Informazione: si possono battere i grandi media. Ecco come.

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L’attuale campagna contro l’informazione sulla rete nasce dalla consapevolezza che per la prima volta i siti indipendenti hanno battuto la grande stampa.

In uno studio su PNAS come funziona il meccanismo, e come usarlo per ribaltare definitivamente i rapporti di forza.

Molti fenomeni naturali si sviluppano secondo dinamiche esplosive, il gradualismo non è la norma, in questo modo si possono spiegare gli eventi che hanno ribaltato in pochi mesi equilibri che sembravano inattaccabili, il riferimento è particolarmente al voto sulla Brexit e all’elezione di Donald Trump.

Altre volte su queste pagine ho parlato della teoria detta delle “catastrofi” elaborata dal matematico francese René Thom negli anni ’70 per affrontare proprio i cambiamenti repentini e spiegarli andando oltre i dati effettivamente disponibili.

Nell’immagine a seguire è rappresentata l’alternativa tra il comportamento di “fuga” e quello di “attacco” dove si vede che il passaggio tra un comportamento e l’altro può avvenire bruscamente, un individuo di fronte ad una situazione di pericolo può decidere di attaccare o di fuggire ma prima di farlo è in uno stato limite in cui un minimo elemento può far propendere per l’una o l’altra decisione, ma poi improvvisamente o si scatta all’attacco o si comincia a fuggire, è come quando si è sul margine di una scarpata: o si resta sopra o si cade di sotto, non c’è posizione intermedia:

Un’analoga dinamica di ‘catastrofe’ (intesa come cambiamento repentino) è stata evidenziata in uno studio pubblicato nel 2014 sulla rivista scientifica “Chaos” e nel quale si evidenzia come nella formazione dell’opinione pubblica sia presente una soglia oltre la quale la maggioranza delle persone si adegua all’idea percepita come dominante:

 

Nel grafico si vede come opinioni contrastanti inizino su livelli non molto diversi di consenso ma appena appare chiaro che una di esse è in minoranza la maggior parte delle persone la abbandona (linea blu) per adeguarsi al pensiero della maggioranza.

Finora le persone hanno ritenuto che fossero di maggioranza le opinioni veicolate dai grandi media, quotidiani e telegiornali, possiamo però ipotizzare che la percezione sia cambiata quando i piccoli e piccolissimi media, cioè i siti internet di varie dimensioni, hanno cominciato a convergere su determinati argomenti. A questo punto la situazione delle linee del grafico ha iniziato a cambiare finché quella blu e quelle tratteggiate si sono avvicinate ad un punto tale che è stato possibile lo scambio “catastrofico” delle le posizioni.

Con riferimento alla situazione italiana una conferma di questo meccanismo viene dal forte calo delle vendite dei grandi quotidiani sia nella versione cartacea che in quella online come riportato dal sito di rilevamenti Human Highway:

…le vendite di copie digitali sono calate di oltre 45mila unità negli ultimi 12 mesi (-12,3%). Le copie digitali abbinate alla carta perdono quasi 8mila unità in un anno e il risultato è che a settembre 2016 si registrano poco più di 320mila abbonamenti digitali, 45mila in meno dall’inizio dell’anno. Nell’ultimo anno Il Sole 24Ore ha perso 15 mila copie digitali, La Repubblica 24mila. Anche la diffusione digitale del Corriere flette del 3,7% in 12 mesi mentre solo Avvenire mostra una decisa crescita (oltre 4.000 abbonamenti digitali in più rispetto a ottobre 2015, +51,7% Y/Y).
Nell’ultimo anno la vendita di copie cartacee è diminuita di 270mila unità nel giorno medio in un anno, pari a una diminuzione del 9,8% Y/Y. Il calo della diffusione dei quotidiani è omogeneo tra edizione cartacea e digitale ed è costante nel tempo: non si vede ancora un livello di supporto che freni la caduta.

Alla luce di questo meccanismo ecco apparire in tutta la sua chiarezza il precipitoso tentativo messo in atto dai perdenti di questa partita per ristabilire la percezione di un consenso a favore delle verità dei grandi media con lo stratagemma delle “fake news” che proverrebbero dai siti internet e dalle quali sarebbero immuni gli organi di stampa mainstream e le fonti governative, come se notizie come quelle delle armi di distruzione di massa di Saddam Houssein fossero giunte da siti di complottisti anziché dal governo USA e ripetute senza una minima analisi critica da tutti i quotidiani.

L’informazione indipendente deve adesso respingere questo tentativo di far incrociare nuovamente le due linee del grafico, a questo scopo i siti di informazione dovrebbero opporre il più possibile una voce univoca (come quella che ha prodotto la Brexit e la sconfitta della Clinton) e denunciare il tentativo liberticida (tale convergenza in questo momento sta già ampiamente avvenendo).

Contemporaneamente dovrebbe accentuarsi il calo  delle vendite dei principali quotidiani che fungono da ripetitori del pensiero politicamente corretto, se ci saranno sempre meno persone a sfoggiare quei fogli con la testata in vista, l’andare in giro con quei quotidiani potrà cominciare ad essere percepito come qualcosa di imbarazzante.

In quel caso, anche dovesse realizzarsi una censura operante e restare un minimo di contro informazione residua, il pensiero politicamente corretto avrebbe forti difficoltà a prevalere.

#iononleggoCor_serva&Rep_banane

 

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Laureato in Biologia e in Farmacia, docente di scienze naturali Nel 2011 ha pubblicato "Inchiesta sul darwinismo", nel 2016 "L'ultimo uomo" e nel 2020 "Il Quarto Dominio".

40 commenti

  1. stò cò frati e zappo l'orto on

    Enzo perdonami,ma stiamo parlando dell’Italia o degli Usa ?
    Gia negli Usa la comunicazione cartacea è in crisi da molti anni,per cui,loro che hanno inventato internet(di massa) si possono permettere la lettura di news indipendenti online.
    In italia siamo in realtà ancora quotidianoni dipendenti.Se cerchi una notizia attentibile(non la vai ad esempio a cercare sul blog di grillo….) ma dipendi ancora dai Potentati(che possono tranquillamente manipolare,se vogliono, la medesima).
    La Gente si arrangia e speluzzica qua e la le notizie vere che cerca.E’ solo l’intelligenza(degli intelligenti) della Gente a stabilire il successo o meno di una qualsiasi iniziativa.
    Niente siti di news attendibili(che comunque in caso di censura potrebbero essere colpiti per primi).
    E dunque quali sono i siti “attendibili” su internet ?

    • MenteLibera65 on

      Il problema è che si confonde la parola “indipendenza” con la parola “verità”, come se l’indipendenza sia necessariamente sinonimo di attendibilità, cosa assolutamente opinabile.
      Inoltre da una parte si protesta perchè i siti cosidetti “ufficiali” (che poi ufficiali non sono , perchè essi stessi sono privati, a cominciare da FaceBook e finendo con Repubblica o altri) ignorano o manipolano certe notizie , e dall’altra si sostiene che per la prima volta l’informazione libera l’ha avuta vinta su quella ufficiale (Vedi Brexit, Trump, etc etc), e quindi in teoria i siti “ufficiali” non sono determinanti …anzi….una notizia su uno di essi sarebbe per definizione inattendibile, e una critica positiva addirittura controproducente.
      Insomma decidiamoci, autori di “Critica Scientifica” : essere supportati e sostenuti da Repubblica o da FB è un vantaggio o no ?? Perchè, se è uno svantaggio, a che scopo lamentarsi tanto delle eventuali censure su questi siti ?
      La realtà è che i siti attendibili “per definizione” su internet non esistono, come non esistono le TV attendibili “per definizione”.
      Esistono i siti che hanno costruito una loro credibilità, e quella si fa in anni e con poco te la giochi.
      E’ inutile poi auto-definirsi attendibili, considerato che tranne eccezioni sporadiche, nessuno (NESSUNO) tra coloro che scrivono notizie ha assistito direttamente ai fatti di cui parla. Forse non è chiaro ma è tutto (TUTTO) virtuale, soprattutto quando si parla di retroscena, riporti, colloqui etc etc ….
      Quindi, per esempio, per un comune cittadino italiano sostenere che la Russia non ha tentato di favorire l’elezione di Donald Trump ha lo stesso identico valore che sostenere che invece ha tentato di farlo. Ed il valore è esattamente ZERO , perchè non abbiamo alcuna contezza reale che quello che riportano i siti ed i giornali di qualsiasi colore e tipo sia realmente accaduto (che siano giornali o siti ufficial, grandi, piccoli, indipendenti , microscopici, di destra , di sinistra , anarchici o nazisti).
      Pertanto ogni certezza in questo campo è meramente ideologica (quindi fondata su un pregiudizio)

      • MenteLibera65 on

        Ovviamente , per l’esempio riportato, non si ha alcuna contezza che le informazioni della CIA sia reali o artefatte, e così via…insomma…la realtà è quella : tutto è filtrato , e tutto potenzialmente finto.
        A chi dare retta ? Vedrete che anche i siti indipendenti, che adesso vanno tanto di moda, non appena divenuti un po più noti faranno la fine di quelli ufficiali e finiranno nel tritacarne , a favore di altri siti e poi di altri ancora fino a quando la gente non si romperà e ricomincerà a vedere soltanto le notizie del TG1 delle 20, in una eterna ruota comunicativa che è fatta essenzialmente di stereotipi e saturazione degli stessi.

      • Che confusione…
        Il discorso è semplice e non si capisce perché ML lo voglia rendere contorto.
        I grandi quotidiani hanno depauperato un capitale di fiducia rinunciando a fare vero giornalismo critico e diventando solo i ripetitori delle agenzie governative, nessuno ha mai parlato di “auto definirsi attendibile”, dove mai?
        Come ho detto prima la fiducia è stata conquistata quando si diceva che non esistevano armi di distruzione di massa in Iraq, quando si diceva che nessun attacco col gas nervino era stato portato dall’esercito Siriano, quando si denunciava che a Kiev c’era stato un golpe finanziato da USA e ONG e così via per innumerevoli altri casi.
        Il resto del discorso francamente non lo capisco, non so dove ML voglia andare a parare.
        Interventi brevi e chiari per favore.

        • MenteLibera65 on

          Nessuna confusione, infatti Muggeridge ha capito perfettamente.
          I siti con i quali si condivide la visione politica sono considerati, anche dal punto di vista informativo, attendibili.
          Gli altri invece entrano di diritto nel novero dei manipolati e manipolatori.
          Direi che anche i suoi commenti confermano questo andamento, visto che Marcello Foa ed il Giornale sono lei considerati l’oracolo di Delfi , continuamente citati ed in modo sempre favorevole (non sbagliano mai ?? possibile ?? ).
          Per contro altri siti sbagliano sempre (mai visto raccogliere qui in modo acritico una informazione da Repubblica per esempio, che è considerata fonte inattendibile pure per il meteo. Ma vale per tanti altri…).
          Solo io mi accorgo di questo..? Non credo.
          Intendiamoci..il blog è suo e può fare ciò che vuole, ma il grado di credibilità non lo stabilisce lei ma lo stabiliscono i lettori e secondo me a parte qualche affezionato , anche altri gradirebbero una informazione più equilibrata e meno sbilanciata sulle convinzioni politiche degli autori. Ma questo è un altro discorso…

          • E no, quello che ho detto è altro: aumentano lettori i siti che hanno fatto analisi poi confermate dai fatti, non quelli dei quali si condivide la visione politica.
            Riguardo a Foa la sua reputazione se l’è conquistata proprio con la precisione delle analisi.
            Caro ML, lei segue i siti di cui condivide le idee (tranne questo in cui interviene per “dimostrare” che sbagliamo su tutto) e vorrebbe pensare che per tutti valga lo stesso meccanismo.
            In questo caso ad esempio da lei non una parola sul MECCANISMO di catastrofe col quale si ribalta consenso, che è il contenuto dell’articolo, solo aria fritta sulle sue convinzioni personali.

    • ll punto Stò è che per la prima volta la fiducia nei grandi media è inferiore a quella dei piccoli siti (non tutti ma solo una parte) che si sono conquistati il pubblico sul campo proponendo versioni che alla lunga si sono rivelate esatte in confronto a quelle dei “maistream”.
      Quindi i siti attendibili sono quelli che nel tempo hanno detto cose poi confermate dai fatti e le persone se ne sono accorte iniziando a seguirli.

      • stò cò frati e zappo l'orto on

        E’ da pochi minuti che ho finito di leggere su internet una serie di articoli su siti,alcuni praticamente sconosciuti, fino ad arrivare ad Agi.it e Fatto quotidiano(che,per esempio avrebbe “proposto” ai 5stelle,piuttosto che,di allearsi a Gue e …ai Verdi) sul Caso Grillo.Mi sono fatto una certa opinione in merito,attorno ai misteri di questa decisione del Leader(Grillo).Forse.
        Ma per ottenere una informazione relativamente valida ho navigato un’ora circa.
        Bello anche l’articolo(sul tema) di Marcello Foa,giornalista che ho iniziato ad apprezzare anche grazie a te.Siamo ai primi passi,ancora abbastanza lontani,per poter disporre di una stampa alternativa.ps.

          • stò cò frati e zappo l'orto on

            Ho letto l’articolo,grazie.
            Foa(non sono addetto alle sviolinate,comunque) non essendo prolisso credo che possa essere assorbito da tutti i lettori di buona volontà(tenendo conto che IL Giornale ha una certa area politica).
            Dicevo anche che tutte le volte che consulto i dati relativi alle tirature dei giornaloni(con un potere incredibile) che comunque pure io leggo e seguo(anche gratis su internet!In ogni caso Grazie) mi meraviglio per il numero veramente basso di copie vendute.

  2. A me pare che chi scrive non abbia (del tutto) chiara la situazione, e ripresenta la stessa narrazione dei media mainstream europei, che invece vorrebbe stigmatizzare. Quando sono stato l’ultima volta negli Usa, precisamente questa estate ad Argonne Lab dalle parti di Chicago, la vittoria della Clinton non era affatto data per scontata, e questo al di là dei vari sondaggi che cambiavano ogni giorno. Sono consapevole che in genere gli europei della questioni americane non ci capiscono niente, ma viene da sè che una visione monolitica ed univoca di una realtà complessa come quella statunitense non può che essere fallace. Altrimenti, si finisce per fare davvero il gioco dei propinatori di bufale, come Russia Today, che quando trasmette servizi sugli Usa, mostra sempre i decadenti sobborghi di Detroit, pur parlando magari di Kasas City, come molti amici miei fisici russi mi hanno confermato tra amare risate…

    • Boh, altro intervento che non c’entra niente con l’articolo.
      Si capisce solo che a Giuseppe non piace Russia Today e ha aspettato di postare un commento per farcelo sapere.
      Riguardo alle “bufale” sulla vera condizione degli USA ecco un articolo e non ipotetici resoconti di amici che nessuno di noi può verificare:
      http://blog.ilgiornale.it/foa/2015/08/11/viva-il-modello-americano-o-forse-no-questi-dimostrano-unaltra-verita/
      .
      Se vuoi smentisci questi dati e se no meglio tacere.

      • MenteLibera65 on

        Intervengo io , non perchè Giuseppe non sappia difendersi da solo, ma per evidenziare come si possa fare un buon articolo pieno di verità, ed allo stesso tempo fare , di fatto, un pò di disinformazione.
        Basta accendere le luci solo su alcuni fatti, dimenticandone altri.
        L’articolo di Foa fa dei rari accenni comparativi tra la situazione americana e quella degli altri paesi, guarda caso soltanto quando la comparazione si dimostra sfavorevole al modello americano.
        Un articolo più obiettivo e sinceramente più utile avrebbe riportato il confronto tra gli stessi parametri (TUTTI gli stessi parametri e molto maggiori) in almeno 4 o 5 paesi , tra cui (propongo) Germania, Francia, Russia , Cina e Stati Uniti.
        Perchè se si deve stabilire dove si vive meglio , forse è il caso di confrontare in modo critico e almeno semi-scientifico i vari paesi, posto che viviamo tutti sul pianeta Terra ed in un posto dobbiamo pur vivere.
        Chissà…magari emergerebbe che vivere in Cina o nella osannata Russia è meglio che vivere a New York !
        Forse invece (e lo dico maliziosamente) questi confronti non si fanno perchè c’è il rischio che emerga che nella vecchia e schifosa Europa, malgovernata localmente e alle prese con una Unione Europea deleteria, si vive alla fine ancora un pò meglio che nel resto del mondo occidentale ed orientale.
        E questo sarebbe un po contro le idee generali che ormai permeano il mondo della cosiddetta “informazione libera”, dove (generalizzando un pò) si sta creando il mito della Russia e della Cina come luoghi incantevoli dove crescere i figli, solo perchè non si chiamano Europa o USA. E solo perchè nessuno di noi ha mai pensato seriamente di trasferircisi o di mandarci i figli a vivere….

        • Probabilmente nella vecchia Europa si vive ancora meglio che nelle altre parti del mondo solo perché siamo più “indietro” nel programma anarco capitalista che invece trova più ampia attuazione altrove.
          Comunque tranquillo, se la tendenza non verrà invertita il nostro patrimonio culturale e sociale sarà presto del tutto eroso e il “mito” della Russia, attualmente custode dei valori della storia occidentale, non sarà un mito ma una realtà.

          • MenteLibera65 on

            Stiamo parlando di quella nazione governata da 20 anni (in varie vesti e con modificha costituzionali all’uopo redatte per consentirlo ) da un ex funzionario per numerosi anni del KGB , iscritto al Partito Comunista Sovietico , accusato di una serie di depistamenti ai tempi del crollo del muro inclusa la distruzione di documenti compromettenti, poi ricomparso ripulito ai tempi di Elsin come se fosse sempre stato reganiano di ferro e difensore della Croce di Cristo ?
            Quella stessa nazione dove se ti azzardi ad andare con una macchina privata dall’Estonia a SanPietroBurgo (qualche ora di macchina andata e ritorno ) vieni fermato 10 volte dalla polizia per controlli inesistenti che prontamente vengono dimenticati in cambio di 10/20/50 dollari (come è successo a me, e mi sarebbe costato meno andarci con l’aereo in 5, ma ovviamente con dei figli in macchina non ti puoi certo mettere a discutere ) ?
            Sono questi i valori della storia occidentale? Mha….

          • stò cò frati e zappo l'orto on

            Scherziamo Ml65 ?
            Se nel momdo esiste un giornalismo cialtrone,pettegolo,maligno quello è il giornalismo inglese(londra e dintorni).Hanno inventato le riviste( IL TABLOID !)che costano niente,utili solo a fare milioni di sterline e miliardi di pettegolezzi.Bella FLEMMA INGLESE ! Oggigiorno solo pochissimi quotidiani hanno un rispetto internazionale!

          • Ridicola questa tirata anti russa ML, allora che dire di un paese governato da 11 anni da una ex funzionaria del Partito Comunista della DDR e sostenuta nella sua carriera politica dalla STASI?
            Non parliamo poi dell’
            Estonia che è un vero autogol in quanto la repubblica baltica si è messa in netta contrapposizione creando lei stessa le premesse per una diffidenza tra i due stati.
            Comunque per i valori della civiltà occidentale vada a vedere quelli della polizia USA poi ne parliamo.

  3. stò cò frati e zappo l'orto on

    La Gente continuerà a leggere o ascoltare un pò ovunque.E questo,fino a che esisterà libertà di opinione e di stampa difficilmente(anzi è impossibile) potrà essere controllato ovvero censurato.
    Inoltre molti conoscono anche altre lingue ed allora la possibilità di nascondere una notizia (importante)diventa ancora più complicato.
    Ma forse un giorno potrebbero pure nascere una ventina di siti(“veri”)utili-liberi-professionali……sempre che chi detiene il Potere lo consenta……..

  4. Che la carta stampata sarebbe entrata in crisi era previsto (dagli stessi organi di stampa) almeno da una dozzina di anni, la riconversione degli stessi in rete resta un salto ad alto rischio e pure questo era noto e non c’è tutta questa correlazione con questi avvenimenti recenti. E poi mi pare di capire che i “buoni” sarebbero i votanti a favore della Brexit e a favore di Trump, ma alla luce di cosa ? Del fatto che si “tifava” a favore di questi eventi ? O meglio, che si “tifava contro” Eu e i democratici USA ? Alla luce di questo si chiede di uniformare il giudizio di tutti i media “alternativi” per dare la spallata finale ? Mi pare assurdo, ossia si pensa di creare un Contro-Pensiero Unico come massa critica e strumentale quindi di rinunciare anche alle singole idee e pertanto anche alla propria indipendenza di giudizio ? Suona paradossale se non addirittura come eterogenesi dei fini.
    Essendo una rarità, la sottolineo: sono completamente d’accordo con quanto scritto da Mentelibera e per quanto mi riguarda resterò ancora a lungo abbonato al Corriere e alla consegna del cartaceo entro le 7 del mattino, vergognandomi piuttosto di avere generato una prole che evita del tutto di leggere i giornali e le notizie in genere, e che può diventare facile preda quindi dei tanti incantatori di serpenti oggi in circolazione.

    • Mentelibera65 on

      grazie:-) E’ una piacevole e veramente gradita eccezione. Anche io condivido ogni punto di quanto da te scritto, compreso il rammarico per non essere riuscito a trasmettere una minima passione per i giornali ai miei figli , pur rilevando a nostra discolpa che probabilmente apparteniamo ad una generazione per la quale questo scotto da pagare era inevitabile.

    • Non si pensa niente Muggeridge, si espone solo un meccanismo che ha funzionato e che ha visto perdere chi aveva grandi mezzi contro chi ne aveva di molto limitati, questo è ciò che è successo che piaccia o no.
      Riguardo al Corriere sarei fiero della prole che non lo legge, purché si istruisca e valuti tutta l’informazione disponibile e non si rifugi nel qualunquismo s’intende.

    • Sì certo, i giornali vanno letti ma con assoluto senso critico, solo un ingenuo, come me, non vedeva la pesante manipolazione, strumentalizzazione e influenza che i principali quotidiani operano sui lettori; non danno notizie, ti “convincono” a pensare come loro, non ti danno strumenti per capire e fare una analisi imparziale, ti sottopongono la loro opinione predigerita.
      .
      Nessuno è neutrale ma sovente si raggiungono livelli inaccettabili.

  5. La decisione “a chi credere” non è solo data dalla “quantità” di informazione, ma dalla sua qualità: se la si percepisce vera o falsa.
    Se per troppe volte un certo fornitore di informazione dà notizie inaffidabili, cesserò di credergli. Sarò molto più cauto nel valutare quello che mi propone; perché a nessuno piace essere preso per il naso. Ovviamente posso continuare a consultarlo, magari cadrò per alcune delle sue posizioni: ma il peso che avrà nel formare la mia opinione sarà diminuito.
    Se un certo Presidente, fate voi di che nazione, fa grandi proclami e poi si scopre che ha mentito, la mia fiducia calerà. Se i media fanno previsioni che non si realizzano penserò: ma questi non ci azzeccano, che vogliono insegnarmi? Se i grandi quotidiani unanimi supportono una visione del mondo che è in contrasto con la realtà, bene, alla fine la realtà prevarrà. Perché le bugie hanno le gambe corte, ed anche il naso lungo.
    Così una certa informazione si è scavata la fossa da sola, con il tentativo continuo di infinocchiare; e i senza potere scoprono che il re è nudo. O quantomeno che le sue mutande sono molto sporche.

    • Caspita sono dovuto arrivare al commento di Berlicche delle 18,35 per trovare qualcuno che ha inquadrato la questione e non si è messo a fare propaganda per le proprie idee…
      Grazie, del resto non per niente ti ho sempre letto con interesse.

  6. GIUSEPPE CACIOPPO on

    Il fatto che le nuove generazioni non leggano i quotidiani non mi sorprende. Sono stato un lettore precoce di giornali e così ho continuato per più di 40 anni. Ma da qualche anno ho smesso. Sparano tutti le stesse notizie prelevate dalle agenzie. Si differenziano solo per il padrone politico , ma in quel caso si tratta di notizie strumentali, non dirette ad informare il lettore. L’ ultimo che ho comprato è stato Avvenire quando era diretto da quel galantuomo di Boffo. Poi lo hanno fatto fuori, così Avvenire è diventato un brodino insipido politicamente corretto. Perché si dovrebbero spendere soldi per comprare tale roba avariata?
    Ai tempi di Montanelli c’ erano i grandi inviati che facevano la differenza tra i giornali. Sapevano scrivere e avevano le palle ! Oggi questa razza si è estinta !

    • Pienamente d’accordo Giuseppe, la presa sui lettori i giornali l’hanno persa quando hanno smesso di fare giornalismo d’inchiesta, razza di giornalisti davvero estinta o quasi, e si sono ridotti a rilanciare veline e agenzie.
      A chi interessa quella roba?

  7. A me succede così: ad un certo punto crolla il “tasso di fiducia” e semplicemente smetto di leggere o informarmi da quella fonte.
    .
    Ad esempio anni fa lessi un titolo allucinante su Repubblica riguardante alcune frasi di Ratzinger, io allora non credente ma in ricerca mi chiesi se fosse possibile che la Chiesa Cattolica dicesse veramente cose simili, per la prima volta andai a controllare le fonti; una volta letto il testo reale sul sito del Vaticano il confronto con quello che titolava e riportava Repubblica era scioccante, da denuncia per calunnia.
    .
    Da quel giorno cominciai a controllare ogni informazione incrociando le notizie scoprendo con orrore quanta manipolazione e falsità si scrive, ora semplicemente non leggo più Repubblica (al massimo lo sport), non per ripicca o per partito preso ma perchè mi ha ingannato e così succede con alcuni giornalisti, scrittori, filosofi, radio, blogs etc.

  8. Cacioppo Giuseppe on

    Il controllo dell’ informazione è sempre stato decisivo per chi deve gestire il potere, perchè questo ha bisogno di essere sempre legittimato. La storiella del re nudo, che girava per la città e a cui tutti dovevano battere le mani magnificandone i costumi è antica. Fino a quando non capita che un fanciullino ingenuo non urli: “Mamma, mamma, guarda il re è nudo! Da quindici anni assistiamo ad efferati episodi di terrorismo e di barbarie di matrice islamica ma non bisogna dire che la radice viene dal Corano. Così dobbiamo sorbirci la storiella dell’ Islam è che è una “religione di pace” quando il suo fondatore, il corano,la sua storia dicono esattamente il contrario. Il re è nudo, mostra le sue vergogne ma tutti gli battono le mani, compreso quel poveraccio che si è installato in vaticano. Quando anche il Papa abdica, per opportunismo, all’ amore per la verità c’è di che rimanere perplessi!

  9. Il Giornalismo dal basso e questo che infastidisce ed inquieta molti.
    Che qualcuno non appartenente a certa categorie possa commentare ed esprimere la sua opinione dicendo ad esempio che “il re è nudo”.
    Sicuramente ci troviamo di fronte a nuovi modi di trasmissione delle informazioni che non hanno precedenti.
    Tra siti internet, piattaforme social, blog, youtuber etc etc il modo di veicolare le informazioni si è enormemente ampliato e amplificato.
    Al giornalista professionista che lavora in una redazione sotto padrone e sotto editore, si affiancano una serie di profili che pur non esercitando la professione di giornalista, informano e commentano le situazioni con una maggiore libertà.
    Le gerarchie di importanza dei fatti non sono piu’ dettate dalle agenzie di stampa e dalle redazioni dei giornali.
    Spesso queste informazioni sono più fresche e meno contaminate di quelle delle agenzie di stampa perché riportate da testimoni diretti e si trasmettono più velocemente dei canali tradizionali.
    Ed anche i commenti alle notizie sono un universo in espansione.
    Questo sito stesso ne è una riprova. Informa e commenta su argomenti di attualità offrendo una visione da punti di vista diversi. I commenti dei lettori poi aggiungono altri punti di vista. Obiezioni in tempo reale, segnalazioni di altri siti, puntualizzazioni etc etc. Tutto questo arricchisce il contenuto in modo incredibile
    Questo modo di informare in modo esteso ed a basso costo qualche decennio fa sarebbe stato impossibile.
    Che al main-stream piaccia o meno tutto ciò avviene e avverrà sempre di più. L’articolo pre-confezionato
    che commenta l’ultima notizia che ultima notizia non e’ in quanto attraverso la rete i lanci di agenzia la precedono sempre, non interessa ai più.
    Il fatto che si voglia “normare” l’informazione stabilendo un ente certificatore della verità appare come un tentativo di riportare la situazione al passato. Del resto possiamo osservare che gli stessi politici usano nuovi mezzi per comunicare direttamente e in modo esteso con la gente (vedi twitter, facebook etc).
    Sono loro stessi a rendere l’informazione tradizionale lenta. Se il politico commenta o ribatte ad un fatto avvenuto prima che questo sia riportato da un quotidiano, lo ha letteralmente bruciato.

    • Nikkolo, questo tuo intervento spiega ulteriormente i meccanismi nuovi con i quali ci dobbiamo confrontare.
      Confermo che basta andare a leggere i commenti alle notizie dei quotidiani per avere degli spunti spesso superiori a quelli dei giornalisti stessi.
      Prima che il Corriere online diventasse a pagamento trovavo molto interessante studiare la dissonanza tra i toni degli articoli e quelli degli interventi.

  10. MenteLibera65 on

    Se volete un esempio di giornalismo leggibile e ben articolato, vi propongo un articolo di lettera43 sulla scelta del M5S di aderire ad un nuovo gruppo nel parlamento Europeo, che contiene una analisi comparata di come il M5S si è mosso, nel parlamento attuale, a livello di voto e qundi di affinità coi vari gruppi.
    Questo modo di presentare le cose, oggettivo e fattuale , (cioè basato sui fatti) è un modo molto anglosassone a cui siamo poco abituati e che dovrebbe invece essere una regola di base. I commenti , che pure ci sono, sono evidenti e comunque fondati su fatti specifici e non su sensazioni o pettegolezzi.
    Il lettore può convenire o meno con essi, ma non può sostenere che siano campati in aria.

    http://www.lettera43.it/it/articoli/politica/2017/01/09/m5s-il-mancato-ingresso-in-alde-e-le-affinita-di-voto-coi-gruppi-ue/207658/

    • Conosco il sito lettera 43 e le faccio osservare che, come tutti gli altri, non è esattamente neutro, sulla home page di oggi ad esempio trovo l’articolo “Francesco, il papa dei migranti nel mirino delle destre populiste”.
      Poi direi di smetterla con questa storia del giornalismo inglese che sarebbe basato sui fatti perché è stato proprio il prototipo della stampa di regime nell’era post seconda Guerra Mondiale.
      Un’idea del bel “servizio” che ha fatto alla buona informazione l’impostazione inglese la può trovare qui:
      https://www.amazon.it/Colonia-Italia-Giornali-controllano-documenti-ebook/dp/B016OR5STK/ref=sr_1_1?ie=UTF8&qid=1484052976&sr=8-1&keywords=colonia+italia

      • MenteLibera65 on

        Non ho mai detto che lettera 43 sia un sito “neutro” , non vedo perchè bisogna mettere sulla bocca degli altri delle parole per poi contestarle.
        Ho solo detto che l’articolo è a mio parere ben scritto ed in modalità fattuale.
        Se non lo ritiene ben scritto, ne contesti lo stile in modo preciso (non facendo accenno ai giornali inglesi post 2^ guerra mondiale, periodo storico che nessuno di noi ha fortunatamente vissuto e che certo non può rappresentare un paradigma di confronto per il 2016).
        Se non lo ritiene veritiero, ne contesti i dati.
        A me sembra che invece lei voglia scrivere sempre in dissenso da me, in modo assai apodittico, impedendo alla fonte che si sviluppi un dialogo ordinato sui temi da me proposti, che evidentemente la mettono a disagio.
        Attraverso questi interventi “tranchant”, dove devia l’attenzione del lettore/commentatore su altri temi (nello specifico che c’entra l’articolo sul Papa ? vogliamo scorrere insieme la prima pagina del “Giornale” a lei tanto caro , alla ricerca di articoli di parte ?), lei cerca soltanto di sottrarsi ad un ordinato dibattito dove emergano posizioni distinte ma legittime, attraverso quello stile che a Roma chiamano “buttarla in caciara” (cioè fare confusione allo scopo di distogliere l’attenzione dalle proprie difficoltà).
        Salve

        • Vede ML, purtroppo la sensazione è che lei venga qui non a proporre un dialogo costruttivo ma sempre e puntualmente a contestare le mie affermazioni o addirittura quelle che lei ritiene essere tali.
          Il Giornale non mi è caro, il fatto che Foa abbia un blog sul giornale non ne fa un giornalista di quella testata e infatti è solo un ospite in quanto attualmente lavora al Corriere del Ticino.
          La stampa attuale inglese è una pattumiera che comprende giornali trash come The Sun e il resto sono funzionali agli interessi nazionali.
          Lei ha citato Lettera43 come un esempio “di giornalismo leggibile e ben articolato”, e allora io le ho fatto notare che sarà pure articolato ma di parte e che quel singolo articolo non è la norma del sito.
          Comunque mi tolga una curiosità, se pensa che qui non si faccia buona informazione perché frequenta il sito?

          • MenteLibera65 on

            Perchè frequentare siti dove tutti hanno il mio stesso parere non stimola ne arricchisce le mie conoscenze.
            Le mie convinzioni non hanno bisogno di troppo alimentarsi tramite l’appartenenza ad un “branco” (come purtroppo avviene nei blog) , dove ogni componente passa il tempo a fare i complimenti all’altro per come è stato bravo e convicente, creando una rete chiusa che serve solo a consolidare le proprie covinzioni , qualuque esse siano, ed a dare ad alcuni leader la patente di infallibilità, anche su argomenti diversi dalle reali competenze.
            Invece parlare , anche in modo animato (all’interno però di tracce di rispetto reciproco) , con persone che hanno parere diverso consente di capire le differenze, cercare le affinità ed in buona sostanza anche conoscere le ragioni dell’altro, e magari crescere un pò.
            Ovviamente deve esserci una certa dose di onestà intellettuale reciproca e di fondo, che è la cosa più difficile da trovare. Quindi vedere che su certi argomenti le ragioni vengono ritenute tutte da una parte ed i torti tutti dall’altra e che si cerca sempre un disegno malizioso di fondo nell’altro e negli altri, alla lunga stimola l’inutile muro contro muro, ed ovviamente tira fuori , anche da me, il peggio.
            Spero di aver descritto le mi ragioni.
            P.S. Questo non è un sito di informazione ma di commento ad informazioni tratte da altre fonti, che vengono selezionate in base alla sensibilità ed idealità dei moderatori. Forse la cosa che più mi orienta alla critica è proprio questa commistione troppo smaccata tra commento ed informazione. Se vuole le descrivo esattamente (per esempio con riferimento a questo articolo) cosa intendo.
            Salve.

          • Allora riassumiamo:
            questo, come tutti i blog, si alimenta del branco (così poco vero che la maggioranza dei commenti è la sua che contesta pure le virgole);
            non c’è su CS onestà intellettuale e infatti tira fuori da ML65 il peggio di sè (mi spiace di averle fatto questo);
            nessun sito è di informazione secondo lei, la sua definizione non si addice neanche a Repubblica o al Corriere ma solo alla Reuters, ANSA ecc…
            Per finire la risposta è no, non mi interessa sapere cosa intende dire, si faccia il suo blog e lo gestisca secondo la sua infallibile esperienza, la saluto e la invito a dare i suoi preziosi contributi altrove.
            Buona giornata.

  11. Tanto per fare un esempio. Sul telefonino nella sezione notizie appare da un oretta il lancio da parte di 5 o 6 tra agenzie di stampa e testate online. Tutti dicono piu’ o meno le stesse cose del resto la fonte è uguale per tutti, Reuters, ADNkronos etc etc. Al telegiornale di stasera questa non è più ultima notizia. Ormai è cotta e già stasera sarà commentata e ri-commentata sulla rete e sui social da migliaia di persone. Perché sedersi ad ascoltare qualcosa che già sai? Meglio e più interessante sono i commenti e gli approfondimenti che questa notizia susciterà per esempio su Lettera43 citato da Mentelibera o su decine di altri siti indipendenti.

  12. Dimenticavo. Ma questi hacker non sono russi…sono italiani che salvavano i dati in USA. Chi glielo dice ad Obama?

  13. Cacioppo Giuseppe on

    Segnalo l’ articolo: “Riportare in vita il padre per difendere i figli” sul blog di Costanza Miriano, uno stupefacente esempio di come la “Verità” riesca a bucare e a ridicolizzare la mediocre cappa di antipensiero che sovrasta il mondo dell’ informazione.

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