“il maschio è inutile”, un libro futile su una teoria inutile?

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maschio3I due autori Taddia Federico e Pievani Telmo

Finalmente la teoria darwiniana fa una previsione: il maschio è in via d’estinzione.

Una teoria inutile che sfocia nel comico.

 

Quando sul sito Pikaia ho letto la quarta di copertina del libro “il maschio è inutile” (e pure le maiuscole a quanto pare), ho pensato allo scherzo di un infiltrato creazionista, una specie di pesce d’Aprile fuori stagione. Colpa dei cambiamenti climatici ho pensato.

E invece no, dopo una breve ricerca è emerso incontrovertibilmente il fatto che si trattava di un articolo autentico su un libro che qualcuno ha veramente pubblicato. Premetto che questa è una recensione della quarta di copertina pubblicata su Pikaia, e quindi sugli elementi sintetici forniti dagli stessi autori riguardo alla loro opera. La presentazione del libro inizia nel seguente modo:

Non è più tempo di certezze. Nel Pleistocene i maschi facevano i maschi e le femmine facevano le femmine, o almeno così ci hanno raccontato. Adesso è tutto più complicato e si affaccia il sospetto che, in natura, il sesso debole sia quello maschile.

L’inizio è davvero una rivelazione: nel Pleistocene i maschi facevano i maschi e le femmine facevano le femmine. Questo vuol dire che dopo il Pleistocene (terminato circa 11.000 anni fa ), i maschi hanno smesso di fare i maschi e le femmine di fare le femmine, roba da non credersi… e tutti quelli che avevano pensato che nell’antica Roma i maschi facessero i maschi, tutti quelli che hanno pensato che anche nel Medio evo, nel Rinascimento, nel Risorgimento, fino alla II Guerra Mondiale i maschi facevano i maschi, e invece no: hanno smesso 11.000 anni fa. Ma anche per i nostri antenati cavernicoli c’è poco da stare certi, infatti gli autori si affrettano a puntualizzare “così ci hanno raccontato”. Come a dire che le ricostruzioni sui nostri antenati lasciano il tempo che trovano. Se lo dicono loro…

Ma per quale motivo dovremmo ritenere che i maschi siano in via d’estinzione? La colpa sembra essere di alcuni pesci:

In alcuni pesci, i maschi sono diventati “nani parassiti”: la loro funzione è solo quella di contribuire alla fecondazione in cambio di cibo. In altri, il maschio si è trasformato in un’appendice penzolante dal corpaccione della femmina: un mero serbatoio di spermatozoi. Neanche in un fanta-horror femminista si sarebbero spinti a tanto. In altri casi ancora, le femmine fanno tutto da sole o cambiano sesso all’occorrenza.

I maschi, dal canto loro, si ammazzano di fatica per farsi scegliere dalle femmine. Non va tanto bene nemmeno per noi mammiferi: il sesso è costoso, anche se ci regala piacere e sempre nuova diversità.

Un po’ deboluccio il paragone con alcuni, limitatissimi casi di pesci, personalmente ci andrei cauto ad andare da uno squalo, da un marlin o anche da un  grosso tonno maschio a dirgli che è sul viale del tramonto. Cercando di essere per un momento seri possiamo notare come nella stragrande maggioranza dei pesci non si notino proprio segni di scomparsa dei maschi, una caratteristica che denota evidentemente una rarità, un’eccezione e non certo la regola. Assai curiose appaiono poi le considerazioni sui mammiferi, francamente guadandomi intorno di maschi che si ammazzano di fatica per farsi scegliere dalle femmine se ne vedono circa quante sono le femmine che si ammazzano di fatica per farsi scegliere dai maschi, per non parlare poi dell’affermazione secondo cui il sesso essendo costoso sarebbe un problema. Potrebbe invece essere molto più probabilmente una delle grandi esigenze che muovono l’economia.

Ma il meglio deve ancora venire:

Pare addirittura che i cromosomi maschili siano più instabili, in decadimento. Il maschio si sta estinguendo e fra non molto persino le femmine di primati troveranno soluzioni alternative per far proseguire comunque l’evoluzione.

Viene con tutta probabilità fatto riferimento ad uno studio sfociato in una notizia bufala sulla presunta inutilità del cromosoma Y, su CS ce ne eravamo occupati nel Novembre 2013 in Cromosoma Y: verso un mondo senza maschi?“. Del tutto ingiustificata appare poi l’affermazione sulle femmine di primati che “fra non molto” troveranno soluzioni alternative  per proseguire comunque l’evoluzione. Quali sarebbero questi primati? Forse il riferimento è alla fecondazione in vitro? Da notare che poi quella che verrà fatta proseguire non sarà la specie ma l’evoluzione, qualunque cosa ciò voglia significare aspettiamo di vedere quando questa previsione si realizzerà.

Forse anche per questo il maschio è sempre più nervoso: sente che gli manca il terreno sotto i piedi. La natura ci sta dicendo qualcosa che riguarda anche noi, e poco male: il mondo trabocca di inutilità e gli uomini rientreranno a buon titolo nella categoria del superfluo. A meno che non smettano di fare i maschi da cartolina, come gli uomini teneri e sorprendenti raccontati qui.
Un libro brillante e insolito che va alle radici – evolutive – del problema, e un’analisi della cultura contemporanea in cui scienza e satira sociale si fondono per raccontarci con ironia qualche scampolo di realtà.

Sembra davvero incredibile che su un libro scritto basandosi su l’evoluzionismo darwiniano, con tutte le sue debolezze, si possano leggere affermazioni così indifendibili. Sulla base di quanto fanno dei rari casi di pesci la natura starebbe parlando a noi? E per via di questo pochi e curiosi pesci i due autori si sentono di affermare con sicumera che “gli uomini rientreranno a buon titolo nella categoria del superfluo“. Ma gli autori con un colpo di scena finale ci dicono che c’è una cosa che può fermare l’evoluzione: dobbiamo smettere “di fare i maschi da cartolina”. Ecco dunque mostrato il fine del libro: indicare come si deve essere maschi se non si vuole essere eliminati dalla selezione naturale. Un trattato non “quasi filosofico” come vorrebbe suggerire la copertina, ma molto da rubrica sentimentale di una rivista di moda.

Si ringraziano quindi gli autori per il contributo dato con simili testi all’opera di chi vuole mostrare l’inutilità di una teoria come quella neo-darwiniana, una teoria che in centocinquanta anni non ha mai indicato una previsione verificabile e che adesso ne fornisce una che non potrà che fallire. Un libro che non è però inutile nella misura in cui mostra quali siano gli effetti non scientifici di una teoria non scientifica.
Sarà grazie a iniziative come questa che la teoria darwiniana mostrerà il suo essere mitologia e non scienza, il suo costruire solo delle “just so stories”, non solo riguardo al passato ma anche riguardo al futuro.
Racconti di fantasia, niente più.
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Laureato in Biologia e in Farmacia, docente di scienze naturali Nel 2011 ha pubblicato "Inchiesta sul darwinismo", nel 2016 "L'ultimo uomo" e nel 2020 "Il Quarto Dominio".

44 commenti

  1. Ma… non c’entrano nulla le teorie. E’ solo Nazifem. Cosi’ come i comunisti hanno e stanno facendo gli stessi orrori intellettuali della Chiesa medioevale, le Nazifem fuori tempo massimo seguono a ruota il pensiero unico del secolo XX. Dai comunisti ai grillini. Niente di nuovo sotto il Sole, compresa la mancanza di chi nota Nazifem e Madonnificazione in Italy, Mah…
    Curioso poi, nel periodo che ho conosciuto questo sito sono stato spinto dal “bene o male purche’ si parli di me” a visitare “il male”. Mai piu’ visitato, la prima impressione a volte e’ esatta.
    Bello sforzo il mio: queste “evoluzioni” non so cosa evolvono, di sicuro l’approccio comunicativo e’ sempre quello,
    O forse sto rispondendo al post sbagliato? zzz

    • Buongiorno Fabio, quali sono gli orrori della Chiesa Medievale? Si riferisce alla Chiesa cattolica? Grazie se vorrà precisare.
      Max

      • Il “persuadere” gli altri che loro erano i detentori del giusto. La presunzione di oggettivita’. Si puo’ dire in diverse maniere.

        • Giorgio Masiero on

          Non mi sembra un “orrore” voler persuadere gli altri che si ha ragione, che si vedono le cose oggettivamente. Non lo facciamo tutti, in ogni nostro intervento?
          Perfino chi crede che non sia possibile l’oggettività si sforza di convincere gli altri di “detenere il giusto” in questo modo!

    • Gentile Fabio, la cosa che più rende l’idea della sua posizione è che lei conclude il suo intervento con un’affermazione poco credibile “mai più visitato” questo sito.
      Ma da un semplice controllo risulta che lei si è precipitato a fare il primo intervento, e anticipando chiunque altro, solo una ventina di minuti dopo che l’articolo era stato pubblicato e per di più alle ORE 01,32 del mattino! Lei non solo segue questo sito, lei lo stalkera!
      .
      Dopodiché vedo che non contesta nulla nel merito perché evidentemente non ha argomenti.
      Torni pure a dormire e tenga fede ai propositi la prossima volta.

      • Il sito mai piu’ visitato non e’ questo…
        Mi spiace per l’effetto stalking.
        @Giorgio Masiero:
        ho detto “persuadere”, non persuadere…

        • Giuseppe Cipriani on

          Fabio, “persuadere” va inteso nel senso che io e lei pensiamo, anche se dall’intervento di Max sembrerebbe che lui non è proprio convinto che si sia trattato di “persuasione” ma di persuasione, come la intende il prof. Masiero che è convinto, come Max, che la Chiesa Cattolica è innocente e che la colpa sia TUTTA del potere politico e, al limite, dell’Inquisizione spagnola… (il nostro “persuadere”, caro Fabio, certa apologetica lo definisce frutto del pregiudizio, figlio di quella che viene comunemente definita “leggenda nera”).

  2. Dopo aver letto la stroncatura della quarta di copertina attendo con ansia quella del libro… 🙂

  3. A parte tutte le altre riflessioni per così dire scontate che scaturiscono da un’affermazione così… categorica, riflessioni che tralascio perché ci sarebbe molto da dire, va detto che da un certo punto di vista, opinabile quanto si vuole, in alcune specie il maschio potrebbe (“potrebbe”) essere considerato il sesso più “debole”, per diversi motivi.

    Provo ad elencarne di seguito solo alcuni fra i tanti.

    Per motivi numerici, ad es.: è sufficiente un solo maschio per fecondare diverse femmine, per cui, a fronte di una popolazione preponderantemente costituita da femmmine, è sufficiente che ci sia un solo maschio. Tralascio per brevità le inevitabili considerazioni sulla ‘diversità’ della discendenza a partire da un solo individuo maschio.

    Per motivi sociali: ci sono società matriarcali in cui sono le femmine ad avere “in mano” le sorti della comunità (le Api, ad es.)

    Per motivi “selettivi”: molte specie di Pesci sono ermafrodite; fra queste, la maggioranza è di tipo proteroginico, prevedendo cioè una fase giovanille in cui tutti gli individui sono femine e, dopo l’inevitabile selezione a carico dei giovani, una fase matura in cui avviene la trasformazione in maschi; in questo caso il contributo in termini di diversità genetica che i maschi possono dare in fase riproduttiva è molto meno rilevante rispetto a quello dato dalle femine, dato che queste sono presenti in numero molto maggiore.

    A questi si aggiungono molti altri motivi, a seconda delle specie e/o delle condizioni ambientali.

    Ma… si potrebbe anche fare il ragionamento diametralmente opposto, nel senso che è sufficiente un solo maschio per manetenre in vita una popolazione (ben difficilmente ciò potrebbe avvenire qualora i rapporti numerici fra i sessi fossero rovesciati); ci sono società animali ‘gestite’ dai maschi; anche a proposito dei pesci si osserva come ve ne siano alcuni (le Orate, se non mi ricordo male) che hanno l’ermafroditismo proterandrico, essendo prima maschi e poi femmine.
    La casistica, come nel caso opposto prima accennato, è ovviamente molto varia.

    Se non mi ricordo male, si dice che in alcune specie di Rettili sarebbe la temperatura a determinare il sesso dei nascituri (non so se il caldo favorisca i maschi ed il freddo le femmine, o viceversa); come logica conseguenza dell’asserzione del libro, basterebbero poche annate più calde o più fredde del solito a determinare l’estinzione della specie, non per assenza di partner riproduttivi (cosa che inciderebbe indifferentemente su molte annate consecutive caratterizzate da nascite esclusivamente maschili o esclusivamente famminili) , ma proprio per…inutilità, o sbaglio ?

    E… che dire poi delle specie vegetali monoiche, che hanno cioè all’interno dello stesso individuo sia gli organi riproduttivi maschili che quelli femminili ? Immagino che la risposta non possa essere quella che prevede una selezione di individui con organi esclusivamente feminili….

    • Grazie Sandro, la prossima volta che i due autori volessero scrivere un libro sull’argomento sarà meglio che si confrontino con uno che ne sa molto come te!

  4. Un sito che fa della corretta informazione la propria bandiera recensice un libro basandosi su titolo e quarta di copertina. Un vero esempio di approfondimento.
    E non mi venga a dire che lei lo ha ammesso, perché se titola ““il maschio è inutile”, un libro futile su una teoria inutile” e nelle prime righe scrive “Una teoria inutile che sfocia nel comico”, lei ha chiaramente già dato un giudizio. Anzi, un pregiudizio.
    Chissà cosa sarebbe successo se qualcuno avesse stroncato il suo libro “Inchiesta sul darwinismo” basandosi sulle teorie accennate in quarta di copertina. Di certo lei si sarebbe lagnato, denunciando preclusioni ideologiche e criticando la superficialità dell’informazione.
    Due pesi, due misure.

    • Buongiorno Greylines,
      non si può commentare una quarta di copertina? Andiamo.
      Si prenderanno la responsabilità coloro che l’hanno scritta, o tutto fatalmente ricade su CS?

      E’ risaputo che le ideologie si influenzano fra di loro. Ecco un esempio della teoria del gender che influenza la teoria darwiniana. Sono il primo a non scandalizzarmi. Sono i fatti che non possono essere influenzati, nessuno potrà mai dire che un gluone è fuxia con gli slip leopardati.

      • “non si può commentare una quarta di copertina?”
        Eccome se si può. Non era mia intenzione dire che non si può fare ma segnalare che si tratta di un caso di “due pesi, due misure”.

        “E’ risaputo che le ideologie si influenzano fra di loro.”
        Come CS dimostra quasi quotidianamente.

        • Puntualizzo il fatto che la teoria inutile che sfocia nel futile è quella darwiniana che sta alla base della previsione sulla scomparsa del maschio.

    • Vede Greylines, ho talmente considerazione delle capacità espositive dei due autori che non ho motivo di dubitare che quanto esposto nella quarta di copertina corrisponda sinteticamente al contenuto del libro o lei mi sta suggerendo che potrebbero non coincidere i due contenuti?
      .
      La quarta è stata messa su Pikaia per veicolare questo contenuto ed è un testo dal quale sono proprio gli autori ad attendersi che chi legge si faccia un’idea corretta. Io l’ho premesso e a questo punto mi sa che andrò a leggere tutto il libro così farò non una recensione ma un’analisi del contenuto.
      .
      Se poi qualcuno vuole divertirsi a criticare la mia quarta di copertina faccia pure, eccola:
      .
      “La rivoluzione scientifica iniziata all’alba del XVI secolo era destinata a segnare un cambiamento profondo nella storia europea. In Inghilterra Francis Bacon pensava ad una scienza al servizio del potere. Il nascente impero britannico, ispirandosi all’utopia proposta da Bacon nella “Nuova Atlantide” e alla successiva visione del “Leviathan” di Thomas Hobbes, si dotava nel 1660 dello strumento adatto: la Royal Society. Quando nel XIX secolo la teoria economica di Thomas Malthus venne fatta propria dall’Inghilterra coloniale e capitalista, il naturalista Charles Darwin la pose come fondamento della sua teoria sull’origine delle specie conferendole dignità scientifica.
      Da quel momento la teoria darwiniana avrebbe costituito un paradigma indissolubilmente legato alle dinamiche imperialistiche e neoimperialistiche veicolate anche attraverso le politiche ONU.
      Una teoria scientifica che per tale motivo è stata “blindata” dalla Royal Society e da altre istituzioni impedendo che potesse essere seriamente messa in discussione.”

      • Pennetta, lei non vede (o finge di non vedere) il punto della mia critica: lei può avere tutti i pregiudizi che vuole e scrivere tutto quello che vuole, ma siccome è sempre molto attento e (giustamente) pignolo nel criticare titoli e toni di certi articoli con cui non è d’accordo, dovrebbe essere altrettanto pignolo nei confronti dei suoi stessi titoli.

        “Se poi qualcuno vuole divertirsi a criticare la mia quarta di copertina faccia pure, eccola:”
        Facile, a posteriori 😉

        • Greylines, come ho appena risposto sopra la teoria inutile è quella darwiniana, quindi la posso ben criticare senza aver letto il libro in questione, che l’argomento sia futile è un giudizio che si può dare dal contenuto della quarta stessa.
          .
          Riguardo alla mia quarta controbatto che è comodo evitare di commentarla nei contenuti con la scusa che ormai è tardi, guardi che non è mica scaduta come fosse un genere deperibile… 😉

          • E di nuovo lei ignora la mia critica sulla precisione a senso alternato delle sue critiche, parlando della sua libertà di critica quando io mi riferivo ad altro.
            Sulla sua quarta, i miei commenti sulle sue tesi complottiste in merito a cosa sta dietro alla teoria darwiniana sono sparsi un po’ in tutto il suo sito, negli ultimi due anni, quindi non sto a ripetermi. Anche perché in genere io li leggo i libri, prima. 😉

  5. Scusate, ho avuto problemi con il Pc ed è uscito un pasticcio.

    Io, che non sono esattamente un genio, leggo chiaramente: “Premetto che questa è una recensione della quarta di copertina pubblicata su Pikaia, e quindi sugli elementi sintetici forniti dagli stessi autori riguardo alla loro opera…”

    Quindi nessuna pretesa di recensire un libro, o di ingannare il lettore ma solo una riflessione su quanto è stato presentato dagli stessi autori, che si prendere le responsabilità di quanto pubblicato.

    • @Gigi57
      “1-1 e palla al centro”
      Lei avrebbe ragione se io avessi stroncato il libro di Pennetta basandomi sul titolo. Peccato che io non l’abbia fatto, ma solo chiesto cosa sarebbe successo se.

      “Quindi nessuna pretesa di recensire un libro, o di ingannare il lettore”
      Se uno scrive un titolo giudicando un libro inutile, serve a poco poi precisare (otto righe dopo) che l’autore della critica non ha letto il libro. Vede Gigi, Pennetta è sempre molto bravo a criticare i titoli a effetto (cosa sulla quale sono peraltro d’accordo con lui), però poi è il primo a usarli. Sul web esistono siti che commentano film e libri prima di averli visti, ma tutti esplicitano chiaramente che si tratta di “pregiudizi”, cioè giudizi dati prima. Da “esperto” di comunicazione, Pennetta avrebbe dovuto fare altrettanto.

  6. Ripete lo stesso errore.
    Pennetta non ha stroncato il libro ma la presentazione che di esso hanno dato gli autori stessi. In questo senso il suo non è stato un pregiudizio. A meno che non ci si voglia focalizzare sul titolo dell’articolo, senza entrare nel merito della questione, sia pur basandoci sui pochi spunti che si possano trarre dalla quarta di copertina, un biglietto da visita comunque non di secondaria importanza e per di più messa in evidenza su un sito con pretese scientifiche.

    • “un libro futile su una teoria inutile.
      Una teoria inutile che sfocia nel comico.
      Un libro che non è però inutile nella misura in cui mostra quali siano gli effetti non scientifici di una teoria non scientifica.
      Racconti di fantasia, niente più.”
      Ha proprio ragione, Pennetta qui non sta stroncando il libro.

      • Le cose sono due, ripeto: o gli autori non sanno esprimersi in italiano, o il contenuto del libro è quello.
        Ma facciamo così, adesso me lo leggo vediamo se trovo qualcosa di diverso, poi ne riparliamo.

  7. Giuseppe Cipriani on

    Alcune cose le ho capite persino io…
    1) Ha ragione Greylines sul fatto principale del suo contendere: il prof. Pennetta ha stroncato (nel titolo del post) il libro, pur nell’ammissione nell’introduzioe di non averlo letto, che però passa in secondo piano (visto che il titolo è il biglietto da visita di un articolo).
    2) Ha ragione Pennetta a voler farsi un’idea dell’opera in questione dal titolo e dalla quarta di copertina che, al pari, dovrebbe essere il biglietto da visita di un libro. Non per nulla, spinto dagli eventi, ci informa che adesso leggerà il libro, convinto com’è che ci troverà gli stessi difetti denunciati nella sua recensione della terza di copertina… Staremo a vedere.
    3) Probabilmente tanta è stata la voglia di Pennetta di stroncare l’opera di Pievani, che non ha aspettato di leggerla per farne una recensione con completa cognizione di causa. Ci sta. Ma allora, modestamente, gli avrei suggerito di partire col piede giusto impostando un titolo “onesto” più o meno così: “il maschio è inutile”, un libro futile su una teoria inutile? A leggere la quarta di copertina sembra proprio di sì.
    Titolo certo con meno mordente, e che lascia il dubbio sulla realtà dei contenuti in contestazione, il che non era precisamente l’obiettivo del prof. Pennetta.

    • Giuseppe, sono d’accordo con il suo ragionamento, se mi fossi consultato con lei avrei messo quel punto interrogativo, solo che avrei dovuto telefonarle verso l’una del mattino… 🙂

      • Giuseppe Cipriani on

        Volendo, siamo ancora in tempo… Per un punto (di domanda) il prof. guadagnerà la cappa?

  8. Giorgio Masiero on

    @ Fabio; @ Cipriani
    Avevo notato le virgolette in “persuadere”, con il loro supposto significato, ma le ho levate perché in questo caso, almeno nella mia avvertenza, non siamo in presenza di una situazione binaria (0; 1), ma fuzzly (0, 1), con tutta una continuità tra il libero convincimento e la massima coercizione, come ben spiega Horkheimer per es.
    Quanto alla Chiesa cattolica, mi rendo ben conto che non è innocente da colpe, e come GPII non posso che piangere su di esse e, per quanto mi riguarda come creatura vivente in un dato momento storico, impegnarmi perché non si ripetano.

    • Un solo appunto prof. Masiero sulla Chiesa. Cito uno storico che ne sa molto più del sottoscritto in materia. Solo per dovere di verità.

      “Date retta a me – vecchio incredulo che se ne intende! – il capolavoro della propaganda anticristiana è l’essere riusciti a creare nei cristiani e nei cattolici soprattutto una cattiva coscienza, l’avere instillato l’imbarazzo e la vergogna per la loro storia, a convincerli di essere i responsabili di tutti o quasi i mali del mondo… io agnostico ma storico che cerca di essere oggettivo, vi dico che dovete reagire in nome della verità; spesso infatti non è vero, e se talvolta del vero c’è, è anche vero che in un bilancio di venti secoli di cristianesimo, le luci prevalgono di gran lunga sulle ombre; perché non chiedere a vostra volta il conto a chi lo presenta a voi? Sono forse stati migliori i risultati di ciò che è venuto dopo? Da quali pulpiti ascoltate, contriti, certe prediche? Se fosse vera quella vergognosa menzogna dei secoli bui perché ispirati dalla fede del Vangelo, perché allora tutto ciò che ci resta di quei tempi è di così fascinosa bellezza e sapienza? Anche nella storia vale la legge di causa ed effetto.”
      Leo Moulin

      • Giorgio Masiero on

        Sono d’accordissimo, Luca C., ma a differenza dei non cristiani che si considerano innocenti come bambini, io cristiano ho coscienza del peccato, a cominciare dal mio e da quello di scandalo dei fratelli.

        • Giuseppe Cipriani on

          Io non credo, prof. Masiero, che quando si “correggono fraternamente” i peccati degli altri automaticamente ci si consideri esenti dai propri; che, per quanto mi riguarda, possono essere altrettanto gravi e altrettanto correggibili. Sa che le dicevo che per me al primo posto viene il rispetto delle dignità della persona… Ecco, direi che in quei casi ormai lontani nei secoli il voler “persuadere” riguardo al modo di credere nella divinità sia stato un delitto contro questa dignità.
          Il riconoscerlo fa onore a lei e al papa che ha fatto ammenda, provocando lo sdegno dei cattolici ortodossi che non riconoscono nemmeno il concilio vaticano secondo e sono fermi ancora al catechismo di Pio X.

      • Giuseppe Cipriani on

        Leo Moulin… Quanto è stato citato a proposito e a sproposito. Come se il fatto che fosse un agnostico sia legittimazione assoluta di quel che ha detto a questo proposito. Di questo scritto colgo il paradosso portato all’eccesso, il ragionamento solo apparentemente fine ma, per quanto mi riguarda, fallace fin nel midollo.

        • @Masiero: D’accordo. So benissimo che ne è a conoscenza. Non l’ho mai messo in dubbio. Diciamo che il mio messaggio precedente rientra nella seconda opera di misericordia spirituale del tanto vituperato catechismo di San Pio X che non va a genio al caro Cipriani. Ovvero istruire gli ignoranti.

          @Cipriani. Mi verrebbe da dire contra factum non valet argumentum ma so che la coglierebbe come una provocazione e si entrerebbe in discorsi infiniti che esulano dal tema dell’articolo quindi lasciamo perdere per carità. Lei in un altro post afferma: “dove sta la libertà nel pensarla come Messori”… embé? Che critica è? Non è lecito pensarla così? Mica la obbligo a credergli. Faccia come le pare. Ci mancherebbe altro.
          Infine un ultimo appunto su Giovanni Paolo II. Il suo fu un grande errore pastorale. Non perché la Chiesa non abbia commesso colpe. Nel Vangelo lo dice anche Gesù Cristo che avverranno scandali ma perché si dà adito a credere che la Chiesa sia sostanzialmente un parassita che ha bloccato lo sviluppo della civiltà quando è vero l’esatto contrario perché senza di essa non solo non avremo università, ospedali, la scienza e tutte le grandi opere di carità nate da essa nel corso dei secoli ma probabilmente andremo ancora nelle arene ad assistere ai giochi gladiatori o avremo diritto di vita o di morte sui nostri bambini… magari gettandoli ancora dalla rupe tarpea.
          Un’ultima chiosa sul catechismo di San Pio X. Sia ben chiara una cosa. Può leggere anche il catechismo tridentino. Contengono le medesime verità di quello edito nel 1992. Dio non segue le mode. L’insegnamento non muta. A noi cattolici, a differenza di tanti altri, è molto caro l’uso di ragione. Quindi ci è caro l’aristotelico principio di non contraddizione. Se l’insegnamento mutasse contraddicendosi vuol dire che Dio sbaglia. E che Dio sarebbe? Che causa prima sarebbe? Che motore immobile sarebbe?
          Chiudo qua l’OT perché non è l’argomento dell’articolo. Chiedo venia per la lunghezza del post.

          • Giuseppe Cipriani on

            Senza Chiesa… non ci sarebbero stati nemmeno gli oratori, che per quanto mi riguarda sono una delle più belle e benemerite istituzioni. Quanta nostalgia di quei ritrovi di gioventù sotto la guida saggia di preti alla padre Brown o alla don Camillo di guareschiana memoria.
            E nel ringraziarla per la genuina franchezza che trasuda di onestà intellettuale, chiudo anch’io l’OT.

    • Giuseppe Cipriani on

      Prof. Masiero, spero di aver colto bene un altro suo dotto insegnamento… E la ringrazio.

  9. Giorgio Masiero on

    Sul libro, mi pare che siamo tutti d’accordo che, se gli autori hanno sintetizzato correttamente in quarta pagina la loro fatica,
    – non è un libro di filosofia;
    – non è un libro di biologia;
    – è un libro di favolistica, buono per chi s’accontenta.
    Fatti i doverosi auguri di successo agli autori, io comprendo chi non si è sentita la forza di comprarlo e di leggerlo per intero, fidandosi del sunto degli autori per tirare le suddette considerazioni.

  10. Certamente il libro andrebbe letto… certamente la prima impressione non può che essere l’approccio ironico ad una più o meno presunta boutade.
    Certamente anche con l’ironia si può far proselitismo di bottega, soprattutto se l’ironia é immancabilmente indifferenziata rispetto ai contenuti… e indipendentemente dalla scientificità più o meno acclarata dei contenuti (visti i presupposti…). Chi vivrà vedrà…
    P.S. : che invidia a veder come ben si vive (di rendita) una volta diventati “sacerdoti” della conoscenza… Me ne vergogno (dell’invidia ovviamente).

  11. Sulla Chiesa cattolica, il cattolicesimo, la cristianità, il medioevo e così via io è da anni che la penso così:

    http://www.storialibera.it/storiografia/revisionismo_storico/articolo.php?id=35

    …prima ovviamente la pensavo come “tutti”, ma avevo sentito una sola campana, quindi non ero libero nel giudizio. Poi mi sono informato ho ascoltato anche l'”accusato” – come bisognerebbe fare se si è civilizzati o comunque giusti – e mi sono fatto un libero giudizio…che, come si vede, non coincide affatto con quello “comune” del solito pensiero dominante (e, secondo me, anche arrogante, violento, quindi “persaudente”…:-)

    • Giuseppe Cipriani on

      Riesce a spiegarmi dove sta la libertà nel pensarla come dice l’apologeta Vittorio Messori? Dal canto mio ricordo un Vittorio Messori libero e controcorrente, per intenderci il giovane Messori che scriveva “Ipotesi su Gesù”, ma dopo quello anche lui s’è uniformato al pensiero dominante unico, mi pare, quello che fa capo al magistero ufficiale della Chiesa.

      • Giorgio Masiero on

        Chiamare, Cipriani, “unico e dominante” il pensiero della dottrina ufficiale cattolica mi sembra paradossale, sia perché non è “unico” sia perché non è “dominante”! Se poi a fronte di tanti che escono c’è qualcuno che rientra, lasciamolo alla loro coscienza.

        • Giuseppe Cipriani on

          Intendevo unico e dominante, vincolante, per chi vuole essere considerato “giusto”. Provi a pensare come viene trattato dalle gerarchie ecclesiastiche uno come Vito Mancuso, o uno come Hans Küng rispetto al Messori di turno… Spero che su questo, una volta chiarito cosa intendevo, converrà.

          • Io mi rifacevo a Leo Moulin, non a Messori, come si legge nell’articolo dello scrittore e giornalista, lo storico belga era agnostico e non credente. Sono questo tipo di “campane” quelle di cui non ero riuscito a sentire bene il suono, assordato appunto dalla solita “vulgata” anticristiana e anticattolica del pensiero dominante in cui siamo immersi senza neanche rendercene conto. Una volta che sono riuscito a sentire anche queste “campane” ho potuto farmi un giudizio non condizionato dalle visioni ideologiche dominanti, quindi libero.

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