“Guerra alla Scienza”

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HyMICgE

National Geographic denuncia una “guerra alla scienza”, ma leggendo l’articolo emerge che la guerra alla scienza la fanno loro.

La scienza? Non mi fido
È una storia antica quanto Galileo Galilei. Lo scetticismo nei confronti della scienza è sempre più diffuso e si affermano posizioni sempre più radicali.

Viene presentato così sul sito di National Geographic il numero di Marzo dedicato alla “guerra alla scienza”, come apertura non c’è male, si comincia subito attingendo ad uno degli stereotipi più falsi, quello di un Galilei nei cui confronti abbia agito uno scetticismo ingiustificato. Ricordiamo che il buon Galilei pretendeva di aver dimostrato con l’esistenza delle maree che la Terra gira intorno al Sole, ma Galilei si sbagliava. Aver ragione con gli argomenti sbagliati non è fare della buona scienza, e la diffidenza verso le nuove scoperte è necessaria per non accettare conclusioni affrettate che danneggerebbero proprio la scienza stessa.

Il giornalista Joel Achenbach, che firma il corposo articolo sulla guerra alla scienza, inizia proponendo la figura del generale Jack D. Ripper rappresentata da stenley Kubrick nel Dottor Stranamore, un personaggio ossessionato da fissazioni pseudoscientifiche che nei suoi vaneggiamenti scatena una guerra nucleare contro l’URSS. Evidentemente per Achenbach chiunque sollevi obiezioni su determinate conclusioni scientifiche è una specie di generale Ripper.

Come secondo stereotipo viene mostrata una foto del processo Scopes che dimostrerebbe l’oscurantismo di chi contestava l’insegnamento della biologia con il libro di testo A Civic Biology, un testo che non avrebbe sfigurato nelle aule scolastiche del Terzo Reich con la sua proposizione di posizioni eugenetiche con la richiesta di lager per i “deboli di mente”, che poi spesso erano i poveri privi d’istruzione, come emerge da questa pagina tratta dall’originale:

Ma che non avrebbe sfigurato neanche con la sua presentazione di razze superiori e inferiori:

Ma per Achenbach, l’insegnamento che emerge dalla vicenda Scopes è che la biologia non ha senso senza il concetto di evoluzione, frase attinta da T. Dobzhansky e che funziona molto bene a livello emotivo ma che non significa assolutamente nulla. Dopo questo antipasto di stereotipi viene un’insalata mista di argomenti d’ogni tipo che ha come risultato quello di rendere indistinguibili le contestazioni serie da quelle campate in aria, ma ci sono anche degli autentici salti mortali, come nel punto in cui si scaglia contro alcuni siti che durante l’epidemia di Ebola hanno proposto l’idea che il virus potesse mutare e divenire trasmissibile per via aerea ignorando che una simile preoccupazione veniva trasmessa dalle immagini che mostravano gli addetti al trattamento dei malati muniti di tute protettive immancabilmente munite di maschere e respiratori con filtro:

E ignorando che ad esempio nel caso dell’aviaria venne diffusa la preoccupazione che il virus cambiasse la sua capacità di trasmissione: “L’influenza aviaria uccide i cuccioli di foca Scienziati preoccupati per salto di specie“.

Dopo aver proposto questi ed altri argomenti di contorno più o meno pretestuosi, ecco che l’autore dell’articolo torna sul padre di tutti i luoghi comuni scientifici: “Le radici del problema risalgono, come è noto nel passato”. E dai a insistere con Galilei che sarebbe stato processato unicamente per aver sostenuto il sistema copernicano (che però stranamente da 70 anni veniva insegnato nelle università pontificie), e Darwin che, pur sfuggendo alla stessa sorte, ebbe difficoltà a far accettare la sua teoria. A questo punto, con una vera acrobazia, Achenbach lega le due vicende con il global warming, teoria che starebbe subendo le stesse ingiustizie, virtuosismi sofistici che lasciano ammirati.

Come si comincia a capire i temi fondamentali dell’articolo sono il darwinismo e il global warming, ma ad un certo punto viene affermato qualcosa di interessante, e cioè che all’aumentare del grado di istruzione le posizioni non si spostano verso quelle “mainstream”, ma si radicalizzano su due opposti, la critica verso il darwinismo e il global warming non è dunque figlia dell’ignoranza. La spiegazione che Achenbach fornisce è quella dell’appartenenza ad una “tribù”, si sceglierebbero le posizioni dunque in base all’identificazione con un determinato gruppo sociale, fatto che quindi esporrebbe gli esponenti dell’IPCC, in quanto appartenenti ad un gruppo prestigioso e ben retribuito, a tale dinamica molto più dei loro contestatori.

Qual è al riguardo il rammarico di National Geographic? Il problema, per mano dell’autore, viene identificato nel fatto che le cose non stanno più come ai bei tempi in cui l’informazione era in mano a pochi, adesso il problema è Internet che permette di trovare “informazioni ed esperti” che confermino delle visioni differenti. Capito bene? Non che riportino dati e ragionamenti sbagliati, ma che supportano le teorie contrastanti. Per redimere questo “eretici” pare che fornire dati non serva, bisogna agire sul modo di comunicare (ma stiamo ancora parlando di scienza?), infatti Liz Neeeley, che con la sua organizzazione Compass aiuta a formare gli scienziat nella comunicazione, ha affrontato il padre, che la pensa diversamente sul global warming, con un poco scientifico: “Credi più a loro o a me?”, “Se pensi che io abbia torto “, ha aggiunto “significa che non hai fiducia in me”. 

In una sorta di sdoppiamento della personalità ci viene poi giustamente che la scienza è un metodo che contempla delle prove, con buona pace di Liz Neeley che abbiamo lasciato ad implorare il padre di crederle sulla fiducia.

Dalla lettura dell’articolo su National Geographic si esce con le idee confuse sull’argomento di cosa sia scienza e cosa no, quello che emerge chiaramente è un preciso messaggio: non è “scientifico” dubitare sulle questioni che riguardano il clima e l’evoluzione.

La “Guerra alla scienza” di cui parla la copertina appare quindi in realtà quella promossa dall’articolo di Achenbach, quella che ha come motto: “Se pensi che io abbia torto significa che non hai fiducia in me”.

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Laureato in Biologia e in Farmacia, docente di scienze naturali Nel 2011 ha pubblicato "Inchiesta sul darwinismo", nel 2016 "L'ultimo uomo" e nel 2020 "Il Quarto Dominio".

26 commenti

  1. alessandro giuliani on

    Il vero nemico della scienza è chi la trasforma in ideologia purtroppo negli stati uniti sono piuttosto avanti in questa direzione e non è infrequente nel mondo accademico sentire persone che dicano che la scienza ha dimostrato la non esistenza di Dio o baggianate simili. La scienza è una forma d’arte ancora efficace nel farci conoscere il mondo laddove ahimè le arti figurative non lo sono più da secoli.
    Nel mio lavoro di tutti i giorni insisto sui valori artigianali della scienza proprio per cercare di contrastare questa deriva. Il fatto che il national geographic torni su menzogne vecchie di secoli spacciandole per verità mostra quanto il male sia radicato ma anche che le armi di tali nemici sono spuntate

  2. Oh che cari questi di NatGeo, mi hanno finalmente dato la chiave di volta (non che la cercassi, ma tanto meglio).
    Area51 e’ una base per le ricerche su aeromodelli, segreti. Ho sentito varie volte ipotizzare che e’ la stessa NASA ad aver lanciato l’idea degli alieni, perche’ cosi’ si sono costruiti un ottimo paravento, sara’ vero sara’ falso.
    E vengo al punto: anche le polemiche sulla Luna sono inventate dalla “vittima”. Inventate cioe’ da chi vuol screditare ogni altra critica. Compresa l’unica critica sensata cioe’: ok ci siamo andati. MA I FILMATI SONO REALI? Chissa’ come mai in un mondo suppostamente pieno di complottisti, oh non ho mai visto un video di qualcuno che focalizzasse solo su questo punto. Che sarebbe giustificabilissimo anche senza finzione premeditata: semplicemente, avere il video ERA FONDAMENTALE, non si poteva rischiare, nell’ignoranza del primo atterraggio, di trovarsi un video danneggiato perche’ la strumentazione video non era adeguata. Portare a casa il video era almeno importante tanto quanto portare a casa gli astronauti.
    Come ho gia’ detto altre volte, non capisco il perche’ di sta polemica contro i complottisti lunari: e’ grazie a loro che sono venuti fuori tantissimi video interessanti (bene o male purche’ si parli di me). Vediamola al contrario: ipotizziamo che non sia mai esistito il complottismo “non siamo andati sulla Luna”. Alla NASA questo avrebbe giovato in ALCUN modo? Io dico che gli torna solo comodo se i complottismi esistono. SPECIE se sono complottismi ben guidati, pieni di fesserie e, ripeto, se si scordano di citare l’unico vero dubbio serio, quello dei filmati originali.
    NatGeo mi suggerisce quindi un altro motivo per cui la “vittima” potrebbe essere autrice dei complottismi, l’automartirizzazione. Non vedo svantaggi, solo vantaggi.

    • Come “MA I FILMATI SONO REALI?” ??? E come dovrebbero essere?
      Il filmato dell’Apollo 11 e’ in formato non standard, convertito “al volo” dalle stazioni di ritrasmissione e reinviato in broadcast alle tv americane, e ri-riconvertito per le trasmissioni europee. E’ una “schifezza” per questo. La trasmissione originale ha un numero di linee di scansione (e frequenza quadri) ridotti, per poter essere inviati efficacemente a Terra con l’antenna da banda limitata installata per l’occasione da Aldrin e Armstrong (e ci hanno messo comunque mezz’ora). Installare una parabola più grande (e con piu’ banda) avrebbe richiesto DUE ORE agli astronauti, tempo da sottrarre alle passeggiate lunari.
      In ogni caso, la provenienza di una simile trasmissione radio (perdipiu’ NON convertita in alcuna maniera dalle stazioni terrestri) era verificabile da qualunque radioamatore sulla faccia della Terra. Aggiungo alle tue considerazioni che la truffa, l’hoax per far sembrare quello che non e’ avrebbe comportato piu’ costi e piu’ difficolta’ tecniche della missione originaria. In altre parole, l’ambaradan per far sembrare proveniente dalla Luna una trasmissione proveniente in realta’ dal deserto del Mohave avrebbe comportato piu’ difficolta’ che mandare effettivamente due (tre) uomini sulla Luna.

      Non capisco pero’, rileggendo, la tua ffermazione sul video FONDAMENTALE.
      Non era fondamentale affatto, la missione originaria prevedeva le Hasselblad, di una definizione IMPARGONABILE neppure a molte compatte digitali moderne.
      Il video era un di piu’,

      • Mamma mia che pistolotto vuoto di novita’ e pieno di incomprensioni Piero, se mi posso permettere. Conosco tutto quello che dici sulla trasmissione. HO PER CASO DETTO CHE ERANO FALSI? Perche’ non stai attento? Ho detto: tra tutte le cose cui si sono aggrappati i complottisti, come mai non si sono aggrappati a quella che non aveva neanche bisogno di essere una truffa ma una necessita’ (ovviamente “secondo loro”, altrimenti dimmi dove ho scritto che c’e’ stata qualche truffa e riedito).
        Te lo rispiego col tuo esempio: come mai di tanti che ci hanno visto un finto atterraggio in quel video penoso, non ho mai letto di nessuno che ci abbia visto un piu’ candido e giustificabile “finto video di un atterraggio peraltro eseguito”? Senza per questo che io voglia appoggiare questa tesi?
        Te invece te ne parti con l’analisi anticomplottistica.
        Poi bene, pure il Big Bang, ma fammi il piacere.
        “L’hoax per far sembrare…sarebbe costata piu’ di….”. Che non c’entra nulla non lo noti? Io non lo spiego di certo piu’.
        Vedrai che se la prossima volta leggi quel che ho scritto io, poi rispondero’ piu’ gentile.
        “Il video era un di piu'” lo vai a raccontare a qualcun altro, era critico invece! Fammi capire se quella notte tutti i milioni di telespettatori avessero visto un paio di foto e basta.
        Grazie dello sputtanamento, darmi implicitamente del complottista mentre faccio una analisi, per poi farti bello tu con la tua analisi. Bravo! Ora vado a guardare un documentario sugli sciacalli per rilassarmi.

        • Beh… intanto calmino…
          Se magari tu utilizzassi un italiano del 2015 potrei anche capire meglio…
          Come fa ad esserci un “finto video di un atterraggio peraltro eseguito”?? Se l’atterraggio e’ stato eseguito, perche’ ce ne dovrebbe essere un video finto? Poi ti consiglierei di non dire mai, in ambito complottistico, “io non ho sentito mai parlare di…” Non hai idea di quello che si inventano i lunacomplottisti…
          Come non c’entra nulla parlare di come avrebbero dovuto fare per simulare i fatti? Secondo te avrebbe senso affrontare difficolta’ tecniche piu’ esigenti per FINGERE di andare sulla Luna anziche’ farlo veramente?
          Critico un corno! (tanto per rimanere sul tuo tono…)
          La comunita’ scientifica e quella dei sè-dicenti “intellettuali” di allora non era mica cosi’ idiota come oggi.
          Non avere il video in diretta non avrebbe certo inficiato l’analisi di un simile avvenimento come accadrebbe ora, quando, se non ci sono i video, non e’ vero nulla (anche se, parlando dei complottisti dell’ 9/11, questo non vale neanche per loro). Tanto piu’ che mai l’URSS si e’ espressa ufficialmente contro la missione Apollo 11, ma il complottismo e’ nato in ambito occidentale.
          Non ho mica detto che sei complottista. Ho solo spiegato perche’ il filmato non e’ in HD, come vorrebero i complottisti.
          E’ piu’ chiaro?

          • Ma ci stai serio? Piu’ chiaro a me? Ma se continui a stare in mezzo ad un fosso, circa il comprendere quanto dico.
            Dunque il tono che ti meriti e’ il precedente, ora scrivo non per tua fruizione ma per far capire a chi legge come si analizza uno come te, quindi torno pacato.
            Nulla di quanto sotto esprime mie considerazioni sull’ipotesi di hoax. Se questo non e’ chiaro, sciaquarsi la faccia e rileggere.
            Fatto: esistono i complottisti lunari.
            Fatto (sperimentato da me): ho solo visto complottisti che ipotizzavano un non-atterraggio.
            Ora do un giudizio NON sull’hoax ma sui complottisti: io non ritengo possibile che un gruppo cosi’ pazzo di persone non abbia partorito una ipotesi molto piu’ gestibile (finta o vera, e’ invariante) come quella di dubitare del semplice filmato.
            Ora mi domando: ma in fondo, cosa avrebbe da perdere la NASA ad avere questo monte di pubblicita’, apparte le vuote tue chiacchiere? Ne avrebbe anzi solo gran pubblicita’.
            Cosi’ come per Area51, l’idea di UFO va a tutto vantaggio delle segretezza di Area51 stessa.
            Dubbio: e se avessero rifatto il giochino, di creare un movimento di paranoici molto addomesticati?
            Ora lo vuoi fare tu lo sforzo di smetterla di proteggere i viaggi lunari (nessuno li ha messi in dubbio) e RISPONDERE: MA TU PENSI CHE QUESTI HOAX DANNEGGINO VERAMENTE LA NASA? Per favore, non rispondermi con una morale religiosa di “lesa maesta’ inestimabile”, o mi dici che gli hoaxer hanno impattato il budget della NASA, allora la mia ipotesi cade, oppure mi tengo il mio bel dubbio.
            Per dirla in altra maniera, ogni video che ho visto ha avuto cura di mettere, insieme alle varie (supposte) evidenze, anche dei completi strafalcioni. Ripeto: mai visto un video privo di BOIATE! Questo vuol dire che ogni singolo video ha dentro di se’ accuratamente innestata l’autodistruzione. Non so piu’ come spiegarlo, questo non e’ normale, un gruppo di esseri umani, per quanto mitomani, non puo’ essere tutto e solo composto da gente incapace di tralasciare gli argomenti che non supportano la loro visione. Non puo’ essere che siano tutti masochisti e sistematicamente si curino di inserire BOIATE anche in ragionamenti di fino. Mi cozza. Non posso vedere una comunita’ cosi’, anche fossero pazzi mitomani, non vedo perche’ debbano tutti essere sistematicamente autolesionisti e fornire essi stessi la base per essere smontati. E’ ridicolo!
            E tu questo sono 3 post che non lo commenti. Questo e’ un chiaro dato del tuo interesse.
            Eri forse uno di quelli che quando il prof faceva la dimostrazione per assurdo “supponiamo che la radice di 2 sia un razionale” ti alzavi e dicevi “no prof, la radice di 2 non e’ razionale”? 😀

          • Fatti un bagno di umilta’.
            E di EDUCAZIONE.
            Poi magari passa ad una doccia di grammatica, e di sintassi.
            Se questi sono i tuoi toni, tienteli!
            Mi sembra inutile continuare questa inutile discussione

          • E salgono a 4 i post in cui non rispondi alla singola domanda che ho fatto dall’inizio, mentre ti attieni a quel che hai capito tu io avere volere intendessere.

    • Forse Fabio più che al video intendeva riferirsi ad alcune foto che alcune manipolazioni sembrano averle subite, ma la cosa non dovrebbe neanche sorprendere troppo, è comprensibile che in piena guerra fredda fosse importante mostrare foto di grande effetto e senza difetti.
      Il problema, concordo, sarebbe aver negato questo semplice fatto e aver alimentato così tutta una serie di dubbi e ipotesi.

      • Comunque prof se vogliamo divertirci un po’ si potrebbe dire che sul piano epistemologico nessuno dovrebbe credere ai viaggi lunari poiché nessuno (a parte gli astronauti) li ha potuti osservare direttamente.
        Manca quindi il primo tassello del metodo scientifico: l’osservazione. 🙂

        • Ma non esiste mica soltanto l’osservazione DIRETTA, altrimenti non potremmo dire nulla, come dice giustamente il prof. Masiero, del Big Bang, della Via Lattea, degli esperimenti al CERN, della fabbricazione dell’acciaio, ecc ecc…
          Tanto piu’ che anche i nostri sensi ci potrebbero ingannare, o non avere sufficiente ampiezza di banda per captare determinati segnali… Altrimenti non dovremmo “credere” ai segnali elettrici che trasportano i bit che formano questo messaggio, alla luce infrarossa ed ultravioletta, ai raggi X, alle microonde, e cosi’ via…

          • Ma con gli sbarchi sulla luna manca sia l’osservazione diretta che indiretta (telescopio ad esempio). Comunque lasciamo perdere; siamo OT e la mia era solamente un’osservazione oziosa senza alcuna pretesa di verità.

      • Per quanto ne so, le uniche “manipolazionI” (se cosi’ si possono definire) riguardano la celeberrima foto a “buzz” Aldrin, visto che quasi quasi Armstrong gli tagliava la testa nell’inquadratura (cosa peraltro comprensibile, visto che avevano la macchina fissata sul petto!) e quindi e’ stato aggiunto un po’ di cielo nero sopra per renderla presentabile. D’altronde, anche le foto provenienti dalle sonde spaziali anche oggi sono colorate artificialmente per renderle al grande pubblico, cosa che ovviamente lei sa. Avrebbe un ben misero impatto una foto in bianco e nero (meglio: scala di grigi) di una pietraia deserta spazzata da vento a 200 Km/h, no? 😀
        In ogni caso, le scansioni il piu’ possibile fedele agli originali si possono vedere ancora oggi sul sito della NASA, Ci sono un sacco di foto sovraesposte, sottoesposte, mosse, inquadratura dei piedi del LEM, storte…

  3. Un bel racconto di genere “Sword & sorcery” di Robert E. Howard è senz’altro più scientifico del pattume pubblicato dal National Geographic.

    ***

    @ Prof Pennetta: Riguardo la sovrappopolazione le risponderò per e-mail.

  4. alessandrobarbolini on

    Il piu grande falso scientifico è la questione del gw..l.ipcc il gruppo piu paggliaccesco della storia climatica meteo

  5. Una volta parlavo con un coreano (o magari thailandese, comunque li’ in zona) e gli ho chiesto la traduzione di una frase fortemente ipotetica. Almeno secondo lui, non c’era traduzione, perche’ non capiva queila struttura di frase ipotetica. Veramente non riuscivo a credere a quel che mi diceva, come a dire che esistono lingue che non ti permettono neanche di strutturare la domanda, se questa e’ basata sull’avverarsi di condizioni ipotetiche troppo, come dire, ipotetiche.
    Oggi pero’ ci credo, oggi capisco che se ci sono persone incapaci di apprezzare la condizionalita’ delle affermazioni, se sanno solo vederci “ma insomma per te e’ vero o no”, allora dovra’ pur esistere una lingua troglodita che serve solo per espletare le funzioni basilari di bestia umana e poco piu’.
    Buona sera.

  6. alessandro giuliani on

    Come siamo finiti a parlare di falsi filmati quando il tema era la guerra alla scienza ? Attenzione che il ridurre il problema della mancata infallibilita’ della scienza a malevoli falsi è al cuore della ideologia. Nei casi più frequenti semplicemente gli errori della scienza derivano dalla sua incompletezza in quanto attività umana

    • E infatti, molto abilmente, National Geographic confonde le acque mettendo nello stesso calderone i problemi riguardanti determinate teorie scientifiche e la loro dimostrazione con argomenti di presunti hoax che non c’entrano proprio niente.
      E a quanto pare la scelta paga perché si finisce per concentrare l’attenzione sui secondi rispetto ai quali l’AGW e la SM risultano automaticamente molto più seri.

    • Colpa mia che ho notato che in copertina c’e’ l’atterraggio sulla Luna. E mi sono stupito: “Ma guarda un po’ come uno dei piu’ squinternati complottismi mai visti, ad un tratto si rivela una ottima arma proprio per chi vuol accusare i complottismi”.
      Se ci avessero messo il grafico delle temperature medie degli ultimi 15 anni, o anche se ci avessero messo un complottismo un po’ piu’ serio, non gli avrebbe certo fatto gioco.
      Gia’ hanno fatto i furbi dicendo “evoluzione? Non esiste” invece del (io suppongo) piu’ lecito “darwinismo? Non esiste”, che a me pare uno straw man.

      • Più o meno quello che intendevo dire nel commento sopra, giocare su certi argomenti consente di nascondere i veri problemi, il CICAP in questo non ha niente da imparare da nessuno, è all’avanguardia nel mondo… 🙂

  7. muggeridge on

    Notevole quel “Se pensi che io abbia torto , significa che non hai fiducia in me” della ricercatrice al padre scettico. Per un credente cristiano che si deve subire la solita versione del processo a Galileo è una bella nemesi verso questi scientisti che fanno coincidere ciò che esiste con ciò che può cadere sotto i sensi in qualsiasi modo (anche con strumentazioni e calcoli). Diciamo che è un appello alla fede degno di miglior causa, quindi meglio tenerselo per la Causa Prima, che sprecarlo per una causa seconda come il global warming…

  8. “Ma per Achenbach, l’insegnamento che emerge dalla vicenda Scopes è che la biologia non ha senso senza il concetto di evoluzione, frase attinta da T. Dobzhansky e che funziona molto bene a livello emotivo ma che non significa assolutamente nulla”

    Ma signor pennetta è sicuro di essere laureato in biologia? Non è che ha una falsa laurea come marcianò? Certo che ci si può laureare anche con tutti 18, però lei capirà che i suoi articoli (non solo questo) portano piuttosto imbarazzo nella nostra illustre categoria. Povera italia…

    • Gentile anonimo, io sono laureato in biologia con il massimo dei voti, lei dietro il nick “RGR” potrebbe essere anche un sedicente biologo, cosa che spero in quanto eviterebbe alla illustre categoria una presenza imbarazzante.
      Normalmente un commento così di basso livello non lo farei passare, ma oggi voglio divertirmi un po’: mi dica rgr qual è il significato dell’affermazone di Dobzhansky e perché deve essere ritenuta una frase importante?

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