La macchina del fango: il caso Coyaud

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Spargono fango su chi non la pensa come loro, demonizzano l’avversario e ne distorcono le affermazioni. Sono i professionisti della macchina del fango.

 

 

Il caso della giornalista che non è una giornalista. E non ha neanche una preparazione scientifica. Resta solo il fango.

 

E’ stato l’annuncio della nascita di un nuovo sito a scatenare la reazione del blog di ocasapiens, un ossimoro che coniuga il termine oca che è un sinonimo di “Donna di scarsa intelligenza, svampita” (Diz. Sabatini Coletti) con il termine latino “sapiens” che significa sapiente. Basterebbe già questa scelta a chiudere il discorso e a non occuparsi del caso. Ma il problema è che è proprio l’oca a occuparsi di un sacco di gente con il fine di screditarne l’opera per mezzo di insinuazioni e insulti e per di più da un posizione in vista messa a disposizione dal quotidiano la Repubblica.

E così in seguito all’annuncio della nascita del sito Evoluzione Scientifica dato in un articolo apparso su CS il 31 luglio scorso la Sig.ra Coyaud replicava con un riflesso condizionato in pieno stile pavloviano sparando una palata di fango il 1 agosto nell’articolo “Creation science” nel quale si definiva Evoluzione Scientifica un sito in “camicia nera” e nel quale si sollevavano anche dubbi sulla mia qualifica di biologo “Per i fainéants, preciso che le professioni sono auto-certificate, per es. il Prof. Pennetta è “biologo” nel senso che insegna materie scientifiche in una scuola cattolica apostolica e romana“:

Ma tra i “fainéants” va inclusa proprio lei in quanto non ha prima verificato che per avere il titolo di biologo le condizioni sono quelle di “Chi è specializzato, laureato in biologia; chi la insegna” (qualifiche che ho certificate dallo Stato italiano) sempre secondo il Sabatini Coletti.

Ma le accuse della Sig.ra Coyaud non si fermano qui, avendo immediatamente risposto al suo insinuante articolo su CS in data 1 agosto, la Coyaud ha ripreso a parlare dell’iniziativa e del sottoscritto in altri due articoli di cui il primo intitolato “Creation science cont.” del 16 agosto nel quale rispondendo ad un intervento affermava di non essere stipendiata da Repubblica ed eseguiva contestualmente un triplo salto mortale logico alla fine del quale si insinuava addirittura l’infamante accusa di antisemitismo (sic!):

Mai stata stipendiata da Repubblica. Qui commento “gratuitamente” nel senso che non sono pagata. Non so quale sia il pensiero “politically correct” della Confindustria e della SISSA, in compenso so che
– l’editore di Repubblica è spesso attaccato dagli antisemiti qui, da 22 passi e da Climate Monitor, non solo da Pennetta
– Maciej Giertych è un antisemita
– e sta nel “comitato scientifico” del nuovo sito creazionista insieme a Pennetta

Il terzo articolo del mese è del 20 di agosto, nel titolo si riconosce un dichiarato attacco ad personam: “I peccati del prof. Pennetta“. All’interno si critica un mio articolo sul Global Warming dimostrando però di non aver capito praticamente nulla di quanto ha letto, cosa su cui almeno per ora non entro nel merito. Ma il “meglio” anche in questo caso viene dato nei commenti dove la Sig.ra Coyaud afferma quanto segue:

@Uno dei dieci
Pennetta collabora con creazionisti e anti-evoluzionisti e in “Critica scientifica” non li critica mai, il giorno che dissentirà pubblicamente da Fratus, Bertolini & Co ci avvisi. E la sua volgarità, villania e misoginia sono ben note, quando ho tempo faccio un’antologia.

“contenuti”: se confonde anche lei emisfero nord e sud, ghiacciai terrestri e banchisa artica, non sa che la concentrazione di 0-18 negli ice cores è inversamente correlata alle temperatura e ritiene che da 40 anni tutti i meteorologi del mondo falsifichino i dati delle temperature… be’ complimenti e Amen in effetti.

Con questo intervento la Sig.ra Coyaud dimostra in modo definitivo che la sua attività è attaccare ciecamente senza neanche fare la fatica (da brava  fainéant) di andare a vedere come stanno davvero le cose, infatti le mostro la mia posizione riguardo al “creazionismo” venendo incontro alla sua pigrizia. Ecco solo alcuni esempi degli articoli apparsi su CS in cui si parla di questo argomento:

“Creazionismo”, la cortina fumogena del darwinismo

Cronaca di una conferenza su creazionismo ed evoluzione (tra i NOMA e l’elefante nella stanza…)

Conspiracy road trip: darwinism

Verso una nuova teoria dell’evoluzione

Contro la critica al darwinismo ora c’è un disegno “poco intelligente”

 

Ecco dunque come la Sig.ra Coyaud esercita la sua attività attaccando su falsi argomenti chi ritiene essere un nemico del politicamente corretto.

Riguardo alle sue affermazioni sulla mia presunta volgarità, villania e misoginia attendo, anzi pretendo, che la Sig.ra Coyaud dia ragione di queste accuse o chieda scusa pubblicamente.

Ma da quale posizione porta avanti la sua azione di spargimento di fango?

La Sig.ra Coyaud infatti si è auto-dichiarata esperta di scienza anche se in vita sua non ha mai ottenuto alcun titolo di studio che l’autorizzasse a definirsi tale, però la Sig.ra si permette di ironizzare sulle competenze di chi invece le conoscenze scientifiche le ha certificate dallo Stato.

E veniamo con questo all’ultimo punto di questo intervento che si riallaccia a quello col quale avevo aperto. La Sig.ra Coyaud ha insinuato che la mia qualifica di biologo fosse “auto-certificata”, al riguardo come ho chiarito all’inizio di questo articolo la qualifica di biologo è attribuita a  “Chi è specializzato, laureato in biologia; chi la insegna” cose che posso dimostrare in qualsiasi momento, ma che dire della qualifica di “giornalista” che la Sig.ra Coyaud ha vantato e a quanto pare vanterà ampiamente in numerose occasioni, come ad esempio il prossimo Festival internazionale del giornalismo di Perugia:

 

O addirittura ad un’iniziativa organizzata proprio dall’ordine dei giornalisti:

Ma come si è appreso per sua stessa ammissione la Sig.ra Coyaud non è iscritta, all’ordine dei giornalisti:

Purtroppo si tratta di un’affermazione che non ha bisogno di commenti, colei che quotidianamente critica dei professionisti e degli esperti su argomenti sui quali lei non ha competenza non sa che in Italia esistono degli Ordini professionali ai quali bisogna essere iscritti per legge per esercitare determinate professioni ed equipara i requisiti legali per fare il barista con quelli per fare il farmacista.

Purtroppo per lei il suo commento equivale ad un’autodenuncia, infatti come previsto dalla legge, per essere definiti “giornalisti” bisogna essere iscritti all’Ordine dei giornalisti, nel suo caso si configura dunque il reato di esercizio abusivo della professione:

Un cittadino italiano che vuole definirsi giornalista in Italia, deve far parte dell’Ordine professionale. Egli è quindi da considerare come un professionista.
Chi non è iscritto all’Ordine non può ai sensi della legge definirsi giornalista. Da un punto di vista pratico però, diversamente dalle altre professioni normate (come l’avvocato, ed il medico), chiunque può svolgere un’attività simile a quella del giornalista che si estrinseca nella libera manifestazione del pensiero, (diritto sancito anche costituzionalmente), ma non ha la possibilità di definirsi “giornalista”.

L’esercizio abusivo della professione giornalistica è un reato.

 

Questo dovrebbe bastare a far vergognare la millantatrice oca e farle chiedere scusa pubblicamente per l’inganno, a farle fare un bagno di umiltà e smettere di aggredire dando dei bugiardi sulle qualifiche professionali, a dare dei fascisti, dei villani, dei volgari, degli antisemiti e dei misogini a chi esprime idee contrarie a quelle della sua parte.

 Ma è inutile cercare di trarre sangue da una rapa, recita un vecchio proverbio, e così è inutile cercare di trovare un po’ di umiltà nella Sig.ra Coyaud che una volta visto scoperto il suo inganno reagisce da residuato politico del secolo scorso, da vecchia comunista che quando non ha argomenti ricorre all’accusa di fascismo:

Nella UE non esiste un albo dei giornalisti, ma una tessera professionale, l’Italia è l’unico paese che ha ancora corporazioni ereditate dal fascismo.

E così, anziché ammettere di aver commesso un reato se la prende con l’Ordine dei giornalisti accusandolo di essere un residuato del fascismo! Se vuole lo potrebbe dire alla magistratura nel caso dovesse procedere a contestarle il reato in questione, vediamo se gradirebbero.

Sembra proprio che la legge per quelli come la Sig.ra Coyaud sia un optional, lei viene dalla sinistra che amava le spranghe e la P38, da quella Radio Popolare che nel suo sito ricorda che:

1976: 

Si forma la Cooperativa di Radio Popolare, fondata da rappresentanti di varie forze politiche e sindacali della sinistra (Fim, Fiom, Uil, sinistra Psi, Lc, Mls poi Pdup, Ao ed altri

“Mai collaborato al Manifesto” puntualizza Coyaud come a rinnegare il suo passato per il semplice fatto che alla sua militanza manca la collaborazione col Manifesto, ma i suoi compagni a Radio Popolare erano quelli di Lotta Continua e Autonomia Operaia, movimenti da cui vennero gruppi violenti e armati che si resero protagonisti degli anni di piombo, movimenti tra cui ricordiamo Prima linea, Squadre Proletarie di Combattimento, i Proletari Armati per il Comunismo, e Azione Rivoluzionaria, per non approfondire chi fossero quegli “altri” che contribuirono a fondare la sua Radio Popolare alla quale tanto rimase legata.

Oggi si è riciclata nei salotti della Milano da bere, come ebbi già a farle osservare, frequenta la Confindustria, quelli del Sole 24ORE e la Repubblica del capitalista De Benedetti (questa sì che è evoluzione), così come del resto hanno fatto tanti dei suoi compagni  di una volta, ma dentro è rimasta la vecchia filosovietica degli anni ’70 e i suoi avversari li combatte a colpi di diffamazione non potendo proporre le spranghe come ai bei tempi.

Dispiace solo di dover perdere tempo dietro a questo personaggio che senz’arte né parte si avvale della tribuna in vista offertale da Repubblica per insultare e aggredire riguardo argomenti sui quali non ha competenza.

Una voce isolata alla quale non amano associarsi neanche quelli della sua parte come ad esempio il sito Pikaia che pur annoverando tra i siti amici il becero sito della “Chiesa degli spaghetti volanti” non ritiene che sia il caso di indicare come “sito amico” quella fabbrica del fango che è il blog della Sig.ra Coyaud.

In conclusione Sig.ra Coyaud, lei non ha fatto studi scientifici e non è neanche una giornalista, se non fosse per la sua presenza sul sito di Repubblica le sue strampalate incursioni nel campo della scienza resterebbero del tutto inosservate e non me ne occuperei, la invito quindi a dimenticarsi di me e a smetterla di fare stalking.

Ma se vuole continui pure, tanto resta solo fango.

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Laureato in Biologia e in Farmacia, docente di scienze naturali Nel 2011 ha pubblicato "Inchiesta sul darwinismo", nel 2016 "L'ultimo uomo" e nel 2020 "Il Quarto Dominio".

42 commenti

  1. Io, per motivi che non sto qui a discutere, sarei pure favorevole all’abolizione dell’ordine dei giornalisti. Ma la motivazione addotta dall’oca è ridicola: qualcuno dovrebbe spiegarle che se dovessimo abolire tutto quello che abbiamo ereditato dal fascismo solo perché lo hanno fatto i fascisti, la gran parte dei codici civile e penale dovrebbe essere riscritta da capo 😀

    • Personalmente non entro nella questione degli ordini professionali, però è chiaro che la legge è valida e va conosciuta e rispettata.
      Poi se verrà abolito l’ordine ci adegueremo e mi farò chiamare giornalista anch’io.

  2. Giorgio Masiero on

    La Coyaud è solo una piccola sporgenza nella punta dell’iceberg dell’ex-sinistra.
    Dopo il fallimento storico del comunismo e il trionfo del capitalismo (più selvaggio nei paesi ex comunisti), la sinistra in Occidente si sarebbe trasformata in un partito radicale di massa, in una religione anticristiana fondata sui diritti (senza doveri, e quindi sui diritti del più forte) e sul relativismo: questa è la predizione che, ancora 40 anni fa all’epoca della massima espansione del socialismo e del comunismo, fece Augusto Del Noce e che si è puntualmente avverata.
    Il marxismo aveva, come tutti i sistemi filosofici, una pars destruens ed una pars construens. La pars destruens era il materialismo storico: l’ateismo che riduce l’uomo alla dimensione della vita biologica e l’inesistenza di principi morali “naturali” (“sovrastrutturali” nel lessico marxiano), perché invece la morale è solo frutto delle condizioni economiche e sociali. La pars construens era l’utopia rivoluzionaria: il capitalismo destinato ad implodere per lasciare il posto alla radiosa società senza classi.
    Dopo il Piano delle 4 modernizzazioni di Deng Xiaoping in Cina (1972-1989) e la sparizione dell’Unione sovietica (1991) con i suoi satelliti, dissolta ogni speranza di stabilire il paradiso del proletariato in terra, che cosa resta ai dispersi di prima linea, squadre proletarie di combattimento, proletari armati per il comunismo, rote armee fraktion, ira, eta, ecc., e a tutta la massa degli ex-marxisti ex-socialdemocratici? Solo lo starnazzio della vecchia pars destruens. E che cos’è Marx senza rivoluzione? Darwin!

    • Sintesi efficace di quanto è avvenuto al comunismo che dopo aver fallito nell’URSS dopo il 1989 si è trasformato in Cina nel più mostruoso strumento del darwinismo sociale.

      Agli “orfani” non è rimasto che impadronirsi della scienza (che fino al giorno prima avevano combattuto come strumento del capitalismo) e adottare in quel campo gli stessi metodi che fino ad allora avevano usato in politica.

      Per chi volesse se e ne è già parlato su CS:
      La sinistra e la scienza: una strana evoluzione

  3. Adesso sono curioso di vedere le scuse della Coyaud. Ah dimenticavo, sono sempre e solo i cattolici e magari fascisti quelli che devono prostrarsi in richieste di perdono su tutto, soprattutto su quello che non hanno fatto!

    OT:
    Enzo, dove trovi in genere le immagini che inserisci nei tuoi articoli? Hai qualche consiglio su dove reperirle? Sono spesso interessanti.

    • Faccio una scommessa sperando di perderla: non le vedremo.

      OT: Le immagini sono frutto della tradizionale ricerca con Google, il “segreto” è inserire delle parole insolite e magari in inglese che facciano ricercare immagini particolari.

  4. Caro professore, grandissima mentitrice questa Coyaud ! Ad esempio, afferma di non conoscere il pensiero “polically correct” della Confindustria nonostante collabori con il”Sole24ore”. Non si è accorta che quello è il quotidiano proprio della Confindustria? Se fosse così, altro che oca svampita! In realtà, questa è la solita furbastra “sinistra”. Solo che si crede troppo furba e spara cose talmente grosse che non possono rimanere inosservate. Dall’alto della sua superiorità morale crede che può permettersi di tutto: anche lanciare volgari insulti su chi ha l’unica colpa di non pensarla come lei. Anche io sono certo che non le chiederà mai scusa per le infamie che ha ha scritto sul suo conto. Illuminante sapere che era vicina agli ambienti di Lotta Continua e di Autonomia Operaia.
    Come la stragrande maggioranza dei vertici di quelle organizzazioni, una volta terminato il “periodo rivoluzionario”, si è ritrovata a scrivere per quotidiani e periodici di proprietà di grandi capitalisti e di spregiudicati speculatori finanziari. Non legge chi sono i proprietari dei periodici con cui collabora? E’ un altro caso di distrazione? Insomma, un ottimo esemplare di quella fauna umana, che costituisce la nostra famigerata “sinistra da salotto”.

    • Come hai evidenziato sono in molti ad essersi “evoluti” da rivoluzionari a frequentatori del capitalismo, quello che non riesco ad accettare è la demonizzazione dell’avversario, ed è solo per autodifesa che sono andato su quell’argomento.

      Colgo l’occasione di questo intervento per dire che accetterei un confronto pubblico con la Sig.ra sui temi che mi contesta.
      Come vede non ne faccio una questione di titoli ma di contenuti, come ho sempre sostenuto.

      Se vuole sotterriamo l’ascia di guerra e facciamo un bel confronto intellettuale.

  5. Pingback: COMITATO ANTIEVOLUZIONISTA

  6. Bravo Enzo, pero’ ora hai patente certificata di fascista doc, hai osato attaccare anche i commmmunisti…. Pazzo pazzzo pazzzo….

    Scusa ma non posso essere serio, solo gli stolti non comprendono realmente cosa c’e’ dietro la difesa del neodarwinismo.

    • Uno dei dieci on

      Non generalizzerei troppo, pena adottare la stessa tattica di coloro che si vorrebbe contestare.
      Gli assolutismi, i paradossi le generalizzazioni sempliciotte ci stanno, ma non facciamoli passare per cosa seria, la prego.
      Forse con quel “Scusa ma non posso essere serio” intendeva proprio questo, speriamolo.

      • Gentile uno di dieci (sperando sia uno non troppo dogmatico), da sempre, 2002, spiego che il neodarwinismo e’ questione politica di carattere ideologico, le mie dichiarazioni come quelle dell’on. Cerullo durante la settimana antievoluzinista presentarono senza nessun dubbio quanto la visione comunista come quella capitalista sono e furono sostenute dal neodarwinismo, stessa cosa per il “razzismo” dei nazional-socialisti di Hitler. Oggi non solo confermo ma ribadisco che se si toglesse la questione ideologica il neodarwinismo cesserebbe di esistere nel breve periodo, le carriere di professori e ricercatori avrebbero risvolti differenti etc. Etc.

        L’ochetta e’ strumento complementare di una visione politica ben precisa e se lei legge bene il pezzo di Pennetta vedra’ che in un modo leggermente differente dice scrive quanto ho appena precisato nel mio commento.

        Io, perche’ non nascondo e non ho mai nascosto la mia storia, non rinnego e non rimpiango, ho fatto luce emho preso distanza da quante stupidate e pregiudizi ha il mondo da cui provengo.

        Detto questo, ovvio che io rida davanti al personaggio che si fa chiamare oca sapiens; dal mio punto di vista rappresenta quanto di peggio e’ successo a livello culturale negli ultimi 45 anni.

        Credo le sue speranze siano vane, magari un altro degli uno su dieci la pensa in modo leggermente piu’ “vicino” al mio.

        • Ho notato ora che ho riportato solo il nome: Fabrizio Fratus, cosi’ e’ piu’ chiaro chi ha commentato.

  7. Come i bambini, quando uno non riesce più a sostenere una discussione o un confronto dice “Sono arrabbiato con te e con te non ci parlo più”.

    Congratulazoni a uno dei dieci per l’onestà intellettuale, pur nella diversità interpretativa dei fenomeni, non è da tutti.

    • Ancora non mi sembra di aver letto la risposta della Sig.ra Coyaud alla mia proposta, credo però che non potrà evitare di darla, quantomeno in replica a quanto scrive uno dei “bannati” da CS:

      “Quelli di Comiche Surreali pretendono troppo spesso di volersi confrontare….col Pievani….coll’ocasapiens e con quanti altri! Ma non meritano nessun confronto, la loro é solo spazzatura, uno che si occupa di scienza dovrebbe confrontarsi con quelli??? Sarebbe come pretedere che un medico si confronti con uno sciamano. Si é dato loro già fin troppa visibilità occupandosi saltuariamente delle loro scemenze, bisognerebbe imparare a ignorarli per sempre e definitivamente lasciarli ammuffire nella loro setta.”

      La logica evidentemente difetta ad arabafenicex, se Pievani si rifiutava un confronto perché riteneva che i suoi titoli di docente universitario fossero troppo alti, nel caso della Coyaud semmai dovrebbe valere il contrario: tra noi due quello che ha i titoli sono io.
      Ma come ho sempre sostenuto non è di titoli che si parla ma di contenuti, quindi da parte mia nessun problema a confrontarmi con qualunque interlocutore.

      • Giorgio Masiero on

        Io penso invece, Enzo, che anche Pievani avrebbe difficoltà a discutere con te di biologia, essendo lui un filosofo e tu, invece, un biologo.
        Ma poi, questi hanno “difficoltà” a discutere con chiunque: ti dice niente che nessuno di loro ha trovato il coraggio di controbattere a Thomas Nagel, che un anno fa ha pubblicato il suo “Mente e cosmo: perché la concezione materialistica della natura del neodarwinismo è quasi certamente sbagliata”, nientepopodimeno che per i tipi della Oxford University Press?!
        Come se 1) le edizioni dell’Osservatore Romano pubblicassero un libro sulla falsità della dottrina cattolica e 2) non si trovasse uno straccio di cardinale a replicare…

        • Mi viene da pensare che poiché Nagel è un pesce troppo grande non si può usare la ridicolizzazione, allora si ignora.

          Insomma in un caso o nell’altro non si entra mai ad argomentare sui contenuti.
          L’unica eccezione mi sembra che sia stata Piattelli Palmarini.

          • ehm…penso che se Nagel sapesse che cosa scrivete si metterebbe a ridere.
            ho letto con piacere che ti dichiari disponibile a un confronto. ti rinnovo l’invito a continuare la nostra discussione,io e te,nel rispetto reciproco.
            ti aspetto sul blog di ocasapiens o su un blog di tua scelta,dove nessuno dei due possa censurare i commenti.
            ciao.

          • erminio, lo spazio per il confronto del sottoscritto con gli utenti già esiste ed è qui, a chi non sta bene sono problemi suoi.

            Nessuno è mai stato bannato perché di opinioni opposte a quelle del sottoscritto (si rilegga il post con il maggior numero di interventi, ben 261!), se quello che lei vuole è la licenza di insultare ed essere aggressivo non posso concedergliela né qui né da nessun’altra parte.

            PS: cosa è che secondo lei farebbe ridere Nagel?
            Lei lo ha letto il suo ultimo libro?

        • Jacques de Molay on

          Prof. Masiero, circa l’affaire Nagel, credo non possa farsi sfuggire (ammesso che non l’abbia già letto) questa raccolta di articoli di Edward Feser, il quale ha risposto in maniera decisamente approfondita ai vari detrattori di Nagel, difendendo la visione aristotelica in lui “latente”, diciamo così (lo stesso Feser ha comunque avanzato alcune critiche alle obiezioni di Nagel nei confronti del teismo, proprio perchè obiezioni rivolte alla posizione neo-teista).

          Una lettura lunghetta, ma decisamente interessante!

      • Arabafenice on

        Ma é proprio perché non si parla di titoli (si possono avere titoli e non avere capito una mazza e questo sito ne é la prova!) ma si parla solo di contenuti che il Pievani e la Quaió non devono proprio discutere con voi, perché non avrebbe nessun senso. Oggi come oggi, alla luce delle conoscenze attuali un darwinista che accetta di discutere con anti-darwinisti equivale ad un astrofisico che si mette a discutere con questi quì
        http://geocentrism.com/gww.htm

    • Già, ricordo bene, quello fu il primo attacco gratuito.

      Chissà, se la Sig.ra Coyaud accettasse il confronto si potrebbe chiedere la disponibilità di un’aula alla Sapienza… 🙂

  8. Ciao Enzo,

    sulla questione del AGW mi dichiaro ignorante e ancora troppo poco informato per potermi schierare pro o contro.
    In questo tuo articolo a riguardo della confutazione dell’oca del tuo articolo citante quello sullo studio dei flussi di calore sotterranei in Groenlandia hai scritto: «All’interno si critica un mio articolo sul Global Warming dimostrando però di non aver capito praticamente nulla di quanto ha letto, cosa su cui almeno per ora non entro nel merito».
    Io, che non sono per niente attratto dal “gossip” (sfottò vari, titoli accademici etc., questioni sulle quali secondo me dovreste sorvolare perchè tanto con certa gente non c’è speranza) ma preferisco seguire le dispute scientifiche, mi sono concentrato più su questa parte della confutazione dell’oca.
    Alla fine ho dovuto ammettere, in sincerità, che le argomentezioni dell’oca a riguardo mi sembrano sensate e a tema e non mi è parso di rilevare un così elevato livello di incomprensione del tuo articolo, ad eccezione di questa frase: «Aree che stando a Enzo Pennetta coprono l’intero pianeta» alludendo probabilmente a questa tua interpretazione delle possibili conseguenze sulla ricerca dell’articolo citato. «uno studio che invita a riconsiderare il ruolo della struttura interna della Terra nelle dinamiche di superficie».
    A parte questo però il resto della critica dell’oca mi pare coerente ed attinente.
    Prosegue infatti facendo notare che lo stesso autore dell’articolo utilizzato da Mazzarella per sostenere l’ipotesi dell’influenza delle attività vulcaniche nello scioglimento dei ghiacci artici, il dottor Sohn, quando contattato da Ugo Bardi a riguardo aha fornito la seguente risposta: «mi è chiaro che queste eruzioni, per quanto impressionanti possano essere state, non contenevano abbastanza calore per per fondere quantità significative di ghiaccio marino. Noto anche che la fusione del 2007 era nel lato Ovest del bacino Artico, mentre i vulcani sono a migliaia di chilometri di distanza sotto il bacino Est».

    A me la questione interessa perchè mi piacerebbe capire meglio la questione dell’AGW e della sua critica.
    Spero quindi che riprenderai la questione, sono molto curioso di leggere come risponderesti all’oca 🙂

    Tommy.

    • Ciao Tommy,
      il tuo intervento mi offre l’opportunità per tornare sui contenuti dell’articolo che è stato oggetto dell’attenzione della Sig.ra Coyaud.
      Mi fa piacere perché così spiegherò perché e dove la critica apparsa su ocasapiens è del tutto fuori bersaglio.

      Ecco le obiezioni sollevate dalla Sig.ra Coyaud:

      “Sul Corriere della Sera, ha visto citato (Enzo Pennetta n.d.r.)

      “Heat flux variations beneath central Greenland’s ice due to anomalously thin lithosphere“, uno studio che invita a riconsiderare il ruolo della struttura interna della Terra nelle dinamiche di superficie.

      “della Terra” nel senso di Groenlandia, e “dinamiche di superficie” laddove somigliano al modello degli autori, il quale – in parole loro – mostra invece che

      Complex interactions between geothermal heat flow and glaciation-induced thermal perturbations in the upper crust over glacial cycles lead to strong regional variations in basal ice conditions, with areas of rapid basal melting adjoining areas of extremely cold basal ice.

      Aree che stando a Enzo Pennetta coprono l’intero pianeta.”

      Primo errore, quando mai ho affermato che il riferimento era all’intero pianeta?
      Ricordo il titolo dell’articolo: “Global Warming: l’energia geotermica fa sciogliere i ghiacci della Groenlandia. E’ ancora colpa dell’Uomo?”

      Evidentemente il riferimento era ai ghiacci della Groenlandia, se la fusione è causata in modo sensibile dall’attività geotermica, come possiamo dire con certezza che sia colpa del Global Warming Antropico?
      Dove avrei dunque confuso le dinamiche regionali con quelle globali?

      Ma andiamo oltre. La Sigra Coyaud continua:
      “Confuse in questo modo terre emerse e oceani, calotte glaciali e ghiacci marini, gli viene un’agnizione:

      Questo studio rimanda automaticamente a quanto affermato dal docente di climatologia Adriano Mazzarella dell’Università di Napoli in un intervento del 2010 dal titolo “Sono i vulcani a sciogliere l’Artico, non l’uomo” nel quale riferendo della scoperta di una considerevole attività vulcanica sottomarina si individuava in questa la causa della riduzione dei ghiacci artici.”

      La confusione come ho già spiegato è stata tutta nella mente della Coyaud, infatti partendo dallo studio sulla Groenlandia ho poi citato una dichiarazione che il prof. Adriano Mazzarella dell’Università di Napoli(certamente titolato più di me e della Coyaud)il quale partendo a sua volta da uno studio pubblicato su Nature, affermava che lo scioglimento della calotta artica potrebbe essere collegato all’intensa attività vulcanica sottomarina.
      Come si può facilmente comprendere (sempre che se ne abbia veramente la voglia), il mio articolo poneva l’attenzione alla complessiva situazione geotermica della zona artica, infatti gli studi su tale attività, sia sottomarina che nella zona della Groenlandia, cominciano a descrivere una situazione di un certo rilievo.

      E qui la Sig.ra Coyaud fa una scorrettezza, cita un pezzo tratto da un articolo del prof. Mazzarella presentandolo come se invece fosse una mia dichiarazione, infine trae conclusioni del tutto inventate:

      “Trattasi di risultati riportati

      sulla prestigiosa rivista Nature, hanno evidenziato la presenza di decine di vulcani che, a quattromila metri di profondità, vomitano magma e nubi ardenti alla velocità di 500m/s che si mescolano con l’acqua gelida e formano grandi nuvole sottomarine di particolato vulcanico che poi si depositano in uno spesso tappeto esteso per chilometri.

      Mentre si depositano sui fondali, stando a Enzo Pennetta dette nubi salgono dritte in cima all’Artico e lo riscaldano in lungo e in largo fino a fonderne la banchisa a migliaia di chilometri di distanza.

      Il colossale fornello geotermico si accende e si spegne sotto i ghiacciai dell’Artico in maniera del tutto naturale e questo giustifica pienamente la variabilità areale dei ghiacciai artici che da tempo i mass media imputano solo all’azione forsennata di produzione dell’anidride carbonica (CO2) da parte dell’uomo.

      Refrain, i gas serra non hanno alcun effetto serra e la temperatura media globale si aggira attorno ai -18° C.”

      Dalle dichiarazioni del prof. Mazzarella viene quindi fatta derivare una conclusione indebita secondo la quale si sarebbe affermato che “i gas serra non hanno alcun effetto serra”… e no!

      Chi ha mai detto questo?
      Sul fatto che senza i gas serra la Terra sarebbe gelida non c’è mai stata controversia.
      La Sig.ra Coyaud dovrebbe sapere che la controversia è sull’effetto serra specificamente causato dalle emissioni di CO2 industriali e della loro effettiva capacità di incidere sui cambiamenti climatici.
      La sua frase è dunque solo un’uscita ad effetto con falsi argomenti che hanno il solo fine di screditare l’avversario.

      L’articolo della Coyaud prosegue poi così:

      “La teoria del fornello aveva rallegrato molto l’oca e Ugo Bardi che la liquidava così come ricopiato dal diligente Pennetta:

      Nonostante l’assurdità di questa faccenda non possiamo escludere che la storia dei vulcani artici che sciolgono i ghiacci non si diffonda su internet insieme alla tante leggende climatiche che girano: dai pianeti che si scaldano al medioevo che era più caldo di oggi. Per ora la possiamo definire una “non leggenda,” ma non ci sono limiti alla credulità umana.”

      Su questo punto nel mio articolo facevo notare che la derisione di Ugo Bardi e della Coyaud nei confronti di chi afferma che i pianeti si scaldano e che il periodo caldo medievale era più caldo di oggi, era ancora una volta un atto gratuito, e al riguardo citavo dati della NASA sul riscaldamento dei pianeti e un grafico a supporto dell’entità del periodo caldo medievale.

      Da notare che sul riscaldamento dei pianeti anziché ammettere che non si tratta di “leggende” la Sig.ra Coyaud ha semplicemente taciuto.

      Riguardo al grafico ammetto di aver commesso la leggerezza di averne scelto uno troppo al centro di controversie, sarebbe stato meglio rimandare ad altri studi, comunque abbondanti, per mostrare come il periodo caldo medievale sia tutt’altro che un “mito” e che sull’argomento non è stata detta assolutamente l’ultima parola:
      Il ritorno dell’Hockey Stick (Climate Monitor).

      L’articolo della Sig.ra Coyaud termina dunque così:
      Peccato che

      “l’hockey stick sia stato confermato da tutti i successivi;
      Al Gore sia più trovabile che mai;
      il grafico mostri l’esatto contrario perché la concentrazione dell’ossigeno-18 nei ghiacci antartici è inversamente correlata alla temperatura,
      come sanno tutti, perfino il ten. col. Guidi.

      Come abbiamo visto l’hockey stick è stato tutt’altro che confermato da tutti gli studi successivi.

      Al Gore è scomparso dalla scena e affermare il contrario facendo riferimento alla sua presenza su Twitter è così ridicolo che non c’è bisogno di dire altro.

      Sul grafico ho già detto.

      In poche parole, il mio articolo portava l’attenzione sulla possibilità che il riscaldamento complessivo della zona artica sia influenzato da una generalizzata attività geotermica e che quindi non possa essere preso come indicatore della correttezza della teoria dell’AGW, cioè dell’origine umana del riscaldamento stesso.

      Al riguardo segnalo un articolo di oggi apparso sempre su Climate Monitor dove si conferma che mentre l’Artico si scalda l’Antartico si raffredda:

      “Comunque, va dato atto agli esperti della NASA di aver reso un eccellente servizio di informazione, specie quando in fondo al loro comunicato citano anche il “bizzarro” comportamento dell’estensione del ghiaccio marino antartico, che si avvia a segnare per l’ennesima volta un record positivo, confermando un comportamento nel lungo periodo opposto a quello dell’emisfero nord. Questo conferma anche – sempre secondo la NASA – che ci sono delle differenze ambientali e climatiche tra Artico e Antartico. Certo, in un pianeta condannato all’arrosto da CO2 ce ne dovrebbero essere un po’ meno, ma in fondo queste sono sottigliezze.”

      E allora, potrebbe questa differente situazione essere dovuta a case geotermiche?

      Un’ipotesi scaturita da alcune osservazioni, una possibiltà sottolineata da un punto interrogativo nel titolo. Tutto qui.

      Ribadisco, chi ha scritto la critica sul sito ocasapiens non ha capito (o voluto capire) nulla.

      • Ciao Enzo,

        un po’ a fatica e rileggendomi diverse volte il tuo articolo sono riuscito a comprendere il misunderstanding.
        Sì in effetti tu sei stato molto preciso, direi “chirurgico”, nel non attribuire le conseguenze di un fenomeno locale come conseguenze di un fenomeno planetario (o supposto tale).
        Credo che il “misurderstanding” sia dovuto al fatto che la questione della Groenlandia l’hai usata (anche se con tutte le cautele e con proprietà di linguaggio) come un tassello per la critica all’AGW, che [è/sarebbe] un fenomeno planetario.
        Da qui, credo, la confusione…

        partendo dallo studio sulla Groenlandia ho poi citato una dichiarazione che il prof. Adriano Mazzarella dell’Università di Napoli (certamente titolato più di me e della Coyaud) il quale partendo a sua volta da uno studio pubblicato su Nature, affermava che lo scioglimento della calotta artica potrebbe essere collegato all’intensa attività vulcanica sottomarina.
        Il problema però è proprio che la dichiarazione di Mazzarella si basa su uno studio del quale l’autore stesso (Sohn) nega la leggittimità delle conclusioni di Mazzarella stesso…

        E qui la Sig.ra Coyaud fa una scorrettezza, cita un pezzo tratto da un articolo del prof. Mazzarella presentandolo come se invece fosse una mia dichiarazione
        Qua rimango un po’ confuso… è vero che la Coyaud ha attribuito a te dichiarazioni di Mazzarella, ma questo, suppongo, perchè tu stesso lo hai citato affermando nel tuo articolo «Questo studio rimanda automaticamente a quanto affermato dal docente di climatologia Adriano Mazzarella dell’Università di Napoli» dalchè se ne dedurrebbe (io stesso avevo operato la stessa deduzione) che tu ne condivida le conclusioni… Se così non è allora mi sfuggirebbe lo scopo della citazione mentre se così è, anche se eticamente scorretta, la sostanza della critica della Coyad mi continua a sembrare valida… c’è qualcosa che non sto capendo?

        Da notare che sul riscaldamento dei pianeti anziché ammettere che non si tratta di “leggende” la Sig.ra Coyaud ha semplicemente taciuto.
        Qua, se non ho capito male, La Coyaud afferma che tu avresti letto solo il titolo dell’articolo che hai citato a sostegno del riscaldamento dei pianeti “Mars Melt Hints at Solar, Not Human, Cause for Warming, Scientist Says“, affermazione dalla quale si deduce che stia affermando che l’articolo in questione non sostenga il riscaldamento dei pianeti.
        Su questa questione rimando il commento a quando avrò letto l’articolo in questione per farmi un’idea più precisa.

        Come abbiamo visto l’hockey stick è stato tutt’altro che confermato da tutti gli studi successivi.
        Come abbiamo visto” dove? Su CS? Chiedo solo per capire se mi sono perso dei pezzi o no dato che CS non lo seguo da quando è nato e potrei quindi essermi perso degli articoli importanti a riguardo.
        In alternativa ti riferisci a qualche altro articolo? Forse quello di CM che hai linkato poco prima?
        Se sì, allora vediamo se ho capito bene:
        L’8 marzo 2013 Marcot et al. pubblicano un paper che propone un hokey-stick coprente un time-frame che arriva fino a 11.300 anni fa del quale si contesta che «con una oculata scelta dei dati di prossimità da prendere in considerazione e con un trattamento statistico particolare […] è stato fatto scomparire […] il Periodo Caldo Medioevale (MWP)» e inoltre che «il 10% delle 73 serie di dati impiegate non soddisfi questo criterio di scelta [cioè di utilizzare dati a bassa risoluzione, cioè serie di 300 anni], cioè ci sono delle serie che non hanno almeno una informazione ogni 300 anni».
        L’autorità massima sulle questioni climatiche mi pare di intuire che sia l’IPCC la quale avrebbe ammesso l’hockey-stick di Mann nel suo terzo report, mentre lo avrebbe escluso nel quarto.
        Dato che l’hockey-stick è assente nel quarto (e ultimo report) e che quello di Marcot et al. non sarebbe attendibile allora tu affermi che l’affermazione della Coyaud sarebbe falsa. Ho capito bene o ci sono altri articoli e motivi da leggere a riguardo?
        Se è così però mi chiedo: e articolo di Climalternanti dei 15 anni di mazze da golf?
        Hai già affrontato la questione?
        Come le spieghi o le critichi? Lo hai già fatto? Se sì: mi indichi dove?

        Tommy.

        • “è vero che la Coyaud ha attribuito a te dichiarazioni di Mazzarella, ma questo, suppongo, perchè tu stesso lo hai citato affermando nel tuo articolo «Questo studio rimanda automaticamente a quanto affermato dal docente di climatologia Adriano Mazzarella dell’Università di Napoli» dalchè se ne dedurrebbe (io stesso avevo operato la stessa deduzione) che tu ne condivida le conclusioni… Se così non è allora mi sfuggirebbe lo scopo della citazione mentre se così è, anche se eticamente scorretta, la sostanza della critica della Coyad mi continua a sembrare valida… c’è qualcosa che non sto capendo?”

          L’aver citato il prof. Mazzarella era importante proprio perchè non si trattava di una mia opinione personale ma di quella di un prfessore universitario, l’aver omesso questo dato ha indebolito l’argomento e al tempo stesso ha trasformato un articolo interlocutorio (anche se provocatorio) in uno di taglio più affermativo.

          Riguardo l’hockey stick ho linkato solo l’ultimo degli articoli di Climate Monitor, se fai una rcerca ne troverai molti altri. Li potrai più o meno condividere ma la questione dell’hockey stick è tutt’altro che chiusa come sostiene la Sig.ra Coyaud.
          Climateranti è diametralmente opposto a Climate Monitor, e questa allora è una controversia, solo la vogia di vedere solo quello che si vuole fa dire che tutti sono d’accordo sulla questione.

          • Ok, speravo in un’indicazione più chirurgica ma mi rendo conto che il tema è vasto e che quindi bisogna sbattersi un po’ 😀
            Cercherò di seguire pure CM anche se faccio un po’ fatica.
            Sto leggendo un altro articolo di Cm infatti ma non essendo molto preprato sul tema arranco…
            Vabbhe, ci vorrà tempo immagino.
            Grazie. Delle risposte 😉

            Tommy.

          • Ciao Enzo, ho letto l’articolo del NG “Mars Melt Hints at Solar, Not Human, Cause for Warming, Scientist Says“.
            Direi che l’accusa della Coyad non è giustificabile perchè nella prima parte, l’articolo spiega la teoria di Abdussamatov il quale «believes that changes in the sun’s heat output can account for almost all the climate changes we see on both planets» e il suo paper (un valido peer review da quanto capisco io) riguarda lo studio delle fluttuzioni di calore nel sole.
            La seconda parte dell’articolo però si prodiga nel rendere noto al lettore che i punti di vista di Abdussamatov «are completely at odds with the mainstream scientific opinion» e che «contradict the extensive evidence presented in the most recent IPCC report».
            Dopodichè fornisce la spiegazione mainstream dei fenomeni marziani descritti da Abdussamatov dei “planets wobbles” (oscillazioni planetarie).
            Infine, rivelando, secondo me, i reali motivi per i quali su una rivista mainstream come NG hanno dato spazio all’alternativo scienziato russo, l’articolo cerca il discredito dello stesso facendo notare che la più grande “pietra d’inciampo” della sua teoria sarebbe il “rigetto dell’effetto serra” e che sosterrebbe che «carbon dioxide has only a small influence on Earth’s climate», che non mi sembra corrispondere ad un “rifiuto dell’effetto serra“… -_-
            Insomma, diciamo che io avrei evitare di usare il NG e avrei rimandato direttamente allo studio di Abdussamatov proprio per evitare “fraintendimenti strumentali”, della quale l’oca è maestra purtroppo…
            Tommy.

          • P.S. Hai notato che ultimamente pare le critiche al mainstream arrivino soprattutto dalla Russia?
            Io sto cominciando a pensare di emigrare ^_^

          • “Hai notato che ultimamente pare le critiche al mainstream arrivino soprattutto dalla Russia?”

            Osservazione tutt’altro che secondaria, come si spiega che un paese ad alto livello scientifico e tecnologico vada in direzione opposta al mainstream se la scienza è assolutamente oggettiva?

  9. Tutta la mia comprensione e il mio apprezzamento a Penultimo che sta verificando di persona le tecniche “ochesche”:

    “guardi su Wikipedia se l’Artico è un mare chiuso in pentola di montagne come dite lei e il prof. Pennetta e ci erudisca, per favore…”

    Qualcuno ha mai detto questo?

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