Negozi aperti il 25 dicembre: è ora di dire NO

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Un articolo passato di sfuggita sulle colonne del Corriere della Sera ci ha fatto sapere che i negozi potranno restare aperti anche il giorno di Natale.

 

Si tratta di un effetto postumo del devastante governo Monti, l’ultimo episodio di una deriva turbo-liberista che propone ricette non solo nemiche dell’Uomo ma anche fallimentari.

 

 Se non fosse stato per un articoletto intitolato Cade il tabù del 25 dicembre Negozi aperti (se vogliono), apparso sul Corriere della Sera online del 22 dicembre non l’avremmo neanche saputo che la Corte costituzionaleha dato la sua benedizione alla montiana liberalizzazione degli orari di apertura di centri commerciali e punti vendita al dettaglio (vedi articolo 31 della legge «salva Italia»)“.

E così il governo Monti continua a fare danni anche dopo la sua dipartita imponendo soluzioni che impoveriscono il Paese e hanno anche il cattivo gusto di chiamarsi “salva Italia“.

 Gli “scienziati” dell’economia che non sono stati in grado di prevenire il disastro dell’Euro, i responsabili della rovina economica di intere nazioni propongono adesso la loro ultima ricetta, l’estensione illimitata dell’orario di lavoro, infatti si tratta di una tendenza della quale il provvedimento montiano è solo l’ultimo atto. Lo scorso settembre era stata la volta della Grecia a dover subire il diktat della “Troika” (mai nome fu più evocativo…), come è possibile leggere sull’articolo dell’ANSA intitolato Crisi: Grecia, Troika, licenziamenti facili e piu’ ore lavoro.

 Licenziamenti facili e più ore di lavoro sarebbe dunque il modo di uscire dalla crisi, si vorrebbe cioè contrapporre una massa di disoccupati ad una di occupati a tempo pieno che non hanno neanche un momento da dedicare alla famiglia o ad attività che non siano il dio del profitto.

Ma non è tutto, la via proposta per uscire dalla crisi non solo è antiumana ma è anche di alquanto dubbia efficacia anche secondo un’ottica utilitaristica e strettamente economica, una prova in tal senso viene dall’esperienza negativa segnalata nel novembre scorso dalla Confesercenti della Puglia e riportata sempre sul Corriere della Sera: «Aperture domenicali? Così chiuse già 600 attività», articolo che inizia con le seguenti parole:

 Aperture domenicali dannose per il commercio barese. A denunciarlo è la Confesercenti Puglia che ha annunciato l’avvio di una raccolta firme per chiedere il referendum abrogativo sul decreto Salva Italia, in riferimento alla norma sulla liberalizzazione delle aperture. 

  La “Troika” Ue-Bce-Fmi dopo aver devastato l’economia e la società greche ha dunque ottenuto dal suo fidato esecutore che lo stessa impostazione fosse seguita anche in Italia, e così dopo le aperture domenicali e gli orari prolungati anche nelle ore notturne, si va verso una totale liberalizzazione che trovava nel 25 dicembre l’ultimo baluardo del giorno dedicato all’Uomo e, per i credenti, allo spirito.

Ma contro questa ideologia antiumana è possibile, anzi imperativo resistere, a cominciare dal non usufruire di questi orari rendendo ancor più antieconomica la scelta. Non entrare a fare acquisti durante queste aperture è un gesto di libertà, forse uno dei pochi che ancora ci è concesso, un gesto anche di liberazione compiuto nei confronti delle persone che per mantenere il posto di lavoro sono costrette a passare almeno due domeniche al mese fuori casa. Personalmente ho conosciuto madri di famiglia in questa condizione, donne che devono rinunciare a stare con i figli per consentire a noi di fare comodamente i nostri acquisti domenicali.

 In un’azione di questo tipo siamo assistiti dal pensiero dell’unico “rivoluzionario” oggi esistente, qualcuno che ha il coraggio di dire che:

 Il lavoro viene considerato così una variabile dipendente dei meccanismi economici e finanziari. A tale proposito, ribadisco che la dignità dell’uomo, nonché le ragioni economiche, sociali e politiche, esigono che si continui «a perseguire quale priorità l’obiettivo dell’accesso al lavoro o del suo mantenimento, per tutti » .

In vista della realizzazione di questo ambizioso obiettivo è precondizione una rinnovata considerazione del lavoro, basata su principi etici e valori spirituali, che ne irrobustisca la concezione come bene fondamentale per la persona, la famiglia, la società.

Benedetto XVI – Messaggio per il 1 gennaio 2013

 

E’ dunque Benedetto XVI l’unico vero “rivoluzionario” che si oppone a questa ideologia turbo-liberista, e forti delle sue parole è ora di dire il nostro no alla precarizzazione dell’esistenza, il nostro no ad una concezione del lavoro disumanizzante e alienante dai valori e principi spirituali. No in poche parole al progetto della Troika costituita da  Ue-Bce-Fmi e portata avanti dai suoi esecutori tecnocrati.

 E’ ora di dire no, e di dirlo in nome dell’unica rivoluzione possibile, l’unica vera rivoluzione che da duemila anni porta la Verità e la libertà agli Uomini e si oppone alla logica dell’oppressione.

 

 

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Laureato in Biologia e in Farmacia, docente di scienze naturali Nel 2011 ha pubblicato "Inchiesta sul darwinismo", nel 2016 "L'ultimo uomo" e nel 2020 "Il Quarto Dominio".

8 commenti

  1. Quella di Monti è palesemente una manovra di stampo ateistico-darwiniano. Sopravviveranno oltre ai pochi ricchi solo i lavoratori più resistenti e quelli che non hanno prolemi di salute. Il 25 è un giorno sacro sotto ogni aspetto, come abbiamo potuto permettere una cosa simile? Proprio noi che siamo il cuore della cultura cristiana?!

  2. Bravo Enzo.
    Il piano è anche chiaro: far chiudere i negozi più piccoli, in modo da lasciare libero il campo alla sola grande distribuzione.
    Inizialmente nella grande distribuzione ci possono essere benefici nei prezzi, ma poi, una volta ottenuto il monopolio, vedremo che bei prezzi scontati che ci proporranno.

    La cosa triste è che siamo proprio noi italiani a volere l’eliminazione del Natale: da quando ci sbracciamo per mettere babbi natale dappertutto, film in tv solo su babbi natale, eliminazione di presepi dalle scuole, anche la stessa mentalità totalmente materialistica dei regali, bé non ci si poteva aspettare altro che l’apertura dei negozi.
    Così rimarrà il nome senza più il significato originale. Come tutto ormai nella nostra società orwelliana.
    Chi oggi pensa a Gesù Bambino per il Natale, compresi gli auguri?

  3. In un post di qualche giorno fa avevo in parte difeso Monti, quanto meno dagli attacchi da chi prima lo aveva messo al Governo ed ora fa la verginella scandalizzata per riacchiappare voti. Detto questo la liberalizzazione delle aperture è un’autentica porcata, che ha l’unico effetto di far fare un passo indietro all’umanizzazione della nostra civiltà e sul piano economico di favorire i grossi player della distribuzione a danno dei piccoli commercianti (con il risultato a lungo termine di trasformare tanti piccoli imprenditori in commessi sotto-pagati ed attuare così un ulteriore concentrazione dei redditi nelle mani dei soliti noti, con la scusa di qualche sconto in più per i consumatori). Sono contento che la Chiesa (specialmente nel mio Veneto), ancora una volta, si batta contro questi tentativi di disumanizzare ulteriormente la nostra società, trasformando tutto in merce e profitto.

  4. Grazie prof. per averci segnalato questo attacco ai più alti simboli della Cristianità;
    ( suppongo che i negozi potranno rimanere aperti anche il giorno di Pasqua).
    Il tutto in nome di un efficientismo economico che è solo la maschera dell’attacco, in primis, alla famiglia e poi alle piccole e medie imprese, ossatura del Sistema Italia” che si vuole distruggere a favore di altre nazioni. Come non vedere che alla Francia è stato concesso di colonizzare la nostra media e grande distribuzione con Auchan,Leclerc e Carrefour che affiancano la Coop, altra beneficiaria di questi provvedimenti.
    In Germania, un analogo provvedimento fu bocciato dalla reazione popolare guidata dalla Chiesa cattolica e dalle Confessioni luterane, auspico che, anche da noi, ci sia presto una forte reazione a questi provvedimenti anti cristiani ed antiumani.
    Intanto, è sempre più chiaro dove vogliono andare a parare i nostri tecnici. Dal “Corriere della Sera” risulta che il ministro Grilli sia andato a Washington a rassicurare il suo collega USA Geithner e gli investitori locali. Ha spiegato che il prossimo anno l’Italia otterrà una crescita nominale del 3% ; nominale non reale.
    Il 2% sarà dovuta all’inflazione; avendo negato la rivalutazione al costo della vita anche per le pensioni minime è stato un grande affare per lo Stato e condurrà presto alla fame molti anziani. il tutto nell’indifferenza dei sindacati “gialli”, CGIL-CISL-UIL. Il bello viene nel resto dell’articolo: il giornalista scrive in modo più criptico, ma come il Governo vuole ottenere la crescita “reale” dell’1% dell’economia mi è chiaro. Grazie all’aumento della disoccupazione, indotta dalle politiche montiane, che spingerà tanti disperati a lavorare per cifre irrisorie! http://newrassegna.camera.it/chiosco_new/pagweb/getPDFarticolo.asp?currentArticle=1P5HM0
    L’ennesimo esempio di neo-malthusianesimo di questo Governo!!!
    Mi domando, siccome Grilli sapeva che a giorni si sarebbero dimessi, come faceva a dare garanzie? O le dava per conto di probabili vincitori delle elezioni? Che peraltro si erano già offerti, tramite interviste al WSJ, come zelanti camerieri. O prevede, se ci sarà un risultato elettorale senza grandi vincitori, un’altra servile ammucchiata, stile ABC?
    Per la cronaca, il Grilli in questione è il generale a cui il Console della colonia Italia, Mario Monti, ha delegato la conduzione della guerra all’evasore fiscale; per loro commercianti ed artigiani che non emettono lo scontrino.
    Ebbene,sembra strano ma coincide con lo stesso Grilli che avrebbe evaso una grossa somma all’atto dell’acquisto della sua lussuosa casa con giardino ai Parioli, ( per i non romani, uno dei quartieri più “in” della Capitale).
    Nella compagine governativa siede insieme ad un certo Passera, indagato quando era a capo di Banca Intesa, per un’evasione di 260 ml di euro…..

    • “…il Governo vuole ottenere la crescita “reale” dell’1% dell’economia mi è chiaro. Grazie all’aumento della disoccupazione, indotta dalle politiche montiane, che spingerà tanti disperati a lavorare per cifre irrisorie!

      Avevo letto anch’io questa notizia, ma come al solito è passata tra le righe, come quella dell’apertura il giorno di Natale.
      Sono dei “ballon d’essai” che servono a testare dove tira il vento.
      Dalle reazioni nulle direi che possono tranquillamente procedere con il programma, non c’è nessun ostacolo… calma piatta

  5. valentino zoldan on

    E’ vergognoso, certo i dettami della troika e dei suoi innumerevoli pargoli sono distruttivi.
    Hanno il carisma di “uno straccio umido” come Farange (dell’UKP, a proposito dell’articolo sul deputato inglese a Doha) ha definito van Rompuy. Gli stracci umidi emettono cattivo odore, ma qualcuno sembra gradire il lezzo.
    Spero vivamente che la maggioranza dlle persone rinunci alle compere durante questa apertura, ma dubito che succederà.
    Anzi bisognrebbe che molti si recassero nei supermercati portando un regalino, anche solo simbolico, alle cassiere e commesse e poi se ne andassero senza acquistare nulla.
    Buon Natale

    • “Anzi bisognrebbe che molti si recassero nei supermercati portando un regalino, anche solo simbolico, alle cassiere e commesse e poi se ne andassero senza acquistare nulla”

      Questa sarebbe una bella iniziativa, solo che qualche quotidiano la proponesse.
      Quindi non speriamoci…

      Buon Natale anche a lei…

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