“Tomorrowland”, il futuro della rivoluzione psichedelica

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In 100.000 si sono radunati, dal 21 al 24 luglio, in Belgio per celebrare Tomorrowland, la “Terra del domani”, un evento da forti connotati psichedelici, tanto da far impallidire la Summer of Love del 1967 che coinvolse l’identico numero di 100.000 persone nei sobborghi di San Francisco.

Quella che è conosciuta come “Rivoluzione psichedelica” fu figlia dell’idea di intervenire nel funzionamento della mente quando ne fossero stati individuati i “meccanismi”, il primo passo ufficiale si  può far risalire alla sintesi e al successivo utilizzo dell’LSD col nome commerciale di “Delysid“, una sostanza sperimentata a partire dal 1947 e che, nelle intenzioni, doveva permettere agli psichiatri di “guardare nel mondo delle idee e delle sensazioni dei pazienti psichiatrici”.

Gradualmente però si passò dalla cura dei pazienti a sperimentare nuove realtà della mente, e si finì per cercare di accedere per via chimica, e in un certo senso “scientifica”, alle verità ultime di cui le diverse religioni avevano parlato. Si trattava però di un’idea che solo apparentemente era innovativa, si trattava infatti di sistematizzare i metodi usati da millenni dagli sciamani di tutto il mondo, dell’idea di usare le droghe per aprire “Le porte della percezione”, come le chiamò Aldous Huxley, nel titolo di un suo saggio, titolo poi ripreso dal famoso gruppo musicale “The Doors”.

La “Summer of love” fu un evento di cui si occuparono i media di tutto il mondo che gli dedicarono un’attenzione che fu ripetuta e superata dal festival di Woodstock che si sarebbe svolto due anni dopo. Sempre in quegli anni passava dalle scene di Broadway al cinema il musical Hair che, insieme proprio a Woodstock, rappresentava il manifesto della New Age.

I filmati e il sito della manifestazione Tomorrowland, sono pieni di funghi, ma ovviamente il riferimento non è casuale, si tratta dei funghi allucinogeni che nella cultura sciamanica aprono proprio quelle “porte della percezione” di cui parlava Aldous Huxley, sono anche pieni di personaggi “magici” come folletti e fate, proprio come avveniva nel ’67, infatti, tratta dal libro La rivoluzione psichedelica, di M. A. Iannaccone (Sugarco, 2008) troviamo questa descrizione:

«Il Council (Council for the Summer of Love) diffuse questa dichiarazione:

La prossima estate la gioventù farà un sacro pellegrinaggio alla nostra città, per affermare una nuova alba spirituale…

…Erano stati previsti anche un Festival del Solstizio d’Estate, un Festival degli Elfi e degli Hobbit…»

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Riferimenti presenti anche in un video di introduzione all’evento:

Ma interessante è anche il filmato visionabile sul sito del Corriere della Sera:

 

L’inizio degli anni ’70 trovò un mondo in grande fermento, la rivoluzione psichedelica aveva come obiettivo quello di portare ad un cambiamento totale di mentalità, a quello che, utilizzando un termine del filosofo T. S. Kuhn e ripreso dai divulgatori del movimento del New Age, si sarebbe detto un “salto di paradigma”.

Se è vero che a Tomorrowland non vengono proposte droghe allucinogene, è anche vero che il loro utilizzo sotto forma do cocktail con l’MDMA (Ecstasy) o di suoi derivati, è ormai ampiamente condiviso in luoghi che vanno dalle comuni discoteche ai Rave party, la particolarità di Tomorrowland è di unire invece le suggestioni psichedeliche (anch’esse ampiamente descritte da A. Huxley proprio in Le porte della percezione) ad immagini disneyane, la fantasia infantile viene così mescolata alle atmosfere allucinatorie, una commistione che fa apparire il tutto tristemente simile al “Paese dei balocchi” delle avventure di Pinocchio. Ma dal Paese dei balocchi, come tutti sanno,  si usciva trasformati in asini, riferimento chiaro i cui risvolti più profondi si possono comprendere solo andando ad approfondire il simbolismo racchiuso nell’Asino d’oro di Apuleio.

Se ci soffermiamo sulle i immagini di Tomorrowland, possiamo vedere che si tratta di un avvenimento per certi versi sicuramente più “psichedelico” della Summer of Love, ma è un evento che oggi passa quasi inosservato, segno questo che non si scontra con il modo comune di pensare.

Ma se un evento come questo non suscita più particolari attenzioni, vuol dire che il senso comune lo percepisce come proprio, e che dunque il “paradigma” è veramente cambiato.

 

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Laureato in Biologia e in Farmacia, docente di scienze naturali Nel 2011 ha pubblicato "Inchiesta sul darwinismo", nel 2016 "L'ultimo uomo" e nel 2020 "Il Quarto Dominio".

2 commenti

  1. Alessandro Giuliani on

    Caro Enzo,

    intanto ancora buone vacanze, bellissima questa cosa su Tomorrowland, tu dici ‘il paradigma è veramente cambiato’ ma potrebbe anche essere che ‘la cosa non interessa più a nessuno e si tratta solo di un triste e penoso spettacolo’.

    Un abbraccio
    Sandro

  2. Caro Alessandro,

    mi fa piacere incontrarti su queste pagine!

    E’ interessante la tua ipotesi sulla possibilità che eventi come questo non suscitino attenzione, non tanto perchè ormai assimilati in un nuovo paradigma psichedelico, ma solo per disinteresse.

    In tal caso, anzichè di fronte ad un un nuovo paradigma “psichedelico”, potremmo trovarci davanti ad un paradigma “relativistico”.

    Se veramente tutto è indifferente, allora potremmo anche spiegarci perchè sia possibile che eventi di massa come Tomorrowland, e altri di differente natura, passino praticamente ignorati e invece, per oltre un mese, abbiamo visto pubblicare notizie sull’evento… “Pippa” Middleton!

    Buone vacanze anche a te!
    Enzo

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