Valori non negoziabili: avvertimenti mafiosi seconda fase

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Avevamo segnalato tre anni fa la richiesta di mettere fuori legge la religione proveniente dai circoli che gravitano intorno a Paolo Flores D’Arcais, oggi i fatti confermano quanto detto.

Da Micromega a Repubblica, un passaggio che segna una nuova fase.

 

Era il 2 Novembre 2011 quando su CS veniva pubblicato l’articolo “Avvertimenti “mafiosi” 2: i valori non negoziabili sono contro la democrazia nel quale si segnalava l’intenzione da parte dei circoli Radicali di massa vicini al mensile Micromega di porre la questione dell’incompatibilità tra fede e democrazia, non si parlava della religione in generale, ma della Chiesa, quella Cattolica, come testimoniato dal titolo riportato sul sito di Micromega:

 

Riportiamo di seguito l’intero articolo che oggi, a distanza di oltre tre anni si rivela un’analisi precisa della situazione:

Le prime avvisaglie si sono scorte nell’aprile scorso, quando all’interno della manifestazione promossa daMicroMega intitolata “Le giornate della laicità” in ben due giorni su tre si discuteva della compatibilità tra la religione, in particolare quella cattolica e la democrazia. Il fatto fu da me segnalato proprio sulle pagine di Libertà e persona il 10 aprile 2011:

Nella giornata del 15 aprile, alle ore 21 in un dialogo tra Paolo Flores D’Arcais e Don Carlo Molinari si discuterà infatti su seguente tema: 
La dottrina cattolica è compatibile con la democrazia?

Il giorno seguente, alle ore 16, in un dialogo tra Giuseppe Platone e Pierfarnco Pellizzetti si dibatterà invece sul tema: La religione è compatibile con la democrazia?

Pochi giorni fa, il 14 ottobre scorso, sempre sulle pagine di MicroMega, è stato recensito un libro di Michele Martelli intitolato:

La Chiesa è compatibile con la democrazia?

Nell’articolo si legge tra l’altro:

…per la Chiesa cattolica la sovranità appartiene a Dio; da Dio deriva ogni potere e autorità, trasmessi senza mediazioni al papa romano, vicario di Cristo; non la democrazia quindi, ma il dispotismo è il cardine del cattolicesimo papale; il papato è l’ultima teocrazia medioevale della storia dell’Occidente, lontana anni luce dalla modernità.

Ma quello che si legge sulle librerie online è ancora più chiaro:

Il papato e l’alto clero cattolico hanno mai accettato i principi costituzionali che sono alla base dei moderni stati occidentali?

O li hanno invece sempre osteggiati? La questione riguarda l’uguaglianza, l’autonomia individuale, i diritti umani e civili, la separazione dei poteri, la sovranità popolare, la laicità dello Stato. La democrazia trova nelle gerarchie ecclesiastiche un alleato o un avversario? Come e quanto il Vaticano incide ancora oggi sull’elettorato, sui partiti politici e persino sul Parlamento della nostra Repubblica? Esaminando i documenti ufficiali di papi, sinodi e concilii emerge chiaramente che la chiesa gerarchica non solo è ancora lontanissima dalla democrazia ma ne costituisce, soprattutto in Italia, il principale ostacolo.

La Chiesa Cattolica è dunque “il principale ostacolo” della democrazia.

La chiesa Cattolica è accusata di avere nel suo depositum fidei un elemento inaccettabile per i circoli che ispirano gli ambienti vicini a MicroMega, i valori non negoziabili sono dunque dichiarati contrari al principio di relativismo assoluto che vuole ogni cosa soggetta alla dittatura della maggioranza, per usare il limite della democrazia definito da Tocqueville.

Ed ecco allora giungere i primi avvertimenti, segnali che non andrebbero sottovalutati, dei ballon d’essai lanciati per saggiare le reazioni. Se le reazioni saranno deboli (come finora è stato), si potrà procedere con iniziative più significative.

Per chi sa, e vuole, leggere gli avvisi cifrati, è proprio questo che è avvenuto il 17 ottobre in occasione dell’incontro di Todi, questa volta il latore del messaggio è nientemeno che Ferruccio de Bortoli, il quale dalle colonne delCorriere della Sera ha ufficialmente chiesto alla Chiesa di rinunciare ai valori non negoziabili per poter accedere al grande gioco della democrazia:

I cattolici possono intestarsi una nuova missione, esserne protagonisti. Dire quale idea dell’ Italia hanno in mente. Riscoprire un tratto più marcatamente conciliare dopo l’ era combattiva e di palazzo di Ruini. Una missione sociale, in questi anni, poco valorizzata, mentre si è insistito tanto sulla difesa dei valori cosiddetti non negoziabili, dal diritto alla vita alle questioni bioetiche, al punto di estendere l’ incomunicabilità con le posizioni laiche all’ insieme delle questioni civili ed economiche. Un dialogo va ripreso su basi differenti, nel rispetto delle libertà di coscienza.

Che in realtà a Todi si sia messa in moto una strategia per tentare di neutralizzare la Chiesa Cattolica lo chiaramente capito Antonio Socci in un articolo pubblicato su Libero il 16 ottobre 2011 e giustamente ripreso da Libertà e Persona il 17 ottobre:

Con tutto il rispetto: che “c’azzeccano” col mondo cattolico? Sono diventati i nuovi “dottori della Chiesa” oppure ciò che sta accadendo a Todi è il segno del ritorno alla subalternità culturale dei cattolici?

Sarebbe una subalternità (ai salotti corriereschi) analoga a quella che negli anni Settanta i caporali cattolici ebbero verso la Sinistra marxista, che solo il travolgente pontificato di papa Wojtyla, insieme a pochi movimenti cattolici, poté spazzare via.

Quello che è successo a Todi ha poi motivato anche il successivo intervento, il 26 ottobre, su Libertà e Persona di Francesco Agnoli con l’articolo intitolato De Bortoli fa il pontefice:

Fate come vi diciamo noi: diverrete presentabili. Ecco così che ieri de Bortoli ha dedicato ben due pagine alla santificazione del cardinal Martini. I cattolici che piacciono a de Bortoli sono quelli che seguono l’ex cardinale di Milano che ha giocato per anni a fare l’antipapa.

Si comincia dunque con le “buone”, con la stampa e la finanza che accorrono a Todi riconoscendo tutti i meriti possibili al cattolicesimo… purché però rinunci a quei maledetti valori non negoziabili”.

Una specie di offerta che non si può rifiutare”?

Come potrebbero cambiare i toni se quei valori dovessero continuare a restare “non negoziabili”?

Come previsto nell’articolo su CS le reazioni al “ballon d’essai” lanciato su Micromega sono state inesistenti e adesso si passa ad una seconda fase dove lo stesso messaggio viene riproposto, sempre da Flores D’Arcais, su Repubblica, lo stesso gruppo editoriale ma su una testata dove non ci si rivolge più ad una élite di intellettuali ma direttamente all’intera popolazione.

L’incipit non lascia dubbi, è una chiamata alle armi contro il cattolicesimo: “La laicità è diventata una questione di vita o di morte, alla lettera. Costituisce, non a caso, la questione cruciale della democrazia.” 

In chiusura dell’articolo di CS del 2011 ci domandavamo “Come potrebbero cambiare i toni se quei valori dovessero continuare a restare “non negoziabili”?”, adesso quella domanda retorica ha trovato la sua attesa e prevedibile risposta, i toni sono cambiati diventando minacciosi.

Adesso, di fronte all’evidenza, qualche reazione si è cominciata a vedere nelle pagine di Tempi e La Croce, ma se gli ambienti fabiani che stanno dietro il mensile Micro Mega, razionalista ma dal titolo esoterico, hanno cominciato a parlare di “esilio” è perché pensano ad una resa dei conti.

E allora facciamo un’altra facile previsione su dove si giocherà la resa dei conti:

1- Divieto di esprimere dissenso sulle adozioni da parte di coppie omosessuali e sul matrimonio omosessuale in base alla legge sull’omofobia.

2- Insegnamento della teoria del “Gender” nelle scuole con divieto di obiezione da parte di insegnanti e famiglie pretestuosamente supportato sempre dalla legge sull’omofobia.

3- Divieto di obiezione per i medici sugli interventi di aborto e di fecondazione assistita con soppressione di embrioni soprannumerari, con conseguente esclusione dei medici cattolici da determinati incarichi.

A questi punti potrebbe aggiungersi in seguito la questioni dell’eutanasia, la democrazia, come la intende il giacobino Micromega, non ammette diversità di pensiero. La stessa attività politica potrebbe richiedere una specie di dichiarazione di “laicità”, posizioni come quelle che Rocco Buttiglione espresse nel 2004 e che comportarono la sua bocciatura come Commissario UE potrebbero non essere più tollerate anche nel parlamento italiano.

Siamo avvisati, ce lo dice Flores D’Arcais: si tratta di una questione di vita o di morte. Alla lettera.

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Laureato in Biologia e in Farmacia, docente di scienze naturali Nel 2011 ha pubblicato "Inchiesta sul darwinismo", nel 2016 "L'ultimo uomo" e nel 2020 "Il Quarto Dominio".

39 commenti

  1. Chiunque ha dei valori non negoziabili, non solo la Chiesa, la questione è che danno fastidio solo quelli degli altri.

    Flores D’arcais con le sue prediche è distante in maniera abissale dalla laicità e dalla democrazia, queste due cose cominciano dal dia-logo, che lui ignora, dimostrando di avere dei principi molto più “non negoziabili” di chi critica.

    • Non a caso ho definito “giacobino” Micromega, la “liberté” della Rivoluzione Francese era quella che prevdeva la ghgliottina per chi la pensava diversamente.

      • Gia’, eppure la storia ce la vende come il trionfo della Liberta’.
        Come ho spesso detto, sara’ per caso ora (passata) di cominciare ad accusare CHI REGGE IL SACCO, cioe’ i miei concittadini pecore?
        1984 si regge sull’accettazione MASSIVA del solipsismo (o del suo opposto, per citare correttamente). Ma questa accettazione e’ fatta dalla singola accettazione dei singoli.
        E quando si fara’ mai ora della sentenza?
        Quello che scrive sto tale e’ ovviamente una colossale (non dico cosa per sicurezza), funziona solo perche’ ci sono sempre abbastanza sconvolti mentali da mettere dietro gli striscioni, davanti alla telecamera, che riprendera’ “una manifestazione dell’opinione pubblica”.
        Ma e’ teatro. A cosa serve sindacare sulle messe in scena, invece che sul fare teatro?
        PS: avete letto la notizia per cui 8 tra i maggiori quotidiani europei si accorderanno per CONSOLIDARE L’OPINIONE PUBBLICA? Non so se stupirmi di piu’ della loro sfacciataggine o dell’assenza di reazioni.

        • Nicola Terramagra on

          Oddio, cosa significa che 8 quotidiani vogliono “consolidare l’opinione pubblica”? Preludio della dittatura intellettuale (di cui peraltro di vedono già i primi accenni)?

          • Gia’, e se della dittatura intellettuale si vedono bene i primi accenni, direi che la sua controparte, la sottomissione mentale di massa, e’ nel pieno dello spettacolo.
            Ma non capisco perche’ si guarda sempre il male come “caduto dall’alto” invece che renderci conto che la peste mentale la si trasmette in maniera virale GRAZIE A NOI.
            Ma no, noi sempre miseri, occhi volti al Signore, chiediamo pieta’, noi siamo pedine, noi poveri Cristi.
            Che ad ogni passo contribuiamo, appena possiamo contribuiamo. Salvo se colti in flagrante, allora tornano gli occhi volti al Signore, rendiamo grazie.
            Ma che e’, Matrix per stupidi, questa societa’ moderna?

  2. Ma qualche anno fa, non ci fu un referendum che chiaramente disse no all’eterologa? Oggi l’eterologa si fa. Democrazia? In che senso? La parola democrazia, nell’attacco di Flores, è un termine generico populista da usare come martello contro quello che non gli piace.

    • Sappiamo che per chi la pensa come il primo Presidente dell’UNESCO, Julian Huxley, e tutti coloro che hanno da proporre un mondo migliore secondo la visione di gruppi ristretto di “bright and best”, la democrazia è solo uno strumento come un altro da piegare ai propri interessi.

      • Chiedo scusa per il fuori tema .
        Enzo quest’anno non sono previsti i Mendel day ???

  3. muggeridge on

    Viene quasi da tifare Isis…, ma, battute a parte, l’uomo è un animale religioso e il vuoto religioso preteso dagli atei attira giusto altra religione e anche qui, secondo me, potrebbe valere la regola della moneta, dove la moneta cattiva scaccia quella buona.

  4. Ma come si fa a parlare di democrazia quando siamo al terzo governo non eletto da nessuno? Ormai la parola “democrazia” è diventata un paravento per far accettare qualunque cosa.

  5. Max, hai fatto bene a ricordare la legge 40. Qualcuno iniziò ad etichettarla come “legge cattolica”, dimenticando che per i cattolici nessuna inseminazione di quel tipo è lecita. Essa rappresentava invece un compromesso (valido a mio avviso) tra le diverse posizioni. Votata da un governo regolarmente eletto e confermata dopo un referendum catastrofico per chi l’aveva voluto, non piaceva a quella che evidentemente era una minoranza, che pensò bene di demolirla a colpi di sentenze.

  6. Paolo da Genova on

    Temo che l’analisi dell’articolo sia vera, ma la trovo paradossalmente consolante. Se il mondo fosse troppo bello e perfetto, morire sarebbe ancora più brutto di quanto già sia. Invece è una consolazione pensare che, quando sarà la mia ora, finalmente andrò a vivere (almeno spero) in un posto dove non si invecchia, non si soffre, non si lavora, non si pagano tasse, non si stampa Repubblica, ecc.

    • “finalmente andrò a vivere (almeno spero) in un posto dove non si invecchia, non si soffre, non si lavora, non si pagano tasse, non si stampa Repubblica”… un’immagine del Paradiso degna del miglior Dante! 🙂

  7. Giuseppe Cipriani on

    Premesso che Flores d’Arcais esagera alquanto, ma probabilmente lo fa per paradosso più che per convinzione, mi chiedo dove sta il problema…
    Vi pare che in Italia ci sia il rischio di una religione messa in disparte? Forse il problema vero riguarda la qualità della fede dei cattolici italiani, sempre più tiepida, sempre più povera di contenuti maturi. E Dio, lo sappiamo, non potrà mai essere messo al bando… neanche dagli agnostici spirituale, tanto meno dagli agnostici spirituali…
    Qui da noi quando parla il papa tutti zitti o quasi, tutti in fila a ricevere le sue benedizioni, tutti pronti a dedicargli spazi inauditi a ogni pie’ sospinto, tutti devoti, persino certi atei che hanno trovato nella devozione falsa un surrogato di quel che forse temono di aver perduto.
    Esiste un quotidiano dei vescovi, uno della Santa Sede, periodici religiosi ai più diversi livelli (il settimanale Famiglia Cristiana probabilmente ancora il periodico più diffuso nel nostro Paese), TV e radio cattoliche (la famosa Radio Maria che spopola nell’etere), uffici stampa, portavoce di alti prelati che fanno opinione e considerati al pari dei migliori politici, un movimento d’opinione collaudato che si difende alla grande trainando e condizionando il popolo dei credenti fatto venir su a forza di catechismi e preghierine fin dall’asilo nido, e in tutte le scuole cattoliche di tutti i gradi presenti in numero rilevante… E di sicuro dimentico tutta la trafila di legami più o meno interessati al mondo cattolico con le potentissime Comunione e Liberazione e Opus Dei… E forse si dimentica che la Democrazia Cristiana ha spopolato facendo danni enormi nel nostro Paese, danni di cui ancora paghiamo i conti, proprio grazie al sostegno del potere religioso… .
    Leggo nel blog di timori e disperazioni, di paventate eclissi di Dio… Mamma che paura che fa Flores d’Arcais… brr

    • Giuseppe, per lei i transumanisti non sono un problema, le dichiarazioni di D’Arcais non sono un problema… forse è vero che viviamo in mondo paralleli.
      Dalle sue parole mi sembra emergere una visione della realtà molto diversa da quella che vedo io.
      Quando parla il Papa stanno talmente tutti zitti che Ratzinger si è dovuto dimettere perché non reggeva più la pressione ed è dovuto andare un abile comunicatore come Bergoglio che comunque viene frainteso una volta sì e una no.
      Tutti i media e il supposto potere ecclesiale sono così forti che negli ultimi 40 anni non una sola legge è stata fermata da cotanto potere, non parliamo poi per favore della DC che di cristiano aveva solo il nome.
      Flores D’Arcais non mi fa paura, ma sarei un ingenuo a pensare che egli parli a titolo personale, il pericolo di ghettizzazione c’è, la prossima volta che ci saranno le sentinelle in piedi venga con me, dopo un po’ di minacce e insulti vediamo se resta dello stesso parere.

      • Aggiungerei che ci sono molti atei vocali, oggigiorno, che proprio spingono verso distopie anti-religiose. Sam Harris dice che bisognerebbe fare un genocidio degli iraniani, Boghossian dice che i religiosi andrebbero messi in “campi”… e altro.

        Queste idee paiono molto forti nel fronte ateo.

      • muggeridge on

        Davvero mondi paralleli…io non ho mai sopportato, sinché esisteva, la DC, ma per rendermi conto di come fosse valida ho dovuto vedere all’opera chi l’ha sostituita e fare un raffronto con chi l’ha preceduta, anche prima del fascismo…
        Inutile che ce la raccontiamo: il periodo migliore per l’Italia dopo l’unità (e probabilmente dal 1500 sin qui) è stato proprio quello dominato dalla DC e se la DC c’entra qualcosa con la Chiesa, questo è un merito che estendo volentieri anche alla Chiesa (la stessa istituzione che storicamente ha sempre salvato dal peggio gli europei, e gli italiani in particolare, si vedano invasioni barbariche e successive , dominio musulmano ed espansionismo imperiale ottomano, si raffrontino,a questo proposito situazioni storiche e contemporanee di altre sponde dello stesso Mediterraneo…)

        • Giuseppe Cipriani on

          Tanto per dirne una piccola, la DC è quella che ha instaurato il sistema clientelare delle pensioni baby per procacciarsi voti alla breve distanza, come a dire: chissenefrega delle future generazioni, intanto magnamo …
          Del resto l’apologeta, come sempre, rivaluta alla distanza, infiocchetta per bene le vicende per dargli una parvenza accettabile… Contento lui!?

          • muggeridge on

            L’ apologeta ha una visione dall’alto, non va a cercare il pelo nell’uovo, chi è costretto a cercare il pelo nell’uovo con questo stesso atteggiamento da ragione all’apologeta.
            Mettiamola così: riesce a sostenere che ci fosse qualcosa di meglio qui da noi ? Magari ci riesce, o meglio, ci prova, poi sono sicuro che glieli trovo io, non i peli, ma le travi nell’uovo…(come dire se la mettiamo sui particolari non si salva nessuno, ma le alternative erano ben peggio…e la storia parla chiaro se si tolgono le lenti deformanti dagli occhi…).

          • Giuseppe Cipriani on

            Li chiamano peli nell’uovo… Già, tipico.
            .
            Del resto gli apologeti fanno il mestiere sporco che sappiamo e recuperano il buio passato mascherandolo di cose buone, rendendosi loro malgrado essi stessi “sepolcri imbiancati” che spacciano verità fasulle.
            .
            Pazienza

          • muggeridge on

            Perché offendere in questo modo ?. Io credo in quello che affermo, non c’è ipocrisia e poi si tratta di una verità lampante.
            Riusciamo ad affermare che il periodo migliore dell’Italia unita sia stato quello dell’italietta liberal-massonica, con le sue elites di rentiers e l’emigrazione di massa ? Oppure il fascismo che faceva grande la nazione a parole e non a fatti ?
            E’ del tutto evidente che il periodo in cui l’Italia è diventata una nazione leader e trainante sia culturalmente che economicamente, è stato quello, lunghissimo, in cui il potere venne gestito dalla DC.
            Questo periodo è finito nei primi anni ’90 quando è anche terminata la nostra crescita, non la trova una curiosa coincidenza ? Ancora oggi, nell’emergenza, si ricorre sempre a politici di origine DC.
            Gli altri, i laicisti di ogni specie di destra e di sinistra, sono sempre stati bravi a parole, ma per quanto riguarda i fatti, si sono sempre rivelati più efficaci i politici di orientamento cristiano. Credo che la formula vincente sia nell’ “et…et” del cattolicesimo che non esclude, ma include e vaglia tutto e sceglie le cose migliori, senza pregiudizi ideologici, secondo l’insegnamento paolino.

          • Giuseppe Cipriani on

            Hai ragione Muggeridge, ho esagerato nei toni e ti chiedo scusa. Sono un tipo sanguigno e a volte perdo le staffe scioccamente…
            Chiaro che la pensiamo molto ma molto diversamente su tanti aspetti dell’esistenza, ma probabilmente, me ne sto convincendo, ci accomuna un senso di giustizia che è meno distante di quel che si può immaginare.
            Mano tesa e si ricomincia.

    • E’ vero che, da libertario, a volte mi sono detto che la laicità, intesa in certi termini è statalismo mascherato. In pratica un potere che si espande e talvota reprime ciò che non gli è funzionale. Il problema è che questo l’ha fatto anche il potere religioso, che è l’apparato che terrei a distinguere dalla religiosità e spiritualità individuale o comunitaria che sia. Benissimo se pensiamo di diffondere la Novella tramite l’evangelizzazione e i proseliti o semplicemente delle battaglie culturali, se invece pensiamo che i principi religiosi debbano diventare legge, serve il potere, cioè il materialismo, questo è il problema, perchè non tutti credono a questi principi religiosi, di conseguenza si deve tenere conto anche di questo. La laicità dovrebbe tenere conto di questo, ovviamente senza emarginare le religioni, certo il problema è che anche al suo interno possiamo trovare governi dispotici e molto invasivi e restrittivi nei confronti delle libertà personali, stessa cosa per le teocrazie che difendono i “valori non negoziabili” (e non sto dicendo che non ce ne siano). Per questo io la laicità la intendo in senso molto più ampio. Credo che sottoponiamo comunque troppe cose alla dittatura della maggioranza, ma il pericolo c’è comunque se ci rimettiamo alla parola di Dio inevitabilmente rimessa all’interpretazione di personaggi fallibili dotati di un potere materiale.

    • @Giuseppe

      Sì Fd’A. probabilmente esagera, spero… però il passo tra esagerazione e fatto non è impossibile. Continuando a “dire cose esagerate” queste prima o poi diventano cose “normali”.
      Del resto nessun popolo vuole dittatura, oppressione e governi militaristi… eppure questi esistono.
      Alla fine sono sicuro che anche gli idealisti cinesi e sovietici non volevano dittature quando hanno fatto le loro rivoluzioni… e stranamente i regimi anti-religiosi si sono tutti trasformati nelle peggiori dittature sanguinarie (quello della rivoluzione francese, là URSS, Cina, Corea del Nord,…). So bene che “correlazione non equivale a causazione”, ma tale correlazione è un po’ difficile da ignorare.
      In occidente, bene o male, avevamo atei che parlavano tanto contro la religione, ma il buon senso di non ascoltare pienamente le loro idee, per ora, almeno.


      ” Forse il problema vero riguarda la qualità della fede dei cattolici italiani, sempre più tiepida, sempre più povera di contenuti maturi. ”
      DIciamo che il Cristianesimo in questo aspetto sta cambiando. E’ vero ci sono molti che sono semplicemente “cristiani culturali”, tiepidi e senza vere convinzioni, ma si è anche notato che, soprattutto nella gioventù, c’è un ritorno al fervore.
      Di gente che è “tiepida” ce ne stata sempre (come attestano le lettere Paoline) e ce ne sarà sempre.

      “Qui da noi quando parla il papa tutti zitti o quasi, tutti in fila a ricevere le sue benedizioni, tutti pronti a dedicargli spazi inauditi a ogni pie’ sospinto, tutti devoti, persino certi atei che hanno trovato nella devozione falsa un surrogato di quel che forse temono di aver perduto.”
      Mah… insomma. Non tutti stanno zitti, ne atei, ne cattolici liberal ne cattolici ultra-tradizionalisti, che hanno sempre qualcosa da ridire.
      Mi pare che equiparare il Papa alla “pasta agnesi” sia un po’ pura fantasia.
      .
      Quando parlava Ratzinger e quando ora parla Bergoglio, più spesso che non, gli “atei che stanno zitti e ascoltano”, più che stare zitti manipolano le loro parole per inventare fandonie.
      Non dimentichiamo la “fanta-intervista” di Eugenio Scalfari.


      “Esiste un quotidiano dei vescovi, uno della Santa Sede, periodici religiosi…..”
      Beh media religiosi esistono ovunque, anche in paesi “semi-atei” come l’Olanda (dove ho vissuto per diverso tempo). In Olanda esistono diversi partiti a stampo cristiano come la Christen Unie (“Unione Cristiana”), i Christen-Democratisch Appél (Il CDA, ovvero i democratici cristiani) e NON sono certo “piccoli”. Nonostante l’Olanda abbia molti atei (dicono oltre il 50% adesso) questi partiti sono ancora molto forti.
      E la non c’è il “Vaticano Cattivo”, ma un conglomerato di chiese protestanti.
      Jan Peter Balkenende, primo ministro per ben 8 anni, era proprio della CDA.
      .
      Ovviamente il “tipo” di media religiosi dipende fortemente dalla religione vigente e culturalmente e storicamente presente. In Italia la maggioranza è cattolica, ovviamente, almeno a livello storico, quindi ovvio che avremo media religiosi di stampo cattolico.
      .

    • Spettacolare, cito:
      “to prohibit the Environmental Protection Agency from proposing, finalizing, or disseminating regulations or assessments based upon science that is not transparent or reproducible.”
      cioe’ proibire di chiamare scienza (riproducibile) cio’ che non e’ riproducibile.
      Beh condivido che e’ un inevitabile segno di fine della Voodoo science.
      La collego a questa
      http://www.adnkronos.com/fatti/esteri/2015/03/09/clima-florida-vietato-scrivere-global-warming-documenti-ufficiali_nUStAyKPGEb8pgKzCusDVP.html
      Qualcosa si muove veramente!

      • Vietare qualcosa non ha mai risolto nulla. I Repubblicani poi sono fantastici: pro-life ma anche pro-war… l’apoteosi del bipensiero.

        • Si’? E se ti dico che ti vorrei dire quel che penso della tua frase ma non posso perche’ e’ vietato, pensi ancora che “vietare non ha mai risolto nulla”?
          Scusa i miei metodi molto ruvidi 😀

          • Quel che pensi della mia frase non cambia una virgola sulla realtà del contenuto: la verità non è democratica.
            E non farti tanti scrupoli, siamo su internet, mica al Waldorf Astoria.

          • Magari la verità del contenuto è quella che dici tu, infatti la critica è alla generalizzazione della frase. Ce la faremo ad uscire da un’epoca in cui si sono aggredite le parole sistematicamente? Nel contesto, il divieto riguarda gli atti formali quindi eccome se cambia. Più in generale può essete come dici tu. Ma non sempre (sotteso dal tuo ‘mai’)

          • A me sembra più una mossa politica piuttosto che una reazione dovuta alla consapevolezza del fenomeno, mentre il vero problema (la sovrappopolazione) viene ignorato.

  8. Repubblica e Internazionale sono il nuovo vangelo, Fazio Gramellini e Littizzetto i nuovi catechisti, della nuova religione unica. Eppoi tutto cio che é democrazia è giusto? Se domani la massa decidesse che l’omicidio o la pedofilia siano cosa buona e giusta allora é giustificabile in nome della democrazia, della ragione di stato? Ricordiamo che Il popolo tra Gesù e Barabba scelse Barabba. Ricordiamocelo sempre e non scordiamoci mai che Democrazia non è sinonimo né di giustizia né di verità. …

  9. muggeridge on

    @Cipriani
    Ci mancherebbe, Giuseppe, succede anche a me di esagerare nei toni. Chi frequenta questo sito ha delle affinità profonde al di là delle divergenze di vedute, a noi si contrappongono gli indifferenti a questi temi.
    @Jaco
    Per la democrazia vale la solita frase di Churchill “È stato detto che la democrazia è la peggior forma di governo, eccezion fatta per tutte quelle forme che si sono sperimentate fino ad ora. (dal discorso alla Camera dei Comuni nel Novembre 1947).
    Per me la democrazia è importante, ma non è un valore assoluto, chi non ha valori trascendenti tende a rendere assoluti valori come questo, che restano invece creazioni umane. Per l’economia si è detto che dovrebbe servire all’uomo e non essere servita dall’uomo e secondo me questo vale anche per la democrazia: è una cosa utile, quando diventa dannosa per l’uomo ha fallito i suo scopo, anche se abolirla può essere peggio che mantenerla.
    Ad ogni modo la democrazia ha un significato diverso perché, se declinata da sinistra e dai laicisti alla Flores d’Arcais, tende a essere intesa letteralmente come “potere del popolo” (poco importa se il popolo è manipolato e quindi il potere è in mano a pochi) , mentre per tutti gli altri significa pari opportunità di partecipazione alla gestione del potere. Sono differenze non di poco conto, perché la prima forma di democrazia si trasforma praticamente in una dittatura di alcune elites che conquistano la leadership, mentre solo con il secondo concetto è garantita la partecipazione di tutti e non si escludono le minoranze.

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