Musica darwiniana: ancora una sciocchezza in nome del darwinismo

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La musica darwiniana è un brano musicale ottenuto applicando alla musica il dogma darwiniano dell’onnipotenza della selezione naturale.

 

Il risultato è stato talmente cacofonico da risultare imbarazzante per i darwinisti, in definitiva si è trattato di un punto a favore dei sostenitori dell’Intelligent Design.

 

La notizia non poteva che destare curiosità, i ricercatori dell’Imperial College London hanno pensato di applicare il metodo della selezione darwiniana alla musica, coerentemente con quanto viene insistentemente sostenuto dagli evoluzionisti, avranno pensato che se la selezione va bene per la formazione di nuove specie andrà bene anche per la produzione di brani musicali. Ne ha parlato il 17 giugno The Telegraph in un articolo intitolato Scientists create ‘perfect’ pop song through natural selection, (Gli scienziati creano la canzone pop ‘perfetta’ per mezzo della selezione naturale).

I soliti cattolici imbevuti di pregiudizi nei confronti di queste manifestazioni della cultura scientifica anglosassone, hanno prevedibilmente avuto da ridire, come testimonia questo articolo apparso sul settimanale Tempi:

I ricercatori del Imperial College London hanno pensato di giustificare il loro stipendio applicando alla musica la teoria della selezione naturale di Charles Darwin. A che pro, si potrebbe chiedere? Nessuno, ovviamente. Ma è sempre meglio che lavorare. Per questo hanno fatto ascoltare a settemila persone una collezione di suoni da otto secondi chiedendogli di votare i migliori. Poi hanno messo assieme quelli che hanno preso più voti, li hanno “matchati”, per usare un linguaggio scientifico, per tirarne fuori nuove combinazioni che incorporassero i suoni migliori e per trovare la «canzone pop perfetta».

TempiLa canzone pop perfetta secondo Darwin. Peggio di Baglioni

 

Lasciando perdere queste manifestazioni di infondato scetticismo, a questo punto i critici della teoria darwiniana hanno cominciato a pensare che era giunto il momento di riporre le armi perché finalmente era arrivata la prima prova, anche se indiretta, che Darwin aveva ragione. Allora siamo andati ad ascoltare questa ‘canzone perfetta’, convinti che oltre  a noi avessero cominciato a tremare anche le varie Lady Gaga e i vari Justin Bieber.

Ed ecco la ‘canzone perfetta‘:

http://soundcloud.com/thetelegraph/darwin-sounds/s-Lbvmr

Anche se nel campo dell’arte non è facile dire cosa si intenda per ‘perfezione’, sembra però abbastanza improbabile attribuire tale caratteristica al brano darwiniano. Sarebbe però possibile proporre un ulteriore esperimento, si potrebbe ad esempio provare a far produrre il brano ad una casa discografica e sottoporlo alla ‘selezione’ del mercato per vedere se eliminerà la concorrenza lasciandola invenduta sugli scaffali.

Ma sarà difficile che si trovi una casa discografica pronta ad investire in questa operazione, è evidente a tutti che la selezione non ha portato affatto ad un risultato vincente: per fare della musica serve qualcosa di molto diverso dalla selezione. Serve una conoscenza delle regole della composizione, serve qualcosa di indefinito come la ‘creatività’, serve un ‘progetto’.

E allora, in un classico caso di eterogenesi dei fini, l’Imperial College London, ha portato un elemento a favore della teoria dell’Intelligent Design.

Ma noi vogliamo essere più seri dei prof. dell’Imperial College, e diciamo qualcosa di diverso: esperimenti come questo non hanno senso. Non sono altro che pagliacciate pubblicitarie, in favore del College e del paradigma darwiniano.

Sarebbe un gesto di serietà se anche il portale dell’evoluzione Pikia, il CICAP e i vari blog evoluzionisti dicessero qualcosa del genere.

Parafrasando Nanni Moretti: “Dite qualcosa di scientifico…”

 

 

 

 

 

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Laureato in Biologia e in Farmacia, docente di scienze naturali Nel 2011 ha pubblicato "Inchiesta sul darwinismo", nel 2016 "L'ultimo uomo" e nel 2020 "Il Quarto Dominio".

22 commenti

  1. Grazie Enzo. Ma in quei pochi minuti di canzone sarebbe bello sapere che ruolo ha avuto il caso.
    Bastano tre minuti per avere un campione di tempo pari in scala ad una variazione di specie?
    Il tempo è proporzionato?
    Le note possono definirsi “mutabili”?
    PS : Lady G e Bieber fanno schifo, che musica ascolta Lei prof (piccola ‘”fuoriuscita”‘dal tema principale)?

    • Vorrà dire che razza di musica ascoltano i ragazzi!
      L’esempio infatti non è sui miei gusti ma sul terreno sul quale dovrebbe competere il brano darwiniano. 😉

  2. “A che pro, si potrebbe chiedere? Nessuno, ovviamente. Ma è sempre meglio che lavorare.”

    Mah..meglio lavorare,anche spalare letame,quantomeno non assomiglia a rubare e non ti fa vergognare…

    “Ma noi vogliamo essere più seri dei prof. dell’Imperial College, e diciamo qualcosa di diverso: esperimenti come questo non hanno senso. Non sono altro che pagliacciate pubblicitarie, in favore del College e del paradigma darwiniano.”

    Esatto.E’ un po’ come la storiella della trappola per topi..finchè si sa che sono “trovate pubblicitarie” ..ok,ma se ‘ci credono’ per davvero,beh,allora la situazione è veramente brutta.

    Fra l’altro così,tanto per dire,ma prendere tot brani, farne scegliere,selezionare,e poi matchare così gli scelti e poi ripetere.. il tutto,suona un po’ come :
    http://www.repubblica.it/2006/06/sezioni/scienza_e_tecnologia/farfalla-ibrido/farfalla-ibrido/farfalla-ibrido.html
    http://www.enzopennetta.it/wordpress/2012/06/il-cicap-e-la-presa-per-il-cuneo/

    Inoltre,vabbeh,si pensi che i primi 8 selezionati avessero una preferenza del 2-3%(in media) e che quello finale l’avesse del 90-99%.
    Stupisce?Mica troppo,ogni rivista,ogni gioco televisivo e/o altro,anche con i software si ha,sa che cercando di venire incontro ai gusti dei telespettatori modificando qua e là qualcosa migliorerà “l’audience”.E’ scoprire l’acqua calda,come nel caso delle farfalline.
    Non si scopre nulla che già non si sapesse ne si dimostra qualcosa che già non fosse dimostrato o corroborato.
    Ma allora tornando a sopra..a cosa serve?A nulla ovviamente.

    Fra l’altro è un po’ qualcosa come:
    http://www.enzopennetta.it/wordpress/2012/02/unilluminante-metafora-dellevoluzione/
    http://www.enzopennetta.it/wordpress/2012/03/scientific-american-favole-spacciate-per-scienza/

    Va benissimo se è per curiosità o gaudio che a livello amatoriale si procede a fare esperimenti del genere,ma ricercatori dell’Imperial College of London che devon mettersi a fare giochetti da bambini di I media…non è stupendo..

    Di questo passo,a qualche anno da ora non stupirebbe sentire:
    “Sensazionale scoperta,è solo un prototipo,ma sconvolgerà il modo di vivere,parla l’inventore:”L’idea della ruota mi è venuta rotolando giù dalle scale””…

  3. mi chiedo se abbiano intenzione di fare lo stesso anche con il testo della canzone …prendere le parole del vocabolario più votate da un certo numero di persone e cucirle assieme senza un senso logico, sarà un successione!

    • Per lo stesso motivo, perché non prendere un testo in una lingua primitiva che via via si “evolve” in latino, italiano arcaico, medievale e poi moderno? Avrebbe più senso.

      • E perche’ non una teoria dell’evoluzione?
        Si prende una teoria e vediamo come evolve…
        😀

      • http://www.pikaia.eu/EasyNe2/Notizie/Sull_origine_del_linguaggio_e_delle_lingue_storico-naturali.aspx

        Al di la di quanto concerne il linguaggio e/o la sua origine,nonchè delle varie lingue dialetti etc..del perchè e percome in asia minore,in quella che veniva chiamata “la montagna delle lingue” si parlassero circa 70 dialetti diversi ,ora circa 50
        e perchè in nessun altro posto sulla Terra si vedono ne si sono mai viste così tante diverse lingue parlate in un’area così ristretta come i monti Armeni…etc etc..

        Bisogna fare attenzione perchè il (non)senso di questo esperimento non aveva direttamente a che fare con qualcosa come il produrre una lingua da una comunicazione gutturale o un testo da lettere a casaccio…

        Era invece qualcosa di molto più semplice.
        Come detto trattava appunto di “mostrare” il potere della selezione naturale attraverso una metafora musicale(il perchè non lo sanno neanche loro probabilmente..)

        E’ un qualcosa che assomiglia di più “ad un bricolage”.Ovvero, ammettiamo dei naufraghi che arrivino su un isola deserta ed ognuno di loro sia riuscito a portare qualcosa con se a riva dal relitto della nave.Unendo quelle cose, che magari sarebbero utili per qualcosa per ognuno dei singoli che le hanno recuperate(selezionate),si potrebbe “costruire” qualcosa di utile alla sopravvivenza del gruppo nell’isola,magari via via perfezionabile anche con materiale proveniente dall’isola stessa o a seconda della necessità di fare una data cosa su quella data isola.

        Come detto quindi,in primis non c’entra niente il neodarwinismo,quindi inutili discorsi sia dei neodarwinisti che degli antidarwinisti a rigurdo.
        C’entra invece la “selezione naturale”,diciamo così,in tutto un’insieme che è veramente scoprire l’acqua calda..

        E’ il titolo di Telegraph che lascia perplessi…

        In secondo luogo quondi come detto sopra si arriva a svelare semplicemente un mistero che è una banalità,l’audience,l’interesse,il gusto che ha un effetto “selettivo”..

        Infatti Telegraph dice che:

        “Questo significa che, ogni qualvolta qualcuno compra una canzone,sta contribuendo al processo di “selezione naturale”, attraverso il quale, vengono “premiate” le migliori canzoni,quelle più di successo,mentrele peggiori svaniscono nell’oscurità(si estinguono)”

        Che porta inesorabilmente a dire :MA vah?!

        Ma il meglio è quello che scrive subito dopo:
        “[…]Questo dicono gli scienziati”
        O_O

        Cavolo!Chissà quantoi master,dottorati di ricerca,esperienza sul campo servono per poter giungere a simili conclusioni.

        Quindi ribadisco cosa c’è da rimanere affascinati,a bocca aperta o cosa si può apprezzare in una “ricerca ” del genere ,sapendso che non è stata fatta da bambini ma da ricercatori dell’I.C.o.L?

  4. Mah. Il problema di fondo rimane, secondo me, sempre lo stesso: il darwinismo è l’unica teoria in ambito scientifico della quale si cerca di riscuoterne la validità uscendo dall’ambito di competenza.

    La qual cosa sinceramente non mi dà conferme, al contrario, mi fa dubitare, della scientificità della stessa.

    • Torno a ribadire che Darwin l’ha tirato fuori il settimanale Tempi.Magari anche altri,non so..
      Ma Telegraph ,e la ricerca, parlan di selezione “naturale”.
      Che in verità checchè se ne dica non è che si può far ricondurre proprio proprio a Darwin…
      E non c’è dietro nessun tentativo di riscuoterne la validità uscendo dall’ambito di competenza.
      Non in questo caso almeno.
      Lo vede una certa critica al darwinismo ormai “presa” dal clima che c’è.
      Il punto è che come detto,e ribadisco,è semplicemente qualcosa di banale ed inutile questa ricerca.
      Mostra,dimostra e porta a conclusioni su cose che già si sanno,e che già a loro modo,ma esattamente sono conosciute dal salumiere,al pubblicitario,al biologo,al paleontologo,all’ingegnere,al tecnico,al droghiere,al ristoratore,al commerciante,allo studente,al politico(beh qua hop riserve..),al sacerdote,allo storico,dal genetista,dal professore,dal farmacista,dal panificatore etc…

      • Certo ovviamente c’è quel “using Darwin’s principle of natural selection ”
        Il punto è che semplicemente non fa nulla ne pro ne contro darwinismo ne svolge qualche funzione o è utile ad applicazione alcuna..

      • D’accordo, Leonetto… ma i principi della “selezione naturale” sono inevitabilmente collegati a ciò che sappiamo noi, e non dubito questa “ricerca” (sigh) sia stata pubblicata negli spazi adeguati a raccoglierla.

        Credo che si potrebbe far agilmente inserire all’interno di quel solco tracciato da “esperimenti” (doppio sigh) analoghi, tipo il passaparola storpiato o la linea disegnata che si deforma, di cui hai giustamente segnalato il link qualche commento più in alto…

        per di più, a differenza di quegli esempi, sembra che con questo metodo particolare di selezione di riesca anche a generare complessità… un’evoluzione vera e propria! Credo che la cosa sia troppo allettante per sfuggire alle strumentalizzazioni…

        • Invero non mi pare sia stata accolta,che si prestasse o meno,sol che da blog e siti,con tutto rispetto,minori,a differenza del pollosauro,della netafora dell’evoluzione con disegnini etc..
          Poi potrbbe cambiare da un momento all’altro la situazione,ma piuttosto che qualcosa di allettante da non farsi sfuggire sembra che fortunatamente se ne sia riconosciuta la min…iaggine

          Quanto alla complessità..mah..beh sembrare può sembrare si e la selezione che va a braccetto col neodarwinismo quello si ,eccome,però mah..

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