Papa Bergoglio e i farisei della scienza

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Appena eletto, papa Bergoglio ha suscitato l’attenzione del mondo della scienza, commenti rispettosi e pieni di attese positive.

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Ma a ben vedere si tratta di un rispetto condizionato, quello di chi mette alla prova ponendo domande capziose solamente per “avere di che accusarlo”.

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Prendiamo ad esempio quanto scritto sull’autorevolissima Nature, dove in un editoriale del 19 marzo si inizia esprimendo una irresistibile simpatia verso l’uomo Bergoglio, nelle parole dell’articolo si trova poi un inaspettato riconoscimento per i meriti scientifici della Chiesa:

Contrariamente alla credenza diffusa, la Chiesa cattolica moderna è science-friendly e Papa Francesco continuerà senza dubbio, e forse approfondirà, quella tradizione. Il forte sostegno della Chiesa per l’evoluzione darwiniana, per esempio, è in netto contrasto con la credenza retrograda e non scientifica del creazionismo di molti evangelici statunitensi e legislatori – un concetto che Papa Benedetto XVI ha giustamente criticato nel 2007 come “assurdo”. I sacerdoti ci hanno anche dato la genetica mendeliana e hanno contribuito alla teoria del Big Bang.

 Come si può notare tra gli apprezzamenti si affaccia già un’insinuazione contenuta nella frase “la Chiesa cattolica moderna è science-friendly“, sottintendendo che in passato non era così. Si parla poi anche del “forte sostegno per l’evoluzione darwiniana“, sorvolando con questa frase su alcuni importanti distinguo riportati sul sito della Pontificia Accademia delle Scienze:

Le religioni abramitiche sanno che il punto di partenza non è il caso amorfo e neppure il capriccio del destino come ipotizzano gli scettici e i materialisti.

 E così il forte sostegno all’evoluzione darwiniana della Chiesa cattolica, e quindi del Presidente della PAS, il Nobel Werner Arber, passa attraverso una bella porta chiusa in faccia ai fautori dell’evoluzione per “caso e contingenza”. Chissà se quelli di Nature sono informati di questo.

Un altro passaggio interessante è quello in cui si parla dell’apertura della Chiesa su argomenti di bioetica:

Inoltre, recenti papi hanno aumentato notevolmente gli sforzi per avviare un dialogo con gli scienziati su una serie di questioni, dalla ricerca sulle cellule staminali embrionali e le colture geneticamente modificate, alla fecondazione in vitro, l’aborto e l’eutanasia – e in futuro sarà senza dubbio sempre di farlo su i progressi nel campo delle neuroscienze e della genetica, tra cui lo screening prenatale.

Gli scienziati che hanno preso parte a tali discussioni raccontano di dibattiti stimolanti e costruttivi, con la Chiesa aperta a alle idee e spesso al cambio di dottrine come risultato. Un’eccezione dannosa è la sua lunga data opposizione all’uso del preservativo per prevenire la diffusione del virus HIV, e si può solo sperare che il Papa Francesco avrà un approccio più illuminato.

 Non si sa quali fonti di informazioni abbiano a Nature, ma parlare di apertura su aborto, eutanasia, screening prenatale e appoggio al contrasto all’HIV con il profilattico, dà l’impressione di una profonda mancanza di conoscenza dei principi cristiani.

 Non vanno molto diversamente le cose andando a leggere quanto scritto sull’altrettanto autorevole Scientific American, dove in un articolo del 13 marzo l’impostazione seguita è stata la stessa. Si inizia infatti ricordando quanto la Chiesa in passato sia stata antiscientifica (e cosa di meglio che citare Giordano Bruno?) e di come invece in seguito lo stesso Enrico Fermi si sia appassionato alla fisica leggendo il libro scritto da un religioso. Anche la conclusione dell’intervento è dello stesso tipo di quella apparsa su Nature:

E ‘probabile che il punto di vista del nuovo papa sulla scienza sia piacevolmente moderno e riflessivo, ma è anche probabile che sia perfettamente in linea con quelle detenute dai suoi predecessori. Per quanto ne sappiamo, le sue opinioni su aborto o l’evoluzione potrebbe essere contrario a tutto ciò che sappiamo di scienza. Il nuovo Papa è un gesuita e un chimico, ma è anche un essere umano che deve conformarsi alle opinioni di più di un miliardo di suoi seguaci in tutto il mondo.

Dovremo aspettare di sentire le sue opinioni sui vari argomenti scientifici con i quali la Chiesa ha strappato e parzialmente riconciliato nel corso di centinaia di anni. Ma qualunque cosa il nuovo Papa abbia da dire, trovo soddisfazione nel fatto che un gesuita e un chimico in Vaticano – un discendente intellettuale di Andrea Caraffa e Pierre Chardin – sia lontano da il peggio che la Chiesa può fare quando si tratta di scienza .

E infatti, nello stesso solco di quanto letto su Nature, gli apprezzamenti e le attestazioni di stima con cui gli articoli iniziano risultano condizionati al fatto che Papa Bergoglio si allinei alle indicazioni espresse su Nature e Scientific American, con particolare riferimento ad un’apertura su aborto ed eutanasia.

Particolarmente sconcertante risulta al riguardo il passaggio in cui si afferma che le opinioni sull’aborto della Chiesa cattolica siano contrarie a quanto sappiamo di scienza. Semmai è l’esatto contrario.

Particolarmente velenosa poi la frase di chiusura “trovo soddisfazione nel fatto che un gesuita e un chimico in Vaticano sia lontano da il peggio che la Chiesa può fare quando si tratta di scienza“.

Il clima che si respira leggendo questi interventi, che ricordiamo vengono dalle testate più autorevoli, è lo stesso che si legge nel vangelo (Giovanni 8,1-11) quando i Farisei mostrando rispetto e disponibilità mettono invece alla prova Gesù, cercando un pretesto per condannarlo.

Sappiamo come andò a finire.

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L’articolo sarà pubblicato anche sul sito UCCR

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Laureato in Biologia e in Farmacia, docente di scienze naturali Nel 2011 ha pubblicato "Inchiesta sul darwinismo", nel 2016 "L'ultimo uomo" e nel 2020 "Il Quarto Dominio".

14 commenti

  1. Un minimo di apertura su questioni minimali i miei conoscenti cattolici se lo aspettano…

    Per esempio, quando c’è da analizzare il liquido spermatico, per non contravvenire le indicazioni della Chiesa riguardo al peccato che sappiamo, i cattolici che non vogliono peccare sono “costretti” a farsi prelevare il liquido seminale con metodo medicale che, a quanto ne so, corrisponde a una vera e propria operazione; in alternativa, si accetta che gli sposati ricorrano a un rapporto con il preservativo (ma rigorosamente forato, in modo da non chiudersi del tutto alla vita), portando poi ad analizzare quel che resta nel condom. Possono sembrare cose dell’altro mondo, ma non è così, purtroppo.

    • Sono proprio deluso da certi comportamenti, direi quasi infantili.
      Prima si trolleggia un po’, riaprendo loop e facendo domande sconnesse, poi ci si atteggia a martire dello schiacciasassi leonettesco, poi ci si clona (usando una certa “monotona fantasia” con i nick) e si continua allegramente a trolleggiare.
      Infine si scade a livelli infimi, che piu’ infimi non si puo’…
      A quando la sceneggiata della bannazione eterna e conseguente maledizione su tutti noi?

  2. Sorvolando sui profilattici,sul quale alcuni presbiteri cattolici(ne ho anche avuto riscontri in e fuori Italia) ,più famoso Don Gallo,hanno aperture,ma perchè si fanno carico della cosa con il pensiero che il binomio vita – salute sia una verita’ superiore,ma rimane a esclusivo appannaggio di quei singoli,cosa che quindi non riguarda il vertica del Magistero,non proviene come direttiva in alcun modo.

    Ma su aborto ed eutanasia(e staminali),mi sembra che fra l’altro si insista sui due(tre),si osserva veramente un’ evidente forzatura politico-ideologica (che c’entrano poi la scienza e lo science-friendly?). Nessun cristiano,non solo cattolico,tantomeno ministro, potrebbe mostrare un’ “apertura” verso questi.

    Poi Enzo,che c’entra la scienza con temi come l’aborto e l’eutanasia?Mi risulta siano questioni sociologiche,antropologiche,che riguardano la società,la scienza si tiene in considerazione si, ma non è che sia quella che decreti il decidere una cosa piuttosto che un’altra…
    Anzi la scienza casomai viene strumentalizzata.Ed alcune posizioni vengono dirottate con la strumentalizzazione.Quello si eccome.
    Ancora si tira fuori Haeckel,qualcuno neanche ha il coraggio di portare avanti le proprie convinzioni a volto scoperto.

    I farisei mi sembravano un po’ più furbi.

    Ma sai Enzo io da alcuni atei ho sentito dire più volte parole come queste:
    “Per me ci sono due categorie di preti,dei primi non c’è da parlarne,ma dei secondi, i Gesuiti,non posso che non constatare che siano maledettamente intelligenti,preparati e anche maledettamente ipocriti.

    Perciò Enzo capirai bene che con un Papa gesuita ,chimico,a cui piace il calcio..certi ateisti scientisti si lasciano andare a certe considerazioni…però non è che fanno belle figure.

    • Leonetto, ti vedo insolitamente moderato! 🙂

      Allora stavolta ci penso io a dire che fanno né più né meno che delle figure da idioti!
      Ma il problema è un altro: chi è in grado di accorgersene?

      Ormai il livello di conoscenza delle questioni religiose e di quelle filosofiche è così basso che chissà quanti in tutto il mondo (ricordiamoci che sono riviste internazionali) si saranno accorti dell’ignoranza abissale o della malafede che c’è dietro articoli come questi.

  3. Siamo d’accordo, prof. Pennetta: religiosamente parlando una pippa dovrebbe essere un’inezia, e non ha mai fatto diventare cieco nessuno.

    Ma lo vada a dire, più che ai sostenitori del diritto di pippa, a coloro che regolano la vita morale dei cattolici… A coloro che la reputano ancora un “grave disordine” e, soprattutto, un “peccato” da confessare…

    • questa e’ l’altra incarnazione di Giuseppe Cipriani?
      quanti troll…
      Come diceva quacuno: molti troll molto onore! 😀

      • Piero, per favore evita di prendermi in causa se non ci entro nulla. E il tuo onore giocatelo in altro modo. Semmai veditela con Paolo sulla questione (visto che reputi che abbia detto una cavolata, e invece è una verità). Paolo – amico mio, lo ammetto – tra l’altro si era rivolto al prof. Pennetta, che evidentemente, viste le sue legittime risposte precedenti, alle pippe non dà importanza.

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