Pikaia: la verità dai bambini

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La schermata del sito Pikaia con i racconti inviati dagli studenti

Su Pikaia, “Il portale dell’evoluzione” sono stati pubblicati alcuni scritti sul darwinismo inviati da due studenti di una scuola media.

 

Ed è forse la prima volta che sul sito sono state dette alcune importanti verità sul darwinismo.

 

Sembra proprio una riedizione della favola del “I vestiti nuovi dell’imperatore” di Hans Christian Andersen, il racconto della storia di un Imperatore vanitoso efficacemente riassunta nel modo seguente su Wikipedia:

La fiaba parla di un imperatore vanitoso, completamente dedito alla cura del suo aspetto esteriore, e in particolare del suo abbigliamento. Alcuni imbroglioni giunti in città spargono la voce di essere tessitori e di avere a disposizione un nuovo e formidabile tessuto, sottile, leggero e meraviglioso, con la peculiarità di risultare invisibile agli stolti e agli indegni.

I cortigiani inviati dal re non riescono a vederlo; ma per non essere giudicati male, riferiscono all’imperatore lodando la magnificenza del tessuto. L’imperatore, convinto, si fa preparare dagli imbroglioni un abito. Quando questo gli viene consegnato, però, l’imperatore si rende conto di non essere neppure lui in grado di vedere alcunché; come i suoi cortigiani prima di lui, anch’egli decide di fingere e di mostrarsi estasiato per il lavoro dei tessitori.

Col nuovo vestito sfila per le vie della città di fronte a una folla di cittadini che applaudono e lodano a gran voce l’eleganza del sovrano. L’incantesimo è spezzato da un bimbo che, sgranando gli occhi, grida: “ma non ha niente addosso!”; da questa frase deriverà la famosa frase fatta

« Il re è nudo! »

Il motivo di questa citazione è nell’iniziativa del sito Pikaia che ha deciso di pubblicare gli elaborati sul darwinismo di alcuni studenti delle scuole medie di primo grado. Una comprensibile curiosità professionale mi ha spinto a leggere quali fossero i pensieri dei ragazzi e quali idee avessero maturato sull’argomento, ma qualcosa di inaspettato è apparso su entrambi gli elaborati, come ad esempio la seguente affermazione:

Se qualcuno credesse di non aver letto bene riportiamo il testo sottolineato:

In seguito ai suoi studi si sviluppò il darwinismo sociale, cioè la presunzione che il popolo più forte deve “sopravvivere” e quindi sottomettere gli altri popoli. Da questa idea si iniziò a sviluppare il razzismo perché i bianchi giustificarono in questo modo la pretesa di essere più forti, un principio purtroppo a cui anche oggi si ispira qualcuno.

Finalmente un po’ di verità… un paragrafo che da solo vale più delle 332 pagine del libro “Colpa di Darwin?” !

Ma le sorprese non finiscono qui, nell’altro elaborato troviamo ancora qualcosa di interessante:

Il naturalista si domandò come veniva applicata la selezione artificiale in natura. La risposta gliela fornì Thomas Robert Malthus, un economista inglese che scrisse “Il Saggio sul principio della popolazione”. Egli affermava che, quando la popolazione era più numerosa rispetto alla disponibilità di cibo, intervenivano fattori naturali come le carestie e le epidemie che la decimavano. Con questo meccanismo veniva eliminato l’anello più debole della società, cioè i poveri. Malthus è considerato il padre del “darwinismo sociale” un movimento che affermava la supremazia dell’uomo bianco su altre razze, derivato da un’interpretazione errata della teoria dell’evoluzione di Darwin.

In questo secondo scritto viene giustamente ricordato che il vero “padre” del darwinismo sociale fu Thomas Robert Malthus, e che il lavoro di Darwin fornì a tale ideologia un preziosissimo supporto “scientifico” che ne legittimò l’applicazione. L’unico errore è nell’ultima frase in cui poi si afferma che il “darwinismo sociale” fu un’errata interpretazione della teoria di Darwin: se esso la precedeva e l’ispirava, non poteva che esserne la corretta interpretazione.

In conclusioni possiamo dire che se queste sono le nuove generazioni possiamo cominciare a guardare con un po’ di ottimismo al futuro.

Grazie ai ragazzi che hanno visto le cose come stanno e, ovviamente, grazie anche ai loro insegnanti che con tanta chiarezza e precisione hanno spiegato il darwinismo.

 

 

 

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Laureato in Biologia e in Farmacia, docente di scienze naturali Nel 2011 ha pubblicato "Inchiesta sul darwinismo", nel 2016 "L'ultimo uomo" e nel 2020 "Il Quarto Dominio".

5 commenti

  1. Non trovo quell’ottimismo…

    “L’unico errore è nell’ultima frase in cui poi si afferma che il “darwinismo sociale” fu un’errata interpretazione della teoria di Darwin”

    Questo invece secondo me vale più di tutto.
    Ossia…la teoria funziona,è corretta,non ha quei problemi e non ha ispirato nessuna delle cose che dicono.
    Tutto ciò deriva invece da interpretazioni errate di questa dovute a ignoranza o a malfede o a inganno ricevuto…

    Che è poi proprio il punto su cui sempre e comunque si fa forza e si può bene vedere come sia comunque e sempre tenuto vivo e vegeto..

    Quello che io vedo pertanto è ne più ne meno ciò che avveniva nell’articolo di quel paleontologo qua:
    http://www.enzopennetta.it/wordpress/2012/03/il-fatto-quotidiano-darwin-e-lo-scimpanze-un-ripasso-per-i-razzisti/

    Si vede anche qui banalmente..e non soi è propriamente neanche nell’ambito scientifico.
    Si prende un legittimare scientificamente un concetto preesistente con il creare una ideologia da una sbagliata intepretazione della realtà dovuta ad una cattiva comprensione di pagine di scienza..

    A me per essere ottimista su questa cosa serve altro…

    • In sostanza intendo che quando si auspica ad un corretto insegnamento del darwinismo e della teoria sintetica(ribadendo anche come sia assurdo un non insegnamento..sarebbe come dire non insegnare più Tolomeo o Rutherford..)per me si dovrebbe eviter di far passare che non esistono quei problemi che da alcuni vengono segnalati o che anche sono esistiti ma sono superati risolti..che quindi chi critica chi sostiene la fallacità,l’inadeguatezza etc della sintesi moderna lo fa o in cattiva fede o perchè è ignorante su uno opiù sviluppi della sintesi moderna..
      Questo non è ciò che intendo con corretto modo di insegnarla.
      Io “il re è nudo” mi pareva forse più di averlo sentito qua:
      http://www.enzopennetta.it/wordpress/2011/12/homo-sapiens-luomo-venuto-dal-nulla/

      “Prima liceo, ore 9, lezione di scienze. Davide Sassi, il prof, sta parlando di evoluzione, mentre Andrea, in fondo alla classe, sbuffa: “Prof, ma queste cose non sono superate? A me risulta che secondo le ultime scoperte sul DNA l’uomo non sia imparentato con alcun ominide preesistente. È scritto nel nostro libro di storia”.”

      Ad ogni modo,comunque forse in effetti una flebile voce che si alza dalla folla sembra di sentirla a leggere questo articolo…

    • Ciao Leonetto, diciamo che in questo caso mi piace vedere il classico bicchiere mezzo pieno, mi accontento di vedere che nella “tana del lupo”, probabilmente per una svista, si sono infilate quelle stesse idee che sono ritenute da ignoranti e/o in malafede, e che è quindi vietato proporre.

      Se questi ragazzi sono arrivati adesso a questa apertura sul collegamento tra darwinismo e razzismo (io ci sono arrivato molto dopo la laurea!) mi sento autorizzato ad essere un po’ ottimista…

  2. Alessandro Giuliani on

    Viviamo in tempi strani, da una parte la difesa più efficace contro certi veleni scientisti sembra essere il profondo sospetto nutrito dai ragazzi verso ogni forma di sapere ‘scolastico’ e da questo punto di vista la ritualità di un certo senso comune darwinista spegne gli effetti tossici. Dall’altra quella stretta minoranza che potrebbe ‘propugnare il nuovo’ per la sua stessa sensibilità si beve più veleno degli altri..ricordi Enzo quella bravissima e sveglissima studentessa che ci ha fatto tutte quelle domande in quel liceo dove siamo andati tre settimane fa ?
    Poi se qualcuno riesce ad avere un guizzo, bè dai è bellissimo, credo però che il nostro tipo di lavoro dovrebbe essere legato a far trasparire l’entusiasmo, il senso di una cosa vissuta nel profondo…

    • I ragazzi diffidenti si “vaccinano” da soli contro tutto ciò che è troppo insistito, quelli come la ragazza di quel liceo che invece hanno una grande sensibilità devono poter trovare le risposte alternative a quelle della cultura dominate.

      E su questo mi trovi pienamente d’accordo, è veramente entusiasmante potergli offrire un differente punto di vista su cui confrontarsi.
      Ed è quello che facciamo…

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