Ossigeno su Marte! Ma Finardi aveva già capito tutto…

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Revisionisti biblici e scienziati che convergono verso il sogno di un mito extraterrestre, sono il segno di un disorientamento culturale che finisce col cercare in miti moderni e pseudo storici un nuovo riferimento.

Ma Finardi aveva già capito tutto.

La notizia è apparsa ovunque, dall’agenzia Ansa è rimbalzata sul Corriere e Repubblica, del resto si presentava come l’ennesima notizia del secolo: su Marte ci potrebbero essere le spugne!

Vediamo cosa dice l’Ansa (finché la legge sul copyright ce lo farà fare ndr):

C’è ossigeno sufficiente per ospitare la vita nell’acqua salata che si trova nel sottosuolo di Marte, compreso il lago scoperto dal radar italiano Marsis, della sonda europea Mars Express. Lo indica la ricerca del California Institute of Technology (Caltech) pubblicata sulla rivista Nature Geoscience. I calcoli fatti dal gruppo di Vlada Stamenković indicano che l’ossigeno potrebbe sostenere la vita di microrganismi e animali più complessi, come spugne

Dunque si scopre dell’ossigeno nell’acqua contenuta nel sottosuolo di Marte e si giunge alla conclusine che potrebbe sostenere la vita di microrganismi e addirittura spugne. Punto. La notizia finisce lì senza neanche un tentativo di analisi critica e tutti possono andare a casa contenti con la loro immagine mentale di Marte popolato di spugne. Agevoliamo l’immagine:

 

Tornando alla notizia apprendiamo dunque che l’ossigeno sarebbe respirato da spugne che vivono nel sottosuolo di Marte dove va da sé che la luce non arriva e che quindi la fotosintesi non è possibile. Ma colà non arriva neanche ossigeno dalla superficie del pianeta poiché esso non è presente, dunque siamo in presenza di una biologia miracolosa che produce ossigeno senza fotosintesi dato che le spugne lo respirano senza consumarlo, tanto che adesso lo possiamo ancora trovare in quantità ottimali.

Oppure la spiegazione alternativa è che nel sottosuolo di Marte non c’è nessuna spugna che consuma l’ossigeno ed è per questo che o troviamo ancora lì. Fate voi, tra le due ipotesi scegliete quella che vi convince di più e poi riflettete sulla notizia data.

Ma in questi stessi giorni mi imbatto anche in un articolo di Carlo Bertani riportato su Comedonchisciotte che totalizza la bella cifra di 19.000 visite in tre giorni per raccontarci di quel Biglino che si reinventa la Bibbia per dirci che, contrariamente a quanto finora creduto, il libro dei libri non parla di religione ma di extraterrestri. L’argomento è supportato forse da un po’ di elementi rispetto alla storia delle spugne su Marte ma si tratta comunque, come si dice da queste parti, una “bella battaglia” tra le due storie.

Ciascuno scelga la fiaba che preferisce, se è un po’ più scientista propenderà per le spugne marziane, se è più portato per i misteri preferirà la versione di Biglino, 

Entrambi non sono convincenti riguardo alla loro teoria, ma come si è detto sono favole che servono per evadere, per poter sognare una realtà diversa e più affascinante e forse per darsi un fine nella vita, forse per dare l’illusione che se troviamo i marziani si potrà ricominciare. Un po’ come raccontava Eugenio Finardi nel 1978:

“Extraterrestre portami via voglio una stella che sia tutta mia extraterrestre vienimi a cercare voglio un pianeta su cui ricominciare

Dalle spugne su Marte alle cronache di marziani nell’Antico Testamento, siam in presenza di segnali da una società in cerca di nuove certezze in qualche modo rassicuranti, di un epilogo confortante per le vicende umane.

Chi vuole scelga l’approccio che preferisce ma rifletta sul finale del brano di Finardi:

Extraterrestre portami via voglio tornare indietro a casa mia extraterrestre vienimi a cercare voglio tornare per ricominciare!

Dalla NASA a Biglino il messaggio è lo stesso: favole.

 

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Laureato in Biologia e in Farmacia, docente di scienze naturali Nel 2011 ha pubblicato "Inchiesta sul darwinismo", nel 2016 "L'ultimo uomo" e nel 2020 "Il Quarto Dominio".

11 commenti

  1. Alfonso Di Paola on

    Pennetta, lei é maestro dei non sequitur… Mi spiega cosa c’entra biglino con la scoperta scientifica riportata (grossolanamente come é costume dei media nei confronti di tutto ciò che é scienza)?

    • Enzo Pennetta on

      Sono le due facce del desiderio di trovare a tutti i costi gli extraterrestri.

  2. Maria Di Monti on

    Che stiano comunque da 50 anni sognando di terraformare Marte ed andarci per evadere fisicamente lascia comunque pensare e va oltre le favole. Investono, indagano, anche se secondo Carl Sagan è LA TERRA IL PIANETA DOVE CI GIOCHIAMO LE NOSTRE CARTE. Penso che abbia ragione.

  3. Buongiorno Dott. Pennetta, volevo fare una piccola riflessione su Biglino, premetto che ho letto i primi libri di Biglino ed ammetto che parlare di “Extra Terrestri” mi ha un pò come dire stupito, pero non butterei il bambino con l’acqua sporca, Biglino è esperto di lingue arcaiche, non a caso lavorava come traduttore per le Edizioni SanPaolo, la cosa che ripete in modo direi ossessivo è che nei testi antichi non si parla di Dio (purtroppo), si parla di altro, come d’altronde tutti i “Miti” delle antiche Civiltà dove ci sono personaggi ed esseri “fantastici”. Biglino dice che i testi antichi parlano di questi esseri, poi se lui crede siano veramente esistiti e venissero dallo spazio il problema è suo, a me resta il fatto che L’antico testamento non è altro che alla stregua dei Miti Greci con il monte Olimpo e Zeus Saettante, l’epopea di Ghilgamesc, le mille e più divinità dell’India, i Miti delle civiltà Precolombiane, tutte le divinità africane ecc. in Questo credo Abbia ragione “La Bibbia non è un libro Sacro” ed io aggiungo, purtroppo. Un’altro libro conferma in parte la tesi di Biglino “Il Signore parlò a Mosè” di Michael L. Satlowe , per ultimo le consiglio un video di in confronto tra un rabbino, un sacerdote cattolico, un vescovo Ortodosso, un Valdese e Biglino, nel video il pubblico è sgradevolmente schierato, ma tantè. La ringrazio. https://youtu.be/hjRJtK_3b4M

  4. Non vorrei essere troppo polemico, ma non capisco bene come si possa criticare un’ipotesi scientifica senza far riferimento alla pubblicazione originale e senza averla letta. Se lei lo avesse fatto, Pennetta, avrebbe scoperto che la fonte dell’ossigeno ipotizzata dai ricercatori è l’atmosfera di Marte, dove l’O2 è presente in tracce come risultato della fotodissociazione della CO2. Gli scienziati hanno calcolato la solubilità di questo ossigeno in depositi di acqua salmastra potenzialmente esistenti vicino alla superficie (tanto da scambiare gas con l’atmosfera), e hanno trovato che potrebbe essere presente in concentrazioni compatibili con la vita di semplici organismi aerobici unicellulari come i batteri o pluricellulari come le spugne.

    Ora, per carità, magari i calcoli saranno sbagliati, o la vita su Marte non ci sarà comunque per mille altre possibili ragioni; ma la critica deve riguardare ciò che è stato scritto veramente, non una ricostruzione dedotta da agenzie di stampa e giornali (anche se gli articoli dell’Ansa e di Repubblica mi sembrano sostanzialmente corretti). Altrimenti l’informazione alternativa si rivelerà soffrire degli stessi vizi di quella tradizionale, a partire dall’indifferenza nei confronti delle fonti primarie…

    • Paolo da Genova on

      Sì, però che informazione scientifica è quella che ipotizza una cosa enorme (la vita fuori dal pianeta Terra!), solo sulla base di dati (rilevati da sonde a centinaia di km da Marte) di concentrazione di ossigeno in acqua (alcuni km sotto la superficie di Marte), essendo questa inaccessibile oggi e in ogni futuro prevedibile? Suvvia, non è informazione scientifica, né divulgazione, ma puro intrattenimento, anzi, peggio, una gara a chi la spara più grossa, al solo fine di far parlare di sé e della propria ricerca! Che un Pincopallino qualsiasi proceda così, nessun problema, è Pincopallino e da lui non c’è da aspettarsi nulla, ma che proceda così un’università, che si immagina prestigiosa, caspita, mi sembra un problema! Se tu, università, su una cosa grossa (la vita fuori dal pianeta Terra!), la spari grossa senza alcuna prova (solo tue ipotesi, completamente gratuite, sulla base nemmeno di indizi biologici, ma di sola presenza di elementi chimici), allora mi viene il dubbio che magari sei abituata a spararla grossa senza prove anche su altre cose. Per carità, cara università, va bene così, non devi fare contento l’uomo della strada come me, poi però non stupirti se mi faccio l’idea che tante altre cose che tu dici sono sostanzialmente fregn… o meglio, ipotesi senza prove, tipo che il riscaldamento globale è colpa dell’uomo, o che un bambino è felice anche senza madre, ma con due padri. La buona reputazione, anche scientifica, non si compra al mercato, ma la si guadagna sul campo, lavorando in modo serio e non sparandola grossa per finire sul giornale.

      • Ripeto: per criticare uno studio bisogna prima averlo letto. Questo non vale solo per Pennetta, ovviamente, ma per tutti: se lei avesse anche solo scorso l’articolo in questione avrebbe notato la frase seguente: «Our study focused on near-surface environments». Quindi non si tratta di acqua «inaccessibile oggi e in ogni futuro prevedibile», ma di ambienti accessibilissimi da una missione dedicata. (Al lago sotterraneo lo studio accenna nelle ultimissime righe; la
        nostra stampa si è concentrata su questo aspetto perché si trattava in origine di
        una scoperta italiana.) E la congettura – che sarà anche ardita, ma la scienza non procede forse soprattutto per ardite congetture? – è in linea di principio confutabile.

        • Paolo da Genova on

          Bene, se l’acqua è accessibile, gli scienziati parlino dopo averla analizzata, e tutti ci complimenteremo con loro per la grande scoperta della vita fuori dal pianeta Terra! A nessuno chiaramente importa nulla che l’acqua prossima alla superficie di Marte contenga tanto o poco ossigeno, mentre tutti siamo estremamente interessati a sapere se in quell’acqua ci sia o no la vita. Questo lo capisce l’uomo della strada, quindi immagino lo capisca anche un grande scienziato, per quanto magari abbia la testa in altri e più elevati pensieri. Pertanto, se il grande scienziato nella sua importante ricerca infila la frasetta “queste condizioni su Marte sono compatibili con la vita” (facendo un’ipotesi completamente gratuita, anti-scientifica per definizione), lo fa solo per far parlare i media di sé e della sua ricerca, che diversamente non si filerebbe nessuno, perché ovviamente della concentrazione di ossigeno nell’acqua di Marte non importa nulla a nessuno.

          • La sua è un’idea francamente un po’ occhiuta della scienza. Il valore di un’ipotesi di questo genere (mi sfugge su che base lei la consideri «completamente gratuita»: nel paper è argomentata lungamente) sta anche nel dirigere le indagini successive: una sonda planetaria è parecchio costosa, e inviarla in un punto da cui si presuma a ragion veduta un possibile ritorno scientifico clamoroso mi sembra il modo più economico di condurre l’esplorazione di un altro pianeta. (Ovviamente l’ipotesi in questione dovrà prima essere valutata e criticata approfonditamente; per ora ha solo superato la peer review di una rivista prestigiosa, che non è pochissimo ma non è abbastanza.)

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