Frans de Waal: il darwinismo sociale esiste ed è un problema

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Frans de Waal

Qualcuno prova a negare l’esistenza del darwinismo sociale, allo scopo si scrivono anche libri.

 

Ma dopo il presidente degli USA, adesso anche Frans de Waal, il più famoso primatologo contemporaneo, afferma l’esistenza e la pericolosità del darwinismo sociale.

 

Si tratta proprio di un brutto momento per chi sostiene che il darwinismo sociale non esiste, che sia solo un’invenzione calunniosa dei nemici del darwinismo, infatti dopo l’autorevole affermazione della sua esistenza (e perniciosità) da parte nientemeno che del Presidente degli USA, Barack Obama, adesso anche quello che da qualcuno viene definito come “il più famoso primatologo del mondo“, l’olandese Frans de Waal.

La notizia è riportata sul numero di aprile della rivista Focus, si tratta di poche righe all’interno del già citato articolo sui neuroni specchio, ma quella che ne esce fuori è una dichiarazione inequivocabile:

“Anche idee scientifiche come quella del gene egoista (di Richard Dawkins N.d.r.)” commenta Frans de Waal “sono state utilizzate da molti politici ed economisti per giustificare gli eccessi della competizione e del libero mercato. I liberisti sostengono che le regole sociali sono un compromesso fra diversi interessi economici in campo”.

Il darwinismo sociale dunque è presente ed attivo ai giorni nostri, non solo è nato nell’800 trovando un indispensabile supporto nella teoria di Darwin, ma adesso è stato riconfermato dal “levriero di Darwin” quel Richard Dawkins che spende la sua vita nella diffusione (secondo lui) della scienza, cercando di dimostrare che la religione è “la causa di tutti i mali”… poveretto, adesso chi glielo dice che è il suo gene egoista ad aver giustificato immani sofferenze con l’applicazione nella società e nell’economia?

Proprio in questi giorni si svolge a Roma l’iniziativa “DARWIN DAYS 2012: FALSI MITI“:

Come scritto sulla locandina si tratta di una lodevole iniziativa per andare…. “oltre le strumentalizzazioni, la cattiva divulgazione e i luoghi comuni su un’idea che ha cambiato il mondo“. Se gli organizzatori vorranno veramente tenere fede a quanto dichiarato potranno beneficiare di queste recentissime affermazioni di Barack Obama e Frans de Waal per sfatare i luoghi comuni che negano l’esistenza del darwinismo sociale.

Certo che se fra tanti relatori avessero invitato anche il sottoscritto avrei potuto spiegarglielo chiaramente.

Ma confidiamo che quelli che figurano tra i presenti potranno andare oltre “la cattiva divulgazione”, spiegando altrettanto bene le “gioie” del darwinismo sociale e le falle della teoria scientifica.

O… no?

 

 

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Laureato in Biologia e in Farmacia, docente di scienze naturali Nel 2011 ha pubblicato "Inchiesta sul darwinismo", nel 2016 "L'ultimo uomo" e nel 2020 "Il Quarto Dominio".

32 commenti

  1. http://www.pikaia.eu/EasyNe2/Notizie/Darwin_Days_2012_Falsi_miti.aspx

    Della serie per chiudere in bellezza….

    Un vernissage da il nome all’evento,un nome che per come è proposto l’equivco appare un poco ingannatorio e lascia sicuramente un poco perplessi;si proietta e si critica la trasposizione cinematografica di “Casa Darwin”,si parla dell’importanza di studiare Darwin…
    Quindi “ le strumentalizzazioni, la cattiva divulgazione e i luoghi comuni su un’idea che ha cambiato il mondo”sarebbero in realtà si ben poca cosa,risolvibili facilmente con lo studio ‘buono’ della teoria darwiniana e neodarwiniana e della storia della teoria dell’evoluzione dalla nascita fino alla teoria sintetica fino ad oggi,quindi sia il razzismo scientifico e darwinismo sociale che tutte le varie critiche scientifiche alla teoria sarebbero legittime e reali il problema sarebbe solo la critica che è paragonabile a chi va sostenendo la fine del mondo profetizzata dai Maya,il prossimo arrivo del pianeta Nibiru etc etc..
    Ad ogni modo,non vedo come qualcuno,chiunque sia, possa sostenere che “il darwinismo sociale non esiste, che sia solo un’invenzione calunniosa dei nemici del darwinismo”,non è forse quello essere negazionisti?Fra l’altro per quello non serve essere evoluzionisti,neodarwinisti,creazionisti,antievoluzionisti o altro,quello si che “è un fatto”…
    boh..

  2. Nell’ultimo articolo di UCCR dedicato a questioni relative all’evoluzione e al suo significato (scritto dal dott. Giuliani), ebbi modo di esprimere una mia personalissima opinione circa la scientificità del darwinismo e il suo ruolo al di fuori del campo scientifico.

    Nei commenti si osservava come, per l’appunto, molte concezioni sociali ed artistiche fossero derivate dal paradigma darwiniano. C’è chi interpreta questa cosa come un elemento a sostegno della validità del paradigma stesso; io invece, proprio per lo stesso motivo, mi permettevo di dubitare della sua effettiva scientificità, scrivendo (e magari semplificando oltremodo la questione):

    ‘A me non sembra che il darwinismo sia una teoria scientifica in se’, bensì una struttura dialettica a supporto delle singole teorie del mondo della biologia; come il linguaggio matematico sta alle teorie della fisica, così il linguaggio darwiniano sta, ad esempio, alla genetica. Per questo non mi stupisco che dal darwinismo si siano ricavate concezioni sociali e artistiche, esattamente come concezioni sociali e artistiche non si sono mai -ne’ potrebbero- ispirate alla relatività o alla meccanica quantistica, ma potrebbero sicuramente ispirarsi alla matematica e alla geometria. E non mi stupisco neanche che ormai a prendere egregiamente le difese del darwinismo siano, sempre più spesso, e tanto nei blog quanto tra i media, filosofi e scrittori.’

    Ho ottenuto la risposta di una persona, Luca, molto preparata, che sottolineò come, a differenza della fisica, le scienze naturali non si occupino ‘di fenomeni ma di processi’, aggiungendo che ‘la selezione naturale non potrà mai essere descritta in termini matematici, eppure nessuno potrà mai metterla in dubbio’.

    A questo punto vorrei conoscere al riguardo l’opinione del prof. Pennetta e del dott. Giuliani (il quale scrisse qualcosa su UCCR, ma non riferito al mio commento), oltre che degli altri utenti del sito: quello che ho scritto (cioè che il linguaggio darwiniano sia antecedente in tempi e successione logica alla teoria scientifica stessa) è simile a ciò che lei, prof., sostiene nei suoi libri, che sfortunatamente non ho ancora letto? E qualcuno più preparato di me, può spiegarmi più approfonditamente la risposta di Luca?

    • Mi permetto di fare un appunto:
      Ho ottenuto la risposta di una persona, Luca, molto preparata, che sottolineò come, a differenza della fisica, le scienze naturali non si occupino ‘di fenomeni ma di processi’, aggiungendo che ‘la selezione naturale non potrà mai essere descritta in termini matematici, eppure nessuno potrà mai metterla in dubbio’.

      Al contrario e’ proprio la fisica ad occuparsi di processi, addirittura proprio durante la misura di una grandezza fisica.

      Non capisco poi l’implicazione la selezione naturale non potrà mai essere descritta in termini matematici eppure nessuno potrà mai metterla in dubbio

      Pare che nessuno metta in dubbio il meccanismo di “selezione naturale”, forse neppure i creazionisti.
      E poi, perche’ non potrà mai essere descritta in termini matematici?
      Detta x(t) la popolazione di batteri all’istante t:
      x(t+1)=x(t)-K*x(t)+(K-1)*x(t)*r, dove K, volendo anche una K(t) se vogliamo generalizzare, e’ la percentuale di batteri che vengono distrutti da un antibiotico, e r indica la probabilita’ di riprodursi (non vado oltre se no l’equazione si fa piu’ complicata).
      Certo, ci sara’ un qualche “nicola” che obiettera’ e dira’ che non capisco niente di matematica, ma tant’e’…
      Se invece si riferisce al neodarwinismo, mi sembra che di esempi da obiettare ce ne siano tanti…
      E’ lo stesso tizio che dice che, secondo il rasoio di Occam, Dio non esiste?
      beh… non darei tanto credito allora alle sue parole…

      • Si ,infatti, avevo scritto anche circa questo nel mex che non so se verrà visulaizzato,ovviamente, esistendo fra l’altro coefficienti ed unità di misura,essendo strettamente legato alla fitness,si può descriverlo come si fa con un processo deterministico o aleatorio a seconda,a livello di speciazione,microevoluzione ciò viene anche fatto,è parte anche dell’apporta della statistica nello studio dei processi evolutivi( componenti principlai, clustering ma anche analisi della varianza, multidimensional scaling etc..)
        Certo se pretendi di voler descrivere in termini matematici una selezione naturale che accompagna un processo evolutivo che porta da una specie ad un’altra,ponendo un indeterminismo di tale portata per forza non si può farlo..
        Si che Leibniz asserisce che “Se segnassimo a caso dei punti su un foglio di carta, si potrebbe individuare sempre e comunque un’equazione matematica tale da rendere conto di quanto fatto.”
        Poi però come si rapporterebbe con la realtà dei fatti?
        Se ovviamente si arriva ad un livello di indeterminazione e di aleatorietà tale è ovvio che una descrizione in termini matematici possa essere improponibile e anche fosse eventualmente inutilizzabile o priva anche eventualmente di un significato..
        Un’altra cosa,se in un processo vogliamo ottenere uno o più output,per forza di cose è necessario fornire uno o più input in ingresso,anche su questo punto il neo-darwinismo non è che chiarisca ogni dubbio e non abbia problemi,anzi…
        Prendiamo infine la congettura di Goldbach,benché questo assunto sia assolutamente vero non esiste la dimostrazione di una tale verità;allora una cosa vera in aritmetica non può essere dimostrata con gli assiomi con i quali è fondata l’aritmetica stessa…voglio dire qualcosa se si vuol dare scientificità a una Teoria bisogna che questa teoria l’abbia,altrimenti o è un’ipotesi, un ideologia o un credo,non una teoria scientifica,non si può dover “credere” a una teoria scientifica…direttamente o per implicazione deve esserci qualcosa per cui sia lecito dire che si sta parlando di teoria scientifica,il neodarwinismo ha poco di una teoria scientifica e quel che ha è largamente discutibile..

        • Intendi la mancanza di un modello matematico?
          E’ ovvio che se pretendo di fare delle misurazioni quantitative non posso prescindere dal cercare e adottare un modello matematico che descriva il fenomeno, altrimenti che previsioni e che misurazioni di correzione farei?
          Il fatto poi che “non ci sia un modello matematico dietro”, ci andrei con i piedi di piombo… Mi ricorda quello a cui facevo ripetizioni di matematica, che non ne voleva sapere e mi diceva “Non mi serve la matematica per andare a …ehm… al bagno!”.
          E invece si’, magari non direttamente, ma per lo sciaquone, le pompe idrauliche, le tubazioni, ecc ecc, qualcuno ci ha gia’ pensato.
          Allo stesso modo, ci sara’ un modello matematico dietro la chimica, la fisica, ecc ecc e quello che pretende di descrivere la biologia.
          Mi ricorda le scene del film “l’attimo Fuggente”, in cui si legge la prima pagina del libro di letteratura…

          Ripeto: non starei tanto dietro e quel tizio, Luca, che ha dimostrato piu’ volte di essere un falso cattolico (che non ci sarebbe nulla di “troppo” male), ma che voglia giustificare delle vere e proprie fallacie e falsita’ scientifiche per un malintesissimo senso di “ecumenismo”…

          • Come ho già detto sono sicuramente d’accordo con te su Luca,sull’aspetto predittivo etc. etc..
            Intendevo semplicemente lo scudo con cui si copre il neo-darwinismo,ovvero che il processo che porterebbe alla trasformazione della specie A nella specie B,a causa l’elevata aleatorietà e indeterminatezza di tutto ciò che accompagna questo processo,potrebbe essere impossibile da rappresentare con un modello matematico,tanto più fare previsioni sull’uscita,anche conoscendo l’ingresso,poichè non sarebbe possibile determinare la legge che guida la trasformazione,quindi tutti i parametri necessari,forze e meccanismi coinvolti etc etc..
            Possibile è descrivere matematicamente alcuni passaggi alcuni meccanismi del processo,non l’intero processo.In sostanza,brutalmente è quello che ‘servono’ i neo-darwinisti.
            Quindi essenzialmente Piero il modello dietro,dicono ci può anche essere,ma è come se avessi il modello e potessi stimare o misurare e individuare solo uno degli n parametri e variabili in gioco.
            Poi essenzialmente concordo sull’esempio del bagno,cioè, di fatto il caso non esiste,entra in gioco quando il livello di indeterminazione non consente di fare certi calcoli ed allora la statistica,il calcolo probabilistico etc..sono d’aiuto(che comunque poi non sono ‘estranei’ alla matematica..ovviamente)
            E se guardi l’importanza del caso e contingenze nella Sintesi Moderna..beh..
            Il fatto è comunque che quel processo di trasformazione da A a B(sia a salti o graduale) è puramente ipotetico,è un assioma considerato tale senza ragione.
            Ripeto nel campo della selezione artificiale per esempio,in campo zootecnico e biotecnico ci mancherebbe se non vengon fatti modelli matematici a scopo predittivo.
            Diversa è la cosa se si vuole crearlo per un processo di trasformazione da una specie A in una specie B che ‘potrebbe’ essere di fantasia.

          • Se hai giochicchiato qualche volta con gli algoritmi genetici, ti accorgi che, se non hai stabilito in partenza quali parametri vuoi variare, per quante iterazioni tu faccia, non otterrai mai dei nuovi parametri da variare.
            Quindi, con i parametri che hai stabilito all’inizio, al max potrai avere una soluzione sub-ottima (sempre in un certo intorno di un punto), ma considerando il parametro in piu’ come costante!
            Non mi risulta (ma potrei benissimo sbagliarmi) che in zootecnia conb gli incroci si siano “create specie nuove”, ma solo individui che hanno delle caratteristiche di uno e dell’altro genitore, quindi nessuna nuova informazione, semmai un rimescolamento.

          • Scusate se mi intrometto nel vostro interessantissimo discorso… 🙂

            Vorrei solo sottolineare l’ultima affermazione di Piero:
            “Non mi risulta (ma potrei benissimo sbagliarmi) che in zootecnia conb gli incroci si siano “create specie nuove”, ma solo individui che hanno delle caratteristiche di uno e dell’altro genitore, quindi nessuna nuova informazione, semmai un rimescolamento.”

            …no, non ti sbagli!

          • Certo che non sbagli..ma guarda che stiam dicendo la solita cosa Piero…
            Ovviamente ,se l’oggetto in esame è un processo di speciazione,ibridazione,adattamentoetc..ci sono diversi modelli che danno previsioni sull’uscita partendo dall’ingresso,si ha conocenza di ciò che avviene nel processo,dei parametri,delle forze in gioco si possono valutare le variabili,si possono fare delle misurazioni,si possono fare esperimenti etc..
            Siamo ovviamente in un pocesso che dato in ingresso una specie A produce in uscita n varietà di A,nessuna specie B.
            Se invece si volesse descrivere lo stesso processo però ponendo come ingresso una specie A e ottendo in un’uscita un’altra specie B,o magari n specie diverse,il modello precedente non va più bene,quantomeno deve avere in aggiunta una parte che descriva,permetta di stimare, di valutare correttamente le nuove caratteristiche che B,o che le varie n uscite hanno..
            Immaginiamo che al modello manchi ‘solo’ questa parte,sarebbe più che sufficiente a renderlo inefficace,inutile e inapplicabile.Se questa parte è caratterizzata da una aleatorietà e da una indeterminazione tale appare chiaro che non si puossa giungere a una soluzione come nel campo della zootecnica.
            Quindi se il processo di trasformazione da una specie in un altra esiste ed è neodarwiniano non posso spiegarlo ricorrendo a un simile modello,quindi potrebbe esserci altro oltre il neodarwinismo in grado di spiegarlo,oppure potrebbe semplicemente essere un processo che non può avvenire e che non è mai avvenuto.
            Luca dice una fesseria perchè dice una cosa applicata generalmente alla selezione naturale che è non esatta,dice un’ovvietà se la si applica alla macroevoluzione neodarwinista,che è comunque inutile..

          • Non stavo ironizzando, lo so che stiamo dicendo le stesse cose.
            Pero’ per favore, fai un corso accelerato di punteggiatura, mi stai facendo incrocia’ gli occhi! 😉
            Stendiamo un velo pietoso sulle fandonie che dice Luca…
            Ho letto che e’ geologo: da quando in qua la teoria (neo)darwinista dovrebbe essere a supporto della geologia?
            Che fitness dovrebbe avere la tettonica a placche?
            I materiali che costituiscono una valle alluvionale hanno fatto per caso una selezione naturale? Si sono evolute le argille, i graniti, i quarzi? E in cosa?
            E’ solo vero ateo spacciato per falso cattolico.

          • hehe..
            Comunque per ricapitolare il concetto,la selezione si può rappresentare come un filtro di selezione,da ciò ovviamente si vede come sia chiaro poterlo esprimere con un modello matematico.
            Una possibilità che diventa difficile se si volesse farlo con un evento di selezione in un processo macroevolutivo,con ciò ,non alludendo al passaggio da un teropode a un uccello,ma a un passaggio singolo.Per esempio l’eventuale prima creatura a 4 arti come uscita dal filtro e quel che ci si è evoluto in ingresso qualsiasi cosa sia.
            Già è difficile definire ingresso e uscita,ne si possono avere numerose informazioni sul ‘filttro’ della selezione…si è ad un livello di indeterminatezza e di aleatorietà troppo grande per procedere in quel modo,bisogna così ricorrere alla statistica e al calcolo probabilistico e combinatorio.
            Ovviamente poi ,sia che veramente sia avvenuta una serie di trasformazioni,che hanno portato da una specie A ad una specie B ad una specie C…via via fino ad una certa specie( come per esempio appunto da un teropode ad un uccello),sia che sia avvenuto altro,sicuramente ci sarà modo di esprimere la cosa matematicamente,non è detto che rientri nelle facoltà umane il poterlo fare,pertanto si potrà ricorrere al caso,però con cognizione di causa non come avviene per il neodarwinismo..
            In questo senso il caso non esiste..si tira fuori quando appunto l’aleatorietà e l’indeterminatezza di un qualcosa impediscono di descrivere cosa accade,come accade,perchè accade etc..
            Il così gargantuesco riccorrere al caso del neodarwinismo è un dire :
            “Boh?!non ho la minima idea di cosa succeda ,come succeda come possa accadere,perchè debba essere accaduto ma di per certo è evidente che è accaduto,ora non stiamo a cercare il pelo nell’uovo,negazionisti!”
            Bah..
            Per la geologia,beh solo sull’aspetto della datazione, ogni osservazione infatti deve addattarsi al paradigma per forza,essendo il paradigma quello neodarwiniano…con una sorta di ragionamento circolare si datano le rocce in base ai fossili ed i fossili in base alle rocce..Che la teoria dell’evoluzione sia a supporto della geologia è pertanto abbastanza un non sense,ovvero vale solo fintanto che,come si è detto,si considera come il neo-darwinismo come l’assioma base ,solamente sotto la cui luce ogni cosa ha senso.
            Luca non è ne cristiano ne cattolico ne teista..cosa sia non lo so e francamente non mi interessa .

          • Ovviamente hai ragione, non tutto puo’ essere modellizzato matematicamente…
            Mi ricorda quella barzelletta del padre che si vanta col vicino degli studi del figlio: “Bello di papa’, di’ buongiorno al signore in algebra“.

            Mah… per la datazione… non mi sembra pero’ che ci possano essere tanti problemi… nessuno puo’ negare che esistano i fossili (se scartiamo quelli falsi o quelli artefatti), certo, se si riuscisse in una misurazione a datare indipendentemente le ossa sarebbe anhce meglio… credo pero’ che sia piu’ una pigrizia mentale.

  3. Alessandro Giuliani on

    Caro Daphnos,

    la risposta di Luca nasce da un fraintendimento sul ruolo ed il significato della matematica. Allora se per matematica intendiamo ESCLUSIVAMENTE una equazione differenziale che (come dice l’aggettivo differenziale) abbia per variabile indipendente il tempo e per variabili dipendenti il valore di una variabile Y INSIEME A quello della sua derivata Y’ allora Luca ha ragione.
    Nessuno potrà mai regionevolmente immaginare qualcosa del genere per l’evoluzione, ma se le cose stessero così e dell’enorme insieme di ciò che chiamiamo matematica ci focalizzassimo solo sul calcolo differenziale,quasi nulla si potrebbe studiare con la matematica: niente strutturistica chimica, niente meccanica statistica, (quasi) niente termodinamica…
    Allora è chiaro che non ci siamo, un approccio quantitativo (e che quindi usi la matematica, con ciò intendendo un qualche genere di calcolo che si fa su degli osservabili sperimentali) non è solo un approccio che implichi la costruzione di un equazione differenziale, se no staremmo freschi e io starei rubando il mio stipendio. Esiste (eccome) una matematica discreta, esiste la geometria, esiste la statistica descrittiva , quella inferenziale, quella multidimensionale, esiste la teoria dei grafi ecc. ecc….
    La risposta di Luca ha poi poco senso perchè le equazioni differenziali si applicano a fenomeni che variano nel tempo, quindi proprio a processi, il punto è semplicemente che nell’evoluzione non posso scrivere nessuna equazione perchè la legge funzionale che guida l’evoluzione non solo non la conosciamo, ma sicuramente, se esistesse (e molto probabilmente non esiste)varierebbe nel tempo essa pure rendendo completamente irrisolubile il problema.
    Detto ciò le scienze naturali si occupano in gran parte di fenomeni statici (con pochissime eccezioni come lo studio della dinamica del battito cardiaco o di altri segnali elettrici tempo-dipendenti e qualche scrausissima e brevissima serie temporale ecologica che comunque è più consono trattare con metodi statistici multidimensionali piuttosto che a suon d’equazioni differenziali vedi: http://www.int-res.com/abstracts/meps/v216/p213-222/).
    Questi fenomei statici (o meglio che noi siamo obbligati a trattare come statici) sono i più vari: si va dallo studio della sequenza e struttura tridimensionale delle proteine fino alla diagnosi differenziale di diverse patologie, dall’epidemiologia, alle relazioni struttura chimica / attività biologica delle molecole (dove di matematica se ne usa molto e con buon profitto, vedi ad esempio: http://pubs.acs.org/doi/abs/10.1021/cr9901079).
    Tutta questa roba usa normalmente metodi quantitativi per provare la verosimiglianza delle sue ipotesi senza tanti problemi o ghirigori, altro che autorevolezza o ‘ipse dixit’.
    Tornando all’evoluzione darwiniana, per come si sono messe le cose (se è così vuol dire che era vantaggioso e se era vantaggioso vuol dire che è così) si è ormai infilata in un buco di tautologia da dove non verrà mai scalzata proprio perchè è una tautologia, allo stesso modo non scalzeremmo mai l’ipotesi che le malattie vengano perchè qualcuno mi ha fatto il malocchio..Ora l’unica possibilità di scalzare le tautologie (visto che non si può fare l’esperimento dell’evoluzione e neanche dimostrare che nessuno mi ha fatto il malocchio) è far vedere che questo modo di pensare, vero o falso che sia non importa, non mi aiuta per acquisire nessuna nuova conoscenza o per costruire qualche nuovo apparecchio (o medicina)..questo è ciò che (lentamente) sta avvenendo e la lentezza deriva dal fatto che al neodarwinismo si sono impigliati tantissimi annessi e connessi che con la scienza propriamente detta non hanno niente a che fare…
    Spero di esserti stato utile…

    • Utilissimo, grazie. E anche se mi sto sempre più convincendo di aver tirato un po’ troppo la corda, oltre che di essere andato oltre le mie competenze (proprio per non dire di aver sparato una baggianata) con la frase “come il linguaggio matematico sta alle teorie della fisica, così il linguaggio darwiniano sta…”, questa faccenda della tautologia era più o meno ciò che avevo in mente quando la scrivevo.

  4. Avevo scritto un msg di risposta però forse era troppo lungo e non viene,comunque brevemente,concordo su quanto dice Alessandro,che mi pare avesse già risposto in proposito a Luca nella discussione i questione.
    Luca che già altre volte in discussioni sul neo-darwinismo,come in quella aveva scritto suoi pensieri sulla cosa che mostravano si una certa informazione sulla cosa ma anche alcune non adeguate conoscenze su concetti base legati alla discussione(come anche il dar credito ai disegnetti di Haeckel http://www.enzopennetta.it/wordpress/2012/04/la-reale-natura-del-problema-%E2%80%98neo-darwinismo%E2%80%99/) .Che la selezione sia reale è cosa ovvia,ma se è opportunamente definita..
    Inoltre vale la pena soffermarsi riflettendo sul fatto che definiti
    (i)”L’evoluzione è un processo in cui vengono selezionati organismi con tratti adattativi”
    (ii)”L’evoluzione è un processo in cui vengono selezionati organismi per i loro tratti adattativi”
    Fodor e palmarini mostrano che il neo-darwinismo sia costretto ad inferire (ii) da (i) e che è un’inferenza non valida(è quello che in filosofia si chiama “fallacia intensionale”).
    E siccome il darwinismo è posto come assioma di partenza,indiscutibile,tanto che qualsiasi cosa sembri contraddirlo direttamente o per implicazione venga respinta in partenza,mentre ciò che banalmente non lo contraddica venga inglobato facendolo ingrossare sempre più(nella speranza di salvarlo),determina che interi centri di ricerca,dipartimenti,riviste specializzate operano partendo da quell’assioma,ciò comporta una crescita rigogliosa del darwinismo sociale,psicologico,epistemologico fino all’etica ed all’estetica evoluzionistica.
    Quindi…

      • e questa gente insegna ai nostri figli?
        Adesso capisco quanto livore per le scuole cattoliche e quelle non statali in genere…
        Perderebbero menti da plasmare a propria immagine e somiglianza…

        • Notare poi il basso livello dimostrato nello storpiare volontariamente e ripetutamente il cognome di Francesco.

          (E il tizio che ricorre a simili mezzucci è pure prof. universitario…)

          • Prof., in genere commenti dei due autori di quel blog non mi interessano oltre una certa misura, ma quello dei “premoderni, uomini primitivi…” dell’uno, oltre al tentativo di delegittimare l’opinione di Aristotele e Tommaso in quanto ‘misogini’ (forse colpevoli di aver vissuto nel passato) dell’altra, mi fanno pensare che forse i meravigliosi sogni di palingenesi sociale non sono rimasti confinati nei due secoli appena trascorsi. Per la serie, “solo con Darwin quello che l’uomo dice di se’ comincia ad avere un senso…”

  5. Alessandro Giuliani on

    Mamma mia caro Francesco come ti ammiro…ma come ce la fai a rispondere a cose di quel genere ? Io non ne sarei mai capace, invece starci, ribattere colpo su colpo come fai tu senza mai abbassarti al livello degli insulti è un lavoro prezioso. Mi immagino che ci legge il blog saprà accorgersi di questa differenza di stile e comportarsi di conseguenza, discernere almeno.
    Una persona così terribilmente inacidita come Della Volpe (ma davvero è professore) mi fa un pò pena ed un pò paura, più paura che pena invece per l’Oca che è talmente intruppata nel falso femminismo d’accatto di questi tempi che neanche si rende conto di quello che dice. la maggior paura mi deriva dal fatto che mi sembra immagine di un popolo più vasto rispetto al povero Della Volpe in cui leggo soprattutto un gran dolore.
    Preghiamo per tutti loro ma insieme cerchiamo di difendere idee e ragione, è troppo importante !

    • Eh si’, Francesco e’ proprio un Santoni!!!
      Verrebbe da dire, nomen omen!!!
      Io al suo posto li avrei mandati gia’ a … trolleggiare!

      • Ma è sempre la solita discussione a cui si faceva riferimento qua:
        http://www.enzopennetta.it/wordpress/2012/04/cambiamenti-climatici-chi-diffonde-dati-falsi/
        e
        http://www.enzopennetta.it/wordpress/2012/04/darwinismo-il-coraggio-di-opporsi/
        ?

        Mi pare di si…magari non farebbe male ad iniziare a scrivere qualche “secondo me” in più il della ‘Golpe’,ovviamente senza parlare di tutto il resto…
        Anche Fodor e Palmarini mostrano “Qualche (indebita)perplessità sulla rivoluzione evo-devo”

        “il minimo che si possa dire,alla luce dell’evo-devo”,è che una teoria monodimensionale dell’evoluzione nonon può proprio essere adeguata.
        P.Palmarini e Fodor
        “Al contrario noi pensiamo che il genoma dei mammiferi anziché essere visto come una serie di isole di sequenze che codificano proteine in un mare di spazzatura evolutiva, possa essere pensato più correttamente come una macchina a RNA in cui la maggior parte dell’informazione sia espressa sotto forma di RNA non codificante(nc)RNA, in modo regolato dal punto di vista dello sviluppo per orchestrare con precisione gli schemi di espressione dei geni nel corso dell’ontogenesi dei mammiferi.”
        P.P.Amaral e J.S.Mattick 2008

  6. Matteo Dellanoce on

    … chiedo scusa! nel tourbillon di commenti ci si è dimenticati che il signore che governa l’America e che è contro il darwinismo sociale ( a parole) nei fatti è DECISAMENTE un propalatore di darwinismo tout court!
    Questo lo si deriva ( inferenzialmente, deduttivamente o con una cacchio delle vostre equazioni differenziali … o boh!) dalle sue parole sull’aborto, sull’eutanasia, sulla negazione della famiglia ( uomo/donna) ed ancora sulla contraccezione obbligatoria … tanto si deve per completare il bellissimo quadro da Voi descritto … Prof. Giuliani ( e Pennetta) un po’ più di semplicità nella complessità!
    Grazie ed ancora grazie!
    Matteo

    • Gentile Matteo,
      qualche giorno fa avevo segnalato su questo sito la posizione critica del Presidente Obama nei confronti del darwinismo sociale ma non ero entrato nel merito del suo operato.

      Questo intervento mi fornisce lo spunto per aggiungere (e in questo concordo pienamente con lei) che mentre a parole il Nobel per la pace condanna il darwinismo sociale, nei fatti lo applica a piene mani.

      Grazie a lei.

      P.S. Riguardo alla semplificazione della complessità cercheremo di fare del nostro meglio!

  7. A proposito di falsi miti:
    Bella l’illustrazione eh?
    http://www.pikaia.eu/EasyNe2/Notizie/Dal_fuoco_al_focolare.aspx
    http://hominid.renecanales.com/Hominids/HomoErectus.htm

    “La maggior parte dei partecipanti al convegno di Senckenberg si sono lasciati coinvolgere da un dibattito infuocato sullo statuto tassonomico di Homo erectus, lanciato da Milford Wolpoff dell’Università del Michigan, da Alan Thorne dell’Università di Canberra e dai loro colleghi. Tutti i membri del genere Homo, a partire da circa 2 milioni di anni fa fino al presente, costituivano un’unica specie altamente variabile e ampiamente diffusa, Homo sapiens, senza rotture o suddivisioni naturali. Il tema della conferenza, Homo erectus, non aveva motivo di esistere”
    Pat Shipman, “Doubting Dmanisi”, American Scientist, novembre- dicembre 2000, p. 491

    http://news.discovery.com/human/human-ancestor-fire-120402.html
    http://www.unita.it/scienza/notizie/che-storia-ingarbugliata-br-quella-dei-nostri-antenati-1.318771
    http://www.enzopennetta.it/wordpress/2012/03/le-scienze-unidea-sbagliata-sulle-origini-delluomo/

    “[…]come scrive Telmo Pievani, un «Dna arlecchino». Frutto di una piccola promiscuità genetica che ha accompagnato una elevata promiscuità fisica con tante altre specie di uomini. Il nostro successo – la nostra fortuna – è anche il frutto di questa capacità di saper accettare e abbracciare l’altro.”

    Mmm….

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