MicroMega: tra Pievani e Mancuso volano gli stracci

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Un aspro scambio su MicroMega tra il teologo Vito Mancuso e il prof. Telmo Pievani sul rapporto tra fede e scienza.

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Le stesse accuse riservate in passato a noi, adesso vengono fatte anche all’ “ex” amico Mancuso.

 

Tutto è cominciato quando sull’Almanacco di MicroMega del gennaio 2014 il prof. Telmo Pievani ha dedicato una parte del proprio intervento alle posizioni del teologo Vito Mancuso in un paragrafo che dal titolo tradiva già un sapore derisorio “Mancuso e il lato oscuro della forza” nel quale si rimprovera a Mancuso di aver sostenuto le posizioni evoluzioniste del paleontologo prof. Fiorenzo Facchini che, a dire del filosofo della scienza, sarebbero creazioniste. Il prof. Pievani sostiene che il mondo dipinto da Mancuso somiglierebbe a quello a lieto fine della saga di Star Wars, dove il bene e il male si confrontano con un esito scontato.

Come, secondo il prof. Pievani, Vito Mancuso vede il mondo.

Il secondo paragrafo dedicato a Mancuso è intitolato “La compagnia degli scienziati prediletti” nel quale il prof. Pievani accusa pesantemente Mancuso di aver impiegato in modo scorretto il nome di alcuni autori molto noti come Stuart Kauffman e Lynn Margulis per sostenere le sue tesi, ma che nel farlo avrebbe commesso degli errori grossolani. L’attacco è netto, le affermazioni di Mancuso vengono etichettate con l’ostentato impiego del termine “sfondone” (ne ho contate almeno quattro ripetizioni). La colpa di Mancuso è quella di aver messo in dubbio che l’Uomo possa essere considerato qualcosa di più che un semplice accidente della natura, l’articolo di Pievani si conclude con una parafrasi di Jacques Monod quando dice che “l’universo là fuori è un abisso indifferente alle nostre sorti”  e con un riferimento davvero errato a Giordano Bruno quando afferma che ciò:

ci rende liberi e responsabili nell’agire adesso e qui, accettare la meraviglia e l’inquietudine di ciò che ancora non conosciamo, cambiare le risposte ad antiche questioni filosofiche sulla base di nuove conoscenze (come cercano di fare gli autori di questo Almanacco), navigare nel mare aperto di “infiniti mondi” che costarono la pelle a qualcuno…”

E no, questo è davvero uno sfondone… ancora viene citato Giordano Bruno come vittima delle sue teorie sull’universo quando di ben altro si trattò. Bruno con il suo pensiero magico fu quanto di più lontano si possa immaginare dalla scienza, e il fatto che il gruppo di MicroMega si voglia accomunare a quella figura solleva serie perplessità sulla scientificità.

Questo attacco non è piaciuto neanche un po’ a Vito Mancuso che pure in passato aveva collaborato con Micromega realizzando un articolo-dialogo proprio con Telmo Pievani, nientemeno che in occasione del numero pubblicato per le ricorrenze darwiniane del 2009,  e così ha replicato con un articolo di fuoco pubblicato sul sito di Vito Mancuso il 6 febbraio 2014  con il titolo “La replica di Vito a Telmo Pievani” che non poteva passare inosservato e che è stato ripreso da MicroMega e introdotto dalla redazione nel seguente modo:

Il cosmo e l’evoluzione sono tutto un Dharma o magari Tao, Logos, Dio, ma gli scientisti atei alla Telmo Pievani, arroganti e aggressivi, non riescono ad accorgersene, perché obnubilati dalle loro ipoteche ideologiche. Questa la tesi del teologo Mancuso.
Poiché per noi filosofia è innanzitutto confronto con le posizioni che non condividiamo, riprendiamo dal sito vitomancuso.it il lunghissimo attacco “alzo zero” che ha scritto in risposta al saggio di Telmo Pievani “Con buona pace dei teologi (eretici e non)” che apre il numero di MicroMega tuttora in edicola (1/2014 – Almanacco della scienza).

Mancuso insomma, secondo la stessa MicroMega, accusa Pievani di essere uno scientista arrogante, aggressivo e obnubilato dalla propria ideologia, mai su CS ci saremmo spinto fino a questo punto nella critica, lo scontro con Mancuso assume quindi tinte ben più forti di quello avuto su queste pagine.

Di fronte ad una replica così forte non poteva mancare la controreplica di Pievani che è stata pubblicata su Micromega l’8 marzo col titolo “Perseverare diabolicum. Risposta a Vito Mancuso” presentata dalla redazione nel seguente modo:

“Nella tua replica così risentita e personalistica non trovo alcuna contro-argomentazione rispetto alle mie obiezioni”. Telmo Pievani controreplica al duro attacco scritto dal teologo in risposta al saggio di Pievani “Con buona pace dei teologi (eretici e non)” che apre l’Almanacco della scienza di MicroMega tuttora in edicola.

Pievani dunque non cambia una virgola di quanto affermato e anzi termina il proprio articolo nel modo più brusco:

Il rispetto per i non credenti e per chi non la pensa come te deve essere sostanziale, non edulcorato e spalmato di mielose terminologie medioevali. Le parole sono quelle: o credi nel grande disegno o sei un positivista scientista dogmatico condannato alla disperazione esistenziale. Nei confronti di chi reitera questa pretesa di monopolio del “senso” e la diffonde a piene mani nel discorso pubblico richiamandosi alla “Natura”, in una franca disputa filosofica non sono disposto a concedere nemmeno una briciola di indulgenza.

Non un “briciolo di indulgenza” è disposto a concedere Pievani a Mancuso.

Quello che emerge da questo episodio (senza entrare nel dettaglio dei due lunghi interventi) è una radicalizzazione delle posizioni, il tentativo di trovare un’intesa tra le proposizioni di una scienza che vorrebbe dimostrare che “Il non-senso dell’evoluzione umana è un dato scientifico accertato” con la filosofia e la teologia non può che fallire, perché si tratta di un vero sfondone che sarebbe anche imbarazzante spiegare.

Un evoluzionismo che reagisce in questo modo alle idee filosofiche di un interlocutore che  fino a poco tempo prima era considerato tra i più amici, finisce col mostrare un clima di nervosismo che lo stesso Pievani spiega:

Adesso i lettori potranno fare lo stesso esercizio con quanto hai appena scritto tu e scopriranno che il sottoscritto è un modesto filosofo, una persona arrogante, dogmatica, financo volgare, uno che non pensa. Davvero un brutto ceffo. Si chiama argomento ad hominem ed è tipico di chi ha esaurito le cartucce.

Pievani accusa Mancuso di aver fatto un attacco ad hominem cosa che avverrebbe quando qualcuno ha “esaurito le cartucce”.

Ma la lettura del primo articolo apparso sull’Almanacco di MicroMega 2014 mostra come il primo attacco ad hominem sia invece stato proprio quello di Pievani, e che quindi si debba individuare nel suo versante quello che ha “esaurito le cartucce”.

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Laureato in Biologia e in Farmacia, docente di scienze naturali Nel 2011 ha pubblicato "Inchiesta sul darwinismo", nel 2016 "L'ultimo uomo" e nel 2020 "Il Quarto Dominio".

10 commenti

  1. Intanto Enzo nella seconda riga sotto Darth Vader c’è un “Pievani” scritto minuscolo.

    Per il resto direi che,oltre all’errore, comune ma giustamente grossolano,su G.Bruno Pievani commette quell’errore su fine e finalismo di cui ho ricordato anche quì:
    http://www.enzopennetta.it/2014/03/darwin-daymendel-day-approfondimento-di-leonetto/
    È chiaro che se T.P. scrive determinate cose,vuoi ne “la vita inaspettata”,vuoi in “Con buona pace dei teologi (eretici e non”,vuoi che le rpeta pure in interviste su carta stampata,online e salotti allora di reazione arrivino delle risposte.
    Come del resto ne sono arrivate a “secchiate” ad Odifreddi per alcuni suoi scritti.
    La differenza che Odifreddi,benchè l’apparenza farebbe più credere possa esserlo Pievani,si è dimostrato,parolona grossa forse,un vero lord inglese.
    Non è che qualsiasi pensiero ateo o altri venga tacciato come scientista,ma è logico che se scrivi pensieri scientisti ti diano dello scientista,così come se inneggi al fascismo ti diano del fascista o se fai commenti razzisti ti diano del razzista e via così misogeno,new ager,negazionista.
    Questi epiteti vengono certo anche affibbiati quando fa comodo scansare l’altro non “riuscendo” ad argomentare,però questo non mi sembra proprio il caso,poi sbaglierò eh,però io invito ad andare a leggere i vari scritti di Pievani e a vedere se le considerazioni di Mancuso non appaiano giustficate.

    L’attacco a Mancuso sembra una reazione scomposta, guidata da una sorta di agitazione,di sentirsi alle strette in un qualche modo.Dico sembra,non è che poi sarà veramente così, però ne da l’idea,almeno a me.

    • Grazie, ho prontamente corretto l’errore.
      Sono d’accordo sull’impressione che l’attacco a Mancuso sia in vari punti scomposto. Penso che tradisca una probabile difficoltà seguita al fatto che anche Mancuso, per molti versi un teologo non allineato, non abbia appoggiato le posizioni di MicroMega deludendo così le aspettative.
      Non ho potuto riportare i singoli passaggi degli interventi di Pievani sia nel primo attacco, quello sull’Almanacco di Micromega, sia nel secondo che è nella controreplica online, ma si trovano frequenti espressioni aspre, anche nei confronti ad es. di Thomas Nagel.

      E’ interessante notare infine che Pievani lamentandosi di non ricevere risposte alle sue obiezioni affermi di scrivere non per l’interlocutore ma per fornire elementi di giudizio ai lettori, quello che praticamente abbiamo fatto noi con Pikaia più o meno da sempre:
      “Quando un interlocutore recita le proprie posizioni senza rispondere alle obiezioni, è bene rivolgersi a un soggetto terzo: i nostri lettori. Giudichino loro se nel mio articolo su MicroMega mi sono permesso di affermare che sei un cattivo teologo, o un pessimo insegnante, o addirittura uno che non pensa. Nulla di tutto ciò: io critico in modo argomentato ciò che tu scrivi nei tuoi libri a proposito di scienza (e non di teologia, di cui non mi occupo in quanto non competente) e mi aspetto che tu faccia lo stesso con le mie tesi filosofiche, se le ritieni poco convincenti. “

      • Non ho colto la controargomentazione di Pievani a quanto Mancuso ha scritto sul rapporto scienza-filosofia(in cui grossomodo include anche la fede),sul fatto che, basandosi su quelli che sono dati scientifici ,avere poi dalle interpretazioni che ne derivano dei possibili “sequitur” o dei “non sequitur”.
        Sicuramente è un contesto in cui Mancuso appare in accordo(almeno nella sostanza) con diverse cose ripetute più volte su CS.Così come la conclusione di Pievani sull’utilità della discussione è un qualcosa,che come giustamente ricordi,ci siamo ritrovati a dover fare.
        Non penso però che un pubblico non ‘schierato ideologicamente’ troverà soddisfacente la sua risposta(di Pievani),o meglio il suo attacco ad hominem e poi risposta a Mancuso.
        Di sicuro condivido che la discussione offre al lettore diversi spunti interessanti su cui riflettere.

  2. LawFirstpope on

    Ma se Pievani ha davvero detto: “Il non-senso dell’evoluzione umana è un dato scientifico accertato”, come fa a prendersela poi di essere accusato di scientismo?
    Questa non è una conseguenza del suo non credere, ma del suo parlare!
    Non si sa rispondere alle obiezioni (perché fondate, aggiungo io) così si sposta l’attenzione, “non sono io scientista, sono i credenti che chiamano così indiscriminatamente chiunque non creda”. Cattivi, cattivi credenti!
    Non avrei mai creduto di trovarmi quasi a “simpatizzare” (quasi eh…) per Mancuso…

    • Anche io la penso diversamente da Mancuso su molti argomenti, ma in questa occasione non posso che appoggiare in pieno la sua presa di posizione.

  3. Enzo , non conosco Mancuso , potresti consigliarmi qualche link giusto per inquadrare il soggetto ?

  4. Nicola CSC on

    Ho letto il libro “Evoluzione. Cinque questioni nel dibattito attuale” del Prof. Fiorenzo Facchini. Se Pievani sostiene che le sue tesi sono creazioniste, le possibilità sono 4:

    1) non conosce le tesi di Facchini;
    2) le ha lette, ma non le ha capite;
    3) le ha lette, ma non sa cosa sia il creazionismo;
    4) è in malafede;

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