Il “Mondo Nuovo” di Haldane, Huxley e Veronesi

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La società sognata nella prima metà del ‘900 dal biologo J.B. Haldane, basata sulla teoria di Darwin e sulla sostanziale animalità dell’uomo, venne descritta in un romanzo dallo scrittore A. Huxley.

 

Adesso il prof. Veronesi ci comunica che l’attuazione del programma è a buon punto.

 

Brave New World” è il titolo di un romanzo scritto nel 1932 da Aldous Huxley, nipote di Thomas Huxley (il “mastino di Darwin”) e fratello di Julian Huxley (autore della Sintesi moderna del darwinismo e primo presidente dell’UNESCO). Il romanzo prende spunto da un breve saggio dal titolo Daedalus del biologo J.B. Sanderson Haldane, in cui si descrive lo sviluppo della società in seguito all’affermarsi della visione darwiniana del mondo. Come ho scritto in “inchiesta sul darwinismo”:

Haldane espresse le proprie idee sull’eugenetica nel saggio Daedalus: or Science and the Future, del 1924,  in cui affrontava gli effetti, poi ripresi da Huxley nell’articolo del 1936, della separazione della funzione sessuale, considerata solo come fonte di soddisfazione psicologica, da quella riproduttiva.

Particolarmente significativa fu la sua amicizia con lo scrittore Aldous Huxley (1894-1963), fratello di Julian, il cui romanzo Brave New World, del 1932, in cui prefigurava una società governata dai principi dell’eugenetica, fu chiaramente ispirato dal lavoro di Haldane.

Con buona pace di chi continua a sostenere che il darwinismo è solo una teoria scientifica, quel programma è oggi in buona parte attuato e quel che ancora manca potrà essere al più presto inserito, il terreno è stato preparato da decenni di propaganda darwinista che ha proposto la sostanziale animalità dell’Uomo e la selezione naturale come principio fondamentale di natura e quindi della società.

A conferma di questa tendenza è giunta l’intervista del prof. Umberto Veronesi pubblicata l’8 giugno su “Sette“, il settimanale del Corriere della Sera e intitolata L’attrazione tra uomo e donna? In futuro sparirà, nel cui sottotitolo possiamo trovare  la seguente affermazione:

«Le differenze biologiche rimarranno, ma col tempo si attenueranno», dice il professore. «Il sesso non verrà meno, ma si svilupperanno altre forme di sessualità». E sulla famiglia aggiunge: «Si apriranno nuovi scenari nei futuri assetti sociali. Non necessariamente negativi»

Ecco dunque che si sta realizzando l’auspicata separazione del sesso dalla riproduzione, una separazione fondamentale per poter dare seguito a politiche eugenetiche e, insospettabilmente, di controllo sociale. La società prefigurata nella distopia di Huxley è infatti una società divisa in caste  e organizzata in base alle funzioni, senza i tradizionali nuclei familiari alla base, proprio come le società degli insetti.

Ma il prof. Veronesi vuole interpretare pienamente la visione darwinista del mondo e fa la sua parte anche sul versante neomalthusiano:

«Le differenze biologiche rimarranno sempre, ma andranno ad attenuarsi nel tempo. Non parlo di una mutazione, eh. Siamo in campo antropologico. E le cause del cambiamento sono semplici: all’inizio dello scorso secolo eravamo un miliardo, oggi, siamo sette miliardi. È difficile pensare che si possano avere più di due figli per ogni coppia.

Ecco quindi che insieme alla negazione della famiglia tradizionale viene proposto il solito discorso sul controllo delle nascite, come se non fossimo in pieno crollo demografico (vedi CSGoodbye Malthus). E già che ci siamo il prof. da anche un colpo a favore dei vegetariani che fa tanto politically correct:

Una volta ha detto che il consumo di carne potrebbe avere effetti tremendi sul pianeta.

«Oggi, sul pianeta, ci sono due miliardi di persone che mangiano carne. Per questa loro alimentazione dobbiamo nutrire quatto miliardi di animali da allevamento. Cosa accadrebbe se tutti e sette i miliardi di esseri umani consumassero carne? Inoltre la carne è un pericolo per l’ambiente: occorrono migliaia di litri d’acqua per produrre un chilo di carne».

Ma l’argomento dell’impronta idrica è uno di quelli un po’ debolucci e viene il sospetto che costituisca solo un pretesto per imporre a tutti le convinzioni dei vegetaariani (vedi CSServono 200 litri d’acqua per fare un latte macchiato………. Ma quanta ne serve per fare un bicchiere d’acqua?).

La verità è che Veronesi non è vegetariano per nessuno dei motivi pratici che si potrebbero dedurre da queste sue affermazioni, ma per non meglio chiariti motivi “etici”:

Lei da quanto tempo è vegetariano?
«Da alcuni decenni».

È una scelta salutista o etico-animalista?
«È soprattutto una scelta etica».

E così il filo abortista Veronesi sembra commuoversi verso polli e merluzzi… un animo sensibile.

Ma anche l’alimentazione vegetariana dietro un’improbabile compassione verso gallinacci e stoccafiissi sembra aprire degli spiragli su una cultura New Age che è quella che poi si respira nella distopia di Huxley. Da un blog segnalato nei commenti su CS un qualche giorno fa leggiamo:

E così, con la promozione dell’alimentazione vegetariana e vegana, si arriva nel New Age dell’alimentazione pranica.


Benvenuti nel “Mondo Nuovo”.

 

 

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Laureato in Biologia e in Farmacia, docente di scienze naturali Nel 2011 ha pubblicato "Inchiesta sul darwinismo", nel 2016 "L'ultimo uomo" e nel 2020 "Il Quarto Dominio".

35 commenti

  1. Ma questi “filantropi” non si accorgono di amare un “uomo ideale” che esiste solo nelle loro menti e di ODIARE gli uomini reali? Sono tutti buoni ad amare una cosa che non esiste, a volere che tutti si adeguino ai loro sogni. E la base di tutte le utopie antiumane. Una elité di persone che decide del bene e del male di tutti gli altri, in base ai propri sogni deliranti è la cosa più antiumana che si possa immaginare. Sono la prova del fallimento della legge Basaglia.

  2. >> polli, merluzzi, gallinacci e stoccafiissi… un animo sensibile

    grave dimenticanza: l’abbacchio! ricordo un suo post specifico dedicato al tema verso Pasqua 2011!!

  3. http://veganewage.blogspot.it/
    http://newveganage.blogspot.it/
    http://www.agrikarma.it/frame-novita.html

    etc etc etc…

    Ricordiamo anche la discussione circa Steiner e la sua “agricoltura”:
    http://www.enzopennetta.it/wordpress/2012/01/2012-odissea-nello-spazio-il-messia-extraterrestre/

    E un articolo del Corriere:
    http://archiviostorico.corriere.it/1997/maggio/05/Tutti_contagiati_dal_ciclone_della_co_0_9705055280.shtml

    Da filosofie e culti e credenze “orientali”,ma assai più antiche,arrivano anche cose come l’alimentazione macrobiotica,oltre che l’alimentazione pranica,il digiuno etc etc..

    Posto che uno ha il diritto di mangiare ciò che gli pare,senza venir per questo giudicato(Colossesi 2:16:Nessunouno dunque vi giudichi in mangiare, od in bere…)
    Però appunto se è una scelta derivante da suo libero e non condizionato arbitrio e non costruita su falsi presupposti o su qualche indottrinamento.E quindi allo stesso modo per tali false motivazioni è inutile additare il terribile “mangiatore di carne”..(fra l’altro non volevan farci ingurgitare legioni di cavallette?
    http://www.enzopennetta.it/wordpress/2012/05/se-la-scienza-non-esiste-tutto-e-permesso/
    )
    Dire:”«È soprattutto una scelta etica».” vuol dire che chi non lo fa non ha etica..oppure ha un’altra etica?
    Probabilmente si fa riferimento al significato “principe” di etica,che come si sa deriva da sfethòs,che significa usi, abitudini proprie..di conseguenza dice :”lo faccio perchè sono (stato?)abituato a fare così”
    Anche se probabilissimamente viene letto come che chi fa così ha “principi morali”, a differenza di chi non lo fa…
    Un qualcosa che viene fatto per il bene di tutti oltre che proprio nonchè per rispetto della Natura(con N maiuscola)

    Quanto all’attrazione uomo donna vorrei segnalare i famosi 25(?) generi introdotti da Australian human rights commission:
    gli omosessuali, i bisessuali, i transgender, i trans, i transessuali, gli intersex, gli androgini, gli agender, i crossdresser, i drag king, i drag queen, i genderfluid, i genderqueer, gli intergender, i neutrois, i pansessuali, i pan gender, i third gender, i third sex, le sistergirl e i brotherboy. Non si tratta di sinonimi o di semplici variazioni di un unico fenomeno, ma di specifiche e distinte categorie…
    Ah forse ci possono rientrare anche gli eterosessuali..

    Sempre più follie che diventano cose “normali” in qualche modo col beneplacito della divulgfazione scientifica..
    E’ vergognoso e pericoloso..

      • Che poi gli appartenenti a quei “generi” non capiscono che non è un problema dimostrare l’esistenza di quei generi,ovvero di persone che li rappresentano,o che animali in natura assumano comportamenti simili.
        Il problema è che si vorrebbe,questa classificazione lo dimostra,che quella caratteristica non fosse nessuna di queste 3 cose:

        -Conseguenza di qualcosa che ha “funzionato diversamente” a livello genetico e quindi una caratteristica presente alla nascita(In questo caso sarebbe un’alterazione della normalità)
        -Conseguenza di un disturbo nel normale sviluppo sessuale del bambino e dell’adolescente.
        -Scelta libera della persona

        Ma bensì qualcosa di paragonabile al colore della pelle o degli occhi o ale cose del genere..

        Ovviamente se fosse una delle 3 cose sopra(magari tutte e tre ogni caso con la sua )sarebbe in due casi una “sfortunata” circostanza che li ha portati verso quell’identità..in un altro una scelta libera,in tutti i casi qualcosa che potrebbe pregiudicarti qualcosa..così come uno che suo malgrado,ritornando al colore della pelle(beh non solo,ma per rendere l’idea)nasce albino difficilmente potrà ambire a fare un lavoro molto esposto al sole.Allo stesso modo cose come figli e matrimonio potrebbero giustamente non essere alla portata di questi soggetti(come anche la costituzione fra l’altro dice)..(La discriminazione e la violenza son un conto e sono “brutte” eticamente,civilmente e legalmente
        però son tutt’altra cosa).Ecco,però va dimostrato che essere “diversi ” nel senso di non eterosessuali sia qualcosa di normale al pari di quelle caratteristiche che tutti sanno esser normali come colore della pelle,degli occhi,forma delle labbra,peli sul corpo etc..
        E’ un abuso scientifico vero e proprio.
        Mi pare che al di fuori di quelle 3 caratteristiche di cui sopra non si possa andare..o mi sbaglio?
        Se così una classificazione del genere è ,oltre che ridicola,completamente assurda,qualunque idee uno abbia.

        • Sì, di fatto nel momento in cui si esce dal concetto di genere per entrare in quello di gender si introducono potenzialmente illimitate sfumature con il risultato di avere un tipo di sessualità per ogni persona.

          E allora ogni cosa è equivalente all’altra e ogni tentativo di classificazione è inutile, siamo al nominalismo.

          “Stat Rosa pristina nomine, nomina nuda tenemus” come recita il finale del Nome della Rosa.
          Maschio e femmina sarebbero in tal caso solo nomi che non corrisponderebbero a nulla di reale.

          Ma allora come sarebbe possibile attuare l’adaequatio rei et intellectus?

          Così resta solo la mente creatrice della realtà, il sogno dell’onnipotenza.

          • “Così resta solo la mente creatrice della realtà, il sogno dell’onnipotenza.”

            Caos spacciato per massimo ordine.

  4. questa fa il paio con quella di nutrirci di insetti…come le lucertole.

    ma questi non sono pazzi, e come ormai mi capita di pensare sempre più spesso:”c’è del metodo in quella pazzia”.

    • Si..vabbeh.. risottolineo,non è tanto il mangiare insetti o altro(c’è chi li mangia..c’è chi si mangia anche il formaggio coi vermi se per quello)e quindi dire come le lucertole(che poi secondo Dawkins sarebbero i nostri “gret-grand father” http://www.enzopennetta.it/wordpress/2011/12/dawkins-sbaglia-ancora/ )
      Ognuno si mangerà un po’ quel che crede e non deve essere giudicato per questo e non si deve andare a far intendere che sia “più meglio” eticamente chi mangia in un certo modo rispetto ad un altro.
      Ognuno può avere le sue idee e non sentirsi di fare o mangiare alcune cose.Sono la strumentalizzazione e l’indottrinamento che non vanno bene,non cosa si mangia…

  5. alessandro giuliani on

    purtroppo c’è del metodo ma, come si dice, ‘il diavolo fa le pentole ma non i coperchi’ e, a lungo andare si dovrebbe rivelare controproducente, il guaio e che se l’andare è troppo lungo si potrebbero creare danni grossi… meglio quindi se tutti noi amanti della ragione (e della vita aggiungerei) ci impegnamo in una (relativamente facile a ben vedere) opera di controinformazione capillare con nostri amici e conoscenti…

    • Contando gli interventi qui sopra siamo già in sette a poter fare opera di controinformazione, direi che se ne potrebbe parlare a cena, verrebbe una bella tavolata, magari davanti ad una bistecca alla fiorentina… 🙂

    • io ci provo e ti assicuro che in pochi sono cosi’ antiscientifici come gli atei.
      credo che in realta sia proprio l’ateo che fa della scienza allineata la propria fede nella quale crede cecamente. credo che questo avvenga poiche’ incosciamente l’ateo sa che e’ l’unica visione della vita che mette a tacere la coscienza, quindi gli rende la vita piu’ “facile” e non approfondisce volutamente certe tematiche lasciando che la scienza allineata decida per lui e non sentirsi colpevole quando se necessario per la propria felicita’ compie atti antiumani, come aborto fecondazione artificiale, maipolazione di embrioni umani come cose e tutto il resto .

      la scienza politicamente corretta offre la “porta larga” dove e’ facile entrare ma che apre alla morte.

      e gli scienziati allineati sono tanti omini di burro che ci accompagnano nel paese dei balocchi che ci vuole asini e schiavi.

      comunque io insisto.

        • Vero..sicuramente la new age è accomunabile ad un paese dei balocchi.
          Così si costruiscono idee,etica,concetti pseudo scientifici e storie proprio così e si diffondono.Vendendole,in questo modo, si va a dare consistenza e
          basi scentifiche a tale utopia così da renderla accettabile ed intellettualmente possibile nella mente dei tanti e sempre più tanti creduloni…perchè poi la forza è che basta accettare una delle miriadi di sfaccettature della new age per essere pian piano avvolti da tutta la “filosofia” del movimento..
          E come il paese dei balocchi si cerca anche di creare l’attrattiva..tutti uguiali,più giustizia,più libertà,nessuna povertà,nientew inquinamento,più salute,niente malattie,evluzione spirituale..etc etc..
          La divulgazione scientifica offre la porta larga certo perchè la new age è la porta larga e la divulgazione scientifica la favorisce.
          Prendiamo il proff.Pievani(tralasciamo il suo voler trovare etica evoluzionista o scrittori su Pikaia un po’ new age: http://www.enzopennetta.it/wordpress/2012/06/cicap-apologia-darwiniana-o-apologetica/ )
          Secondo lui in Italia ci sarebbero trasmissioni come Voyager (Rai Due) o Mistero (Italia 1)che darebbero forza alle tesi antievoluzioniste.
          Di conseguenza pone l’antievoluzionismo come comunque qualcosa legato alla new age..quando in primis il concetto di evoluzione è centrale del pensiero new age e “paradossle in quanto sono proprio gli evoluzionsiti ad avere creato la situazione per cui un qualcosa è vero solo in base a quanti lo sostengono e non alle prove che supportano tale ipotesi. Sono gli evoluzionisti che, in decenni di falsificazione di prove che si possono ancora ritrovare sui testi di biologia e scienze natuali, hanno sviluppato l’idea del tutto sostenibile…..”(come dice Fratus).
          Fra l’altro circa questa cosa mi ritorna in mente quanto detto circa il termine,il concetto “evoluzione” :
          http://www.enzopennetta.it/wordpress/2012/05/darwinismo-e-cambiamenti-climatici-un-binomio-sospetto/
          cosa che fra l’altro nasconde il titolo di Origine della specie che poi è il problema del neodarwinismo,non l’evoluzione,se andiamo bene a fare l’esplicatio terminorum..

          P.S.
          Anche se ,qui, mi dissocio da quell'”anti-umani” perchè non vorrei fare di tutt’erba un fascio e ritengo che in verità ci sarebbero da dire alcune cose a riguardo, non volendo invece dare giudizi che non si possono dare su certe circostanze.

  6. Caro Rocco, cari partecipanti e caro Prof. Pennetta sono lontano da voi anni luce come conoscenza e preparazione su certi argomenti ma voglio dirvi che vi leggo sempre volentieri e piano piano mi sto’ acculturando. Ma vorrei dire una cosa semplice semplice, per contestare certe affermazioni, certi principi delle volte basterebbe usare in maniera corretta la sola “ragione” che il buon Dio ci ha’ profuso in abbondanza. Andare cosi’ sul difficile, proporre teorie spesso anche balzane e improbabili, illustrare con parole dotte e spesso sconosciute ai piu’ tutta una serie di ipotesi piu’ o meno scientifiche serve loro spesso per aquistare importanza agli occhi dei profani, dei poveri di principi e farne dei loro convinti alleati. Alvaro.
    P.S. Correggo chi ha detto che a Roma si mangia sempre bene, non e’ vero. Domenica siamo andati a mangiare in una famosa trattoria, o ristorante non ricordo bene, nel ghetto ebraico e vi garantisco che mia moglie cucina non meglio ma anche di piu’e poi non ti dico il prezzo.

    • Correggo chi ha detto che a Roma si mangia sempre bene, non e’ vero.

      LOL!

      Ho detto che e’ difficile trovare dove si mangi male, non che si mangia sempre bene.
      Si vede che ci hai messo del tuo… 😉
      Non mi dirai che sei andato da Cencio… O_O

      Beh, 4 volte su 4 per me’ e’ un’ottima statistica, poi vabbeh… ci sono migliaia di ristoranti a Roma…
      Da quanto dice il prof Pennetta (e anche il prof Giuliani) non credo che gli mancheranno indicazioni su posti da “provare” (secondo me ha una sua rubrichetta dove segna con le stelline dove si mangia meglio!)
      😀

    • Benvenuto alvaro,
      grazie per l’attenzione e per i contributi che eventualmente vorrà dare sugli argomenti trattati.

      P.S.
      magari a Roma, come in qualunque altro posto, si mangiasse sempre bene, ci accontentiamo che si mangi spesso bene!

  7. Ciao Piero, la mia e’ stata una semplice provvocazione ed e’ chiaro che sei tu dalla parte della ragione. A Roma, e lascialo dire da chi vi ha mangiato molte volte anche se qualche tempo fa’, nella norma si mangia bene poi l’incidente di percorso puo’ sempre succedere. Una buona Domenica a tutti con relativo pranzo luculliano, no sarebbe troppo, diciamo un pranzo nella migliore tradizione della regione in cui si abita. Alvaro.
    P.S. Io attualmente vivo in Abruzzo e vi garantisco che ci sono delle vere delizie del palato. Delizie che vanno, dal “cosciotto di agnello” alla “pecora alla callara” passando per gli spaghetti alla chitarra con polpettine di carne macinata di circa 0,5 cm. di diametro e il tutto annaffiato da un rosso veramente particolare.

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