuazioni dei parametri inziali portino velocemente il ssitema ad essere impredicibile. In natura non esistono sistemi che funzionino esattamente secondo questo paradigma (in quanto è difficile separarlo dal rumore) ma è comunque un buon modello per lavorarci su ed approssimare dinamiche come quelle cardiache, certi fenomeni atmosferici, è soprattutto inteessante per lo studio delle singolarità, come in questa cosetta che avevo scritto tempo fa:

        http://www.sciencedirect.com/science/article/pii/S0375960196007414

        In questo senso l’espressione è accettabile ma è appunto una espressione gergale, nella sua valenza colloquiale ‘caos deterministico’ è appunto un ossimoro, per cui non c’è problema.

        Le speculazioni filosofiche e gli allargamenti alla società (quasi sempre indebiti) di teorie nate in ambito naturalistico sono cosa diversa dalle teorie stesse e sono sempre indebite. Il punto caro Mario è liberarsi dai pregiudizi e parlare di scienza in quanto tale e non usarla come una clava.

        • Pio XII e Giovanni Paolo II hanno detto che l’evoluzione darwiniana non è in contrasto con la fede cattolica, il direttore della pontificia accademia delle scienze è un premio Nobel fervente neodarwinista (Arber) e per noi cattolici quello che dice il papa è LEGGE, con questo Stop.

          Giuliani, anche lei ha bisogno di un ripasso di logica elementare, forse? Se dico che la stragrande maggioranza degli oppositori del neodarwinismo ha forti legami con ambienti religiosi (ed è vero), sto forse dicendo che tutti i religiosi sono antidarwiniani? Le è chiaro il concetto di sottoinsieme proprio? Se dico che tutti i siciliani sono italiani non sto dicendo che tutti gli europei sono italiani.
          Fatto sta, come ha osservato Pievani, che Ravasi, Schoenborn e Ratzinger, per alti papaeveri e papi, hanno fatto dichiariazioni che definire in linea con il darwinismo è una grossa bugia. Tra l’altro, è interessante la pretesa di Benedetto XVI di avere una doppia verità, secondo cui la verità della scienza è marginale rispetto ad una verità più grande che sarebbe appannaggio della teologia e della filosofia, sulla falsariga della sciagurata frase di Benedetto Croce circa gli ingegni minuti…

          Le speculazioni filosofiche e gli allargamenti alla società (quasi sempre indebiti) di teorie nate in ambito naturalistico sono cosa diversa dalle teorie stesse e sono sempre indebite. Il punto caro Mario è liberarsi dai pregiudizi e parlare di scienza in quanto tale e non usarla come una clava.

          Caro Giuliani, ma di preciso cosa mi sta contestando? Quali sono le speculazioni filosofiche e gli allargamenti alla società cui fa riferimento? Quali i pregiudizi, quali i colpi di clava. Sia esplicito, perché di indebito mi pare ci sia solo questa sua paternale.

          • Alessandro Giuliani on

            Il darwinismo sociale è l’estensione alla società del meccanismo dell’evoluzione biologica ipotizzato da Darwin, si tratta di un’estensione indebita e molto disumanizzante su questa indebita estensione giustamente la Chiesa ha da dire contro.
            In questo senso i cattolici sono in genrale contro il darwinismo sociale.
            Molte sette protestanti sono invece contro il darwinismo naturale a causa della vecchia eresia sull’interpretazione letterale della Bibbia che ancora sopravvive da quelle parti.
            In questo senso si parla di oppositori del darwinismo ‘religiosi’ ma si tratta di ‘differente parrocchia’ estranea a me e a molti altri che intervengono su questo sito .
            Fodor e Palmarini ed altri studiosi si oppongono al darwinismo naturale (non parlano di quello sociale) essendo non-credenti, credo che lì fuori ci sia un pò di tutto…
            Dai tempi di S.Tommaso dovrebbe essere chiaro che la fede con queste cose di scienza non c’entra nulla per cui il rilievo che tra gli oppositori del neodarwinismo (stiamo sempre parlando di scienza naturale) ci sia una maggioranza di persone credenti ha lo stesso valore euristico di dire che la pasta all’amatriciana ha la maggioranza di estimatori di fede cattolica, cioè nullo.
            Quanto a me non sono un oppositore del darwinismo naturale perchè non ne ho bisogno, uso le conseguenze dell’evoluzione per fare della biologia computazionale quando mi capita:

            http://www.biomedcentral.com/1472-6807/9/48

            la qual cosa mi fa capire che il fatto che tratti di sequenza che interagiscono hanno differenze di sequenza correlate tra le specie e che addirittura il cablaggio dell’intera rete metabolica scala con le differenze di sequenza di un enzima del metabolismo posto in posizione critica:

            http://www.biomedcentral.com/1471-2105/7/24

            che l’evoluzione è qualcosa di molto diverso dal ritratto neodarwinista dove le correlazione fra mutazioni, i vincoli fisici top-down, le relazioni tra geni, proteine ecc. hanno un ruolo molto ma molto più importante della selezione naturale per spiegare l’oridne dei sistemi viventi.
            L’evoluzione, lo ripeto fino alla noia, E’ UN FATTO ed è quindi stupido negarla, le idee di Darwin invece sono state utili ma ora sono per larga parte superate..

          • Caro Giuliani, che c’entra adesso il darwinismo sociale? Le opinioni di Ravasi, Ratzinger, Schoenborn ecc. di cui si parlava sopra non sono critiche al darwinismo sociale, sono critiche al valore e all’autonomia scintifica in generale (la doppia verità di Ratzinger) e alle teorie evoluzioniste in particolare (Ravasi e Schoenborn).
            Ora, in Italia si è diffuso un antievoluzionismo di matrice religiosa, inutile negarlo. Cosa pensi il magistero cattolico in proposito è un altra questione. Se formalmente la chiesa cattolica non è antievoluzionista, di sicuro sono cattolici gran parte degli antievoluzionisti nostrani (casi emblematici sono Fratus e SintesiMilano). Con ciò non ho mai sostenuto che se uno è cattolico allora è sicuramente antidarwinista, semmai, che se uno è antidarwinista con molta probabilità è credente. E questo è compatibile anche con l’esistenza di (sparuti) antidarwinisti atei o aconfessionali, come Fodor e Palmarini. Ciò che ho evidenziato è una tendenza.

            Che la fede religiosa non abbia mai nulla a che fare con la scienza o che abbia senso parlare di magisteri non sovrapposti è una pia illusione. Chi crede nella presenza reale del divino e delle sue manifestazioni nel mondo deve fare i conti anche con la scienza. Le moderne concezioni evoluzioniste possono essere legittiamente interpretate come mancanza, nella natura, di intrinseca finalità di origine divina. Un fervido credente non resta indifferente a queste implicazioni, perciò se vi si oppone è per ragioni sostanzialmente religiose, anche se questo tentativo, negli ultimi anni, vuole travestirsi di scienza (vedi Behe & Co.).

          • “Pio XII e Giovanni Paolo II hanno detto che l’evoluzione darwiniana non è in contrasto con la fede cattolica, il direttore della pontificia accademia delle scienze è un premio Nobel fervente neodarwinista (Arber) e per noi cattolici quello che dice il papa è LEGGE, con questo Stop.”

            Parlo da non cattolico, per spiegare un po’ super-partes il punto che forse non si ha chiaro..
            Dal 1870(in verità anche prima)con il dogma dell’infallibilità ponteficia,il Papa è ‘infallibile’ quando parla ‘in materia di fede’.
            Perciò in tal senso ciò che dice il papa per un cattolico è legge.
            Nello specifico,per dirla brutalmente,per i cattolici ,in pratica, l’evoluzione farebbe parte di un ‘misterioso’ disegno divino che non viene rivelato…ed è “orchestrata da Dio”
            L’origine della specie non è all’indice,e il Vaticano sn dalla sua pubblicazione non si oppose mai di fatto al neodarwinismo naturale,la posizione per ribadire potrebbe essere riassunta dall’intersezione delle parole di 2 pontefici ,Ratzinger e wojtyla:
            “Una fede rettamente compresa nella creazione e un insegnamento rettamente inteso della evoluzione non creano ostacoli. […] L’evoluzione suppone la creazione, anzi la creazione si pone nella luce dell’evoluzione come un avvenimento che si estende nel tempo, come una ‘creatio’ continua”.
            (GPII)
            “Non siamo il prodotto casuale e senza senso dell’evoluzione. Ciascuno di noi è il frutto di un pensiero di Dio. Ciascuno di noi è voluto, ciascuno è amato, ciascuno è necessario”.
            (BXVI)

            Sia per quelli che Giuliani raggruppa come sette protestanti,sia per altri credo,anche cristiani,vi è una certa visione dell’evoluzione.

            Ma si faccia attenzione,questo solo a livello di storia naturale e non di scienza galileiana,quando viene contestato il darwinismo naturale e viene fatto restando nell’ambito della scienza galileiana che a farlo sia un cattolico,un musulmano,un cristiano,un evangelico,un anglicano ha assai poca importanza,anzi non ne ha nessuna.
            Così come non ha importanza il pensiero di chi sostiene il neo-darwinismo.

            Non bisogna confondere la storia naturale con la scienza galileiana.

            Inoltre,in verità,perfino quelle che Giuliani raggruppa come sette..perfino i TdG non contestano l’evoluzione.
            Intesa,ovviamente,come susseguirsi di specie nel tempo.
            (se si volesse intenderla come è definita in molti dizionari ed enciclopedie,cioè evoluzione=neodarwinismo,allora sarebbe un fatto solo al più riguardo la microevoluzione)
            Sui tempi e modi in cui questo sia avvenuto poi sarà oggetto di divergenza di pensieri fra tutti questi pensieri e credo.
            E’ inutile fare distinzione o cercare di far passare la critica al neodarwinismo come un qualcosa di carattere religioso.
            E’ ridicolo e falso.
            Inoltre è irrilevante il pensiero di chi contesta il neodarwinismo,infatti,lo dimostra il fatto,che ipotizzando che chi contesta il neodarwinismo,lo faccia per motivi religiosi,se costruisce la sua critica solo esclusivamente con argomentazioni riflessioni critiche a livello scientifico,la religione,Dio,rimangono fuori e la discussione è solo ed esclusivamente scientifica.
            Se dicessero cose false o inesatte o dovessero essere confutabili, il neodarwinista dovrebbe mostrarlo argomentando e rispondendo a tono secondo scienza,fregandosene del credo dell’interlocutore,quello sarebbero solo cavoli suoi , che non devono interessare, a meno che non sia parte delle argomentazioni dell”antidarwinista’..
            Allora sarebbe più che legittimo il considerare la contestazione non scientifica.

  5. Sarò superficiale, ma sai, “caso e necessità”, “caos deterministico” mi sembrano un po’ ossimori, e non mi stupisce che a pronunciarle sia qualcuno che vuole “rivedere i criteri di falsificabilità alla luce delle nuove scoperte scientifiche”. Non ho il tempo di sentire tutto il video di Pievani, sono sul pc dei miei, ma tranquillo, se Ravasi dice apertamente qualcosa contro l’evoluzione non gli darò retta. Dirò di più, se molti che si oppongono all’evoluzione lo fanno per motivi religiosi, molti sostenitori dell’ateismo scientifico che propagandano l’evoluzione lo fanno per motivi anticonfessionali. Puoi negarlo, ma non cambierai la mia opinione.

    Ora, poiché il fattore “caso nell’evoluzione” mi sembra il paravento di una disputa puramente confessionale, non mi sorprende che tu ci senta così tanto… e, sulla mia malafede, avendo letto numerosi articoli di Pievani, non ho motivo di dubitare che lui faccia propaganda.

    “Paraocchi e rifiuto del confronto. Paura del confronto. Ti senti attacco solo perché hai paura, e la paura è tua” e poi sarei io quello insofferente? Scusami per la frecciatina dell’intelligenza superiore, ma non puoi negare che stai cercando di far passare la tua opinione come più autorevole mostrando la tua preparazione e lamentandone una inadeguata nei tuoi interlocutori.

    Ti auguro buona serata definitivamente, visto che vado a nanna.

        • Un conto è smontare la propaganda un altro è dirlo ma non farlo davvero. Vede Pennetta, il debunking reale da quello fittizio si riconosce della giustezza delle argomentazioni e, per quel che vedo, qui di giustezza ne ho vista ben poca. Più che altro, retorica di bassa lega, cioè controproganda.

          • Lasci giudicare ai frequentatori del blog se il nostro debunking è efficace o no.

            Sono le sue di argomentazioni che non funzionano, non è riuscito a far cambiare idea a nessuno.

          • Non ho la pretesa di far cambiare idea a chi nemmeno si pone il problema. Le ripeto che non ho una missione di conversione da svolgere.
            Quanto al giudizio dei lettori, ho qualche dubbio sulle capacità analitiche dei frequentatori abituali, come ho già mostrato con Leonetto e compagnia.

          • Non ti preoccupare che per ora le tue capacità analitiche,le tue conoscenze e la tua onestà intellettuale sono quelle che si sono rivelate per essere molto carenti,nonostante tu pensi questo di quelle di altri…
            E più ti mostri più viene fuori.
            In un certo senso sei utile ,perchè dai modo di mostrare dove risiedano errori,ignoranza,pregiudizi di una certo gruppo di pensiero.
            Certamente chi legge può benissimo farsene un’idea,e,probabilmente, l’unico che non riesce a vedere ciò sei solo tu…
            Leggendo gli interventi,ognuno giudicherà da sé come sono andate le cose.
            Non c’è bisogno di assecondare infinite e povere,prive,di contenuti disserzioni.

          • Vabbè Leonetto, per l’ennesima volta hai scritto la tua arringa accusatoria non circostanziata, i fatti mostrano il contrario. Siccome Pennetta mi invita a non commentare più su questo blog, e io accetto l’invito, abbiate, tu e gli altri, l’accortezza di non recriminare a vanvera sul sottoscritto, giacché non posso rispondervi. Sarebbe troppo facile, così, avere l’ultima parola.

            Saluti a tutti.

          • Visto che ero stato nominato ho detto l’ultima cosa a proposito,tutto qui…
            Ho già mostrato precedentemente che son più che mai desideroso di chiudere discussioni vuote ed inutili.
            Figurarsi poi commentare chi non può replicarmi…
            Anzi faccio i miei complimenti a ‘mario’per le scuse e per essersi tacitato,su questo sono d’accordo con lui al 100%.

          • Grazie professore. Anche se ha detto che non commenterà ulteriormente, per sua propria scelta, sul blog LoSgamato, spero che ci ripensi. Mi scuso con lei per i toni aggressivi, è il mio più grande difetto. Se avrò da dire qualcosa sull’altro blog, manterrò uno stile più sobrio.

            Ancora saluti e auguri.

  6. Gentile Mario, mi hanno scritto per quanto riguarda il suo commento e le vorrei fare notare che la mia personale posizione è tecnicamente non religiosa come scritto in miei diversi saggi tra cui: Sistema evoluzionista e sistema creazionista: fondati entrambi su atti di fede http://www.ariannaeditrice.it/articolo.php?id_articolo=28981
    Dal 2003, anno in cui lanciai la settimana antievoluzionista, non ho cambiato posizione, che poi collabori con A.I.S.O. (origini.info) con Harun Yahya e il suo gruppo, con Marco Respinti etc. non significa certo che non distinguo le differenze.
    Vorrei che lei mi spiegasse cosa significa questa frase: casi emblematici sono Fratus e SintesiMilano. Personalmente ho sviluppato incontri su tutto il territorio italiano con studiosi e scienziati con diverse posizioni tra cui quella prettamente creazionista, quella sintropica, quella antiscientista e quella sostenuta da me e cioè che la teoria di Darwin non è scienza.
    Ringrazio e auguro buona giornata.

    • Ringrazio Fabrizio Fratus per questa precisazione.

      Se lo ritiene opportuno, mario può replicare, ma direi di non dare inizio ad un dibattito.
      ep

Exit mobile version