Un giorno al Museo: Bologna

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 Max, inviato speciale di CS, è andato a visitare per noi il Museo dell’evoluzione di Bologna.

 

Che stavolta abbia trovato le prove della teoria neodarwiniana?

 

 

Sentite, io ci ho provato. Per la grande riscossa del Nord ho pensato a Ferrara, lì c’è un gruppo di scienziati che ha lavorato molto sulle origini dell’uomo. Ho pensato che quel Museo poteva essere una meta ambita per CS. Però, come nella migliore tradizione italiana, potete da soli farvi un’idea dell’inghippo che non mi ha permesso di mostrarvi questo straordinario sito.

Ora, già vedo qualche viso sornione che ha capito a cosa sto alludendo. Alle altre espressioni sperse offro qualche aiutino: siamo d’estate, è il momento migliore per visitare un museo che offre cultura e fresco insieme. Ideale per ogni turista.

Ancora qualche secondo… Ci siete?

Il museo è chiuso, ovviamente per lavori di ristrutturazione. E fino a quando? Ma fino al 31 Agosto, per essere sicuri che anche il turista svedese più volenteroso lasci l’Italia prima che il Museo riapra.

Ho pensato subito alle autostrade italiane. “Ma come, ma proprio adesso devi metterti a fare i lavori?” Sì, proprio adesso. Che volete farci, siamo fatti così.

Va bene, allora proviamo col Museo di Padova. Se non è Nord quello! Ma quando sul sito ho visto il solito inflazionato e sedicente anello di congiunzione Archeopteryx, mi sono cadute le piume. Eppure avvertivo, quella di Padova, come una scelta ispirata. E’ la città per cui Galileo così si esprimeva, riferendosi al periodo che lì ha vissuto: “Li diciotto anni migliori di tutta la mia età”. Caro Galileo, ci vuole tanta pazienza, ancora oggi non per tutti è chiaro cos’è la scienza sperimentale. Lascia fare.

Mi devo buttare su una terza scelta. Si va a Bologna. Lì, poi, c’è il Museo dell’Evoluzione. Un nome che è un programma

Entriamo!

Anzi no, prima di entrare ammiriamo la targhetta che ci saluta:

 

Ragazzi, non so cosa troverò qui, ma ne è valsa la pena. La radice ‘evoluzion’ e la parola ‘sperimentale’ vengono scritte nella stessa targa. Appena trovo un essere vivente dentro il Museo, chiedo lumi.

Il museo è distribuito su quattro piani. Parto dall’ultimo dove dicono di mostrare fossili sulle origini dell’uomo. Purtroppo è chiuso, peccato! Dati gli orari di apertura e chiusura, avrebbe dovuto essere aperto. Iniziamo maluccio. Sei un museo, a parte tenerti aggiornato, solo un’altra cosa devi fare: rimanere aperto. Se non c’è nemmeno l’ABC, che pretendi. E con Ferrara è già il secondo disservizio, insomma il mito di questo Nord superefficiente per me si sfalda un pò.

Scendiamo di un piano.

Qui c’è il vero e proprio Museo, siamo al secondo piano. Al primo vengono mostrati molti animali imbalsamati e a pian terreno la mitica balena.

Vediamo il secondo piano, inizio a gironzolare un po’ di qua e un po’ di là. Guardo le vetrine ma non le guardo. Vedo movimento, cambio tutto e decido di farmi guidare da subito dal personale.

“Scusi, cerco delle prove dell’evoluzionismo. Qui ne avete?” immaginatevi la faccia di questa dottoressa. Avrà pensato:’Ma questo, proprio a me doveva capitare?!’

Lei ha provato a nascondere un certo disagio, e io la ringrazio d’averci provato. Io poi sono emotivo, ormai lo sapete. E una che si sforza di non mettermi a disagio, mi conquista. Che ci volete fare?

“Sì, venga con me”, mi risponde. Ora, non so voi, io sono sposato e quando vado al supermercato con mia moglie, io son dietro col carrello e lei è avanti che cerca la merce. Io non so dove vado ma so che la devo seguire e non devo fare domande, la rallenterei.

Nel Museo? Uguale! Schiviamo le teche di reperti millenari come fossero scaffali di scatolame o detersivo.

Lei fissa un reperto, ‘Non è qui’, schizza nell’altro corridoio, e io dietro.

‘Ecco, questi sono i pesci Dipnoi. Li può ancora trovare, alcuni son vivi.’ La dottoressa mi racconta che quando c’è poca acqua, questi si adattano a stare in buche e poi quando l’acqua termina, iniziano a respirare attraverso la vescica natatoria che, in questi pesci, è collegata alla faringe. Caspita. La dottoressa mi spiazza, hai visto mai? Qualche dubbio mi viene, perché un boccone così ghiotto non l’hanno messo fra gli animali di transizione, coprendosi invece di ridicolo col Celacanto? I dubbi li tengo per me e procedo. Quella che ho oggi non è una dottoressa ‘da seconda domanda’.

 

 

Ancora un po’ tramortito, mi giro e ritorno subito lucido.

 

Non ti puoi rilassare un attimo che l’agguato è nell’aria. No dai, ari-Lucy, no! Veramente qui discenderemmo dal Kenyapiteco (!!).  Timidamente faccio notare che queste tabelle didattiche son un po’ datate. La risposta mi gela il sangue:

‘Bisogna semplificare la cosa il più possibile, qui vengono anche di Seconda Elementare’.

Ecco dove i bambini vengono educati

Come dire, “tanto discendiamo dai Primati, si sa, non si fermi su questi dettagli”. Chiedere delle evidenze, mi rendo conto, sarebbe stato fuori luogo. Le sorrido e riprendo il carrello della spesa. Torniamo a zigzagare fra le teche. Destinazione ignota, ma questa volta oso: ‘Cosa mi mostra ora?’

Io e il silenzio ci guardiamo in faccia con espressione imbarazzata, continuiamo a seguirla. Lei si  ferma di fronte ad una grande teca. ‘Quello originale è in Germania’ mi dice, e io inizio a tremare. Aveva conquistato la mia fiducia, per cosa? Per l’Archaeopteryx? Quel silenzio che prima mi faceva da compagno di viaggio, ora aveva preso il sopravvento. Mi schiacciava in gola tutte le parole che avrei voluto dire, ed erano tante.

 

 

 

Con lei non entro nel merito delle tante obiezioni da fare, sto al gioco e prendo per buono quanto mi dice. Le chiedo se ci sono conferme che dall’Archaeopteryx discendono tutti gli altri uccelli. Mi risponde che in questo la genetica aiuta moltissimo. Le rispondo che ‘in botanica non è proprio così, lì la genetica ha rimesso in discussione nozioni che si ritenevano già acquisite, almeno così mi raccontavano..’

‘Ora ci sono certezze che prima nemmeno ci sognavamo. Ora il darwinismo è cambiato molto da prima, si è sempre più perfezionato e ancora lo farà. Ma ormai non ci sono più i dubbi su come è andata. Penso che i creazionisti rimasti siano pochi.’.

Se lo dice lei…

Valle a spiegare che c’è chi ha dubbi proprio dal punto di vista scientifico. Voi non c’eravate, credetemi, se avessi accennato a questi discorsi avrei interrotto il flusso comunicativo.

Concludo:’ Insomma, si può dire che tra mutazioni casuali e selezione naturale, si possa spiegare tutto?
Senz’altro.’ Mi risponde. E qui si è posata una pietra tombale. Non ho trovato più spazi di manovra.

Ringrazio molto la dottoressa, cortese e piena di passione per la sua materia.

Continuo il giro e passo davanti all’ornitorinco. Prova dell’evoluzione secondo la dottoressa, perché con caratteristiche miste. Vabbè, guardiamo l’ornitorinco:

 

Boh, che sia proprio una prova dell’evoluzione… non mi convince tanto.

Così come il canguro, in merito alla sua gestazione. Proprio prova dell’evoluzione! Neanche quella mi convince tanto. Voi che dite?

Allento la tensione con il cobra reale:

 

Infine osservo un organo riproduttore di balena.

 Il reperto è tra i due pallini gialli

Ok, per riassumere. Le prove dell’evoluzionismo sarebbero l’ornitorinco, il canguro, il solito Archaeopteryx e i Pesci Dipnoi. Esclusi i primi tre, mi lascia incuriosito il quarto. Va detto che son pesci cui non basta la respirazione aerea per lungo tempo, va anche detto che ad alcuni Dipnoi non basta la respirazione attraverso le branchie ma va supportata anche da quella aerea, altrimenti muoiono. Una suggestiva via di mezzo. Pesci ancora vivi al giorno d’oggi. Sperimentabile. Interessante.

Comunque un po’ pochino per un Museo che si fa chiamare “dell’Evoluzione”.

Infine, se il messaggio ancora non fosse entrato abbastanza in profondità ecco l’ultimo pannello che leggo prima di congedarmi:

Finita la mia visita, vado a mangiarmi una banana e a grattarmi la schiena contro un tronco in pineta.

La settimana prossima tireremo le conclusioni di questa inchiesta, per rivederci a Settembre con altre inchieste.

Ah dimenticavo, la biologia evoluzionistica, dicono, è detta sperimentale grazie alla genetica. E’ quella che dimostra l’evoluzione! Non commento, finisco la mia banana.

Uscendo dal Museo incrocio lo sguardo di un settantenne che mi sorride. Sigaro spento e la sciarpa di lana con molte righe di colori sgargianti. “Strano”, ho pensato, “siamo a fine Giugno!”

Bandiera blu: no purtroppo.
Dove : Bologna, via Selmi 3
Sito: Non ha un sito suo. 2 stelle
Comunicazione:  un uragano di parole, quanto a comunicazione 2 stelle
Scienza: non tanta, 2 stelle
Apertura mentale ed educazione : mi mettete in difficoltà. Diciamo :Educazione 5 stelle.
Riverenza psicologica a Darwin : Poco senso critico e molto impegno a dimostrare Darwin. 2 stelle
Prezzo : Gratis
Museo che vi consiglio comunque di visitare: forse a forza di incontrare persone che pongono domande critiche, qualche domanda – la dottoressa – se la farà.

PS. : Per correttezza devo segnalare che il virgolettato della Dottoressa non corrisponde alle singole parole da lei pronunciate. Ho preso appunti, non ho registrato. Ho usato la forma virgolettata per una narrazione più fluida.

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Laureato in Biologia tanti anni fa, prima di mettere in piedi una scuola di sopravvivenza va a specializzarsi in terra d'Etiopia per poi tornare e istruire a dovere, insieme a Silvia, 3 piccole amazzoni. Dopo 13 anni in un'azienda di Biotecnologie come Specialist e Line Leader, decide di divertirsi come Direttore Marketing per un noto marchio di gioielli, in attesa di nuove sorprese all'orizzonte.

32 commenti

  1. Prendo lo spunto da uno degli argomenti toccati da Max per incollare di seguito (scusate, ma non stavo più nella pelle) un link relativo ad una pagina che ho visto ieri, pagina in cui si suppone che i Monotremi siano gli ibridi…. fra i Mammiferi e gli Uccelli (oiù precisamente fra un insettivoro Riccio ed un Apterigio, il Kiwi).
    Altro che ibridi Maiale-Scimpanzé, qui non si finisce mai di imparare !

    http://www.macroevolution.net/bird-mammal-hybrids.html

    • E’ sempre il solito professore esperto di ibridazione..
      Non era infatti,come si era visto,solo il maiale-scimmia l’ibrido da lui proposto.
      Lui pone proprio come un motore fondamentale della macroevoluzione l’ibridazione, sostenendo che essa possa dar luogo a cose diverse da cio’ che normalmente si pensa..
      In questo e’ comunque coerente e conscio dell’esistenza di un problema che e’ senza soluzione,appunto la macroevoluzione.

      • Hai proprio ragione Max, il Formichiere potrebbe essere un altro ottimo esempio – chissà che dopo la tua osservazione tu non possa rinvenire in qualche museo un manifesto o un diorama in cui si illustra l’evoluzione della specie a partire dall’ibridazione di un Mammifero con un Uccello ! -.
        Non mi ero accorto, Leonetto, che l’ipotesi era stata fatta dallo stesso docente; si vede che lui ha qualche informazione che gli altri non hanno ! Di seguito il link all’articolo, sempre del medesimo autore, su un presunto ibrido fra un Bovino ed un Cane (per parafrasare il titolo di un tuo articolo su CS: “Cane da oarte di padre o di madre ?”)

        http://www.macroevolution.net/dog-cow-hybrids.html

  2. Giorgio Masiero on

    Disinformazione e indottrinamento di massa. Un martellante Minculpop. Ecco la sostanza del darwinismo, di cui i reportage di Max sui “musei di storia naturale” offrono uno scorcio illuminante.

    In-dottrina-mento = “sistema per caricare nozioni dentro”. Un bel esempio, secondo i nostri giornali, sono le madrasse afghane, dove i talebani (in arabo, studenti) imparano a memoria, senza capire né tantomeno discutere, le nozioni di Corano che l’iman (il professore) detta loro, con un meccanico travaso di ortodossia congelata da una memoria vecchia ad una nuova.
    Ma anche l’Occidente smaliziato è cosparso di madrasse “per gli scolari delle elementari”, più efficienti di quelle islamiche perché usano nomi diversivi e metodi accattivanti: sono distribuite tra i musei, le aule universitarie e gli organi d’informazione (“in-formazione” = formare dentro) stampa, radio-tv e internet. Se una fonte “dotta” – un divulgatore free lance alla ricerca di scoop, una direttrice di museo, un funzionario della Cultura Ufficiale del Comune di Milano o una gilda d’insegnanti – spaccia per evidenza scientifica ciò che è solo un’immaginazione, allora noi siamo oggetto d’indottrinamento.

    Sull’home page dell’ANISN (Associazione Nazionale Insegnanti di Scienze Naturali) svetta il motto “Nulla ha senso in biologia se non alla luce dell’evoluzione”: anche se è una banalità empirica ammiccante ad una teoria scientifica che non c’è ancora, il mantra è lì a proclamare che la spiegazione della vita già c’è e non vale la pena di cercarla.

    Max: “Insomma, si può dire che tra mutazioni casuali e selezione naturale, si possa spiegare tutto?”
    “Senz’altro”, risponde la sacerdotessa del Dogma. E qui si posa la pietra tombale. Non ci sono più spazi di manovra.

    • Giorgio, questa delle “madrasse darwiniste” è davvero efficace, alla prima occasione, con il tuo consenso, me la rivendo!

      La frase di Dobzhansky “Nulla ha senso in biologia se non alla luce dell’evoluzione” ha lo stesso valore che “nulla in storia ha senso se non alla luce della mia interpretazione”.
      Indottrinamento, appunto.

    • Tra l’altro la dottoressa afferma ‘Ecco, questi sono i pesci Dipnoi. Li può ancora trovare, alcuni son vivi.’ Il fatto che siano attualmente presenti non li mette “fuori gioco” in quanto forme di transizione? Avevamo pesci “normali” e pesci dipnoi e abbiamo ancora pesci normali e pesci dipnoi, diverso sarebbe stato se avessimo avuto prima solo pesci, poi pesci e pesci dipnoi, poi solo pesci e anfibi.. o no? Come il Celacanto, appunto, che è stato considerato forma di transizione fino a che non lo hanno trovato vivo e felice (e poco transitorio)

      • Ciao Marco,
        Non li mette fuori gioco perchè ancora vivi. Le forme di transizione sono un autogol dei darwinisti. La prof di botanica trova assurdo, in queste miriadi di specie, trovare una forma di transizione chiara.
        Il celacanto non è stato scartato perchè vivo (poverino) ma perchè quello immaginato dal fossile dal punto di vista morfo-funzionale non è stato osservato nell’animale vivo e vegeto.
        Quando la speculazione si scontra con il reale, con lo sperimentale, il neodarwinismo spesso trema e le restanti volte crolla (come, in questo caso, per il Celacanto).

        • Grazie Max 🙂 allora non ho capito come mai sono stati chiamati in causa (dalla dottoressa) in quanto “prova dell’evoluzione” quando tu le hai posto quella domanda 🙂 Perchè potevano (possono) sopravvivere quando manca l’acqua? Se è così non credo basti, quindi probabilmente è sfuggito a me (o alla dottoressa) 😀

          • Ciao Marco,
            sapere perchè molti chiamano “prove” quelle che prove non sono, è un mistero che solo chi ammette di aver trovato le prove può svelarti. Il punto è che non sono prove ma interpretazioni o speculazioni. Quei pesci possono sopravvivere senza acqua per periodi anche lunghi perchè hanno la vescica natatoria molto vascolarizzata, mi spiegava la dottoressa.

  3. “Finita la mia visita, vado a mangiarmi una banana e a grattarmi la schiena contro un tronco in pineta”.
    Perdoni la volgare prosaicità di ciò che sto per dire, ma non saprei in tal caso come dire senza risultare pedante: mi ha fatto morire.
    Faccio ancora i complimenti per la vivace disamina museale in questo tour italico. Son dispiaciuto che oltre il Rubicone non si sia trovata una qualche sorta di revanche dopo Milano.

    • Grazie Alio,
      Per il Nord, dispiace anche a me: mi ha dato i natali e mi ha sopportato per i primi trent’anni.
      Aiutami tu Alio, se sei del Nord, a scovare qualcosa all’altezza.

      Saluti,

      • stò cò frati e zappo l'orto on

        Signor Max.
        Mi scusi ma cosa sta cercando?
        Crede forse che il darwinismo ideologico,in Italia,potrà mai fare “autocritica”????
        Mi perdoni l’eccessiva confidenza ma lei sta sognando.
        Aggiungo che il darwinismo ideologico va benissimo anche agli “ambienti culturali”cattolici(vedesi accademia e via dicendo)…..
        ps.1)segua le prossime puntate di quark potrà essere perfettamente indottrinato sull’intelligenza delle scimmie(ennesimo tormentone estivo)Dio ma chi mette in dubbio che anche questi esseri “siano intelligenti”?
        2)Se ha coraggio faccia una capatina anche a Firenze o genericamente in Toscana,onde poter visitare i bei musei toscani!!!

        • stò cò frati e zappo l'orto on

          piccolo errore:….va benissimo.Invece di va bene!

          • stò cò frati e zappo l'orto on

            Ho fatto un pò di confusione,segue(spero) mio commento!!!!!!!

      • Signor Max,
        sono purtroppo molto ignorante della realtà museale tecno-“scientifica” (talvolta) nazionale.
        Per il resto, mando i miei saluti dal Lazio.

  4. ma Max,gia’ che stavi li’,guardata la targa, potevi proseguire e andare chesso’ a lido degli estensi…

      • Per la miseria!:D..
        ora così però non ci dormirò la notte con l’oritorinco prova dell’evoluzione (c’ha pure la targa rotta quella povera bestia)
        O_O
        Confesso che quella non l’avevo mai ma proprio mai sentita…
        Ovvero,avevo sentito il contrario,Palmarini scrisse tempo addietro un articolo,dopo il sequenziamento dell’ornitorinco,per dire che l’animale falsificava Darwin(articolo poi ripreso da nientepopodimenoche il presidente della Società italiana di biologia evoluzionista (in modo che trovai un po’ risibile)ma questa è un’altra storia,e non credo neanche così degna di nota )
        L’hai portata alla disperazine,tutto quello che le capitava sotto mano era una prova dell’evoluzione?
        “Ecco l’estintore,beh è una prova dell’evoluzione..”

        P.S.
        Una cosa non mi è chiara,ma il cartellone con le scimmie e l’uomo l’han fatto bambini di seconda elementare?
        Se sì,passi,ma se no per la miseria se l’è brutto!
        (al di là del contenuto).
        Ma il muso dello scimpanzé è impagabile 😀

        • Eh eh, a detta di mia moglie son bravo a portare – volutamente – le persone all’esasperazione. A volte, purtroppo, anche non volutamente.

  5. alessandro giuliani on

    Caro Max ormai aspetto con impazienza i tuoi reportage questo è fortissimo. La frase ‘nulla ha senso ecc.’ Significa ne piu meno che è inutile occuparsi di biologia di biochimica o di biofisica visto che l’ unica vera spiegazione per ogni fenomeno è ‘ se è così vuol dire che è stato meglio così’ che poi è esattamente la spiegazione prferita da dittature e fondamentalismi ma perché tante persone non lo capiscono ?

    • Questo(anche gli altri eh..ma questo per mia opinione di più)reportage oltre a permettere la riflessione su certi temi/aspetti,testimoniare uno stato delle cose e divertire/intrattenere,fa sì che quasi ci si senta lì com Max a girare il museo,se non essere noi stessi Max che visita il museo..

    • Ciao Alessandro,
      eh, questo era l’ultimo prima dell’estate.
      Ti chiedevi perchè tante persone non lo capiscono che lavaggio subiscano. Non possiamo aspettare che ce lo dicano loro. Forse sta noi comunicarlo in modo efficace. Ci sto lavorando. Aggiorniamoci a ottobre/novembre. 😉

      • Alessandro Giuliani on

        Sai che c’è, fortunatamente alla VERA MAGGIORANZA delle persone non gliene importa proprio niente, il punto dolente sono le persone che noi secchioncelli siamo soliti incontrare…e lì sono guai seri. Non penso tanto a darwinismo sì/ darwinismo no che a questo punto mi sembra addirittura secondario rispetto al considerare una frase del tutto antisicentifica e oscurantista come quella di Dobzhansky che PALESEMENTE VUOL DIRE: PIANTATELA DI STUDIARE che tanto niente ha un senso discernibile con la scienza, si tratta solo di contingenza..come un segno di apertura mentale e modernità.
        Se uno si va a guardare l’articolo di Lin e Zewail apparso su PNAS nel 2012 (Hydrophobic forces and the length limit of foldable protein domains) trova un esempio agghiacciante di come il morbo Dobzhansky si espanda anche verso scienze finora serissime come la chimica-fisica. Candidamente i due affermano ‘La nostra teoria arriva a spiegare il tempo di ripiegamento (folding) delle proteine lunghe fino a 200 aminoacidi. Poi non spiega più nulla.’ Bene, invece di concludere ‘..visto però che di proteine più lunghe di 200 aminoacidi ce ne sono tantissime, anzi più della metà sono più lunghe di 200, vuol dire che la teoria non funziona e ne dobbiamo cercare un’altra’
        concludono così ‘ .. ..visto però che di proteine più lunghe di 200 aminoacidi ce ne sono tantissime, anzi più della metà sono più lunghe di 200, allora vorrà dire che le proteine più lunghe di 200 aminaocidi si ripiegano in tempi brevi perchè sono state selezionate così dall’evoluzione’..insomma fino a 200 aminoacidi una povera proteina è schiava delle leggi fisiche, poi dopo 200 residui di lunghezza riceve dall’evoluzione una sorta di ‘licenza di uccidere’ del tipo di quella di James Bond (essendo secondo Dobzhansky l’evoluzione l’unica che fa acquisire un senso alle cose), si libera dalle leggi fisiche ed entra nel magico mondo della biologia…
        Mamma mia !!!! Così non la finiremo più di avere conferme dell’evoluzione per caso e necessità, se necessario dei vincoli chimico-fisici se ne fa allegramente a meno e voilà, il gioco è fatto.
        Tornando però alla VERA MAGGIORANZA (di noi saputelli sinceramente ne ho abbastanza) il guaio è, che anche se della frase di Dobzhanskj non gliene importa un fico, vengono anch’essi raggiunti dal veleno sottile del ‘già tutto spiegato, grazie’ che chiude l’universo alla contemplazione e alla speranza..e lì no, lì mi ci arrabbio davvero…

        • Giorgio Masiero on

          E pensare, Alessandro, che Dobzhansky era un fervente cristiano, essendosi definito un “creazionista evoluzionista” e se dobbiamo dar retta a Ernst Mayr, per molti anni suo stretto collaboratore, che scrisse “… durante la settimana lavoravamo insieme, ma la domenica lui si inginocchiava a pregare Dio”…

  6. grazie Max. dovresti scrivere un libro. sei un narratore incredibile e i tuoi racconti mi fanno troppo sorridere.

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