Statistiche atee

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“Dagli al cristiano” in salsa climatica,  quando le ONG vanno bene solo se sono a favore dell’AGW.

 

Il desiderio di attaccare i “cattivi” cattolici acceca l’ocasapiens che commette un errore grossolano.

 

Non c’entrava proprio niente attaccare i cristiani e i “creazionisti” riguardo al tema del Global Warming antropico (AGW), eppure era tanto il desiderio di farlo che l’ocasapiens (al secolo Sylvie Coyaud) ha visto quel che non c’era e ha iniziato un articolo del 21 Dicembre intitolato “Istituti per la propagazione della malafede” nel seguente modo:

Caduti oggi dalle nuvole, cliccare qui, un 20% viene dalla Fondazione Templeton, cristiana e creazionista.

Su Climatic Change, esce una ricerca di Robert Brulle sulla rete del Climate Change CounterMovement…

 

Più che ‘caduti dalle nuvole’ sembra che siano caduti (ma chi è che è caduto dalle nuvole dato che si esprime al plurale? Forse i dati?) su una buccia di banana coloro che hanno visto la percentuale dei fondi dati al ‘contro movimento’ sul riscaldamento globale della Templeton Foundation attestarsi su un notevole, quanto inesistente, 20%. Sullo stesso grafico pubblicato sul sito dell’oca è infatti possibile leggere chiaramente che la percentuale dei fondi provenienti dalla Templeton si attesta su un 4% circa:

Il dramma nel dramma è che neanche i lettori di ocasapiens leggono quanto scrive perché nessuno si è accorto dell’errore e nei successivi commenti la presenza al 20% della Templeton non viene messa in dubbio.

Ovviamente il punto che si vuole segnalare non è l’errore sulla percentuale, in tal caso non ci sarebbe stato questo articolo (cosa che invece la Coyaud fece in passato per un difettoso diagramma a torta prodotto dal malfunzionamento del programma Power Point a cui dedicò un apposito articolo) ma l’intenzione di indicare nei cristiani i finanziatori di una consapevole, e quindi colpevole, campagna di disinformazione fomentando in questo modo ostilità nei loro confronti. Si tratta di un’iniziativa che tradisce il tentativo di sviare il discorso dai dati reali sul riscaldamento globale che sono assai poco favorevoli ai fautori della responsabilità umana. Per verificare la profonda crisi in cui versa, non ostante le smentite dell’IPCC, la teoria dell’AGW basta leggere un po’ di cifre (al riguardo si rimanda all’articolo apparso su Climate MonitorIl Global Warming c’è ma non si vede“).

Parlare di ‘malafede’ di chi contesta la teoria dell’AGW non solo è un’accusa contro le persone e non contro gli argomenti, ma si configura come il vero negazionismo che si ostina a chiamare in causa le attività umane nonostante le previsioni dell’IPCC basate su questa ipotesi siano ormai in stato agonizzante, come si può verificare dal seguente grafico che mostra come si sia ad un passo dalla fuoriuscita dei dati misurati dalla zona delle temperature previste in base alla teoria che si basa sulla responsabilità umana:

Additare come prova di colpevolezza il fatto di ricevere finanziamenti da organizzazioni private è poi una incredibile contraddizione per chi sostiene che le ONG e i grandi gruppi finanziari vadano benissimo quando finanziano altre tesi, come segnalato su CS in “Organizzazioni sponsorizzate dal nemico minacciano la nazione” e in “Si scrive “Greenpeace” si legge “Greenwar”. Prima parte.

Di questo articolo pubblicato sul blog di Repubblica resta solo un titolo che tende a mettere in cattiva luce come mentitori consapevoli gli esponenti delle organizzazioni indicate e definite appunto come degli “Istituti per la propagazione della malafede”, e la malafede è ben diversa dall’errore, la malafede nega a chi ne è accusato la dignità di interlocutore, e i frutti di questo modo di fare si vedono già nei commenti dei lettori tra i quali se ne può leggere un significativo: “I nomi, voglio i nomi!“.

“Cristianofobia” e “criminalizzazione dell’avversario” sono i termini che spiegano le motivazioni che stanno dietro questo articolo della Coyaud, tutto il resto è fumo.

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Laureato in Biologia e in Farmacia, docente di scienze naturali Nel 2011 ha pubblicato "Inchiesta sul darwinismo", nel 2016 "L'ultimo uomo" e nel 2020 "Il Quarto Dominio".

9 commenti

  1. Ma siccome le organizzazioni beneficiarie delle donazioni non si occupano esclusivamente di clima bisogna vedere la Templeton a chi ha fatto donazioni e per quale attività.
    Come dice lo stesso Bruelle: “Since the majority of the organizations are multiple focus organizations, not all of this income was devoted to climate change activities.”

    Aggiungo che trovo molto ‘tenero’ Bruelle che ci vuole fare credere che gli americani non credono nell’AGW perchè qualche fondazione ha stanziato dal 2003 al 2010 la cifra di 558 milioni di dollari, un nulla rispetto ai miliardi spesi dalla controparte sia tramite fondazioni private che tramite fondi pubblici (senza contare il supporto del 90% dei media).

    • Caro domenico, questa è la deformazione ottica di certi ambienti che ritengono sempre che chi non la pensa come loro o debba essere in malafede o debba essere stato ingannato da qualcuno, l’ipotesi che possano esserci altri punti di vista e altre opinioni rispettabili e di pari dignità non è contemplata.

      Sono infine quelli che deridono i “cospirazionisti” ma poi sono loro a vedere cospirazioni “cristiano creazioniste” dietro il finanziamento di istituti di ricerca.
      Poveretti…

  2. Segnalo il divertente scambio di commenti sul sopracitato sito dell’ocasapiens in cui, pur di non nominare l’innominabile (cioè il sottoscritto), fanno dei sublimi giri di parole.
    Forse hanno paura che poi qualcuno possa venire qui e verificare le baggianate che dicono sul conto di CS?

    E poi tocca anche leggere che tal ‘odifredo‘ chiede una bolscevica punizione per il reato di opinione del sottoscritto mediante segnalazione al Provveditorato.
    Ma odifredo dovrebbe sapere che Odifreddi è stato molto più rispettoso della sua imitazione quando è venuto a commentare qui da noi.
    E andrebbe anche informato che i licei delle scuole paritarie proprio lui non le paga neanche un centesimo, informarsi prima di parlare no?

    E per finire, magari ci fosse un’Authority per la scienza a cui deferirmi, altro che processo Scopes verrebbe fuori… non gli conviene.

    • stò cò frati e zappo l'orto on

      Non mi intrometto,non nomino mai Codesti Signori.
      Troppo POtenti(detengono buona parte dei Media e tanto altro).
      Mentre ho trovato nel Prof.Odifreddi un grande desiderio di confronto.
      Ottimo direi.
      Quello invece che mi colpisce è il tuo sfiorare un tema attualmente inpronunciabile,ovvero la costituzione di una Authority per la Scienza.
      Certo non utilizzabile per processi sommari,ma al contrario per dare a tutti(qualificati)la possibilità di un confronto su varie tematiche scientifiche.

      • Caro stò, come sai concordo sul fatto che Odifreddi è su tutt’altro livello rispetto a questi signori (ho anche scambiato con lui delle mail in privato che lo confermano), lui ama la polemica e il confronto, questi qui invece vorrebbero chiudere la bocca a chi la pensa diversamente.
        Il discorso che ha continuato a fare odifredo è veramente da Minculpop.

        Riguardo l’idea di un’Authority resto pessimista, se si volessero fare dei confronti si potrebbero usare già i mezzi che ci sono, temo proprio che invece una tale istituzione sarebbe impiegata per far tacere le voci contrarie alle versioni politically correct.

        • stò cò frati e zappo l'orto on

          Continuiamo a seminare,prima o poi qualche Bel Frutto(..per forza di cose)nascerà e crescerà.
          Comunque concordo su molto di quello che scrivi.

          Bè il nome(Authority per la Scienza)si presenta in ogni caso molto bene.
          E’anche fuori di ogni dubbio che soltanto il Parlamento potrebbe gestire una simile istituzione.

          • Il fatto che il Parlamento possa gestire una istituzione come l’Authority dovrebbe essere preceduto dal riconoscimento che la scienza non può essere autoreferenziale e che molte delle sue affermazioni hanno inevitabilmente ricadute politiche, e su questo sono d’accordo.

            Ma continuo a sottolineare il fatto che questo creerebbe delle possibili, forse inevitabili, ingerenze nella libertà di pensiero e comporterebbe l’alterazione dei risultati scientifici per fini politici, al riguardo bisogna vedere cosa succede nel caso dell’IPCC che sottopone i report alla parola finale della politica forzando nettamente le conclusioni in direzione delle necessità di Stato.

            Comunque d’accordissimo con te, continuiamo a seminare.

          • stò cò frati e zappo l'orto on

            Staremo a vedere.Ma sono quasi convinto che in ambiente politico questa possibile iniziativa possa prima o poi emergere.
            Evidentemente senza la parola Onestà(le tue parole sono emblematiche)niente potrebbe perdurare.
            E avremmo un nuovo ed ennesimo carrozzone.
            Al contrario vorrei(vorremmo)credere nell’azione della Politica.
            Staremo a vedere.

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