Gomorra ringrazia…

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“Legalizziamo Gomorra” è una frase che nessuno pronuncerebbe mai, ma invece a molti sembra giusto poter dire “Legalizziamo la marijuana”.

 

Questo è infatti il titolo di un articolo di Roberto Saviano su l’Espresso in cui si propone la legalizzazione della marijuana.

 

Così Gomorra diventerebbe legale, e molto più potente.

 

L’articolo intitolato “Legalizziamo la marijuana” è stato pubblicato sull’Espresso il 9 luglio scorso, una sintesi del contenuto è nelle ultime righe:

Le istituzioni non se ne occupano, i nostri media non se ne occupano, con l’unica eccezione, credo, del “Notiziario antiproibizionista” di Radioradicale. Quanto ci metteremo a comprendere che questa è davvero un’emergenza?

Legalizzare non significa incentivare, ma sottrarre mercato alle mafie. La legge sull’aborto fece sparire quasi del tutto gli aborti clandestini, una politica di legalizzazione toglierebbe ricchezza ai criminali.

La proposta di Saviano sarebbe dunque quella di ripercorrere i passi che portarono alla legalizzazione dell’aborto, per usare le sue parole “La legge sull’aborto fece sparire quasi del tutto gli aborti clandestini“.

Ma le cose andarono in modo molto diverso, e se Saviano leggerà queste pagine potrà rivedere le sue posizioni.

Il fronte abortista organizzò la campagna per la legalizzazione falsificando totalmente le cifre, come testimoniato da questo manifesto:

Ma per capire l’inganno è necessario ingrandire un dettaglio:

I dati diffusi dal movimento abortista parlavano di 3.000.000 di donne costrette ad abortire ogni anno e 20.000 decedute per tale causa.

Ma si trattava di un clamoroso falso, e per di più grossolano, infatti le cose stavano in modo molto diverso:

Nel 1971 infatti il Psi presenta al Senato una proposta per l’introduzione dell’aborto legale, libero, e gratuito, affermando che vi sono in Italia tra i 2 e i 3 milioni di aborti annui, e che circa 20.000 donne all’anno muoiono a causa di questi interventi.

…Tali cifre vengono riprese come attendibili da tantissimi giornali (“Espresso”, 26/4/ 1970: tra gli 800.000 e i 3 milioni di aborti clandestini l’anno; “Corriere della sera” del 10/9/’76: da 1,5 a 3 milioni di aborti clandestini l’anno.

Ebbene, nel 1979 gli aborti legali sono ufficialmente, né 1, né 4 milioni, ma 187.752! Come è possibile che gli aborti siano diminuiti, ora che sono legali, gratuiti, liberi nei primi tre mesi, mentre prima erano illegali e determinavano punizioni penali per il medico e per la donna?

 

In Italia, nell’intero anno, sono morte 9.914 donne tra il 14 e i 44 anni, e cioè in età feconda.

Francesco Agnoli

Come era dunque possibile che ci fossero ben 3.000.000 di aborti clandestini se dopo la legalizzazione ne avvennero 187.752?

Ma non è tutto qui, contrariamente a quanto asseriscono gli antiproibizionisti la legalizzazione portò ad un aumento del numero degli aborti, come testimoniato dalla seguente tabella (fonte Wikipedia):

L’anno successivo a quello della legalizzazione si assiste ad un’esplosione del numero degli aborti, e nonostante una diminuzione di quelli chirurgici, ai quali dovrebbero essere aggiunti quelli dovuti alla successiva introduzione di sostanze per l’aborto chimico, ancora oggi siamo ben al di sopra delle cifre del 1979.

Ma esiste anche un precedente storico specifico per la droga che dimostra come la legalizzazione porti ad un incremento del fenomeno, il riferimento è alla “Guerra dell’oppio“. Proprio nei giorni scorsi Antonio Costa, ex direttore dell’Ufficio Antidroga delle Nazioni Unite, ha contestato questo fatto in una conferenza all’influente Royal Institute of International Affairs di Chatam House, come riferito dal sito Movisol:

La riorganizzazione della politica anti-droga al fine di ridurre la criminalità è necessaria, ma non è possibile sulla base dell’argomento semplicistico secondo cui la legalizzazione farebbe scomparire la criminalità organizzata.

Combattere i criminali legalizzando gli stupefacenti causerebbe un’epidemia di drogati e posso provarlo rifacendomi ai fatti storici, anche se ciò potrebbe irritare qualcuno in questa platea. La pressione per legalizzare le droghe viene da svariate fonti, alcune innocenti e ben intenzionate – che io rispetto -, altre pericolosamente speculative. Ho paura delle seconde; in particolare temo la coalizione di banchieri, investitori privati, capitalisti di venture, società farmaceutiche e simili, che in attesa della legalizzazione stanno spendendo montagne di soldi per sviluppare i marchi di vendita, esattamente come fanno i produttori di tabacco.

Per la società sarebbe dannosissimo se il riesame della politica sugli stupefacenti portasse alla sostituzione delle narcomafie con narcocapitalisti, portando alla fine alla privatizzazione dei profitti e alla socializzazione dei costi sanitari.

Sostituire la narcomafie con i narcocapitalisti, è questo che vogliamo?

La proposta è sostituire “Gomorra”, quella che spara raffiche di Kalashnikov stando in mutande, con una “Gomorra” che agisce dietro un registratore di cassa stando in camice bianco?

I genitori dei ragazzi che si drogano saranno certamente rincuorati dalla notizia… in particolare quelli dei ragazzi che ancora non usano droghe e che dopo la legalizzazione lo faranno perché “è legale”.

Così si potrà colpire la criminalità organizzata, dice Saviano… ma la criminalità organizzata, “Gomorra”, è chi spaccia la droga, e se la droga la spacceranno le multinazionali allora “Gomorra” diventerà un’associazione a delinquere grande e invincibile, come non è mai stata.

 

 

 

 

 

 

 

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Laureato in Biologia e in Farmacia, docente di scienze naturali Nel 2011 ha pubblicato "Inchiesta sul darwinismo", nel 2016 "L'ultimo uomo" e nel 2020 "Il Quarto Dominio".

18 commenti

  1. La proibizione di fumare in locali pubblici (bar,ristoranti,cinema etc..)ha sensibilmente calato il numero di fumatori,con più impatto della campagna antifumo e dell’elevato costo delle sigarette(fra i fumatori vedo che ora è molto aumetato per questo motivo l’autofabbricazione di sigarette).
    Questo e l’esempio Olandese non credo insegnino che la legalizzazione delle droghe porti ad un minor consumo delle stesse…
    Così Enzo ovviamente avviene anche per gli aborti,anche se meglio sarebbe bene dire interruzione volontaria della gravidanza..
    Anche se non credo si possa proprio fare un’analogia fra le due cose,ovvero si può fare come la fai tu,al fine di allargare la dimostrazione che la legalizzazione favorisce la cosa legalizzata,ma come lo fa Saviano è comunque sciocco,è impossibile non comprendere ciò.Fra farsi e una canna e subire un intervento chirurgico ne passa di differenza..
    Idem con companatico anche per gli alcolici..(Non sto dicendo di abolire il consumo di vino,birra o liquori,certo che un controllo maggiore su giovani e giovanissimi,specialmente, in fasce notturne forse sarebbe opportuno..vabbeh..)
    Io non ho mai capito in base a quale logica legalizzare una cosa porti ad una sua diminuizione.
    No veramente questa cosa mi ha sempre fra l’incuriosito e lo stupito..
    Al massimo,proprio nella più rosea delle ipotesi direi che la situazione può restare invariata.
    L’unica possibilità che trovo è che intervenga qualcosa di nuovo che soppianti l’oggetto in questione,ma in questo caso che sia o non sia legale è assolutamente ininfluente…
    E non è tutto se la marjuana divenisse legale,qualora la malavita ne diminuisse il traffico,cosa fa escludere che non lo sostituisca con altro?
    Narcocapitalisti?Ci mancan più che quelli poi siamo veramente a posto….
    Forse non sarebbe meglio curare un’educazione scolastica e familiare fin da bambini alla salute,allo sport,lontani da droghe?

    • gianantonio on

      Caro Leonetto,
      condivido le tue parole (e stavolta riesco a capirle senza doverle rileggere …), ma non la proposta finale. Basta davvero educare i figli a “valori salutisti” per tenerli lontani da una vita dissipata? (Suppergiù la stessa cosa l’ha detta ieri in un’intervista il responsabile per l’Italia di “Save the children”, e mi è parsa un’affermazione superficiale.) Credo di no, credo si debba in primis accompagnarli a capire che la vita ha un senso solo come figli di Dio e che va vissuta come il Creatore ci insegna a viverla. Stare lontani dal male è difficile, se non si punta al bene. E poi, i giovani vogliono impegnarsi per qualcosa di grande: che gusto c’è a campare badando solo a scansare i pericoli?

      • Non è superficiale caro Gian Antonio,il tuo modo di vederla è superficiale.
        Educare bene le nuove generazioni non vuol dire tenerle sotto una campana di vetro,proporgli uno stile Amish o cercare di incutergli una certa paura o timore ne lfare certe cose…
        Vuol dire ben altro.
        Dargli valori e i giusti strumenti per maturare una criticità,ragionare con testa e cuore piuttosto che di pancia,evitare di farsi trasportare e diventare parte di branco,gregge o mandria.

      • Quella che emerge dall’articolo di Saviano è una visione del mondo in cui si indica il male ma non si vede quale sia il bene.

        Si tratta di un difetto della mentalità moderna che era già stato denunciato da Chesterton, non basta dire che qualcosa è sbagliato per educare, serve anche indicare cosa sia giusto e perché.

        In questo senso le vostre posizioni non mi sembra che siano così differenti.

    • Confermo che il parallelismo si riferisce al fatto che legalizzare un comportamento aumenta il fenomeno, ma ancor più al metodo di propaganda usato, cioè al fare leva su motivazioni “umanitarie” anche falsificando le cifre se serve.

        • Gemini, anche questo è un copione già visto, come si può verificare l’articolo di Saviano inizia parlando delle “stanze del buco” della Camorra:
          “Qualche giorno fa a Scampia la polizia ha smantellato le cosiddette “stanze del buco”: locali attrezzati dalla camorra nelle Vele per il consumo di eroina, acquistata nella vela gialla e consumata nella vela celeste.

          Questo serve a dimostrare che il vero problema del proibizionismo è il degrado in cui sono costretti i tossicodipendenti.

          Ecco allora che si è effettuato uno spostamento del problema, dai danni della droga ai danni della clandestinità. Proprio lo stesso era stato fatto per legalizzare l’aborto.

          • La visione secondo cui se il male esiste, allora deve essere sopportato e non combattuto…

  2. Notoriamente da quando in Italia le scommesse sono legali e si possono fare in ogni dove e ad ogni ora, la criminalità organizzata non guadagna più con le scommesse illegali…
    E chissà come mai nonostante le sigarette in Italia siano legali le mafie continuano a contrabbandarle…
    Urge chiedere spiegazioni a Saviano…

    • Credo volessi dire :
      Notoriamente da quando in Italia le scommesse sono legali e si possono fare in ogni dove e ad ogni ora, la criminalità organizzata guadagna più con le scommesse illegali…

      senza il non..

      Fra le righe lo dicevo su,dove prima la malavitaguadagnava perchè una cosa era illegale dopo guadagna perchè fa un prezzo minore..

      Ad ogni modo ecco un altro esempio che fa comprendere come l’uso di ciò che in un certo modo da dipendenza e divenga legale aumenti dopo la sua legalizzazione.(il gioco d’azzardo,poker,slot machines,poker online)
      Fra l’altro le macchinette delle sale giochi venivano usate anche per riciclare denaro!….

  3. ““Noi abbiamo inventato la felicità” – dicono gli ultimi uomini e strizzano l’occhio.
    […]
    Un po’ di veleno ogni tanto: ciò rende gradevoli i sogni. E molto veleno alla fine per morire gradevolmente.
    […]
    Una vogliuzza per il giorno e una vogliuzza per la notte salva restando la salute.
    […]
    “Noi abbiamo inventato la felicità”- dicono gli ultimi uomini e strizzano l’occhio”

    nietzsche la sapeva lunga.

    • Aggiungerei:
      Oh, concederemo loro anche il peccato perché sono deboli e fragili e ci ameranno come bambini perché permettermo loro di peccare.
      (Dostoewskij/Il grande inquisitore: cap. V)

      • E questo è esattamente l’opposto che viene sbandierato dai consumatori di droga. Loro affermano che i governi sono contro la droga perché essa rilassa le persone, e le porta in un mondo dove il governo non le può controllare. Una canzone dice “ai despoti non piace la gente rilassata”, ma in realtà è vero tutto l’opposto: se vai in un mondo “alternativo” ti scordi del mondo reale, se sei rilassato avrai meno energia per fare rivoluzioni et similia. In sostanza, è valido sempre il vecchio motto di De Sade: se vuoi mantenere il potere, propaga il vizio.

        • Perfettamente d’accordo con te, sulla responsabilità dei governi inglese e americano riguardo la “rivoluzione psichedelica”, l’amico Mario Iannaccone, giornalista di Avvenire, ha scritto un bellissimo libro.

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