Evoluzione: “Così è se vi pare”. Una teoria che ciascuno può vedere come preferisce.

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In questi giorni è emersa come punto centrale nel dibattito sull’evoluzione la definizione stessa di “evoluzione”.

 

La conferma in un intervento del prof. Daniele Formenti dell’Università di Pavia che il 18 luglio scorso ha replicato ad un articolo di CS.

 

“Questa storia inizia il 24/6, quando feci un’allusione a una frase un po’ masochista che introduce ogni post del blog “Critica scientifica”; avevo notato infatti che nel sito web del libro di scienze adottato dal collegio dei docenti del liceo in cui insegna E.Pennetta si raccontano “verità” un po diverse rispetto alle “verità” che si trovano nel blog.”

Questa storia in realtà inizia molto prima di quanto affermi il prof. Formenti, la questione sull’insegnamento dell’evoluzionismo nelle scuole risale infatti all’anno scolastico 2010/2011, quando organizzai un corso di aggiornamento per gli insegnanti di scienze delle scuole cattoliche di Roma. Poiché allestendo una pagina web su tale iniziativa inserii dei documenti in cui si spiegava quale fosse la teoria darwiniana, il prof. Formenti si meravigliò di tale fatto segnalandolo in un intervento del 21 ottobre come una mia “svista”.

Ma in realtà non ho mai chiesto che la teoria darwiniana non fosse insegnata nelle scuole (non si chiede una persecuzione del darwinismo), anzi è mia ferma convinzione che l’unico modo per mettere in difficoltà il darwinismo sia quello di uscire dalle solite “Storie proprio così” e scontrarsi con l’illogicità della teoria.

E stupisce che il prof. Formenti torni a proporre questo argomento perché la cosa fu chiarita quasi un anno fa su CS – Editoriale su Avvenire e commenti sul web – 2, e confermata recentemente CS – Montalcini, Veronesi, Dawkins… “All in all your you’re just another brick in the wall”.

Ma adesso il prof. insiste ancora su questo argomento obiettando che il sottoscritto adotta libri di testo che presentano la teoria darwiniana… ma davvero?!?

Innanzitutto ribadisco che se anche esistesse un manuale scolastico scritto da me, tale manuale sarebbe quello dove la teoria neo-darwiniana sarebbe esposta con più completezza che in qualsiasi altro testo. Ovviamente sarebbero presenti anche le osservazioni critiche, cosa che negli attuali testi manca. E allora cosa deve fare un docente antidarwiniano? Quel che può fare è adottare un testo il più possibile darwiniano e mostrare in classe agli studenti i difetti della teoria spiegata sul libro. Semplice no?

Qui dunque l’unico comportamento “masochista” è quello del prof. Formenti che periodicamente ripropone punti che sono stati già chiariti e sui quali, francamente, non gli conviene attirare l’attenzione. Speriamo di non doverci più tornare sopra.

Poi il discorso si sposta sulla presunta evoluzione del salmone rosa, trattata proprio dal prof. Formenti, rilanciata da Pikaia e contestata su CS in questi giorni Finalmente un caso di evoluzione: il “salmone rosa” è diventato un… “salmone rosa”.

Dal sito del prof. leggiamo:

Mi è sembrata quindi strana una critica poco scientifica comparsa oggi nel bloge riferita al mio post dell’11/7/12, in cui definisco giustamente come evoluzione il semplice cambiamento di frequenze alleliche fra generazioni successive, come quello osservato e dimostrato nel gruppo di salmoni rosa studiato nel lavoro citato nel post.

Il prof. rivendica dunque come giusta l’affermazione secondo la quale i salmoni si sarebbero evoluti, mentre al contrario qui su CS la stessa veniva contestata. A sostegno della sua posizione il prof riporta proprio la definizione di evoluzione che si trova sui testi scolastici:

Non ci sono infatti dubbi sulla definizione di evoluzione, almeno in chi crede nell’evoluzione. E’ infatti sufficiente verificare le definizioni di evoluzione tratte da testi scolastici (Helene Curtis: “In fact, evolution can be precisely defined as any change in the frequency of alleles within a gene pool from one generation to the next.”; A.J. Tobin, J Dusheck: “Si spieghi brevemente come agiscono i fattori che possono modificare le frequenze alleliche, determinando così un’evoluzione”.). Altri esempi e un ragionamento più ampio si può trovare nella FAQ del sito TalkOrigins (“What is evolution?”) in cui si chiarisce che “When biologists say that they have observed evolution, they mean that they have detected a change in the frequency of genes in a population”.


Certo i risultati più garantiti sono quelli che si ottengono dai libri di biologia evoluzionistica: Douglas Futuyma scriveva che l’evoluzione “… embraces everything from slight changes in the proportion of different alleles within a population…”

E in aggiunta il 24/6 aveva fornito un link nel quale si tratta approfonditamente dell’argomento.

Dal documento proposto riprendiamo un passaggio:

Questo schema chiarisce oltre ogni dubbio quale sia nucleo del problema: nelle due popolazioni sono presenti esattamente gli stessi caratteri, è solo variata la percentuale.

E allora i casi sono due:

1- Chi ritiene che nel passaggio dalla situazione a sinistra a quella a destra ci sia stata “evoluzione” è un neo-darwiniano.

2- Chi ritiene che invece si sia in presenza di una semplice, comune e inevitabile, fluttuazione nella composizione di una popolazione, ma che non porterà mai alla comparsa di nuovi caratteri (cosa nella quale si identifica l’evoluzione), è un contestatore del neo-darwinismo.

A ciascuno scegliere.

Chesterton avrebbe commentato così:

“Spade verranno sguainate per dimostrare che le foglie sono verdi in estate” – Eretici, 1906

 

 

 

 

 

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Laureato in Biologia e in Farmacia, docente di scienze naturali Nel 2011 ha pubblicato "Inchiesta sul darwinismo", nel 2016 "L'ultimo uomo" e nel 2020 "Il Quarto Dominio".

32 commenti

  1. Il bello è che credono che lei abbia paura di questa teoria. Non la fa ridere?

    • Le affermazioni del prof. Formenti rappresentano le idee del neodarwinismo, per questo ce ne occupiamo.
      Niente di personale…

      Fa sorridere che dopo aver detto tante volte quali siano le obiezioni che si fanno al darwinismo dall’altra parte si continui a dipingere un interlocutore di comodo.

  2. Beh..ma appunto si parla di genetica delle popolazioni..di Hardy Weinberg…chi ha da obiettare nulla?
    A volte non comprendo se si faccia a prendersi in giro o se si faccia sul serio,dubbio che non credo potrà mai risolversi…
    Enzo nell’immagine non si vede una frase importante:

    “L’evoluzione è Il processo che risulta dal cambiamento delle
    caratteristiche genetiche delle popolazioni”

    Consideriamo un semplice esempio: un locus in cui sono presenti due alleli: “A” e “a”. Le frequenze alleliche saranno allora f(A) = f(AA) + (1/2) f(Aa) e f(a) = f(aa) + (1/2) f(Aa).
    la p e la q di Hardy Weinberg ….
    Se la frequenza di “a”(per esempio)crescesse nel tempo fino ad arrivare a sostituire “A”(attraverso vari processi,deriva genetica,selezioni,ricombinazioni etc..)e quindi a fissarsi divenendo l'”allele normale” in genetica delle popolazioni si è di fronte ad un processo che in questo campo si indica con evoluzione.
    Infatti,la genetica delle popolazioni valuta le modalità con cui le caratteristiche genetiche vengono trasmesse alla progenie (evoluzione temporale) ed il variare delle stesse in relazione al territorio (distribuzione spaziale).
    L’insieme dei geni di una popolazione costituisce il suo pool genico, le caratteristiche del quale , la sua dinamica,i suoi equilibri etc.. costituiscono lo studio della genetica delle popolazioni..si parla di popolazioni mendeliane…
    Variano frequenze all’interno di una popolazione non varia la popolazione in quanto tale..che fra l’altro potrebbe anche rimanere impoverita nel “suo patrimonio” oppure no e in circostanze opportune si potrebbe tornare all'”A”.
    Che siamo a raccontarci?
    Così in biologia una speciazione allopatrica per esempio produrrà nuove specie biologiche.
    In ogni branca ci sono cose che all’interno delle medesime trovano significato utile a farsi comprendere ed a identificare un fenomeno.
    Ma non si può certo fare di tutt’erba un fascio…

    E il neodarwinismo abbraccia più discipline.Pertanto non si può prendere definizioni e concetti a destra e manca pr quello,è necessario usarne di appropriati con cognizione di causa altrimenti si rischia di fare confusione,a meno che questa non sia la reale intenzione.

    Persone,discipline differenti etc..possono certamente indicare con termini simili o identici cose più o meno diverse,questo non stupisce molto.
    Stupisce senza dubbio di più che una medesima persona,una medesima teoria,gruppo di persone etc..identifichi cose diverse con uno stesso termine.
    Abbiamo visto,anche di recente,come auspicherebbero e come sostengono fermamente che macro e micro evoluzione siano lo stesso processo in scale diferenti…tutta evoluzione.
    Eh ma questo non concilia con HW…si sfora..prma andrebbe giustificato ,corroborato,mostrato questo sforamento…non farne oggetto delle varie storie proprio così….

    Non si può ancora adesso,dopo tutto quanto detto,scritto,fatto osservare riproporsi con le solite cose già viste e spiegate.
    Neanche in questo si vede niente di “nuovo”.
    Ma allora è proprio n modus operandi 😉

    • E’ questo il problema generale del darwinismo, non si vede “niente di nuovo”.

      Non si vedono evolvere nuove specie (vere), e non si vede niente di nuovo nel modo di forzare situazioni e definizioni.

      Il che alla fine potrebbe risultare anche noioso, se non fosse che la serietà con cui raccontano le “storie proprio così”, dai salmoni al pollosauro alla musica darwiniana ecc… è infine talmente divertente che non si può fare a meno di seguirli!

      😀

  3. OT ma non troppo:

    per la segnalazione di un amico finisco in un gruppo facebook chiamato “Scienza e Fede”, dove un commentatore, che a prima vista mi sembra alquanto logorroico (oltre che dal profilo fasullo, almeno a giudicare dalle foto, tutte inerenti alla letteratura riguardante evoluzione e filosofia), esula dall’argomento della discussione e avanza la seguente considerazione:

    “Stefano Di Criscio L’ennesima figura da meneghino di Enzo Pennetta e del suo Team”.

    Continua copiando e incollando l’intero articolo di Formenti dedicato a questa recente polemica.

    Poi aggiunge: “Per fortuna il gruppo che sostiene E.Pennetta (tranne l’autore del primo commento) questa volta si è ribellato, e non si è proprio accontentato di citare anche looro ancora l’asino d’oro; gli hanno infatti ricordato che basta andare su una delle fonti che spesso utilizza e accetta … Wikipedia […], per scoprire che non è corretto farsi notare criticando chi gli ricorda una verità che anche loro ben coonoscono: anche la microevoluzione è evoluzione.”

    Parla forse del professor Forastiere? Si è ribellato?! Mi è sfuggito qualcosa?

    In generale, prof., mi può dire che sensazione si prova ad essere costantemente sotto osservazione da parte di persone che usano qualsiasi passo falso, vero o presunto, per denigrarla?

    • Ciao Daphnos, ma questi qui non sanno neanche capire quello che leggono!

      Michele spezzava una lancia in favore della correttezza dei ricercatori che nell’articolo avevano parlato di “microevoluzione” e non di “evoluzione”, lasciando intendere “macroevoluzione”, come invece viene fatto nel titolo.

      La citazione di Wikipedia non fa altro che rimandare alla scorretta identificazione tra micro e macro evoluzione che ha fondamenti legati più ad una questione filosofica che non ad una scientifica.

      Leonetto poi ha solo precisato che non è solo una definizione di Wikipedia.
      Tutto qui.

      Che dire, se il livello dei nostri interlocutori è questo abbiamo già vinto.

      Rispondendo alla tua domanda dico che mi sento molto tranquillo, finora ogni volta che hanno provato a contestare un presunto passo falso è stato un boomerang.

      Se vogliono insistere facciano pure…

      • Grazie della risposta prof. Pensi che appena ho letto quelle parole, non riuscendo a collegarle ai commenti dell’articolo sul salmone rosa che ricordavo bene perché ne avevo seguito lo sviluppo, ho pensato che forse la spiegazione era che lei avesse un altro sito o un altro gruppo, magari proprio su facebook…

        “Ribellato”… vabbè, è solo oratoria.

        • Mah..Daphnos..sfido che leggendo l’erticolo e relativi commenti e poi quello del proff.Formenti e volendo far conciliare le due arrivassi ad una via senza uscita…

          Il proff.Forastiere semplicemente diceva:

          “Che poi qualcuno – come fa Wikipedia: http://en.wikipedia.org/wiki/Microevolution – sostenga che la differenza con la macroevoluzione sia solo di carattere quantitativo, è una faccenda di interpretazione filosofica, non scientifica.”

          “Sopravvalutando” secondo sua visione il neodarwinismo che come spiegavo più sotto:

          “Altro che Wikipedia…altro che “qualcuno”….altro che..Quello grossomodo,può apparire in forma più o meno differente è qualcosa che è un “punto fermo” di tutto il neodarwinismo[….]”

          terminando con parole prese dallo stesso proff.Formenti:

          “[….]Credo che, proff.Forastiere, questo sia veramente uno dei nodi centrali di tutta la discussione sul neo-darwinismo,un qualcosa di importante e centrale.”

          Inoltre poi nel post “requiem darwiniano” ‘sto coi frati e zappo l’orto’ poneva domande a Greylines.

          Tutto questo con più interpretazione e supposizione che comprensione ha potato a quella parte di articolo del proff.Formenti..che certamente è degna anche della sparata sui libri di testo..

          Che dire,ognuno è libero di scegliere i propri maestri e punti di riferimento,ma forse il proff.Formenti non dovrebbe trovare questo nella Coyaud per la comprensione di testi,grafici,articoli…altrimenti poi ci si trova,come minimo, in questa situazione,come dice Enzo:

          “ogni volta che hanno provato a contestare un presunto passo falso è stato un boomerang.”

          pertanto confermo e sottoscrivo:

          “Se vogliono insistere facciano pure…”

          Giustamente Enzo aveva soprasseduto su questa parte e si era concetrato a quella un po’ più importante che ha generato questo interessante,stimolante e divertente articolo.

          • stò cò frati e zappo l'orto on

            Trovo molto interessante ed impegnativa la tua affermazione:….è una faccenda di interpretazione filosofica,non scientifica.Il tema è micro e macroevoluzione.Basilare.
            Filosofica o scientifica?
            Filosofica o scientifica?Puoi dilungarti sull’argomento?

          • sto coi frati non prenda esempio da chi non comprende ciò che viene scritto:

            Il proff.Forastiere semplicemente diceva:

            “Che poi qualcuno – come fa Wikipedia:
            http://en.wikipedia.org/wiki/Microevolution – sostenga che la differenza con la macroevoluzione sia solo di carattere quantitativo, è una faccenda di interpretazione filosofica, non scientifica.”

            Quindi ,per quanto possa condividere l’affermazione, dovresti chiedere al proff.Forastiere che l’ha tirata fuori,anche se ,non credo ci sia molto da spiegare o da ampliare.
            Ma com’è che Forastiere è diventato così emblematico?A me sembra chiaro,non capisco questi interrogativi…
            Luciano de Crescenzo scriveva che:
            “La filosofia è ciò che non si sa,non si crede di sapere ma si discute”
            Che è un’affermazione sulla filosofia delle migliori che abbia mai trovato, personalmente.
            Ad ogni modo,il neodarwinismo non è una teoria scientifica perchè manca di corroborazioni e criterio di falsificabilità,questo l’abbian detto ,non è certo la prima volta che sta scritto su CS.
            Il fatto che la macro evoluzione sia la microevoluzione su “grande scala”, come visto, è un(il) punto centrale del neodarwinismo..fra l’altro se ha seguito ed aprezzato “requiem darwiniano” avrebbe dovuto comprendere queste cose..
            Quell’affermazione non è infatti corroborata da nulla,non c’è nessun esperimento o studio, che abbia prodotto esiti in favore di essa,non ci sono testimonianze concrete che sia avvenuto ciò,non si conosce nessun meccanismo corroborato da qualcosa, che possa superare i limiti di HW e giustificare quel lungo processo.Solo microevoluzione che porta a varietà o all’estinzione o estinzione senza microevoluzione.
            Di conseguenza non potendo essere scienza,può essere che filosofia per come si pone…

    • Il gruppo Scienza e Fede su facebook lo conosco, ed è meglio lasciarlo perdere. Mi dispiace dirlo ma non è gestito da persone all’altezza, non c’è moderazione e si riempie sistematicamente di provocatori che vanni lì solo a sparare stupidaggini e ad insultare.

      • Direi che ho avuto la stessa impressione. Anche perché, a parità di preparazione, il detrattore è sempre in vantaggio sul sostenitore, soprattutto in rete.

      • A tal proposito proprio adesso ho dato una nuova occhiata a quella pagina, visto che, caro Francesco, mi hai fatto venire in mente che forse lo stesso commentatore, con la frase scritta più in basso

        “Non vorrei ma ho il sospetto che il caro Enzino si faccia aiutare da alcuni soliti noti di questo gruppo …..certi riferimenti a: l’asino d’oro”

        potrebbe riferirsi proprio a te.

        Oltretutto si è registrato un nuovo, brillantissimo (sigh) commento in quella pagina:

        “Pietro Micaroni l’equivoco deriva da una traduzione a cavolo: il bosone è la particella-dio, nel senso che lui crea materia, un altro passo verso l’annichilimento di dio
        15 ore fa”

        ma che corso bisogna seguire per riuscire a scrivere dei commenti così idioti?!

        • Non credo si riferisse a me, semplicemente perché io non sono un “solito noto” di quel gruppo. Lo conosco, ma non lo seguo e credo di non essere mai nemmeno intervenuto con dei commenti (avendo capito l’andazzo). Semplicemente la storia dell’Asino d’Oro ad Odifreddi è ormai abbastanza diffusa in rete, quindi tutti ne parlano. Sono contento di aver contribuito ad infangare l’immagine di Odifreddi, infatti se ci fate caso ormai non è più sulla cresta dell’onda come qualche anno fa. Adesso lo prendono in giro un po’ ovunque, e ben gli sta.

          Quel Pietro Micaroni comunque è un folle: in passato interveniva anche sulle pagine facebook di UCCR; se guardate il suo profilo facebook, che è pubblico, troverete dei contenuti demenziali.

          • Sì, ho visto il contenuto del suo profilo. Tra l’altro, la famiglia di mia madre vive proprio vicino a Penne, potremmo essere parenti lontani!

        • Ma vedi Daphnos.. non prescrive il dottore di recarsi a leggere i commenti o gli articoli di quelle pagine ,che, fra l’altro, sono su fessbuk…
          Così come quello di leggere Stormfront(che da un po’ ha anche la versione italiana)o pontifex roma o altri..
          Cosa ci si può mai aspettare?
          E poi,ad ogni modo,qualsivoglia detrattore e/o troller potrebbe assai bene ,in verità,essere un buon prototipo dell'”utile idiota” alchè è bene parlino..
          Sorprendentemente a questa tipologia sembrano avvicinarsi molto anche i vincitori del “Equus asinus aureus” nonchè chi lancia dei veri e propri “boomerang” che gli ritornano dritti sul capo…
          L’unica cosa che diventa più “pericolosa” in queste circostanze è il senso di acriticità e confusione che è piuttosto diffuso e che porta spesso molti a prendere lucciole per lanterne e a farsi abbindolare dal primo venuto..
          Su questo purtroppo ha gran peso anche la stragrande divulgazione scientifica:
          http://www.enzopennetta.it/wordpress/2012/06/un-complotto-contro-la-scienza/
          Ado ogni modo..questa è un’altra storia..

          • Non seguo quelle cose perché me lo consiglia il dottore, ma, al contrario, come scrissi due settimane fa su UCCR, per raccogliere i frutti migliori che, nella bella stagione, crescono polposi sugli alberi piantati dalle culture antireligiose e limitrofe: ovvero i commenti come quello che ho trascritto, specialmente se privi di moderazione (in tutti i sensi che quest’ultima parola può avere).

            Comunque sì, sono d’accordo con te.

    • dalla mistificazione di quanto scritto negli articoli siamo passati alla mistificazione dei commenti…
      Il passo successivo?

      comunque sempre i miei complimenti al prof. Pennetta che in questo ultimo articolo ha risposto solo a questioni oggettive sollevate da Formenti e non alle sue fantasie su fantomatiche rivolte.
      Ovviamente gli ‘amici’ del prof. Pennetta direttamente chiamati in causa non possono non rispondere.

      • Ciao Domenico,
        a volte ho l’impressione che più che una mistificazione certa gente non capisca quello che legge. Questo è il livello.

        Riguardo al prof. Formenti che dire… francamente mi ha fatto divertire al solo immaginarlo che si collega sul sito della mia scuola per sbirciare quali libri di testo adotto nelle mie classi!
        E poi, anche lui, fraintendere l’intervento di Michele…

        Comunque è meglio che la cosa sia stata chiarita se non magari sarebbe stata tirata nuovamente fuori tra qualche tempo.

  4. stò cò frati e zappo l'orto on

    Non è propio tua l’affermazione “filosofica e non scientifica.Ma comunque argomento interessante.

    • stò cò frati e zappo l'orto on

      La ringrazio e ringrazio come sempre chi ha deciso di colloquiare su un tema così importante e difficile,con le persone comuni e con gli appassionati dell’argomento.
      Siamo alla ricerca costante di chiarezza.
      Da parte mia con la passione che mi spinge ad apprendere nozioni che solo un “caldo”blog può fornire.Cercando anche di rispettare il motto della mia Accademia “per util,per diletto,per onore”.ps.ho seguito con attenzione requiem darwiniano.

  5. Michele Forastiere on

    Salve a tutti. Leggo solo ora la discussione suscitata dal mio commento (che ritenevo fondamentamente innocuo) all’articolo di CS sui Salmoni rosa. Prima di tutto, devo dire che sottoscrivo in pieno quanto dicono qui sopra Enzo e Leonetto: la loro interpretazione di quelle poche righe è assolutamente corretta. ERGO, la lettura che ne fa il commentatore citato da Daphnos è proprio sballata! Via, diciamolo pure: è anche tendenziosa. Quindi, la rimandiamo al mittente con tanti saluti – facendogli magari contestualmente notare che, quando si leggono simili castronerie, può sorgere il dubbio che chi le scrive “o ci è, o ci fa”.
    Aggiungo solo un paio di ulteriori piccoli chiarimenti:
    – condivido in pieno quanto dice Leonetto sulla relazione tra micro- e macro-evoluzione: la loro identificazione qualitativa è il bastione principale del neo-darwinismo; e si tratta di una “faccenda filosofica, non scientifica” proprio perché questa identificazione non è dimostrata scientificamente, e poggia tutta sulla credenza in un’ontologia riduzionistica (il meccanismo di Caso e Necessità);
    – faccio anch’io, come Enzo, spesso e volentieri riferimento a Wikipedia per alcuni semplici motivi: è una fonte di informazioni mediamente attendibile (sebbene con molti distinguo, d’accordo), cui attingono molte volte i nostri stessi alunni, oltre a un’elevata percentuale delle persone che si interessano di dibattiti scientifici su internet; inoltre, è una fonte che si “auto-corregge” e che tende a stabilizzarsi – almeno riguardo alle voci più ampie – sulle posizioni dominanti nel mondo accademico internazionale.
    Un caro saluto a tutti! 🙂

    • Ciao Michele,
      ma allora non c’è nessuna “ribellione”! 🙂

      Grazie, questo tuo intervento chiude definitivamente l’argomento e ogni possibile futura illazione.

        • A proposito di scommesse prof… ha letto sui giornali che i bookmakers inglesi sono riusciti a inserire nelle loro scommesse persino l’evento “intervento degli alieni ai Giochi Olimpici”. Pare ci sia stata una segnalazione in tal senso da parte di un ex collaboratore del Ministero britannico della Difesa.

          La quota è 1000 contro 1. Non è un po’ bassa, considerando l’equazione di Drake (e soprattutto l’assenza di precedenti)?!

          Via, è una notizia troppo gustosa per non essere condivisa…

        • Il loro capolavoro pero’ e’ la scommessa sulla fine del mondo: se perdi loro incassano, se vinci… non si presenta nessuno a riscuotere!

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