“Retropensieri” di un darwinista

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Il genetista Edoardo Boncinelli

Retropensieri” è il titolo di una simpatica rubrica del Corriere della Sera, in pratica si tratta di un gioco nel quale le frasi che usualmente vengono utilizzate in situazioni di circostanza vengono esposte nel loro vero significato. Ad esempio, quando qualcuno dice di sé:

«Quarant’anni e nemmeno un filo di pancia = Riesco a trattenerla indefinitamente. Se serve, anche per giorni. »

 

Leggendo qualche pagina dopo un articolo intitolato: Il vero albero (laico) della vita, del genetista Edoardo Boncinelli, è stato spontaneo provare ad applicare lo stesso gioco ad alcuni passaggi dello stesso. Sia ben chiaro che non si intende essere irrispettosi, i dissensi, che pure esistono, con le idee del Prof. Boncinelli, sarebbero da esporre ed approfondire certamente in modo più serio. Come si diceva, è solo poco più che un gioco.

La prima occasione viene proprio dall’incipit:

«Ci siamo sempre interrogati sulla natura della vita, questo affascinante fenomeno così diffuso e imponente sul nostro pianeta e così raro nel resto dell’universo conosciuto

Il “Retropensiero” relativo potrebbe essere:

«Francamente non sappiamo proprio definire cosa sia la vita. Nè abbiamo la più pallida idea di come sia nata sulla Terra, figuriamoci se sappiamo dire se esiste altrove. Però fa “Chic” dire che esistono altri pianeti abitati.»

 

Se saltiamo invece alla parte finale troviamo:

La vita insomma deriva soltanto dalla vita, da millenni, senza interruzione… = …Siamo in un binario morto, se infatti la vita deriva solo dalla vita, come è iniziata? Quasi quasi divento creazionista e sostengo che essa esista solo da millenni, (magari proprio da 6000 anni), come affermano proprio i creazionisti negli USA.

E poi:

…non perché obbedisca a leggi diverse da quelle della materia inanimata, ma perché parte da condizioni iniziali specifiche molto, molto particolari… =  …se non vogliamo ipotizzare qualcosa che va oltre le nostre teorie basate su “caso e necessità” dobbiamo affidarci ad una immensa, ma che dico immensa, inimmaginabile botta di fortuna!

E ancora:

la vita ci appare in sostanza come un unico evento, una specie d gigantesca fiamma che brucia lentamente e da cui partono mille e mille fuochi e fuocherelli individuali, che non sono però mai fisicamente disgiunti dalla fiamma principale…=…La vita, la cui essenza continua a sfuggirmi, so solo che è qualcosa che in realtà si è verificato in modo “misterioso” una sola volta, e tutti i viventi traggono origine dallo stesso evento mai più ripetuto.

E infine:

Direi che non c’è niente di più affascinante e appassionante dello studio delle eccezionali peculiarità di questa sorta di laico «rovo ardente»…=…in definitiva la vita è un fenomeno così eccezionale e inspiegabile che non trovo altre parole per descriverlo se non quelle della Bibbia. Vuoi vedere che alla fine quella religiosa è una spiegazione con meno lacune della mia?

Ma forse le considerazioni più importanti sono quelle sulla premessa al titolo:

I progressi della biochimica ci permettono finalmente di comprendere da dove veniamo e dove stiamo andando…=…siamo seri, né la biochimica né la scienza, in nessuna sua disciplina, ci permetteranno mai di comprendere da dove veniamo e dove stiamo andando. Se esiste la risposta a questi interrogativi, andatela  a cercare da un’altra parte.

Retropensiero“, come si diceva all’inizio poco più che un gioco, comunque un esercizio praticabile in questa e in molte altre occasioni…

 

 

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Laureato in Biologia e in Farmacia, docente di scienze naturali Nel 2011 ha pubblicato "Inchiesta sul darwinismo", nel 2016 "L'ultimo uomo" e nel 2020 "Il Quarto Dominio".

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