Doha: cronache da una conferenza e balle climatiche sul Corriere della Sera

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In un servizio dalla conferenza sui cambiamenti climatici errori da bocciatura in scienze.

 

Una conferenza inutile su un falso problema raccontata da un articolo pieno di errori. Tutto secondo le aspettative.

 

 La conferenza è iniziata da dodici giorni e nessuno sembra essersene accorto, a parte i convenuti ovviamente, eppure l’agenzia ANSA ci parla di riunioni ad oltranza nel tentativo di raggiungere risultati concreti: A Doha focus su Kyoto2, Ban Ki-moon chiede impegno Rush finale con ministri su riduzione riscaldamento globale.

Ma per fortuna sembra essere arrivata la GB a sbloccare la situazione con un contributo davvero generoso:

Un passo importante, però, è arrivato dalla Gran Bretagna che si è impegnata – ha riferito a Doha il commissario Ue all’Ambiente Connie Hedegaard – a versare 2,2 miliardi di euro per il 2013 e il 2014 nel fondo globale per il clima a favore dei Paesi in via di sviluppo, per aiutarli a ridurre le emissioni e ad adattarsi ai mutamenti climatici.

Abbiamo letto bene, il problema è far ridurre le emissioni ai paesi in via di sviluppo, due miliardi di euro pagati per impedire in pratica l’industrializzazione dei paesi poveri, quelli che di fatto non emettono quasi nulla, questa sì che è generosità.

L’ANSA ci informa anche dell’attivismo del PD nel campo dei cambiamenti climatici:

Dal Partito democratico arriva una sollecitazione affinché “la Ue e l’Italia al suo interno svolgano un ruolo da protagonista per arrivare al nuovo protocollo di Kyoto. Se non si arrivasse ad un Kyoto 2, potrebbero essere a rischio le condizioni per arrivare al 2015 a un accordo vincolante tra tutti i paesi, giganti emergenti inclusi, da rendere operativo entro il 2020 come previsto a Durban” ha detto a Doha Stella Bianchi, responsabile Ambiente del Pd.

 Dopo l’impegno della Gran Bretagna adesso c’è anche quello del PD, un’accoppiata che ci farà dormire tutti più tranquilli.

Della conferenza si è però interessato anche il Corriere della Sera con l’articolo intitolato I grandi discutono, i piccoli affondano, di un’inviata speciale a Doha. Già, loro sono soliti spedire degli inviati alle conferenze, peccato che i risultati siano buoni solo per gli inviati stessi, infatti come già successo in precedenza (CS-Il “Corriere”, Alessandra Arachi e le donne del terzo mondo) il reportage si rivela una inutile propaganda, e oltretutto di basso livello.

Il severo giudizio appena espresso si può facilmente motivare con la lettura del breve ma denso articolo, poche righe in cui appaiono affermazioni come le seguenti:

C’erano una volta le stagioni, puntuali e prevedibili, ora non più: «Ora è impossibile fare previsioni – si dispera Kieren Keke, il ministro degli esteri di Nauru, la più piccola (e minacciata) repubblica indipendente al mondo, 22 chilometri quadrati scarsi e 10 mila abitanti, in Oceania -. Una volta avevamo una stagione secca e una stagione umida. Adesso il periodo arido può durare fino a otto anni. E quando tocca alle tempeste, arrivano uragani sempre più forti. Il livello del mare sta salendo, le coste si erodendo, abbiamo l’acqua alla porta delle nostre case».

E sì, insomma “non esistono più le mezze stagioni”, e per mostrare l’opinione dei paesi minacciati dai cambiamenti climatici si cita l’appello di uno Stato di 22 chilometri quadrati e 10.000 abitanti! Veramente significativo, se me lo chiedevano avrei potuto far pervenire all’inviata anche il verbale dell’ultima riunione di condominio…

 Ma ad essere precisi non si tratta di una sola isola, ma di ben 43 mini Stati isola che fanno clamore:

…quelli che hanno più urgenza di arrivare al «dunque» sono loro: le piccole isole, gli stati grandi come atolli, gli arcipelaghi che misurano con preoccupazione l’acqua del mare sempre più alta, causa scioglimento calotte polari, iceberg e altri ghiacciai non più eterni. Così l’Aosis, l’alleanza di 43 piccoli stati a rischio immersione, è tra i più battaglieri e frettolosi partecipanti al vertice di Doha

 Adesso che abbiamo saputo quali sono le preoccupazioni dei 43 atolli abbiamo le idee più chiare: si preoccupano dello scioglimento delle calotte polari, degli icebergs e di ghiacciai vari.

Peccato che, come ogni studente liceale dovrebbe sapere, lo scioglimento della calotta artica e degli icebergs non sposta di un millimetro il livello del mare. 

La situazione dei ghiacci dell’Antartide poi non è così chiara come sembra emergere dall’articolo, vedi CMAntartide più caldo e più sottile, ma anche no.

 Ma non soddisfatta di quanto sin lì fatto, l’inviata del Corriere toglie ogni dubbio su quanto affermato:

 …l’IPCC (Inter-governmental Panel on Climate Change), aveva avvisato quasi sei anni fa che il livello del mare si sarebbe innalzato, nell’arco del secolo, tra i 18 e i 59 centimetri, ma anche le previsioni sono state recentemente riviste al rialzo, perché lo scioglimento della calotta artica sta procedendo più rapidamente di quanto già temuto.

 Si conferma e sottolinea che il problema è lo scioglimento della “calotta artica”, quella che non cambia di un millimetro il livello del mare.

Un bel quattro in scienze e a posto. Questa dovrebbe essere la giusta conseguenza di discorsi come quelli riportati sul Corriere.

E invece no, si viene anche premiati con un piacevolissimo e “inquinantissimo” viaggio aereo a Dohan, città molto calda dove i condizionatori vanno “a palla” con grandi emissioni di CO2. 

Come sappiamo infatti, le emissioni devono ridurle sempre gli altri.

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Laureato in Biologia e in Farmacia, docente di scienze naturali Nel 2011 ha pubblicato "Inchiesta sul darwinismo", nel 2016 "L'ultimo uomo" e nel 2020 "Il Quarto Dominio".

20 commenti

  1. I commenti languono…
    Cosa c’e’? se non ci sono io non vi divertite? 😉
    😀 😀 😀 😀 😀 😀 😀 😀 😀 😀

  2. Il ghiaccio marittimo artico non rappresenta appunto nessun problema.
    Diverso il discorso per la groenlandia e l’antartide, essendo ghiaccio posato su terra.
    Ma sotto lo strato di neve superficiale ci sono fino a 3Km di spessore di ghiaccio con temperature sempre molto basse.
    Ma anche qui alterano la comunicazione dei dati della fusione della neve e ignorano il ripetersi di avvenimenti ciclici, come ben spiegato qui:
    http://www.climatemonitor.it/?p=26904

  3. Il fatto è che non è solo la Terra a riscaldarsi e questa direi che è la prova provata che gli uomini c’entrano poco.
    Nel 2005 la Nasa affermava che da tre estati marziane i depositi di ghiaccio secco al polo sud di Marte si sono ristretti, indicando un cambiamento climatico.
    Nature nel 2004 affermava che i fenomeni osservati sull’atmosfera di Giove potevano essere dovuti a un processo di riscaldamento.
    La pressione atmosferica di Plutone è triplicata in 14 anni (300%), il che significa che si sta scaldando, secondo degli astronomi del MIT.
    L’Astrophysical Journal ipotizza che il sistema solare stia entrando in una “nube interstellare”.

    E allora perché i media pilotati insistono sul riscaldamento globale causato dall’uomo?
    Sentiamolo da Barbara Spinelli, figlia del massone Altiero Spinelli, compagna del defunto Padoa Schioppa:
    “Per ottenere brutali riduzioni del consumo di carbonio occorre una mano ferrea dello Stato. Occorre alzare il prezzo che paghiamo per consumare energia, mettere fine alla retorica dell’abbassamento delle tasse.
    Esiste la possibilità di correggere politiche e comportamenti se non ci si affida a visioni salvifiche, ma a visioni di possibili catastrofi[…] Lo Stato-Nazione è solo una tappa nella storia della democrazia.[…]
    In assenza di un governo mondiale, si ergeranno chiese che vogliono prendere il posto della politica.”
    Semplice no?
    Ci vuole un governo mondiale di stampo dittatoriale che prelevi i soldi dai cittadini rendendoli poveri, per evitare la catastrofe del riscaldamento climatico.
    Controllo totalitario sui comportamenti privati, per governare la decrescita e la penuria.
    Se poi questa aumentata povertà porterà all’eliminazione di gran parte della popolazione, bé tanto peggio per i poveri: siamo così tanti… E così ci si riallaccia al darwinismo sociale e malthusianesimo.
    Del resto James Ephraim Lovelock che ha elaborato la teoria di Gaia e la balla del buco dell’ozono, diceva:
    “Io ritengo che il cambiamento climatico sia una situazione grave come una guerra. Può essere necessario mettere la democrazia in sospeso per un po’. Dobbiamo avere poche persone dotate di autorità a comandare.”
    Guardacaso membro del “The Optimum Population Trust” per ridurre la popolazione. E della Royal Society, già.
    E Roger Martin: “Abbiamo un disperato bisogno di ricordare che l’aumento della popolazione non è un ‘fatto’ da accettare passivamente, ma qualcosa su cui abbiamo il controllo, e che limitarlo è la cosa più importante per ridurre le emissioni di gas serra. Tragicamente il movimento verde ha scelto di dimenticarlo. Con l’aiuto di eminenti personalità come Lovelock faremo di tutto per ricordarglielo.”

    Gordon Brown voleva dimezzare la popolazione britannica dai 60 ai 30milioni (!).
    L’americano Holdren, nel 1969 scriveva: “Se le misure di controllo della popolazione non vengono imposte immediatamente, tutte le tecnologie immaginabili non scongiureranno la miseria imminente.”
    Ma di quanto bisogna diminuire?
    Nel 1973 diceva: “la popolazione degli Stati Uniti, 210 milioni, è eccessiva”
    Una densità di 22 abitanti per Km2 è troppo…
    Figuriamoci in Italia dove siamo a 202.

    Lovelock nel 2010 proponeva un regime autoritario che avesse abolito le libertà ed imposto misure cinesi necessarie per ridurre la natalità, la crescita economica e ottenere la riduzione del global warming.

    Insomma è tutto collegato: NWO, tirannia (purchè chi comanda siano ‘loro’), eliminazione popolazione, etc il tutto per salvare Gaia, è lei che ce lo chiede.
    L’assurdo è che siamo in una fase in cui non devono essere loro ad eliminarci, bastiamo noi da soli cascando stupidamente in tutte le strade che ci prospettano davanti: vizio, comportamenti distruttivi, aborto, alimentazione sballata etc
    Eh bé, però siamo liberi, nessuno ci impone più nulla!

    • frank,
      questo tuo intervento si potrebbe definire un vero e proprio secondo articolo!

      Grazie per la ricchezza di informazioni e di spunti che certamente contribuiscono a dare del materiale di approfondimento a chi legge.

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