Scienza: il pomeriggio di una giornata di ordinaria intimidazione (con video girato da CS)

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Una conferenza tenuta da professori universitari sarebbe un fatto normale, ma non oggi non lo è, viene impedita ed ostacolata con ogni sorta di intimidazione.

Questa è la situazione nella società del politicamente corretto, il fascismo alla saccarina del terzo millennio.

Ne avevo parlato in “Global warming: qualcosa di inaspettato accade a Roma, avevo salutato  con grande interesse l’iniziativa di tenere una conferenza sul clima dove le voci critiche verso la teoria della causa antropogenica dei cambiamenti climatici avessero la possibilità di esporre le proprie ragioni, ma le cose si sono rivelate molto peggiori di quanto sembrasse.

Le prime ombre arrivano dalla conferenza organizzata al Senato della Repubblica dal Sen. Franco Ortolani (M5S), già Direttore del dipartimento di scienza e politica del territorio dell’Università Federico II di Napoli e programmata per la mattina del giorno 13 novembre presso una sala a Piazza Capranica 72. Un’iniziativa che però, per non chiariti motivi organizzativi, veniva cancellata nell’imminenza dello svolgimento. Motivi curiosi, i relatori erano a Roma e la sala non risultava avere problemi di alcun tipo, reale appare invece la presenza di un clima ostile che ha mirato a mettere sotto pressione l’organizzatore, un clima rivelato da un titolo dell’Inkiesta apparso il giorno 13: “I Cinque Stelle ci ricascano: il cambiamento climatico è un complotto (o non esiste)“, un articolo dai toni aggressivi dove la minaccia di essere ridicolizzati è concreta e in un momento di forti tensioni politiche nessuno si sente di correre il rischio:

Che esista ancora una frangia di negazionisti del clima nel nostro paese è cosa assodata. Cittadini che non credono nella stampa, nella scienza e nei poteri forti se ne trovano un po’ ovunque. La retorica è mutata nel tempo: da “i cambiamenti climatici non esistono” si è passati, a fronte della schiacciante evidenza scientifica che il climate change esiste, a due nuove versioni: una pseudoscientifica dove “il clima cambia ma non per colpa dell’uomo” e una complottistica dove “il clima cambia per un progetto globalista per controllare il mondo”, in cui si incunea anche la stupidaggine delle scie chimiche. Soggetti che sposano queste due visioni se ne incontrano spesso sui social, ma anche per strada. Capita ancora il tassista che ti dice “ma sta qua è tutta ‘na balla”.

Ben più grave è quando il climanegazionismo, ovvero il negare l’esistenza del cambiamento climatico e la sua origine antropica, coinvolge istituzioni e forze politiche

Il termine “negazionista” è un neologismo infamante che dovrebbe essere messo tra le accuse passibili di querela per diffamazione, il negazionista è infatti qualcuno in malafede che quindi è assimilato al truffatore, e questo detto a mezzo stampa non può restare senza conseguenze. Ma ovviamente l’autore dell’articolo non ha nessun elemento per provare che i professori partecipanti siano negazionisti, infatti anziché smontarne le affermazioni si limita a colpirli pregiudizialmente. La derisione, l’invenzione di complottismi che non esistono è un’aggressione, non una critica. Sta di fatto che la conferenza al Senato viene annullata. Poi sarà anche Repubblica ad usare il termine “negazionisti” così come l’Huffington Post.

Poche ore e si giunge all’appuntamento del pomeriggio presso una sala dell’Istituto di geologia dell’università La Sapienza di Roma, l’appuntamento è alle 15,30 e io mi reco dopo il lavoro non senza qualche contrattempo e arrivo con qualche minuto di ritardo trovando un’inaspettata folla davanti all’aula 9 sede della conferenza. Ci vuole poco a capire che non si tratta di spettatori che non trovano posto in aula ma di contestatori che non vorrebbero far entrare nessuno e che tentano di impedire lo svolgimento della conferenza stessa. Volano inulti, “buffoni”, “venduti”, “vergogna”… poi si allontanano mentre una ragazza cerca di calmare gli animi dicendo “lasciamoli con l’aula vuota…”, ma l’aula non è vuota, ci sono persone che vogliono ascoltare compresi alcuni del collettivo, tanto che fatico a trovare un posto a sedere.

La conferenza ha inizio in una evidente tensione, davanti a me dei docenti avanti negli anni che hanno lavorato una vita nelle università e che devono difendersi da un’aggressione ingiusta e da accuse immeritate.

Questo è quanto si sta preparando nel mondo retto dalla tecnocrazia, reagire subito è necessario per fermare questa deriva liberticida, nel nome della “scienza” si riduce al silenzio, si minaccia e si fanno intimidazioni, è il fondamentalismo scientifico che come tutti i fondamentalismi è sicuro di detenere la verità e di esser per questo autorizzato a tappare la bocca a chi ha un pensiero differente. Ma il fondamentalismo scientifico ha una caratteristica nuova rispetto a tutti gli altri, ritiene di non esserlo perché lo dice la scienza. Ma la scienza dice solamente quello che loro le impongono di dire, un ostaggio non è libero di parlare e le sue affermazioni non hanno valore.

Per restituire libertà di parola a chi è stata negata o ridotta e per dare modo a tutti di confrontarsi con gli argomenti dei relatori censurati ho realizzato alcuni video degli interventi alla Sapienza e li rendo qui disponibili in esclusiva. A seguire un breve ma significativo scambio verbale con dei contestatori dove emerge l’intolleranza dei secondi contrapposta alla disponibilità dei primi e a seguire l’intervento del Prof. Battaglia.

Nei prossimi giorni seguirà l’intervento del Prof. Giaccio sull’importante pasto del “Carbon trading”, lo scandalo del mercato delle emissioni.

 

 

Alberto Prestininzi commenta le azioni di disturbo contro la conferenza e spiega i problemi di un allarmismo sul clima.

 

Dopo che il Collettivo di scienze ha cercato di impedire la conferenza questa si è svolta regolarmente, l’intervento del Prof. Battaglia ha messo in evidenza degli elementi interessanti su cui vale la pena riflettere e che non andavano sottratti al confronto.

 

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Laureato in Biologia e in Farmacia, docente di scienze naturali Nel 2011 ha pubblicato "Inchiesta sul darwinismo", nel 2016 "L'ultimo uomo" e nel 2020 "Il Quarto Dominio".

20 commenti

  1. NPC nostrani in azione. Purtroppo caro redattore, le argomentazioni con chi non vuole/non è in grado di ascoltare e capire sono inutili. La storia insegna che chi abbassa il livello dello scontro decide il ring dello stesso, e finirà male anche questa volta.

  2. Francesco Mandaglio on

    La scienza come la politica. Ora apprendo che ci sono i partigiani dell’ascienza (refuso freudiano). Resistere, resistere, resistere anche di fronte ad un confronto scientifico. Ed io che pensavo che per zittire i cattivi “negazionisti” servissero serie storiche, analisi critica dei dati, previsioni modellistiche, modelli matematici, geologia etcc… Mi auguro che in futuro questi studenti vengano liquidati dalla storia alla stessa stregua dell’inquisizione o della Chiesa con Galilei, ma temo che chi controlla il presente, controlla anche il futuro.

  3. Paolo da Genova on

    Quando leggo o vedo cose simili, penso sempre ai “secoli bui” del Medioevo, quando tale era la libertà nelle Università, che vi si poteva tranquillamente dibattere, alla luce della sola ragione, sull’esistenza o meno di Dio, sulle prove a favore e a sfavore, e sulle mille sfaccettature di questo problema centrale, il tutto in una società cristiana monolitica, in cui l’eretico spesso era anche il ribelle. Sarebbe bello se dedicaste un articolo a un elenco di argomenti di queste antiche dispute medioevali, dove si lottava strenuamente a parole, ma si aveva massimo rispetto dell’avversario.

    • nel medioevo hanno rivoluzionato il mondo cosí com’era conosciuto.
      questi di oggi fanno inosapevolmente solo gli interessi di chi sulla “scienza opinabile” ci mangia, questi bloccano branche di ricerca per motivi politici che nemmeno si rendono conto di condividere appieno o no, giusto perché é la nuova “battaglia della libertá” che gli viene richiesta dall’alto (sia chiaro che nessuno di questi elementi si orgnanizza da solo e nessuna loro attivitá é gestita spontaneamente o dal basso, infatti a protestare per le cose serie che coinvolgono tutti non ce li vedete perché non ce li mandano).
      sono servi che si credono rivoluzionari.

      i produttori dei costosi, poco efficienti e difficilissimi da smaltire pannelli solari ancora ridono.

  4. cristina cappugi on

    Questi argomenti sono estremamente interessanti, ed è la prima volta che li ascolto

  5. Maria Di Monti on

    Anni fa mi stato consigliato da un ex-direttore del CNR ( anche membro del consiglio nazionale) – meglio non nominarlo – di leggere il libro di Michael Crichton: “Lo Stato di Paura ” Lo leggo solo ora e consiglio la lettura. Altro libro caldamente consigliato – questa volta però da me – è di Darwin Jacob Hamblin ed è intitolato “Madre Natura: La nascita dell’ambientalismo catastrofico” Descrive Come la guerra fredda ha generato il movimento ambientalista. Trovate la recensione del libro e una sua conferenza su questa pagina http://www.nogeoingegneria.com/librifilms/arming-the-nature-la-natura-come-arma/ Grazie Enzo. Tempi bui!

  6. Fabio Vomiero on

    Non so chi siano le persone coinvolte in questi atti dimostrativi, ma sono concorde con lei nel condannare con fermezza tali manifestazioni di stupidità; forse studentelli viziati che non sanno nemmeno quale sia la differenza tra tempo e clima? Può anche darsi. Così come concordo sulla critica al termine “negazionista”. Detto questo, però, mi premeva sottolineare come, con questo clima sociale diffuso e patetico, la vera scienza (e il sistema scienza) non abbia niente a che fare, come sempre del resto. La vera scienza, semmai, si limita soltanto a evidenziare correttamente, parlando però con la lingua dei fatti, dei dati e delle teorie, e non con quella del trambusto inutile, come argomenti tipo quelli trattati in questa conferenza, siano quasi completamente inutili ai fini del progresso delle vere conoscenze in materia di cambiamenti climatici, perchè sono discussi da persone abbastanza incompetenti che commettono errori concettuali anche grossolani, come il prof.Battaglia, sono vecchi e oramai superati, quando non fantasiosi, e non riportano i risultati di nessun lavoro scientifico serio e /o innovativo.

    • Prof. Franco Battaglia on

      un esempio di “errore concettuale grossolano” del prof. Battaglia? Un solo esempio, please…

      • Fabio Vomiero on

        Le rispondo con molto piacere.
        1) Non siamo più ai tempi di Galilei e il consenso scientifico che deriva dalla metanalisi della letteratura e quindi di uno stuolo di lavori e non di uno solo, magari dissonante, è certamente un importante indicatore della validità di una teoria.
        2) Aumento della CO2 di 100ppm in 150 anni dice, in realtà sono 100ppm in poco più di cinquant’anni (Mauna Loa), la prospettiva è quindi molto diversa.
        3) Aumento temperatura di 0,8°C in 150 anni dice ancora, in realtà sono circa 0,8°C in quarant’anni e anche in questo caso quindi la prospettiva è molto diversa.
        4) Confrontare queste dinamiche climatiche di brevissimo periodo con le ere glaciali e interglaciali, per le quali i dati sono deboli e le scale temporali molto più lunghe ha poco senso. Riguardo i periodi in cui la concentrazione di CO2 pare sia stata molto più alta di quella di oggi, infatti, non certo nel medioevo, ciò sarebbe dovuto principalmente ai meccanismi di rilascio da parte dei grandi serbatoi di carbonio, gli oceani, e in misura minore dalla biosfera, in seguito ai forti aumenti di temperatura verificatesi in tempi molto lunghi e dovuti principalmente alle cause astronomiche. Il tutto, peraltro, dopo un coerente periodo di almeno 800-1000 anni, stima ricavata dagli archivi paleoclimatici, non certo quarant’anni.
        5) Le dinamiche della CO2 e delle temperature non sono coincidenti? E’ ovvio che non possono esserlo, la dinamica di un sistema complesso è sempre perlomeno multifattoriale. Gli “IATO” di breve termine, quindi, non rappresentano assolutamente degli impedimenti alla teoria del ruolo della CO2 antropica. E comunque sia, qualcuno è forse in grado di trovare un altro fattore la cui dinamica si accoppia maggiormente a quella della temperatura globale? Il sole forse? Mmmmhh…
        6) Si mettono in discussione dati, modelli e teorie a destra e manca, però il modello dell’impronta digitale dell’AGW, peraltro abbastanza datato, perchè serve al cherry picking, dovrebbe invece essere infallibile. Mah.
        7) In ogni caso, definire i risultati di decenni di ricerca climatica come FAKE NEWS, è una cosa molto grave, per forza poi il boomerang ritorna più o meno con la stessa moneta.

        • Prof. Franco Battaglia on

          1) chiacchiere: il fatto è che il consenso scientifico non può essere addotto a prova della verità di un’affermazione. questo è un punto fermo, vero ai tempi di Galileo, di Einstein, di oggi.
          2) CO2: 287 ppm nel 1867 e 406 nel 2017. Cioè +119 in 150 anni.
          3) “Since 1901, the planet’s surface has warmed by 0.7–0.9° Celsius” (NOAA).
          4) Avrà poco senso per lei, non per uno scienziato. Glielo spiego di nuovo: un clima che varia di natura di una dozzina di gradi nel tempo e di 100 gradi nello spazio, uno scostamento di 0.8 gradi dal valor medio può preoccupare solo chi non capisce di scienza. E, infatti, non si è osservato alcun aumento, ad es., di uragani, come ho mostrato. Anzi, una leggera diminuzione, ad essere precisi. Questo fatto, da solo, fa crollare tutto.
          5) Nicola Scafetta è l’UNICO che ha “previsto” le T globali degli ultimi 2000 anni. Il suo lavoro, del 2009, ha previsto perfettamente le T dal 2009 a oggi. L’Ipcc ha sbagliato di brutto. (Nel modello di NS non c’è El Nino, e per questo lui non vede i picchi di El Nino).
          https://uploads.disquscdn.com/images/3575e0b5830c9a1087856dd73f9b69f7eb40e4277e963dc6738727a0a5be9549.png ;
          6) E’ così che chiamate voi un risultato che vi sconfessa? “E’ datato?”. Invece è un lavoro serio che, semplicemente sconfessa i presupposti (cioè l’AGW). Ha mai sentito parlare di “falsificazione”? Un’altra falsificazione, come quella di cui al punto 4 sopra.
          7) I risultati della ricerca sono quelli che sono, né io li ho mai chiamati fake news. Per es., sono risultati: 1) non si osserva aumento di uragani e 2) neanche l’AGW finger print; 3) che l’attuale GW cominciò nel 1650 e ha continuato fino ad oggi (e probabilmente continuerà per qualche decennio). Ciò che è fake news è l’insistere con l’attribuire alle emissioni antropiche il 90% del riscaldamento. Ciò che è fake news è l’argomento del consenso scientifico (è falso ed è irrilevante). Ciò che è fake news è far credere alla gente che installare eolico e fotovoltaico è necessario per governare il clima.
          Concludo: a breve ci sarà la COP24: possibile che non le venga in mente che se c’è la 24 è perché hanno fallito 23 volte? Io in un mio articolo sul Giornale ai tempi della COP6 all’Aja scrivevo che sarebbe stata, quella COP6 un fallimento e, scrivevo, che lo sarebbero state tutte le COP a venire. Diciamo che ci ho azzeccato. Ma non era difficile afre quella previsione: bastava esercitare un po’ di aritmetica e di metodo scientifico. Noto con dispiacere che si difetta di entrambi.

        • Prof. Franco Battaglia on

          1) chiacchiere: il fatto è che il consenso scientifico non può essere addotto a prova della verità di un’affermazione. questo è un punto fermo, vero ai tempi di Galileo, di Einstein, di oggi.
          2) CO2: 287 ppm nel 1867 e 406 nel 2017. Cioè +119 in 150 anni.
          3) “Since 1901, the planet’s surface has warmed by 0.7–0.9° Celsius” (NOAA).
          4) Avrà poco senso per lei, non per uno scienziato. Glielo spiego di nuovo: un clima che varia di natura di una dozzina di gradi nel tempo e di 100 gradi nello spazio, uno scostamento di 0.8 gradi dal valor medio può preoccupare solo chi non capisce di scienza. E, infatti, non si è osservato alcun aumento, ad es., di uragani, come ho mostrato. Anzi, una leggera diminuzione, ad essere precisi. Questo fatto, da solo, fa crollare tutto.
          5) Nicola Scafetta è l’UNICO che ha “previsto” le T globali degli ultimi 2000 anni. Il suo lavoro, del 2009, ha previsto perfettamente le T dal 2009 a oggi. L’Ipcc ha sbagliato di brutto. (Nel modello di NS non c’è El Nino, e per questo lui non vede i picchi di El Nino).
          https://uploads.disquscdn.com/images/3575e0b5830c9a1087856dd73f9b69f7eb40e4277e963dc6738727a0a5be9549.png ;
          6) E’ così che chiamate voi un risultato che vi sconfessa? “E’ datato?”. Invece è un lavoro serio che, semplicemente sconfessa i presupposti (cioè l’AGW). Ha mai sentito parlare di “falsificazione”? Un’altra falsificazione, come quella di cui al punto 4 sopra.
          7) I risultati della ricerca sono quelli che sono, né io li ho mai chiamati fake news. Per es., sono risultati: 1) non si osserva aumento di uragani e 2) neanche l’AGW finger print; 3) che l’attuale GW cominciò nel 1650 e ha continuato fino ad oggi (e probabilmente continuerà per qualche decennio). Ciò che è fake news è l’insistere con l’attribuire alle emissioni antropiche il 90% del riscaldamento. Ciò che è fake news è l’argomento del consenso scientifico (è falso ed è irrilevante). Ciò che è fake news è far credere alla gente che installare eolico e fotovoltaico è necessario per governare il clima.
          Concludo: a breve ci sarà la COP24: possibile che non le venga in mente che se c’è la 24 è perché hanno fallito 23 volte? Io in un mio articolo sul Giornale ai tempi della COP6 all’Aja scrivevo che sarebbe stata, quella COP6 un fallimento e, scrivevo, che lo sarebbero state tutte le COP a venire. Diciamo che ci ho azzeccato. Ma non era difficile afre quella previsione: bastava esercitare un po’ di aritmetica e di metodo scientifico. Noto con dispiacere che si difetta di entrambi.

        • Enzo Pennetta on

          Il Prof. Battaglia ha risposto ma per motivi che non conosco il suo commento seppur approvato non è visibile, supplisco io riportandolo qui di seguito:
          1) chiacchiere: il fatto è che il consenso scientifico non può essere addotto a prova della verità di un’affermazione. questo è un punto fermo, vero ai tempi di Galileo, di Einstein, di oggi.

          2) CO2: 287 ppm nel 1867 e 406 nel 2017. Cioè +119 in 150 anni.

          3) “Since 1901, the planet’s surface has warmed by 0.7–0.9° Celsius” (NOAA).

          4) Avrà poco senso per lei, non per uno scienziato. Glielo spiego di nuovo: un clima che varia di natura di una dozzina di gradi nel tempo e di 100 gradi nello spazio, uno scostamento di 0.8 gradi dal valor medio può preoccupare solo chi non capisce di scienza. E, infatti, non si è osservato alcun aumento, ad es., di uragani, come ho mostrato. Anzi, una leggera diminuzione, ad essere precisi. Questo fatto, da solo, fa crollare tutto.

          5) Nicola Scafetta è l’UNICO che ha “previsto” le T globali degli ultimi 2000 anni. Il suo lavoro, del 2009, ha previsto perfettamente le T dal 2009 a oggi. L’Ipcc ha sbagliato di brutto. (Nel modello di NS non c’è El Nino, e per questo lui non vede i picchi di El Nino).

          https://uploads.disquscdn.com/images/3575e0b5830c9a1087856dd73f9b69f7eb40e4277e963dc6738727a0a5be9549.png ;

          6) E’ così che chiamate voi un risultato che vi sconfessa? “E’ datato?”. Invece è un lavoro serio che, semplicemente sconfessa i presupposti (cioè l’AGW). Ha mai sentito parlare di “falsificazione”? Un’altra falsificazione, come quella di cui al punto 4 sopra.

          7) I risultati della ricerca sono quelli che sono, né io li ho mai chiamati fake news. Per es., sono risultati: 1) non si osserva aumento di uragani e 2) neanche l’AGW finger print; 3) che l’attuale GW cominciò nel 1650 e ha continuato fino ad oggi (e probabilmente continuerà per qualche decennio). Ciò che è fake news è l’insistere con l’attribuire alle emissioni antropiche il 90% del riscaldamento. Ciò che è fake news è l’argomento del consenso scientifico (è falso ed è irrilevante). Ciò che è fake news è far credere alla gente che installare eolico e fotovoltaico è necessario per governare il clima.

          Concludo: a breve ci sarà la COP24: possibile che non le venga in mente che se c’è la 24 è perché hanno fallito 23 volte? Io in un mio articolo sul Giornale ai tempi della COP6 all’Aja scrivevo che sarebbe stata, quella COP6 un fallimento e, scrivevo, che lo sarebbero state tutte le COP a venire. Diciamo che ci ho azzeccato. Ma non era difficile afre quella previsione: bastava esercitare un po’ di aritmetica e di metodo scientifico. Noto con dispiacere che si difetta di entrambi.”

          • Fabio Vomiero on

            Beh, innanzitutto se lei è veramente il prof.Battaglia le dico che mi fa comunque molto piacere parlare con lei perchè la rispetto, ero presente anche a una sua conferenza qualche anno fa a San Quirino (PN).
            Detto questo e ringraziando il prof. Pennetta, rispondo.
            1) Il consenso scientifico non garantisce ovviamente la verità, ma la validità di una teoria sì, il più delle volte. La scienza oggi funziona come un “insieme” non come singolo, alla Galileo per dirla.
            2) Non metto in dubbio il suo valore, però converrà che se io dico circa 315ppm nel 1958 e circa 410ppm nel 2018, peraltro dati (Mauna Loa) molto più “certificati” di quelli che indica lei, la prospettiva cambia.
            3) Le temperature global,i come saprà, sono stimate e ci sono modi diversi per trattarle. Uno, affidabile, è questo http://www.columbia.edu/~mhs119/Temperature/globalT_2parts_1951-1980base.pdf
            Provi a vedere se 0,8°C sono spalmati su 150 anni oppure su soli 40 anni, capirà che la prospettiva cambia.
            4) Non sono d’accordo, 0,8°C in quarant’anni è un valore eccezionale, per rapidità, altro che stabilità del clima. Confrontare con le ere geologiche (10 gradi di differenza) certamente che serve, ma bisogna come sempre contestualizzare, altrimenti si rischia di prendere lucciole per lanterne. Lei si sofferma sugli uragani, ammesso che il lavoro che cita sia completo. E i tornado, le ondate di calore, le precipitazioni intense, non sono forse fenomeni estremi?
            5) Non so se Scafetta abbia modificato il tiro, vedremo la sua conferenza, ma qualche anno fa, con le sue previsioni basate sugli influssi planetari aveva toppato molto di più delle proiezioni IPCC.
            6) Le ricordo che quando parliamo di sistemi complessi, come il clima in questo caso, singoli valori osservati diversi dalle attese, sono perfettamente “accettabili”, non stiamo parlando di chimica o fisica classica, c’è sempre un grado di incertezza e di indeterminazione da gestire. Non esistono quindi modelli perfetti, nessuno sostiene questo.
            7) Io nella sua conferenza ho sentito questo, ma quello sulle energie rinnovabili non è un mio campo di studio. Tornando al clima però le posso dire che: la dinamica, incerta peraltro, degli uragani ci dice poco sul futuro, l’IPCC parla così di attribuzione, “Il riscaldamento globale attuale è inequivocabile e riguardo alle cause, è estremamente probabile che più della metà dell’aumento della temperatura superficiale media globale osservato nel periodo 1951-2010 sia stato causato dall’aumento delle concentrazioni dei gas serra antropogenici, insieme ad altri forzanti di origine antropica”. Non si dice quindi 90%.
            Mi permetta però allora di chiederle. Leggendo un suo libro mi pare che lei propenda per l’ipotesi solare e allora le chiedo: come spiega il fatto che, a fronte di una leggera diminuzione dell’attività solare in corso già da alcuni decenni e precisamente dal picco del ciclo 19 raggiunto intorno all’anno 1960, le temperature abbiano invece seguito una dinamica opposta?
            Riguardo invece la sua riflessione finale sono d’accordo con lei e con il prof.Giaccio, io non credo molto nella capacità umana di trovare soluzioni rapide ed efficaci. Ma questa è un’altra storia, non è climatologia.

          • Prof. Franco Battaglia on

            1) no. il consenso scientifico non garantisce niente. solo i fatti. i fatti. i fatti.
            2) stiamo dicendo la stessa cosa: le misure a Manua Loa cominciarono nel 1955; l’uomo ha cominciato a immettere CO2 80 anni prima. Il mio dato del 2017 è quello di Manua Loa, quello di 150 prima è del NOAA.
            3) Sono su 150 anni. Siccome però la curva è sinusoidale lei può sempre prendere 2 punti con la variazione che più le aggrada. Per esempio, nel 1944 l’anomalia fu 0.21 e nel 1992 fu 0.22, quindi vi fu, in 50 anni, un aumento di 0.01! Chiaramente è un imbroglio, ma è lei che “imbroglia”.
            4) Vabbè, ha ragione lei: uno scostamento di 0.8 dal valor medio di una grandezza che ha una variabilità di 100 (nello spazio) e di oltre 10 nel tempo è una cosa “eccezionale”. Mah…
            5) Feci mettere Scafetta tra i Tipi Italiani di Lorenzetto: http://www.ilgiornale.it/news/se-terra-si-surriscalda-colpa-sole-l-uomo-non-c-entra.html la curva che mostra il 25 ottobre 2009 è la stessa di oggi; oggi ci sono aggiunti i dati sperimentali.
            6) Appunto, c’è sempre un grado d’incertezza! E lei vuole una stabilità climatica superiore a variazioni di 0.8 in 150 anni?
            7) L’Ipcc ha già sbagliato le previsioni (veda grafico Ipcc vs Scafetta) né riproducono esse né il PCM né la PEG (Scafetta sì). Tant’è che fu tutta contenta quando MM venne fuori con l’hockey stick. salvo poi rimangiarsi tutto.

            Quanto alla sua domanda, io non sono climatologo. Osservo solo alcuni fatti. Per esempio, gli errori dell’Ipcc. Nel 2009 venni a conoscenza dei risultati di NS, che riproduceva col suo modello semiempirico le T globali di 2000 anni. Nel suo modello NS mette SOLO i moti periodici dei pianeti (per questo non vede El Nino) e ne fa analisi di Fourier. Ho reputato i suoi risultati rimarchevoli quanto basta per convincere SL ha farne un Tipo Italiano. A Roma, l’altro giorno, ho appreso gli ulteriori sviluppi. Il buon NS sta mettendo ogni mese un punto sperimentale sulla sua curva, con certosina pazienza (e comprensibile speranza). Staremo a vedere.

            Mi scusi se non risponderò più, perché non ho tempo per seguire alcun blog (oggi è domenica) e, ahimè (o per fortuna), non sono ancora in pensione.

  7. Pingback: SCIENZA: IL POMERIGGIO DI UNA GIORNATA DI ORDINARIA INTIMIDAZIONE | NoGeoingegneria

  8. Enzo Pennetta on

    Ringrazio il Prof. Battaglia per i suoi interventi che giovano alla comprensione delle ragioni del dibattito.
    Da parte mia confermo che basterebbe da solo lo scostamento tra i valori delle previsioni dell’IPCC con le temperature effettivamente misurate per ritenere falsificata a teoria dell’AGW.
    Ma questa sarebbe scienza sperimentale…

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