Parigi, la presa per il “COP”. Perché non è vero che ridurranno il consumo di petrolio.

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La tensione per le sorti del pianeta segna i volti di alcuni dei partecipanti al COP21. Foto New Yorker

Avvertenze per l’uso: questo è un articolo politicamente scorretto, poche righe per dire che la Conferenza sul clima COP21 è stato un grandissimo circo mediatico.

Chi vuol farsi prendere per il “COP” faccia pure.

 

Ecco che finalmente dopo giorni e giorni di faticoso dibattito si è arrivati all’annuncio dello “Storico accordo per salvare il pianeta“, “salvare il pianeta”, manco fosse arrivato un super eroe, una frase che può pronunciare solo gente che ha visto troppi film della Marvel.  Ma non basta, si è deciso che non ci accontentiamo più di limitare l’aumento della temperatura a 2 gradi centigradi entro il 2100, nossignore, vogliamo stupire con effetti speciali limitando l’aumento a meno di 2 gradi, possibilmente a 1,5. Ma sì, proprio una bella idea, che poi mettiamo la scritta sulla Torre Eiffel che fa tanto bene al turismo:

E così scopriamo che abbiamo trovato il termostato del pianeta, un po’ come a casa quando hai il riscaldamento autonomo, una giratina alla rotellina coi gradi e sei a posto. In questo modo ridurremo le emissioni di CO2, finalmente quel dannato 5% che emettiamo (il restante 95% è di origine naturale) scenderà di uno zero virgola qualcosa e il pianeta sarà salvo… L’entusiasmo è stato grande, come riporta Rai News “Molte persone, uscite dalla plenaria del centro congressi di Le Bourget, facevano il segno della vittoria“, quasi duecento paesi si sono trovati d’accordo nel continuare sostanzialmente a lasciare usare i combustibili fossili al nord del mondo e pagare il sud perché continui a non usarli. Circa 100 MLD di Dollari l’anno sono una bella cifra per comprare l’accondiscendenza di governi più o meno democratici del Terzo Mondo.

Quindi saremmo in un mondo che si appresta a i fare a meno dei combustibili fossili, un modo che dagli anni ’90 ad oggi ha devastato paesi come l’Irak e la Libia per controllarne il giacimenti di petrolio, che ha scatenato una guerra in Siria anche per far passare un gasdotto. E ancora di gasdotti si tratta quando si parla di guerra in Ucraina, nel frattempo si fanno nuove ricerche nell’Artico e nel Mediterraneo, uno strano mondo che vuol rinunciare ai fossili, al punto di massacrare anche il sottosuolo degli Stati Uniti (e non solo) col fracking per estrarre lo Shale gas.

La realtà è diversa da quello che si è detto a Parigi, la realtà mostra un ruolo ancora centrale del petrolio e del gas per il futuro, chi può mettere in campo il proprio peso politico e militare cerca disperatamente di controllare le riserve e il mercato del petrolio. Nessuno che oggi è disposto a devastare con la guerra intere regioni del pianeta ha evidentemente la minima intenzione di farne a ameno dei combustibili fossili o ne ridurrà l’impiego. E’ una semplice questione di coerenza.

Il confronto “Conferenza COP21 Vs guerre in Medio Oriente, in Africa e in Ucraina” è impietoso, chi vuol credere alle balle esulti per l’accordo sul clima, per gli altri la vera partita è sui campi di battaglia per accaparrarsi le fonti energetiche che emettono CO2.

Di sicuro tutti sono d’accordo che in cambio di un po’ di quattrini, che andranno a finire non si sa dove, i paesi del Terzo Mondo sono destinati a restare senza energia e nella miseria. Il vero accordo è questo.

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Laureato in Biologia e in Farmacia, docente di scienze naturali Nel 2011 ha pubblicato "Inchiesta sul darwinismo", nel 2016 "L'ultimo uomo" e nel 2020 "Il Quarto Dominio".

62 commenti

    • Occhio alle statistiche. anche se le modalità di calcolo sono perfette, non hai la fonte dei dati. spiego meglio: le ricerche più “attendibili” sono quelle maggiormente citate. quindi succede che se una bufala è citata tantissimo, diventa la bibbia di un certo argomento e quando esegui una nuova trattazione a riguardo, la citi senza timore. Quindi ottieni una situazione surreale, per la quale quando svolgi un’analisi statistica su una serie di lavori che si basano su dati sbagliati, anche la tua analisi statistica sarà sbagliata. Anzi, sarà MOLTO PROBABILMENTE sbagliata.
      Invece è stra-certo che il riscaldamento tendenziale sia iniziato ben prima dell’industrializzazione. Inoltre, rispetto a queste CONFERENZE SUL CLIMA, ti invito a documentarti sui Carbon Credit per capire come mai esistano tali raduni e da chi vengano sponsorizzati.

    • Flavio, uno studio che si occupa della “credibilità degli esperti” è veramente la negazione della scienza.
      Che significa “credibilità”?
      Nella scienza l’unica cosa che conta sono le predizioni e le confutazioni, il resto appartiene al marketing.
      Ecco l’unica cosa che conta sulla questione dell’AGW, il grafico con le previsioni e i dati reali da cui risulta che la teoria sbagliata:

  1. Flavio, ci sono tanti altri scienziati che dicono esattamente il contrario. Quindi chi sta prendendo la cantonata?

      • Flavio, come avrà notato anche in altre occasioni, noi autori di CS non diamo alcun peso alle argomentazioni basate sulla maggioranza.

        • Giuseppe Cipriani on

          In effetti, Htagliato, è la stessa cosa che facciamo noi agnostici, nonostante ci dicano in continuazione che la maggioranza degli umani è credente.

          • @ Cipriani
            Sono d’accordo anche in questo suo caso, la maggioranza è indice certo solo di popolarità, non di verità.

          • Anche io faccio un ragionamento simile, ma sugli scienziati che “valgono” di più dei semplici uomini, almeno per i nostri scientisti. A questi piace far notare che la maggioranza degli scienziati non sono credenti…(e che quindi loro sono nel giusto a non credere)
            Io di solito a questa ne aggiungo un’altra, quella della scienza che smentisce oggi quello che affermava ieri, beh, dopo tutti questi balletti alla fine dei tempi la Verità verrà fuori, evidente a tutti…

        • Cipolla Friendly on

          Sicuramente non si ha ragione perché si fa parte della maggioranza. Ma non si ha ragione nemmeno perché si hanno opinioni differenti da quella maggioranza. Dato un insieme di informazioni incompleto che scegliamo di esaminare tra le informazioni disponibili si può desumere infatti la conclusione che si vuole. E allora meglio fidarsi della maggioranza che avrà un p-value maggiore di quello di CS.

          • Il p-value non conta niente, solo le previsioni contano.
            Come ho detto sopra il resto è marketing e lo lasciamo volentieri a chi non fa scienza ma vende ideologie.

  2. Salve.
    Molto divertente l’osservazione sulla tensione provata dai partecipanti a tavola; una vera e propria prova che possa screditare la stessa serietà dell’incontro…
    A parte la satira politica, mi rammarico del fatto di non esser perito di questioni climatologiche, e di non essere in grado dunque di giudicare obiettivamente le argomentazioni pro-AGW e contro. Se dovessi (intuitivamente, quindi senza alcuna vera giustificazione razionale) propendere per un tipo delle due, propenderei per le seconde, per cagione della mia totale sfiducia nelle istituzioni mondiali ed ancor più nei loro rappresentanti, quali che siano le loro bandiere.

    • Alijo, l’ultima parte del tuo intervento apre un discorso tristemente vero. Le istituzioni mondiali hanno perso la fiducia delle persone, e presso le giovani generazioni ancor più che nelle precedenti.
      Il motivo è una celebre frase di Lincoln:
      “Potete ingannare tutti per qualche tempo e qualcuno per sempre, ma non potete ingannare tutti per sempre”.

  3. Che tutto ciò sia una gran presa per i fondelli mediatica a fini politici lo ha dimostrato nei fatti lo stesso presidente Hollande, l’ospite della COP21, che è andato a votare due volte in Corrèze nel centro della Francia prendendo l’aereo da Parigi: non di dico la “firma” del CO2 di questi due bollettini di voto, tra l’altro inutili a tutti gli effetti.
    Se neanche Hollande di crede perché lo dovremmo noi?

  4. Sarebbe spassoso se tra vent’anni venisse veramente una piccola glaciazione per sentirli dire: “Dobbiamo produrre più co2! Salva il pianeta usa combustibili fossili e prendi il SUV anche per andare a buttare la monnezza, anzi, bruciala ! “.

  5. Pingback: Parigi, la presa per il “COP”. Perché non è vero che ridurranno il consumo di petrolio.

  6. Vedo che il mio commento ha suscitato abbastanza obiezioni. La questione non è tanto sull’idea (sbagliata) che la maggioranza debba possiedere la verità, ma che costa credere che il 97-98% degli esperti del clima si possa sbagliare in maniera così evidente. Comunque anche in Italia se ne è discusso:
    http://www.scienzainrete.it/blog/licona-dei-verdi-ritratta-il-mea-culpa-di-al-gore#comment-3497
    e so che c’è stata una polemica tra il CNR e la Società italiana di fisica, ma solo per l’uso della parola “inequivocabile” nel documentofinale sul riscaldamento globale antropico.
    http://www.repubblica.it/ambiente/2015/12/05/news/l_appello_sul_clima_bocciato_dai_fisici_il_ruolo_dell_uomo_non_e_provato_-128823434/
    Detto questo credo che un maggior approfondimento sia dovuto e per il momento sono portato a pensare che l’uomo contribuisce al riscaldamento globale però è ancora da definire la reale incidenza. Non ho invece alcun dubbio sul fatto che invece stiamo avvelenando il pianeta e quindi ogni comportamento virtuoso non può che far bene.

    • @Flavio

      se cerchi anche qui su CS scoprirai che quel 97% è un numero di marketing, tirato fuori in maniera arbitraria per poter dire ” 97%!!! “. Per quanto riguarda l’inquinamento è lapalissiano ma da qui a dire “stiamo avvelenando il pianeta” ce ne passa, basta pensare a quello che esce dai vulcani sia sopra che sotto i mari, gas e liquidi inquinanti in quantità inimmaginabili. Ovviamente non ho detto che inquinare va bene, per quanto mi riguarda cerco di essere attento all’ambiente educando i miei figli ad una sensibilità ecologica, la questione sta però nel non cadere nel “disastrismo antropofobo”.

      • Bene, ora alla sua affermazione dovrebbe far seguire la dimostrazione che il 97-98% degli esperti del clima (gente insomma che si dedica solo a questo) ha preso un enorme abbaglio ed è vittima del “marketing”. Attendo quindi.

          • Alèudin, scienza non significa sposare un’ipotesi e non mollarla più. Nel primo dei due link che ho inserito può leggere di due esperti che discutono e sollevano le proprie obiezioni. Io non sono dentro queste questioni e non sono in grado di verificare l’esattezza d tutti i dati, tabelle e grafici (come d’altronde chiunque qui su CS, vista l’assenza di esperti in climatolgia) però prendere le difese di una parte in maniera così netta ha il sapore di quelle battaglie più ideologice che scientifiche.
            Ricordo, e non vorrei sbagliare, che i dati dei cosiddetti “complottisti” vengano rigettati perchè le misurazioni sul lungo periodo sono scarse e poco affidabili e che buona parte di queste deriverebbero da singole diminuzioni di temperature in lassi di tempo troppo brevi. A me la faccenda ricorda un po’ la famosa affermazione: “Datemi dei numeri e vi racconterò ciò che volete sentire”.
            Ora se va a vedersi la polemica tra il CNR e la Società italiana di fisica, vedrà che la discussione è solo sul maggiore o minore grado di riscaldamento antropico ed in questo caso, per tornare alla politica, deve valere il principio della prudenza oppure possiamo allegramente smetterci di preoccuparci dell’emmissione del CO2 in atmosfera? Io sono sicuramente per la prudenza, anche perchè sappiamo che i combustibili fossili non producono solo CO2.

        • @Flavio io non ho affermato che “Gente che si dedica solo a questo ha preso un abbaglio” ma che la cifra 97% è stata ottenuta rimaneggiando numeri e statistiche per avere quello che si voleva ottenere.

          • Vuole dire che Pnas ha pubblicato una frode scientifica? Sarebbe un caso un caso da prima pagina, anche perchè Pnas è una pubblicazione abbastanza seria ed avrebbe già pubblicato una rettifica.

          • @Flavio
            nelle pagine che ho linkato ci sono altri links dove viene spiegato come è stato ottenuto il numeretto basta approfondire, a seconda di come si voleva leggere il sondaggio il numero avrebbe potuto essere 67% 50% 70% ma hanno scelto 97%; sei tu che sposi una ipotesi e non la molli. Ho anche specificato che sono una persona attenta all’ambiente e che inquinare non va bene ma tu ti fai tutto un film tuo…

          • Quindi il mio richiamo all’approfondimento (legga i miei primi due commenti) sarebbe una fede? E le sue idee così chiare cosa sono invece?
            Non so, ho l’impressione che oggi il mondo giri al contrario…

          • E’ divertente osservare che posso dire la stessa cosa: ho invitato ad approfondire e mai detto di avere le idee “così chiare”. Io ho dei dubbi, che mi portano a dubitare del “97%”, questi dubbi vengono dall’aver letto caterve di documenti pnas non pnas a tal proposito e invito a fare altrettanto.

          • Quel 97% è un numero di marketing, tirato fuori in maniera arbitraria per poter dire 97%!

            Queste son parole sue. Quindi faccia due cose: mi dica dove sta la mia fede e poi dia dimostrazione delle sue affermazioni sullo studio di Pnas. E per favore non mi citi una pagina web fantasma di cui non si conosce nemmeno l’autore.

          • @Flavio

            Non ho linkato alcuna pagina fantasma, ha tutto per farsi una opinione, devo ripetermi? Se non hai tempo non vuoi informarti fai pure. La questione della fede era una provocazione, ovviamente, se domani il 97% degli scienziati su pnas dice che il sole gira intorno alla terra tu ci credi? Anche io ho molta fiducia nella scienza, purtroppo però nella questione (A)GW ci sono in gioco così tanti soldi e così tanti interessi geo-politici che una strumentalizzazione del consenso scientifico non mi sembra una idea tanto da scartare. E poi i dogmatici siamo noi cattolici…

          • Se Climate monitor non è una pagina fantasma poco ci manca: non c’è il “chi siamo”, non c’è lista di redattori e molti dei link sono disattivati. Capirà che così su due piedi mi fido più di Pnas… Ne riparliamo quindi quando si leggeranno studi di senso inverso.
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            Punto due: lei non è nemmeno bravo a rigirare la frittata: anch’io ho detto che la scienza non la decide la maggioranza ma invece ho detto che pare strano che la quasi totalità degli scienziati commetta errori di tale portata.
            Eviti quindi le polemiche inutili e se crede che quanto scritto su Pnas o sul riscaldamento antropico sia frutto di una monumentale frode scientifica porti delle prove contundenti e da fonti altrettanto autorevoli delle numerose riviste che hanno pubblicato studi sul AGW.

          • “la quasi totalità degli scienziati” ecco dove sta l’inghippo… la quasi totalità di un paio di migliaio selezionati, anche non climatologi, che hanno ricevuto il sondaggio, che hanno risposto, che in qualche modo hanno detto che forse si, etc… etc… allora sì il 97% mi sta bene. M affermare che il 97% degli scienziati, lasciando intendere “Di tutto il mondo” (questo è quello che percepisce la gente), è falso.

  7. Giorgio Masiero on

    L’articolo affronta due questioni: l’impatto umano sul clima e la politica internazionale a riguardo. Sulla prima non entro perché non so e sono propenso a pensare che la scienza non sa. Sulla seconda intervengo per osservare che il petrolio è sceso da 100 $ a 37-38 $ in 18 mesi. Perché? Principalmente perché nuove tecnologie hanno portato a scoprire nuove fonti quasi inesauribili di combustibile fossile, su cui tutti, anche privati e famiglie stanno massicciamente investendo, USA in testa.
    Allora a chi parlano quelli riuniti a Parigi? al vento?

  8. Flavio, lei sbaglia… ma per difetto. Tra gli scienziati che si occupano di clima e che sono pubblicati su riviste peer review, il 99,9 ritiene che le emissioni antropiche stiano modificando il clima (http://www.jamespowell.org/index.html).
    Lei però legge i PNAS, qui leggono climatemonitor…
    Ha invece ragione chi sostiene che la scienza non si fa a maggioranza. Se anche un solo studio riuscisse a proporre una spiegazione valida dell’attuale riscaldamento in corso, alternativa a quella sostenuta dal 99,9% dei climatologi, la comunità scientifica si adeguerebbe cambiando paradigma, magari lentamente ma lo cambierebbe.
    Solo che di spiegazioni valide fin qui non se sono viste: quelle proposte erano semplicemente sbagliate (http://www.theguardian.com/environment/climate-consensus-97-per-cent/2015/aug/25/heres-what-happens-when-you-try-to-replicate-climate-contrarian-papers). Restiamo in attesa di una spiegazione alternativa, nel mentre si allunga l’elenco degli “scienziati” pagati dalle compagnie petrolifere (http://energydesk.greenpeace.org/2015/12/08/exposed-academics-for-hire/) per produrre spazzatura negazionista.
    Questi sono fatti.
    Poi, da lassù nella stratosfera Pennetta può continuare a postare grafici messi insieme dal primo che passa, e può continuare a ignorare che nel mondo reale le temperature continuano a crescere (senza pause, tra l’altro. Pennetta: una spiegazione ai suoi lettori sulla pausa che non c’è mai stata pensa di poterla dare?), esattamente come previsto dalla chimica e dalla fisica che sono alla base di quella spiegazione a cui aderisce il 99,9% degli scienziati.
    Spiace solo che ci sia ancora qualcuno che gli crede…

    • Diego, per risponderle bastano poche parole:
      mi posta un grafico con la comparazione tra le previsioni dell’IPCC e le temperature effettivamente misurate?
      Il resto è fuffa per i fuffofagi, il suo dispiacere è solo dovuto al fatto che qui ci atteniamo alle misurazioni delle temperature mentre voi del marketing misurate la percentuale di consenso, il che si commenta da sé…
      PS buona la trovata di passare dal 97% al 99,9% marketing alla grande, come i pomodori o ilr ciabatte vendute a € 9,99! Siete mitici! 😀 😀 😀

      • Ricordiamoci anche che gli “scienziati” economici, credo al 100%, avevano valutato con la tripla A banche che poi sono fallite il giorno stesso.

        Speriamo che non serva una glaciazione conclamata per fare cambiare il consenso ai climatologi.

      • Pennetta, ricopio un mio commento del 16 giugno 2015 che riprende un altro commento:

        “Come le ho già scritto in un precedente commento, se guarda la figura 1.4 dell’AR5 vedrà che le temperature osservate sono nel range delle proiezioni assemblato dall’IPCC.”

        Ricordi che errare è umano, perseverare…

        • Quindi Diego, per lei se il 99% delle previsioni sono state “cannate” e l’1% tiene ancora per un pelo le previsioni nel range tutto va bene.


          Contento lei, per me quell’1% si chiama coda della gaussiana ed è molto vicino ad un “colpo di culo”, e la sua affermazione di conseguenza somiglia molto invece ad una “presa per il culo”.
          Ripeto, contento lei.

  9. Giuseppe Cipriani on

    Dopo un breve approfondimento semplice semplice, mi pongo e vi pongo due semplicissime domande:
    1) la temperatura della Terra è veramente aumentata negli ultimi decenni?
    2) I ghiacciai si stanno davvero sciogliendo?
    Se a entrambe le domande non si può rispondere che un’inevitabile sì, di che diamine stiamo discutendo?
    Se invece risponderete no, allora probabilmente siete in malafede.

    • La questione, Sig Cipriani, è se il riscaldamento sia di origine antropica o naturale. E se ridurre le emissioni possa essere beneficamente incidente o se è solo spreco di tempo e soldi..
      Mi era sfuggito il vecchio articolo postato da Aleudin in cui si parla di alcune piante spuntate grazie al ritiro dei ghiacci in Canada (mi pare). Interessante, fa pensare…

      • Giuseppe Cipriani on

        Non è in ballo allora se il riscaldamento c’è? Bon, da questa base comune possiamo disquisire sulle cause…

    • Non posso che confermare quanto detto da Paolos.
      Eppure da sempre qui su CS non facciamo altro che sottolineare la differenza tra GW (Global Warming) e AGW (Anthropic Global Warming). Che le temperature siano salite lo dicono i termometri (anche se i dati fossero un po’ taroccati), quello che è fondamentale è che la causa sia quel 5% del contributo umano alla CO2.
      Però Cipraini non si fa così… io faccio tanta fatica ad esprimere certi concetti e scopro che sei distratto… 🙁

      • Giuseppe Cipriani on

        Diciamo che questi argomenti fino a oggi non li ho seguiti, almeno qui su CS. Insomma, tanto per capire, e poi mi fermo, tu sostieni che l’uomo non c’entra?

        • Sinteticamente sì.
          Accertare che all’origine della variazione delle temperature ci sia l’emissione di CO2 o altre dinamiche è il punto della questione.
          Per fare un’analogia, noi due siamo d’accordo che abbiamo la febbre, però se mi fisso a prendere degli antibiotici mentre la causa è un virus perdo tempo, soldi e non risolvo niente.

  10. Buonasera Enzo, quando affermi che il 95% delle emissioni CO2 del pianeta è di origine naturale, potresti citare la fonte che sostiene questa affermazione?
    Grazie.

    • Per un dato divulgativo va bene anche questo di Skeptical Science che volendo dimostrare che non è vero che il contributo umano è minimo dimostra invece che è proprio così:
      http://www.skepticalscience.com/argument.php?a=16&p=5
      .

      Se guardiamo il grafico le emissioni naturali sono in giga tonnellate 439+332= 771 a confronto di quelle umane che sono solo 29 giga tonnellate. Quindi 771:29=100:x => le emissioni umane sono il 3,76% (quindi anche meno del 5%).
      Poi però, in maniera del tutto assurda, viene detto che le 778 riassorbite sono una cifra fissa e si lascia intendere che resterebbero fuori dal riassorbimento 22 giga tonnellate che però, stranamente, sarebbero proprio quelle di origine umana.
      Come se quel 3,76% il sistema proprio non riuscisse ad assorbirlo, anche se sappiamo che la CO2 è un potente fertilizzante e che quindi la quota assorbita dalle piante aumenta all’aumentare della stessa concentrazione di CO2 e che quindi le 778 riassorbite non sono una cifra fissa.

    • Ciao Paolos, confermo che il vapore acqueo è un forte gas serra e che la sua incidenza è anche superiore a quella della CO2, a una prima occhiata mi sembra che l’articolo sia ben fatto.

      • Grazie Professore. sapevo che il vapore acqueo è il più rilevante tra i gas serra. Con il giudizio di attendibilità a lei richiesto mi riferivo al “fatto” che viene omesso il suddetto nelle tabelle degli studi facendo risultare la co2 come la più preminente e falsando di conseguenza le percentuali di incidenza sia antropica che no, è vero? lo omettono volutamente o c’è un motivo tecnico scientifico valido che giustifichi l’omissione?. Lei dice che l’articolo sia ben fatto e penso che in questa sua risposta ci sia anche quella relativa alla mia specifica ultima richiesta. Grazie.

        • Perche’ se mettevano sin dall’inizio vapore acqueo, si sarebbe capito gia’ da subito che ci volevano tutti morti…

  11. Alèudin, già che ci troviamo su un sito che si chiama Critica Scientifica credo sia necessario mettere le cose in chiaro. Se lei non è d’accordo con la mia affermazione: è difficile credere che così tanti scienziati stiano prendendo una cantonata così grande, deve confutarla, cioè dimostrare che non vi è largo consenso sull’AWG. Io le ho portato uno studio Pnas, un altro utente ha ricordato che su migliaia di studi solo cinque negano di netto l’AGW (che è la posizione di Pennetta), se vuole le posso portare la dichiarazione congiunta delle principali accademie scientifiche, citare enciclopedie, articoli e quant’altro…
    Con questo non voglio dire che queste ipotesi siano certe, anche perchè nella scienza non c’è niente di certo, ma che il consenso, almeno per le fonti a cui possiamo attingere, è sicuramente maggioritario.
    Secondo lei questo consenso non c’è? Lo studio di Pnas è un’enorme frode scientifica e le opinioni potrebbero dividersi al 50% come scritto da lei? Lo dimostri con le stesse armi della scienza, non con affermazioni del tipo: “è tutto marketing”.
    A questo punto l’unica cosa che capisco è che per ennesima volta trovo su questo sito qualcuno che per difendere l’idea di CS ripone la scienza nel cassetto e rende valida, però non laddove indicava, ma in casa propria, quel: “è tutto marketing”.
    Aggiungo un’ultima cosa: avevo linkato due confronti tra esperti per suggerire possibili argomenti di dibattito, ma lei si è centrato sul consenso. Il solito occhio che guarda il dito e non la luna.

    • @Flavio sia io che lei abbiamo già annoiato abbastanza, entrambi abbiamo apportato i nostri contributi, chiunque può leggerseli, approfondire i links, approfondire i links dei links, ispirarsi per ulteriori ricerche e farsi una idea. Lei è convinto a ragion veduta di una cosa io, sempre a ragion veduta, ho seri dubbi sul numero “97%”. Staremo a vedere, non nel senso staremo a vedere chi ha ragione ma staremo a vedere come và avanti il clima, gli accordi e tutto il resto, sempre pronti ad accettare e ad adeguarsi alla realtà.

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