Scoperto un pianeta a 37°: ma che ci si potrebbe fare il bagno?

46

L’idea che sia molto probabile l’esistenza di altre forme di vita nell’universo è molto diffusa. Ma si basa su argomenti emozionali e non su delle convincenti teorie scientifiche.

 

La notizia è del 26 ottobre, sul Corriere della Sera è apparso il seguente titolo:

Scoperto un pianeta caldo come il corpo umano: 37 gradi.

Lo stesso giorno, sempre sul Corriere della Sera è apparso un altro titolo:

In polvere di stelle composti organici.

 

Niente di più prevedibile del fatto che simili titoli facciano nascere nella mente di li legge la falsa sensazione che si tratti di scoperte che provino la nascita della vita in altre parti dell’universo. Che questo sia il messaggio effettivamente veicolato è confermato dal titolo apparso, sempre il 26 ottobre, sul sito Giornalettismo: Le stelle creano la vita.

E così, come in un gioco di “passaparola” che si innesta su un substrato culturale nel quale un evento estremamente improbabile come la nascita della vita nello spazio sembra diventare certo. Ma vediamo cosa dice veramente la ricerca originale pubblicata su Nature: Mixed aromatic–aliphatic organic nanoparticles as carriers of unidentified infrared emission features

Bande di emissione infrarossa non identificate a lunghezze d’onda di 30-20micrometri sono ampiamente osservate in una serie di ambienti nella nostra Galassia e in altre. Alcune caratteristiche sono state identificate come lo stiramento e la piegatura di molecole aromatiche e sono comunemente attribuite alle molecoledi idrocarburi policiclici aromatici

L’articolo è poi corredato dalla seguente figura:


La struttura è caratterizzata da una disposizione molto disorganizzata di piccole unità di anelli aromatici legati da diversi tipi di alifatici a catena. Altre impurità come ossigeno, azoto e zolfo sono comunemente presenti.

Come si può leggere si tratta di molecole a “disposizione molto disorganizzata“.

Il pianeta scoperto è in realtà classificabile come un pianeta gigante la cui massa va dalle 6 alle 9 volte quella di Giove, distante dalla sua stella (una nana bianca che è quindi al termine della sua “vita”) 2500 volte la distanza della terra dal sole.

Si tratta dunque di un mondo irrimediabilmente inospitale, la vera notizia sarebbe che non c’è nessuna possibilità di vita.

Ma non è stata trovata nemmeno la traccia di un passo verso la nascita della vita, gli idrocarburi policiclici aromatici sono solo delle molecole. E in questo caso anche disordinate.

E, per finire, dobbiamo constatare che nonostante i confortevoli 37° centigradi annunciati dai giornali, la risposta è no. Non ci si può nemmeno fare il bagno.

 

 

Share.

Laureato in Biologia e in Farmacia, docente di scienze naturali Nel 2011 ha pubblicato "Inchiesta sul darwinismo", nel 2016 "L'ultimo uomo" e nel 2020 "Il Quarto Dominio".

46 commenti

  1. anche io ho notato che vogliono inculcarci il dubbio che esistono gli extraterrestri. da quando ero piccolo e praticamente tutti i cartoni animati trattavani di alieni in genere cattivi. adesso, da alcuni anni, perfino al telegiornale si afferma ( prima si insinuava ) che non siamo soli. continuo a domandarmi ( senza per il momento aver trovato risposta ): a chi e a cosa è funzionale tutto ciò?

    • Semplice.
      Ad insinuare che la vita e’ “banale” e che quindi non c’e’ bisogno di un Creatore.
      E poi, con un salto “logico”, che e’ impossibile che Cristo si sia incarnato per un ameboide di Antares IV.
      Un’altra “implicazione” dovrebbe essere la confutazione di quel “lo fece a Sua immagine e somiglianza“.
      Devo contraddirti pero’ su un punto: tutti gli alieni erano buoni, in contrapposizione con l’odio degli umani (sottinteso cristiani e religiosi in generale).
      Hai mai visto lo spassoso film Mars Attacks di Tim Burton?
      Oppure Independence Day?
      Hai visto l’inizio dove tutti gli hippies facevano cartelli di benvenuto e non vedevano l’ora di ricevere gli alieni?

  2. Sono di nuovo qui a commentare un articolo del sito (spero di non riuscire importuno): hai scritto “un evento estremamente improbabile come la nascita della vita nello spazio”. Sostieni che è altamente improbabile che la vita si sviluppi nello spazio vuoto o più o meno vuoto come le nubi di gas e polveri, oppure affermi che è estremamente improbabile che la vita si sviluppi su altri pianeti? Molti validi e seri scienziati non la pensano così. Io, nel mio piccolo, pur non avendo una solida formazione scientifica, non mi trovo d’accordo su questo punto se la vedi così, intanto perché già una volta si è sviluppata ed è qui sulla Terra; la probabilità è almeno uguale a uno, non trovi? Perché questo evento non dovrebbe essersi verificato almeno un’altra volta? O due o tre volte ecc.? Lo ammetto: con queste affermazioni tradisco la mia convinzione assoluta che la vita (anche intelligente) si sia sviluppata in altri mondi, anche se non mi lascio riempire il cervello da considerazioni alla new age che detesto tantissimo.

    • Se, come dici, “la probabilità è almeno uguale a uno”, allora non ci sarebbe bisogno di trovare niente perche’ la vita sarebbe dappertutto. Probabilita’=1 vuol dire che come punti, vinci sempre, e non mi sembra questo il caso.

      Diverso sarebbe se dicessi “la probabilita’ che si sviluppi la vita su un pianeta con le stesse identiche caratteristiche della Terra e’ 1″, ma anche qui, non c’e’ riprova: se scoprissimo un altro pianeta esattamente identico alla Terra e non ci fosse vita, la probabilita’ diventerebbe di colpo 0.5.
      L’equazione di Drake e’ molto suggestiva, ma e’ viziata dai valori dei parametri che gli attribuiamo.
      E’ come, in una industria, ricavare delle statistiche di produzione da un unico pezzo finito.

      • Piero mi cogli in fallo sulla mia scarsa preparazione matematica e scientifica ed hai ragione, però spero di essere riuscito a comunicare ugualmente in maniera comprensibile il mio modesto pensiero: intendevo dire che almeno una volta la vita si è manifestata (non importa quanto intelligente) e quindi nulla vieta che non si ripeta o non si sia già ripetuto questo evento così meraviglioso. Noto che scrivi: “se scoprissimo un altro pianeta esattamente identico alla Terra e non ci fosse vita, la probabilita’ diventerebbe di colpo 0.5” bene ma sarebbe comunque sempre maggiore di 0 no? Scrivi anche: “ricavare delle statistiche di produzione da un unico pezzo finito”, intanto però un pezzo unico e finito c’è già, perché non potrebbe uscirne un altro? O magari ne è già uscito uno più o meno ben fatto, anche con dei difetti di produzione come avveniva negli anni 50? Chiedo venia per il mio poco scientifico argomentare.

        • La probabilita’ E’ SEMPRE maggiore di 0. Una probabilita’ minore di zero non ha matematicamente senso.
          Detto questo, nulla vieta che… questo lo dici tu.
          Lazzaro e’ risuscitato, ma nulla vieta che nella Gerusalemme degli anni ’30 ce ne siano stati moltissimi altri… e’ un po’ azzardato dirlo, anche perche’ non si sa cosa lo vieterebbe o cosa non lo vieterebbe.
          La probabilita’ e’ un concetto che spesso “mette in crisi” il buon senso della gente. La probabilita’ di beccare un 6 al Superenalotto e’ (mi sembra) una su 622 milioni. Eppure la gente ci gioca. Io mi aspetterei che non uscisse mai, eppure pare che non passi quasi mai piu’ diun anno senza che il jackpot esca almeno una volta.
          Quante probabilita’ ci sono che un identico me stesso sia da qualche altra parte dell’Universo?
          Non lo posso escludere a priori, quindi la probabilita’ e’ certamente maggiore di 0. Se mi limito al pianeta Terra, poi alla mia citta’ ,poi alla mia casa, poi alla mia stanza, la probabilita’tende sempre di piu’ a 1.
          Mi ricorda la barzelletta di quello che aveva paura di salire in aereo perche’ temeva un attentatore suicida con una bomba (dettami per la prima volta ben prima dell’11 settembre)

  3. Sulle probabilità bisogna stare cauti,Odifreddi in una apparizione delle sue da C.Augias per esempio “difendendo” il neo-darwinismo faceva l’esempio di pescare una carta da un mazzo di mille carte,qui si è menzionato il 6 al superensalotto,ok benissimo.Questa mi pare la tirò in bal,lo perfino ‘sir’Richard Dawkins.
    Però se si considera l’equazione di Drake notiamo una cosa immediatamente,ossia se si prendono tanti valori compresi fra 0 e 1,quindi tutti maggior di zero e li si moltiplicano fra loro..quanto sarà il risultato?un numero compreso fra 0 e 1 ossia una certa percentuale superiore allo 0%.
    Anche moltiplicando le probabilità dell’esistenza di una forma di vita aliena per i miliardi di Galassie,i milioni di stelle dell’Universo,si otterrebbe un numero seguito da una 20na di zeri,da inserirsi poi nell’equazione di Drake…
    Il fatto è che i coefficienti che vengono moltiplicati sono “per ipotesi” compresi fra 0 ed 1,ma nella realtà dei fatti alcuni sono ignoti,presi arbitrariamente,in contrasto con calcoli astronomici come per esempio quelli di Hoyle e Wickramasinghe.Il risultato prodotto è quindi inutile e in ogni caso presenta un margine di errore inaccettabile,banalmente potrebbe essere anche del 100%.
    Gli astronomi Brandon Carter, Bernard Carr e Martin Rees compilarono un lungo elenco di coincidenze fortunate grazie alle quali noi oggi siamo qui: avremmo potuto non esserci, ma le ‘leggi della
    fisica’hanno prodotto un Universo le cui condizioni sembrano ‘le sole adatte’ allo sviluppo di esseri viventi.
    Da queste osservazioni venne formulato il principio antropico.
    La versione forte del principio antropico sostiene che se le costanti
    universali che sono alla base della fisica dell’Universo avessero valori anche minimamente diversi, noi non saremmo qui, la vita non si sarebbe potuta sviluppare. Negli anni trenta fu osservato da Sir Arthur Eddington, uno dei massimi astronomi inglesi e dal fisico Premio Nobel Paul Dirac che l’età dell’Universo espressa in una
    particolare unità di misura e il rapporto tra la forzaelettromagnetica e quella gravitazionale nell’atomo hanno circa lo stesso valore. Il fisico americano Robert Dicke sostenne che questa non era una coincidenza, ma bensi una conseguenza del Principio antropico.
    Inoltre la scienza cosmologica ha identificato non meno di 40 caratteristiche misurabili dell’universo,tutte “accordate “,”sintonizzate” fra loro,in maniera tale che anche una sola di queste in una direzione o l’altra di una frazione irrisoria renderebbe l’esistenza della vita ovunque nell’universo impossibile.
    Come per esempio forza gravitazionale costante..Come queste ne esistono anche per il sistema Galassia – Sole – Terra – Luna per il supporto della vita.
    Ecco qualche esempio:
    1 . Tipo di galassia
    se più elittica: la formazione di stelle terminerebbe prima che vengano formati sufficienti elementi pesanti per la chimica della vita
    se più irregolare: l’esposizione alle radiazioni occasionalmente sarebbero troppo severe e gli elementi pesanti per la chimica della vita non sarebbero disponibili
    2. supernova. eruzioni
    se più vicine: la vita sul pianeta verrebbe sterminata dalle radiazioni
    se più lontane: non esisterebbero sufficienti elementi pesanti di ceneri per la formazione di pianeti rocciosi
    se più frequenti: la vita sul pianeta verrebbe sterminata
    se meno frequenti: non esisterebbero sufficienti elementi pesanti di ceneri per la formazione di pianeti rocciosi
    se più tardi: a vita sul pianeta verrebbe sterminata dalle radiazioni
    se più presto: non esisterebbero sufficienti elementi pesanti di ceneri per la formazione di pianeti rocciosi
    3. binari di nana bianca
    se di menoe: insufficiente produzione di fluorina per il procedere della chimica della vita
    se di più: le orbite dei pianeti verrebbero perturbate dalla densità stellare; la vita sul pianeta verrebbe sterminata
    se più presto: non verrebbero prodotti sufficienti elementi pesanti per una produzione efficente di fluorina
    se più tardi: la fluorina verrebbe prodotta troppo tardi per essere incorporata nei protopianeti
    4. numero di stelle nel sistema planetario
    se più di una: interazioni mareali sconvolgerebbero le orbite planetarie
    se minore di una: il calore prodotto sarebbe insufficente per la vita
    5. età della stella madre
    se più vecchia: la luminosità della stella cambierebbe troppo rapidamente
    se più giovane: la luminosità della stella cambierebbe troppo rapidamente
    etc etc..
    A questo punto poi si consideri si consideri il numero di atomi della terra come approsimativamente 10^-51 e dell’universo intero come 10^-100.
    Adesso un paio di considerazioni di biologia…una proteina di medie dimensioni è composta di 288 aminoacidi e contiene dodici tipi diversi di aminoacidi che possono essere disposti in 10^300 modi diversi.
    Se tentassimo di calcolare la probabilità che una proteina di medie
    dimensioni di 400 aminoacidi sia scelta solo da aminoacidi levogiri, arriveremmo ad una probabilità di 10^-120
    Robert Shapiro, professore di chimica alla Università di New York ed esperto di DNA, ha calcolato la probabilità della formazione per coincidenza di 2000 tipi di proteine trovate in un singolo batterio (in una cellula umana ci sono 200.000 tipi di proteine diversi). Il numero trovato era oltre 10^-40000.
    Se mettessimo poi assieme le tre probabilità necessarie alla vita (che gli aminoacidi siano disposti correttamente, che tutti siano levogiri e che tutti siano collegati con un legame peptico)sbalorditivamente si va incontro alla probabilità di circa 10^-950.Il biologo ‘evoluzionista’ Frank Salisbury ha commentato questa impossibilità:
    CITAZIONE:
    Una proteina media potrebbe comprendere circa 300 aminoacidi. İl gene
    di DNA che controlla questo avrebbe circa 1000 nucleotidi nella sua catena. Poiché ci sono quattro tipi di nucleotidi in una catena di DNA, unoche consiste di 1000 legami potrebbe esistere in 41.000 forme. Usando un po’ di algebra (logaritmi) possiamo vedere che 41.000=10^600.

    Bisogna comprendere di che probabilità si sta parlando,la quantità di eventi coinvolti e le “dimensioni” dei risultati e la loro efficacia..

    Scientificamente,in qualsiasi ambito,dalla biologia,alla chimica,alla matematica,all’ingegneria,ragionando su certe probabilità non si ha problemi a classificare l’evento come impossibile(Di fatto l’impossibilità di un evento “ignoto” non esisterebbe tutto sarebbe più o meno improbabile,è un vizio scientifico,però di fatto sulla terra sotto i 10^-50 e nell’universo sotto i 10^-100,ma io direi che basti anche molto meno,un evento è chiaramente impossibile.altrimenti crediamo che sia possibile che delle scimmie riescano a scrivere i promessi sposi a macchina ..)

    • Non capisco:
      prima dici:
      Però se si considera l’equazione di Drake notiamo una cosa immediatamente,ossia se si prendono tanti valori compresi fra 0 e 1,quindi tutti maggior di zero e li si moltiplicano fra loro..quanto sarà il risultato?un numero compreso fra 0 e 1 ossia una certa percentuale superiore allo 0%.
      Anche moltiplicando le probabilità dell’esistenza di una forma di vita aliena per i miliardi di Galassie,i milioni di stelle dell’Universo,si otterrebbe un numero seguito da una 20na di zeri,da inserirsi poi nell’equazione di Drake…

      portandomi a pensare che comunque “dai ragione all’equazione di Drake”, poi pero’ dici:

      Il fatto è che i coefficienti che vengono moltiplicati sono “per ipotesi” compresi fra 0 ed 1,ma nella realtà dei fatti alcuni sono ignoti,presi arbitrariamente,in contrasto con calcoli astronomici come per esempio quelli di Hoyle e Wickramasinghe.Il risultato prodotto è quindi inutile e in ogni caso presenta un margine di errore inaccettabile,banalmente potrebbe essere anche del 100%.

      E’ ovvio che i coefficienti dell’equazione di Drake siano tutti numeri compresi tra 0 e 1, essendo probabilita’.
      Com’e’ ovvio che il risultato sia compreso tra 0 e 1.
      Anche se si moltiplicasse ogni coefficiente per i miliardi di stelle, ecc ecc… ma la probabilita’ che si moltiplica potrebbe benissimo essere infinitamente piccola, ancor piu’ piccola di quanto sia grande il numero di stelle, ecc ecc…

  4. Leonetto ho un amico specializzato in astrofisica (fortunato lui)e mi ha spiegato una volta la versione “forte” del principio antropico, concludendone poi, pur essendo lui ateo, che ciò dimostrava l’esistenza di un disegno intelligente che sottende alla creazione. Aggiungo una domanda a Piero: perché sostieni che la nascita della vita nello spazio è un evento estremamente improbabile (intendendola come vita su un altro pianeta)? Me la giustificheresti matematicamente/probabilisticamente? Io non sono in grado di confutarla nè di giustificarla, ma per convinzione personale (e per uan sorta di mia logica non matematica) sono propenso a credere a chi sostiene che sia altamente probabile.

    • Io non confuto ne’ giustifico.
      Dico solo che i parametri dell’equazione di Drake vengono stabiliti molto arbitrariamente (“non credi che tra 10.000 civilta’ ce ne sia almeno una che abbia sviluppato le onde radio?” e chi te lo dice? ci sono per caso 20.000 civilta’ diverse e due di esse le hanno sviluppate?), rendendo di fatto pura speculazione filosofica la sua “applicazione”.
      Tenendo conto solamente di NOI, non e’ possibile fare alcuna statistica seria sulla presenza o meno di vita, di civilta’ aliene, o civilta’ aliene altamente evolute.
      Tutto qua.

      • Sì, ho capito ma allora se non è possibile fare alcuna statistica seria perché parli di un evento estremamente improbabile? Il tuo mi sembra chiaramente un giudizio di valore, un giudizio aprioristico. Detto senza offesa chiaramente. Mi pare tu difenda una posizione non giustificabile scientificamente altrettanto come il suo esatto contrario.

        • Intendevo l’equazione di Drake, o meglio il valore attribuito ai suoi parametri.
          Certamente non si possono attribuire alla Vita, come dice spesso il dott. Pennetta, sia la casualita’ sia l’abbondanza, o l’una o l’altra.
          Quanto al resto, ha spiegato abbondantemente Leonetto come stanno le cose, per cui evito di ripeterle.

          • Tanto per chiarire:
            Quante civilta’ abbiano sviluppato la comunicazione attraverso le onde radio non lo potro’ sapere mai, quale probabilita’ ho che si formi casualmente una proteina la posso calcolare.

    • C’e’ stato pero’ un avvenimento, il cosiddetto Segnale WOW, che ha lasciato un po’ “sconcertati”. Peccato che non si sia piu’ ripetuto.
      Non si sa cosa l’abbia generato. Non erano fenomeni astrofisici conosciuti, ne’ satelliti.
      Forse il dott. Pennetta ne sa qualcoa in piu’.

      • Sì, lo conoscevo ce n’è stato anche un altro che ha ingenerato molte perplessità come il famoso WOW.

          • L’altra registrazione da quel poco che so non ha un nome come lo WOW. E’ più recente, mi pare degli anni 90. Credo di ricordare che abbia una natura molto particolare, non rammento purtroppo dove l’ho letto, forse su una rivista di astronomia.

          • Circa l’altro ‘segnale’ fa forse riferimento al ”bloop”?
            Però questo mi pare fosse legato alle profondità degli abissi…
            E’ datata ’97 ,mi pare, ma forse parla di altro.Però non nascondo che ‘suona’ bizzarro che non sia messo sul piedistallo da tutti gli ufologi quest’altro segnale essendo paragonabile al wow. Vista la poca diffusione mediatica,di stampa ed in rete,che parrebbe avere,forse allora non ha le peculiarità del wow.Dico forse…
            Riguardo al wow quindi..la scintillazione interstellare di un debole segnale continuo, simile alla scintillazione atmosferica,il ‘rutto’di un buco nero che ha inghiottito qualcosa,un qualsiasi evento ”naturale” dello spazio non precisato sono tutte le principali ipotesi sul wow.
            Non mancano molti che continuano a sostenere che in un modo o nell’altro tale segnale sia frutto di chissà quale interferenza non riscontrata non precisata terrestre.
            La comunità ufologivca,Drake e alcuni strofici,astronomi etc..sostengono invece l’origine artificiale del segnale.

            Ufficialmente è un forte segnale radio a banda stretta non identificato.

            Tutto ciò fa si che non lo si possa collegare al momento a nulla di artificiale non terrestre.Pertanto o non lo si considera in tali discorsi o lo si considera un rumore dello spazio legato ad un fenomeno ‘naturale’.
            Non si potrebbe fare diversamente.
            Sempre poi,volendo riprendere le discussioni e considerazioni fatte circa l’improbabilità elevata di vita nello spazio,la non artificialità del segnale non può che essere avvalorata.
            Volevo aggiungere poi a quanto ho già detto anche le parole di un altro ‘evoluzionista’, e anche ateo,proprio per mostrare l’imparzialità e l’ evidenza di certe cose,la moltitudine di fattori in gioco per l’origine della vita,indipendentemente dalla visione personale,giusto per portare un’ulteriore considerazione dopo tutto quanto detto sin qui:

            -Quindi il tipo di evento fortunato che stiamo guardando potrebbe essere tanto improbabile che le probabilità che avvenga in qualche punto dell’universo potrebbero essere una su un miliardo di miliardi di miliardi in un anno. Se questo è avvenuto su un solo pianeta in qualunque punto dell’universo, quel pianeta deve essere il nostro-perché qui ne stiamo parlando.

            (Dawkins, Richard, Climbing Mount Improbable, W.W. Norton, New York, 1996, p. 283)

          • Ah ecco perche’ non lo conoscevo.
            Allora deve essere poco piu’ di “nulla”, altrimenti gli ufologi ci avrebbero starnazzato per anni.
            Ah, per la cronaca tanti ufologi non parlano del segnale WOW perche’ il tasso di scolarizzazione medio degli ufologi e’ molto basso. Straparlano da anni di “crop circle” e poi di fronte ad un evento VERAMENTE insolito, tacciono.

          • No, non è il bloop, che ha chiaramente una origine marina, è un altro di cui, se non ricordo male, dovrei aver letto su una rivista, una delle tre che acquisto in maniera discontinua: Coelum, Nuovo Orione o Le Stelle. Leonetto in merito alla tua affermazione sul fatto che la comunità ufologica considera artificiale il WOW vorrei precisare che non tutti la pensano così, ne parlo perché mi interesso di ufologia da una ventina d’anni e, anche se non conduco più ricerche ed interviste a testimoni sul campo, amo ancora considerarmi come parte in causa. Ci sono alcune associazioni serie che sono addirittura scettiche a priori, si possono considerare informate dallo spirito del CICAP, parlo però della predisposizione positiva a guardare ai fenomeni situati sulla linea di confine del paranormale con grande circospezione se non con sospetto.

          • Ci sono alcune associazioni serie che sono addirittura scettiche a priori, si possono considerare informate dallo spirito del CICAP

            Non frequentiamo lo stesso Universo, allora. 😛

  5. Comunque non è che serva essere astrofisici per comprendere cosa dica l principio antropico,e,al di la che ho conoscenze matematiche e fisiche sicuramente sufficienti a comprenderlo(da studi ingegneristici),sono fermamente convinto che basti molto meno,suppongo una conoscenza ‘liceale’ già sia sufficiente.

    Ho scritto che tu non abbia letto quanto ho scritto,intendendo che hai soirvolato incontrando certi ‘termini’ o che non hai compreso.Sull’improbabilità di fatto già li trovi la risposta.

    La distanza dalla stella madre,la superficie di gravità(velocità di fuga),massa e colore della stella madre,eccentricità orbitale e inclinazione dell’orbita,numero di stelle nel sistema planetario,distribuzione globale dei continenti,periodo di rotazione,tipo di galassia..sono numerosissime le condizioni che all’unisono sono necessarie affinchè un pianeta ospiti la vita,anche qualora fosse possibile ospitarla,essa dovrebbe originarsi(o vi dovrebbe arrivare da qualche parte)edc anche li vi sono problemi.

    Le probabilità sono talmente infime che a quel punto se si vuol credere a tal possibilità sarebbe possibile credere anche che facendo esplodere un po’ di sassi si formi un bel trullo…

    Affermare come su giornali o Tg spesso si ‘sente’ fare,che si sono individuati tal de tali pianeti atti ad ospitare la vita è una affermazione molto forte.E bisogna senza dubbio comprendere cosa si celi dietro tale affermazione.

    Se poi lei mi dice circa una ‘forza intelligente’ che crea la vita,tali considerazioni sulla probabilità non avrebbero senso,di fatto sarebbe una cosa totalmente inconoscibile e ignota fino a prova diretta(es.vedere un alieno).Se poi con tal forza creatrice si va ad identificare con tale forza la divinità rivelata allora si può mostrare(non è oggetto di tale blog,quindi non lo faccio)che la vita non esiste che qua(con alcune considerazioni-chiarimenti da fare).Se invece si identifica cn tal forza una ‘energia senziente’ o il dio del deismo allora si rientra nell’inutilità di parlare di probabilità espressa sopra.

    Spero sia chiaro il concetto..

  6. Piero dici esattamente la mie stesse cose,non mi hai compreso però,io ho scritto:
    L’equazione di Drake consiste in un gran numero di fattori probabilistici moltiplicati tra loro. Poiché ogni fattore è sicuramente compreso tra 0 e 1, il risultato è anch’esso un numero apparentemente ragionevole sicuramente compreso tra 0 e 1.
    E’ ovvio signor Piero, ma non troppo,ossia,come lei hai giustamente ribadito ,ma se va a rileggere su noterà che già io l’avevo scritto,i valori sono arbitrari e/o ignoti,pertanto l’equazione ha una percentuale d’errore da 0 a 100%.Non vale statiscamente parlando nulla.Ha valore se e solo se le ipotesi su cui si fonda fossero verificate e dati di fatto.Cosa che invece non è.Di fatto la probabilità P(E)è una funzione che associa a ogni evento del campo degli eventi un numero reale, in modo che siano soddisfatto anche l’assioma P(E)>=0.Non strettamente maggiore.Bisognerebbe quindi prima dimostrare sicuramente che ogni valore sia strettamente maggiore di 0,questo è importante…è una considerazione da fare in partenza attenzione a questa cosa..
    Perchè è proprio su questo che forse Piero non mi ha compreso.
    Il discorso sulle probabilità proseguiva poi considerando sulla presunta probabilità o meno di un evento.
    E avevo trattato partendo dal 6 al superenalotto,ossia (90!/(84!6!)che dovrebbe essere la probabibilità che dici,che è però dell’ordine dei 10^-9,è diverso se si parla di probabilità che stanno sull’ordine inferiore ai 10^-100.
    In tal caso uno (ma anche più)dei coefficienti dell’equazione di Drake(ma anche solo da considerare al di la dell’equazione per ipotizzare che vita aliena possa esistere)potrebbero essere 0 o un numero estremamente tendente a 0.
    Per quanto si diceva su per considerare qualcosa 0 non è che devo per forza ottenere 0 ‘spaccato’
    Direi ,ragionevolmente ,che ci si possa accontentare di molto meno..
    Scientificamente ,di fronte a certe probabilità,nessuno si sogna di mantenere l’aggettivo improbabile,ma si da per buono impossibile.
    Altrimenti si può può estendere tale metodo ad altri fatti e fare 2 conti,per esempio una scimmia che batte a tastiera la divina commedia(bada il cicap dice che teoricamente può accadere,il cicap,che fra l’altro è evoluzionista il che mi pare anti-cicap..vabbeh..)La divina commedia è composta da un po’ meno di 15000 versi, endecasillabi. Quindi possiamo stimare che ci siano un po’ più di 30 lettere per ogni verso, per un totale approssimato di circa 450000 lettere. Ora si supponga che la tastiera abbia una tretina di tasti(proprio da macchina da scrivere). Il risultato finale sarà quindi circa di una possibilità su 30 elevato alla 450000.
    Si può davvero defirlo evento improbabile?O è una trappola mentale,ed è banalmente impossibile?
    Sulle varie considerazioni circa la probabilità di vita ho rispiegato meglio i pensieri espressi nell’ultim post ma si dovrebbero capire mi pare.

  7. @Gabriele
    Con comunità ufologica intendo partendo dal basso basso basso tipo Malanga,D.Icke e compagnia bella fino a ‘salire’ man mano incontrando gruppi di discussione,forum,blog dedicati,su su fino a Stephen Hawking,ossia alludendo ad una categoria alludo poi alla gran maggioranza dell’opinione pubblica che si confà a tali idee e chi solitamente esprime i suoi pensieri alle masse su tali argomenti con libri,saggi,blog,conferenze,interviste..personalità queste che sono piuttosto ferme e sicure sulla loro posizione.Non vi si trova molto scetticismo direi.
    Poi, che vi siano gruppi di ricerca sui fenomeni di oggetti non identificati,su analisi fenomeni astrofisici,partendo sempre da qualcosa di nostrano come un P.Ayo,poi andando ai centri di ricerca di università americane per esempio come il Masachussets institute of tecnology,Harward,fino proprio a laboratori scientifici in diverse aree del globo,ma anche il Seti stesso…quello nessuno lo mette in dubbio.Quelli rientrano negli scettici e le loro ipotesi di massima rientrano nella prima categoria che ho espresso nel mio post non in quella che ha pensato.
    Rimango pertanto sulla posizione di quanto precedentemente affermato.

    Quanto al “bloop” era solamente per scartarlo,una classica domanda ‘stile’ tecnico :”Ma ha inserito bene il cavo di alimentazione?”
    Sempre meglio controllare ^_^

    @Piero said:

    Ci sono alcune associazioni serie che sono addirittura scettiche a priori, si possono considerare informate dallo spirito del CICAP

    Non frequentiamo lo stesso Universo, allora. 😛

    Eh beh non posso che non trovarmi d’accordo con Piero.

    • @Leonetto: mi trovo d’accordo sulla sua considerazione in merito a Corrado Malanga, David Icke ed altri allegroni nostrani che ho avuto modo, mio malgrado, di incontrare. Purtroppo per alcuni si tratta anche di dolo: ricavano un vantaggio personale sfruttando l’ignoranza della gente e così possono vendere bellamente libri, articoli ed altro ciarpame. Grazie a Dio ne conosco altri che non hanno nulla da spartire coi sunnominati.

    • Eh beh non posso che non trovarmi d’accordo con Piero.

      Sbaglio, o c’e’ un “non” di troppo?
      Non ho capito se sei d’accordo con me o no. 😉

      • Un errore all’inglese hehe beh come si evince un po’ dai miei commenti sparsi direi che non posso che trovarmi d’accordo.Ossia concordo la sua affermazione,a differenza di quanto si penserebbe leggendo quella riga che di fatto dice esattamente il contrario.pardon,rettifico.

  8. Approfitto di questo spazio per segnalarvi un articolo interessante che rimane in tema di vita “extramondo”, un intervento apparso oggi sul sito astronomia.com che recita così: Uno studio di meccanica celeste, nemmeno troppo difficile da effettuare, ha ridotto di molto le condizioni abitabili per eventuali compagni alieni. Le piccole stelle difficilmente potrebbero ospitarli e “mantenerli”…

    Saluti!

  9. Sarebbe interessante secondo me uno studio che si occupasse delle condizioni adatte ad ospitare la vita su eventuali lune di pianeti orbitanti attorno a delle nane rosse o nane brune addirittura.

    • Un bell’esempio di quello che cerchi e’ dato dalla missione spaziale Cassini-Huygens.
      Lo scopo era proprio quello di investigare sulle possibilita’ di ospitare la vita su un satellite di un pianeta lontano dal sole, ma che trae il suo calore dalle forze di marea causate dal pianeta stesso.
      Peccato che con si possa fare come i Looney Toones, che si possa infilare in una tasca una trivella petrolifera, per poter perforare lo spesso strato ghiacciato per vedere se c’e’ acqua liquida…

      • Sì, è vero. Chissà che con Europa non si arrivi a qualcosa di concreto, magari dei vermoni o simil vermoni che nuotano nell’oceano… Uscendo dal seminato per un attimo: ho letto che il professor Matese è convinto che poco al di fuori del sistema solare ci sia una nana bruna, questo sì che è interessante! Le nane brune mi affascinano già da qualche anno.

        • Forse qualcosa vicino agli “estremofili” nostrani…
          Al momento sono poco informato sulle ultime novita’, qual e’? Quella della “compagna del Sole”, chiamata “Nemesi” che causerebbe ogni 56 milioni di anni tempeste di comete e meteoriti nella parte interna del sistema solare?

  10. La cosa più stupefacente,se vogliamo dire così,è che osservando le osservazioni di Carter e leggendo le considerazioni di Barrow e Tipler in “Il Principio Antropico cosmologico”,sarebbe così impensabile trovare un pianeta abitato nell’Universo che paradossalmente nemmeno noi dovremmo esserci,il fatto che ci siamo rende la vita sulla terra una cosa speciale e straordinaria,un evento che appare più unico che raro,cosa su cui di solito non ci si ferma neanche un secondo a riflettere.Rimanendo scettici sull’esistenza di qualche meccanismo che permetta di eludere certe probabilità,lo studio sulle nane avrebbe comunque un valore scientifico.Magari qualcuno lo farà,o magari lo stanno già preparando..Io mi pongo veramente con molte riserve su trovare qualsivoglia verme,microorganismo o altro anche estremofilo che sia.Per quanto sfdino l’estremo tanto che Bear Grylls “gli fa un baffo” anche loro necessitano di diverse circostanze fisiche.

    • Premesso che, il piu’ delle volte, con “Vita”, si intende “vita intelligente” (parliamoci chiaro: non e’ che mi importi poi molto se sui Altair IV ci sia una colonia di esseri simili ai cervi)…
      Certo, hai ragione, tuttavia non possiamo escludere a priori una simile ipotesi, tanto piu’ che ne abbiamo un esempio “a portata di mano”, gli estremofili appunto. Cio’ che abbisogna loro e’ proprio poco, una fonte di calore (che protebbe venire dal pianeta mediante le forze di marea) e una qualche alimentazione. Non e’ ovviamente detto che ci siano. Ma visto che ci mandiamo una sonda, tanto vale vedere se c’e’ qualcosa.
      Personalmente non credo che si potrebbe trovare qualcosa di piu’ di un qualche essere unicellulare (il che e’ gia’ di per se’ una grandissima scoperta eh!).

  11. Pingback: Critica Scientifica – di Enzo Pennetta » Blog Archive » L’ossessione della vita extraterrestre

Exit mobile version