I gay usati per far passare una rivoluzione eugenetica

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La questione gay è stata impiegata come strumento per raggiungere obiettivi non dichiarati.

 

Chi e perché sta dietro questa strumentalizzazione.

 

 Nell’articolo pubblicato pochi giorni fa su CS (il 25 giugno) intitolato “La guerra sulla biologia“, è stata posta l’attenzione sull’interesse dell’economista e banchiere francese Jacques Attali verso gli argomenti della biologia e quelli delle rivendicazioni omossessuali. Per comprendere cosa lega la biologia con le battaglie gay riportiamo un ulteriore passo dell’articolo apparso su Mondialisation:

 Per Jaques Attali, la sessualità si separerà sempre più dalla procreazione: “Più generalmente, l’apologia della libertà individuale condurrà inevitabilmente a quella della precarietà; la richiesta di immortalità, che spinge ad accettare tutte le mutazioni sociali o scientifiche permettendo di lottare contro la morte, o almeno di ritardarla.

I progressi tecnici causano infatti questi valori e si orientano per soddisfarli: questo ha cominciato con la pillola, poi la procreazione medicalmente assistita, poi la gravidanza per gli altri. Il vero pericolo arriverà se non si farà attenzione alla clonazione e alla matrice artificiale, che permetteranno di concepire e far nascere dei bambini al di fuori di ogni matrice materna. E sarà molto difficile di impedirlo, perché tutto questo sarà sempre al servizio dell’uguaglianza, della libertà o de l’immortalità. 

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Che questo fosse il vero fine delle politiche che focalizzano l’attenzione sulla questione gay era già stato detto su queste pagine (Veronesi: cosa si nasconde dietro “l’amore più puro”) sin da quando, proprio due anni fa esatti, il prof. Umberto Veronesi aveva fatto delle inattese dichiarazioni sui rapporti omosessuali dichiarandone la superiorità rispetto a quelli etero. Adesso un altro tassello è stato posto con la presa di posizione di grandi gruppi bancari a favore della recente sentenza della Corte Suprema USA che ha bocciato il “Defence Marriage” che stabiliva la possibilità di matrimonio solo tra uomo e donna. La notizia è stata riportata su un sito specializzato in finanza Cobraf.com (inutile ormai cercare le notizie interessanti sulla grande stampa o sulle TV). Ecco quanto riferito in “Goldman, JP Morgan e i Miliardari Finanziano il Matrimonio Gay“:

Goldman Sachs e JP Morgan oggi lodano la decisione della Corte Suprema (“Dimon Joins Goldman Sachs Praising Court on Gay Marriage”) USA, che ha cancellato la legge, approvata tramite referendum popolare in California, che dichiarava il matrimonio un unione tra uomo e donna. Queste banche emettono comunicati su tutte le questioni politiche importanti? No, affatto, in genere anzi stanno attente a non schierarsi…

I fondi hedge più importanti di New York hanno finanziato direttamente le campagne per far cancellare questa legge sul matrimonio e hanno finanziato con milioni i politici che si dichiarassero pro-gay. A New York in pratica il matrimonio e adozioni gay sono passati grazie ai milioni di dollari pompati da tre trader di mega hedge funds (Paul Singer, Dan Loeb e Cliff Asness) (“Hedge Fund Heroes That Helped Make Gay Marriage Legal In New York), i quali hanno letteralmente comprato i politici che ancora avevano dubbi. 

Inoltre diversi miliardari da Jeff Bezos di Amazon a Bill Gates hanno donato milioni di dollari ai comitati pro-matrimonio gay. Nel partito repubblicano l’elettorato è al 90% contro il matrimonio gay, ma i finanziatori più importanti hanno invece donato milioni di dollari ai politici repubblicani perchè si schierassero a favore e ovviamente sta funzionando.

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Il dispiegamento di potenza a favore delle unioni omosessuali della grande finanza è indubbio e impressionante, e quello che colpisce di più l’autore dell’articolo è il fatto che si tratti di un problema, in termini percentuali di popolazione direttamente interessata, assolutamente marginale:

Il diritto ad adottare e sposarsi dei gay riguarda probabilmente meno di 1/10 della popolazione gay (la stragrande maggioranza dei gay non si sogna di sposarsi e di adottare..) la quale a sua volta è circa il 3% della popolazione, quindi questo problema riguarda alla fine circa ( 1/10 X 3% =) al massimo lo 0.3% della popolazione americana. E non è che se non ti sposi hai in municipio hai problemi particolari nell’ambiente dei gay di New York e delle grandi città che sono largamente benestanti…

Qui hai un problema che NON INTERESSA AL 99.7% DELLA POPOLAZIONE americana e anche a quello 0.3% della popolazione costituito da gay che vogliono sposarsi non gli cambia quasi niente. E’ difficile immaginare una questione meno rilevante per la popolazione americana, è difficile pensare a qualcosa di più futile come problema sociale.

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Ma unendo queste ultime notizie con le dichiarazioni di Attali, l’apparente inspiegabilità di questo supporto alle politiche pro gay viene superata lasciando spazio ad una visione della realtà che mostra un progetto chiaro e coerente finalizzato ad ottenere una società basata sull’eugenetica, un progetto portato avanti cavalcando le rivendicazioni omosessuali che vengono così ridotte ad un utilissimo strumento politico per raggiungere un’artificiale “eterogenesi dei fini”.

Intanto un altro passo verso il superamento del concetto stesso di genitori e di famiglia viene compiuto in Inghilterra dove con la motivazione di evitare le malattie ereditarie legate ai mitocondri si propone una fecondazione che impieghi il materiale genetico di 3 donatori, e così addio al concetto di padre e madre “UK may OK creating babies with DNA from 3 people“.

Ma se la questione gay si rivela un’arma perfetta per far passare nascostamente una rivoluzione eugenetica, si tratta di un’arma che non svolge solo un ruolo propositivo ma che si presta in modo molto efficace per colpire gli oppositori.

Ma questo argomento richiede una trattazione a sé.

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Laureato in Biologia e in Farmacia, docente di scienze naturali Nel 2011 ha pubblicato "Inchiesta sul darwinismo", nel 2016 "L'ultimo uomo" e nel 2020 "Il Quarto Dominio".

4 commenti

  1. Mi si passi il taglio decisamente “apocalittico” di questo mio intervento, pur trovandomi su un sito di ambito scientifico.

    Si dichiarano vere cose platealmente false col fine evidente di realizzare una società eugenetica, cioè basata su una visione completamente scollata dalla realtà. Tra l’altro la teoria del gender non è certo l’unica che concorre al fine della fuga dalla realtà: basterebbe pensare allo specismo, oppure a quell’ambientalismo disumano che vede l’uomo come il cancro del pianeta; la stessa scienza non è immune, mi pare, dalla “tentazione” della fuga dalla realtà quando si rifugia nel multiverso, o in tutte quelle teorie falso-scientifiche che hanno come unico obiettivo quello di non guardare la realtà per come appare in tutta la sua luminosa verità: noi esseri umani siamo PERSONE, cioè esseri simili a Dio, unici, tra i miliardi di specie di esseri viventi, dotati di coscienza, capaci di distinguere tra bene e male e capaci di libera volontà. Questa è la realtà da cui vogliono fuggire e, per farlo, non esitano a dichiarare ciò che è palesemente falso: cioè che la relazione omosessuale è equivalente a quella eterosessuale e quindi meritevole di pubblico e legale riconoscimento (matrimonio). Dimenticano però, nella fretta di inabissarsi verso il buio, che la realtà continua a risplendere per chi vuol vedere, continua a generare frutti meravigliosi per chi ama la vita.

    La storia, come sempre, si incaricherà di spazzare via questi quattro cialtroni e la loro ideologia satanica. A noi cristiani (cattolici in particolare), ma anche a tutti gli uomini di buona volontà, spetta il compito di rimanere saldamente ancorati alla REALTA’ e di continuare a guardare con grande fiducia e speranza al futuro. Soprattutto in questo momento, in cui davvero sembra che siamo alla vigilia di una grande battaglia, di un “redde rationem” che non può più tardare ormai: i segni ci sono tutti.

    • Giancarlo, ccertamente le tue considerazioni sono andate un po’ oltre il terreno di CS ma certamente l’argomento sconfinando nel sociologico è difficile da contenere.

      Voglio porre l’attenzione sulla considerazione che fai parlando di “tentazione” della fuga dalla realtà: questa mi sembra un filo conduttore di molte ideologie contemporanee.

  2. Ci sarebbe molto da dire. Si potrebbe far notare come la politica sia in mano non ai governi ma a chi li finanzia, come questi 4 tizi si riempiono la bocca della parola “libertà” per modificare a piacimento la realtà plasmandola a loro immagine e somiglianza tacitando le opposizioni, eccetera. Ma la realtà colpisce duro, molto duro.

    • La politica a chi è in mano? Giustissima domanda, quanto contano le azioni e le pressioni di veri e propri imperi finanziari?

      Mi vine in mente il Gen. Mini quando nella conferenza do Firenze disse che la politica è in mano non più alle nazioni ma a delle “bande”.

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