Scienza: l’offensiva del pensiero unico. Ingerenza nelle scelte didattiche di otto scuole

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 Giampaolo Giuliani 

 

Dopo la richiesta fatta su Le Scienze di censurare quotidiani e blog critici del darwinismo, adesso con una lettera proposta da due blogger e un ricercatore di Fisica, si fa pressione su otto scuole perché censurino l’intervento di un relatore.

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L’essere stato al centro di controversie lo rende indegno di parlare.

 

Nei giorni scorsi è comparsa quasi contemporaneamente su diversi siti una petizione fortemente critica verso l’iniziativa di alcune scuole del lazio di offrire ai loro studenti l’opportunità di assistere ad una conferenza il cui relatore è un una persona a loro non gradita. L’iniziativa è stata rilanciata anche su Le Scienze, il noto e autorevole mensile di divulgazione scientifica, che ultimamente, oltre a pubblicare interessanti articoli di scienza, sta purtroppo dando spazio ad interventi che promuovono una forma di intolleranza verso chi si pone in modo critico verso gli argomenti del dibattito scientifico.

La petizione in questione è stata promossa da due blogger e un ricercatore di Fisica che, senza porsi il minimo problema, ritengono di potere o peggio ancora, dovere, intervenire nelle libere scelte didattiche di ben otto scuole che vanno dal liceo classico allo scientifico agli istituti tecnici. I succitati proponenti si sono sentiti in dovere di esprimere la loro “perplessità” sul fatto che in una conferenza organizzata da Italia Nostra si “lasci parlare” Giampaolo Giuliani, un tecnico dell’Istituto di Fisica dello Spazio Interplanetario noto per essere stato protagonista di una controversa vicenda sulla previsione del terremoto che nel 2009 colpì l’Aquila. I promotori della petizione, oltre a contestare la possibilità per gli studenti di ascoltare un tale relatore, contestano il fatto che la partecipazione alla conferenza dia diritto all’acquisizione di crediti formativi.

Abbiamo già premesso che la teoria proposta da Giuliani non è provata scientificamente, aggiungiamo che essa è stata al centro di accese polemiche, ma questo può essere un motivo per censurare Giampaolo Giuliani? Già, perché proprio di censura si tratta dato che le obiezioni si rivelano pretestuose, infatti, come chiunque può constatare, nel titolo della conferenza l’argomento è presentato in forma dubitativa: “È possibile prevedere i terremoti?“.  Altro importante elemento di valutazione è il fatto che l’evento è organizzato da Italia Nostra con Alternativ@Mente, un’organizzazione che già nel nome dichiara di puntare l’attenzione su argomenti ritenuti “alternativi”, finalità chiaramente esposta nella pagina di presentazione del sito:

Alternativ@Mente vuole essere uno spazio libero e partecipato di discussione ed informazione aperto al contributo di tutti.

Affronta temi di attualità, cultura, politica e società con occhio critico, proponendosi di mettere in luce quegli aspetti che nel quadro dell’informazione attuale risultano spesso marginali e trascurati.

In particolare intende offrire uno spazio per un’informazione appassionata “fuori dal coro” per dare voce a “chi non ce l’ha”.

Gli studenti che si recheranno alla conferenza sapranno quindi che si tratta di una voce “fuori dal coro”, che male c’è ad ascoltare direttamente i protagonisti di una vicenda che è stata sui media di tutto il Paese e farsi un’idea propria?

 Se qualcuno poi vuole rendersi conto direttamente di ciò che dice Giuliani, ecco il video di un’intervista di un’ora circa pubblicata sul blog Byoblu:

http://www.youtube.com/watch?feature=player_detailpage&v=lnj-tkAguZI

Personalmente ho visto per intero il video, e al di là delle questioni della controversia, l’impressione è che una volta che si siano chiariti i termini della vicenda agli studenti, Giuliani sia  in grado di trasmettere comunque un’autentica passione per il suo lavoro. Una passione che può essere positiva per chi assiste e che può accendere un interesse autentico ad approfondire l’argomento. La scuola, diceva qualcuno, non è come riempire dei vasi, ma come accendere delle fiaccole.

Fatte queste premesse e considerazioni, si fa presente che la richiesta della petizione, quella con la quale si domanda che egli non venga fatto parlare o che non debbano essere presenti studenti o che non debba essere riconosciuto un credito formativo, rappresenta un episodio di intollerabile ingerenza nelle scelte dei docenti, un’iniziativa che rasenta l’insulto alla professionalità degli insegnanti e dei dirigenti scolastici degli istituti interessati.

Chi sono Marco Fulvio Barozzi, Luca Di Fino e Aldo Piombino per dire ai docenti cosa devono o non devono fare?

E cosa direbbero i medesimi se gli studenti fossero portati ad assistere ad un incontro come quello intitolato “Perché l’evoluzione ha creato dio (e non viceversa)” (se ne parlava giusto nell’articolo di ieri), secondo loro questo è il metodo scientifico? Si guardino questa conferenza, quale delle due è più formativa?

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 Ci domandiamo dunque se il fatto di gestire dei blog dal nome “Popinga” e “scienzeedintorni” e di essere un ricercatore, conferisca una superiorità intellettuale tale da pontificare sulle libere scelte di una programmazione didattica.

Si comincia davvero a respirare una brutta aria, si comincia col chiedere la censura sulla stampa e su Internet, poi vengono i moralizzatori indignati, e infine la libertà di espressione e di pensiero viene perduta in nome dei detentori della verità. Ancor più preoccupanti poi i commenti comparsi nei blog che hanno fatto propria la petizione, si va spesso vicino al linciaggio mediatico in una specie di Pogrom nel quale i colpevoli per definizione non hanno diritto di difesa.

Per la libertà dell’insegnamento, per la libera circolazione delle idee, si chiede ai docenti delle scuole interessate di non cedere alle pressioni che vengono indebitamente esercitate su di loro in questi giorni.

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E per chi volesse esprimere personalmente la propria solidarietà ecco l’elenco delle scuole:

 
Istituto Tecnico Industriale “E. Fermi” – Via Cesare Minardi 14 – Frascati
Istituto Professionale per i Servizi Commerciali “M. Pantaleoni” – Via B. Postorino 27 – Frascati
Liceo Classico “Marco Tullio Cicerone” – Via Fontana Vecchia 2 – Frascati
Istituto Tecnico Commerciale “Michelangelo Buonarroti” – Via Angelo Celli 1 – Frascati
Liceo Scientifico “Bruno Touschek” – Via Kennedy – Grottaferrata
Scuola Superiore “Giovanni Falcone” – Via Garibaldi,19 – Grottaferrata
Scuola Superiore “San Nilo” – Piazza Marconi, 7 – Grottaferrata
Istituto Salesiano Villa Sora – Via Tuscolana, 5 – Frascati

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Laureato in Biologia e in Farmacia, docente di scienze naturali Nel 2011 ha pubblicato "Inchiesta sul darwinismo", nel 2016 "L'ultimo uomo" e nel 2020 "Il Quarto Dominio".

46 commenti

  1. Matteo Dellanoce on

    La frase è di Plutarco.
    Comunque il metodo adottato è quello Calabresi!
    Matteo Dellanoce

  2. Beh, mi sembra più l’iniziativa in se’, che non la sua portata, a lasciarmi perplesso, perché a giudicare dai pochi commenti che ho letto in quei blog non c’è molto da preoccuparsi. Anzi, sono rimasto positivamente sorpreso da quello di ‘scienzeedintorni’, dove si parla di “tempi bui della Controriforma”, distinguendo così il suo utente, se non nella sostanza, almeno nella precisione storica, dai molto più numerosi semianalfabeti che di solito parlano grossolanamente e ideologicamente di “medioevo”.

    Comunque la tentazione di scrivere al di sotto dell’articolo di ‘Popinga’, un contributo di questo tipo:

    “Sottoscrivo in toto! XD Dobbiamo difendere l’integrità del pensiero scientifico nel nostro disastrato paese!! Aggiungetemi <3: Aldo Sterone, nefrologo"

    era forte, ma un sussulto di serietà mi ha trattenuto.

    In conclusione, mi domando: ma se è vero che il potere della scienza è così sbalorditivo da creare evidenza, risposte esaustive, autocorrezione, meraviglia, passione, appagamento dei desideri umani, che bisogno c'è di mettere in atto questi metodi da stato di polizia? Non dovrebbe bastare la scienza in se' a generare approvazione, qualunque spazio sia concesso a chi diffonde opinioni sbagliate?

    • Avevo notato anch’io quell’intervento con il riferimento alla Controriforma, sicuramente è un passo avanti rispetto ai soliti anni bui del Medioevo. Finalmente un po’ di fantasia!

      Cosa c’entri la Controriforma lo sa solo il lettore che l’ha nominata (ma penso che non lo sappia neanche lui), l’unica cosa certa è che alla fine affiora un sentimento anticlericale anche dove si parla di tutt’altro. La propaganda scientista ha lavorato bene.

      Ovviamente concordo con la conclusione, se la scienza ha paura che solo si “parli” di idee alternative, fossero anche sbagliate, qual è la sua forza?
      Se si deve imporre per censura, chi ci garantisce che non si trasformi in censura di ogni critica?
      Per il bene della scienza non può essere accettata una forma di strisciante totalitarismo.

  3. laperfidanera on

    Mi pare evidente che l’accusa rivolta al gruppo Dibattito Scienza (“la petizione, quella con la quale si domanda che egli non venga fatto parlare o che non debbano essere presenti studenti o che non debba essere riconosciuto un credito formativo, rappresenta un episodio di intollerabile ingerenza”) sia da respingere al mittente: in NESSUN punto della lettera si chiede che Giuliani non venga lasciato parlare né che non siano presenti studenti. Al contrario, si dice chiaramente che “ognuno ha il diritto di esprimere le proprie opinioni”.
    Quello che ha fatto inorridire centinaia tra docenti di ogni ordine e grado e studenti, è invece che vengano riconosciuti “crediti formativi” a chi frequenti questa attività. In rete c’è chi commenta “a quando la concessione di crediti formativi a chi si farà leggere la mano da un chiromante?”
    Per quanto riguarda i filmati, invito a vedere questo, realizzato dall’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia.

    • Benvenuta laperfidanera,
      che ingerenza ci sia stata mi sembra che sia fuori discussione, infatti il chiedere un cambiamento delle decisioni prese dal collegio docenti sull’attribuzione di un credito formativo è evidentemente un’ingerenza nell’operato di un organismo sovrano.

      La definizione di credito formativo è purtroppo un po’ tautologica, cercando di darne una interpretazione posso però pensare che anche il fatto di dedicare il proprio tempo libero per assistere ad un incontro con un personaggio controverso possa servire ad accrescere le proprie conoscenze o esperienze.
      Come detto nell’articolo l’importante è come gli insegnanti abbiano preparato gli studenti all’incontro, e mi sembra che però questo non emerga da nessuna parte.

      La mia preoccupazione è che se si comincia a dettare agli altri cosa è corretto fare e cosa no si corre il serio rischio di limitare la libertà d’insegnamento, che è un bene fondamentale, un bene che, come la democrazia, va difeso anche a rischio che qualche volta possa essere usato male.

      Il link al filmato purtroppo non funziona.

      PS nonostante il suo nome devo dire che non è stata poi così “perfida” nel suo intervento che è anzi interessante e costruttivo.

  4. questo articolo è un’abominio… Per affrontare un argomento scientifico devi avere delle basi per farlo. Il metodo scientifico si basa su dati reali e ripetibili, Giuliani è un incompetente e per tanto il suo intervento non è formativo per gli studenti. VERGOGNATI

    • Ho fatto passare questo intervento per mostrare cosa non è accettabile su CS:

      1- iniziare con un giudizio oltretutto vagamente insultante prima di aver argomentato.

      2- soprattutto inserire una conclusione anch’essa vagamente insultante, che vuole fare la morale e che è oltretutto urlata, roba degna di una piazzata.

      Per il resto le risposte ci sono già, basta saper leggere e capire.

      (Ovviamente zitinos è escluso da ulteriori interventi)

      • “basta saper leggere e capire”

        credo che ci siano poche speranze. Penso che l’utente non abbia neanche capito che collegamento possa esserci tra la competenza di uno scienziato e il metodo scientifico.

  5. Stefano Ferrari on

    Per andare a quella malinconia della conferenza su Chi ha creato Chi ne avrebbero dovuto dare un bel po’ di crediti formativi… qualcuno l’ha fatto o proposto?

    • Buonasera Sig. Ferrari,
      non so a quale conferenza si riferisca, se vuole essere più preciso e magari meno sintetico potrò risponderle.

  6. La libertà – anche quella accademica e di insegnamento – comporta la responsabilità.

    Anche la scienza ha le sue regole: il metodo scientifico. Se si è fuori da queste regole si è fuori dalla scienza.

    Se si vuole parlare di Giuliani lo si deve collocare nel giusto contesto. Altrimenti è come attribuire crediti formativi per l’astronomia a uno studente che ascolta tutti i giorni l’oroscopo alla radio.

    Diverso sarebbe spiegare le origini dell’astrologia, le connessioni con lo sviluppo della scienza astronomica, il significato antropologico e sociale dell’oroscopo. Ma per fare questo, con tutto il rispetto, non si può far fare la lectio magistralis al Mago Sirius

    • Benvento Sig. Valente,
      sono d’accordo con lei, come ho infatti scritto più sopra per potersi fare un’idea corretta su questa vicenda bisognerebbe prima sapere come è stata preparata dagli insegnanti la partecipazione alla conferenza.

      Dopodiché si sarebbero potuti scrivere articoli esprimendo critiche o inviare una lettera aperta ai docenti e attendere una loro risposta.

      Quello che invece ho visto è stato un arrogante processo senza diritto di difesa, culminato poi con una “petizione”, che è una richiesta di modificare le proprie scelte. Quasi un’ingiunzione direi, sotto minaccia di essere sputtanati davanti all’intero Paese, cosa a cui la rivista Le Scienze si è benissimo prestata.

      Un simile precedente è davvero rischioso, se si forma un comitato che si arroga il diritto di dire cosa devono o no fare i docenti è la fine della libertà di insegnamento, quella stessa che portò nel Medioevo alla nascita delle Università.

      Poi sulla necessità di esporre in modo critico QUALUNQUE teoria sono in prima fila (vedi >CS-ACT No. 473 –chi-sono-i-nemici-della-scienza?)

      • “Quello che invece ho visto è stato un arrogante processo senza diritto di difesa, culminato poi con una “petizione”, che è una richiesta di modificare le proprie scelte.”

        carissimo sig. Pennetta,
        vedrà da sé, rileggendo con calma, l’evidente contraddizione. Una petizione è una richiesta. Formulata pubblicamente e rispettosamente. La richiesta era poi quella di fornire strumenti adeguati ai ragazzi, più indifesi di noi vecchi barbogi, e soprattutto di non dare un avallo incondizionato a ciò che avrebbe detto il sig. Giuliani, come la concessione di crediti formativi avrebbe potuto far pensare.
        Tutto qui.

        Una domanda semplice semplice: ma nell’assoluta e totale autonomia e libertà, come mai non si è pensato a NESSUNO delle centinaia di esperti in terremoti che lavora da sempre e in modo rigoroso in Italia? C’era l’imbarazzo della scelta: http://www.ingv.it

        • Caro Sig. Valente,

          dietro alla petizione c’è una evidente critica negativa verso l’operato dei docenti delle scuole interessate, dire che sia una “forma rispettosa” è solo una dichiarazione formale ma assolutamente di segno opposto nella sostanza.

          Come ho già detto la critica è un diritto, ma quando poi si passa ad intervenire con una richiesta pubblica di cambiare le proprie decisioni si entra di prepotenza nelle competenze altrui. Dove sta il rispetto?

          Come sapete che gli insegnanti non hanno preparato adeguatamente gli studenti all’incontro, li avete interpellati? E se sì, cosa vi hanno risposto? Non credo proprio che eventualmente abbiano detto di non aver preparato l’incontro.
          Ecco una palese mancanza di rispetto: la petizione è una pubblica e sottoscritta accusa di aver lavorato male.

          Se si cominciano ad usare questi metodi molti insegnanti potranno sentirsi condizionati nelle loro scelte temendo di essere sottoposti al giudizio di una giuria costituita da tutte quelle firme raccolte.

          Perché non sia stato interpellato un nome diverso non lo so, ma la domanda stessa risponde a quella che avevo posto sopra: avete fatto la petizione senza prima parlare con gli insegnanti.

    • Giorgio Masiero on

      Condivido, Valente, al 100% quanto Lei dice.
      Però, mi chiedo, perché quando, invece del Giuliani, sono invitati nelle scuole un Vallortigara, una Hack, o un Pievani – che mostrano altrettanto sprezzo del metodo scientifico, confondendolo con i loro pre-giudizi filosofici nelle loro manifestazioni divulgative -, gli stessi circoli non si sollevano come hanno fatto contro Giuliani?

      • Gentile prof. Masiero
        condivido in pieno la sua opinione a riguardo. Giusto per fare un esempio qualche tempo fa dei ragazzi del liceo Rosmini di Rovereto (città dove lavora Giorgio Vallortigara) mi hanno riferito di aver assistito ad una conferenza tenuta dal noto neuroscienziato il quale, mi par di aver capito, ha esposto le tesi contenute nel libro che ha scritto assieme a Pievani “Nati per credere” dove, sostanzialmente, usa un falso concetto di scienza come una clava per trarne conclusioni (erronee) di natura filosofica. In pratica il messaggio che ha passato ai ragazzi è che il libero arbitrio non esiste… è un epifenomeno. Ovviamente nella conferenza non era presente nessun altro che confutasse le sue tesi. Ironia della sorte, lo ripeto, il tutto si è tenuto nella città natale (e il liceo ne porta il nome) del beato Antonio Rosmini che in ambito filosofico confutò a suo tempo tutte queste tesi (che, in fin dei conti, non è altro che il solito rigurgito neopositivistico materialista di stampo Ottocentesco).
        I ragazzi mi hanno riferito che Vallortigara terrà loro altre conferenze… bisogna stare all’erta…

        • Facciamo un esperimento:

          adesso prendo la petizione scritta per la conferenza di Giuliani, cambio il nome e le circostanze adattandola alle conferenze di Vallortigara e la metto sul web (CS; UCCR; Libertà e Persona ecc…) la spedisco infine ai licei di Rovereto.

          Risultato previsto: finiamo su Repubblica (o magari su un blog di Repubblica) con l’accusa di oscurantismo, censura, di volere il “rogo” ecc…

          E in realtà, tra l’argomento della conferenza di Rovereto e quello della conferenza di Giuliani, è meno scientifico il primo.

          • Il metodo filosofico non mi risulta sia avvicinabile a quello scientifico.

            Dire “Dio non esiste” non è proprio la stessa cosa di dire “I vaccini fanno male” o “Io posso prevedere i terremoti: sgombrate Sulmona!”

            Anche per le conseguenze pratiche.

          • Già, pero la conferenza di Vallortigara non è filosofica, la tesi viene sostenuta da un punto di vista evoluzionistico e proponendo test comportamentali su animali.
            Cosa c’entra la filosofia?

            Oppure la sua è un’ammissione che la teoria neodarwiniana è solo speculazione filosofica, e di pessima filosofia.
            In tal caso sono d’accordo.

  7. macchè censura, potete continuare a sparare tutte le teorie che volete, basta non cerchiate di farle passare per scienza.

    • Buongiorno wildtype,

      il suo intervento mi offre l’occasione di fare un chiarimento: “censurare” non significa solo vietare, che ne è l’accezione più estrema, ma qualunque biasimo esprime una “censura”, tanto che i due termini compaiono anche come sinonimi.

      Fatta questa precisazione, le pongo la seguente domanda: la conferenza “Perché l’evoluzione ha creato dio (e non viceversa)” è scienza?

      • sia detto con il massimo rispetto, ma non perdo tempo a perlare di evoluzione con gli antievoluzionisti.

        • Grazie wildtype,
          in pratica ha ammesso che se scendiamo sul piano tecnico non ha argomenti. Come la maggior parte di quelli che l’hanno preceduta.

          Devo quindi desumere che per lei la finta-scienza della conferenza di cui sopra si potrebbe proporre come credito formativo.

          Bene, è proprio quello che immaginavo.

          PS: preciso che non siamo antievoluzionisti, semmai antidarwiniani, passa una bella differenza.

          • l’unica cosa desumibile è che, oltre che con la biologia, lei ha grossi limiti nel comprendere la logica spicciola.

          • Ecco, come era prevedibile ci avviciniamo agli insulti…

            Mi scusi, quale sarebbe la logica che non avrei capito?

            Ma a lei pare logico affermare “con rispetto non perdo tempo a parlare di evoluzione con te…”
            Ma dove sta il rispetto se dice “non perdo tempo con te”, non lo vede che è proprio questa una mancanza di rispetto?
            Ma non si accorge che è una proposizione contraddittoria?

            E poi viene a parlare di logica.

            Mi dica invece: quali sono le mie affermazioni che non condivide in tema di evoluzione e perché?

          • lei sostiene che visto che non ho alcuna intenzione di discutere con lei di evoluzione non avrei argomenti; si tratta di una fallacia logica.

            sono solamente venuto a esprimere il mio disappunto per il contenuto di questo post, nè per insultare nè per discutere di antidarwinismo. penso di essere stato sufficientemente chiaro. la ringrazio per avermi dato spazio.
            saluti.

          • wildtype, in realtà non le ho chiesto io di parlare di darwinismo, le ho solo domandato se secondo lei la conferenza del prof. Vallortigara era più scientifica di quella di Giuliani, e non di parlare dei fondamenti del darwinismo.

            A me sembra che lei abbia cercato di sviare il discorso per non affrontare l’evidente disparità di trattamento per argomenti che invece avrebbero meritato una stessa presa di posizione.

            E infine, una volta che lei stesso aveva aperto il discorso, ha anche evitato anche di affrontare i punti deboli del darwinismo.

            Parli pure di fallacia logica se vuole, confido sempre sul fatto che chi legge sappia farsi un giudizio autonomo sulle cose che vengono scritte.

            Ricambio i saluti.

          • Scusate giusto per dare modo a chi legge di avere una visione chiara(cosa che comunque dovrebbe essere possibile già di per sè)
            La domanda era:

            “‘Perché L’evoluzione ha creato dio (e non viceversa)'(conferenza di Vallortigara ai darwin day 2013) è scienza?”

            La risposta è stata:
            “sia detto con il massimo rispetto, ma non perdo tempo a perlare di evoluzione con gli antievoluzionisti.”

            Cosa c’entra?
            O ‘si’ per questo questo e quest’altro o ‘no’ per questo questo e quest’altro.
            Tertium non datur.
            La domanda era palesemente volta a sapere se secondo l’utente la conferenza del prof. Vallortigara era più scientifica di quella di Giuliani,cosa c’entra qualsivoglia discussione sull’evoluzionismo,sul neodarwinismo e quant’altro?
            Ma già chi scrive nella stessa frase “sia detto con il massimo rispetto” e “ma non perdo tempo con te” difficilissimamente potrà parlare di logica e tantomeno salirne in cattedra.

  8. Aldo Piombino che pone domande su contenuti di un libro senza leggerlo direi che nn sia proprio in condizione di bacchettare qualsivoglia docente..

    • E infatti adesso censura le scelte dei docenti senza neanche sapere come questi hanno preparato l’incontro.

      Bisogna riconoscergli una certa coerenza…

  9. Pingback: Il texano ubriaco – Aggiornamento | Infinite forme bellissime e meravigliose

        • Ciao Daphnos, leggendo quella pagina ho trovato la lista dei siti che hanno collaborato:

          Al Tamburo Riparato
          La curva dell’energia di legame
          Background Noise
          Scienze e dintorni
          Popinga
          L’orologiaio miope
          Martino Benzi
          Worlds outside reality
          Scientificast.it
          Scientificando
          Siediti e scrivi due lettere
          Io Non Faccio Niente
          Sudtv.it
          Oca Sapiens
          La voce idealista
          Scetticamente.it
          Il gonnellino di etabeta
          bUFOle & Co
          Leucophaea
          Questione della decisione
          Le Scienze
          Infinite forme bellissime e meravigliose
          Query, rivista ufficiale del CICAP
          Bios-project
          Fisici per il mondo

          Non è difficile notare che, come direbbe qualcuno, i più importanti appartengono ad una nota “galassia”.

          E allora mi pongo questa domanda: chi ha segnalato la vicenda e a chi è stata fatta la segnalazione?

          Non è che siamo di fronte ai primi frutti di quella richiesta di delazione fatta dal prof. *******?

          • Si tratta di un pingback, cioè di un avviso che compare quando un altro sito fa un link all’articolo, ce ne sarebbe qualche centinaio nei commenti ma normalmente non li faccio comparire.

            Questo l’ho lasciato perché mi sembrava interessante proprio l’elenco dei siti in “pool” e solitario in fondo CS, correttamente citato dall’autore del post.

          • Che bello! faccio parte di una galassia! Non lo sapevo, pensavo di essere una nube di gas spersa nello spazio.

            Seriamente, il problema non è la “censura” al pensiero che si colloca al di fuori del mainstream. Il punto è che si stanno confondendo le sottigliezze del pensiero scientifico che sfiora o sconfina nella filosofia, con una cosa molto precisa e verificabile, come la previsione (o meno…) dei terremoti.

            Il rischio che IO personalmente ho visto, pur avendo FIDUCIA negli insegnati di scienze delle scuole coinvolte, è che per gli ALTRI, ovvero per il pubblico che non ha partecipato alla conferenza (gli studenti preparati dai loro insegnanti, a questo punto, erano i meno indifesi), ma che i crediti potessero fornire un endorsment a un qualcosa che NON è scienza ufficiale. Non perché non abbia diritto di cittadinanza (il tempo sarà giudice intollerante più della “galassia” delle cose che dice Giuliani), ma perché non è equiparabile al corpus consolidato delle conoscenze scientifiche e questo va detto chiaramente.

          • Guardi che siamo sulla stessa barca, l’idea della galassia è del prof. Pievani che l’ha usata nei miei confronti (tra l’altro questa petizione è di fatto figlia del suo appello a mandare segnalazioni (denunciare?) su come si insegnano le scienze). Diciamo che siamo su due galassie diverse…

            Questa sua considerazione è poi contraddittoria con l’iniziativa, infatti dice di avere fiducia verso gli insegnanti, ma poi li avete messi alla berlina pubblicamente.
            Dice che la preoccupazione era verso un “endorsement” verso qualcosa che non è scienza ufficiale, ma allora cosa di meglio che una dichiarazione chiarificatrice degli insegnanti stessi?

            O avete sbagliato metodo o questa è una toppa che state mettendo dopo aver capito l’errore fatto.

  10. Michele Forastiere on

    Ma che diamine! Proviamo a fare un piccolo ragionamento.
    Premessa 1: gli Istituti che hanno messo in atto l’iniziativa che coinvolge Giuliani sono scuole statali o paritarie, in cui si trovano senz’altro ad operare insegnanti di scienze naturali e di fisica preparati (e, salvo i rarissimi casi di supplenza breve, sempre forniti di abilitazione all’insegnamento – vale a dire, di una specifica certificazione rilasciata dallo Stato che ne attesta la competenza nell’insegnamento della propria materia).
    Premessa 2: chi ha un minimo di esperienza del mondo della scuola sa benissimo che non esiste mai un “pensiero unico”, per così dire una “Weltanschaaung” uniformemente condivisa, pur tra colleghi della stessa materia.
    Dando dunque per scontato che la conferenza di Giuliani contenga elementi controversi e anche ampiamente discutibili, mi chiedo cosa, alla luce delle due premesse precedenti, autorizzi a definirla un’iniziativa “pericolosa per le giovani menti” : mi immagino infatti che ad essa parteciperanno sempre insegnanti adeguatamente preparati e pronti a salvaguardare gli alunni da scivolate lungo il pendio pericoloso di eventuali affermazioni pseudo-scientifiche (che, però, sono abbastanza sicuro non ci saranno).

    • Ciao Michele,
      come non è difficile immaginare sono pienamente d’accordo.

      PS: scusa se il tuo intervento appare solo adesso me è finito ingiustamente vittima di Akismet, l’antispam.

    • Grazie Piero,
      vorrei far notare che però in questo caso nessuno ha lanciato una petizione.
      Si critica… e ci mancherebbe che non fossi d’accordo visto il nome che ho dato al blog!!!

      Ma altro è fare pressione con una petizione che spinga a cambiare le decisioni del CdC o del CdD. Semmai chi ha facoltà di far valere il proprio dissenso verso le scelte della scuola sono i genitori o gli alunni attraverso gli organi collegiali.

      Questa petizione è un insulto all’autonomia di giudizio di dirigenti scolastici, insegnanti, genitori e alunni, oltre che un vulnus all’indipendenza e alla libertà d’insegnamento.

  11. Io la prenderei di sponda…I crediti formativi scolastici(non universitari ma delle scuole superiori,anche se ci sarebbe da dire anche su quelli universitari)sono un’americanata e una delle cose fatte a pezzi e bocconi senza un vero e proprio disegno e senza operare per migliorare la qualità didattica ma eventualmente per secondi o terzi fini.O si vuole dirigersi su un modello nippo-americano o franco-germanico della scuola va fatto in modo appropriato,altrimenti se si vuole stare sul modello italiano va riformato ed ottimizzato cercandone i problemi e provvedendo a correggerli per maggior qualità delal didattica,della formazione professionale e culturale nonchè del senso critico.
    Le pochissime cose della penultima riforma sulla scuola sono state impedite mentre qualsivoglia boiata è stata introdotta portando ad un modello “Arlecchino” che mi lascia molto perplesso e scontento da italiano.

  12. Caro Sig. Pennetta,
    lei non vuol vedere il vero problema, e vede solo il delitto di lesa libertà di insegnamento. Qui c’è un’associazione stimata (Italia Nostra) e un contesto chiaramente educativo (scuole (pubbliche), crediti formativi), che danno, per la loro stessa presenza, un avallo assolutamente ingiustificato e ingiustificabile a un personaggio che con la scienza ha davvero poco a che fare.

    Sarà che gli insegnanti in questione hanno preparato bene gli studenti (io per esempio lo davo per assodato), sarà che è loro diritto scegliere quali stimoli somministrare ai loro avvedutissimi studenti, ma per quanto lei sia dialetticamente molto in gamba, non può cambiare il semplice fatto che dare credito, in qualsiasi modo, a qualcosa che scienza non è, è disdicevole e pericoloso.

    • Caro Valente,
      innanzitutto devo dire che mi piace il modo in cui lei interviene e porta avanti i suoi argomenti, si tratta di un raro esempio di come si possano sostenere le proprie idee in modo fermo ma nella correttezza.

      Ciò premesso mi sembra assodato che abbiamo valutazioni diverse su alcuni aspetti della vicenda, forse possiamo dire che secondo me la strada da percorrere doveva essere un’altra e, come dicevo, la differenza sta anche nelle priorità che ciascuno può attribuire ai differenti aspetti coinvolti.

      Aggiungo che da parte mia non ritengo che un confronto dialettico abbia come fine quello di convincere l’interlocutore a cambiare idea, ma quello di chiarire le proprie posizioni(anche a sé stessi) prendendo in esame argomenti ai quali forse non si era pensato e, forse la cosa più importante, portare in evidenza davanti a chi segue tutti i diversi aspetti di una determinata questione.

      Una cosa devo dire mi ha trovato d’accordo in quello che si leggeva nella petizione, la richiesta di un contraddittorio.

      Si tratta di una cosa che, quando si parla di Sintesi Moderna, a noi viene sempre negata.
      A prescindere dal caso Giuliani non vorrei che si instaurasse la consuetudine che un comitato qualsiasi possa stabilire cosa sia conveniente o no leggere o ascoltare a scuola.
      Se diamo agli studenti una buona formazione scientifica non avranno bisogno di altri che tutelino la loro visione delle cose, saranno loro a saper giudicare quello che ascoltano.

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