“Italians”: il discorso di Napolitano e il problema della superstizione

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Il nostro difetto è la superstizione.

 

Questo è quanto affermato da Beppe Severgnini, ma cosa è oggi la superstizione?

 

L’articolo di Beppe Severgnini è apparso sul sito del Corriere della Sera il 2 gennaio all’interno del blog “Italians” e ha preso come spunto il discorso di fine anno del Presidente della Repubblica il quale a suo parere avrebbe omesso di citare un problema che invece sarebbe di primaria importanza per l’Italia, la superstizione:

“Certo, ognuno di noi avrebbe voluto sentire almeno una cosa che non  ha sentito. A me sarebbe piaciuto che Napolitano – dall’alto della sua doppia autorità, quirinalizia e partenopea – denunciasse la nazione superstiziosa. Che esiste, resiste, fa danni e proseliti.”

 

Ma vediamo in particolare a cosa si riferisce Severgnini, il primo caso riguarda la sperimentazione animale:

Pensate alla vicenda di Caterina Simonsen, insultata e minacciata perché favorevole alla sperimentazione animale, grazie alla quale è in vita. Animale, badate bene, vuol dire murina: topi. Topi che sterminiamo coi pesticidi, senza problemi; ma diventano sacri se usati per esperimenti scientifici, dove non hanno alternative: parlate con qualsiasi ricercatore, ve lo confermarà. Sostenere il contrario non è amore per gli animali: è superstizione.

 

Perfettamente d’accordo su questo punto, solo che non si tratta solo di superstizione ma anche di incoerenza perché accettare che si possa uccidere con un veleno un topo che infesta il proprio condominio e difendere lo stesso topo nel caso in cui si trovasse in un laboratorio significa avere uno sdoppiamento cognitivo. Quello su cui Severgnini dovrebbe principalmente riflettere, e far riflettere i suoi lettori, è il fatto che chi combatte la sperimentazione sugli animali lo fa in nome di quei principi di uguaglianza tra specie veicolati dalla visione del mondo di provenienza evoluzionista, come qui già evidenziato in Vivisezione: le contraddizioni degli evoluzionisti, e se quindi di superstizione si tratta è superstizione darwinsta e se ne dovrebbero indicare le radici senza limitarsi ad osservarla come un fenomeno misterioso.

Subito dopo Severgnini indica un altro caso di superstizione:

Pensate alla vicenda Stamina: un metodo senza metodo, senza prove, senza risultati, propagandato da persone senza competenza che speculano sul dolore delle famiglie dei malati. Ci sono cascati anche alcuni media: penso a “Le Iene”, che conosco e stimo. Sostenere Vannoni non è coraggio civile: è superstizione.

 Sarebbe stato il caso di aspettare che la vicenda si fosse conclusa prima di esprimere giudizi di ‘superstizione’, la vicenda Stamina coinvolge aspetti così delicati e drammatici che prenderne spunto per un articolo sulla superstizione forse non era il caso. Per stigmatizzare la divulgazione della superstizione sarebbe bastato andare sulle colonne dello stesso quotidiano che ospita il blog di Severgnini e leggere ad esempio l’articolo “Janette, la maratoneta-vegana che ha sconfitto il cancro correndo: «Continuerei per sempre»“, un pezzo molto discutibile che alimenta, questo sì, false speranze. Un brano di vera disinformazione scientifica, sin dalle prime righe:

Nel 2001, all’età di 52 anni, i medici le dissero che aveva appena 6 mesi di vita, che sarebbero forse potuti raddoppiare con le giuste terapie, a causa di una forma particolarmente aggressiva di cancro al seno. Una diagnosi terribile, che però Janette Murray-Wakelin, vegana e crudista convinta da tutta una vita, si rifiutò di accettare e una volta capito cosa avesse potuto causarle il tumore (ovvero, l’accidentale esposizione a delle sostanze tossiche durante due incidenti verificatisi qualche anno prima)…

 

Tutto quello che si può capire è che l’alimentazione vegana non evita di ammalarsi di cancro, ma invece viene attribuita la causa della malattia a due misteriosi incidenti con esposizione a sostanze tossiche dalla capacità cancerogena incredibile. Ciò premesso, per guarire dal cancro bisogna correre ogni giorno… Troppo facile prendersela con Vannoni e ignorare le innumerevoli notizie di questo genere (nello stesso giorno vedi anche “Più sport al liceo, meno visite dal dottore da anziani) che sono il fertilizzante della superstizione pseudoscientifica.

Ma torniamo all’articolo di Severgnini che infine affronta il tema delle superstizioni in senso tradizionale, quelle riconosciute come tali e quindi in realtà abbastanza innocue:

Voi direte: noi non cadiamo in certi tranelli! Però leggete gli oroscopi, magari. Superstizione blanda, d’accordo: ma la categoria è quella. Mi ha scritto un lettore, Tommaso Scozzafava (tom.sco@teletu.it). “Nessuno si preoccupa di verificare che le previsioni degli astrologhi si siano avverate, tranne il Cicap (Comitato Italiano per il Controllo delle Affermazioni sulle Pseudoscienze), membro del European Council of Skeptical Organizations (mi piace!, ndr).”

 

Si può facilmente rispondere al Sig. Scozzafava chiamato in causa dall’autore, che nessuno si preoccupa di smentire le previsioni degli astrologi perché si tratta di un lavoro superfluo, lo sanno già tutti che si tratta solo di un gioco per divertirsi un po’ all’inizio del nuovo anno, e il CICAP anziché continuare a scoprire l’acqua calda verificando che gli astrologi sbagliano potrebbe andare a smascherare ben altre pseudoscienze, come quelle rappresentate da studi pubblicati su riviste scientifiche ma mal condotti o presentati in modo fuorviante, per non parlare dei veri e propri scandali come quello della falsa pandemia mortale del virus H1N1.

In definitiva siamo di fronte ad un’efficace sintesi di come l’azione contro le errate convinzioni venga condotta su terreni già battuti da tempo, universalmente noti  e ormai a tutti gli effetti innocui, e di come invece si tenda ad appiattirsi su comode versioni di agenzia su argomenti che, per la rilevanza sociale e culturale che rivestono, davvero meriterebbero una seria indagine giornalistica.

Ma l’approfondimento e il controllo dei fatti non sono una caratteristica dei giornalisti di questo tempo, da loro non possiamo aspettarcelo, e nell’articolo di Severgnini questo è un messaggio nascosto tra le ultime righe:

Eppure i vari astrologhi continuano indisturbati a pubblicare, a dispetto di una legge che punisce l’abuso della credulità popolare. A distanza di duemila anni, rimane attuale il detto ‘Vulgus vult decipi’ con la naturale conclusione “Ergo decipiatur!’”

E a quanto pare l’autore del detto aveva ragione: “Il popolo vuole essere preso in giro. Quindi sia preso in giro!”. Chi siano gli autori delle prese in giro più grandi (non certo gli oroscopi) lo lasciamo decidere a ciascuno, intanto grazie per avercelo ricordato.

Ma, a proposito di mancanza di controllo delle notizie, è da notare che il detto latino citato non è affatto di duemila anni fa, l’autore di Italians dovrebbe sapere che non basta che una frase sia in latino per essere di circa duemila anni, si tratta infatti di un detto del Cardinale Carlo Carafa morto nel 1561.

Questo, non la superstizione, è uno dei veri problemi su cui Napolitano non ha detto purtroppo nulla: il problema è che il popolo viene preso in giro, complice la cattiva informazione a mezzo stampa.

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Laureato in Biologia e in Farmacia, docente di scienze naturali Nel 2011 ha pubblicato "Inchiesta sul darwinismo", nel 2016 "L'ultimo uomo" e nel 2020 "Il Quarto Dominio".

14 commenti

  1. Come superstizione aggiungerei anche la ormai conclamata bufala del c.d. “riscaldamento globale”:
    http://www.lanuovabq.it/it/articoli-studiavanoil-riscaldamentoglobaleimprigionatinei-ghiacci-8107.htm

    Come mai il buon Severgnini (o un suo lettore) non si e’ mai chiesto perche’ non si verificavano a posteriori le “previsioni apocalittiche” degli “scienziatoni” dell’IPCC??
    E le isole sommerse dal mare dovute al AGW? (badate bene quell’ A davanti, che se fosse stato “naturale” gli abitanti potevano crepare, immolati sull’altare della dea Gaia).
    E quello che vendeva le case in collina dicendo che dopo 15 anni sarebbero state sul mare?

    • Grazie Piero,
      di aver rimediato a questa mancanza, avevo dimenticato in mod imperdonabile di citare la “madre di tutte le previsioni”!

  2. Però non ho capito perché la correlazione tra sport praticato in gioventù e salute senile sarebbe una superstizione.

    • Ciao Giorgio, chiarisco subito dov’è il problema.
      Il problema è che il titolo induce a pensare che il fatto di aver praticato sport al liceo migliori la salute in età avanzata, mentre leggendo l’articolo emerge tutt’altro:
      “Il fattore che più di altri si è rivelato in grado di predire se un giovane uomo sano avrebbe continuato a fare attività fisica 50 anni dopo è stato semplicemente l’aver giocato in una squadra o aver praticato uno sport individuale ai tempi delle scuole superiori.”

      Quindi ciò che migliora lo stato di salute non è praticare sport al liceo (che si rivela quindi una superstizione) ma il fatto di continuare a fare sport in età matura.
      Questa sarebbe stata la vera notizia, ma chi l’avrebbe mai pubblicata un’ovvietà del genere?

  3. Caro prof. Pennetta, forse sono fuori luogo e forse ne ha già parlato (nel qual caso chiedo perdono) ma qual è la sua opinione sulla questione stamina, aldilà della giustissima notazione che si tratti di questione delicata?

    • Su questa vicenda devo sospendere il giudizio sull’aspetto clinico perché non si possono esprimere giudizi su versioni totalmente contrastanti senza sapere chi dice la verità.

      Sull’aspetto del metodo sarei d’accordo con il principio che stabilisce che se le autorità competenti non autorizzano un farmaco o una terapia questa non dovrebbe essere somministrata.

      Ma qui si paga la perdita di credibilità che le suddette autorità hanno subito specialmente con il caso dell’H1N1 dove gli interessi economici hanno dettato i provvedimenti da prendere, quindi ritengo che si tratti di un confronto in cui si gioca molto il recupero di credibilità o una definitiva messa in discussione del sistema attuale.
      Bene quindi che si vada avanti e che il confronto sia seguito con attenzione dall’opinione pubblica, in questo senso le Iene, che abbiano ragione o no, svolgono comunque un ruolo utile.

      • Grazie mille professore.
        Io, che dal canto mio non so e non capisco nulla in materia, non posso che limitarmi a leggere quel che mi capita sottomano, dando così “ragione” (termine infelice…) ai detrattori.
        Aspetterò di leggerne qualche cosa qui da voi.

        • Faro, continui a seguire le notizie che vengono diffuse così quando infine ci saranno dati sufficientemente consolidati e condivisi non mancheremo di analizzare insieme l’intera vicenda.

    • Riporto dal link:
      * Lo zucchero raffinato e tutti i suoi sottoprodotti. (E’ il peggiore di tutti: non ha proteine, senza grassi, senza vitamine o minerali, solo carboidrati raffinati che schiacciano il pancreas)

      Il suo pH è di 2,1 (molto acido)

      * Carne. (Tutte)

      * Prodotti di origine animale (latte e formaggio, ricotta, yogurt, ecc)

      * Il sale raffinato.

      * Farina raffinata e tutti i suoi derivati. (Pasta, torte, biscotti, ecc)

      * Pane. (La maggior parte contengono grassi saturi, margarina, sale, zucchero e conservanti)

      * Margarina.

      * Antibiotici * e medicine in generale.

      * Caffeina. (Caffè, tè nero, cioccolato)

      * Alcool.

      * Tabacco. (Sigarette)

      Antibiotici * e medicina in generale.

      * Qualsiasi cibo cotto. (la cottura elimina l’ossigeno aumentando l’acidita’ dei cibi”)

      * Tutti gli alimenti trasformati, in scatola, contenenti conservanti, coloranti, aromi, stabilizzanti, ecc.

      Certo, il corpo non morira’ di cancro, ma muore di fame!!!

    • Ciao Nicola,
      in precedenza non abbiamo parlato espressamente degli studi di Otto H. Warburg, che trovo molto interessanti, ma si è comunque parlato della sua impostazione del problema in “La guerra al cancro e i veri pericoli del neodarwinismo“. Come detto in quell’articolo, e come è possibile leggere anche su Wikipedia, non si è proseguito sulla sua strada perché è prevalsa la visione gene-centrica.

      Una variazione del metabolismo cellulare in senso anaerobico è un segno distintivo delle cellule cancerose anche se bisogna dire che le cellule cancerose non utilizzano più ossigeno anche se disponibile e quindi si dovrebbe capire se diventano cancerose perché senza ossigeno o non utilizzano l’ossigeno perché cancerose.
      Comunque Warburg consigliava di potenziare gli enzimi della respirazione cellulare per combattere il cancro.

      Dobbiamo anche dire, per completezza di cronaca, che un altro Nobel, Linus Pauling, sosteneva che fosse la presenza di ossidanti a favorire il cancro e quindi consigliava l’assunzione di Vitamina C che è appunto un forte antiossidante.

      Per contrastare l’acidità prodotta dalle cellule tumorali è stato proposto l’uso del bicarbonato, ma il suo impiego non è così semplice come si potrebbe pensare, un’interessante trattazione su questo punto si può trovare sul sito dell’AIRC.

      Per concludere, la lista di alimenti sconsigliati presente sul sito linkato non fa parte delle cose dette da Warburg e personalmente sono d’accordo con le considerazioni di Piero.

      • Solo una precisazione: l’assegnazione del Nobel a Pauling non ha nulla a che vedere sulle sue opinioni in merito alle supposta attività antitumorale dell’acido ascorbico (che in soluzione, per inciso, ha un pH, ovviamente, acido). Egli ha contribuito magistralmente al progresso della chimica e della fisica quantistica, mentre le sue attività in campo medico rimangono prive di fondamento scientifico. Perciò, riguardo a queste tematiche, citare Pauling accanto a Warburg, che è stato invece un Nobel per la medicina, non mi sembra corretto.

      • E’ vero che Linus Pauling non ha preso il Nobel per le sue affermazioni sull’efficacia dell’acido ascorbico, comunque non era uno sprovveduto e di chimica ma anche di biologia ne sapeva qualcosa, quindi mi sembra comunque giusto ricordare le sue idee.

        Riguardo al fatto che ci siano un sacco di cose ‘discutibili’ nell’articolo è un aspetto su cui non mi sono soffermato ma che è evidente, basti pensare che si attribuisce un Ph di 2,1 ad una soluzione di saccarosio che quindi dovrebbe essere fortemente acida mentre sappiamo tutti che non è così.

        Se Giorgio vuole mostrare gli errori non ho assolutamente nulla in contrario, farà un servizio utile per tutti i lettori.

    • Una cosa è certa: nel link è elencata una stupefacente serie di eresie. Chi le ha scritte non ha la minima idea di cosa significhi “acido” o “basico”, né di cosa sia il pH. Purtroppo ne parla come se sapesse quello che sta dicendo, ma siccome su internet si può scrivere quello che si vuole senza incorrere in alcuna censura, e ciò vale soprattutto in campo scientifico, prima o poi va a finire che qualcuno cade nella trappola. Se ti interessa lo “smontaggio” di queste cialtronate posso risponderti nel dettaglio, se Enzo lo permette.

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