Acqua dagli escrementi e altre delizie del capitalismo maturo

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La visione capitalista sembra convergere inevitabilmente verso il degrado della persona.

La pubblicizzazione da parte di Bill Gates di un macchinario per estrarre acqua potabile dalle feci non ha dal punto di vista dell’utilità alcun senso.

Si tratta di un’iniziativa che ha l’unico scopo l’umiliazione dell’essere umano che viene privato di ogni pretesa di nobiltà per essere abbassato al al livello animale in quanto solo gli animali non possono essere umiliati in questo modo. Unita alla liberalizzazione dell’uso di farine derivanti dalle larve da parte della UE e dalla moda del compostaggio umano al posto della sepoltura, questa iniziativa riporta ancora al mondo descritto Pier Paolo Pasolini in Salò o le 120 giornate di Sodoma, il film che denunciava in modo estremamamente crudo a cosa avrebbe portato il capitalismo.

Il film a sua volta era ispirato al romanzo del Marchese De Sade che si deve quindi considerare il vero ispiratore o quantomeno cantore della società contemporanea e dello stesso sistema liberista, a maggior ragione ricordando che fu lui a precedere le idee di T.R. Malthus sulla riduzione dei poveri proposta come soluzione per il problema della povertà.

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Laureato in Biologia e in Farmacia, docente di scienze naturali Nel 2011 ha pubblicato "Inchiesta sul darwinismo", nel 2016 "L'ultimo uomo" e nel 2020 "Il Quarto Dominio".

43 commenti

  1. Rag. Giovanni Diabolik on

    Mi chiedo quale utilità pratica potrebbe avere l’impianto di produzione dell’acqua da feci umane, visto che la maggior parte dell’acqua ingerita da un qualsiasi organismo vivente viene eliminata tranita l’urina…..
    Escludendo quella dell’umiliazione dell’essere umano, come suggerito qui dal Prof. Pennetta….

  2. La spiegazione sta purtroppo in questo vecchio articolo del 2010: http://www.barbarabardi.it/pioggia-tasse.html

    Ed in questo resoconto di come sono andate le cose dopo il referendum del 2011 che avrebbe dovuto impedire di privatizzare l’acqua in Italia: https://www.ilprimatonazionale.it/economia/acqua-bene-pubblico-aggirato-referendum-141500/

    Se l’acqua cessa di essere un bene comune, una “res communis omnium” come scriveva il buon Gaio, essa avrà un prezzo più o meno alto, ben maggiore, comunque dei costi di utenza idrica pubblica, che non tutti potranno permettersi. Così, anche l’acqua da escrementi potrà avere il suo mercato, magari a prezzi stracciati per i comuni “pazienti/cittadini”.

    Stessa cosa accadrà per gli insetti, dopo che la produzione agroalimentare e la sua distribuzione saranno completamente distrutte grazie al Covid (salvo poche multinazionali e produttori destinati ad un mercato ristretto). I finanziamenti in Sicilia per abbandonare le coltivazioni, le quote latte, la Xilella in Puglia, non erano certo bastati, ma col Covid, le cose vanno diversamente. Presto, trovare del cibo decente sarà come acquistare un bene di lusso…
    La medesima cosa sta accadendo anche per i beni del patrimonio artistico ed ambientale, in molti paesi. E, visto che non ci si può più andare, sulle montagne a sciare, sulle spiagge (troppi assembramenti), è ovvio che anche un posto dove respirare aria pulita diventerà un bene (o piuttosto un servizio) di lusso.

    Peraltro, al solito indirizzo di Davos, si sono preoccupati che agli uomini comuni non manchi nulla dell’ “essenziale” (https://www.forbes.com/sites/worldeconomicforum/2016/11/10/shopping-i-cant-really-remember-what-that-is-or-how-differently-well-live-in-2030/ ; https://www.weforum.org/agenda/2016/11/how-life-could-change-2030/) …

    Devo fare ora una delle mie solite domande retoriche: come sarà questo “essenziale” ?

    No, tutto sommato, temo proprio che, quando avranno finito con noi, i “padroni del Mondo” non avranno proprio più nessun bisogno di umiliarci …

    • Rag. Giovanni Diabolik on

      Non si può più fare nemmeno trekking o ciaspolare…. un paio di settimane fa lessi di alcuni turisti multati perché volevano fare una gita sulla neve in una “zona rossa” e proprio ieri, la segreteria, di una riserva naturalista collinare, vicino alla mia abitazione, mi disse, molto gentilmente, che non erano possibili trekking perché “zona rossa”.

      • Posso capire che certi divieti sembrino privi di buonsenso. Ma sostengo le regole. Non vedo perché la gran parte le rispetti e ci sia sempre qualcuno che vuole dimostrare che per lui sono un di più. Il rispetto, per me, parte proprio dall’osservanza delle regole comuni. Non mi immagino un mondo dove ciascuno le interpreti a modo suo, in base al suo sentire. Immagino un modo dove tutti tengono conto dei diritti di tutti, anche di quelli che si sentono tutelati se io mi comporto secondo le regole. E lo dice uno che ha sempre vissuto libero come un cardellino in amore.

        • Rag. Giovanni Diabolik on

          È notizia di ieri che la Cassazione ha assolto una persona che, proprio lo scorso anno, falsificò una auto dichiarazione allo scopo di violare il lockdown; la motovedetta è semplicissima: i vati DPCM sono ANTICOSTITUZIONALI, visto che solo un giudice, con una apposita sentenza, può limitare la libertà personale.
          Liberissimo di tapparsi in casa, non uscire dal proprio comune; se lei crede…. ma NESSUNO, nemmeno il governo italiano, può limitare i diritti fondamentali dei cittadini.

          • FRANCESCOM on

            E’ chiaro, anzi abbagliante come la luce del sole, lo si sa da un pezzo che i DPCM sono una continuata violenza totalitaria in spregio alla Costituzione.
            Così come è parimenti chiara la ragione per la quale la Magistratura non ha messo Giuseppi (il dipiciemmatore seriale) e tutta la sua tristissima e sventurata congrega sotto processo.
            Senza scomodare Machiavelli, Aristotele, né supertizio né supercaio, il Potere è semplicemente questo: “io faccio quello che cassio mi pare”. Loro hanno il Potere, loro fanno il cassio che vogliono.

            Se riesco vincere la nausea che mi dà l’argomento, spenderò due parole sull’acqua ottenuta per alchimia fognaria. Se non riesco, il mondo seguiterà a girare lo stesso.

  3. Caro Enzo, mi pare che tu metta insieme troppe cose, facendo di tutta l’erba un fascio, e rischi in questo modo di non fare corretta informazione.
    Il water che ricicla gli escrementi a partire dall’energia solare (il progetto risale al 2015, mi pare) per me è geniale e spero che un giorno possiamo averlo tutti a un costo accessibile. Io lo utilizzerei per ottenere acqua per dar da bere ai geranei, per esempio, e per avere concime per l’orto a basso costo… Non mi sentirei umiliato ma esaltato.
    Stesso discorso per gli insetti da mangiare. Io non mi scandalizzo. Buona parte del mondo li consuma e non vedo perché non ti scandalizzi altrettanto per i gamberetti fritti o per le lumache in umido. Pensa alla risorsa proteica alimentare che potrebbero costituire le locuste (facilissime da allevare) trasformate in leccornia.
    Ti do invece ragione sulle 120 giornate di Sodoma di De Sade in cui si racconta di pervertiti che abusano di giovinetti e giovinette sottoponendoli a crudeltà inaudite e alla morte in un crescendo di ignominia che umilia, qui di sicuro, chi si è avventura in quella lettura. Non vedo però cosa centri questa porcata frutto di una mente malata con le altre questioni che porti in luce.

    • Rag. Giovanni Diabolik on

      Se non vado errato l’uso alimentare degli insetti è già diffuso anche da noi, il ‘marcetto’ per esempio è conosciuto (sotto nomi diversi) praticamente in tutti le regioni italiane….
      Però in tutta sincerità, anche se “de gustibus non est disputandum” a lei tenta l’idea di nutrirsi di locuste e (presumibilmente) anche di altri insetti; ecco a me proprio l’idea non mi sfagiola per nulla e preferisco rimanere legato a cibi molto più ‘tradizionali’… questione di scelte e di gusi che sono sempre da rispettare; solo che in tutta sincerità spero di non dover essere costretto a passare a qualcosa di più ‘esotico’ in futuro, anche se temo che purtroppo avverrà
      PS: è paradossale che, mentre la UE, da una parte, sta introducendo (forzando ??) il consumo di insetti nella dieta di noi di noi europei; dall’altro ha dichiarato il ‘cazu marzu’ sardo tra i formaggi più pericolosi al mondo.

      • Condivido Rag. Diabolik.
        La realtà è che vogliono preparare un’europa ad uso e consumo dei futuri padroni cinesi, che guardacaso gli insetti li mangiano volentieri in quanto è la LORO tradizione/cultura (meraviglie del caso). In questo modo si sentiranno perfettamente a casa loro quando ci invaderanno fisicamente (perché economicamente ed culturalmente lo stanno già facendo). Mi spiego? un pò come l’impero romano con i paesi conquistati: a quell’epoca romanizzazione, oggi cinesizzazione…..eccetto per i loro complici di davos che avendo reso possibile tutto ciò, come ricompensa dei loro servigi conserveranno il privilegio di papparsi cibarie occidentali di qualità alla faccia del popolino. Il sogno dei malthusiani così si realizza: alle classi inferiori diamo cibi di M***A che sono in abbondanza, così non esauriranno le prelibate risorse “non sostenibili” che così le pappiamo noi ricconi che siamo pochi. X ))
        Ma questa è solo una mia opinione…….

        • Rag. Giovanni Diabolik on

          Guardi la moglie di mio fratello è cinese, nata a Wuhan e emigrata negli States, circa una decina di anni fa, per motivi di studio.
          Ho avuto diverse occasioni per incontrarla (entrambi vivono negli USA) ma, dall’impressione che mi ha dato, credo che a lei (e i suoi genitori) brodo di pistrello, pangolini e insetti, facciano ancora più ripulsa del sottoscritto.
          Probabilmente tali porcherie in Cina sono riservate alla classe bassa (che comunque sono la maggioranza della popolazione) e nelle zone rurali.

  4. La vera questione non è se questi “prodotti” siano o meno suscettibili di un utilizzo ragionevole su base volontaria: è ovvio che lo sono. La domanda è in realtà di tipo economico: perché stanno spuntando proprio adesso? quale mercato pensano di trovare in Europa?
    Una semplice considerazione degli sviluppi economici reali (non quelli che passa la disinformazione di sistema), può dare una risposta ed è quella che ho già fornito sopra in un modo che sembrerà, ne sono certo, a chi non ha idea di quegli sviluppi e dei meccanismi che essi sottendono, ingiustificatamente pessimistica e … come è d’uso dire di questi tempi ? complottistica …

  5. Se le regole continuano ad essere queste, contro la nostra Costituzione e contro la vita delle persone, con danni irreparabili (commercio, agricoltura, turismo, educazione e formazione psicologica dei più giovani, ecc.) e si pretende di mantenerle sine die, bisognerà trovare dei modi, pacifici e democratici, per farle finalmente cadere, prima che danni ancora più gravi siano causati … Intanto, quello della resistenza in giudizio e della questione incidentale di costituzionalità può essere uno, anche se purtroppo, non tutti se lo possono permettere. So però che incominciano ad esserci associazioni che offrono assistenza legale gratuita. L’assistenza legale su base mutualistica attraverso associazioni all’uopo costituite, potrebbe essere un’altra via. Il sistema produttivo turistico e commerciale locale e l’educazione, soprattutto, che sono gli obiettivi da distruggere per i “padroni del mondo”, dovrebbero essere protetti da chiunque possa farlo… vi aggiungerei anche l’informazione libera.

    • FRANCESCOM on

      Per quanto mi risulta, non si è dato un solo caso (nella Storia) in cui un tiranno abbia mai smesso di tiranneggiare per resipiscenza. Mai, neppure una volta. E di conseguenza, non comprendo quale miracolo dovrebbero compiere “modi pacifici e democratici” capaci di convertire soggetti che hanno portato l’arte della menzogna e la pratica della tirannia ad una raffinatezza che non ha riscontro nella memoria umana.
      Le poche persone che hanno salvato la propria mente dall’avvelenamento coviddaro si trovano oggi strette tra le ganasce di una tenaglia che da una parte ha l’élite e la propria giannizzeria sul campo, e dall’altra la sterminata turba di coviddari (da molti chiamati covidioti). I primi, in un mondo ideale, dove all’ingiustizia segue il riequilibrio della giustizia, dovrebbero essere processati e condannati a pene durissime ed infamanti, non conto di vedere una simile cosa da vivo. Per i secondi, il caso è diverso; in un certo senso sono già puniti, senza possibilità di emendamento o condoni, dalla propria stessa condizione di coviddari/covidioti senza ritorno. Avere smarrito a tal punto il senno, da seguitare imperterriti a difendere la versione ufficiale del tiranno, attribuendo a un virus e a una inesistente pandemia ciò che invece è deliberato atto di imperio e di sopraffazione del tiranno, denota qualcosa di più della ordinaria stupidità, per quanto cupa e massiva. La questione, tuttavia, sta nel fatto che senza costoro il piano definito Grande Reset, ossia la radicale ingegnerizzazione antropologica, non avrebbe potuto avere successo. Insomma, chi è peggiore, alla fine, il tiranno, oppure coloro senza il consenso dei quali il tiranno non potrebbe porre in atto la sua opera?
      Questa è la riedizione di una vecchia questione: sono più distruttivi i malvagi o gli idioti? La mia risposta è identica a quella del Prof. Cipolla, nel suo inarrivabile saggetto “Allegro ma non troppo”, dove fa un’analisi della struttura mentale del cretino, unica per acume e profondità.

  6. Non è che io speri davvero che l’uso dei mezzi che richiamavo possa ribaltare la situazione e tuttavia sono convinto che nessuna resistenza e nessun ritardo a cui si costringa il progetto in atto andranno perduti. Coloro che muovono le fila di tutto credono di poter sovvertire la natura delle cose e l’Ordine del Cosmo ed invece non potranno fare altro, come tutti, che realizzarlo. Ogni atto di resistenza che abbia una sia pur minima efficacia, purché non sia puramente velleitario e fine a se stesso, sarà parte di quel processo in cui l’ordine profondo delle cose si manifesta. D’altra parte, l’uso di mezzi di diretta ribellione, oltre che non avere nessuna efficacia positiva, avrebbe solo l’effetto di dare la scusa a chi muove le fila per instaurare l’utilizzo di mezzi più repressivi e violenti. Non si può ribellare una società che non c’è e quella dei paesi globalizzati, anche se forse non ce ne siamo accorti, da tempo non esiste più; è come ha scritto Bauman e ha ricordato il prof. Pennetta, liquida, con legami leggeri e fragili, non è in grado, come un corpo che non è solido, di opporre alcuna resistenza. Nello stesso tempo, persino in questi legami fluidi, ciò che in primo luogo dovrebbe entrare in mente a molti è che, se qualcosa di brutto sta accadendo al commerciante sotto casa o al ristoratore da cui si andava a cenare, non sta accadendo solo a lui, ma a tutti; che i commercianti sono i nostri commercianti; i ristoratori, agricoltori, gestori di piccoli alberghi a conduzione familiare, conduttori di piccole e medie aziende, sono “i nostri”. Quello che accade a loro dovrebbe interessarci direttamente e non essere visto come qualcosa che accade ad un’altra categoria di persone, per la qual cosa a noi che non siamo immediatamente toccati, in fondo, ancora può andar bene. Se no, poi, alla fine, non ci si dovrà lamentare se ci si ridurrà a mangiare insetti…

    • Per mangiare insetti occorrerà chi li cucina, e prima ancora chi li cattura o alleva, anche chi li lavora… Insomma ci vorrà una filiera come per le carni o il pesce. Non è che il ridursi a mangiare insetti richieda che diventiamo trogloditi.

      • Rag. Giovanni Diabolik on

        Sinceramente il sottoscritto spera di poter morire piuttosto di ridursi a cibare di insetti…. e visto il bruttissimo andazzo, spero che una persona fidata provveda a cremare il mio corpo, prima che qualcuno possa pasteggiare con le mie carni.

        • Guardi che nessuno costringe nessuno a mangiare cibi che detesta, se non la fame. Io per esempio detesto il gusto della mostarda, l’ho capito al primo assaggio. E da quel momento non l’ho più voluta in tavola. Credo che la vita e le sue dinamiche siano più semplici di quello che in tanti vogliono farci credere. Quindi tranquillo, se al mangiare insetti preferisce la morte, vedrà che vivrà ancora a lungo. Forza e coraggio!

          • Rag. Giovanni Diabolik on

            Fortunatamente oggigiorno non esiste nessuna costrizione…. ma nel futuro?
            Posso tranquillamente sbagliarmi (anzi lo spero proprio) ma al sottoscritto sembra si stia cercando, da più parti, di aprire una finestra di Overton relativamente al consumo di insetti tra la popolazione italiana ed europea, da una parte; e dall’altra si accusa sempre più l’allenamento animale come (uno dei) responsabile del global warming, assieme al depauperamento delle riserve acquifere.
            Insomma, forse mi sto solo fasciando inutilmente la testa, almeno lo spero vivamente, ma non sono poi così certo di avere, in futuro, la stessa libertà di scelta di oggi.

  7. FRANCESCOM on

    Se era questo che intendeva, sono d’accordo. Costoro possono solo distruggere, ma nulla possono sugli effetti di ciascuna “buona azione”, che sono, letteralmente, incommensurabili. Il male non può essere combattuto col male, ogni persona di giudizio lo dovrebbe sapere e porre come caposaldo di ogni atto. Non voglio cercarne su internet il numero, ma ricordo il titolo e il contenuto di uno dei capitoli del Tao Tè Ching che mi impressionò, giovanissimo, e che si impresse indelebile nelle mia conoscenza e pratica di mondo: “L’emendamento delle cose guaste”. E così, ciò che accade veramente oggi, non è tanto l’eccesso di male, ma la mancanza di bene. La fine tragica e comica della Chiesa Cattolica è fatto molto più grave di quanto generalmente si immagini. Se prima non si rendono vuote le persone, fuor di metafora simili a spettri, non puoi creare eserciti di coviddari.
    Pertanto, oltre a tutto (TUTTO) ciò che è possibile fare sul piano mondano, la vera battaglia è dentro ciascuno di noi.

    • La mancanza di bene… Dove vive? Frequento da sempre ambienti di volontari che dedicano il loro tempo agli ultimi, agli abbandonati. Alle persone in disagio psicologico. Il bene bisogna viverlo per conoscerlo, altrimenti ci si ficca in testa il tarlo che non esista più e si rischia di attribuire al male un eccesso di protagonismo.

  8. GIUSEPPE on 13 MARZO 2021 13:18

    Certo che esisteranno delle filiere, tuttavia si tratta di processi che non possono prestare nessun vantaggio di posizione alle comunità locali. Cucinare insetti lo può fare almeno altrettanto bene una multinazionale, rispetto ad una piccola azienda italiana. Per fare il parmigiano o l’olio d’oliva, invece, occorre almeno trovarsi in certe zone d’Europa, avere tecniche consolidate, ed un ambiente intorno che consuma da secoli quei prodotti. Insomma, qualche piccolo vantaggio, le imprese locali possono ancora averlo, per compensare la sempre maggiore potenza dei grandi apparati transnazionali.
    Con gli insetti questo non avverrà e quando la popolazione sarà più povera ed il costo dei prodotti locali crescerà perché il settore sarà stato praticamente distrutto, è chiaro che grosse fasce di popolazione, che ora consumano parmigiano, consumeranno insetti, probabilmente insieme, in parte, agli stessi prodotti locali con qualità però molto ridotta per potersi mantenere competitivi. E’ probabile che i prodotti locali di qualità più o meno comparabile a quella attuale non spariranno del tutto, ma si manterranno in poche realtà più o meno artigianali e di lusso, per pochissime persone.

    • Mi piacerebbe avere la sua larghezza di vedute e la capacità di prevedere le dinamiche di mercati tanto eterogenei, lo dico senza ironia. Io so, per esempio, che nel nostro Paese abbiamo ancora un’agricoltura tanto frammentata in piccole aziende ancora a conduzione familiare da consentirci di ben sperare che lo strapotere delle grosse non prevalga su tutto. L’agricoltura biologica ha numeri in crescita, la biodinamica resiste e si sta diffondendo la cultura di una agricoltura in ogni caso più rispettosa dell’ambiente (agroecologia). Io ci credo e sono fiducioso.
      Ricordo anche che quando ero bambino (oltre mezzo secolo fa, purtroppo) le lumache che si mangiavano erano solo quelle di raccolta in natura, mentre oggi esistono aziende specializzate che le allevano (elicicolture) con addetti che ne ricavano un reddito dignitoso. Tali aziende sono diffuse su tutto il nostro territorio e in modo particolare in Piemonte. Chi può negare che possa accadere lo stesso con le locuste o altri insetti. Già oggi, per esempio, piccole realtà consolidate allevano insetti per l’utilizzo nella pesca amatoriale o per l’alimentazione dei rettili detenuti come animale da compagnia in molte famiglie italiane. Chi si scandalizza per queste potenziali dinamiche dovrebbe fare altrettanto, io penso, per la crescente tecnologia informatica che, a forza di social, ci sta fagocitando il cervello costringendoci, per esempio, a cinguettare in continuazione e a richiamare cinguettii altrui come una banda di uccelletti impazziti.

      • Sulle speranze, probabilmente, possiamo essere d’accordo più o meno tutti, sulle previsioni, forse, un po’ meno. Mi creda, comunque, la mia non è una di quelle difficili!

        Il ragionamento è in realtà assai semplice: perché l’Unione Europea si sia scomodata (e proprio ora, non un anno fa, o dieci o venti, anche se già allora in teoria si poteva) a sdoganare un prodotto “insolito” (lo ammetterà) per i popoli europei come vermoni e cavallette, deve avere almeno dei solidi motivi per prevedere che vi siano, oggi e solo oggi, le condizioni perché esso si guadagni qui una significativa fetta di mercato. Per la qual cosa, la previsione la fanno loro, non io!

        Quali sono allora queste condizioni e rispetto a quale settore dell’alimentare queste leccornie potranno inserirsi, sottraendo fette di mercato sufficientemente ampie da giustificare la fatica (e i costi) della nuova normativa? Si può rispondere a queste due domande con una risposta sola.
        Non è possibile credere che gli insetti possano sottrarre fette di mercato (almeno in misura significativa) rispetto al cibo spazzatura (che già esiste, es.: formaggi prodotti con il latte riciclato in polvere) perché questi prodotti, non solo hanno un prezzo già assai basso, ma sono anche in grado di ridurlo ad libitum, perché al produttore costano in pratica pressoché niente. Non restano che i prodotti di maggiore qualità che hanno un prezzo non comprimibile, oltre un certo limite, in quanto è ovvio che la qualità ha un costo. Inoltre, coloro che producono e distribuiscono o somministrano tali prodotti, il cui prezzo è già (almeno per il produttore) spesso molto vicino al costo, per tutta una serie di ragioni che per il momento tralascio, sono, proprio in questo momento, piuttosto indeboliti per effetto di … (La lascio indovinare). L’impossibilità, soprattutto, di programmare acquisti, scorte ed attività e la continua limitazione allo svolgimento dell’attività che colpisce, in una sola volta, la produzione, le reti di distribuzione di qualità ed i ristoratori e bar (che costituiscono il principale cliente per i prodotti di maggior pregio), sta letteralmente mettendo in ginocchio questo settore che, a causa della riduzione della produzione e dei maggiori costi, i prezzi dovrebbe adesso addirittura alzarli. D’altro canto, anche se per il momento ciò non è ancora avvenuto, l’impoverimento della gente, non potrà che comportare, alla lunga, una minore disponibilità a spendere anche nel settore alimentare. Ecco, dunque, che ci sono improvvisamente le condizioni per cui un bel piatto di vermi, bruchi e cavallette non sia poi così da scartare a priori, almeno, ad es., per quel milione di persone in più che nel 2020 in Italia, sono finiti in una condizione di povertà assoluta.

        Il meccanismo, a volerlo studiare, è il medesimo che il sistema che adesso sta mostrando il suo volto peggiore, ha sperimentato con successo da diversi secoli, quello che ha già funzionato molto bene con le enclosures e con i telai meccanici…

        Sulla tecnologia informatica sono d’accordo con quanto Lei dice alla fine. La cosa che trovo però un tantino divertente, è che, anche se a prima vista non lo si nota, questo fenomeno e quello che rende vendibili gli insetti in Europa, non sono che due aspetti del medesimo processo…

        • Diamo tempo al tempo e vedremo quel che accadrà. La maggiore povertà di molte famiglie italiane è un dato di fatto, anche se il nostro Paese rimane tra quelli con la ricchezza privata più alta al mondo, ben superiore al debito pubblico.
          La sua analisi mi stimola piuttosto a suggerire l’acquisto di alimenti di qualità, nella consapevolezza che mangiare bene non è sinonimo di spendere molto.
          Si devono a mio avviso seguire due strade imprescindibili: eliminare i cibi spazzatura imparando a leggere le etichette e acquistare il più possibile direttamente dal produttore, magari con gruppi di acquisto che consentano dei margini di risparmio. I mercatini a km 0, per esempio, consento l’acquisto di carni, formaggi, ortaggi e frutta a prezzi competitivi assolutamente sostenibili. E in ogni quartiere esistono ancora, per fortuna, negozi che vendono qualità alimentare (basta cercarli). Il resto lo fa, a mio parere, l’eliminazione dei cibi imposti dalla pubblicità che sono quasi sempre un di più, una non necessità. E basterebbe, per esempio, che chi va al supermercato ci andasse con una lista precisa e non si facesse abbindolare da extra che vede sapientemente esposti.
          Ci si può riuscire? Certo, e benissimo, con un po’ di graduale impegno che darà grandi soddisfazioni anche al portafoglio.
          E se fra tempo gli insetti saranno merce alimentare, allora si valuterà il da farsi. Prima occorre educare noi stessi nella direzione dell’acquisto consapevole e poi avremo allora la possibilità di educare i mercati di tutte le risme.

  9. FRANCESCOM on

    Non ero al corrente di questa notizia, che comunque non mi sorprende. Né mi soprende l’incommensurabile talento con cui costoro si superano di continuo nel salto in basso.
    Insomma, per pura sbadataggine – in un momento di estraneamento, dovuto probabilmente al terribile stress causato dalla strenuissima lotta al morbo più grave dopo le sette piaghe d’Egitto – hanno fatto un enorme ragalo alle corporazioni del cibo-spazzatura, e, al contenpo, hanno inferto un’ulteriore ferita al martoriato popolo italiano.
    Chissa quanti, di questi uomini d’onore, hanno fatto seppuku!

  10. Per completezza di informazione… Agli errori gli uomini di buona volontà riescono quasi sempre a porre rimedio. Su proposta di Draghi e del ministro della giustizia è stato emanato il decreto legge n. 42 del 22 marzo 2021 contenente “misure urgenti sulla disciplina sanzionatoria in materia di sicurezza alimentare”. In questo modo si evita il negativo effetto abrogativo di tutte le disposizioni sanzionatorie di carattere penale e amministrativo della legge 30 aprile 1962.

    Il decreto è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 24 marzo 2021 ed è entrato in vigore il 25 marzo, giusto in tempo per evitare le disposizioni abrogatrici del d.lgs. n. 27/2021.

    Tecnici, esperti e consumatori hanno fatto sentire la loro voce e il legislatore è corso ai ripari.

  11. E ci credo, nella loro foga “liberatoria” avevano abrogato persino l’obbligo di avere sulle confezioni l’etichetta con gli ingredienti (art. 8 della l. 283 del 1962)! Ci mancava solo che prevedessero sulla confezione la scritta “mangia e non porti domande!”. Adesso, dopo che la notizia è uscita, hanno dovuto fare una parziale marcia indietro; l’art. 5 (con le sanzioni penali) è stato salvato, altre norme della vecchia legge, pure importanti, sono rimaste invece abrogate, ma il senso complessivo di quello che si sta cercando di fare mi sembra comunque evidente.

    • Sono uno molto attento alle etichette degli alimenti confezionati. Solo se si è del tutto sprovveduti si rischia di acquistare monnezza. Gli elementi per conoscere la qualità o meno di quel che si acquista ci sono tutti. La sensibilità in tal senso di produttori e consumatori è cresciuta nel tempo e basta informarsi.

  12. Anch’io ci sto attento. Il mio punto di partenza è però sempre la mia esperienza personale: se un cibo non è buono, inevitabilmente il mio organismo lo rifiuta già al gusto e poi attraverso il fatto che mi fa male. In questo modo, leggendo gli ingredienti, la volta dopo so meglio cosa non devo acquistare. Il limite sta soprattutto nel fatto che, per certi alimenti, è quasi impossibile trovare prodotti che non siano frutto di produzioni basate su sostanze che non fanno bene, almeno nei comuni supermercati. I biscotti, ad es., sono tutti lievitati con carbonati acidi, a mala pena si trovano quelli che hanno solo il comune bicarbonato di sodio. Trovare quelli lievitati anche solo con il lievito di birra, è una vera impresa. I mono e digliceridi degli acidi grassi sono un altro triste “must” delle produzioni da forno. E’ poi ci sono le contraffazioni: è di non molto tempo fa l’inchiesta giornalistica che mostrava come mozzarelle di marche molto diffuse, dichiarate come “prodotte con latte di bufala” sono verosimilmente prodotte con il latte riciclato. Comunque è vero, l’etichetta è di questi tempi una importante difesa.

    • Lei è un esempio di consumatore evoluto ed equilibrato. Se è vero che molte porcate si assumono inconsapevolmente, è altrettanto vero che basta un po’ di attenzione per limitarne di molto l’introito. Nel nostro Paese pieno di difetti il vivere consapevole consente ancora molti margini di manovra pro domo nostra, alla faccia delle cassandre cinguettanti e no che ci intossicano la vita con metifici aliti di sventure prossime venture.

  13. Nell’attuale situazione, è più che mai vero che non è questione di pessimismo od ottimismo. Al massimo, citando Gramsci, occorre coltivare il pessimismo della ragione e l’ottimismo della volontà.

    Riguardo al primo, purtroppo, non si tratta neanche di guardare al futuro. Solo quell’esigua parte della popolazione mondiale che ha finora beneficiato delle consistenti briciole dei sempre più ristretti gruppi dominanti, può permettersi il lusso di interrogarsi sul futuro.

    Per la grande massa degli “altri”, il presente è già l’Inferno sulla terra. Certamente, ogni ragionevole previsione, fa pensare che questo inferno tenderà a conquistare nuovi confini, sia geografici e quantitativi, che qualitativi.

    L’ottimismo della volontà dice, invece, che, come Lei afferma, basterebbe solo un po’ più di consapevolezza da parte di tutti o di molti, per rendere la vita molto più difficile ai “padroni universali”. “Di tutti o di molti”: questo è però un problema!

    La maggior parte della gente vive nella strana convinzione che il mondo sia governato da un gruppo di benefattori, tutti preoccupati di garantire il trionfo del bene comune in una convinzione di tipo illuministico che questo convenga a tutti, rigorosamente rispettosi delle regole e ligi a cercare di limitare i mali del mondo che derivano sempre e soltanto dalle dure e crudeli leggi di una natura matrigna.

    Fino a che la maggior parte della gente continuerà a pensare così e a sognare che l’unica ragione per cui si fanno i lock down sia quella di evitare i contagi, l’unico interesse delle case farmaceutiche sia la missione di guarire la gente, l’unico fine delle grandi multinazionali sia rendere felici i consumatori e a giurare che le leggi, le regole ed i controlli sono più che sufficienti ad evitare i più gravi crimini, questi crimini continueranno ad avvenire.
    Intere popolazioni saranno cacciate via dalle loro terre per costruire una diga, intere regioni saranno devastate dall’inquinamento più feroce che fa venire il cancro ed estingue ogni possibilità di vita, grandi quantità di minori e di donne continueranno ad essere smerciate per essere uccise e torturate in uno snuff porn o per essere destinate all’espianto di organi per il commercio; le bambine tailandesi continueranno ad essere esposte alla violenza dei ricchi occidentali ed essere poi ogni volta ricucite in apposite cliniche (l’inferno dice Stephen King, è fatto di ripetizione), perché da (finte) vergini valgono ca. dieci volte la tariffa base; chi si ribella continuerà ad essere internato in Colonia Dignidad ed in consimili centri di tortura scientifica e le ex classi medie occidentali, continueranno a pensare di vivere in fondo in un mondo felice, con qualche piccolo problema da risolvere.

    • Quante brutture ha citato. Ma mi pare estremo sostenere che tutto sia male e che la ragione possa solo avvalersi di pessimismo per essere considerata tale; e che sia la volontà l’unico campo che può elemosinare un po’ di sano ottimismo. I problemi delle società umane – come dimenticarlo? – sono sorti con l’uomo che già nel paradiso terrestre, in una situazione idilliaca, ha avuto i primi incidenti di percorso…
      Non sono tipo che cerca rimedi nei massimi sistemi, non sarei neanche in grado. Ma cerco nel mio piccolo, nel contesto in cui vivo, di essere quotidianamente pro-positivo. A iniziare dalle persone che incontro e con le quali mi confronto. Eccezione faccio per i presuntuosi che hanno le ricette giuste per ogni cosa e spesso si dimenticano le virtù di ascolto d compassione.
      Ha toccato un mio nervo scoperto. Tante volte mi interrogo sulle ingiustizie del mondo e sulla sofferenza che causano, come pure sulla sofferenza gratuita che ci infligge la natura matrigna… Anche per questo ho abbracciato un agnosticismo che sta giusto a metà tra la fede e l’ateismo, uno stallo senza sbocchi finora. Per fortuna per me esiste in fondo una grande giustizia: la morte, la fine certa di ogni essere che vive, e che in quel momento si vedrà allo specchio e sarà tanto più rabbioso quanto più sarà stato bastardo in vita.

    • FRANCESCOM on

      @Anonimo,
      quello che scrive è una rappresentazione del tutto conforme a realtà, e non ci sarebbe nulla da commentare, se non fosse per una importante omissione. In un post di qualche tempo fa, posi una domanda del tutto retorica, citando un celebre e prezioso saggio del prof. Cipolla, “Allegro, ma non troppo”, col sottotitolo “Le leggi fondamentali della stupidità umana”. Cipolla, alla domanda se sono più pericolosi i malvagi o gli idioti, dandone nel saggio una dimostrazione, risponde che sono molto più pericolosi gli idioti. Ovviamente concordo, e, mentre scrivevo, mi è venuto in mente che la stessa questione fu esaminata anche da René Guénon, il quale pervenne alla medesima conclusione, aggiungendo, da par suo, che la stupidità è ciò che rimane della cattiveria, una volta privata questa dell’intelligenza. Oggi, sottratta alla cattiveria l’intelligenza e sommatovi il terrore, è stata creata una nuova entità antropologica, il coviddaro, che è precisamente colui che lei tratteggia nel suo bel post, con (la cito):

      “…Fino a che la maggior parte della gente continuerà a pensare così e a sognare che l’unica ragione per cui si fanno i lock down sia quella di evitare i contagi, l’unico interesse delle case farmaceutiche sia la missione di guarire la gente, l’unico fine delle grandi multinazionali sia rendere felici i consumatori e a giurare che le leggi, le regole ed i controlli sono più che sufficienti ad evitare i più gravi crimini, questi crimini continueranno ad avvenire…”.

      Ecco, torno su un argomento che ho già trattato: senza queste turbe di coviddari, sempre e comunque pronti a giustificare il boia, anche quando sta facendo cadere la mannaia sul loro stesso collo, senza costoro il piano criminale delle élites non potrebbe essere stato realizzato. Ne consegue che il coviddaro è peggiore del boia, perché senza la sua complicità, il boia sarebbe rimasto disoccupato.

      Due casi, di cui ho conoscenza diretta.
      1°, lungomare, tre giorni fa, mattina, gente mascherata che passeggia, scansandosi a vicenda alla prima prossimità. Nessuna gioia, costoro galleggiano sulla propria paura, oramai cronica, e si barricano dietro la diffidenza dell’altro. Davanti a me (che sono in bicicletta), a circa 100 metri, vedo uno di questi grossi tricicli che vanno a batteria, ad un certo punto sbanda, e va sbattere contro il marciapiede. Si ribalta, chi ci stava sopra finisce sotto, incastrato. NESSUNO PRESTA SOCCORSO, tutti immobili, distanziati, in rigida osservanza coviddara. Accelero, do di gambe, arrivo. Riconosco le figlie del mio verduriere, 13 e 9 anni, hanno rubato il triciclo al padre. Le due bambine rimangono incastrate sotto il trabiccolo, terrorizzate ed in lacrime. I coviddari guardano, e, diligenti, mantengono il “distanziamento sociale”. Lascio la mia bici, e cerco di sollevare il triciclo, molto più pesante di quanto immaginassi. Nessuno mi aiuta!!! Le bambine urlano e piangono, e nessuno mi aiuta!!! E’ difficile disincastrarle, da solo, senza far loro male, gli ex umani mi guardano, indovino persino una certa ostilità, giacché, presumo, sono costretti a vedersi per quello che sono.
      Alla fine riesco a ribaltare il triciclo, e liberare le bambine. Il seguito importa meno.

      2°, una famiglia (di mia conoscenza) “storica” e patriarcale di vecchio stampo, da sempre ramificata e articolata. Per volontà di un avo, da generazioni, nella casa costruita dal fondatore, tutte le domeniche si riuniscono i numerosi fratelli e sorelle. Da 13 mesi questa consuetudine che perdurava da 6 o 7 generazioni si è interrotta. Costoro, benestanti è dir poco, da 13 mesi vivono (sempre che la loro sia vita) barricati in casa, facendosi portare la spesa a domicilio, ma solo fino alla soglia, e non oltre. Si tratta di persone acculturate, quasi tutte laureate.
      Fino all’inizio di Febbraio dello scorso anno, un comportamento del genere sarebbe stato valutato gravemente patologico.
      Naturalmente, non bisogna dimenticare il dato di fatto fondamentale: non esiste nessuna pandemia, salvo che nella testa irrimediabilmente guasta dei coviddari.
      Di fatti di questa natura, testimonianti una pandemica psicosi di massa. ce ne sono innumerevoli; dalla massaia del terso piano, che stende i panni con la mascherina, al portalettere che, per consegnarti una raccomandata, pretende che tu, a casa tua, ti metta la mascherina.
      Sono costoro i nemici dell’umano, spero di cuore che si vaccinino tutti.

      • Rag. Giovanni Diabolik on

        “senza queste turbe di coviddari, sempre e comunque pronti a giustificare il boia, anche quando sta facendo cadere la mannaia sul loro stesso collo, senza costoro il piano criminale delle élites non potrebbe essere stato realizzato. Ne consegue che il coviddaro è peggiore del boia, perché senza la sua complicità, il boia sarebbe rimasto disoccupato.”
        Credo che il discorso sia molto più complesso… sostanzialmente non posso che darLe ragione, ma si è domandato del perché il coviddaro è sempre e comunque pronto a giustificare il boia ?
        Sono anni, anni ed anni, ben prima del Covid, che siamo bombardati da propaganda a senso unico, tipica di ogni regime dispotico ed autoritario come lo furono quelli nazifascisti e quelli comunisti dell’est europeo…. normale che ora la gente si comporti nel modo da lei descritto; piuttosto ci sarebbe da stupirsi del contrario.
        Non so se ha letto le Sturmtruppen di Bonvi…. in alcune di queste striscie, il geniale autore modenese definì la TV come “l’arma finale del Dott. Goebbels”.

        • FRANCESCOM on

          Gentile Ragioniere, certo che me lo sono chiesto, e certo che so di dire cose spiacevoli; ma allora che facciamo, sacrifichiamo la verità alla piacevolezza? Venendo, nello specifico, alla sua domanda,”…ma si è domandato del perché il coviddaro è sempre e comunque pronto a giustificare il boia?…”, mi sono moltissime volte fatto questa domanda, in modo serio, austero, disinteressato, e aperto ad ogni possibile soluzione. Fin quando, ad un certo punto, mi sono reso conto che la vera natura della domanda fondava su un equivoco logico e metafisico. Provo a spiegarmi. Fino ad un certo punto, per tramite di contributi di psicologia delle masse, di macroeconomia, e di geopolitica, (e mai perdendo di vista la natura del Potere) è possibile risalire la catena causale che, come ultimo anello, ha generato il coviddaro. Ma questo processo di inferenza, neppure poi così complesso, si arresta, ad un certo punto, davanti ad un limite invalicabile, che segna il perimetro ultimo del nostro orizzonte cognitivo. Prima di accennare a questo limite invalicabile, vorrei allegare un pregevolissimo link, che ha il merito di spiegare, tanto sinteticamente, quanto appropriatamente, questo processo di risalita causale. Esorto chi legge a visionare questo contributo.
          Il limite del nostro orizzonte cognitivo, ciò che per principio non può essere conosciuto, rimanda
          all’antichissima questione della natura delle Tenebre, del “male”, oppure (e vengo al punto), nell’ambito della sfera cognitiva umana, alla stupidità. Lo stupido, non è necessariamente colui che non sa ragionare: sono certo che a molti è accaduto di incontrare dei finissimi ragionatori i quali, ciò nondimeno, non comprendevano, veramente, ciò di cui loro stessi parlavano. Giacché, ragionare e comprendere NON sono la stessa cosa. Ragionare è dianoia, comprendere è Nous. E quindi, comprendere la stupidità è tal punto impossibile che, chi cercasse di farlo, mostrerebbe, a sua volta, di essere anch’egli stupido senza rimedio.
          E concludendo, quanto debba essere messo a carico degli stupidi, nell’ambito del Giudizio Finale, non spetta a me determinarlo. Questo può farlo soltanto Chi sa tutto fin da principio.
          Ma nel nostro piccolo, che un idiota sia peggiore di un criminale, è cosa certa; e abbiamo già tante risorse impegnate per proteggerci dai danno fatti da costoro, per avanzarcene per sprecarle nell’inseguire domande senza risposta.

  14. spero mi si perdonerà il “uccise e torturate” che voleva dire ovviamente “torturate e uccise”, ma l’ho proprio scritto di getto…

  15. Non penso affatto che tutto sia male. Anzi, se ancora il Male non ci ha completamente travolto, è proprio perché continuano ad esistere, anche nelle peggiori situazioni, spontanei e spesso inconsapevoli, innumerevoli gesti istintivi di bene, essendo quella e non il male, l’essenza più profonda dell’essere umano.

    Certamente lo studio della storia mostra che anche nelle epoche passate sono esistiti orribili crimini ed innumerevoli violenze.

    E tuttavia, l’epoca in cui viviamo ha sicuramente qualcosa di peggio, qualcosa di terribilmente peggio, proprio perché si tratta di qualcosa che, nella sua essenza, non è umano…

    Per spiegare a cosa mi riferisco, posso solo citare alcuni libri, in alcuni casi voluminosi, ma la cui lettura trovo, nonostante la loro terribilità, un grande rimedio contro l’oscurità imperante: La banalità del male, della Arendt, e L’uomo è antiquato, del suo intelligente marito, Gunther Anders; poi, Modernità ed Olocausto, di Zigmunt Bauman ed infine, I Fiumi a Nord del Futuro, libro/intervista/testamento spirituale di Ivan Illich.

    • Grazie per le indicazioni di lettura, da lettore di tutto il possibile non posso che esserle grato. La banalità del male, che ho cominciato ma non ancora terminato, lo trovo un esempio di come persone normali possano trasformarsi in mostri. La cronaca del processo minuziosamente descritta è un esempio di giornalismo di gran livello.
      Dal canto mio, per ricambiarla, suggerisco la lettura della sempre commovente Etty Hillesum (diari e lettere), una vittima dell’olocausto che ci insegna a non arrenderci al male. Fosse viva qui oggi, oso immaginare che probabilmente troverebbe il mondo anche parecchio migliorato.

  16. Molto bene perché, per comprenderli nel modo migliore, quei libri è opportuno leggerli, proprio nell’ordine in cui li ho citati.

    Grazie anche per il Suo consiglio di lettura.

  17. Gentile FrancescoM, il video da Lei postato è molto interessante e tutte le tecniche che descrive sono effettivamente utilizzate sulla base della scienza della manipolazione che è ampiamente coltivata da ca. un secolo. C’è solo da aggiungere che tutto questo sfrutta cambiamenti antropologici profondi che si sono prodotti ad un certo punto nell’uomo occidentale e che solo molto più di recente, sono stati estesi a quasi tutta la restante popolazione mondiale. Questo spiega perché, nonostante tecniche di questo genere fossero già note da molto tempo, non è stato possibile utilizzarle fino a tempi relativamente recenti sulle popolazioni dell’Oriente o dell’Africa e persino su quelle dell’Europa orientale e si è reso a lungo necessario suscitare dittature e cambiamenti ottenuti con la semplice violenza. Adesso le cose sono per la prima volta cambiate in quasi tutto il mondo ed è questa verosimilmente la ragione (oltre ad alcuni preparativi tecnici di carattere virologico) per la quale si è aspettato fino ad adesso per lanciare questa campagna.
    Quello che è più curioso è che la stessa condizionabilità dell’uomo attuale ha una stretta connessione con il distanziamento sociale e con l’utilizzo onnipervasivo della tecnologia. Queste due cose, sono perciò, nello stesso tempo, l’obiettivo (intermedio) delle misure fatte passare attraverso le tecniche manipolatorie, ed una condizione per una loro efficacia ancora maggiore nel futuro…

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