Africa: chi invia preservativi e chi fonda università.

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Su La stampa l’annuncio della costruzione di un campus universitario in Nigera.

 

 Mentre l’ONU, la Bill Gates Foundation e una impressionante serie di ONG ampiamente finanziate si prodigano per “aiutare” l’Africa inviando preservativi con la finalità di ridurre il numero degli africani, qualcuno ha un’idea differente su cosa significhi aiutare un Paese a svilupparsi.

 

Domani in Campidoglio sarà presentato un progetto di Campus Universitario per la Nigeria

GIUSEPPE BRIENZA
ROMA

Domani, 11 giugno, a Roma presso la Sala del Carroccio del Campidoglio, sarà presentato alle 11.00 il progetto “International Bioresearch University” (IBU), dell’associazione internazionale “Steadfast Onlus”, che prevede la realizzazione di un Campus Universitario nello Stato di Enugu in Nigeria.

Il progetto IBU è stato ideato dal prof. Edmund Ugwu Agbo, Socio Fondatore e Consigliere della “Steadfast Onlus”, al fine di contribuire al risollevamento socio-economico della Nigeria, paese da decenni lacerato da un susseguirsi di colpi di stato e dittature militari e, dal 2000, vittima di attentati di connotazione etnico-religiosa, attribuiti anche a fondamentalisti islamici che ritengono l’istruzione occidentale un rischio per la propria identità.

Come verrà rappresentato domani dal presidente dell’associazione promotrice del progetto IBU, Emmanuele Di Leo, che è anche l’attuale responsabile della comunicazione e dei rapporti esterni della Facoltà di Bioetica dell’Ateneo Pontificio “Regina Apostolorum” (Roma), una parte della Nigeria ha già iniziato a collaborare con la “Steadfast Onlus” al fine della realizzazione di un Polo Culturale afro-europeo che spazierà dalla bioetica alle biotecnologie, dall’economia al diritto internazionale, dall’ingegneria allo studio delle scienze agrarie, dallo spettacolo allo sport.

 

La Stampa: La “salvezza” dell’Africa che passa per la ricerca

 

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