Creazionisti su National Geographic?

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“Secondo alcuni scienziati, le prime forme di vita cellulare sarebbero comparse sulla terraferma, in pozze di fango vulcanico”.

 

Così recita il sottotitolo di un articolo su National Geographic, ma notoriamente è nel libro del Genesi che si parla di vita che nasce dal fango: che il creazionismo sia arrivato su Nat Geo?

 

L’articolo è del 15 febbraio e s’intitola “E se la vita fosse nata sulla terraferma?“, all’interno si parla di uno studio dell’Università di Osnabrück, in Germania, con esso si propone l’ipotesi che, contrariamente a quanto sinora ritenuto, la vita non si sia sviluppata nell’acqua del mare, ma in pozze di fango sulla terraferma.

Ma non è tutto, la notizia più bella è che… l’aveva già detto Darwin!

Ma vediamo cosa viene detto nell’articolo:

La teoria, presentata in una nuova ricerca che unisce geologia e biologia pubblicata su Proceedings of the National Academy of Sciences, ricorda l’intuizione del celebre naturalista Charles Darwin che avanzò l’ipotesi che la vita si fosse originata in una “piccola pozza calda”, ricca di sostante nutritive.

 

Effettivamente oggi le teorie più accreditate ipotizzano che la vita abbia avuto origine nelle profondità marine, dove i primi organismiavrebbero potuto nutrirsi con i materiali che fuoriescono dalle sorgenti vulcaniche. Ma in questa ricostruzione c’è qualcosa che non convince gli scienziati tedeschi:

Nel nuovo studio invece i ricercatori sostengono che il fluido che tutte le cellule cercano di preservare nelle loro membrane è del tutto diverso dall’acqua degli antichi oceani. Hanno scoperto, infatti, che il fluido cellulare è molto più simile ai vapori condensati che si trovano nelle pozze fangose vulcaniche della terraferma. Questi ambienti terrestri sono caratterizzati da elevati valori di potassio rispetto al sodio, come accade in tutte le cellule viventi, mentre gli ambienti marini sono, al contrario, arricchiti in sodio.

L’ambiente marino, per via dell’alta concentrazione di sodio, sarebbe stato inospitale per i primi organismi. Ma finora si era detto che l’ambiente terrestre, per via dell’elevata quantità di raggi U.V. sarebbe stato altrettanto inospitale fino a quando i primi organismi fotosintetici non fossero stati in grado di liberare una sufficiente quantità do ossigeno per formare lo strato di ozono.

 

Ma in questo modo giungiamo in un vicolo cieco:

1- se la vita fosse nata nel mare il problema sarebbe stato il sodio.

2- se la vita fosse nata sulla terraferma il problema sarebbero state le radiazioni U.V.

Aggiungiamo il fatto che qualunque pozza di fango sarebbe dovuta restare nello stesso stato senza seccarsi per milioni di anni per permettere alla vita di svilupparsi, fatto tutto da verificare.

Insomma, le conclusioni che possiamo trarre sono le seguenti: lo studio dell’Università di Osnabrück ipotizza che la vita sia nata dal fango, ed esclude che possa essere nata nel mare. Ma come sappiamo la vita non può essere nata sulle terre emerse per via di altri limiti ambientali.

In poche parole la vita è nata dal fango ed è un evento che appare, per diversi motivi, impossibile (che si apra la strada ai miracoli?).

Non c’è dubbio, si tratta di creazionisti….

 

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Laureato in Biologia e in Farmacia, docente di scienze naturali Nel 2011 ha pubblicato "Inchiesta sul darwinismo", nel 2016 "L'ultimo uomo" e nel 2020 "Il Quarto Dominio".

8 commenti

  1. Io ritengo sia sbagliato tutto il sistema riduzionistico di fondo, che tenta di dire che la vita nasce spontaneamente dalla non vita, come se il più nascesse dal meno. Le particelle che mi compongono, prese singolarmente, non sono più vive delle particelle che stanno nell’aria; ciononostante io vivo lo stesso, nonostante sia fatto da tante particelle “morte”. Insomma, io vedo una complessità irriducibile nel solo fatto che stia battendo le dita sulla tastiera in questo momento.

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