L’ideologia del XXI secolo è malthusiana

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krougkman

Un articolo del Nobel per l’economia Paul Krugman sul New York Times mostra un’America sempre più divisa in classi sociali distanti.

Diminuisce il residuo welfare, la povertà cresce e con essa il tasso di mortalità.

 

Il 1° maggio scorso un’intervista del deputato Alfredo D’Attorre rivelava che le politiche europee prevedono un alto tasso di disoccupazione come strumento di contenimento dei costi per rendere competitivi prodotti. Ne avevo parlato in “La disoccupazione come metodo e le radici malthusiane dell’Europa” ricordando che in realtà dietro il malthusianesimo si nascondono anche le idee di economisti e filosofi come Adam Smith e David Ricardo:

Adam Smith con la teoria della “mano invisibile” è l’ispiratore del liberismo economico fondato sulla convinzione che la regolazione spontanea dei mercati è la strada con la quale si possa raggiungere la migliore e più giusta condizione per tutti, ma Adam Smith teorizzò anche sui salari, così come fece dopo di lui David Ricardo. Le posizioni dei due si incontravano sul fatto che se il salario fosse rimasto al livello minimo di sussistenza la popolazione dei lavoratori sarebbe rimasta stabile, un incremento della retribuzione avrebbe invece comportato un aumento demografico. Ma in Smith viene compiuto un passo ulteriore stabilendo che il livello della retribuzione dovesse coincidere con il livello di sussistenza e non oltre. A questo punto il terreno era pronto per la teoria di Thomas Robert Malthus per il quale la povertà era la conseguenza dall’eccessivo numero dei poveri stessi e che quindi proponeva il controllo demografico come metodo per prevenirla. Le posizioni di Malthus sui salari sono ben sintetizzate da quanto da lui scritto in “Saggi sul principio di popolazione”. Al riguardo  riporto quanto citato in “Inchiesta sul darwinismo” (pag. 184):

Il fatto che gli operai traggano beneficio da salari bassi venne confermato da Malthus anche in seguito: «I padroni generalmente si dolgono nei vari opifici che i grossi salari rovinino gli operai»28.
Come ampiamente esposto, il rimedio per le classi povere, che si tratti degli operai dell’Ottocento o delle popolazioni del Terzo mondo, consiste unicamente nella negazione della loro stessa esistenza: la politica promossa attraverso il termine di “birth control”. Lo scopo generale della politica malthusiana era dichiaratamente quello di promuovere i vantaggi dell’Inghilterra liberista e imperiale: «Le leggi inglesi sui poveri hanno costantemente avuto la tendenza di contrariare i naturali e acquisiti vantaggi dell’Inghilterra»29.

28  T.R. Malthus, Saggi sul principio di popolazione, Utet, Torino 1949, p. 346.
29 Ivi, p. 498.

 

Pochi giorni dopo sulle colonne del NYT veniva pubblicato un articolo di Paul Krugman dal titolo “Race, Class and Neglect” nel quale l’immagine di America che normalmente abbiamo esce stravolta e con una componente malthusiana ancor più forte di quella europea. Negli USA infatti alla crescente e netta divisione tra le classi sociali va aggiunta una forte componente razzista che però Krugman riconduce alla stessa disparità di classe, in pratica il problema razziale altro non sarebbe che quello delle classi in una società in cui solo i neri erano poveri:

Mi preoccupa il fatto, tuttavia, che la centralità rivestita in questa particolare storia dalla razza e dal razzismo possa trasmettere la falsa impressione che l’estenuante povertà e l’alienazione dalla società siano unicamente esperienze nere.
In realtà, gran parte (se non tutto) dell’orrore che si vede a Baltimora e in molti altri luoghi è un qualcosa che ha davvero a che fare con le “classi sociali” e con gli effetti devastanti dell’estrema e crescente disuguaglianza.

Le rivolte seguite ad episodi di violenza sui neri a Ferguson e Baltimora sarebbero quindi da ricondurre in ultima analisi ad episodi di lotta di classe, a conseguenze della povertà crescente. Ma la novità è che adesso il fenomeno sta cominciando ad interessare anche la popolazione bianca:

Prendiamo ad esempio i problemi della salute e della mortalità. Molte persone hanno fatto notare che ci sono una serie di quartieri neri, in Baltimora, dove l’aspettativa di vita non regge il confronto con i paesi poveri del Terzo Mondo. Ma ciò che è davvero sorprendente, a livello nazionale, è il modo in cui il tasso di mortalità, conseguenza delle disparità di classe, si sia impennato anche tra i bianchi.

La mortalità tra le donne bianche, in particolare, è aumentata notevolmente a partire dal 1990, con l’ascesa che si è concentrata tra la popolazione povera e poco istruita. L’aspettativa di vita, tra i bianchi meno istruiti, sta diminuendo a tassi che ricordano il crollo della speranza di vita nella Russia post-comunista.

La diminuzione dell’aspettativa di vita è una tipica conseguenza voluta dalla filosofia malthusiana che vedeva come unico mezzo per prevenire la povertà la riduzione della stessa popolazione povera con ogni possibile mezzo ma principalmente con la riduzione delle nascite, i bassi salari e la limitazione dell’assistenza ai poveri che avrebbe comportato un aumento della mortalità. Ecco cosa accade negli USA di inizio millennio nelle parole di Krugman:

Sì, queste morti in eccesso sono il risultato della disuguaglianza e della mancanza di opportunità, anche quando la loro causa diretta risiede in certi comportamenti auto-distruttivi. L’abuso dei farmaci da prescrizione [palese il riferimento agli psicofarmaci], il fumo e l’obesità sono responsabili di un sacco di morti premature, ma c’è una ragione perché tali comportamenti sono così diffusi, e questa ragione ha a che fare con un’economia che lascia indietro decine di milioni di persone.

E’ sconfortante dover leggere i commenti di alcuni opinionisti, che ritengono la povertà come una semplice questione di “valori”, ovvero che i poveri hanno fatto, misteriosamente, delle scelte sbagliate e che tutto sarebbe andato bene se avessero adottato i “valori della classe media”.

Forse, ma solo forse, poteva essere un argomento sostenibile quattro decenni fa, ma a questo punto dovrebbe essere ovvio che i “valori della classe media” prosperano soltanto in un’economia che offre posti di lavoro “adeguati alla classe media”.

Quello che Krugman descrive è l’essenza del pensiero di Malthus, i commenti degli opinionisti da lui riferiti sono allineati con il malthusianesimo in modo spontaneo, automatico, in quanto si tratta di idee che ormai tutti hanno assorbito dall’ambiente culturale e che non potrebbero mai mettere in discussione. Del resto lo stesso Darwin non ha insegnato che il malthusianesimo è il motore dell’evoluzione? E perché la società umana dovrebbe funzionare in modo diverso?

Nella prospettiva Malthusiana assume un senso anche lo smantellamento della famiglia che viene attuato in modo indiretto:

Il grande sociologo William Julius Wilson ha sostenuto, tempo fa, che i cambiamenti sociali tra i neri (ampiamente denunciati), come ad esempio il declino della famiglia tradizionale, sarebbero stati causati dalla scomparsa di lavori ben pagati nei quartieri poveri delle città.

La sua tesi conteneva un’implicita previsione: se altri gruppi razziali dovessero affrontare una simile perdita di opportunità di lavoro, il loro comportamento cambierà in modo similare.

E così è stato. Il ristagno dei salari – che in realtà stanno calando, in termini reali, per la metà delle persone occupate – e l’instabilità sono stati seguiti da un forte calo dei matrimoni, con un aumento delle nascite fuori dal matrimonio e molto altro ancora.

Nelle parole di Krugman il termine “malthusianesimo” non viene mai espressamente citato, ma non è difficile riconoscerlo di fatto dietro le dinamiche denunciate.

Si preferisce definirlo “liberismo” o più semplicemente “mercato”, e viene indicato come un fatto naturale, scientifico e per questo gestito dai “tecnici”, al quale non è possibile sottrarsi. Per dirla con le parole di Aldous Huxley:

«Sotto un dittatore scientifico l’educazione funzionerà davvero e di conseguenza la maggior parte degli uomini e delle donne cresceranno nell’amore della servitù e mai sogneranno la rivoluzione. Non si vede per quale motivo dovrebbe mai crollare una dittatura integralmente scientifica»

(A. Huxley, Il mondo nuovo. Ritorno al mondo nuovo, Mondadori, Milano 1996, pag. 340)

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Laureato in Biologia e in Farmacia, docente di scienze naturali Nel 2011 ha pubblicato "Inchiesta sul darwinismo", nel 2016 "L'ultimo uomo" e nel 2020 "Il Quarto Dominio".

74 commenti

  1. “Del resto lo stesso Darwin non ha insegnato che il malthusianesimo è il motore dell’evoluzione? E perché la società umana dovrebbe funzionare in modo diverso?”
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    Il perche’ lo ricorda lo stesso Darwin, che aveva letto David Hume, e aveva ben chiara la differenza fra «ciò che è» e «ciò che deve essere». Questa differenza merita tutti i vostri agettivi piu’ cari, da “sostanziale” a “ontologica”. Peccato la dimentichiate sovente. Ciò che è non determina ciò che deve essere. Is is not ought be.
    Hume si stupisce che leggendo i vari filosofi della morale, scopre che nei loro testi si passa dalle “abituali copule è o non è” a “proposizioni che sono collegate con un deve o un non deve”. “si tratta di un cambiamento impercettibile, ma che ha, tuttavia, la più grande importanza”.
    In soldoni, constatare un fenomeno in natura non significa doverlo accettare. Lo stupro, la malattia, la poverta’ di risorse, l’emarginazione sociale, il cannibalismo, sono tutti fenomeni che si riscontrano in natura, ma da quello che e’ non si puo’, senza argomentazioni, ricavare quello che deve essere. Come al contrario, non e’ l’assenza di una certa pratica in natura che la dichiara contraria all’etica: il fatto che in natura gli individui non siano di solito votati alla castita’ non rende immorali i preti.
    L’essere umano (per motivi legati alla sua storia evolutiva, secondo gli scienziati evoluzionisti, come l’istinto sociale e sviluppate capacita’ cognitive) esprime un senso morale e ha coscienza delle proprie azioni (vedi The Descent of Man, Darwin, pagine 230-235). Per cui, ad esempio, Darwin si e’ sempre scontrato contro il razzismo e lo schiavismo: non proprio quello che ci si aspetta da un insensibile Malthusiano di ferro, no?
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    Del resto, anche a saltare a pie pari il problema di passare da un “is” ad un “ought”, il Malthusianesimo pare ignorare completamente quei compartamenti cooperativi che sono cosi’ diffusi in natura, specialmente nelle specie piu’ prossime ad Homo sapiens e in quelle che hanno sviluppato sistemi sociali complessi. La selezione naturale agisce a piu’ livelli, e la fitness e’ inclusiva (devo tenere conto anche di quella del mio vicino). Dunque, perche’ nascondere quegli epifenomeni evolutivi? Esistono fenomeni naturali di serie A (quelli buoni per denigrare Darwin) e fenomeni naturali di serie B (quelli che non possono essere usati per quegli scopi)?
    Mah, tanto l’importante e’ dire “Darwin tonto, darwinisti cattivi” e raccogliere gli applausi…
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    In inglese il brano di Hume suona meglio:
    «In every system of morality, which I have hitherto met with, I have always remarked, that the author proceeds for some time in the ordinary ways of reasoning, and establishes the being of a God, or makes observations concerning human affairs; when all of a sudden I am surprised to find, that instead of the usual copulations of propositions, is, and is not, I meet with no proposition that is not connected with an ought, or an ought not.»
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    [Hume, David (1739). A Treatise of Human Nature]

    • Ammesso che Darwin avesse ben chiara la differenza tra «ciò che è» e «ciò che deve essere», sembra che non avesse molta fiducia nella possibilità di prevalere del dover essere, al riferimento generico al suo libro The descent of man oppongo questa citazione dal medesimo:
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      “Nel futuro, non tanto lontano se misurato a secoli, ad un certo punto le razze umane civilizzate avranno quasi certamente sterminato le razze selvagge in tutto il mondo.

      Nello stesso periodo le scimmie antropomorfe, come ha osservato il prof. Schaaffhausen, saranno state senza dubbio sterminate.

      La frattura fra l’uomo e i suoi più prossimi affini sarà allora ancor più vasta, poiché sarà frattura fra l’uomo, ad uno stadio ancor più civilizzato, speriamo, di quello caucasico, ed alcune scimmie inferiori come il babbuino, invece che tra il negro o australiano e il gorilla.

      L’origine dell’uomo cap. VII”
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      Detto questo non me ne frega niente di “denigrare Darwin”, questo tipo di approccio è solo una tattica dialettica per sviare il discorso, e in quanto tale fa il paio con le altre affermazioni del tipo che qui l’unico interesse sia quello di mostrare un “Darwin tonto”, ma che termine carino… riguardo agli applausi posso pensare lo stesso di lei, se no perché verrebbe ad intervenire qui?
      Degli applausi io non so che farmene, ho cose serie a cui pensare, e lei?
      Darwin non era tonto, anzi tutt’altro, ma come detto poche righe sopra chi se importa di Darwin, quello che conta è il darwinismo sociale che esisteva prima di lui e che con la sua teoria ha trovato una legittimazione scientifica. Il “dover essere” resta nel mondo delle buone intenzioni, quello che esiste in realtà è la lotta per la sopravvivenza di hobbesiana origine.

      • Darwin parla di “race” per indicare qualsiasi tipo di varietà, ma vabbeh.
        In quel passaggio, mi pare, non sta esprimendo un giudizio morale, ma una constatazione guidata dall’osservazione della storia, ma vabbeh.
        E no, non aveva grande fiducia che il “dover essere” prevalesse su cio che è (e perché avrebbe dovuta averla, poi?), ma vabbeh.
        Quello che esiste è che tutte le società complesse (che Darwin constata avere una fitness maggiore) si basano sulla cooperazione. E questo è vero non solo nell’essere umano. Ma vabbeh.
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        Del resto, il problema is / ought, la differenza fra ciò che è e ciò che deve essere, rimane. Che la società non debba solamente basarsi sugli aspetti competitivi (perché la constatazione di questi in natura non significano la loro eticità), rimane. Che in natura non vi siano solo gli aspetti competitivi, ma anche quelli cooperativi (riconosciuti da Darwin, da Koprotkin, da Hamilton…), rimane.
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        Quindi, veramente non riesce a trovare una risposta alla domanda che ho commentato?
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        Mi spiace non le interessi denigrare Darwin e tutta la mandria degli scienziati evoluzionisti: da anni a questa parte lo fa con regolarità e densità e gratuità ammirevoli. Ce ne siamo accorti tutti.
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        Quanto a me, mi interessa lasciare traccia di un controcanto in questo coro uniforme. Non ho mai avuto la speranza di cambiare le vostre idee, né tantomeno di ricevere il vostro applauso.

        • @Gvdr
          E si vede che lei ha parlato direttamente con Darwin per sapere che con il termine “race” intendeva varietà e non razze. E vebbè.
          E poi si vede che la constatazione è un arrendersi al fatto che la natura, anche quella umana, si basa sulla competizione e che quindi viene sancita la lotta per la sopravvivenza. E che le razze che collaborano al loro interno sono comunque in lotta con le altre (vedi colonialismo). E vabbè.
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          La constatazione che persone pie vedano una differenza is/ought non toglie che siano delle povere illuse e che la società funzioni come la natura, con una spietata competizione. La collaborazione, ripeto, è all’interno delle razze, per le altre solo la sopravvivenza del più adatto. (Malthus ).
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          A quale domanda non avrei risposto? Lo sa solo lei.
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          Poi lei afferma:
          “Mi spiace non le interessi denigrare Darwin e tutta la mandria degli scienziati evoluzionisti: da anni a questa parte lo fa con regolarità e densità e gratuità ammirevoli. Ce ne siamo accorti tutti.”
          Finalmente parliamo chiaro, per voi la critica è denigrazione, siete una casta che non accetta di essere messa in discussione.
          Dove sta la gratuità delle mie critiche?
          La verità è che sono anni (pochi a dire il vero) che prendete colpi da un perfetto sconosciuto e questo è possibile solo perché gli argomenti che uso sono razionali e verificabili da chiunque.
          Quello che è stato detto per gli scienziati sull’orlo di una crisi di nervi vale anche per voi.
          Se così non fosse ignorereste questo spazio sul web.
          Gvdr, il suo controcanto non fa altro che far risaltare i nostri argomenti, la ringrazio per la collaborazione.

          • “per voi la critica è denigrazione” <- Affatto! La critica scientifica e' critica scientifica, ed e' il sale della scienza. La denigrazione e' denigrazione, e' trucco da imbonitore, e serve per scaldare la folla, per acquisire consensi poco critici. Io la sto accusando chiaramente, e non e' la prima volta, di mischiare la prima con la seconda. Lei denigra (e non critica) quando appoggia le posizioni intenibili di Adriano sulla paleontologia o afferma che l'esposizione di altri esseri umani come "animali esotici" sia da attribuirsi al darwinismo (nonostante la preceda storicamente e la stragrande maggioranza dei darwinisti e' fortemente antirazzista).
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            "siete una casta" <- Boh, lo provi, io sono un precario emigrante con permesso di soggiorno in scadenza e nessuna idea di come proseguira' la mia carriera. E per quanto riguarda il non accettare critiche: nessuno mi paga per espormi al fuoco di fila del suo blog. Spero sempre di trovare qualche "critica scientifica" ben sostanziata e rigorosamente esposta. Sarebbe una pubblicazione assicurata. Se constato, purtroppo, che molte critiche sono attacchi pretestuosi, pero', non ho remore a dirlo.
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            "lei ha parlato direttamente con Darwin" <- Ma no, suvvia, basta leggere i testi. Darwin parla di razza prendendo in prestito il significato botanico di varieta' fra cui "e' difficile trovare caratteri nettamente distinti".
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            "Se così non fosse ignorereste questo spazio sul web." <- Questo blog e' un passatempo divertente. Perche' dovrei privarmene?
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            "Gvdr, il suo controcanto non fa altro che far risaltare i nostri argomenti, la ringrazio per la collaborazione." <- Di sicuro risaltano i vostri argomenti retorici.
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            "la constatazione è un arrendersi" <- E chi lo dice? Lei, e Darwin deve adeguarsi. Beh, per motivi temporali, non l'ha fatto, e ha continuato a combattere contro la schiavitu' (che e' sorprendente per uno nella sua posizione sociale nell'Inghilterra della seconda meta' del 1800).
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            "le razze che collaborano al loro interno sono comunque in lotta con le altre" <- A si? E chi l'ha deciso? Di nuovo lei, e Darwin, Kroptkin e tutti gli altri (compresa la natura) deve adeguarsi.
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            "persone pie vedano una differenza is/ought" <- Ma cos'e'? Uno scherzo? La distinzione fra cio' che e' e cio' che deve essere la vedono tutti. La Fallacia Naturalistica (che qualcosa deve essere giusto perche' e' cosi' in natura) e' una invenzione di alcuni filosofi per giustificare i loro sistemi morali. Ma ha le gambe corte, e non e' mai valsa in alcuna societa' umana. Non era propria di Darwin ne' tantomeno degli scienziati evoluzionisti.
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            " la società funzioni come la natura, con una spietata competizione" <- Ma quando mai! Ma chi ha detto questo? a si, lei, e tutto il mondo deve adeguarsi…
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            "A quale domanda non avrei risposto? Lo sa solo lei." <- No, lo sa anche lei, visto che le ho ribadite due volte.

          • Giuseppe Cipriani on

            “La verità è che sono anni (pochi a dire il vero) che prendete colpi da un perfetto sconosciuto e questo è possibile solo perché gli argomenti che uso sono razionali e verificabili da chiunque.
            Quello che è stato detto per gli scienziati sull’orlo di una crisi di nervi vale anche per voi.”
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            A leggere una frase come questa mi sovviene l’idea della megalomania, chissà perché. L’esaltazione non fa bene se mal riposta, poi si spegne e ci si resta male. Prova a pensare, Enzo, a tutte le accuse che hai lanciato in questi anni che ti conosco… Ricordi quella del vaccino sterilizzante in Kenya, con quella notizia ripresa da Tempi che sembrava la fine del mondo. Senza prove, solo per far risaltare lo spirito maltusiano del mondo. Ecco, dai proprio l’impressione di partire preconcetto, come fai sempre su Darwin…
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            Quelli che Darwin l’è come il prezzemolo e l’è sempre colpa sua.

          • @Gvdr
            Bene vedo che lei per dire che io denigro denigra a sua volta Adriano, fantastico… poi mi dice che uso trucchi da imbonitore insultando me e quelli che il sito lo seguono e lo apprezzano, niente male.
            Il caso Ota Benga è stato creato, sostenuto e difeso da scienziati darwinisti dell’epoca, non da padroni di circhi o avventurieri come avveniva negli altri casi, quindi una responsabilità oggettiva e grave del darwinismo c’è stata.
            Che poi adesso molti darwinisti si dicano antirazzisti significa che il bipensiero trionfa e che ci tengono alla poltrona vista la fine che ha fatto Watson a dire quello che pensava.
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            Anche le caste hanno al loro interno dei gradini, lei ci dice solo che si trova su uno basso, certamente se avesse espresso dei dubbi sul darwinismo non sarebbe neanche su quello ma probabilmente su quelli della metropolitana a leggere un giornale di annunci lavorativi.
            Quindi caro Gvdr, sempre di casta si tratta, di basso rango ma casta.
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            Riguardo al termine “race” la sua è un’interpretazione di comodo, se Darwin avesse voluto evitare fraintendimenti avrebbe potuto usare un altro termine come variety o type, si vede che aveva il lessico corto, il termine scelto da Darwin può significare “razza”, “varietà” o “corsa”, ho l’impressione che se vi avesse fatto comodo avreste detto che Darwin si riferiva alle corse dei cavalli.
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            Questo blog e’ un passatempo divertente. Perche’ dovrei privarmene?
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            Questo suo arrampicarsi sugli specchi per negare che il darwinismo alle sue origini ha abbracciato il razzismo è commovente, peccato che restino gli scritti che ho riportato sopra a testimoniare il contrario.
            Non si accorge che è lei a difendere con attaccamento devozionale una figura che rappresenta molto di più che uno scienziato ma un patriarca?
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            Se infine vuole mi indica la domanda sa cui si riferisce se no pazienza, vivrò anche senza.

          • @Cipriani,
            forse sarò megalomane, e forse sarà per via di quelle persone che continuano a rispondere e a intervenire sul sito cercando di dimostrare che sbaglio anziché ignorarmi.
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            Riguardo alla vicenda del vaccino nel Kenya non ho cambiato affatto idea, anzi ho avuto indicazioni private che ma la fanno rafforzare, ma purtroppo non ho prove da presentare quindi taccio.

          • Giuseppe Cipriani on

            Ah, Enzo, riguardo alla vicenda del vaccino nel Kenya non hai cambiato affatto idea?
            Era solo un’idea? Sembrava fosse qualcosa di più profondo…
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            “Anzi ho avuto indicazioni private che me la fanno rafforzare, ma purtroppo non ho prove da presentare quindi taccio.”
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            Aspettiamo le prove, allora! Quelle che renderanno la tua idea meravigliosa qualcosa di più concreto.
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            Intanto, per fortuna, la campagna di vaccinazioni va avanti. Sai, il tetano non fa sconti. E tra la certezza di scampare a questo male e l’idea di restare sterili, intanto meglio la certezza di scamparla dal tetano… Trentanni di complottismo in questo campo non sono bastati a far capire che non sta succedendo nulla di strano, ma non mi meraviglia, fa parte del gioco di quella che può essere definita la “controstoria”, fonte di grandi idee spesso (per fortuna o purtroppo) in buona fede.

  2. Giuseppe Cipriani on

    Quelli che… “Mi si è rotto il frigo…. Che cazzo hai fatto, Darwin?!”

  3. Sarebbe carino avere un’opinione dei più “anziani” che hanno visto un po’ l’evoluzione della società sulla diminuzione del potere d’acquisto, specialmente Masiero che mi pare abbia sempre lavorato in ambito economico, non dal punto di vista filosofico ma economico.

    Perchè non serve andare in USA per vedere un divario generazionale del potere d’acquisto, e non serve invocare grandi piani di matrice Malthusiana (che concordo con gvdr e cipriani c’entrano con Darwin tanto quanto la rottura del frigo), basta capire come mai voi “vecchi” pagate noi “giovani” un tozzo di pane per lavori ad alta e altissima competenza in condizioni precarissime. Anzichè resistere alla tentazione Smithiana della legge della domanda e dell’offerta e fornire Fordianamente uno stipendio congruo ai propri lavoratori.

    Io la vivo da Giovane e non ci vedo nessun gran piano, solo datori di lavoro che sfruttano incassando grasse commesse e non girando gli incassi ai propri dipendenti:

    ho un’amica che lavora gratis per un’azienda che lavora per Expo adesso, lavorerà gratis per sei mesi e poi chissà, nel frattempo il suo capo la commessa la prende; Ho un altro amico che lavora a Milano 1200 euro lordi come ingegnere con contratto triennale e si ritiene fortunato “perchè dati i tempi”, quando a Milano neanche vivi da solo con 1200 euro al mese; In italia i veterinari fanno praticato quasi gratuiamente Germania la mia amica veterinaria ha rifiutato il lavoro da veterinario a 2000€ al mese (e in una zona con costi d’affitto il 50% rispetto a Milano) perchè “non mi faccio sfruttare”. In svizzera le cassiere del Lidl guadagnano 4000€ e in Finlandia al di sotto di 2500€ lordi c’è gente che preferisce prendere il sussidio di disoccupazione.

    Perchè l’Italia è conciata così? E non mi parlate di enormi complotti, perchè a Milano vitto e alloggio sono al prezzo che sono per un motivo, e i datori di lavoro che pagano 1200€ gli ingegneri e non pagano le segretarie evidentemente le case, i macchinoni, e i ristoranti costosissimi, se le possono permettere dato che ne girano tanti quanti a Francoforte e ben più che a Helsinki.

    Terra terra, perchè in Italia non esiste classe media?

    PS: poi non sono assolutamente d’accordo che a valori di classe media corrispondono mestieri di classe media e viceversa, i valori sono completamente dissociati dai mestieri, e non fumare e non bere costa meno che bere e fumare.

    • Caro Andrea,
      grazie per aver dimostrato la correttezza della chiusa dell’articolo.
      Lei parla di un “voi” e “noi” rivolgendosi alle generazioni precedenti e al tempo stesso rifiuta di vedere quali siano le radici dalle quali trae linfa l’ideologia attuale.
      Io più che mostrarti che la riduzione dello stipendio a livelli di sopravvivenza e la disoccupazione programmata denunciata da D’Attorre sono una precisa scelta teorizzata più di due secoli fa non posso fare.
      .
      Continua a prendertela con le generazioni più vecchie come i capponi di Renzo, se ti fa sentire meglio prenditela con quelli più anziani che non riceveranno più spese sanitarie perché a basso indice di ritorno economico e verranno sottoposti ad un’eutanasia indiretta, quelli che sono nei guai come i giovani e non ti accorgi che la vera divisione è di classe.
      E non è solo l’Italia ad essere conciata così, ma non ti guardi intorno? Secondo te Grecia e Spagna si stanno rivoltando per quale motivo?
      E i tassi di povertà nello stesso Regno Unito sono paurosi, degli USA si è detto nell’articolo, allora qual è il nemico?
      Le situazioni da lei riportate sono eccezioni Germania, Svizzera, Finlandia, e perché non parlare del Principato di Monaco o delle isole Cayman?
      .
      Se le giovani generazioni vorranno avere qualche speranza dovranno affrontare prima di tutto una battaglia culturale, una rivoluzione antropologica, ma nelle sue parole vedo solo la ripetizione dei soliti luoghi comuni che fanno comodo a chi vuole convincervi che lo stato di cose attuali sia frutto del nostro essere inferiori alle razze ariane del nord Europa e, si tratti di una situazione sostanzialmente meritata e inevitabile.
      Auguri…

      • Le situazioni da lei riportate sono eccezioni Germania, Svizzera, Finlandia, e perché non parlare del Principato di Monaco o delle isole Cayman?

        Dimentichiamo sempre che la Germania “sta bene” per i trucchi contabili che sono tollerati dalla UE, mentre invece quando fatti da altri fanno esclamare (in primis agli italiani stessi) “Eh vabbe’ e’ l’Italia”.
        Ma anche li’ ci sono i c.d. “mini-jobs” da 500 euro al mese (che tra l’altro fanno diminuire artificialmente il tasso di disoccupazione tedesco).
        E non sono per studentelli che vogliono arrotondare per pagarsi i libri.
        Sono per i padri di famiglia che ci devono mantenere moglie e figli.
        Ancora con questa ammirazione dei tedeschi perche’ efficienti?
        Io direi un’altra parola, ma…

          • Ma sostituiamo per un istante i paesi del “sud europa” con paesi dell’Africa o Terzo Mondo piu’ in generale.
            Guardi come gli stessi adoratori della Divinita’ Teutonica scatterebbero in piedi con l’accusa di neo-colonialismo (perche’, nei fatti, a questo vogliono ridurci) e imperialismo.
            Cose strane passano per la testa della ggggggggente.

          • Il paragone con quello che è successo ai paesi del Terzo Mondo è pertinente, anche loro sono stati sottoposti all’utilizzo di una moneta straniera e strozzati da interessi impossibili da pagare anche per via delle “ricette” di tagli e soffocamento dell’economia imposte dallo stesso FMI.

      • ” E i tassi di povertà nello stesso Regno Unito sono paurosi, degli USA si è detto nell’articolo, allora qual è il nemico?”

        Sicuramente, per il nel mondo liberista anglosassone e’ normalissimo sfruttare ed essere sfruttati.
        E’ normalissimo per uno studente inglese fare i debiti per studiare, fare l’uomo sandwich per pagarsi gli sfizi e poi diventare ingegnere e chiedere 50 mila sterline l’anno, oppure morire tentando.

        Ho chiesto dell’Italia perche’ e’ una situazione vicina, fatta di gente che si conosce non di ipotetici manovroni. Quando si parla di stagisti in Italia non si parla di numeri, si parla del signor Giovanni che chiede al neo-ing. Gianluca di lavorare gratis.
        E il neo-ing. Gianluca, che pur di non rimanere a casa e di aggiungere la riga sul curriculum, lo fa.
        L’analogo neo-Dipl.-ing Heiko al suo capo Frederich risponde Ciaspole quando offerto 1500 euro netto per lo stesso identico lavoro del neo-ingegner Gianluca.

        Allora perche’ Giovanni, dotato di Aston Martin e quadrilocale a Milano Porta Venezia (qualcuno li dovra’ pur avere! E ci deve essere un motivo, fra le maglie della domanda e dell’offerta, se al mq Milano costa piu’ di Francoforte!), offre a Gianluca di lavorare gratuitamente? E Gianluca lo accetta ben sapendo, a differenza del londinese B.Sc. John (che, se ha fatto il bravo, a differenza dell’altrettanto bravo Ing. Gianluca non ha 23/24 anni ma 21!), che dopo l’internship nella Startup non lo aspetta un lavoro in banca a partire da 30 mila sterline l’anno?

        Perche’ di teorizzazioni filosofiche e macromanovre totalitarie, nel Giovanni che mi sfrutta il Gianluca per comprarsi il Range Rover come utilitaria da citta’, non ce li vedo.

        • Allora parliamo di fatti e non teorizzazioni?
          I fatti sono che in nome di un liberismo assoluto tutto è al al servizio della competitività e del sistema bancario per cui il TUO stipendio deve essere il più basso possibile e la disoccupazione deve essere non inferiore a 13%.
          Se vuoi fare qualcosa comincia a prendere coscienza che questa situazione non è il frutto di una congiuntura sfavorevole ma l’attuazione di un sistema con una sua logica, quindi smettila di votare chi lo sostiene e lotta per un cambiamento di paradigma.
          Se vuoi consigli più “concreti” c’è solo quello di entare dalla parte giusta del mondo (le classi privilegiate di qualsiasi paese, meglio se Svizzera, Francoforte, Finlandia… ) o la lotta armata. Fai tu.

          • Aggiungo che la GB si è furbescamente tenuta fuori dall’Euro e che comunque è una potenza che con la City, e non solo, rastrella denaro da tutto il mondo, ecco perché da quelle parti comunque sono di più quelli che prendono uno stipendio alto.

        • “l’attuazione di un sistema con una sua logica” si ma l’attuazione di tale sistema non mi pare per niente calata dall’alto.

          Perchè non è Renzi, Angela Merkel o i massoni a tagliare le gambe al povero Gianluca. Ma è Giovanni, che ha un’azienda simile a quella Frederich, che vende prodotti simili a prezzi simili e ha fatturati simili, ma mentre Frederich ha il pudore di riconoscere un corrispettivo al suo neo-ingegnere (che ha il pudore di rifiutare offerte non congrue) nonostante in Germania non ci sia formalmente stipendio minimo nè contratto blindato, Giovanni chissà a cosa pensa… Magari mette da parte per i tempi bui, non dico che si beve lo stipendio di Giovanni sbocciando all’Armani Privè. Vorrei saperlo da chi ha esperienza in queste cose infatti…

          Però Appena si sono sciolti alcuni dei vincoli formali e data la possibilità di sfangarla in qualche modo, analogamente a quanto avviene in altri paesi neh, sembra si siano alzati i cancelli dell’arena, a differenza di quanto avviene in altri paesi.

          In Italia non vedo la minima speranza per giovani volenterosi (non parlo delle “fasce basse”, parlo di quella supposta “fascia media”) con primi stipendi ridicoli anche (soprattutto oserei dire) per laureati e specializzati e secondi stipendi non molto più rosei e possibilità di carriera a gambe tagliate.

          E non mi pare sia colpa di Malthus o di Darwin, nè della supposta crisi (dato che se fosse una questione di abbondanza generale i prezzi dovrebbero crollare, ma di Giovanni.

          Grazie del consiglio concreto, purtroppo sono entrato dalla parte sbagliatissima, quella accademica. Anche se sono ancora in tempo a saltare, e francamente sto un po’ valutando. Per questo noto una differenza in cui alcuni paesi me ne danno l’opportunità, l’Italia no.

          E non c’entra con la ricchezza media di un paese o chissà quale macro piano, perchè se prendi un uomo con certe abilità e consistentemente in diversi paesi sono disposti a pagarlo a multipli dello stipendio medio, mentre in Italia a pane e acqua e stock options spazzatura, non è Malthus che sta parlando…

          • Andrea dice:
            “Ma è Giovanni, che ha un’azienda simile a quella Frederich, che vende prodotti simili a prezzi simili e ha fatturati simili, ma mentre Frederich ha il pudore di riconoscere un corrispettivo al suo neo-ingegnere…”
            .
            Ma è sicuro di quello che dice? Non è che sta idealizzando il teutonico Friedrich?
            E non è che la rimozione dei dazi doganali ha messo in competizione Giovanni e Gianluca con due cinesi che lavorano per un decimo dello stipendio mandando fuori mercato l’azienda di Giovanni?
            Ma lei li legge i giornali e ha visto quanto Giovanni sono finiti male, che fa vede solo i Briatore e i Marchionne?
            La verità è che l’imprenditoria è in difficoltà per un confronto con realtà che sfruttano la manodopera e che in Germania, dove il costo del danaro è artificialmente minore favorendo le aziende, esistono anche i mini jobs come ricordato da Piero.
            Vedo troppa teoria per chi dice che il malthusianesimo è teoria, e troppa miopia nel prendersela con i “Giovanni” di turno che esistono più negli stereotipi che nella realtà.
            Si sollevi e approfondisca lo sguardo o sarà destinato al gregge.

          • “dove il costo del danaro è artificialmente minore favorendo le aziende”

            Cioe’ si ottengono prestiti a minori interessi?

            “Ma lei li legge i giornali e ha visto quanto Giovanni sono finiti male” ho di meglio dei giornali, che tanto ci godono a spingere le storie brutte, ho il mercato immobiliare e dei servizi.
            Se un bilocale costa piu’ a Milano che a Francoforte o Helsinki, nonostante l’impiegato medio tedesco guadagni il 30% in piu’ e faccia la spesa col 30% in meno, significa che i Giovanni di Milano non se la passano tanto male.

            E’ questo che non computa imho, se l’Italia (o meglio Milano) fosse un paese (o meglio una citta’) allo sbando, non ci sarebbero immobili a 10 mila euro al metro quadro.

            Riguardo alla mia esperienza personale, di giovane molto specializzato, classico esempio di self-made man che si avvicina alla classe media, che guarda con interesse curioso nel mercato del lavoro e immobiliare in prospettiva internazionale:
            Nella City gli immobili sono alle stelle, ma nella City non e’ cosi’ inusuale trovare lavori da 100 mila sterline annui.
            A Francoforte gli immobili sono ragionevolmente alti, e a Francoforte non e’ inusuale trovare lavori da 60 mila euro annui.
            A Milano gli immobili sono molto alti, e a Milano sembra impossibile trovare alcunche’ a 20 mila euro annui.

            C’e’ un cortocircuito da qualche parte. Se sono miope mi dica lei dove guardare, per la specifica situazione di sopra, che non mi pare coinvolgere malthusianesimo ne’ giustificare i Giovanni.

  4. Qualsiasi cosa abbia pensato Darwin riguardante l’economia e la politica, non può prescindere dal contesto di quell’epoca. Ossia, non è lui la “causa” di pensieri e azioni oggi esecrabili, essendo andato piuttosto con il flusso della Storia, benché possa aver rafforzato o indirizzato il flusso con le sue scoperte. In altre parole chiedo che si applichi anche a Darwin e ai suoi contemporanei quel “relativismo storico”, la contestualizzazione, che di solito i relativisti non vogliono applicare quando devono giudicare a livello storico i loro avversari (che si riducono sostanzialmente alla religione e alla Chiesa cattolica in particolare).
    A livello economico possiamo dire che in questi secoli le abbiamo provate tutte, ci sono state delle “correzioni” dei classici (Smith, Ricardo) anche all’interno di sistemi di libero mercato, ma sono state soluzioni che si sono mostrate non in grado di garantire benessere crescente, continuativo e durevole per tutte le generazioni. Probabilmente abbiamo esaurito le “cartucce” e rimane solo l’approccio antiegoista che è un approccio cristiano e che non può venire imposto dall’alto, ma richiede adesione personale dal basso, dall’alto può solo venire la preparazione di un clima culturale propizio a indirizzare verso queste scelte e stili di vita. Serve un cambiamento epocale di mentalità che se le cose andassero bene sarebbe molto meno probabile perché meno urgente. La società nuova non si crea a tavolino decisa da pochi potenti, questi magari fanno i loro piani, creando problemi, ma difficilmente possono diventare egemoni a lungo, non sono i “signori della Storia” e le crisi che gli scoppiano tra le mani accelerano il superamento degli equilibri e delle strutture passate e anche di quelle programmate che si vorrebbe imporre al mondo.

  5. Ma è mai possibile essere la negazione di sè stessi? Da come viene descritto nell’articolo Krugman viene presentato come quello che “c’ha visto giusto!”. Eppure mi pare palese che costui sia, da rampollo del neo-keynesianesimo qual è, nè più ne meno che un socialista; ed è autoevidente dalla terminologia cui ricorre….classe…alienazione. Mi stupisco che non faccia scattare un campanello nella testa dell’autore. E’ una interpretazione di stampo chiaramente marxista, tutto è una reductio ad munus, ed è CHIARERRIMO quando i interpreta i cosiddetti “valori della classe media” come il frutto, perchè dirla proprio una sovrastruttura con Marx pareva brutto forse, dell’intorno economico e non già come dovrebbe essere, ed è, per l’insieme delle giuste scelte dettate da una giusta morale.
    Costui inverte la causa con l’effetto, come tutti i poveri idioti che seguono Marx (e con lui Hegel. Mai filosofia fu più nefasta! Qui sono d’accordo con Schopenhauer “SE VOLETE RENDERE IMBECILLE QUALCUNO, FATEGLI LEGGERE HEGEL”), giacchè ad esempio PRIMA è venuta la cultura e la morale cattolica a seminare e POI è fiorito il commercio e non viceversa.

    Ps: chiedo scusa se ho usato toni particolarmente aspri, quando non francamente offensivi ma davvero mi sono saliti i proverbiali 5 min nel vedere gli sproloqui di un seminatore di zizzania, presentati come buona novella del vivere civile.

    • Krugman ha fatto una descrizione della realtà degli USA, questo era importante mostrare e questo è stato mostrato, la “buona novella” ce l’ha messa lei.
      Non ho scritto da nessuna parte che le ricette di Krugman siano quelle giuste, ma sicuramente non sono d’accordo con chi vede nello Stato il problema, un’idea assurda che vede nei banchieri e nelle multinazionali il bene dell’umanità, ma stiamo scherzando?
      Ve lo meritate il TTIP.

      • Aggiunga che gli USA non hanno piu’ neppure un’oncia d’oro nelle proprie riserve, e che la Federal Reserve si RIFIUTA di restituire l’oro ai suoi legittimi proprietari (Stati Europei in primis).

        P.S.: sarebbe anche interessante ripercorrere come, dopo la crisi del ’29, gli USA abbiano accumulato la loro riserva aurea.

      • Prof. Non vorrei avesse equivocato il seminatore di zizzania è Krugman non lei, e con lui la Fed cioè il sistema bancario e lo Stato americano che giocano al gatto e la volpe ai danni di Pinocchio (alias contribuente cittadino). Porcate come il TTIP non sono frutto del capitalismo infame brutto e cattivo, anzi sono nel mio intendimento la più acclarata manifestazione del mercantilismo di stato cui fa sponda una concezione del diritto positiva cioè calata a forza dall’alto e quindi facilmente pervertibile; mentre un sano capitalista è sostanzialmente un giusnaturalista obbligato.

        • Scusa Andrea se ho dato l’impressione di essere un po’ brusco, avevo capito che il riferimento era a Krugman ma ho voluto chiarire che l’articolo non era un abbracciare le sue teorie, sulle quali non volevo entrare, ma mostrare come stanno andando le cose negli USA per bocca di un personaggio che comunque la si pensi almeno su cosa stia accadendo è autorevole.

          • Ma no prof. le pare per me è un piacere ed un onore incrociar la spada con lei, e sono sicuro, se nel tempo si continuerà a discutere che la porterò dalla mia e sa perchè? Semplicemente, perchè in altri ambiti sono su posizioni simili se non uguali alle sue, quindi verosimilmente è possibile anche in questo frangente. Quanto all’autorevolezza Krugman è autorevole, giacchè ci vuole tanto ma davvero tanto fegato per mentire sapendo di mentire.

  6. Mi trovo quasi sempre d’accordo con Andreax sulle questioni economiche e finanziarie (ma se non erro il nostro interviene giusto su queste…). Non fa eccezione questo ultimo suo intervento. Krugman è ovviamente in buona compagnia con altri economisti keynesiani e con molti politici “de sinistra”. A parte il sopracitato D’Attorre (per quel che vale) penso al più quotato Massimo D’Alema, quando afferma solenne dagli schermi televisivi “Questa crisi è figlia del liberismo” (sic !). Certamente la crisi ha avuto inizio nella questione dei prestiti subprime USA e dagli eccessi finanziari dei mercati mondiali, ma quello che pesa sull’Europa, e sull’Italia in particolare, e che prolunga la crisi a dismisura, non è l’eccesso di liberismo, ma semmai l’eccesso di statalismo, perché il nostro problema, per quanto si cerchi di negarlo, si chiama “debito pubblico” (stratosferico) dovuto sì agli accessi finanziari, ma del settore pubblico, dello stato. Semplicemente non si individuano le cause scatenanti, che possono essere di diversa origine, dalle cause strutturali, ossia dalla spiccata predisposizione a reagire negativamente da parte di un sistema economico se colpito da possibili varie cause scatenanti. Le stesse questioni strutturali stanno poi alla base del lunghissimo e incerto riassorbimento della crisi e la medicina, con buona pace dei D’Attorre, D’Alema e simili, non può essere aumentare la spesa, perché la spesa e l’allegra finanza pubblica è alla base dei problemi di eurozona e in particolare dei nostri.Come detto sopra, a livello globale le si sono provate tutte e resta poco da inventarsi e da fare, un cambiamento epocale è possibile solo con un diffuso cambio di mentalità a livello mondiale.

    • Muggeridge,
      il debito pubblico non è una conseguenza delle spese dello stato ma degli interessi di una moneta straniera che prendiamo in prestito pagandoci sopra degli ingiustificati interessi.
      L’avanzo primario dell’Italia (i soldi incassati al netto delle sopracitate spese dello Stato) è positivo e siamo anche molto più virtuosi degli altri paesi definiti migliori di noi in uno slancio di autorazzismo.

      .
      Perché non la smettiamo di autoaccusarci e non vediamo che il problema sono i meccanismi imposti da un’Europa costruita male?

      • Ma lei lo sa che per fare un quadrare i conti nel PIL ci buttano dentro l’economia del mercato nero e prostituzione? Ma le pare un approccio onesto?

          • Sì ma è un trucco da ragionieri, è un artificio contabile, quel numero non vuol dire niente perchè non esiste un corrispettivo fatto di ricchezza reale, nel mondo fisico.

          • perche’, il debito tedesco spalmato sui Lander e fatto percio’ sparire dal debito federale, secondo te, esiste o non esite?

    • Il tuo discorso cade semplicemente perche’ i numeri che dovrebbero ratificare la “superiorita’ ariana” semplicemente sono FALSI, oppure sono ottenuti a scapito degli altri paesi dell’eurozona (in primis l’Italia).

  7. Veramente gli interessi della “moneta straniera” sono quelli, bassi, che ci hanno aiutato a non fallire dieci anni fa. Non si può falsificare la storia economica italiana che ha visto il continuo ricorso a deficit e debiti per far fronte alla debordante spesa pubblica e non bastano pochi anni recenti virtuosi a livello solo di spesa corrente per rimediare a decenni di allegre spese fuori controllo che hanno drogato l’economia reale e indebitato irresponsabilmente il Paese. Piuttosto si pensi alla spesa pubblica degli enti locali che è letteralmente esplosa con quel federalismo fiscale voluto da chi ora vorrebbe addebitare tutte le (proprie) colpe e le conseguenze della propria irresponsabilità al solito, comodo, nemico esterno, che in questo caso sarebbe l’Europa.

    • E’ esplosa per cause sconosciute o perche’ lo Stato centrale si e’ rifutato di fare la sua parte delegando alle regioni quello che non voleva piu’ fare e riducendo sempre di piu’ i trasferimenti ad esse?
      Oppure dal fatto che nelle compartecipate ci andavano i trombati delle varie elezioni e venivano consolati con poltrone di peso?
      Parli di quel non-federalismo fiscale che e’ stato tanto annacquato da non prevedere neppure i costi standard (altrimenti le regioni del sud, tecnicamente fallite, avrebbero gridato al razzismo e all’egoismo delle regioni del Nord: tanto per dire la sola Regione Lombardia cura gli ammalati di altre regioni per 100 milioni di euro) per cui in Veneto una siringa costa 5 euro (sempre uno sproposito!) e in Calabria ne costa 250?
      Ma quali tassi bassi e prezzi stabili!!!
      Vi siete scordati di quando accusavate il Berlusca di non aver saputo “governare” il cambio (neanche Mussolini ci riusci’) e una cosa che costava 1000 lire subito dopo e’ costata 1 euro?

      • Giuseppe Cipriani on

        E dagliela con il mantra che l’euro ha portato al raddoppio dei prezzi, senza un briciolo di prova, naturalmente.

          • Giuseppe Cipriani on

            Certo che come fonte e come esempi ce n’è per non dormire la notte, cavoli che prove contro!

          • Giuseppe Cipriani on

            Certo che gli esempi prova che porti sono sconvolgenti, articoli di giornale, opinioni, beghe politiche… Non mi aspettavo di più del resto, perché di più non si può produrre. La bufala dell’euro che ha raddoppiato i prezzi e davvero impressionante e chi la poteva abbracciare con tanta forza e “prove schiaccianti” se non il temerario Piero dai modi ruvidi?

          • E certo e che ti dovevo portare?
            Una macchina del tempo a farti vedere i prezzi dell’epoca prendentoti per un orecchio?
            Ma uno con le fette di prosciutto sugli occhi come te, haivoglia a convincerlo!

          • Giuseppe Cipriani on

            Tesoro mio, ti potrei sommergere di link che affermano il contrario ma non lo faccio, basta che cerchi bufala ed euro.
            Non mi aspettavo di più, lo ammetto, non sei mandrache e ti deve arrabattare con qualche notiziola datata che riporta al ricordo quei furbi che, cavalcando l’euro e la confusione degli italiani che andavano in giro senza calcolatrice, hanno tentato la sortita della vita, ma senza troppo costrutto perché alla fine venivano premiati i negozianti onesti. Questo spero che te lo ricordi o facevi parte anche tu degli ingenui che non capivano la differenza tra 1 euro = 1.000 lire e 1 euro = 1.936,27 lire?

          • Pero’ al Multiverso ci credi, vero? senza tante “prove”…
            Ah gia’, te l’hanno detto i “preti” della tua religione, lo scientismo, e quindi tu ci credi per forza.
            Lassa perde, Cipria’, che non sei credibile manco come “agnostico”.
            A te non servono prove per quello che hai DECISO di credere, e non ti basteranno mai prove per quello che hai deciso di NON credere.
            Sei semplicemente uno che si mette le fette di salame sugli occhi per non rischiare di vedere qualcosa che possa sgretolare i tuoi pregiudizi e la tua ideologia…
            Pero’ non si sa mai quello che la vita riserva, gia’ ti abbiamo visto berlusconiano che difende il governo di allora dalla solita s***ata della sinistra che lo accusava di non aver saputo gestire il caro prezzi…

      • Il federalismo fiscale ha fatto comodo a tutti i partiti per aumentare a dismisura la loro sfera di influenza e distribuire sia incarichi politici che posti nelle strutture pubbliche, ma l’idea e la spinta iniziale a realizzarlo vengono da quello stesso leghismo che ora, dopo aver prodotto il più rilevante aumento della tassazione che si potesse immaginare, vorrebbe dare il colpo di grazia all’Italia con il ritorno alla lira. Un’operazione che può avvenire solo perché l’italiano non mastica molto di economia e finanza, ha la memoria corta e ignora cosa voglia dire assumersi le proprie responsabilità tra cui quelle derivanti dalle scelte effettuate anche nel passato più recente.
        Per descrivere la situazione dell’enorme debito pubblico italiano causato da una classe dirigente irresponsabile e nemmeno degna di questo nome e l’attuale desiderio di svicolare dalle proprie responsabilità si può immaginare un obeso che dopo una sola settimana di dieta ritenga ingiusto che chi è in linea possa mangiare più di lui. Quello che invece è davvero ingiusto è l’allocazione inefficiente delle risorse e gli sprechi in cui siamo maestri, questo perché producono ingiustizia dando troppo a chi non merita tanto e sottraendo a chi ne avrebbe diritto.
        La legge più importante dell’economia è proprio questa “dove c’è qualcuno che ha un reddito senza meritarlo, c’è qualcun altro che merita un reddito senza percepirlo”. Alla lunga non ci si può sottrarre a questa regola perché le economie dove queste ingiustizie sono minimizzate sono quelle che vanno avanti e distribuiscono le risorse più equamente al loro interno. Quindi la politica economica italiana oltre a essere stata sregolata e poco saggia è stata profondamente ingiusta, non solo perché ha dato di più a molti che non se lo meritavano, ma anche perché, come è ormai evidente, ha caricato di un fardello insopportabile le nuove generazioni che si trovano ora senza lavoro e con un debito enorme e non ci sono scusanti esterne per giustificare queste scelte di vera ingiustizia perseguite in tanti decenni in cui per chi guidava il Paese contava solo acquisire consenso e potere distribuendo risorse a pioggia e senza criteri di efficienza a suon di deficit di bilancio e indebitamento.

        • Bravo bravo e ancora bravo. Chi più chi meno questi credono che il mercato sia un giocattolo fatto di adamantio, che sia indistruttibile, e così le banche fanno QE dalla mattina alla sera, i governi passano le giornate a inventare tasse “originali” (attendo con ansia il polveratico 2.0).
          Pensano d’essere i signori della Legge che invece governa anche loro, e come dice l’Acquinate riprendendo Cicerone:

          “La legge naturale è immutabile e permane inalterata attraverso i mutamenti della storia; rimane sotto l’evolversi delle idee e dei costumi e ne sostiene il progresso. Le norme che la esprimono restano sostanzialmente valide. Anche se si arriva a negare i suoi principi, non la si può però distruggere, né strappare dal cuore dell’uomo.”

          L’assoluta certezza che il redde rationem ad opera di una Giustizia veramente giusta, verrà a prenderli a calci in culo, e non solo loro ma anche le masse, anche noi, anche me nella misura in cui abbiamo/ho sottostato scientemente all’inganno. In tutta franchezza vi dico che più che vittime io vedo complici.

  8. Vede Prof., io l’ho sempre detto, e lo dico su tutti i blog che frequento, che i cattolici, in Italia e non solo, non ci hanno mai capito una m…azza di politica, men che men di economia.
    L’ultima volta, quasi 70 anni fa ormai, e’ dovuto intervenire (indirettamente) il povero Pio XII a metterci una pezza e salvare il deretano agli italiani, per poi ritrovarsi gente come i dicci’ (che peraltro erano un miliardo di volte meglio di questi odierni). Adesso si sono ridotti, da essere gli utili idioti della sinistra, ad essere gli (in)utili idioti del grandissimo capitale.
    Io un po’ mi vergogno ad infierire maramaldescamente cosi’, su un corpo esanime, tanto e’ facile smontare tante sparate. Ma tant’e’, visto che mi ci tirate per i capelli…
    Smontata la caz*ata dei prezzi e tariffe basse e stabili, smontiamo anche l’altra caz*ata de gli italiani che hanno vissuto al di sopra delle proprie possibilita’.
    E gia’, perche’ l’indebitamento degli italiani prima dell’avvento dell’euro era di circa il 25-35%, a fronte di quello statunitense del 75 e passa.
    Trasferiamoci per un attimo in un ambiente piu’ circoscritto, quello nazionale. E’ si’, perche’ quello che dicono i “nordici” contro gli italiani, non e’mica una novita’.
    Chi, tra quelli che ci segue, e’ un po’ piu’ (ahime’) avanti con gli anni, oppure chi ha una memoria di ferro, che non dimentica, a differenza di molti italiani (questo si’ un difetto nazionale), si ricordera’ che le stesse cose le diceva un tizio un po’ sui generis, soprannominato il Senatùr, tale Bossi, ed il suo ideologo di riferimento Miglio. Diceva (pressappoco) che quelli del Sud erano un popolo di lazzaroni, che non voleva lavorare, che viveva al di sopra delle proprie possibilita’, che prendeva i soldi sudati del Nord per fare la bella vita…. Vi ricorda qualcosa? Vi fischiano le orecchie? Eh ma questo e’ niente…
    Eppure, tutte ste cose, alla luce di oggi, e di fronte a quello che certi italiani che tifano Cermania dicono della propria nazione, non erano del tutto campate in aria…
    Eggia’ perche’ la famosa Cassa del Mezzogiorno si e’ magnata centinaia di milioni di miliardi di lire… La ricostruzione post Terremoto in Campania macina soldi ancora adesso, mentre quando ci fu un sisma nel Friuli le scosse non erano ancora terminate che gia’ ci si rimboccava le maniche per ricostruire.
    Eppure, tanti cattolici di allora si strappavano i capelli su quanto fossero egoisti e razzisti i leghisti che dicevano queste cose, che non era vero, che occorreva la solidarieta’ con la gente piu’ sfortunata… Allora erano soltanto patetici piagnistei, quelli dei cattolici, volti solamente a salvare la poltrona e relativo stipendio no?
    Perche’ se ha ragione la Teutonica Inflessibilita’ di oggi verso gli italiani lazzaroni, allora AVEVA RAGIONE gia’ da allora la Lega di Bossi.
    O se erano razzisti ed egoisti i leghisti di allora, ALLORA sono razzisti ed egoisti e sfruttatori i teutonici di adesso. Non c’e via di mezzo, no?
    Eh gia’, perche’ i leghisti di allora saranno anche stati buzzurri ed ignoranti, ma fessi no. Infatti la cosiddetta (inesistente) “Padania”, era la regione con il piu’ alto PIL d’Europa. Solo che aveva la palla al piede del Mezzogiorno (sulle modalita’ di impoverimento del Regno delle Due Sicilie e’ intervenuto piu’ volte il prof., per cui non mi dilungo). Bassolino, “vicere’ di Napoli” incontrastato per un ventennio, ha speso un miliardo di euro per PEGGIORARE il problema della monnezza, la Puglia di Vendola ha il 200% di debito nella sanita’ pugliese, la Calabria e’ fallita due o tre volte, l’ ARS continua a foraggiare i suoi membri con emoluenti superiori a quelli dei deputati della Camera, a Palermo si continua a stipendiare chi conta i tombini nelle strade (solo che lo si ricorda soltanto quando il sindaco non e’ di sinistra). Eppure dirlo l’altro ieri era da razzisti e buzzurri leghisti, adesso ma “lo dice l’Europa” e ci dobbiamo battere il petto in segno di pentimento.
    Ecco il vizio, (anche questo tutto italiano), che una cosa e’ vera o no, a seconda di CHI lo dice, e non QUELLO che dice…
    E smontiamo anche la caz*ata degli sfracelli se ritornera’ la lira.
    La verita’ e’ che non succedera’ nulla di quanto predetto dagli “economisti”, che sono soltanto degli apprendisti stregoni e che fanno ne’ piu’ ne’ meno di quello che fanno gli scommettitori quando cercano di beccare un tris. Un esempio? Fino a l’altro ieri alla sola possibilita’ di svalutare l’euro, gli “economisti” si strappavano i capelli e i peli dal petto, minacciano apocalissi e sterminio. Adesso che l’euro si e’ svalutato di quel quasi 20% che certuni chiedevano con insistenza da anni, si comincia a vedere un minimo minimo di ripresa. Un altro esempio? I mille miliardi di euro immessi da Draghi nel circuito. Da dove li ha presi ‘sti sordi? Chi glieli ha datti? Nessuno. Li ha creati dal nulla. Esattamente quello che fa la BCE che ce li presta. Fino a ieri solo l’ipotesi di stampare piu’ moneta,. a dire degli economisti intelligentoni avrebbe causato lo spostamento dell’orbita della Luna e lo schianto su Nettuno. Mi si dira’ con tono saccente e supponente che non sono soldi stampati ma solo scritture contabili: di bene in meglio (o meglio di male in peggio): vuol dire che era solo un modo per salvare le banche dopo che hanno giocato con i nostri soldi e adesso le dobbiamo pure rifondere.
    Cosi’ come non e’ successo (quasi) nulla quando la Lira e’ uscita nel 1992, o quando e’ uscita la Sterlina. Dopo 15-20 giorni, si riassestera’ tutto e gli avvoltoi alla Soros si sceglieranno un altro pollo da spennare. Ah, a Soros gli hanno dato una Laurea honoris causa a Bologna. Vi lascio immaginare chi sia il tizio che gliela ha data.
    Quindi non ci sara’ una pestilenza che colpira’ i primogeniti leghisti, le cavallette non ridurranno in briciole i cellulari 4G, la peste rugginosa non colpira’ i Porche Cayenne dei piu’ benestanti. Soltanto si capira’ la truffa dell’euro e finalmente si fara’ a gara ad uscirne.

    Pero’ mi vergogno di infierire ulteriormente, evito di smontare anche le caz*ate della colpa del “(falso) federalismo” perche’ proprio sarei peggio di Maramaldo…
    Come vede prof, la vita e’ come una scatola di cioccolatini, non si sa mai cosa si trovera’ dentro. Infatti oggi ci abbiamo trovato un Cipriani berlusconiano e un muggeridgre leghista… I casi della vita 😉

    • Caro Piero, è vero che la vita è come una scatola di cioccolatini e questo è il bello, ma mi raccomando, tu intanto che scartiamo i cioccolatini continua a smontare i vari luoghi comuni… 🙂

  9. Parliamoci chiaro, l’Italia unita ha avuto il suo momento di eccellenza internazionale giusto sotto la DC, c’è poco da denigrare i cattolici, semmai se togliamo questi non resta proprio nulla della storia recente. essendo il resto assai peggio (vogliamo pensare ai cosiddetti “laici” ? o azzardiamo coi socialisti e magari coi comunisti ? meglio lasciar perdere…).
    Poi non scambiamo il razzismo che esiste da sempre a livello popolare con gli stati d’Europa e le politiche europee, diciamo che se fossimo in un’unica nazione si tratterebbe del solito, a noi molto noto, campanilismo, che fa folclore, ma quello che conta quando si è in un’unione monetaria, non sono i lazzi popolari, ma rispettare gli accordi o non rispettarli.
    L’economia ha delle regole immutabili e un postulato che chi non l’ha studiata di solito non conosce: la limitatezza delle risorse. Quindi tutti i discorsi a favore dell’aumento della spesa pubblica in una situazione di questo tipo sono a dir poco utopistici…(vanno bene per i capipopolo irresponsabili alla Grillo e alla Salvini, oppure per i sindacati che credono che i posti di lavoro si possano creare per legge e così le risorse mancanti…prodotte dal nulla…e poi dicono dei credenti 🙂
    Se ritornerà la lira ci saranno certamente degli sfracelli, mentre sarebbe stato saggio, vista la nostra inaffidabilità (perché di questo si tratta), non entrarci. Ma non si può parlare di Regno Unito “furbo” perché si è tenuto la sterlina, perché la sterlina è una moneta forte come lo era il marco, non certo la liretta inflazionata di non lontana memoria (che danneggiava le classi deboli). Incredibile poi che si parli di stranieri che con l’euro si comprano l’Italia, senza capire che semmai è con la lira che se la possono portare via a prezzi d’accatto (infatti una svalutazione istantanea del 40% è data per scontata). Insomma un impoverimento generale che fa felici giusto quelli che i capitali li hanno altrove (immagino sia il caso dei capipopolo anti-euro sopracitati), inoltre un’azione autolesionista di elevate proporzioni dal momento che il debito pubblico che si svaluterebbe è detenuto per la maggior parte in mani nazionali, con le banche detentrici che finirebbero subito in bancarotta, mandando tutto il sistema a ramengo per sempre. In questo caso è davvero meglio non provare per credere, abbiamo già punito abbastanza le nuove generazioni, non è il caso di fare loro conoscere anche la fame come ai tempi dei nostri nonni.

    • stò cò frati e zappo l'orto on

      Se lei è un economista come spiega un debito pubblico da paese del quarto mondo?
      Come e chi lo ha formato?Quali sono le voci,una per una?
      Chi ha governato in questi 70 anni(a livello regionale e comunale pure il mitico pci)se non la dc e i suoi eredi di destra o sinistra.
      I laici,grillo,salvini(intende la lega?)sicuramente hanno contribuito hai problemi(in particolare il debito pubblico)del paese in maniera percentualmente minore.Grillo poi……non è ancora arrivato al governo del paese…….
      Comunque il cavaliere un lavoro eccezionale lo ha compiuto:E’ riuscito a distruggere il centro-destra in questo povero paese.Dunque mi faccio portavoce per un grazie a nome di tutti “i non votanti”.

      • Quando mi riferisco all'”eccellenza internazionale” per l’Italia penso sopratutto al “boom economico”, con la lira che diventa una moneta quasi forte e i bilanci in ordine e la spesa pubblica contenuta e il benessere che si diffonde (incredibile vero ?), la prima picconata a questo sistema arriva con l’esperienza di centrosinistra nei primi anni ’60 (i socialisti al governo…).

        • stò cò frati e zappo l'orto on

          Certo è che se i socialisti(+psdi e pri)non si fossero lasciati tentare rinunciando alle lusinghe del Potere,alla distanza ne avrebbero(avremmo)certamente(in dignità ed elettoralmente)guadagnato.
          Mentre la dc,passo dopo passo avrebbe potuto(?)realizzare l’intelligentissimo COMPROMESSO STORICO.Bastava ottenere l’autorizzazione dai nostri padroni americani……

  10. Parliamoci chiaro, l’Italia unita ha avuto il suo momento di eccellenza internazionale giusto sotto la DC, c’è poco da denigrare i cattolici

    Forse perche’ allora non c’era ancora la UE 😀
    Piu’ seriamente: Legge 22 maggio 1978 n. 194 riguardante l’Interruzione Volontaria di Gravidanza
    Firmato
    Presidente della Repubblica Italiana: Giovanni Leone (DC)
    Controfirmato:
    Presidente del Consiglio dei Ministri: Giulio Andreotti (DC)
    Ministro di Grazia e Giustizia e Guardasigilli: Francesco Paolo Bonifacio (DC)
    Ministro della Sanita’: Tina Anselmi (DC)

    h**p://xoomer.virgilio.it/dratro/Rassegna%20stampa%20agosto/I%20cattolici%20ed%20il%20Red%20bloc%20del%20dottor%20Agnoletto.htm
    h**p://xoomer.virgilio.it/dratro/Rassegna%20stampa%20agosto/G8%20la%20subalternita%27%20dei%20cattolici%20ad%20Agnoletto%20e%20compagni.htm
    h**p://gheddo.missionline.org/?p=734

    h**p://www.unavoce-ve.it/montagnana-2.jpg
    h**p://comeunacerva.blogspot.it/2013/09/vaticano-no-alla-bandiera-della-pace-in.html

    Io direi che c’e’ MOLTO da denigrare i cattolici.
    Folclore? Lazzi popolari? campanilismo? Rispettare accordi?
    Ancora? Ma de che stamo a parla’?
    I primi bilanci FALSI, TRUCCATI, sono quelli dei paesi “virtuosi”, in primis la Germania.
    E molto piu’ di quelli di Italia e Grecia.
    Nessuno risponde su questo punto (perche’ non puo’).
    E quando qualcuno cerca di fare i propri interessi anziche’ quello dei Crucchi, scatta il golpe finanziario per sostituire il vertice con uno piu’ “malleabile”.
    Come se lo strozzino fosse in combutta col direttore della tua banca affinche’ ti abbassi il fido o non ti conceda prestiti.
    Come se il CEO della tua azienda si mettesse d’accordo con le banche per alzare al massimo l’interesse del mutuo e vendesse sottocosto la merce prodotta.
    La Germania non ha pagato per TRE VOLTE i propri creditori (DEFAULT),
    La Francia non ha pagato per DUE VOLTE i propri creditori (DEFAULT),
    L’Italia ha pagato SEMPRE i suoi creditori (NO DEFAULT).
    L’evasione dell’IVA in Italia e’ (sarebbe) di 170 miliardi. In Germania di 150 miliardi.
    Le banche tedesche sono esposte piu’ di tutte nei titoli greci, eppure con il golpe finanziario ha ottenuto che ogni paese pagasse in proporzione al proprio PIl invece che alla propria esposizione. Che strano eh?
    E mi parli di “patti rispettati”?
    Ogni investimento e ogni prestito ha intrinsecamente una propria ineliminabile percentuale di rischio. Uno chiede il 20% di interesse proprio perche’ il rischio lo vale.
    Se il debito deve essere ripagato anche a costo di ridurre alla fame la popolazione l’interesse non sarebbe stato cosi’ alto.
    Poi non ho capito perche’ io Italia devo rispettare delle quote nella produzione di latte per favorire i produttori francesi e tedeschi, in nome della “solidarieta’ europea”, o mischiare il mio pregiato olio con quelle schifezze “comunitarie”, poi invece quando mi “prestano” (strozzano) i soldi devo farlo ad interessi di mercato.
    E la “solidarieta’ europea” stavolta non vale?
    Caspita a me e’ capitato di prestare al mio vicino 100 euro perche’ aveva avuto spese non previste, mica gli sono andato a conteggiare gli interessi secondo mercato. Quando prendono dall’Italia sono tutti amici, quando devono dare sono tutti concorrenti. bella questa unione della ceppa!

    Gli economisti sono quella gente che un attimo prima del crollo della Enron o Lehman Bros. affermavano che erano solidissime.
    Dice: ma i bilanci erano truccati. Anche quelli della Germania lo sono. Solo che col suo potere politico non permette agli altri di discuterne.

    Gli economisti sono quella gente che, nel 2000 se avevi un’azienda con 3 nerd sfigati sotto pagati in uno scantinato, anche se condividevi il cesso con le Orsoline, bsta che avevi nel nome dell’azienda la parola “net” che di finanziavano con centinaia di milioni di lire.
    Gli economisti sono quella gente che danno retta a “agenzie di rating” che sono finanziate e comandate dalle aziende che dovrebbero valutare, e che sono state colte con la mano nella marmellata a concordare giudizi negativi sull’Italia e su aziende allo scopo di farne crollare la reputazione.
    Gli economisti sono quelli che, parola, credevano nel frigorifero attaccato ad Internet, cosi’ ti poteva scaricare le ricette e avvisare quando scadevano i prodotti.
    Immaginatevi di scrivere su un display di 20 caratteri per una riga con tre pulsanti:
    Latte a lunga conservazione scadenza 02/06/2015
    Pasta fresca Buitoni tortellini al prosciutto scadenza 26/07/2015
    Panna fresca Parmalat scadenza 11/08/2015.
    Poi con anche il cesso attaccato ad internet il sistema poteva verificare se non avessi mangiato qualcosa di scaduto! 😉
    Pensate che scherzo? che sto buttandola in caciara?No No e’ tutto vero cercate il protocollo Jini.
    A questi saltimbanchi stiamo cedendo sovranita’.
    http://voxnews.info/2015/05/26/monti-basta-far-votare-cittadini-su-cose-che-contano/
    Professore, io pero’ non posso continuare, qui non si tratta piu’ di infierire maramaldescamente su un corpo esanime, qui si tratta di menar fendenti con lo spadone su una cassa da morto! Non posso essere cosi’ infame!

    • Ah ultima cosa: io sono uno con una memoria di ferro, mi ricordo pure cosa ho mangiato 15 anni fa. Mi ricordo che i ragazzi a scuola, non volevano piu’ studiare latino e lettereatura, volevano introdurre lezioni di “new economy“. Ahi capito? Purtroppo per loro Toto’ Riina era gia’ al gabbio e non poteva dare lezioni…
      Se non ci credete sfogliate i giornali di una quindicina di anni fa, o chi, come il prof. nella scuola, non si sara’ lasciato sfuggire sparate del genere…

      • Piero, io ricordo al riguardo le orrende “Tre i” di Berlusconi per la scuola “Informatica, Inglese, impresa”… ancora mi viene la pelle d’oca!
        PS non è un ricordo personale, chi vuole se le trova con Google 🙂

    • Premetto che sono contrario all’unione più grande lo stato più grande l’errore, ergo se non posso scegliere il bene almeno operare la scelta che minimizzi il male. Premesso ciò che spero mi scagioni dall’etichetta di “europeista”, limitatamente alle quote latte, quello che l’unione offriva con suddette quote era una fetta di mercato garantita cioè un protezionismo in piccolo; fuori da questo c’è il libero mercato e sul libero mercato vince chi offre il miglior prodotto a prezzi più bassi. All’atto pratico questo significa investire nella propria impresa, nell’innovazione, cosa che non è stata fatta nei famosi 10 anni di tassi favorevoli, è il caso di dirlo ci siamo (pubblico e privato in parte) “svaccati”. Infatti dopo aver ottenuto la rimozione di suddette quote, i richiedenti le rivolevano indietro non riuscendo a competere. Poi potete farmi tutto il discorso che volete sulla qualità, controlli, sulle tassazioni etc… etc… ed è vero io non metto in dubbio le cause io analizzavo gli effetti, perchè all’atto pratico tutto si riduce al prezzo e al valore che quel prezzo si porta dietro.

  11. Ma come mai la Germania e la Francia ci hanno voluto fortissimamente nell’Unione?
    tu in una comunione di bene, ce lo vorresti a Baldini (quello di Fiorello)?
    Come mai non riuscite mai a smentire quello che dice Galloni continuamente?

    • Giuseppe Cipriani on

      Non riesci mai a esprimere un concetto uno senza denigrare qualcuno? Che cazzo ne sai di Baldini, e cosa ci entra povero cristo, da pigliarlo in mezzo alle tue beghe quotidiane?

    • Giuseppe Cipriani on

      Se è falsa, che cinguettii merita? Sgarbi, tra una lisciata di ciuffo e l’altra, provoca per professione. Non caschiamoci, per favore! Che più lo twitti e più ingrassa.

      • ‘a Cipria’
        Voltaire NON HAI MAI DETTO “Non concordo con quello che dici, ma ….”. Secondo te non “merita”?

        • Giuseppe Cipriani on

          E ti meravigli? Mattarella, in fondo, non ha detto nulla di scandaloso. E dopo una Guerra devastante ci si compatta e c’è sempre stata la ripresa… Nel complesso non è più grave delle sparate tipo “La sofferenza avvicina a Dio”… Oppure “Gli è servito soffrire, così s’è convertito”… e via discorrendo. Guarda caso dette spesso da gente che se la spassa.

        • Ma questo l’ha sempre detto!
          Riccardi (altro “cattolico” che te lo raccomando…) ha detto che piu’ pestava sugli italiani piu’ Monti godeva che faceva piacere alla Merkel!
          Prodi una volta nella vita ne ha detta una giusta: questa e’ una guerra di RELIGIONE! Protestanti contro cattolici.
          Ritrovi, se le va, quella dichiarazione…

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