Ritmi e contenuti TV possono alterare i processi cognitivi

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Veramente il simpatico personaggio di Sponge Bob è nocivo?

 

Il titolo esatto dell’articolo pubblicato il 12 settembre sul New York Times è “I pantaloni quadrati di Sponge Bob sono pericolosi per i bambini?“: Is SpongeBob SquarePants Bad for Children?

 

“I bambini che hanno visto il cartone animato operavano a metà della capacità (di risolvere problemi o memorizzare) rispetto ad altri bambini -, ha detto S. Angeline Lillard, un professore di psicologia alla University of Virginia”

Il motivo del rallentamento delle capacità di memorizzazione e problem-solving, viene spiegato subito dopo:

La dottoressa Lillard ha affermato che “l’effetto non è specifico per i pantaloni quadrati di Sponge Bob” ed è stata dimostrata anche con altre cartoni animati veloci in cui” ci sono molte cose che accadono e che non possono accadere nella vita reale – cose magiche che avvengono in luoghi totalmente nuovi, il letto si catapultafuori e si atterra in un lago indossando un costume da astronauta – e che si verificano in rapida successione.

L’eccessiva velocità alla quale si succedono le scene (ma non è anche una caratteristica delle storie raccontate nei video musicali?), il “surreale”, l’illogicità, si ripercuotono dunque nel modo di affrontare le situazioni indebolendo la capacità critica e la possibilità di elaborare risposte soddisfacenti. Ma se si guardano i programmi è facile verificare che i programmi “surreali” sono molti e non si riducono al solo simpatico personaggio di Sponge Bob.

L’influenza dei media sulla formazione della mente dovrebbe essere seriamente riconsiderata, non si tratta più di luoghi comuni o pregiudizi. Solo poco tempo fa era stata diffusa la notizia che l’U.S.Army promuove i comportamenti “militari” attraverso un apposito videogame, del fatto se ne è parlato su CS: Videogames e condizionamento militare a fini militari.

Lo studio al quale si riferisce l’articolo del NYT è stato pubblicato dall’American Academy of Pediatrics, al suo interno si trovano però anche altre considerazioni, studi molto interessanti sui cui sarà opportuno tornare.

 

 

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Laureato in Biologia e in Farmacia, docente di scienze naturali Nel 2011 ha pubblicato "Inchiesta sul darwinismo", nel 2016 "L'ultimo uomo" e nel 2020 "Il Quarto Dominio".

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