Contro la critica al darwinismo ora c’è un disegno “poco intelligente”

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Sul Corriere della Sera è apparso un articolo sull’ “Intelligent design”.

 

Purtroppo però esso riporta una serie di luoghi comuni ed errori facilmente smascherabili che ripetono in tutta la loro “poca intelligenza” certe diffuse critiche.

 

Contro Darwin ora c’è un disegno intelligente“, con questo titolo è apparso sul Corriere della Sera del 9 Agosto un articolo sull’ Intelligent design, con particolare riferimento agli USA. Sin dalle prime battute ci troviamo però a dover affrontare uno dei più classici espedienti che vengono utilizzati per portare il dibattito su un falso argomento:

negli Stati Uniti l’ultimo sondaggio Gallup del giugno scorso rivela che il 46% degli americani crede nella creazione come origine del mondo, percentuale di poco mutata rispetto agli anni Ottanta, nonostante i progressi scientifici.

Come abbiamo avuto modo di ripetere innumerevoli volte su queste pagine il credere nella creazione riguarda un aspetto metafisico (risponde al “perché” e non al “come”), e il voler mettere in contrapposizione la creazione con l’evoluzione costituisce un atto intellettualmente errato. Un po’ come quando alle elementari ci spiegavano che in matematica non si possono confrontare grandezze non omogenee, le lunghezze si possono confrontare  mettendo in rapporto i metri con i metri, mentre il confronto di metri con i gradi Kelvin non ha alcun significato.

Eppure siamo ancora a questo punto, dimentichi dell’insegnamento di Stephen Jay Gould sui Magisteri Non Sovrapposti (di Gould ci si ricorda solo quando fa comodo), viene insistentemente riproposto questo pasticcio che da solo dovrebbe valere un quattro in filosofia a qualsiasi studente di liceo.

L’articolo poi prosegue con un altro dei “classici” della confusione-disinformazione:

i fondamentalisti protestanti della destra repubblicana e degli ambienti militari credono che l’evoluzione sia una credenza come un’altra, supportata da pochissime prove di certezza.

Come leggiamo (e ci piacerebbe non dover più leggere certe cose) il termine “evoluzione” viene impiegato in modo ambiguo, senza spiegare che l’evoluzione come succedersi di esseri viventi di diverse specie nel tempo non viene in genere messa in dubbio, ma è il “darwinismo” ad essere messo in dubbio: le due cose non sono sinonimi.

Veramente incredibile poi l’inclusione tra le fila dei critici del darwinismo degli “ambienti militari” (una giustificazione per questa inedita affermazione?), ricordiamo tra l’altro che invece era proprio negli ambienti militari tedeschi della I Guerra Mondiale e degli anni a seguire, che si utilizzava il darwinismo per giustificare la guerra di sopraffazione verso le altre nazioni (riferito da S. J. Gould ne “I pilastri del tempo”. Studiare prima di parlare…).

Altra scorrettissima affermazione viene proposta in un passaggio successivo:

La carica degli antintellettuali è un movimento che non disdegna aspetti hollywoodiani, il creazionismo, come i dinosauri animati e Adamo ed Eva in cera immersi nell’Eden rigorosamente in plastica del museo anti-Darwin di Petersburg in Kentucky, costato 27 milioni di dollari e voluto dall’organizzazione evangelica Answers in Genesis (risposte nella Genesi).

Qui la risposta deve essere ben articolata:

1- è intellettualmente scorretto definire “antintellettuali” coloro che contestano una determinata idea con altre idee. Come viene infatti ricordato nello stesso articolo “Dalla loro hanno alcuni scienziati che fanno capo al Discovery Institute di Seattle, come Stephen Meyer, geologo e filosofo della scienza che si è formato a Cambridge, e Michael Behe, biochimico della Lehigh University in Pennsylvania“. Sono quindi anch’essi degli intellettuali.

2- rimproverare poi di non “disdegnare” aspetti hollywoodiani ai sostenitori dell’ID è, seguendo un noto detto popolare, il classico “bue che dice cornuto all’asino”. Che dire della recente “turnee” del prof. Jack Horner per propagandare il suo “Jurassic park” sul pollosauro? (CS-Arriva il “Pollosauro”! Finalmente un progetto darwinista). Riguardo invece alle ricostruzioni “rigorosamente in plastica” ricordo di averne vista una di un grande dinosauro (un T-Rex con tanto di motore elettrico per fargli girare la testa) nel darwinianissimo (c’è infatti anche una grande statua di Darwin) Natural History Museum di Londra.

Modello di dinosauro (rigorosamente in plastica) al Natural History Museum di Londra

 

Dopo aver proposto una serie di altre amenità, delle quali si lascia al lettore volenteroso la ricerca, l’autrice dell’articolo chiude nel seguente modo:

Roba da America profonda? Forse. Ma un «contagio» europeo non è escluso: nel 2004 l’ex ministro Letizia Moratti cancellò l’insegnamento dell’evoluzione dai programmi scolastici per reinserirlo poi nell’autunno del 2005 dopo le proteste degli scienziati. Sta di fatto che nel 2007 l’Assemblea del Consiglio d’Europa con una risoluzione ha raccomandato ai governi di sostenere il «vecchio» Darwin.

Sottolineando il fatto che da noi nessuno propone il “creazionismo” che in sé costituisce la negazione della distinzione dei Magisteri (vedi sopra), lasciamo all’autrice dell’articolo la riflessione sulle sue ultime dichiarazioni: secondo lei, se la politica interviene con delle “raccomandazioni” riguardo all’insegnamento, siamo di fronte ad un atteggiamento da paese libero o da regime totalitario? (vedi CS-Avvertimenti “mafiosi” 1: il darwinismo è la nostra ideologia)

 

A questo punto possiamo estendere le considerazioni di tipo scientifico e filosofico giungendo fino a quelle riguardanti le dinamiche giornalistiche che riguardano la pubblicazione di articoli come quello apparso sul Corriere della Sera e che costituiscono un argomento a sé stante di primaria importanza. Su questo punto fornisce un’interessante contributo il giornalista Marco Luzzi che gentilmente ha accettato di scrivere per Critica Scientifica  alcune considerazioni:

“Io non sono uno scienziato, faccio il giornalista (anche se poco esperto e per nulla scafato), però mi sono sorte spontanee alcune perplessità.

Premetto di non avere alcun intento polemico nei confronti dell’autrice dell’articolo: i giornalisti sono sottoposti da un lato ad enormi pressioni di un mercato sempre più – mi si passi la battuta – “darwiniano” e dall’altro non godono più della stima del lettore, che troppo spesso fa di tutta l’erba un fascio e li considera poco più che scribacchini prezzolati. Però il pretesto è interessante per discutere di alcuni automatismi culturali che affiorano sempre più spesso in casi di questo genere:

1) L’occhiello recita “Crescono i finanziamenti ai pochissimi scienziati impegnati a dimostrare che l’evoluzione è un’ipotesi come un’altra”. Dove, esattamente, si parla di questo nel corso del pezzo? Non ho trovato alcun dato quantificabile a sostegno della tesi che – uno penserebbe – dovrebbe reggere tutto l’articolo.

2) Primissimo paragrafo: “E il settimo giorno, si riposò. Seimila anni fa, in sei giorni, Dio creò il mondo, uomo compreso; poi si prese 24 ore di riposo. Così recita la tradizione biblica della cultura giudaico-cristiana.” Questo mi pare proprio un “uomo di paglia”, una tesi costruita ad hoc per la bisogna: che la settimana della creazione sia stata di 7 giorni di 24 ore e che la Terra abbia 6mila anni non sono affermazioni “della cultura giudaico-cristiana” tout court, quanto piuttosto (almeno principalmente) di alcune correnti evangeliche. Sia chiaro: con tutto il rispetto. Ma l’ultima volta che ho controllato il Catechismo della Chiesa Cattolica questo computo temporale non c’era.

3) L’articolo è nella sezione “scienze” del prestigioso quotidiano nazionale, ma a quanto è dato di capire la giornalista ha sentito (o almeno cita) solo il solito Telmo Pievani (che scienziato non è: è filosofo) e Andrea Boggio, che apprendiamo essere “professore di scienze giuridiche all’Università di Bryant.”. Dove sono le opinioni degli scienziati in tutto questo? E perché per “l’altra campana” non si è sentito nessuno? Il buon senso richiederebbe per lo meno il diritto di replica di qualche critico del darwinismo.

4) L’ultimo paragrafo si chiama “aggressività” (ovviamente riferito ai turpi creazionisti). Forse il pezzo in questione non sarà aggressivo, ma spacciare tesi non corrispondenti alla realtà, ascoltare solo i sostenitori di una parte e usare dei “cavalli di Troia” per far passare tutt’altro un po’ malizioso magari lo è..”

Marco Luzzi

L’intervento di Marco Luzzi di cui mi piace sottolineare il fatto che non sia una critica “ad personam” ma verso gli argomenti e le dinamiche del giornalismo, solleva delle domande sulle quali sarebbe interessante tornare: …i giornalisti sono sottoposti da un lato ad enormi pressioni di un mercato sempre più – mi si passi la battuta – “darwiniano”...

Su quali possano essere le motivazioni e le “pressioni” che sono all’origine di articoli “politically correct” come quello di cui abbiamo parlato, sarebbe interessante saperne di più.

Su una domanda come questa sarebbe interessante sentire proprio la risposta di una giornalista come Franca Porciani, l’autrice dell’articolo sul Corriere.


 

 

 

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Laureato in Biologia e in Farmacia, docente di scienze naturali Nel 2011 ha pubblicato "Inchiesta sul darwinismo", nel 2016 "L'ultimo uomo" e nel 2020 "Il Quarto Dominio".

12 commenti

  1. stò cò frati e zappo l'orto on

    Giusto che accanto alla statua di C.Darwin(ed altri)ci sia finalmente
    anche una grande statua di A.R.Wallace.
    E probabilmente sarebbe giustissimo parlare diffusamente del pensiero
    di A.R.Wallace(compreso il suo rapporto con la “sua”spiritualità).
    Sperando che il Corrierone non trascuri troppo il nostro Wallace.
    Comunque Par Condicio Please.

    • E’ vero, accanto alla statua di Darwin che domina la sala principale del museo andrebbe messa quella di Wallace.

      Ma proprio per i motivi che hai detto, e per via della sua dichiarazione sull’impossibilità che l’uomo si sia evoluto in modo darwiniano, questo non è avvenuto e non credo proprio che avverrà in seguito.

      • stò cò frati e zappo l'orto on

        Effettivamente stanno raccogliendo 50000 sterline,tramite il Wallace fund,entro il 31 gennaio 2013 per una statua di A.R.Wallace.Da collocare nel Museo Nazionale di Storia Naturale di Londra.
        Mi ha sorpreso molto,leggendo la biografia di Wallace la divergenza di interpretazione del suo pensiero,tra Wikipedia e Treccani.No comment.
        Un giorno anche il Corrierone si ricorderà di A.R.Wallace?

        • Staremo allora a vedere, però dubito fortemente che la statua possa essere collocata accanto a quella di Darwin.

          Il suo pensiero viene presentato mostrando i suoi interessi metafisici come delle vergognose “sbandate” e non come le indagini di una mente curiosa e aperta.
          Comunque anche di Newton si sono deliberatamente taciuti per secoli gli studi di alchimia e di interpretazione dell’Apocalissse.
          Ma di statue lui, giustamente, ne ha moltissime.

          Riguardo ai grandi quotidiani non nutro molte illusioni.

          • stò cò frati e zappo l'orto on

            Ci dobbiamo organizzare per poter “controllare”dove viene collocata la sua statua.Nell’ingresso principale presumo.Pregasi constatare.
            Esattissimo quello che scrivi:…..
            non come le INDAGINI di una mente curiosa e aperta.Senza altre parole.
            Newton è impossibile poterlo trascurare….è troppo “unico”.
            Per quanto riguarda i GRANDIQUOTIDIANI “dovranno”ricordarsi del centenario della morte di Wallace 1913-2013.E non dovrebbero trascurare il lato metafico di un grandissimo scienziato.Pregasi controllare.

          • stò cò frati e zappo l'orto on

            Iam sorry nel mio commento ho scritto metafico,ovviamente intendevo scrivere metafisico.Grazie.

          • Grazie di aver ricordato la ricorrenza della morte di Wallace, magari però ci diranno che si celebrano le nascite (come avvenuto per Darwin)e allora ci toccherà aspettare il 2023!

          • stò cò frati e zappo l'orto on

            comunque una certezza c’è ed è la data della collocazione della statua nel N.H.M di londra e cioè il 7 novembre 2013,giorno della ricorrenza del centenario della sua departita.Conosco anche il nome dello scultore:Anthony Smith.Pur non essendo un fan dei sostenitori della selezione naturale provo comunque nei loro confronti molto rispetto e dunque mi piacerebbe essere a Londra quel giorno.

  2. L’articolo,quello del Corriere, è di un’ignoranza mostruosa…
    Al di la poi dell’ambiente militare,di quell”ora”(cos’è un qualcosa esploso in questa estate?) del titolo,
    ci sarebbero tante cose da dire ma penso si sian dette fino alla nausea..
    Su evoluzione,su creazionista,su ID,sull’ipocrisia(giustamente anche il corriere’pubblicizzò’ Horner..etc etc..
    qui riprendop il mio commento circa i creazionisti:
    http://www.enzopennetta.it/wordpress/2012/05/oche-e-dintorni/
    Qui circa l’evoluzione:
    http://www.enzopennetta.it/wordpress/2012/07/radio-globe-one-recensione-puntata-del-1907/
    http://www.enzopennetta.it/wordpress/2012/05/darwinismo-e-cambiamenti-climatici-un-binomio-sospetto/
    http://www.enzopennetta.it/wordpress/2012/07/darwinismo-controreplica-a-micromega-2/
    Apprezzo abbastanza l’intervento di Luzzi a rguardo di questo pezzo,e sottoscrivo i tuoi punti 1 e 2 Enzo…
    più che altro si potrebbe dire oltre a quanto detto in apertura di questo mio commento che l’intero pezzo del corriere sia uno dei ““classici” della confusione-disinformazione”

    • P.S.
      Aggiungo una cosa ,visto solo esclusivamente per il fatto che il pezzo in questione la riporta,riguardo alla creazione in genesi..
      “l’uomo sia nato da un pugno di creta e la donna da una costola di lui”
      Se l’articolista si fosse presa la briga di informarsi un pochino(dico proprio a livello di comprensione testuale eh,basterebbe solo quella,quantomeno per evitare certe uscite poco felici),avrebbe visto che la Bibbia presenta la creazione dell’uomo come la morte all’incontrario,dove abbiamo la resa dello spirito e poi il corpo che torna polvere,così pertanto alla creazione si ha che dalla polvere,dalla terra si forma il corpo e poi vi entra lo spirito.
      Nessun demiurgo ,ne madame Toussauds, ne altro del genere..
      Quanto alla costla oramai è anche abbastanza saputo che la traduzione era uno sforzo latino di traduzione ma ne nel greco,ne nell’aramaico ne nell’ebraico si ha tale traduzione ma diciamo genericamente “parte”(poi si potrebbe dire anche meglio..)
      Per citare E. G. White:
      “Eva era una parte di se (di Adamo), ossa delle sue ossa, carne della sua carne, Eva era il suo secondo io, con essa doveva realizzare una solida unione”
      Ripeto ciò si potrebbe dire benissimo anche solo come critica nel merito dell’analisi testuale dell’articolista,e per far notare come proponendo tutto a favoletta ,a prescindere da qualsiasi cosa si tratti se ne condiziona pesantemente il giudizio del lettore…

      • stò cò frati e zappo l'orto on

        Grazie Leonetto,per quello che scrive e il suo sintetico,ma efficacissimo stile narrativo.Aria fresca in questa caldissima estate.

  3. @Leonetto,
    che l’articolo sia di una “ignoranza mostruosa” se n’è accorto anche il prof Formenti che ne ha parlato sul suo sito:

    ” Nell’inserto Sette del Corriere della Sera un articolo davvero impreciso e disinformativo (“Contro Darwin ora c’è un disegno intelligente”) cerca di confondere le idee sulla reale importanza attuale (che è nulla) del cosiddetto Disegno Intelligente nel contesto della ricerca scientifica USA, confondendo la ricerca scientifica e i suoi finanziamenti con l’indubbia consistenza numerica degli integralisti religiosi (protestanti battisti soprattutto, ma anche avventisti e mormoni) che negli USA sostiene – anche finanziariamente, senza dubbio – il creazionismo e l’assurda ipotesi di origine recente della vita sulla terra.
    Sarebbe stato indispensabile che l’articolo precisasse chiaramente che negli USA quelle creazioniste “della terra giovane” sono idee oggi diverse da quelle sostenute dall’ID, come si vede bene anche dalle colonne dell’istogramma, che indicano il sostegno che hanno oggi negli Usa due ipotesi che prevedono tempi storici ben diversi e incomparabili (6000 anni o miliardi di anni).
    Purtroppo l’articolo sembrerebbe datato a parecchi anni fa (come dimostra anche l’indicazione temporale “ora”, presente nel titolo): l’ID è infatti nato nel 1987 (come dimostrato da un famoso missing link) dopo una famosa sconfitta processuale dei creazionisti, e oggi – qualche anno dopo un’ulteriore sconfitta disastrosa al processo di Harrisburg nel 2005 – non si sente ancora tanto bene.
    L”articolo non aiuta nemmeno a capire come la confusione e l’indifferenza sui tempi geologici della vita sulla terra sia incompatibile con la stessa ragione (nonostante anche in Italia non sia difficile vedere sconcertanti collaborazioni fra antievoluzionisti “della terra vecchia” e creazionisti “della terra giovane”).
    Non si evidenzia nemmeno che i due “scienziati” citati, S.Meyer e M.Behe, in fondo sono anni che vediamo sempre e solo loro che tirano la carretta al Discovery Institute, e ovviamente non possono impedire il lavoro di migliaia di ricercatori evoluzionisti quotidianamente al lavoro in tutto il mondo, ben finanziati.
    Quello che soprattutto sconcerta dell’articolo è l’assenza di informazioni sulla posizione reale della chiesa cattolica, l’evoluzionismo teista, con un papa che nel 2004 ha accettato l’origine comune di tutti gli esseri viventi (“Comunione e servizio”) e che nel 2010 ha nominato un biologo evoluzionista protestante (Werner Arber) come presidente dell’Accademia Pontificia delle Scienze.”

    http://www-3.unipv.it/webbio/evol07/rassdarw12.htm

    Stavolta condivido molte delle considerazioni di Formenti

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